LORIS STIVAL, COLPO DI SCENA DI VERONICA: "NON L'HO PORTATO A SCUOLA QUELLA MATTINA"

Redazione

Agrigento – "Quella mattina il bambino io non l'ho accompagnato a scuola": lo avrebbe detto Veronica Panarello al marito, Davide Stival, ammettendo che il figlio, Loris di 8 anni, sarebbe salito a casa da solo, ma ribadendo: "non l'ho ammazzato io". Il colloquio, ricostruito dal quotidiano La Sicilia, sarebbe avvenuto 4 giorni fa nel carcere di Agrigento, dove la donna è detenuta per l'omicidio del figlio. "Ho un buco, mi ricordo solo questo – aggiunge – non ti basta? Ora stammi vicino…".

Gli indagati per la morte del piccolo Loris sono ancora due: Il cacciatore e la madre. Orazio Fidone, il cacciatore che per primo trovò il cadavere del piccolo vicino al mulino e avvertì le forze dell’ordine. Lui è stato il primo a cadere sotto la lente d’ingrandimento del sospetto, sono state effettuate numerose perquisizioni presso la sua abitazione, è stato posto il sequestro anche alle sue autovetture che successivamente sono state dissequestrate. Veronica Panarello invece, la madre di Loris, si trova in cella dal 9 dicembre scorso e su di lei pende la pesante accusa di aver ucciso il figlio con delle fascette. Le fascette che avrebbe utilizzato la donna per uccidere il figlio sono state consegnate dalla stessa con la spiegazione che tale fascette fossero state richieste e utilizzate dalla maestra di Loris per dei lavori a scuola. A maggio inoltre era stata respinta la richiesta di scarcerazione. Nel mese di maggio di quest’anno la Corte di Cassazione ha deciso che Veronica doveva rimanere in carcere. Il ricorso era stato presentato dall’avvocato Francesco Villardita e puntava alla scarcerazione della donna, ma è stato rigettato dalla I Sezione Penale della Corte di Cassazione, confermate dal Tribunale di Catania con l’ordinanza di rigetto del 3 gennaio. Il ricorso presentato dagli avvocati era costituito da 21 motivazioni che avrebbero dovuto far uscire dal carcere la donna. 
 
IL MOVENTE DEL DELITTO
Uno dei punti era l’assenza del movente del delitto, l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e l'illogicità dell'ordinanza del riesame. Nei punti è indicato un elemento che avrebbe potuto far uscire la donna dal carcere poiché l’orario della morte non sarebbe tra le 9 e le 10, come dichiarato dalla perizia della Procura, ma sarebbe da collocare ad un orario più postumo, e proprio in quell’ora la donna aveva un alibi. Questa circostanza era stata esposta durante una puntata di “Quarto Grado” in cui è stato detto che il definitivo esame autoptico effettuato sul piccolo Loris ha stabilito che il bimbo sarebbe morto tre o quatto minuti dopo essere caduto nel canale di scolo del “Mulino Vecchio” e di aver sbattuto il cranio.
  
Un’altra contestazione che viene fatta riguarda gli esiti delle immagini delle telecamere e secondo l’avvocato della donna il fatto che la macchina si dirigesse verso il canalone non può considerarsi un indizio di colpevolezza che può portare alla custodia in carcere della donna. L’accusa sostenuta dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota si basa sulle presunte bugie dette dalla donne, poiché sostiene di aver accompagnato il figlio a scuola, ma le videocamere del paese non la inquadrano, altro elemento sono le fascette consegnate alla maestra che risultano compatibili con il laccio usato per strangolare Loris. La ricostruzione ha retto al vaglio del Gip e ha portato al fermo avvenuto il 12 dicembre. Ma un altro elemento che nel mese di maggio ha suscitato forte motivo di discussione sul caso è stato il definitivo esame autoptico che ha stabilito che il piccolo sarebbe morto tre o quattro minuti dopo essere caduto nel canale di scolo del “Mulino Vecchio” e di aver sbattuto il cranio. Questo dettaglio è di estrema importanza ai fini investigativi perché cambierebbe radicalmente la posizione di Veronica, infatti l’ora della morte di Loris si collocherebbe intorno alle ore 9.00, proprio questo dettaglio farebbe cadere l’accusa di omicidio contro Veronica poiché i video di Santa Croce Camerina dimostrano che Veronica alle 9.00 si trovava presso la sua abitazione. Si è parlato tanto anche dello zainetto di Loris, è stato tanto cercato ma non è stato trovato. 



