Roma, operazione centurione: “La Raggi fa copia e incolla”

ROMA – Operazione “Centurione”, così era stato battezzato il progetto che il comitato cittadino S.O.S. sicurezza Roma ed il Laboratorio una donna per la tutela dei diritti dei deboli, avevano inviato con PEC in data 26 settembre 2017 alla Sindaca di Roma.

Tantissimi i cittadini che hanno firmato una petizione a supporto di questo progetto che chiede la militarizzazione dei punti sensibili nel comune di Roma. Questo chiedeva in sostanza il progetto “Centurione”.

Si leggono negli ultimi giorni comunicati da parte dell’amministrazione capitolina che chiede con forza che le strade di Roma vengano militarizzate, copiando o facendo suo, come meglio preferite, il progetto “Centurione”.

Peccato che i proponenti non siano stati convocati dall’amministrazione capitolina per elaborare insieme un percorso condiviso nell’attuazione di questo progetto. Troppe le esigenze ed i bisogni di una città ormai allo sbando.

Bambini, giovani donne, soggetti deboli riuniti nel chiedere più sicurezza e maggiore attenzione per le esigenze dei quartieri decentrati. Bisogno di vigilanza dei mercati, nelle scuole, davanti alle banche, vicino alle chiese. Quartieri ormai ridotti in ghetto come Torpignattara. Sono queste le voci che si sono elevate nel proporre il progetto “Centurione”.

Le associazioni tornano a scrivere alla Raggi inviando una nuova pec pur dicendosi felici della decisione del Sindaco di fare suo il progetto “centurione” chiedono l’immediata attuazione ed un tavolo di collaborazione con la città.

Simone Carabella




Violenze sessuali: la Raggi invoca le leggi speciali

ROMA – “Quello che sta accadendo contro le donne è mostruoso: è un settembre nero per l’Italia. Penso alle ultime tragedie a Rimini, nella nostra città, a Lecce e oggi anche a Catania. E’ inaccettabile. Bisogna agire ora. Il governo intervenga subito anche con leggi speciali”. Lo ha detto la sindaca di Roma Virginia Raggi a proposito degli ultimi casi di violenze sessuali. “Qui a Roma – ha aggiunto – stiamo potenziando il nostro sistema di videosorveglianza con più telecamere: sono un deterrente. Servono più forze dell’ordine per presidiare capillarmente il territorio e in particolare le periferie. Di tutto questo ne parlerò domani al Comitato per l’Ordine e la Sicurezza convocato in Prefettura a Roma”.




Bracciano, captazioni lago: su istanza Raggi il giudice si riserva di decidere

 

 

BRACCIANO (RM) – Questa mattina a Roma, dinnanzi il Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche, si è tenuta l'udienza di discussione dell'istanza cautelare, con la quale Roma Capitale ha chiesto l'annullamento , previa sospensione, dell'ordinanza della Regione Lazio, in data 28 Luglio 2017, in ordine alle captazioni dal Lago di Bracciano. Erano presenti i legali delle parti, nonché personalmente i sindaci di Trevignano e Anguillara e il Vice Sindaco di Bracciano, il direttore del Parco e il rappresentante del Consorzio di Navigazione. La discussione tra i legali è stata approfondita, lunga e dai toni accesi. Il giudice delegato del Tribunale, in composizione monocratica, all'esito dell'udienza, si è riservato di decidere. Si ritiene che il provvedimento possa essere emesso in tempi brevi. Il nostro auspicio ovviamente è che ogni decisione presa sia rivolta alla improcrastinabile salvaguardia del Lago di Bracciano e alla conferma dello stop alle captazioni idriche previsto per il 1mo settembre nonché il mantenimento delle attuali disposte dall'ultima ordinanza emessa dalla Regione Lazio.
Lo comunicano in una nota congiunta i Sindaci di Anguillara Sabazia, Trevignano Romano, Bracciano e i Presidenti del Parco Naturale Regionale di Bracciano e Martignano e del Consorzio Lago di Bracciano.




