CASTEL GANDOLFO, LA CITTA' E' PRONTA PER ABBRACCIARE DUE PAPI

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – C'è molta attesa per l'arrivo di Papa Francesco a Castel Gandolfo, Castelli Romani, dove attualmente risiede il Papa emerito Benedetto XVI. Sabato 23 marzo "i due Papi" s'incontreranno. Papa Francesco partirà in elicottero alle 12.00 e pranzerà col Papa emerito.Grande attesa ed emozione da parte del Primo cittadino di Castel Gandolfo Milvia Monachesi, che da subito ha apprezzato e amato la figura del nuovo Papa. Avere in città due Papi è un evento straordinario per un Sindaco: "Castel Gandolfo cuore della fede – dice Monachesi – sabato sarà un'altra giornata ricca di emozione".

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ALBANO INCENERITORE, 24,650 CHILOMETRI DI… LOTTA

Maria Lanciotti

Chilometro 24,650 di Via Ardeatina, pietra miliare della lunga storia contro l’inceneritore di Albano. Qui di lotte ne sono state fatte tante e tutte a suon di corretta informazione contro le mezze verità e le spudorate menzogne.  Qui non si bara, lì ci sono i cancelli della discarica e l’aria avvelenata che entra dalle finestre delle abitazioni di fronte. E si spande nel circondario facendo danni che al momento non si vedono ma si producono per accumulo. Danni mortali, che non si limitano ai confini comunali ma minacciano tutta la popolazione castellana. Mentre bere l’acqua di queste parti, sarebbe un suicidio. E il suolo sta subendo offese così gravi da far temere il crollo delle nostre superbe coltivazioni. Eppure tutto ciò è ancora niente rispetto a quello che si vorrebbe fare di questo territorio già così devastato.

Il Ministro Clini ha ottenuto la sospensione della sospensiva. Non è un gioco di parole, entro il 7 marzo il cantiere potrebbe partire come imposto al Co.E.Ma. e al GSE (Gestori Servizi Energetici) dalla Regione Lazio. 

Sabato 2 marzo presidio cittadino di fronte ai cancelli della discarica di Roncigliano. Come annunciato dal No Inc che sta lavorando a tempo pieno per impedire l’irreparabile. Già alle 8 di mattina gli striscioni erano stati collocati e le bandierine sventolavano. Giornata fredda e umida, un fuoco acceso nel bidone e la voce aggrappante di Mannarino: “Gli presero la casa e il giardino/ in nome della grande santità/ e Giuda prese a fare a nascondino/ con lo specchio e con la dignità”. C’è un fermento nuovo, angoscia ma anche tanta attesa. Le cose cambiano, e non sempre in peggio.

C’erano presenti il sindaco di Genzano Flavio Gabbarini, il vicesindaco di Ardea Fulvio Bardi, il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi. Brillava per assenza il sindaco di Albano Laziale Nicola Marini, e dov’era Luca Andreassi consigliere con delega ai rifiuti, o Claudio Fiorani assessore alle politiche ambientali, energetiche, ville e giardini eccetera?

Ma in cambio c’era gente nuova, qualcosa di nuovo nell’aria circolava davvero, la cattiva gestione della cosa pubblica si sentiva recepita in modo palpabile, forse per quell’odore indescrivibile di decomposizione che veniva dalla collina avvelenata su cui volteggiano i gabbiani, e da quello sbuffetto che ogni pochi secondi irradia una specie di profumo che vorrebbe coprire i miasmi che la collina, esausta, esala come un fiato puzzolente.