LORIS STIVAL: INDAGINI CONCLUSE. LA MADRE ACCUSATA DI OMICIDIO AGGRAVATO

di Angelo Barraco

Ragusa – E’ stata notificato l’avviso di conclusione sulle indagini per l’omicidio del piccolo Loris Stival, ucciso il 29 novembre 2014 a Santa Croce Camerina. Il provvedimento è stato già notificato dalle parti in causa e si ipotizza l’omicidio aggravato, l’avviso è stato già notificato alla madre del piccolo che secondo gli investigatori avrebbe ucciso il figlio strangolandolo con una fascetta di plastica e poi avrebbe gettato il corpicino in contrada Mulino Vecchio, nel canalone. Il 21 settembre scorso si è tenuta un’udienza riguardava il deposito della perizia sull’incidente probatorio delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza da impianti privati e pubblici che quel giorno hanno ripreso i vari passaggi e potrebbero far chiarezza su quanto successo. Il Giudice aveva scelto il perito è Luca Losio, la procura invece che aveva chiesto l’incidente procuratore aveva nominato Giovanni Tessitore, l’avvocato di Veronica Panarello invece ha scelto Pierdavide Scambi di Vicenza e Cristian Mendola di Catania, invece il padre di Loris insieme al suo legale hanno scelto Maurizio Scalone. Intanto un difetto di notifica a Veronica Panarello potrebbe produrre un rinvio dell’udienza per l’incidente probatorio sull’acquisizione delle immagini di videosorveglianza. 
 
 
Gli indagati per la morte del piccolo Loris sono ancora due: Il cacciatore e la madre. Orazio Fidone, il cacciatore che per primo trovò il cadavere del piccolo vicino al mulino e avvertì le forze dell’ordine. Lui è stato il primo a cadere sotto la lente d’ingrandimento del sospetto, sono state effettuate numerose perquisizioni presso la sua abitazione, è stato posto il sequestro anche alle sue autovetture che successivamente sono state dissequestrate. Veronica Panarello invece, la madre di Loris, si trova in cella dal 9 dicembre scorso e su di lei pende la pesante accusa di aver ucciso il figlio con delle fascette. Le fascette che avrebbe utilizzato la donna per uccidere il figlio sono state consegnate dalla stessa con la spiegazione che tale fascette fossero state richieste e utilizzate dalla maestra di Loris per dei lavori a scuola. A maggio inoltre era stata respinta la richiesta di scarcerazione. Nel mese di maggio di quest’anno la Corte di Cassazione ha deciso che Veronica doveva rimanere in carcere. Il ricorso era stato presentato dall’avvocato Francesco Villardita e puntava alla scarcerazione della donna, ma è stato rigettato dalla I Sezione Penale della Corte di Cassazione, confermate dal Tribunale di Catania con l’ordinanza di rigetto del 3 gennaio. Il ricorso presentato dagli avvocati era costituito da 21 motivazioni che avrebbero dovuto far uscire dal carcere la donna. 
 
IL MOVENTE DEL DELITTO
Uno dei punti era l’assenza del movente del delitto, l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e l'illogicità dell'ordinanza del riesame. Nei punti è indicato un elemento che avrebbe potuto far uscire la donna dal carcere poiché l’orario della morte non sarebbe tra le 9 e le 10, come dichiarato dalla perizia della Procura, ma sarebbe da collocare ad un orario più postumo, e proprio in quell’ora la donna aveva un alibi. Questa circostanza era stata esposta durante una puntata di “Quarto Grado” in cui è stato detto che il definitivo esame autoptico effettuato sul piccolo Loris ha stabilito che il bimbo sarebbe morto tre o quatto minuti dopo essere caduto nel canale di scolo del “Mulino Vecchio” e di aver sbattuto il cranio.
  
Un’altra contestazione che viene fatta riguarda gli esiti delle immagini delle telecamere e secondo l’avvocato della donna il fatto che la macchina si dirigesse verso il canalone non può considerarsi un indizio di colpevolezza che può portare alla custodia in carcere della donna. L’accusa sostenuta dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota si basa sulle presunte bugie dette dalla donne, poiché sostiene di aver accompagnato il figlio a scuola, ma le videocamere del paese non la inquadrano, altro elemento sono le fascette consegnate alla maestra che risultano compatibili con il laccio usato per strangolare Loris. La ricostruzione ha retto al vaglio del Gip e ha portato al fermo avvenuto il 12 dicembre. Ma un altro elemento che nel mese di maggio ha suscitato forte motivo di discussione sul caso è stato il definitivo esame autoptico che ha stabilito che il piccolo sarebbe morto tre o quattro minuti dopo essere caduto nel canale di scolo del “Mulino Vecchio” e di aver sbattuto il cranio. Questo dettaglio è di estrema importanza ai fini investigativi perché cambierebbe radicalmente la posizione di Veronica, infatti l’ora della morte di Loris si collocherebbe intorno alle ore 9.00, proprio questo dettaglio farebbe cadere l’accusa di omicidio contro Veronica poiché i video di Santa Croce Camerina dimostrano che Veronica alle 9.00 si trovava presso la sua abitazione. Si è parlato tanto anche dello zainetto di Loris, è stato tanto cercato ma non è stato trovato. 



