PALERMO: 20 METRI DI STRISCIONE PER DARE SOLIDARIETA' AI PM MINACCIATI DI ATTENTATO

di Angelo Barraco
Palermo
– Gli attivisti dell’associazione “Scorta Civica” hanno preparato uno striscione di una lunghezza pari a 20 metri e di una larghezza pari a 1,40 che riporta un messaggio di solidarietà per i PM che di recente hanno ricevuto minacce bomba. Lo striscione riporterà la scritta “Siamo tutti di Matteo”. Il messaggio verrà posto su Monte Pellegrino. Ecco ciò che è successo recentemente in merito alle minacce che hanno ricevuto i magistrati palermitani: una lettera anonima destinata ai magistrati antimafia e avente come oggetto la presenza di bombe presenti nei luoghi frequentati da questi ultimi. La confidenza del contenuto presente nella lettera è pervenuto da un confidente degli investigatori che si sono subito mobilitati nel cercare gli esplosivi, ma non hanno trovato nulla. Per il PM Nino Di Matteo, nei mesi scorsi, è stato aumentato il suo dispositivo di sicurezza garantito da uomini del Gis e da tre mezzi blindati. Tale aumento è stato dovuto da due fattori di estrema gravità: la prima, le minacce di Totò Riina dal carcere, il secondo episodio che ha fatto scattare l’allarme riguarda la rivelazione del pentito Vito Galatolo. Galatolo, ex boss dell’Acquasanta, ha rivelato che Cosa Nostra aveva acquistato del tritolo per Nino Di Matteo.
 




PALERMO: CONFISCATI 5 MILIONI DI BENI AL BOSS BENEDETTO CAPIZZI

di Angelo Barraco


 Palermo
– Al Boss Benedetto Capizzi sono stati confiscati beni per un valore complessivo di cinque milioni di euro. Tra i beni confiscati vi è una villa, dove vivevano i familiari del boss e che era intestata ad un prestanome. Il provvedimento è stato emesso dal Tribunale di Palermo, le indagini invece sono state condotte dal Nucleo investigativo dei Carabinieri. Il Capizzi era stato arrestato nel 2008 ed era stato condannato all’ergastolo, per gli inquirenti la sua, è una figura di spicco poichè fosse la misura restrittiva in carcere, esercitava il potere di controllo nel territorio di Villagrazia – Santa Maria di Gesù. Dopo gli arresti di Salvatore Lo Piccolo e il figlio Sandro Lo Piccolo, il Capizzi si era prefissato di ricreare la commissione di Cosanostra e di porsi al vertice di essa.




PALERMO: MEDICO PICCHIATO E DERUBATO IN CASA

di Angelo Barraco

Palermo –  Un medico di 44 anni, M.F. sono le sue iniziali, ha subito un furto con aggressione mentre si trovava presso la sua abitazione. L’uomo è stato trovato lungo la statale 113 in stato confusionale, nei pressi di Santa Flavia. Nel momento in cui è stato soccorso ha raccontato di essere stato picchiato e derubato nella sua casa. Tale atto sarebbe stato compiuto da una banda che avrebbe prelevato dall’abitazione soltanto il portafoglio. Il medico ha riportato lividi e fratture ed è attualmente ricoverato in ospedale. La Polizia attualmente indaga su quanto accaduto.




PALERMO: LETTERA DI MINACCE AI MAGISTRATI ANTIMAFIA

di Angelo Barraco

Palermo – In Procura a Palermo sarebbe pervenuta una lettera anonima destinata ai magistrati antimafia e avente come oggetto la presenza di bombe presenti nei luoghi frequentati da questi ultimi. La conferma del contenuto presente nella lettera è pervenuto da un confidente degli investigatori che si sono subito mobilitati nel cercare gli esplosivi, ma non hanno trovato nulla. Per il PM Nino Di Matteo, nei mesi scorsi, è stato aumentato il suo dispositivo di sicurezza garantito da uomini del Gis e da tre mezzi blindati. Tale aumento è stato dovuto da due fattori di estrema gravità: la prima, le minacce di Totò Riina dal carcere, il secondo episodio che ha fatto scattare l’allarme riguarda la rivelazione del pentito Vito Galatolo. Galatolo, ex boss dell’Acquasanta, ha rivelato che Cosa Nostra aveva acquistato del tritolo per Nino Di Matteo.