Si chiede Gabbarini: “Sappiamo che è stata fatta fare la caratterizzazione del luogo dove sta la discarica, dove sta la difficoltà nel rendere pubblici i dati? E per i  contributi che vengono dalla bolletta dell’Enel, possibile che i cittadini, e comunque i comuni, debbano avere mille difficoltà per sapere se il privato, in questo caso Cerroni, è stato finanziato o meno con soldi pubblici? Dove sta la trasparenza?” E Luca Tittoni, presidente dell’associazione Differenzia-ti e sostenitore NoInc: “Il cantiere non parte. Dall’amministrazione di Albano ci si aspettava di più in alcuni passaggi. Ora quello che stanno facendo è assolutamente doveroso”. E Stefano Vignaroli, di Malagrotta, deputato del Movimento 5 Stelle, classe 1976: “Unirci e non dividerci per spezzare il monopolio delle discariche e inceneritori e favorire le piccole e medie imprese di riciclo. Iniziare il percorso della raccolta differenziata e poi accendere un bel fare. Già abbassare i muri è importante”.

Il sindaco Monachesi: “Continuare, non bisogna cedere. È una battaglia più difficile di quello che immaginavo, però ho fiducia. Qualcosa è cambiato”. E Simone Carabella, cresciuto insieme alla discarica e al Movimento No Inc: “Siamo disposti a bloccare l’inizio dei lavori, che secondo me non ci sarà. Saremo qui, fisicamente presenti”.  A metà mattinata qualche gocciolone vien giù dal cielo gonfio, ma c’è pronta la bruschetta e un bicchiere di rosso per scaldarsi. E chi può versa il suo piccolo contributo per la causa totalmente autofinanziata, in una busta trasparente accanto al vassoio dal pane e del vino. E questa sì che è comunione, unione d’intenti e aggregazione di forze. Passa qualche camion di Ama, più avanti fa inversione e si ritorna verso Roma, per oggi si è salvi.

Proprio di fronte alla collina della vergogna, così la chiamano i residenti, stanno intanto allestendo la tenda per il presidio permanente. Punto strategico per vigilare 24 ore su 24 sul traffico di camion e mezzi pesanti che si potrebbe verificare in vista della cantierizzazione dell’area. Una tenda da dodici posti che possono diventare anche quattordici stringendosi un po’. Da sabato 2 fino al 7 marzo, poi si vedrà. Speriamo almeno che il tempo sia favorevole. E comunque fa freddo, non si è mai visto un campeggio in mezzo alle vigne in pieno inverno, questi ragazzi ce ne stanno facendo vedere di tutti i colori. Tranquilli e con quella determinazione che traspare da ogni loro gesto o parola. Stanno combattendo per tutta la popolazione castellana e non solo, stanno aprendo forse un sentiero per nuove prospettive di vita. Dove l’acqua sia buona da bere e non invece dannosa pure per innaffiare l’orto, come viene detto negli interventi che si sono susseguiti ininterrottamente per ore. Dove si è parlato di tutto e chi non vuol sapere non sa. ‘Blocchiamo il cantiere’ la parola d’ordine. E la mobilitazione continua.  

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CASTEL GANDOLFO, EMERGENZA BOMBE SUL LUNGOLAGO: IL SINDACO MONACHESI SI APPELLA ALLE AUTORITA' PER UNA BONIFICA PROGRAMMATA

Chiara Rai

Castel Gandolfo (RM) – Affiorano sempre più numerose cassette piene di bombe risalenti alla seconda guerra mondiale sul lago Albano a Castel Gandolfo. Decine e decine. Non si tratta più di ritrovamenti occasionali una tantum, adesso le bombe in spiaggia sono una vera e propria emergenza tanto che il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi ha dovuto addirittura emettere una ordinanza di interdizione al transito dei pedoni per più di un chilometro di spiaggia a partire dalla località “porticciolo”. 

Gli ordigni sono uno dei più massicci regali che ha fatto finora il bacino lacustre ritirandosi ancora di livello. Più le acque si ritirano e più emergono gli esplosivi che i tedeschi gettarono in acqua durante la ritirata per non farli trovare agli americani. Dunque, sepolte dalla bruna ghiaia ed argilla alluvionale, intere cassette colme di bombe, adesso mettono paura. “Di recente c’è stata la bonifica di una bomba a Ciampino – ha detto la prima cittadina Monachesi – colgo l’occasione per rinnovare l’appello alle autorità competenti, Prefettura e Genio Civile compresi, affinché avviino quanto prima un intervento di bonifica ma che sia programmato e non straordinario perché occorre studiare insieme un'azione risolutiva dell’annoso e emergenziale problema”. Del resto lo scorso anno è stato sommerso l’armamento intero del secondo battaglione Friuli che fu disarmato dai tedeschi al momento dell’armistizio.