LORIS STIVAL, INCIDENTE PROBATORIO: OGGI DEPOSIZIONE PERIZIA

di Angelo Barraco

Ragusa – Si torna a parlare della misteriosa morte del piccolo Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso a Santa Croce Camerina il 29 novembre 2014. Si è tenuta oggi alle 9.30 un’udienza che riguardava il deposito della perizia sull’incidente probatorio sulle immagini registrato dai sistemi di videosorveglianza da impianti privati e pubblici che quel giorno hanno ripreso i vari passaggi e potrebbero far chiarezza su quanto successo. Il Giudice aveva scelto il perito è Luca Losio, la procura invece che aveva chiesto l’incidente procuratore aveva nominato Giovanni Tessitore, l’avvocato di Veronica Panarello invece ha scelto Pierdavide Scambi di Vicenza e Cristian Mendola di Catania, invece il padre di Loris insieme al suo legale hanno scelto Maurizio Scalone. Intanto un difetto di notifica a Veronica Panarello potrebbe produrre un rinvio dell’udienza per l’incidente probatorio sull’acquisizione delle immagini di videosorveglianza. 
 
Gli indagati per la morte del piccolo Loris sono ancora due: Il cacciatore e la madre. Orazio Fidone, il cacciatore che per primo trovò il cadavere del piccolo vicino al mulino e avvertì le forze dell’ordine. Lui è stato il primo a cadere sotto la lente d’ingrandimento del sospetto, sono state effettuate numerose perquisizioni presso la sua abitazione, è stato posto il sequestro anche alle sue autovetture che successivamente sono state dissequestrate. Veronica Panarello invece, la madre di Loris, si trova in cella dal 9 dicembre scorso e su di lei pende la pesante accusa di aver ucciso il figlio con delle fascette. Le fascette che avrebbe utilizzato la donna per uccidere il figlio sono state consegnate dalla stessa con la spiegazione che tale fascette fossero state richieste e utilizzate dalla maestra di Loris per dei lavori a scuola. A maggio inoltre era stata respinta la richiesta di scarcerazione. 
 
IL MOVENTE DEL DELITTO
Uno dei punti era l’assenza del movente del delitto, l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e l'illogicità dell'ordinanza del riesame. Nei punti è indicato un elemento che avrebbe potuto far uscire la donna dal carcere poiché l’orario della morte non sarebbe tra le 9 e le 10, come dichiarato dalla perizia della Procura, ma sarebbe da collocare ad un orario più postumo, e proprio in quell’ora la donna aveva un alibi. Questa circostanza era stata esposta durante una puntata di “Quarto Grado” in cui è stato detto che il definitivo esame autoptico effettuato sul piccolo Loris ha stabilito che il bimbo sarebbe morto tre o quatto minuti dopo essere caduto nel canale di scolo del “Mulino Vecchio” e di aver sbattuto il cranio.
 
Un’altra contestazione che viene fatta riguarda gli esiti delle immagini delle telecamere e secondo l’avvocato della donna il fatto che la macchina si dirigesse verso il canalone non può considerarsi un indizio di colpevolezza che può portare alla custodia in carcere della donna. L’accusa sostenuta dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota si basa sulle presunte bugie dette dalla donne, poiché sostiene di aver accompagnato il figlio a scuola, ma le videocamere del paese non la inquadrano, altro elemento sono le fascette consegnate alla maestra che risultano compatibili con il laccio usato per strangolare Loris. La ricostruzione ha retto al vaglio del Gip e ha portato al fermo avvenuto il 12 dicembre. Ma un altro elemento che nel mese di maggio ha suscitato forte motivo di discussione sul caso è stato il definitivo esame autoptico che ha stabilito che il piccolo sarebbe morto tre o quattro minuti dopo essere caduto nel canale di scolo del “Mulino Vecchio” e di aver sbattuto il cranio. Questo dettaglio è di estrema importanza ai fini investigativi perché cambierebbe radicalmente la posizione di Veronica, infatti l’ora della morte di Loris si collocherebbe intorno alle ore 9.00, proprio questo dettaglio farebbe cadere l’accusa di omicidio contro Veronica poiché i video di Santa Croce Camerina dimostrano che Veronica alle 9.00 si trovava presso la sua abitazione. Si è parlato tanto anche dello zainetto di Loris, è stato tanto cercato ma non è stato trovato. Qual'è la verità sulla morte del piccolo Loris Stival?



