PALERMO, OPERAZIONE PASQUA SICURA: ARRESTATI TOPI D'APPARTAMENTO

di Angelo Barraco

Palermo – I Carabinieri di Palermo, durante l’operazione “Pasqua Sicura”, hanno tratto in arresto due topi d’appartamento a Mondello. I soggetti arrestati sono di origine romena ma residenti a Palermo. I fatti risalgono a ieri sera, precisamente alle ore 21.50, quando al centralino del 112 giunge una telefonata da parte di un cittadino che riferiva di aver notato due giovani, descrivendo il loro vestiario con precisione, che stavano uscendo da una villa scavalcando il muro di cinta. Il soggetto che aveva chiamato al 112 aveva chiesto ai due soggetti chi fossero e cosa stessero facendo, ma i due, visti scoperti, si sono dati alla fuga e si sono disfatti di un borsone. Vista la circostanza si sono precipitate sul posto tre gazzelle dell’Arma che bloccavano le vie di fuga ai ladri. I militari si sono accorti quindi che i due giovani corrispondevano alla descrizione fatta dall’uomo che aveva fatto la denuncia al telefono. I Carabinieri hanno trovato all’interno del borsone che i due avevano abbandonato: una macchina fotografica, un cellulare, oggetti da donna di vario tipo per un valore di 1.000 euro. I due malviventi sono stati bloccati e condotti in caserma, su disposizione dell’Autorità Giudiziaria sono stati tratti in arresto con l’accusa di furto aggravato in concorso in abitazione e trattenuti in caserma, in attesa di essere sottoposti al giudizio per direttissima presso il Tribunale di Palermo. 



PALERMO: LOTTA ALLO SPACCIO A BALLARO'

di Angelo Barraco
 
Palermo – I Carabinieri di Palermo hanno eseguito un’operazione denominata “Pasqua Sicura”, che nell’arco della settimana di Pasqua, in due operazioni antidroga differenti, ha portato all’arresto di due spacciatori di eroina e cocaina. Un’operazione è stata compiuta dai Carabinieri di Piazza Verdi che hanno arrestato Marco Tarallo, accusato di detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Gli investigatori stavano effettuando un servizio di appostamento e controllo presso le zone limitrofe al quartiere “Capo”, una zona che è frequentata da spacciatori e tossicodipendenti. Marco Tarallo è stato notato dai Carabinieri con un atteggiamento sospetto che si avvicinava all’impalcatura di una palazzina e prelevava una scatoletta di metallo, prelevava qualcosa e poi la nascondeva nuovamente. I Carabinieri decidono quindi di agire, Tarallo vedendosi raggiunto tenta di disfarsi di un involucro e lo getta a terra. La scatola in metallo all’interno dell’impalcatura venne recuperato e all’interno di essa vennero trovati 7 involucri di plastica che contenevano eroina. La sostanza che aveva gettato per terra il soggetto era pure eroina, Tarallo quindi veniva accompagnato in caserma e sottoposto a perquisizione che ha rilevato una somma in contante di 140 euro, somma proveniente dallo spaccio. Il soggetto è stato arrestato per detenzione ai fini di spaccio ed è stato condotto presso il carcere “Pagliarelli” di Palermo. 
 
Nelle zone limitrofe al quartiere “Ballarò”, anche questa è un’area frequentata da spacciatori e tossicodipendenti, i Carabinieri hanno notato un extracomunitario che aveva atteggiamenti sospetti. Il soggetto prendeva un pacchetto di sigarette, prendeva qualcosa, la dava ad un’altra persona e riceveva in cambio soldi. A quel punto scatta l’azione dei Carabinieri e pusher e acquirenti tentano la fuga, ma la fuga e breve e il pusher viene fermato e aveva con se dei soldi provenienti da traffico illecito. Lo spacciatore è stato subito prelevato e condotto in caserma e riconosciuto, il suo nome è Jisquo Francis. La perquisizione personale ha portato alla scoperta di 525 euro in tasca e sempre durante la perquisizione sono stati trovati 31 involucri di eroina e 2 di cocaina.  E’ stato giudicato con rito direttissimo, conclusosi con la convalida dell’arresto e la sola misura cautelare dell’obbligo di dimora nel comune di Palermo, pertanto rimesso in libertà. Sono in corso indagini dei Carabinieri della Compagnia Piazza Verdi al fine di accertare i canali di rifornimento della droga, recuperata nel corso delle due operazioni antidroga.



PALERMO: GIALLO ALL'ADDAURA, RITROVATO CADAVERE DI DONNA IN MARE

di Angelo Barraco

Palermo –  E’ stato ripescato il cadavere di una donna di 72 anni, originaria di Palermo, nelle acque dell’Addaura, presso il lungomare di Palermo. Ad individuare il corpo in mare è stata una persona che correva e che ha avvistato il corpo in mare e ha chiamato subito il 113. Sul posto è intervenuto in medico legale. L’identificazione del corpo ha stabilito che la persona rinvenuta è la 71enne Angela Galifi. Le cause della morte sono da stabilire e indaga la Polizia. Al momento del ritrovamento sono intervenuti anche Carabinieri e Vigili del fuoco. 



PALERMO REGOLAMENTO DI CONTI: DUE SICARI UCCIDONO UN PREGIUDICATO

di Angelo Barraco

Palermo – Sparatoria nel quartiere Zen a Palermo. Durante l'episodio ha perso la vita un pregiudicato. La sparatoria è avvenuta in Via Gino Zappa e la vittima dell’agguato è Franco Mazzè di 46 anni, pregiudicato che era stato arrestato nel corso di un bliz antimafia, ma successivamente era stato assolto. Secondo quando trapelato, a sparare all’uomo sarebbero stati due sicari che prima lo avrebbero avvicinato e poi svrebbero esploso contro l’uomo diversi colpi d’arma da fuoco, uno dei tanti colpi esplosi ha raggiunto l’uomo alla testa, e tale colpo è stato fatale. L’uomo aveva dei precedenti per associazione a delinquere di stampo mafioso finalizzata all’estorsione, alla rapina, al sequestro di persona a scopo di rapina, ricettazione ed evasione. Dopo l’agguato, l’uomo è stato trasportato presso l’ospedale Villa Sofia dove è morto poco dopo. La Polizia si sta occupando del caso, sul luogo dell’agguato è intervenuta anche la scientifica per analizzare la scena del crimine per cercare indizi che possano essere utili all’individuazione degli assassini. L’ipotesi più accreditata è che alla base del delitto vi sia un regolamento di conti. L’indagine è nelle mani del Pubblico Ministero Geri Ferrara. 