Già allora, gli artificieri dell’Esercito, hanno indicato che in corrispondenza del porticciolo di Castel Gandolfo dovrebbero essere sommerse bombe da mortaio, al centro canottaggio le bombe a mano e in via dei Pescatori le bombe di tipo ballerina e lenticolare. Insomma un vero e proprio arsenale che rischia di creare non pochi problemi di sicurezza, specialmente adesso che ci si avvia verso la primavera e la spiaggia torna ad essere frequentata. Addirittura nell’aprile del 2011 un uomo di Ariccia  ha consegnato alla polizia di sua spontanea iniziativa un ordigno bellico trovato lungo il lago senza chiamare gli artificieri. Si trattava di un mortaio della seconda guerra mondiale, preso in mano e trasportato su un carro attrezzi di proprietà dell'uomo. In commissariato scattò un piano di sicurezza e blocco delle attività del presidio di polizia per permettere l'arrivo degli artificieri e il disinnesco del mortaio. E di ordigni bellici ce ne sono da scovare, se si pensa che proprio durante la seconda guerra mondiale, nella fase più dura dei bombardamenti anglo-americani seguita allo sbarco di Anzio, molti civili si rifugiarono nelle gallerie ferroviarie e proprio lì vicino avvenivano i passaggi di munizioni, se si immagina inoltre che la stazione di Castel Gandolfo, è posta a metà strada tra l'omonima cittadina e la spiaggia del lago. Poi, attraversato con un passaggio a livello, il secondo tornante della strada statale che scende verso il lago, vede sbucare la ferrovia dal cratere con un altro traforo, fino su alla stazione di Albano Villetta lungo la via Appia, anch’essa sosta prediletta dei guerriglieri.

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ARICCIA SENTENZA CONSIGLIO DI STATO, MONACHESI ELENCA LE BATTAGLIE CHE ASPETTANO I PRIMI CITTADINI: IN PRIMIS CONTRO LO SPOSTAMENTO DI 50 MILA TONNELLATE DI RIFIUTI A RONCIGLIANO

[ VIDEO INTERVISTA A MILVIA MONACHESI ]

 

A.P.

Castelli Romani (RM) – Tra gli auguri rivolti al sindaco Emilio Cianfanelli per l'esito del Consiglio di Stato che ha accolto la riforma della sentenza del Tar che di fatto aveva annullato le elezioni (insomma Cianfanelli rimane sindaco), salta all'occhio una frizzante Milvia Monachesi, sindaco di Castel Gandolfo, anch'essa di estrazione politica del Pd. "Grande sindaco, era ora!!!!! – commenta Milvia – Ne siamo tutti felici non solo per Ariccia, ma anche per i Castelli Romani. Di battaglie ce ne aspettano tante (ad esempio contro lo spostamento di 50.000 tonnellate di rifiuti di Roma nella discarica di Roncigliano, quella contro la realizzazione dell'inceneritore, per la mobilità, oltre naturalmente quella della sanità), e tu sei un grande combattente! Con Zingaretti si aprirà una fase nuova!!".

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CASTEL GANDOLFO, IL CASTELLETTO DIVENTERA' MUSEO DEL LAGO?

Milvia Monachesi non nasconde il desiderio di voler dedicare a questo “piccolo sogno”  almeno due stanze, se non un piano dei tre livelli in cui è sviluppato il famigerato e splendido immobile confiscato all’ex tesoriere della banda della Magliana Enrico Nicoletti.

