TRENITALIA, FL3 ROMA – BRACCIANO – VITERBO: NUOVO ORARIO FERROVIARIO DA DOMENICA 10 MARZO 2013

Redazione

Roma – Prosegue nel Lazio la riorganizzazione dei trasporti ferroviari regionali di Trenitalia su indicazione della Regione Lazio (che rappresenta l'ente preposto alla pianificazione dei servizi), raccogliendo inoltre le richieste dei comitati pendolari. Dopo la FL2 (Tivoli), la  FL6 (Cassino) e la FL4 (Castelli), a partire da domenica 10 marzo, tocca alla FL3 Roma – Bracciano – Viterbo, dove è prevista una sostanziale modifica all'organizzazione del servizio. Un nuovo modello di offerta e più treni. Col nuovo orario viene attuata la cosiddetta differenziazione per livelli di servizio, distinguendo funzionalmente i collegamenti a carattere urbano/suburbano (Roma – La Storta – Cesano – Bracciano) con fermate capillari sul territorio, dai servizi a carattere regionale (Roma – Viterbo) veloci e senza fermate intermedie nel tratto cittadino. E' possibile conoscere la nuova offerta nel dettaglio su portale della mobilità Luceverde Lazio al link www.regionelazio.luceverde.it

Deficitaria comunque l'informazione da parte di Trenitalia, che ha messo in evidenza sul suo sito la novità solo oggi, ma ancora nessuna notizia in stazione.

I dettagli. La novità principale è rappresentata dall'istituzione dei cosiddetti Regionali Veloci Viterbo Roma, e viceversa, con fermate a Vetralla, Capranica, Oriolo, Manziana, Bracciano, Anguillara, Cesano e La Storta e poi direttamente a Valle Aurelia senza fermate intermedie, con un risparmio di tempo fino a 17 minuti rispetto ad oggi per chi proviene da fuori Roma.

La mattina in direzione Roma sono previsti ben 6 treni veloci (rispetto ai due soli 2 attuali) spalmati su tutta la fascia di punta tra le 6 e le 9. Analoga situazione il pomeriggio dove è prevista l'istituzione di ben 8 Regionali Veloci verso Viterbo (invece dei soli 3 attuali) distribuiti tra le 15 e le 20, con in particolare tra le 17 e le 19.30, un treno veloce ogni mezz’ora. Previsti 5 treni veloci anche il pomeriggio da Viterbo verso Roma. Contestualmente, per sopperire all'eliminazione delle fermate urbane dei treni da/per Viterbo, vengono istituiti dei treni dedicati Roma – La Storta.

Complessivamente quindi ogni giorno saranno disponibili 13 collegamenti e 14.000 posti in più, con un incremento dell'offerta feriale di circa l'11%, per un totale 148 treni e 139 mila posti a disposizione dei 75 mila viaggiatori giornalieri.

Previsto inoltre su alcuni Regionali Veloci l'utilizzo dei nuovi convogli Vivalto migliorando quindi il comfort di viaggio. La nuova organizzazione mira anche a ridurre l'affollamento della tratta cittadina, grazie al fatto che dai treni urbani viene eliminata la domanda di coloro che provengono dalla provincia, servita dai nuovi treni veloci. In sostanza vantaggi importanti da un punto di vista sistemico, una riforma del servizio attesa da anni, anche se non mancano penalizzazioni. In particolare Olgiata, che vedrà ridursi il numero dei collegamenti feriali (da 130 a 113), Tre Croci (da 30 a 5) e Manziana (un treno in meno verso Roma) e qualche disagio per tutti coloro che dalla provincia sono diretti ad una delle fermate urbane non servite dai treni veloci: sarà necessario un inevitabile cambio a La Storta, dove comunque troveranno immediata coincidenza per proseguire il viaggio.

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MANZIANA, ARRIVA IL PANE A KM0

Bartocci: "Ci auguriamo che la Regione Lazio ne segnali presto l’esistenza e le caratteristiche al ministero per le Politiche Agricole”

 

Redazione

Grano e farina prodotti sul territorio per il primo pane interamente a km zero del Lazio, sano e tracciabile: è il Pane di Manziana a km zero, presentato in questi giorni nel paese dell’alto Lazio. A produrlo è il Panificio “Baldassarini”, attivo da tre generazioni e associato ad Assopanificatori di Cna di Roma. Il ‘Pane di Manziana a km zero’ è prodotto con materie prime coltivate e lavorate sui terreni di Cavallari e Travertino, nel territorio limitrofo, che solo a luglio hanno fruttato oltre 100 quintali di grano, subito utilizzato per realizzare la farina necessaria all’impasto. “Il Pane di Manziana è un prodotto unico per il territorio e dimostra che accorciare la filiera è possibile, se c’è la collaborazione di tutti. –dice Bernardino Bartocci, presidente di Assopanificatori della Cna di Roma-. Spesso quella filiera ha origine in Kazakistan e in altri Paesi dell’Est Europa, dove i molini sono costretti ad acquistare il grano, impossibile da reperire sul territorio. Quella del panificio di Manziana è una pratica virtuosa e resa possibile dalla collaborazione delle istituzioni, come l’Università agraria di Manziana che ha messo a disposizione i terreni. Il prossimo passo sarà l’inserimento del Pane di Manziana a km ‘0’ nell’elenco nazionale dei prodotti tradizionali e –perché no?- il riconoscimento del marchio Igp e Dop. Ci auguriamo che la Regione Lazio ne segnali presto l’esistenza e le caratteristiche al ministero per le Politiche Agricole” conclude Bartocci. La produzione del Pane di Manziana ha coinvolto tutta la popolazione locale, che ha contribuito alla raccolta.
 




SI ALLUNGA LA LISTA DEI COMUNI CHE NON RISPETTANO LE QUOTE ROSA NELLE GIUNTE

Emanuel Galea

La lista dei Comuni che non vedono la presenza di donne nelle loro Giunte si allunga.

E così oltre i tre Comuni dell'area dei Castelli Romani (Albano, Marino e Monte Compatri), i quali non hanno donne in Giunta, compaiono le amministrazioni di Anguillara, Fiumicino, Manziana, Santa Marinella, Ronciglione, Monterosi.

Mentre in quest'area del territorio laziale riscontriamo fortunatamente, Comuni virtuosi come Cività Castellana, Bracciano, Allumiere, Cerveteri, Ladispoli, Oriolo, Sutri, Monte Romano, Tolfa, Veiano e Bassano Romano.

I Comuni, a suo tempo, dovevano già aver provveduto ad aggiornare il proprio statuto adeguandolo alla nuova normativa: "Ai sensi della legge 10 aprile 1991 N. 125 gli statuti comunali devono prevedere norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ovvero per promuovere la presenza di componenti di entrambi i sessi nelle Giunte, negli organi collegiali del Comune e degli Enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti, così come stabilito dall'art. 6 comma 3 del Testo Unico."

Quattro giorni fa il Tar del Lazio ha sciolto la giunta di Viterbo per il non rispetto della rappresentanza delle “quota rosa” su ricorso dell’opposizione. Se ci fossero dei ricorsi per ogni Comune  privo di rappresentanza di donne in Giunta , il Tar avrebbe sicuramente un gran bel pò da fare. Se ciò servisse per ristabilire la legalità, benvengano i ricorsi.