PALERMO: FIGLIO DI PROVENZANO DIVENTA ATTRAZIONE TURISTICA

di Angelo Barraco

Palermo – Da parecchi mesi a Palermo, i diversi turisti americani che sbarcano nel capoluogo siciliano per visitare la città di Palermo e i suoi splendidi luoghi come: la cattedrale, il teatro Massimo, i mercati, la scalinata dell’ultima scena del Padrino, successivamente il gruppo di turisti si sposta dalla finzione cinematografica che tanto ha fatto appassionare i cinofili e non di tutto il mondo, alla realtà. I turisti conoscono Angelo Provenzano, figlio di Bernardo Provenzano, detto “binnu”, spesso veniva chiamato anche “u raggioniere” (il ragioniere), o “u  tratturi” (il trattore), nome dato dal fatto che dove passava lui non cresceva più l’erba; il Provenzano delle stragi, della trattativa e il Provenzano che ha tenuto in scacco l’Italia per tantissimi anni. Questa particolare iniziativa nasce dall’idea di un tour operator di Boston che ha messo sotto contratto il figlio del boss e lo ha incluso come attrazione principale in un “pacchetto turistico”. Durante questo tour turistico gli accompagnatori forniscono una ricostruzione di Cosa Nostra, la palla passa poi ad Angelo Provenzano che racconta la storia della mafia, del padre, del peso di dover portare un cognome così ingombrante. Angelo Provenzano dice: “Vorrei una vita normale ma mi rendo conto che non c’è speranza”.



PALERMO: MAXISEQUESTRO DI BENI AL CLAN DI SANTA MARIA DI GESU'

di Angelo Barraco

Palermo –  E’ stato effettuato dalla Guardia di Finanza un maxisequestro di beni a Cosimo Vernengo, di 48 anni e originario di Siracusa. Vernengo è figlio di Antonino Vernengo, che è deceduto nel 2006, ed è nipote di Pietro Vernengo. Entrambi hanno subito condanne per mafia. I beni sequestrati sono: due appartamenti e un magazzino dal valore di 300 mila euro, un’azienda, cinque immobili, quote di società, disponibilità finanziarie e altro per un valore che ammonta a un milione di euro. Cosimo Vernengo aveva subito una condanna per associazione mafiosa nel 2010 a 12 anni di reclusione, per episodi di estorsione svolti per la famiglia mafiosa di Santa Maria di Gesù. L’indagine che ha condotto al sequestro scatta in seguito alle sospette spese che faceva il soggetto e che risultavano incoerenti con il reddito dichiarato. La confisca riguarda un imprenditore di palermo che anch’esso si chiama Antonino Vernengo. Il soggetto era stato arrestato nel 2007 per associazione mafiosa, per aver aiutato la famiglia mafiosa di “Cruillas”. L’uomo è stato assolto nel 2009 e nel 2010 è iniziato un iter per bloccare il suo patrimonio, ritenuto illecito. All’uomo è stata riconosciuta la pericolosità sociale, e tale pericolosità è stata riscontrabile sia dalle intercettazioni fatte all’uomo, sia dalle testimonianze dei collaboratori di giustizia. 



TAORMINA: ALLA SCOPERTA DELLA PERLA DI SICILIA

 

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di Giuseppa Guglielmino

Taormina si trova esattamente a circa 200 metri sul livello del mare ed ha una conformazione particolare cha la fa somigliare, nella sua struttura, ad una vera terrazza arricchita da una bella vista panoramica nella quale spicca in maniera prepotente il vicino vulcano Etna. Qui il turismo è attivo tutto l'anno ed è agevolato non solo dalla bellezza culturale e naturalistica tipica della città ma anche da un buon sistema ricettivo e ricreativo e dal tipico calore umano siciliano.
Nel corso dei secoli, la città è sempre stata una grossa meta turistica che ha ospitato anche delle personalità celebri, a partire da Guglielmo II di Germania, numerosi scrittori come Goethe, Maupassant, D. H. Lawrence, A. France, Oscar Wilde, Brahms, stilisti del calibro di Dior, nobildonne illustri come Florence Trevelyan, il pittore tedesco Geleng, nobili inglesi e francesi.

La bellezza di Taormina ha anche avuto il merito di conquistare numerosi registi che l'hanno scelta come set ideale dei loro film, a partire da Michelangelo Antonioni che proprio in questa città ambientò la sua opera "L'Avventura".
La storia della città di Taormina alterna periodi floridi e periodi di forte negatività e di depressione e tutte le fasi cittadine rispecchiano l'andamento storico e culturale proprio della Sicilia.
Trascurare l'elemento storico isolano, e qui più specificatamente cittadino, sarebbe un grave errore perché non permetterebbe di comprendere a pieno titolo la bellezza e la ricchezza culturale propria della città.
La nascita di questo importante centro turistico isolano fu determinata dall'arrivo di alcuni profughi greci provenienti dalla vicina città di Naxos, già conquistata precedentemente da Dionigi I di Siracusa e tra le più antiche colonie greche isolane, nel 358 A.C., origine che prevede un nome diverso da quello attuale per la città, cioè Tauromenion. Con tale dominazione la città assume l'aspetto tipico delle varie colonie greche, a partire dalla costruzione dell'agorà, dall'acropoli posta al vertice del Monte Tauro e dalla costruzione del Bouleuterion – necessaria sede del consiglio cittadino.
Risale a questo periodo la costruzione di quello che è degnamente considerato il simbolo cittadino, il famoso Teatro Antico costruito precisamente nel III secolo A. C. sfruttando la struttura morfologica della collina dove risiede e contornato da un panorama affascinante comprendente due estremi geografici, la baia di Schisò ed il Vulcano Etna.Una successiva dominazione per la località in questione fu quella Romana. In questo secondo caso gli eventi sono più intrecciati.
Innanzitutto i Romani iniziarono dei lavori di ristrutturazione degli innumerevoli reperti architettonici lasciati dai greci. Anche se la struttura architettonica cittadina prevista a volte non fu cambiata radicalmente ed a volte ci furono solo degli eventuali lavori di ampliamento, ciò che cambiò veramente fu l'uso diverso delle varie strutture presenti.