 

Chiara Rai
Potrebbe chiamarsi il “museo del lago” o giù di lì, un punto dedicato alla conservazione dei reperti archeologici del bacino Albano. Raggiunto al telefono il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi non nasconde il desiderio di voler dedicare a questo “piccolo sogno”  almeno due stanze, se non un piano dei tre livelli in cui è sviluppato il famigerato e splendido immobile confiscato all’ex tesoriere della banda della Magliana Enrico Nicoletti. A Castel Gandolfo è conosciuto come il “Castelletto” perché assomiglia a un castello fiabesco: 450 metri quadri vista lago in via dei Pescatori. L’Agenzia del Demanio confisca l’immobile nel 1996 alla Videovar, società riconducibile a Nicoletti. Nelle scorse ore, gli agenti del Commissariato di Albano, diretto da Massimo Fiore, hanno dato esecuzione al provvedimento. Una operazione interforze: polizia di Albano,  carabinieri di Castel Gandolfo, polizia Municipale e Protezione Civile,  oltre a personale dell’agenzia del demanio. Il provvedimento, firmato dal Prefetto Giuseppe Caruso, direttore dell’ANBSC, ha consentito, di fatto, la confisca dell’immobile di gran pregio in via definitiva e la consegna delle chiavi al Comune di Castel Gandolfo. “Mi hanno consegnato le chiavi venerdì – ha detto il primo cittadino gandolfino – ci tengo a ribadire che di fatto l’immobile avrà la destinazione concordata con il demanio, ovvero ai servizi di sicurezza che saranno attivi soprattutto in estate dove maggiore sarà il bisogno di un’ambulanza di un presidio medico e della protezione civile. Detto questo, mi piacerebbe poter utilizzare questo immobile anche l’inverno, dedicandone una minima parte ad una destinazione sociale e culturale come può essere la conservazione del patrimonio archeologico del lago che meriterebbe di essere ammirata”. Certo, sarebbe una buona idea, che vi fosse anche un punto "Libera" di riferimenti per i Castelli Romani, visto che rientrerebbe anche in un contesto in tema con i principi che ispirano l'associazione: lotta alle infiltrazioni mafiose, beni cinfiscati ecc. Comunque, Monachesi puntualizza subito che non intende dar vita ad un progetto mastodontico anche perché c’è il limite dei parcheggi a disposizione da tenere presente. Intanto continuano le operazioni di trasloco e inventario degli oggetti e del mobilio rinvenuti all’interno della villa. Il materiale sarà stoccato a carico della persona che aveva disponibilità dell’immobile, in un magazzino il cui titolare è stato nominato custode giudiziale. Il “Castelletto” è finora rimasto nella disponibilità della famiglia Campi, estranea, alle vicende per cui si è proceduto alla confisca. I Campi nel ’75 acquistano da Nicoletti l’immobile:  stipulano un compromesso di vendita pagando l’intero importo e ottenendo, contestualmente, il possesso del bene. I Campi non ottennero mai la formalizzazione dell’atto di vendita. E adesso, oltre al danno economico subito, per loro, anche la beffa di aver perso la casa d’infanzia. 

tabella PRECEDENTI:

13/10/2012 CASTEL GANDOLFO, IL "CASTELLETTO" DIVENTERA' PRESIDIO DELLE FORZE DELL'ORDINE E DELLA CROCE ROSSA ITALIANA

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   01/04/2012 CASTEL GANDOLFO, ALESSIO CAMPI: IL CASTELLETTO DELLA BANDA DELLA MAGLIANA E’ CASA NOSTRA

 




CASTEL GANDOLFO, IL MINISTERO DEI TRASPORTI TIRA LE ORECCHIE AL COMUNE: "PROVVEDERE URGENTEMENTE AL RIPRISTINO DELLA SICUREZZA"