PALERMO: ACCOLTELLATO UN AFRICANO PER UN PRESUNTO FURTO DI UNO SCOOTER

di Angelo Barraco
Palermo
– A Palermo scoppia una lite in via Siracusa che si è conclusa davanti ad un negozio in via Libertà. La lite è avvenuta tra due individui, uno dei due di origine africana che ha subito una ferita al collo con un’arma da taglio. La motivazione sarebbe imputabile al furto di uno scooter che avrebbe compiuto l’africano aggredito, ai danni dell’altro individuo, di origine palermitana. Tale circostanza è al vaglio degli inquirenti. L’aggressore è stato fermato per essere ascoltato; La Polizia di Stato che sta indagando sull'episodio ha fatto sapere al momento di non poter escludere nessuna ipotesi in merito ai presunti reati




PALERMO, OMICIDIO ALDO NARO: 12 PERSONE COINVOLTE

di Angelo Barraco
Palermo
– L’omicidio di Aldo Naro, il giovane medico di 25 anni ucciso allo Zen, è aperto. Il lavoro degli inquirenti non si sono fermate al 17enne che si è presentato spontaneamente presso il carcere “Malaspina” inizialmente come persona informata sui fatti e poi è crollato durante l’interrogatorio, le indagini stanno andando su diversi fronti. Attualmente vi è anche il coinvolgimento di dodici persone, tra loro una squadra di buttafuori dello Zen. Le indagini vertono per una direzione ipotizzata sin dall’inizio, ovvero che il giovane 17enne stia tentando di coprire qualcun altro. Il 17enne che si è costituito è un nome “grosso” per il quartiere Zen, poiché è il figlio del boss Carmelo Militano, ma nel corso delle indagini è saltato fuori un altro nome “forte”, quello del nipote di Guido Spina, uno dei “capi” dello Zen. La confessione del 17enne appare confusa e poco convincente. Gli inquirenti stanno vedendo e rivedendo i 26 video della serata per poter identificare eventuali complici e arrestarli.




PALERMO: IN OSTAGGIO MOTOCICLI PER ESTORCERE DENARO, 10 IN MANETTE

di Matteo La Stella

Palermo – Sono in tutto dieci le misure cautelari emesse dal gip Nicola Aiello, volte a bloccare l'organizzazione che estorceva denaro in cambio della restituzione di motociclette o scooter. Dei dieci sette sono finiti in carcere mentre gli altri tre sono costretti agli arresti domiciliari. Le indagini, riguardanti il periodo da novembre 2013 a marzo 2014, sono partite dal centro commerciale “La Torre” del capoluogo Siculo, dove il gruppo usava operare. Il “cavallo di ritorno”, così viene chiamato il sistema che prevede di procurarsi un motociclo in “ostaggio” per poi chiedere al proprietario una somma in denaro come “riscatto”, veniva operato dai 10 nei quartieri di San Giovanni Apostolo, Uditore e Cruillas dove ne detenevano il racket. Infatti, le accuse mosse nei loro confronti dagli investigatori, dopo aver documentato tre performance di estorsione ai danni di altrettante persone, sono di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furto aggravato, ricettazione ed estorsione. Per alcuni però, non sarebbero solo queste le colpe da espiarea agli arresti. Gli investigatori avrebbero infatti documentato più di 50 episodi in cui alcuni componenti cedevano sostanze stupefacenti, divenendo riferimento nei suddetti quartieri per la cessione delle stesse sostanze. Così, alla situazione di taluni si aggiungono le accuse di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti. Secondo gli esecutori dei fermi, i Carabinieri della compagnia San Lorenzo di Palermo, il guadagno complessivo di una giornata di attività illecita ammontava a 2.000 Euro. Rinvenuti anche 14 ciclomotori rubati.