Primo lavoro di rifacimento riguarda il già citato e famoso teatro. In effetti, sotto i Romani, esso fu trasformato in anfiteatro. I Romani vanno ricordati anche per la realizzazione di nuove opere architettoniche che ancora oggi costituiscono un vanto cittadino. È di questo periodo, infatti, la realizzazione di uno dei beni culturali più famosi della città, le "Naumachie", un terrazzamento che prevedeva anche la presenza di una cisterna collegata ad un acquedotto a sua volta previsto per seguire la nuova espansione urbanistica cittadina. Gli eventi precipitarono notevolmente quando Taormina si alleò con Sesto Pompeo contro Ottaviano. Questa decisione si rivelò sbagliata perché, quando Ottaviano vinse, la città fu declassata al ruolo di semplice colonia e costretta a vivere vari secoli nel più triste oblio.

La nuova dominazione bizantina determina un periodo più florido per la città.
Alla caduta di Costantinopoli ed alla perdita d'importanza della città di Siracusa, infatti, Taormina diventa la nuova capitale della Sicilia orientale. Segni evidenti del passaggio dei bizantini nella città in questione sono svariate costruzioni, a partire da una seconda cinta muraria difensiva che va ad unirsi a quella ellenistica. In effetti l'importanza strategica della città fu molto apprezzata e valorizzata dai Bizantini ed essa è valorizzata dalla presenza di due roccaforti, probabilmente costruite proprio durante questa dominazione, e situate precisamente una sulla cima del pluricitato Monte Tauro e l'altra in una posizione più interna e precisamente sul picco di Mola.
L'importanza assunta dalla città durante questo periodo è provata anche dal fatto che essa divenne sede dell'arcivescovato. Con questa nuova dominazione la città conobbe un periodo veramente felice di crescita demografica ed urbanistica – in quest'ultimo caso verso la parte meridionale della città -, nonché di un prestigio e di una fama sempre crescenti. La storia delle varie dominazioni subite da questo centro turistico continua con l'avvento degli Arabi che occuparono buona parte della Sicilia dal nono all'undicesimo secolo e che si fermarono a Taormina precisamente dal 902 al 1079, anno dell'arrivo dei Normanni. In questo caso, la storia cittadina si tinge di nero perché gli Arabi distrussero buona parte della città.
L'arrivo degli Arabi va anche ricordato per la costruzione di alcuni edifici, come una torre oggi costituisce la parte principale del famoso Palazzo Corvaia del quale si parlerà dettagliatamente durante la sezione dedicata ai beni culturali e storici cittadini.
Successivo arrivo di nuovi dominatori della città riguarda i Normanni. Con l'arrivo di questi ultimi Taormina perde un po' della sua importanza a favore della vicina Messina, ma si assiste anche alla rimonta del Cristianesimo nella zona con il conseguente fiorire di numerosi conventi ed anche il consolidamento del tessuto urbano. In effetti risale proprio a questo periodo la nascita del Borgo che ha come punte estreme Porta di Mezzo e Porta del Tocco, nascita che fu determinata dal nuovo assetto demografico e da una nuova ed alternativa ristrutturazione viaria.
Durante il XVI secolo la città conobbe una nuova espansione urbana favorita anche da un discreto incremento economico determinato dalla lavorazione dello zucchero.
Ulteriore dominazione che va a segnare un periodo cittadino decisamente meno florido rispetto al precedente è quella spagnola.
Con l'arrivo degli Spagnoli, infatti, tutta la zona subì delle gravi perdite come la vendita di vari territori demaniali ed quella conseguente di numerosi ed importanti casali. La sottrazione dei casali è il primo sintomo della contrazione economico-demografica subita dalla città durante tale periodo.

La bellezza naturalistica ed architettonica della città è stata citata più volte e meritatamente. Ogni angolo di questa terra ha tanto da offrire sia dal punto di vista architettonico che ambientalistico ed ogni aspetto merita qualcosa di più della semplice menzione.
Qui il turista interessato ha davvero l'imbarazzo della scelta: può effettuare un giro storico-culturale della città per ammirarne i beni culturali come la cattedrale dedicata a San Nicolò ed edificata nel tredicesimo secolo, i suoi palazzi, il famoso e più volte citato Teatro; il turista, inoltre, non
può certamente restare indifferente alle bellezze naturalistiche della città costituite, ad esempio, dai bei giardini pubblici e dalle rinomate spiagge della zona; infine, e certamente non ultime per importanza, occorre ricordare la possibilità di effettuare delle interessanti escursioni nelle zone vicine la città, mete turistiche isolane altrettanto valide ed interessanti.  Il simbolo cittadino, vero fiore all'occhiello per tutta la città ed importante rappresentante dei beni culturali cittadini è il Teatro Greco ricordato soprattutto con l'espressione "Teatro Antico" dal quale si ha una bella vista e noto anche per la presenza delle colonne dall'evidente stile corinzio.
In Sicilia esso è, per le sue notevoli dimensioni e con un diametro di circa 110 metri, secondo solo a quello siracusano, ma non per questo inferiore per importanza o bellezza.
Di origine ellenistica, come si è gia detto, precisamente con una antica datazione risalente al III secolo A.C., dei suoi natali restano pochi simboli a causa delle successive ristrutturazioni romane e a causa del logorio temporale.
Una prova della sua origine greca, ad esempio, è data dall'utilizzo della tipica pietra di Taormina, simile al marmo, presente sotto la scena.
La sua struttura presenta tre elementi archittetonici di base, la scena, l'orchestra e la cavea.