Alberto De Marchis

Footing tra le auto e  passeggini che fanno lo slalom in mezzo ai parcheggi “blu” come la rabbia dei gandolfini è un film già visto mille volte. Si tratta di una via a doppio senso di marcia, quasi per intero senza marciapiedi e segnaletica orizzontale. E nonostante la carreggiata sia già abbastanza stretta, sul lato sinistro ci sono i parcheggi a pagamento che provocano un ulteriore restringimento di due metri e 20. Tenace Giampiero Tofani, prima in veste di residente a adesso in qualità di commissario straordinario de La Destra di Castel Gandolfo ai Castelli Romani, ha scritto al ministero dei Trasporti. E l’Ente il 22 agosto gli ha risposto con un sostanziale invito rivolto al Comune a provvedere urgentemente al “ripristino di adeguata condizione di sicurezza” per pedoni e automobilisti. Non contento Tofani ha scritto al sindaco chiedendo la realizzazione di idonea segnaletica orizzontale e verticale e marciapiede. “Tra i nostri obiettivi dice Tofani c’è proprio quello di voler garantire la sicurezza ai cittadini iniziando dalla viabilità, una esigenza quotidiana che vede coinvolte mamme con passeggini al seguito, come anche disabili e anziani o sportivi”. Un impegno con i piedi per terra da parte del sindaco Milvia Monachesi: “Il comandante di Polizia Municipale farà a breve una relazione dettagliata – dice Monachesi – da parte nostra, entro i limiti delle possibilità economiche, c’è tutta la volontà concreta di intervenire e fare il possibile per mettere in sicurezza la strada”




CASTEL GANDOLFO, IL LAGO ALBANO HA I GIORNI CONTATI. TOC TOC… REGIONE? MA I SOLDI LI HAI DATI?

Chiara Rai

Riaperta dopo cinque giorni dalla frana la cosiddetta via Panoramica di Castel Gandolfo (Castelli Romani), strada provinciale Lago Olimpico cautelativamente chiusa a causa di alcuni massi caduti dal costone circostante, provocata dal grosso incendio di origine dolosa, divampato mercoledì scorso. Il rovo ha difatti impegnato sul posto un elicottero regionale e un Canadair del Coau. A terra ben cinque autobotti della Protezione Civile della Regione Lazio e sette squadre di volontari, Vigili del Fuoco, uomini della Forestale e due squadre di Guardiaparco. Nelle ultime ore dunque, dopo la verifica di stabilità del costone operata dalla Provincia, la strategica strada che collega la via dei Laghi con il lungolago castellano e di conseguenza con il centro di Castel Gandolfo è nuovamente fruibile. A darne notizia è il vicesindaco Giacomo Moianetti il quale conferma che la via Panoramica è stata aperta al traffico già ieri mattina. Si tratta però, di una situazione pressoché tamponata perché di fatto l’intera messa in sicurezza di tutti i costoni del lago Albano, ricadenti nel Comune gandolfino, non è ancora avvenuta e il sindaco Milvia Monachesi si dice molto preoccupata: “Doveva arrivare dalla Regione almeno il 10 per cento dei circa 5 milioni di euro che servono per iniziare i lavori – dice il primo cittadino Monachesi – invece è ancora tutto fermo e il lago versa in una situazione preoccupante”. Meglio dire una situazione allarmante, perché come spiega il sindaco, oltre al problema dei costoni c’è anche il livello del lago che si abbassa ogni anno sempre di più: iniziando da 50 centimetri di abbassamento dal 1980 al 1985, nel decennio successivo una discesa sino a meno 2 metri e infine, tra il 1995 e il 2005, si è raggiunta la soglia negativa di meno quattro metri rispetto al livello originario. A raccogliere queste cifre è Legambiente Lazio in una nota del 2010 dove viene evidenziato, oltre alla necessità di ripristino della sicurezza e del decoro,  anche il fatto che i 4 metri di abbassamento delle acque corrispondono a circa 21 milioni di metri cubi di acqua in meno; questo significa che occorerebbe oltre un decennio per riportare il livello alla normalità, ben inteso che il ripristino si attesterebbe a 5 mila metri cubi di acqua al giorno. La causa principale dell’abbassamento sarebbe dovuto ai continui emungimenti: nell'area sono circa trentamila le utenze idriche autorizzate, mentre si stima che quelle abusive siano almeno altrettante. Nei mesi scorsi è stato messo in rilievo un progetto redatto dell’ingegner Luigi Caporicci e dell’Architetto Elisabetta Cicerchia che potrebbe risolvere il problema del livello facendo portare l’acqua al lago dal mare tramite gli emissari preesistenti.