LORIS STIVAL: VERONICA PANARELLO RESTA IN CARCERE

di Angelo Barraco

Roma – Veronica Panarello resta in carcere. E’ questa la decisione presa dalla Corte di Cassazione in merito alla posizione della ventiseienne accusata di aver strangolato e gettato nel canale il figlio, Loris Stival, il 29 Novembre del 2014 a Santa Croce Camerina. Il ricorso era stato presentato dall’avvocato Francesco Villardita e puntava alla scarcerazione della donna, ma è stato rigettato dalla I Sezione Penale della Corte di Cassazione, confermate dal Tribunale di Catania con l’ordinanza di rigetto del 3 gennaio. Il ricorso presentato dagli avvocati era costituito da 21 motivazioni che avrebbero dovuto far uscire dal carcere la donna.
 
IL MOVENTE DEL DELITTO
Uno dei punti era l’assenza del movente del delitto, l'insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza e l'illogicità dell'ordinanza del riesame. Nei punti è indicato un elemento che avrebbe potuto far uscire la donna dal carcere poiché l’orario della morte non sarebbe tra le 9 e le 10, come dichiarato dalla perizia della Procura, ma sarebbe da collocare ad un orario più postumo, e proprio in quell’ora la donna aveva un alibi. Questa circostanza era stata esposta durante una puntata di “Quarto Grado” in cui è stato detto che il definitivo esame autoptico effettuato sul piccolo Loris ha stabilito che il bimbo sarebbe morto tre o quatto minuti dopo essere caduto nel canale di scolo del “Mulino Vecchio” e di aver sbattuto il cranio.
 
Un’altra contestazione che viene fatta riguarda gli esiti delle immagini delle telecamere e secondo l’avvocato della donna il fatto che la macchina si dirigesse verso il canalone non può considerarsi un indizio di colpevolezza che può portare alla custodia in carcere della donna. L’accusa sostenuta dal procuratore Carmelo Petralia e dal sostituto Marco Rota si basa sulle presunte bugie dette dalla donne, poiché sostiene di aver accompagnato il figlio a scuola, ma le videocamere del paese non la inquadrano, altro elemento sono le fascette consegnate alla maestra che risultano compatibili con il laccio usato per strangolare Loris. La ricostruzione ha retto al vaglio del Gip e ha portato al fermo avvenuto il 12 dicembre.
 
L'AVVOCATO
La Cassazione non ha rilevato vizi di motivazione. L’avvocato Francesco Villardita, a proposito del rigetto ha affermato "Prendiamo atto della decisione e aspettiamo le motivazioni. Battaglieremo al processo che è la fase in cui si ristabiliscono gli equilibri tra accusa e difesa perché ci muoviamo in una fase cautelare dove ad essere valutati sono indizi e non prove”. 



LORIS STIVAL: L’ESAME AUTOPTICO CAMBIA LA POSIZIONE DI VERONICA PANARELLO

di A.B.
 
Santa Croce Camerina- Continuano senza sosta le indagini sull’omicidio di Loris Stival, bambino di soli otto anni ucciso con delle fascette di plastica a Santa Croce Camerina il 29 novembre scorso. Verinica Panarello, 26 anni, è accusata di aver ucciso il proprio figlio e di aver occultato il corpo. Ma la donna si è sempre proclamata innocente, malgrado vi siano le videoriprese che dimostrano il suo passaggio per le strade di Santa Croce Camerina.
 
Nel corso dell’ultima puntata di “Quarto Grado” sono emerse delle importantissime novità in merito che potrebbero cambiare radicalmente il corso delle cose. Il definitivo esame autoptico effettuato sul piccolo Loris ha stabilito che il bimbo sarebbe morto tre o quatto minuti dopo essere caduto nel canale di scolo del “Mulino Vecchio” e di aver sbattuto il cranio. Questo dettaglio è di estrema importanza ai fini investigativi perché cambierebbe radicalmente la posizione di Veronica, infatti l’ora della morte di Loris si collocherebbe intorno alle ore 9.00, proprio questo dettaglio farebbe cadere l’accusa di omicidio contro Veronica poiché i video di Santa Croce Camerina dimostrano che Veronica alle 9.00 si trovava presso la sua abitazione.
 