Dell'originaria cavea con le sue nove gradinate ed il portico oggi si hanno pochi resti, così come si hanno pochi avanzi della scena, che tra l'altro presenta ancora delle nicchie. In origine il teatro aveva dimensioni piu grandi di quelle attuali.
Come si è già detto, il teatro subì delle vere e proprie rivoluzioni archittettoniche sotto i Romani divenendo, di fatto, un vero e proprio anfiteatro per gli spettacoli gladiatorii. In effetti l'attuale struttura architettonica risale al II secolo D.C.. Per ragioni di sicurezza, l'orchestra fu trasformata con l'aggiunta di un alto podio per garantire davvero un buon riparo agli spettatori.

La bellezza di questo teatro ancora oggi utilizzato per delle manifestazioni culturali ed artistiche come il complesso delle manifestazioni internazionali note con l'espressione "Taormina Arte" e che ricorrono ogni anno durante i mesi estivi consiste non solo per la sua struttura architettonica notevole ancor oggi in buono stato e dall'acustica davvero notevole, ma anche per la splendida vista panoramica che esso offre sull'Etna, la città di Giardini Naxos ed i Monti Calabri, vista offerta dalle terrazze che circondano lateralmente la scena.
Poco distante dal Teatro si trovano i resti di un antico tempio ed un Antiquarium con dei reperti archeologici prelevati nei dintorni della città. Tale Antiquarium appena citato merita certamente uno spazio esplicativo maggiore rispetto alla semplice menzione appena fatta.
Questo piccolo museo archeologico è suddiviso in due stanze che prevedono l'esposizione di alcuni reperti archeologici importanti come una statua dedicata ad un vincitore di una corsa di cavalli ai giochi olimpici, come si evince da una iscrizione presente nella base della statua stessa, due importanti pilastri, il primo chiamato "Tavola degli Strateghi" con i nome degli amministratori cittadini della giustizia e la "Tavola dei Ginnasiarchi" dedicata ai magistrati che avevano il compito di amministrare il Ginnasio adibito alla educazione dei giovani.
Altro reperto dalla notevole importanza archeologica e soprattutto storica presente nella città di Taormina è costituita dalle famose "Naumachie" già citate nella carrelata storica cittadina e che con il loro nome ricordano le simulazioni dei combattimenti navali care ai Romani ma che qui a Taormina si presentano come una struttura architettonica.

Tale struttura è decisamente uno degli esempi piu importanti dei monumenti romani presenti in tutta l'isola.
Tale monumento si presenta su di un prospetto di età imperiale lungo più di cento metri costruito utilizzando dei mattoni rossi ed arricchito da nicchie dalla varia grandezza e sollevate da terra. Tutta la struttura serviva da consolidamento per accogliere al maglio la cisterna costruita per l'ovvio motivo di irrigare i terreni vicini utilizzati dalla nuova espansione urbanistica. Grazie a dei lavori di ristrutturazione la pavimentazione a blocchi poligonali lavici presente nella zona è stata recentemente rinvenuta.
Ulteriore monumento storico cittadino importante è un piccolo teatro, l'Odeon, quasi simile per la sua struttura architettonica al famoso e già citato Teatro Antico. Questo secondo Teatro è più piccolo rispetto a quello greco ed è situato nel versante cittadino nord-est e precisamente dietro la collina denominata Santa Caterina di Alessandria d'Egitto e vicino il famoso Palazzo Corvaia.

La sua nascita è decisamente romana e la sua scoperta avvenne accidentalmente verso la fine del 1800. La sua struttura architettonica prevede una scena comprendente una base ed un colonnato di un teatro greco scoperto durante gli scavi effettuati per l'Odeon.
La città di Taormina è anche nota per dei bei Palazzi, a partire da quello forse più famoso e precedentemente citato, Palazzo Corvaia. In effetti esso è un vero e proprio Castello ed è nel linguaggio comune che esso è denominato semplicemente Palazzo. La costruzione deve il suo nome alla famiglia nobiliare che ne fu proprietaria dal XVII al XIX secolo. Questo monumento culturale è soggetto di numerosi studi da parte di vari storici. Oggi è comunque accertato che originariamente tale nobile dimora si trovasse fuori dalle mura cittadine e collegato al teatro antico.Attualmente la struttura è di proprietà comunale ed ospita la Biblioteca Civica ed il Centro Mediterraneo di Drammatica. Esso si presenta con una superba facciata incoronata da una merlatura ed impreziosita con delle finestre a trifora.

La sua struttura architettonica, inoltre, è opera di varie e successive costruzioni, a partire dalla torre cubica e dalla parte centrale della costruzione che risalgono al periodo arabo, dall'ala laterale sinistra che è stata costruita nel XIII secolo insieme alla scala che dal cortile conduce al primo
piano, dall'ala laterale destra ancora "più recente" visto che la sua costruzione risale al XV secolo con l'originario scopo di accogliere gli incontri del Parlamento Siciliano. Qui occorre precisare che la torre cubica riporta alla mente gli Arabi anche per il loro sacro tempio "Al Ka 'bah".
Il complesso prevede vari stili architettonici, evidente segno del passaggio del tempo e delle successive costruzioni appena citate.In effetti la torre presenta delle evidenti reminescenze arabe, le bifore del salone sono in stile gotico-catalano, così come il portale d'ingresso al palazzo.
Una delle caratteristiche del Palazzo ed espressione artistica degna di nota è la presenza di tre pannelli a rilievo rappresentanti eventi tratti dalla Genesi Biblica, precisamente la creazione di Eva, il peccato originale e la cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso.

Successiva ed altrettanto importante nobile costruzione della città è il Palazzo dei Duchi di Santo Stefano costruito per la nobile famiglia di origine spagnola De Spuches, Duchi di Santo Stefano e Principi di Galati – due centri del messinese -, una piccola ma originale costruzione incorporata all'interno delle antiche mura difensive cittadine, nella parte recentemente ristrutturata.