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12/07/2012 LAGO ALBANO, MARCO MATTEI E' INTERVENUTO… SUBITO CON 5O MILA EURO
04/07/2012 CASTEL GANDOLFO, IL SANTO PADRE SI AFFACCIA SUL DEGRADO… REGIONE TOC TOC… SERVE UNA BONIFICA… SUBITO!



CASTEL GANDOLFO: L'INCENDIO AL COSTONE SULLA PANORAMICA E' DOLOSO

C.R.

E’ chiusa la cosiddetta via Panoramica di Castel Gandolfo, strada provinciale Lago Olimpico a causa del grosso incendio divampato mercoledì scorso. Un incendio, come sostiene il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi di origine dolosa, riaperta soltanto due anni fa circa, dopo almeno un ventennio di chiusura. Una strada costeggiata da un costone che ha visto delle vittime, un ragazzo diversi anni fa, perse la vita a causa di una frana. E questa volta a cadere giù sono stati alcuni massi che avrebbero potuto colpire qualcuno, ma fortunatamente non è successo. Ieri in calendario il sopralluogo di una squadra provinciale che dovrà stilare una relazione sullo stato di stabilità del costone. “Sono molto arrabbiata – ha detto Monachesi – perché le persone responsabili di aver appiccato un incendio in tre punti alla stessa ora (ore 15), non si rendono conto quale danno stanno provocando all’ambiente oltre al pericolo al quale espongono le persone”. L’incendio, estesosi per diversi ettari ha mobilitato un elicottero regionale e un canadair del Coau. A terra cinque autobotti della Protezione Civile della Regione Lazio e  sette squadre di volontari, vigili del fuoco, uomini della forestale e due squadre di guardiaparco.

 




CASTEL GANDOLFO LAGO ALBANO: VIA I SIGILLI A CINQUE AREE CHE TORNANO ALLA REGIONE

Marco Mattei: "Essenziale per riaffidare gli arenili è seguire una linea condivisa con Comune e gestori"

Milvia Monachesi: "Auspico che questa annosa situazione di degrado si risolva quanto prima"

 

Chiara Rai

Cinque aree demaniali sul lago Albano a Castel Gandolfo sono state finalmente dissequestrate dalla Procura e restituite alla Regione, che di fatto ha la gestione materiale degli arenili che sono di proprietà del demanio. Una buona e soprattutto concreta notizia, dopo tante parole, degrado, immondizia e nuovi sequestri che hanno tenuto sulle peggiori pagine di cronaca il lago dove si affaccia la residenza estiva del Papa. A seguire l’iter giudiziario che ha portato, al momento, al dissequestro di cinque aree su circa una decina è  l’avvocato Giuseppe Petrillo  legale incaricato dalla Regione. Questi ampi pezzi di spiagge, con un minimo di capienza di un centinaio di posti l’una e che si trovano in posizione centrale rispetto al lungolago Albano,  facevano riferimento ad ex gestori, da decenni operanti a Castel Gandolfo, alcuni dei quali hanno tutt’ora in corso procedimenti penali. Per altri invece i procedimenti si sono già risolti.   Lo splendido bacino dei Colli Albani è sostanzialmente in sofferenza dal 2007 quando la Procura di Velletri ha messo i sigilli a più di 15 esercizi balneari. I gestori furono dichiarati “abusivi” perché negli anni si sarebbero accaparrati illecitamente pezzi di demanio facendovi sorgere opere non autorizzate quali pontili, piscine, box in legno, cabine. E’ chiaro, che quelle opere non potranno più tornare a occupare un sito naturale protetto di interesse comunitario nonché zona a protezione speciale. I sigilli scattarono a seguito di un esposto e ad apporli furono gli addetti del Parco Regionale dei Castelli. A commentare i primi esiti è intervenuto direttamente l’assessore regionale all’Ambiente Marco Mattei: “Questi sono i frutti di due anni di intensa attività – ha detto Mattei – un lavoro portato avanti prima di tutto nel pieno rispetto del lavoro degli inquirenti ma certamente  cercando di di aiutare gli operatori balneari. Adesso, di concerto col sindaco Monachesi, provvederemo alla messa in sicurezza degli arenili per la quale sono stanziati 50 mila euro al Parco e posso dire che si è vicini ad un accordo complessivo con Comune e gestori per il riaffidamento degli arenili”.  Soddisfatto anche il commissario straordinario del Parco “Completata la procedura di dissequestro – dice Matteo Mauro Orciuoli – ritengo che l’ufficio demanio della Regione contatterà tutti gli aventi diritto alle concessioni, i cui nominativi sono pubblicati sul bollettino ufficiale della Regione, al fine di conteggiare eventuali regressi e sistemare la partita economica per poi provvedere all’assegnazione”. Infatti, sul  Burl  del 28 marzo dello scorso anno sono elencati circa 20 nominativi che corrispondono perlopiù agli storici gestori degli stabilimenti gandolfini.