Oltre alla difesa che porta dietro una serie di elementi a favore di Veronica e della sua innocenza, vi è anche il giornalista Carmelo Abbate che afferma in un video: “Non sono emerse prove decisive a carico della madre di Loris Stival”. La tesi di Abbate è sostenuta da diversi utenti della rete.



CASO STIVAL: IL LEGALE DEL PADRE DI LORIS MINACCIA QUERELA PER CHI LANCIA ACCUSE FALSE

di Angelo Barraco

Palermo – Nella giornata di venerdì 8 maggio 2015 il legale di Davide Stival, Daniele Scrofani, si è esposto in merito a quelle che reputa calunnie rivolte nei confronti del suo assistito Davide Stival, padre di Loris, ucciso a Santa Croce Camerina, Ragusa. E per tale delitto è accusata la madre Veronica Panarello. Ecco quanto dice l’Avvocato Scrofani: “Negli ultimi giorni abbiamo registrato un ingiustificato e crescente atteggiamento aggressivo nei confronti del signor Davide Stival. Viene regolarmente data diffusione ad accuse incontrollate e racconti falsi, peraltro privi di qualunque aggancio alla vicenda che ha portato alla custodia in carcere la signora Veronica Panarello.A fronte di talmente gravi diffamazioni, reiteratamente messe in atto dalla madre e dalla sorella della signora Veronica Panarello, sfociate addirittura nella ridicola e calunniosa accusa verso il signor Davide Stival di istigazione al suicidio nei confronti della moglie, e di altri fantasiosi comportamenti. Presenteremo atto di querela nei confronti di chiunque oltrepasserà il limite del pur sacrosanto diritto di espressione e di critica, persistendo in dichiarazioni chiaramente lesive della reputazione del papà di Loris, che, non va dimenticato, è,  e rimane parte offesa”. 



LORIS STIVAL: PER IL PM VERONICA AVREBBE UCCISO IL FIGLIO DA SOLA

Redazione

Veronica Panarello non ha avuto complici e nulla lascia pensare che avesse preparato l'omicidio del figlio, il piccolo Loris Stival, il bambino di 8 anni trovato morto in un canale di scolo nei pressi della strada del vecchio mulino lo scorso novembre a Ragusa. Ne è convinta la procura di Ragusa, secondo cui "Nessuna acquisizione tale da rapportare elementi di vita personale con la nascita prima e l'evoluzione poi della volontà omicidiaria e il successivo occultamento del cadavere". Il procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia ha riferito che, anche grazie alle password fornite dalla stessa Veronica, sono stati ispezionati smartphone, pc e profili dei social network della donna, del marito e del tablet di Loris.
Non sarebbero emersi particolari rilevanti dal punto di vista investigativo. Si farebbe sempre più strada quindi l'ipotesi che Veronica abbia potuto, secondo l'accusa, agire senza l'aiuto di complici. Alla domanda su una eventuale perizia psichiatrica per l'indagata, il procuratore risponde: "Noi non la possiamo chiedere ma potremmo valutare l'interessamento di un 'profiler' che definisca il profilo psicologico della signora Panarello". E' probabile la chiusura delle indagini sull'omicidio sia a giugno, dopo l'incidente probatorio. "Dalle immagini -spiega il magistrato- ci attendiamo un quadro definitivo e nitido a consolidamento del dato gia' acquisito". Ancora prima potrebbe essere dissequestrato il server che contiene le registrazioni video. "E' probabile – afferma Petralia – che verso la meta'di aprile si possa riconsegnare il server di proprieta'del Comune di Santa Croce Camerina, che conserva le immagini che nel frattempo saranno state riversate nelle copie forensi". Oltre alla madre del bambino è indagato il cacciatore che ha trovato il corpo di Loris. A giorni sarà fissata, intanto, la data dell'udienza in Cassazione per l'esame del ricoro presentato dall'avvocato di Veronica Panarello, Francesco Villardita per ottenere la scarcerazione della donna.