Bracciano, emergenza lago: Raggi impugna l'ordinanza di interruzione della captazione Acea

 

Redazione


BRACCIANO (RM)
– Roma Capitale non è assolutamente d'accordo con il fatto che venga interrotta la captazione dell'acqua nel lago di Bracciano. Si tratta di un ricorso presentato in via cautelare dalla Raggi contro l’ordinanza emanata dalla Regione Lazio lo scorso venerdì. A spiegare meglio il caso è il Comitato Difesa Lago Bracciano con una nota. Eccola: "Un atto gravissimo del quale daremo contezza all’autorità giudiziaria. Il comitato per la tutela del bacino lacuale di Bracciano e Martignano comunica di aver ricevuto in notifica l’impugnazione da parte di Roma Capitale dell’ordinanza della Regione Lazio che stabilisce, in parziale dietrofront rispetto alla prima ordinanza di interruzione totale originariamente prevista per la mezzanotte del 28 luglio scorso, un regime di progressiva diminuzione della captazioni Acea dal lago di Bracciano fino all’interruzione totale dal 1° settembre.


E’ istituzionalmente gravissimo che Raggi non agisca quale Presidente della Città Metropolitana di Roma o come presidente della conferenza dei Sindaci dell’ATO 2 ma come sindaco di Roma Capitale e quindi nella sua veste di azionista di maggioranza di Acea spa e quindi di Acea Ato 2 spa.

Non accettiamo che il futuro del lago di Bracciano venga sacrificato a logiche di potere e di profitto. La presa di posizione della Raggi, che agisce come sindaco di Ente azionista di maggioranza di Acea, ne è la più chiara dimostrazione.

Riteniamo serie inoltre le responsabilità nella vicenda della Regione Lazio. L’ordinanza del 27 luglio della quale oggi Raggi chiede la sospensione – come correttamente intuito anche dall’ex procuratore Capo della Repubblica di Civitavecchia Gianfranco Amendola in tabella di stampa – appare a nostro giudizio contraddittoria, inutile e potenzialmente pericolosa. Contraddittoria perché la stessa fa leva sulle mai dimostrate necessità di turnazioni che Acea ha usato come minaccia. La necessità di tale turnazione è sconfessata da Acea stessa che comunica alla Regione di avere fonti alternative addirittura superiori a Bracciano ed è stata smentita dalla Regione stessa con l’adozione della prima ordinanza. Inutile perché non prevede alcuna sanzione ad un eventuale inadempimento. Pericolosa perché lascia il controllo ad Acea, il cui vertice è oggi indagato dalla Procura di Civitavecchia. Continueremo la nostra battaglia su ogni fronte istituzionale in difesa dell’ecosistema lago di Bracciano".

Sulla vicenda è intervenuto anche il deputato Pd Emiliano Minnucci "Questa mattina ho appreso che la Sindaca di Roma, attraverso un ricorso al Tribunale delle Acque, si è appellata contro la seconda e ultima ordinanza emanata dal Presidente Zingaretti attraverso la quale è stato scongiurato il razionamento del servizio idrico a Roma e, di conseguenza, confermato il proseguimento delle captazioni a Bracciano fino al prossimo 31 agosto. Per la Raggi i prelievi non solo non devono essere bloccati a fine mese ma devono perdurare nel tempo e senza regole secondo le esigenze esclusive di Acea. Con quest’ultimo atto la Raggi insulta i nostri territori e calpesta quel punto di complicato compromesso che la Regione Lazio era riuscita a individuare. La Raggi dovrebbe ricordarsi che oltre a essere sindaco di Roma è anche Presidente della Città Metropolitana e, in quanto tale, dovrebbe tutelare anche tutti i cittadini dei 120 comuni dell’ex Provincia di Roma. In questo caso, però, Virginia Raggi non ha svolto né il ruolo da Sindaco né tantomeno quello da Presidente: interessandosi completamente agli interessi di Acea, la Raggi ha dimostrato e sta dimostrando di voler tutelare esclusivamente gli interessi di quella società di cui detiene le quote di maggioranza. Una vergogna inaudita che deve essere denunciata da tutti a partire dalle amministrazioni locali del lago di Bracciano e dalla stessa Regione Lazio che, così come sostenuto in questi giorni, deve provvedere immediatamente all’istallazione di un contatore delle captazioni, in modo da rendere trasparente a tutti l’attività svolta da Acea. Già non ci fidavamo prima, figuriamoci adesso dopo quest’ultimo ricorso presentato dalla pseudo Sindaca di Roma”. 