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24/07/2012 CASTEL GANDOLFO LAGO ALBANO, SEQUESTRATI 4 STABILIMENTI: L'INIZIO DELLA FINE DEL TURISMO LACUSTRE
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LAGO ALBANO, MARCO MATTEI E' INTERVENUTO… SUBITO CON 5O MILA EURO

Chiara Rai

Il degrado, la mancanza di sicurezza e l’incuria sul lago Albano di Castel Gandolfo hanno le ore contate. L’assessorato regionale all’Ambiente Marco Mattei ha stanziato 50 mila euro al Parco regionale dei Castelli destinati alla messa in sicurezza degli arenili del lago, ivi compresa la tanto attesa bonifica. Una grande notizia per lo splendido bacino dei Colli Albani in sofferenza dal 2007 quando la Procura di Velletri ha messo i sigilli a più di 15 esercizi balneari. I gestori furono dichiarati “abusivi” perché negli anni si sarebbero accaparrati illecitamente pezzi di demanio facendovi sorgere opere non autorizzate quali pontili, piscine, box in legno, cabine. E’ chiaro, che quelle opere non potranno più tornare a occupare un sito naturale protetto di interesse comunitario nonché zona a protezione speciale, la cui competenza ricade sulla Regione e interessa il Parco dei Castelli Romani. In questi giorni un tam tam di incontri e telefonate tra l’assessore regionale Marco Mattei, il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi e il commissario del Parco Matteo Mauro Orciuoli per risolvere definitivamente la questione. E al momento la boccata d’aria di 50 mila euro servirà a rimettere in piedi gli arenili in completo stato di abbandono. “Mi fa molto piacere – ha detto il sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi – che insieme al Parco e alla Regione si stia risolvendo l’annosa questione degli arenili. Intanto, ho anche parlato con il legale che sta curando la vicenda dei contenzioso tra gli ex gestori e la Regione affinché verifichi la possibilità di poter dare in temporanea concessione le aree dissequestrate agli ex gestori in attesa che venga approvato il Pua e che si risolva definitivamente la questione”.  Di fatti, oltre alla vicenda dei sequestri ci sono anche i contenziosi giuridici tra gli ex gestori e la Regione, in quanto i primi negli anni non avrebbero versato regolarmente i canoni delle concessioni degli arenili sfruttati. Così, l’unico documento che rimane pubblico, almeno per il momento, è il Burl  – bollettino ufficiale della Regione – del 28 marzo dello scorso anno dove vengono pubblicati i nomi dei richiedenti la concessione di demanio, circa una ventina di nominativi che corrispondono perlopiù agli storici gestori degli stabilimenti gandolfini. Molti dei quali, oggi, si arrangiano con il lavoro, in attesa di non essere più etichettati come “abusivi”. Perche, di fatto, chi ha sempre tenuto pulite le spiagge come gioiellini sono proprio gli ex gestori che attendono un cenno dall’alto per poter tornare a svolgere la loro attività nella legalità.