La sua massiccia e forte struttura, nonostante le dimensioni non eccessive appena menzionate, le danno l'aspetto della fortezza che incute rispetto in chi la guarda ed essa presenta una mescolanza di elementi gotici, arabi e normanni.
Gli evidenti elementi arabi sono, ad esempio, le decorazioni presenti all'apice della costruzione, una fascia decorativa rappresentata dall'alternata presenza di pietra lavica bianca e nera proveniente da Siracusa ed elemento strutturale che va a ricreare delle belle figure geometriche.
Le reminescenze arabe sono determinate anche dall'utilizzo delle maestranze arabe che furono utilizzate per la costruzione dell'edificio.
Gli elementi normanni sono costituiti, ad esempio, dalle merlature a coda di rondine presenti nella costruzione.
Il Palazzo è situato esattamente vicino la Porta Catania e va ricordato anche per un bel giardino posto nelle sue vicinanze e che prevede la presenza di un pozzo per raccogliere l'acqua piovana utilizzata per i bisogni dei residenti dell'edificio.
La costruzione presenta un'apparente contraddizione che però le garantisce uno dei suoi elementi costitutivi: due sue lati guardano all'esterno delle citate mura e si presentano con la struttura di una fortezza inaccessibile; gli altri due sono più pittoreschi e sono più aggraziati dei precedenti grazie
alla presenza di belle finestre bifore impreziosite da rosoni.

Tra gli altri elementi caratteristici della facciata dell'edificio ricordiamo anche la presenza di archi tribolati e fregi bicromi.
Dell'originaria struttura che prevedeva tre sale sovrapposte oggi rimane ben poco visto che oggi si può ammirare solo quella presente nel piano terra della costruzione.
Intorno agli anni sessanta il Municipio ha ottenuto il possesso della nobile costruzione acquistandolo da un appartenente alla nobile famiglia De Spuches.
L'interno della struttura ospita la Fondazione G. Mazzullo: infatti sono qui conservate in maniera permanente delle opere di scultura e di grafica di questo artista ed anche, in maniera saltuaria e temporanea, delle altre mostre di opere d'arte.
Altra costruzione cittadina dalla discreta importanza è la "Badia Vecchia" denominata anche "Badiazza", un torrione merlato di antica origine normanna che ha subito ulteriori e decisivi interventi decorativi nel Trecento.
Mentre il Palazzo dei Duchi di Santo Stefano era stato edificato per proteggere il lato nord della città, la struttura simile ad una fortezza della Badia Vecchia fa supporre che essa aveva il compito di difendere il lato a sud.
La costruzione a pianta quadrata presenta dei fregi decorativi bicolori per certi versi simili al Palazzo dei Duchi di Santo Stefano del quale si è già parlato. Altra caratteristica decorativa della costruzione è formata da delle interessanti e belle bifore.
L'edificio è una proprietà comunale. Pare che il nome della costruzione, in base ad una delle teorie più accreditate, sia determinato dal fatto che essa era una antica abbazia, teoria avvalorata dalla scoperta in un vicino pozzo di raccolta delle acque piovane di alcuni quadri aventi temi sacri.
Il Palazzo Ciampoli si trova quasi nel centro cittadino ed è una delle costruzioni più antiche della città, com'è ampiamente documentato da una iscrizione presente nel portale a sesto acuto.
In effetti tale portale è sormontato da uno scudo che riporta una data, 1412.

Attualmente e sfortunatamente il Palazzo non è in un buono stato di conservazione, soprattutto nella sua facciata. Come resti evidenti della gloria passata di questa costruzione ricordiamo la parte restante di antiche e ripide scale che funzionavano da base naturale.
Tra gli altri elementi decorativi della costruzione ricordiamo alcune reminescenze spagnole che esso raccoglie, come una finestra che prevede la presenza di un arco delimitato da una architrave le cui estremità vanno a ricreare delle decorazioni scultoree.
Per esser veramente esaustivi sulle bellezze architettoniche cittadine occorre necessariamente dare qualche cenno alla struttura viaria cittadina, alle "Porte" storiche che l'arricchiscono, al Borgo.
L'impianto urbanistico è decisamente medievale e prevede la presenza di alcune arterie viarie principali, a partire dal famoso Corso Umberto I, l'arteria che scorre longitudinalmente per tutta la città, che ha come punte estreme Porta Messina e Porta Catania e che offre anche le vie d'accesso a numerosi centri storici e culturali rinomati della città.

La via di cui si sta parlando prevede anche la presenza di uno dei punti d'incontro principali della città, cioè Piazza IX Aprile. La piazza è conosciuta ed ogni suo lato presenta una caratteristica diversa ma sempre affascinante : dal primo lato si ha la possibilità d'ammirare una bella vista panoramica sul golfo e sull'Etna, un secondo lato è delimitato dalla Chiesa dedicata a San Giuseppe, il terzo dalla Chiesa dedicata a S. Agostino e l'ultimo dalla famosa Torre dell'Orologio, una costruzione dal forte richiamo storico, detta anche "Porta Messina" e dalla nascita tardo-medievale.
La piazza rappresenta una delle parti cittadine più antiche. Altro punto nevralgico e d'incontro cittadino è la Piazza Duomo costruita attorno ad una bella fontana barocca che presenta il simbolo cittadino, la figura mitologica del centauro, estrema punta occidentale della via precedentemente citata e contorniata dalla imponente ma non minacciosa presenza della Cattedrale cittadina dedicata a San Nicolò e del Palazzo Comunale.

Questo giro delle costruzioni più importanti di Taormina, per esser veramente completo, deve necessariamente comprendere il vicino Castello di Castelmola. Prima precisazione che riguarda tale struttura è di origine geografica: Castelmola è un paesino a ridosso della vicinisssima Taormina, paese originariamente sorto per difendere il più importante centro di Taormina dai possibili attacchi nemici che potevano arrivare dalle sue spalle, città che permette d'ammirare il vulcano catanese e le spiagge della vicina Taormina. Il sito che ospita tale castello originariamente doveva ospitare probabilmente l'acropoli dell'antica Tauromenion.