OMICIDIO LORIS STIVAL: OGGI SI ESAMINANO I FILMATI


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di Chiara Rai

Ben dodici telecamere smentiscono la versione di Veronica Panarello la madre del piccolo Loris Stival, il bambino trovato morto in un canale di scolo nei pressi della strada del vecchio mulino a Ragusa.  Questa mattina si terrà a Ragusa l'incidente probatorio deciso dal Gip del Tribunale ragusano Claudio Maggioni sui filmati registrati dalle telecamere di sicurezza a Santa Croce Camerina il giorno della scomparsa di Loris, il bambino di 8 anni, ritrovato cadavere il 29 novembre scorso. Ad essere accusata dell'omicidio è la madre del piccolo, Veronica Panarello, detenuta nel carcere di Agrigento.

"Finalmente si stabilisce equilibrio tra accusa e difesa davanti a un giudice terzo e un perito nominato che dovra' estrapolare le immagini per fare un dvd forense per ricostuire la realtà di quel giorno". Lo ha detto l'avvocato Francesco Villardita, difensore di Veronica Panarello, la donna accusata di aver ucciso il figlio Loris, arrivando al Tribunale di Ragusa dove oggi si tiene l'incidente probatorio sulle videoregistrazioni che secondo la Procura accusano l'indagata.

In Tribunale a Ragusa sono giunti stamattina anche la zia, Antonella Stival e il padre di Veronica, Francesco Panarello. "Siamo stati sabato a trovare Veronica, come sempre", ha detto Antonella Stival. "E' sciupata -ha aggiunto la zia- ma combattiva. Un figlio glielo hanno ucciso l'altro lo hanno portato via. Chiede sempre di Diego".

LE TAPPE PIU' SALIENTI DEL CASO

Intanto si complica la posizione di Veronica Panarello: il bambino visto dalla testimone non è Loris. Si complica la situazione di Veronica Panarello la giovane mamma accusata dal Pm Carmelo Petralia e dal Sostituto Procuratore Mario Rota dell'omicidio del suo bambino di otto anni Loris Stival consumatosi lo scorso 29 novembre. Loris è stato trovato morto in un canale di scolo nei pressi della strada del vecchio mulino a Ragusa. Ora quella testimone che asseriva di aver visto un bambino somigliante a Loris poco dopo il suono della campanella non è allo stato dei fatti la possibile chiave di difesa della donna in quanto sarebbe stato identificato un bambino che la mattina del 29 novembre 2014, giorno dell'omicidio del piccolo Loris Stival, sarebbe stato visto a Santa Croce Camerina (Ragusa) da Lorenza Emmolo. La donna sostiene di avere incontrato per strada un bambino "con tratti somatici molto simili a quelli della fotografia" di Loris diffusa dai carabinieri. Il piccolo, con aria spaesata, era ancora in giro per Santa Croce poco dopo l'orario di ingresso a scuola. La donna gli avrebbe chiesto se avesse bisogno di qualcosa e se stesse andando a scuola. "Ci sto andando" le aveva risposto il piccolo. Ed in effetti quel bambino, ora identificato, a scuola ci è andato. Lorenza Emmolo avrebbe già dichiarato in passato di non essere sicura di poterlo riconoscere perché lo avrebbe visto di sfuggita.

Scarcerazione, Panarello ricorre in Cassazione. La mamma del piccolo Loris ci riprova ancora. Veronica Panarello ricorre in Cassazione contro il provvedimento del Tribunale del riesame che ha rigettato la sua scarcerazione. E' l'avvocato Francesco Villardita a depositare a Catania il ricorso un giorno prima della scadenza dei termini.

Quel secondo mazzo di chiavi date a Loris. Dall'ordinanza del Gip di Ragusa Claudio Maggioni che ha confermato il carcere per Veronica Panarello, madre del piccolo Loris, emergono degli importanti particolari. La donna, secondo la ricostruzione esposta dal Gip, apre il garage "dall'interno, non avendo con se' le chiavi e vi posteggia l'auto". Secondo alcune intercettazioni del nonno paterno, Andrea Stival, le chiavi di casa "che erano in macchina sono state date a Loris. Adesso questo qua mi viene in mente -ha detto l'uomo ascoltato dagli inquirenti- perche' lei ha un altro mazzo di chiavi dentro la macchina, dove ci sara' quella del garage". Intanto è crisi tra marito e moglie. "Se ci saranno le prove non le starò accanto". Davide Stival, padre del piccolo Loris, risponde per la prima volta all'appello della moglie, Veronica Panarello, che dal carcere gli ha chiesto di non abbandonarla. L'uomo pero' poi aggiunge: "Ho visto tre sagome che escono da casa e le ho riconosciute, ma al ritorno non saprei. Si riconosce una persona che torna dopo poco, ma non si capisce neanche se ha lo zaino".