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04/07/2012 CASTEL GANDOLFO, IL SANTO PADRE SI AFFACCIA SUL DEGRADO… REGIONE TOC TOC… SERVE UNA BONIFICA… SUBITO!



CASTEL GANDOLFO, IL NEO SINDACO MONACHESI AL LAVORO DA SUBITO

Redazione

Oberata di lavoro il neo sindaco di Castel Gandolfo Milvia Monachesi, unica donna eletta primo cittadino in provincia di Roma, non intende assolutamente fare i nomi della giunta che andrà a comporre. Probabilmente ha ancora riserve da sciogliere ma qualche nome, come quello dell’ex sindaco Maurizio Colacchi, sarà certamente contemplato nella squadra di governo. Una vittoria sul filo di lana per la Monachesi che ha vinto con 1.654 voti, pari al 36,36 per cento rispetto ai 1.501 consensi presi da Polo Gasperini, altro candidato di centrosinistra sostenuto dal vicepresidente della Regione Luciano Ciocchetti e dal consigliere regionale Udc Pietro Sbardella.  Vince, dunque, l’erede dell’ex sindaco Maurizio Colacchi, portata dalla lista civica “Arcobaleno” con il sostegno di Pd, Sel, Idv e Repubblicani. Il neo sindaco, ha raccolto il testimone di un decennio di governo di centrosinistra. Uno scarto di 153 voti hanno separato Monachesi dal suo rivale Paolo Gasperini, ex vicesindaco che a poche ore dalle primarie del Pd si è dimesso da amministratore e ha riconsegnato la tessera del partito. Ma ora i giochi sono fatti e Monachesi dovrà scegliere chi avrà l’onere e l’onore di affiancarla. Non potrà mancare Maurizio Colacchi che potrebbe addirittura fare da vicesindaco, new entry invece potrebbe essere Manuela Cerino, mentre Giacomo Moianetti, già assessore, potrebbe rimanere allo Sport, servizi comunali, personale e  trasporti. Infine circola il nome di Paolo Bucci nella rosa degli assessori. “E’ davvero un’emozione per me aver vinto questa campagna elettorale – dice Monachesi –  sintomo che gli elettori hanno premiato il buon governo portato avanti dalla giunta Colacchi, ma hanno voluto anche credere e scommettere sulla mia persona. Mi sento onorata di indossare la fascia di primo cittadino sia come donna che come esponente del Partito Democratico. Ho sollecitato fino all’ultimo giorno i cittadini a tornare a riacquistare fiducia nella politica perché l’astensionismo sarebbe stato devastante”. A poche ore dall’elezione, Monachesi si è già rimboccata le maniche: “Premesso che ritengono più che positivo il lavoro svolto finora dall’amministrazione Colacchi – aggiunge il neo sindaco – penso sia importante proseguire su questa strada puntando ad un rinnovamento che onestamente sarà possibile solo grazie a tutto ciò che è stato seminato finora. Detto questo, ritengo che sia  fondamentale andare avanti e concentrarci sui servizi, sul sociale, sulla partecipazione al fine di creare un senso di appartenenza, come dire di “castellanità”. L’attuale forte crisi ci porta a dover fare di più per stare vicino alle famiglie, ed è per questo che bisogna avere una rappresentanza su tutto il territorio, è importante istituire i comitati di quartiere che siano presenti e partecipi su ogni questione che riguardi Castel Gandolfo”. Monachesi intende conferire dei fondi ad ogni comitato da poter gestire e insisterà affinché ci sia una partecipazione attiva. “Ad esempio – continua il primo cittadino –  quando si farà il bilancio, i comitati dovranno condividerlo con noi. Ho pensato anche alla necessità di creare una sorta di sportello online dove ricevere in tempo reale le segnalazioni e poter interagire con i cittadini intervenendo tempestivamente sugli eventuali problemi che vanno dalla buca alle perdite d’acqua”. E in merito al rilancio del turismo, Monachesi incalza: “Ci dobbiamo impegnare per creare opportunità di lavoro e coinvolgere le associazioni. Utilizzeremo le ricchezze, umane e ambientali, che abbiamo per crescere insieme”.