PALERMO, LADRI INCONTINENTI: "ERAVAMO IN CERCA DI UN BAGNO"

di Angelo Barraco
Palermo
– In Via Messina Marine, dei ladri hanno cercato di scavalcare la recinzione di una villetta. Intorno alle 13.45 al 112 qualcuno segnala il furto. I militari individuano, fermano e arrestano due persone; un soggetto di 32 anni e un altro di 15 anni. Il dettaglio che ha sorpreso è stato ciò che hanno proferito i soggetti nel momento in cui sono stati arrestati che hanno detto “Eravamo in cerca di un bagno”. Per il minore di soli 15 anni è stata disposta la misura cautelare in carcere presso il carcere “Malaspina”, per il 32enne invece, che è stato giudicato per direttissima è stato rimesso in libertà.




PALERMO: MAXISEQUESTRO DI SIGARETTE NEL QUARTIERE ZEN 2

di Angelo Barraco

Palermo
– Durante una perquisizione dei militari della stazione di San Filippo Neri all’interno del quartiere Zen 2, hanno perquisito e trovato all’interno dell’auto di un pregiudicato di 32 anni, tale F.M, una scatola contenente sei chili di sigarette di marche varie con bollo del Monopolio di Stato. Il sequestro del quantitativo illecito è stato immediato. Sono stati sequestrati anche 1.950 euro in contanti.




PALERMO, BAGHERIA; MANETTE A DUE RAGAZZI PER ESTORSIONE AGGRAVATA DAL METODO MAFIOSO

di Angelo Barraco

Palermo – Alle prime ore del mattino di Sabato sono scattate le manette per Gianluca Califano (22 anni) e Salvatore Benigno (22 anni), con l’accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un’azienda di Bagheria. Attualmente vi sono in corso indagini per risalire ai presunti mandanti. I sistema cautelare attuato ai due soggetti è frutto di un intenso lavoro investigativo grazie all’ausilio analisi e studio di sistemi di videosorveglianza e di tabulati telefonici e successivamente di perquisizioni. Tramite accurate ricostruzioni gli inquirenti hanno individuato diversi episodi dolosi ai danni di aziende. Il primo risale al 2014 ai danni di una ditta di macchine agricole, a tale ditta hanno bruciato la saracinesca. Alla stessa azienda si era verificato un altro episodio analogo ovvero, due ignoti avevano tentato di incendiare il negozio dell’azienda. L’uomo ha fatto denuncia per tale gesto e nella denuncia ha dichiarato non aver mai dato denaro alle organizzazioni criminali di Bagheria. Le indagini però hanno portato alla luce un quadro diverso, ovvero che l’uomo, giorni prima dell’incendio era stato avvicinato da un soggetto appartenente alla famiglia mafiosa di Bagheria. Tale episodio ha fatto si che il procedimento venisse trasferito alla Direzione distrettuale antimafia di Palermo.




PALERMO: ARRESTATO UN VENTENNE DELLO ZEN, ACCOLTELLO' UN EXTRACOMUNITARIO

di Angelo Barraco

Palermo – La Polizia ha individuato ed arrestato un ventenne del quartiere Zen (Palermo), Antonino La Rosa. A tale soggetto è stata applicata la custodia cautelare in carcere che è stata emessa dal gip Sergio Ziino. I motivi dell’arresto? Il giovane Antonino La Rosa, il 15 giugno, con la complicità di altri cinque soggetti non ancora identificati, ha aggredito violentemente due ambulanti extracomunitari presso il lungomare di Mondello. I soggetti si sono recati presso l’esercizio mobile dei due extracomunitari e approfittando della confusione hanno rubato un elevato numero di merce esposta, per lo più custodie per telefonini. I due venditori, avendo assistito al furto sotto ai loro occhi, hanno reagito manifestando la disapprovazione per il gesto compiuto dai cinque. Ciò, per il “branco” fu motivo di accanimento contro i due uomini. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti sui fatti avvenuti, un ruolo decisivo lo ebbe proprio Antonino La Rosa, che colpì con una serie di calci e pugni violenti uno dei due stranieri e poi, dopo le percorse al primo straniero, accoltellò alla mano il secondo straniero che era sopraggiunto per aiutare l’amico ferito. Attualmente le indagini proseguono con l’intento di identificare i complici. Il soggetto La Rosa è stato trovato e arrestato presso la sua abitazione a Palermo, in Via Rocky Marciano. Ricordiamo che le accurate indagini sono state condotte dai poliziotti della sezione di pg dell’ufficio Prevenzione generale e Soccorso pubblico che hanno raggiunto il La Rosa grazie ad importanti testimonianze.