Le bugie: trovato un altro cellulare di Veronica intestato all'amica. E' stato sequestrato dagli inquirenti di Ragusa un telefono cellulare con utenza intestata a un'amica di Veronica Panarello, ma che sarebbe stato in effetti usato dalla madre del piccolo Loris. Sarebbe questo il telefonino "segreto" di cui si era parlato nei giorni scorsi, la cui esistenza era stata negata con forza dalla donna durante l'interrogatorio dal Gip.

Veronica, ha detto il legale della donna, aveva negato "la presenza di un secondo telefonino e l'unico lo ha messo a disposizione della magistratura, lo ha consegnato spontaneamente alla magistratura quando era ancora libera" Intanto e' attesa per il primo pomeriggio, la decisione del Gip di Ragusa, Claudio Maggioni, sul fermo della Panarello. Anche ieri nell'interrogatorio di garanzia la donna ha continuato a respingere le accuse e a ripetere la sua versione dei fatti. Un lunghissimo interrogatorio, "molto articolato", nel quale "ha risposto a tutte le domande senza alcun cedimento, confermando la stessa versione dei fatti, senza contraddirsi". Lo ha detto l'avvocato Francesco Villardita, legale di Veronica. Davanti al giudice la mamma della piccola vittima ha ripetuto la sua innocenza e affermato di volere "pienamente collaborare". La donna accusata di omicidio volontario aggravato e occultamento di cadavere, ha ribadito di avere accompagnato il figlio a scuola e che, ha riferito il legale, "è stata vista dal vigile urbano che era in servizio, indicando anche il sesso dell'ufficiale di polizia giudiziaria, una donna, di cui ha fatto il nome".

La mamma di Loris segnala nel 2004 la presenza di Denise Pipitone. La madre di Andre Loris Stival, il bambino di 8 anni ucciso a Santa Croce Camerina (Ragusa), nel 2004 segnalò di aver visto Denise Pipitone, la bimba rapita a Mazara del Vallo (Trapani) il primo settembre di quell'anno e mai più ritrovata. Veronica Panarello, che nel 2004 aveva 15 anni, si recò nella caserma dei carabinieri per affermare di aver visto la bambina. Fu l'unica segnalazione di questo genere nella zona di Ragusa dopo il sequestro di Denise.

L'inquietante storia delle fascette e la ricostruzione dei fatti raccontata da Veronica. "Il papa' di Loris, su richiesta della mamma, ci ha dato una confezione, aperta, di fascette di plastica bianche, sostenendo che sarebbero dovute servire al bambino nei lavori in classe". A parlare e' la maestra Teresa Iacona, confermando la ricostruzione fornita dalla dirigente della scuola "Falcone e Borsellino", Giovanna Campo, sulle fascette in plastica, simili a quelle usate per uccidere il bambino di 8 anni a Santa Croce Camerina (Ragusa). "Noi -ha aggiunto la maestra- siamo rimaste sorprese perche' non avevamo mai chiesto di portarle, perche' non era previsto il loro utilizzo a scuola. La mia collega ha chiamato la polizia e successivamente le abbiamo consegnate in questura. Nessuno mai a scuola ha chiesto fascette". La maestra ricorda ancora che: "Mentre parlavamo con la madre ci ha detto che c'erano queste fascette che a suo dire noi avevamo chiesto di comprare per fare esperimenti, era una confezione aperta. E' stata la madre a sollecitare il padre dicendogli: valle a prendere. Lui le ha portate e noi ci siamo molto sorprese, meravigliate, non avevamo mai chiesto una cosa del genere, per questo abbiamo deciso di informare gli investigatori. E' importante fare chiarezza -ha concluso Teresa Iacona- perché a scuola materiale pericoloso non è mai entrato".

Intanto le telecamere poste sulla linea della scuola "Falcone e Borsellino" di Santa Croce Camerina (Ragusa) non hanno ripreso la "Polo" nera di Veronica Panarello, madre del piccolo Andrea Loris Stival. Gli inquirenti hanno ultimato in tarda mattinata l'esame delle immagini provenienti dagli apparecchi posizionati attorno all'edificio scolastico, alcuni dei quali sono risultati non attivi. L'auto della mamma di Loris non compare nelle inquadrature di quelli funzionanti. La donna, che sostiene di aver lasciato Loris a scuola sabato mattina e di essere poi andata a un corso di cucina al castello di Donnafugata, in una delle occasioni in cui e' stata ascoltata dagli inquirenti, avrebbe detto di non esseresi fermata con la macchina davanti alla scuola, ma di aver fatto scendere il figlio in una traversa laterale.