Il Castello si trova arrampicato su di una rupe, nel punto decisamente più alto della città e, grazie proprio a questa sua posizione quasi di isolamento e comunque di totale dominio visivo di tutta la zona che lo circonda, offre la possibilità di ammirare dei paesaggi naturalistici davvero superbi ed affascinanti, soprattutto al calar del sole.Attualmente del Castello restano pochi resti. Successiva sezione turistica di questo itinerario dedicato alla città di Taormina interessa senza ombra di dubbio le Chiese qui presenti, espressione evidente della religiosità cittadina ma anche segno tangibile e testimonianza delle arti figurative umane.
Le Chiese, i monumenti sacri in genere e le varie feste patronali rientrano obbligatoriamente in un qualsiasi itinerario turistico perché costituiscono un elemento storico, culturale e sociale dall'elevata importanza che va a formare un decisivo aspetto della storia dell'uomo.
Anche Taormina non si sottrae a questa regola generale che unisce spesso il sacro ed il profano, il freddo ordine delle regole e la calda passione popolare, segni tangibili della caratteristica fede isolana che tende sempre ad avvicinare Dio all'uomo e viceversa.
Ovviamente questo giro storico-culturale deve obbligatoriamente iniziare dalla Cattedrale cittadina dedicata a S. Nicolò, un edificio sacro che prevede una struttura a croce latina e tre navate che ricorda ancora un imponente impianto basilicale romanico, nonostante i successivi rifacimenti, suddiviso da sei colonne e caratterizzato dalla presenza di alcuni altari accompagnati da varie espressioni delle arti figurative a sfondo sacro.
La sua costruzione risale al XIII secolo e l'edificio sacro ha subito rifacimenti ed abbellimenti successivi.
In effetti, questi rifacimenti sono testimoniati dalla presenza, nella struttura esterna dell'edificio, di un portale costruito nei primi anni del 1600 ed arricchito e valorizzato dalla presenza di alcuni medaglioni e due ulteriori portali laterali, creati uno nel XV secolo ed un secondo del XVI secolo.
La sua struttura esterna si presenta in una abbastanza severa imponenza, arricchita da una merlatura che dà alla Chiesa una struttura simile a quella di una fortezza, un rosone dalle dimensioni non troppo eccessive e due belle finestre bifore.
Tale imponente Cattedrale va ricordata per le innumerevoli opere d'arte che essa ancor oggi preserva, a partire da un dipinto risalente alla seconda metà del 1400 e dedicato a "La Visitazione e i Ss. Giuseppe e Zaccaria", un polittico pregiatissimo realizzato da Antonello De Saliba all'inizio del 1500 e raffigurante, nell'ordine, "La Madonna col Bambino tra i Ss. Girolamo e Sebastiano", "La Pietà tra le Ss. Lucia ed Agata" e "Gesù e gli Apostoli".
Successiva Chiesa cittadina molto importante è quella dedicata a Santa Caterina d'Alessandria, situata esattamente in un punto centralissimo della città, vicino al Palazzo Corvaia e sui resti dell'antico Odeon, parte del quale è ancor oggi fortunatamente visibile.
La datazione della costruzione sacra risale alla seconda metà del XVII secolo e la Chiesa ha subito delle ristrutturazioni.
Già la struttura esterna della chiesa presenta degli elementi interessanti, a partire dalla statua dedicata a Santa Caterina e racchiusa in una nicchia. L'interno dell'edificio sacro presenta altre opere sacre, come una tavola dedicata alla Madonna con i Santi, una tela dedicata al "Trionfo della Croce" ed una seconda tela raffigurante "La Madonna in gloria e Santi Carmelitani".
Una successiva Chiesa cittadina che merita l'inclusione in questa sezione è quella dedicata a S. Giorgio, una chiesa dedicata al culto anglicano e fortemente voluta dalla comunità di inglesi che si era costituita in città già precedentemente il periodo di costruzione della chiesa stessa, cioè agli inizi del 1900.
La struttura interna della Chiesa prevede una suddivisione effettuata grazie alla presenza di alcuni archi costruiti utilizzando la pietra siracusana e due navate principali.
Ricordiamo, inoltre, la Chiesa dedicata a S. Agostino. Essa occupa una Chiesa precedentemente dedicata a San Sebastiano edificata alla fine del 1400 ed il cambiamento fu determinato dall'arrivo in città dei Padri Agostiniani che ingrandirono la precedente chiesa e la trasformarono in un loro monastero.
La struttura interna dell'edificio sacro prevede la presenza di quattro nicchie decorate da finti archi corinzi.
Dell'originaria struttura della Chiesa rimane ben poco visto che essa ha subito delle pesanti ristrutturazioni nel corso dei secoli. Attualmente la Chiesa è adibita come sede della Biblioteca comunale.

Successiva sezione di questo itinerario ed obbligatoria per dare un quadro il più possibile completo della città deve riguardare gli angoli verdi cittadini e le famose spiagge che circondano Taormina. Già da quanto precedentemente e sommariamente detto nella sezione introduttiva di questo itinerario turistico, uno degli elementi costitutivi della ricchezza cittadina è formato proprio dalla bellezza naturalistica del sito in cui la città stessa sorge e che sa unire due estremi geografici, il promontorio in cui sorge la città stessa e le belle spiagge che si trovano ai suoi piedi.
Il mare ha qui sempre svolto un notevole ruolo economico che col tempo gli uomini hanno sempre saputo valorizzare e rinnovare: in passato il mare offriva lavoro ad una moltitudine di pescatori locali, oggi è anche un notevole polo d'attrazione turistica cittadino, come sì è qui ripetuto spesso.
Il clima mite, la bellezza propria del Mar Ionio che bagna la zona ma che però ha il piccolo neo di non avere qui acque caldissime a causa di uno strano gioco delle correnti marine, le varie località naturali che fanno da corollario alla città come l'Isola Bella, Capo S'Andrea, Mazzarò, Baia delle Sirene, le belle vedute panoramiche qui offerte sono un ricco e meritatamente valorizzato bagaglio naturalistico che contribuisce alla notevole fama cittadina.