LORIS STIVAL: DIFFICILE LA POSIZIONE DI VERONICA PANARELLO

di Chiara Rai

Si complica la situazione di Veronica Panarello la giovane mamma accusata dal Pm Carmelo Petralia e dal Sostituto Procuratore Mario Rota dell'omicidio del suo bambino di otto anni Loris Stival consumatosi lo scorso 29 novembre. Loris è stato trovato morto in un canale di scolo nei pressi della strada del vecchio mulino a Ragusa. Ora quella testimone che asseriva di aver visto un bambino somigliante a Loris poco dopo il suono della campanella non è allo stato dei fatti la possibile chiave di difesa della donna in quanto sarebbe stato identificato un bambino che la mattina del 29 novembre 2014, giorno dell'omicidio del piccolo Loris Stival, sarebbe stato visto a Santa Croce Camerina (Ragusa) da Lorenza Emmolo. La donna sostiene di avere incontrato per strada un bambino "con tratti somatici molto simili a quelli della fotografia" di Loris diffusa dai carabinieri. Il piccolo, con aria spaesata, era ancora in giro per Santa Croce poco dopo l'orario di ingresso a scuola. La donna gli avrebbe chiesto se avesse bisogno di qualcosa e se stesse andando a scuola. "Ci sto andando" le aveva risposto il piccolo. Ed in effetti quel bambino, ora identificato, a scuola ci è andato. Lorenza Emmolo avrebbe già dichiarato in passato di non essere sicura di poterlo riconoscere perche' lo avrebbe visto di sfuggita.

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LORIS STIVAL: VERONICA PANARELLO RICORRE IN CASSAZIONE

Redazione

La mamma del piccolo Loris ci riprova ancora. Veronica Panarello ricorre in Cassazione contro il provvedimento del Tribunale del riesame che ha rigettato la sua scarcerazione. E' l'avvocato Francesco Villardita a depositare a Catania il ricorso un giorno prima della scadenza dei termini. Il ricorso, secondo le indiscrezioni, consta di 90 pagine e, in 14 punti, in cui vengono contestate le motivazioni del Riesame. Veronica Panarello e' accusata di avere strangolato e gettato in un canalone, il 29 novembre 2104, a Santa Croce Camerina (Ragusa) il figlio Loris. "Andiamo avanti alla ricerca della verita', anche se so che questo non mi ridara' il mio bambino, e non potro' riavere indietro il tempo non trascorso con mio figlio piu' piccolo". Cosi' Veronica Panarello si e' rivolta al suo difensore, Francesco Villardita, che ne riporta le parole nel momento in cui ha firmato il ricorso in Cassazione contro la decisione del Tribunale del Riesame.




LORIS STIVAL: MAMMA VERONICA E' DISPERATA

Redazione

Ragusa – Rafforzato il controllo in cella per Veronica Panarello, madre di Loris Stival accusata di aver ucciso il figlio. La donna, secondo fonti autorevoli, sarebbe sempre piu' disperata dopo la decisione di ieri del Tribunale del Riesame che ha respinto la richiesta di scarcerazione della donna. La donna, gia' in isolamento e guardata a vista, da oggi ha un controllo ulteriormente rafforzato.
  Secondo fonti vicine alla Procura di Ragusa, si terra' domani una nuova riunione per fare il punto sulle indagini sul caso. Sul tavolo degli inquirenti sono sempre tre le ipotesi al vaglio che, secondo i "bene informati", si continuano a valutare: Veronica Panarello ha agito da sola; ha avuto un complice che l'ha aiutata a compiere il delitto o nell'occultare il cadavere portando il corpo di Loris nel canalone di Mulino Vecchio. "Le indagini proseguono", e' stato ieri il commento del procuratore capo Carmelo Petralia, subito dopo l'ordinanza del Tribunale del Riesame che ha confermato la custodia cautelare in carcere per Veronica. Intanto su Facebook, soprattutto nella pagina titolata "Veronica Panarello e' innocente", continuano a crescere i "mi piace" e la difesa di chi – come si auto definiscono – e' "innocentista". A commentare l'ordinanza del Tribunale del Riesame di Catania, con la quale Veronica Panarello rimarra' in carcere, e' Orazio Fidone, il cacciatore che ritrovo' il corpo del piccolo Loris: "non sono sorpreso, sinceramente mi sarei sorpreso se l'avessero liberata".