La bellezza naturalistica appena citata dà un valido esempio di come la città, e più in generale tutta la Sicilia, può davvero offrire tanto al turista. Il tutto raggiunge davvero l'apice della bellezza e della meraviglia quando si unisce ai vari monumenti e al bagaglio storico e culturale del sito che si vuole visitare.
Prima tappa di questa nuova parte dell'itinerario turistico dedicato alla scoperta di questa splendida città siciliana riguarda la Villa Comunale dedicata al Duca Colonna di Cesarò.
La bellezza di questo angolo verde cittadino è costituita da numerosi elementi caratteristici, a partire dalla bella vista panoramica sulla costa a sud e sul vulcano Etna e dalla ricca e lussureggiante vegetazione, variegata ed eso-tica e formata da espressioni verdi mediterranei e tropicali.
Tale paradiso verde voluto fortemente dalla nobildonna inglese Florence Trevelyan che lasciò delle donazioni economiche per la sua realizzazione si trova in un punto abbastanza centrale della città, precisamente a sud del Teatro.
Una seconda tappa di questa parte deve obbligatoriamente riguardare le già citate splendide spiagge. Una nota località marittima rientrante nel territorio cittadino in questione è la piccola Baia di Mazzarò, vera attrazione delimitata da Capo di Sant'Andrea, a sua volta completato dall'Isola Bella che va a chiudere una piccola baia, un caratteristico ed esclusivo polo marittimo della zona noto per la bellezza dei colori marini ed apprezzato non solo dai residenti ma anche dai turisti.

La Baia di Mazzarò è facilmente raggiungibile ed offre la possibilità di effettuare delle belle escursioni nelle varie grotte marine che essa raccoglie. Tra le altre delimitazioni geografiche di questa Baia ricordiamo, inoltre, i faraglioni presenti a Capo Taormina.
Successiva tappa marittima cittadina riguarda la località Letoianni, anch'essa sapientemente valorizzata turisticamente dagli abitanti della zona e che sa unire al fascino naturalistico proprio alla possibilità di gustare delle ottime pietanze a base di pesce.
Si è detto più volte che la bellezza di Taormina è arricchita anche da alcuni famosi siti turistici isolani, quindi sorge la necessità di darne alcuni cenni per dare davvero un quadro completo della città.
Oltre al già citato sito di Castelmola noto per la presenza di un suggestivo Castello e di un affascinante lago, al vicino vulcano Etna nato da antiche eruzioni marine e sempre imponente, quasi minaccioso grazie alla sua continua attività e la cui visita completa richiede l'accompagnamento da parte di persone esperte, alla città di Giardini Naxos ulteriore nota meta turistica isolana, occorre soffermarsi in modo particolare sul sito naturalistico determinato dal fiume Alcantara. L'origine del sito si perde nei meandri storici e dare una datazione storica precisa è praticamente quasi impossibile. Quel che è certo è che le famose gole hanno tratto la loro origine dalle eruzioni di un piccolo vulcano a nord dell'Etna, eruzioni che hanno determinato la nascita di un percorso accidentato successivamente coperto da un corso d'acqua e che nel tempo ha anche saputo crearsi il suo spazio tra delle alte pareti basaltiche. Le gole hanno una profondità di circa venti metri e la visita è consigliabile soprattutto in estate.

 




PALERMO: NEONATA NASCE CON GRAVI PROBLEMI RESPIRATORI; GENITORI SPORGONO QUERELA

di Angelo Barraco

Palermo – Una neonata è in gravi condizioni in seguito alla nascita avvenuta presso l’ospedale Buccheri La Ferla. I genitori hanno sporto denuncia all’ospedale. La piccola, che è stata chiamata Clara dai genitori, è andata in crisi respiratoria dopo la nascita che è avvenuta il 16 marzo. I genitori sostengono che durante il travaglio i parametri vitali erano regolari, secondo loro qualcosa non è andato nel modo corretto al momento del cesareo. La piccola è stata attaccata immediatamente ad un respiratore artificiale poiché non mostrava attività celebrale. I genitori ha raccontato ai Carabinieri anche che la gravidanza si è svolta in modo regolare, eccetto un ritmo lento di crescita intrauterina. La cartella clinica del reparto di Ostetricia è stata sequestrata. Questo caso ricorda un’altra vicenda che, purtroppo, ha avuto un epilogo diverso ma la causa del problema è stata proprio una crisi respiratoria; Il parto è avvenuto nella clinica privata di Catania Giibino. Il parto era avvenuto senza difficoltà anche se i problemi respiratori sono insorti subito. La neonata è stata trasferita immediatamente in ambulanza nel reparto di rianimazione pediatrica all’ospedale di Ragusa perché nel capoluogo etneo non vi erano più posti disponibili ma è morta prima che avvenisse il ricovero. L’ambulanza è andata in tre ospedali diversi, ovvero: il Garibaldi, il Santo Bambino e il Cannizzaro ma non ha ricevuto alcuna risposta positiva poiché gli ospedali risultavano pieni e non potevano dare assistenza immediata. I genitori della piccola hanno denunciato quanto accaduto in Procura e la Procura ha sequestrato la cartella clinica della piccola. Anche a  Frosinone un Bambino di sei mesi è morto all’ospedale Bambin Gesù di Roma dove era stato portato in eliambulanza dopo che aveva mostrato segni di soffocamento, oppure sempre a Roma, all’ospedale Casilino, un’altra neonata muore per crisi respiratoria. La bambina aveva soltanto otto giorni. La bambina era stata soccorsa in un primo momento da un pediatra e da un anestesista, ma viste le condizioni è stata incubata e trasferita in un’altra struttura, l’ospedale Casilino di Roma, dove purtroppo è spirata.




PALERMO: LOTTA SENZA QUARTIERE ALLO SPACCIO

di Angelo Barraco

Palermo – I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno eseguito un totale di 11 arresti in pochi giorni per contrastare la diffusione di droga nella città. In Via Pecori Girarli angolo via XXVII Maggio, i Carabinieri di Piazza Verdi hanno tratto in arresto con l’accusa di “detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti” Arcuni Salvatore e Tinnirello Francesco, già noti alle forze dell’ordine.
 
I due spacciatori sono stati sorpresi mentre vendevano 1.5 grammi di hashish e 1.3 grammi della medesima sostanza ad un altro soggetto. Successivamente a tale avvenimento, gli spacciatori sono stato perquisiti. La perquisizione è stata sia corporale sia presso le loro abitazioni e i Carabinieri hanno trovato 26 stecchette di hashish dal peso di 40 grammi e 70 euro, appartenenti ad Arcuni. A Tinnirello invece venivano trovati 110 euro. Tutto il materiale trovato è stato posto sotto sequestro. I soggetti sono stati condotti presso la casa circondariale “Pagliarelli” a disposizione dell’Autorità Giudiziaria. Un altro arresto è avvenuto in Via Francesco Paolo Perez. Un soggetto, Hakashou Remot, deteneva 7 involucri e 9 bustine di marijuana dal peso di 1,100 kg. Nell’abitazione dell’uomo vi erano anche: 5 involucri e 9 bustine contenenti marijuana e nelle tasche del soggetto sono stati rinvenuti 220,00 euro. Il soggetto è stato condotto presso il carcere “Pagliarelli”.
 
Un altro arresto è avvenuto per il soggetto di nome Filippo Mineo e un suo amico minorenne, arresto avvenuto in Via Marchese Pensabene. Altra eclatante operazione è avvenuta nel quartiere “Falsomiere” in Largo Del Pettirosso dove è  avvenuto l’arresto per spaccio di sostanze stupefacenti per Benedetto Di Lorenzo. L’uomo deteneva 47 grammi di cocaina e 27 grammi di eroina. L’arrestato è stato  tradotto presso la propria abitazione in regime degli arresti domiciliari in attesa del rito direttissimo, conclusosi con la convalida  dell’arresto e la liberazione. Tre Ghanesi sono stati arrestati invece a seguito di una perquisizione domiciliare che a portato al ritrovamento di un involucro di eroina di 7,3 grammi, e altri di 8,3 grammi, una bustina con 0,5 grammi di eroina e 49,3 grammi di marijuana suddivisa in 7 bustine.
 
Altri arresti in Via Materassai dove è stato arrestato Calogero Leandro Naso che, dopo essere stato blocato, è stato trovato in possesso, dopo una perquisizione, di 53 stecche di hashish, 19 dosi di cocaina e diversi contanti. Il soggetto è stato condotto presso il carcere “Pagliarelli”. A Monreale è stato arrestato Salvatore Naimi, sorpreso in flagranza di reato mentre cedeva 3 grammi di hashish ah un altro soggetto. La perquisizione ha portato al sequestro di 12 grammi di hashish. Il soggetto è stato condotto presso il carcere “Pagliarelli”.



PALERMO: MEDICO CONDANNATO A 5 ANNI PER VIOLENZA SESSUALE

di Angelo Barraco

Palermo –  Un gastroenterologo è stato condannato dal Tribunale di Palermo a cinque anni con l’accusa di violenza sessuale. Il medico, Antonino Trizzino, dovrà anche dare una somma in denaro alla giovane che si è costituita parte civile. Secondo l’accusa, il medico sarebbe andato oltre la normale visita. Analizziamo la vicenda: I fatti risalgono all’anno 2010, quando una ragazza si recò presso il polimbulatorio Oreto per farsi una normale visita. La ragazza soffriva di dolori addominali e a causa di tali dolori il suo medico curante le aveva prescritto una visita specialistica. Il medico imputato, come primo accertamento, ha svolto un’ecografia all’addome, successivamente ha eseguito un’ecografia. Dopo che il medico ha svolto seguenti accertamenti, avrebbe chiesto alla ragazza se soffriva di qualche altro disturbo e avrebbe eseguito una visita rettale e vaginale. L’accusa ha puntato sul fatto che il medico non ha segnato nel referto la visita “extra” svolta, per questa ulteriore visita il medico è stato denunciato. Il Tribunale ha creduto al racconto della ragazza e l’accertamento del medico è considerato una violenza sessuale. L’avvocato del medico accusato di violenza sessuale ha annunciato che per dimostrare l’innocenza del medico farà ricorso. Un altro processo, siamo a Milano però, ha avuto conclusione processuale. Un uomo si sarebbe finto fisioterapista e medico sportivo e avrebbe prima sedato i pazienti e poi li avrebbe violentati. Le vittime sarebbero un centinaio. Nel momento ha avuto inizio l’inchiesta però , l’uomo si è reso irreperibile e tuttora è latitante. L’uomo aveva diversi studi dove esercitava la professione e con essi vi era anche un giro di clienti presso Gallarate e presso la provincia di Belluno. Le manette ai polsi per il falso medico erano scattate nel mese di luglio del 2007 e l’accusa era di violenza sessuale, poi però era stato scarcerato. Ciò che ha fatto partire l’inchiesta era stata una confessione di un paziente del finto medico che era stato narcotizzato ma, malgrado ciò, era cogliente e si era accorto che stava subendo violenza sessuale dal medico. La condanna arriva il 24 aprile 2013 e la pena è di 30 anni di reclusione, il Tribunale aveva stabilito un risarcimento per le vittime che ammontava a un milione di euro. Nel processo d’Appello tenutosi a Milano la pena è stata ridotta da 30 a 24 anni di reclusione.




PALERMO: ARRESTATO LO STUPRATORE

di A.B.

Palermo – I Carabinieri della Stazione di Altofonte hanno avviato un mandato di arresto Europeo spiccato dall’A.G. Rumena nei confronti di un cittadino rumeno di nome Gligor Emanuel Catalin, di ventitre anni. Il soggetto è responsabile di violenza sessuale. I fatti a lui contestati risalgono all’anno 2012, quando una sua conoscente lo ha denunciato, dichiarando alle autorità competenti di aver subito violenza sessuale. A Gligor la condanna è stata emessa in contumacia nel mese di agosto del 2014, ma il soggetto risiedeva già da tempo in Italia. I militari dell’Arma presso la casa del soggetto e, dopo che hanno informato l’A.G. competente, lo hanno condotto al carcere Pagliarelli di Palermo. Il soggetto dovrà scontare una pena di sei anni di reclusione.