Bracciano, emergenza livello del lago: per la sindaca Raggi le captazioni Acea sono state ridotte


BRACCIANO (RM) – Continua la forte preoccupazione per l'evidente basso livello delle acque del lago di Bracciano. A rinnovare l'allarme sono Piergiorgio Benvenuti e Vanda Soriente, rispettivamente Presidente Nazionale e Responsabile per il Lazio del Movimento Ecologista ECOITALIASOLIDALE. Il loro grido di denuncia arriva dopo le parole pronunciate dal sindaco di Roma Virginia Raggi: “Vorremmo sperare che le captazioni di Acea che interessano il Lago di Bracciano siano ridotte come ha ufficialmente comunicato in questi giorni la sindaca Raggi, in occasione dell'audizione presso la Commissione parlamentare Periferie, comunque proseguiamo a chiedere la sospensione totale perché il Lago sta morendo di sete come abbiamo potuto appurare questa mattina da un nostro sopralluogo”.


“La nostra preoccupazione iniziata sin dai primi mesi dell’anno è del tutto evidente, basti osservare il preoccupante livello idrometrico e gli isolotti che si stanno formando sullo specchio d’acqua, situazione
da indurre ulteriore preoccupazione per l’interessamento della cosiddetta fascia vitale dove si riproduce in equilibrio fauna e flora e che con l’aumento delle temperature esterne si determina una diminuzione di ossigeno sufficiente alla vita dei pesci, con un danno ambientale enorme”.

“Sino ad oggi sia a mezzo stampa che con manifestazioni sul posto insieme ai cittadini e ai nostri iscritti, abbiamo sentito la necessità di attivarci, ben prima quindi che l’emergenza siccità desse il colpo di grazia al lago di Bracciano. Non ci siamo neanche risparmiati gravosi giorni di sciopero della sete del nostro Presidente Benvenuti per cinque lunghi giorni ed a staffetta di tutti i dirigenti apicali dell’Associaszione, ma se la situazione dovesse ancora una volta peggiorare riprenderemo questa forma di protesta”.

“Come Ecoitaliasolidale, chiediamo ancora una volta di conoscere con la massima tempestività e trasparenza ciò che sta subendo in questi giorni il Lago alla luce della presa di posizione della Sindaca di Roma, chiediamo di verificare lo stato di saluto complessivo del Lago e di sospendere completamente le captazioni per non distruggere un patrimonio meraviglioso come il Lago di Bracciano, pronti a nuove iniziative ed a riprendere già da subito lo sciopero della sete”.

 




Albano Laziale, Il Sindaco Marini alla Raggi: "Non diventeremo la pattumiera di Roma"



ALBANO LAZIALE (RM)
– Dopo le dichiarazioni rilasciate dal Sindaco di Roma durante la trasmissione “Porta a Porta”, in cui Virginia Raggi ha riferito in merito al “progetto” di individuare, al di fuori dei confini comunali, aree dove trattare e stoccare i rifiuti della Capitale, è intervenuto anche il Sindaco di Albano Laziale, Nicola Marini.
“Trovo improprie e inopportune le dichiarazioni del Sindaco Virginia Raggi. E’ impensabile ipotizzare di scaricare i rifiuti di Roma sui territori dei Comuni limitrofi. Non è mia intenzione dare giudizi sulla gestione dei rifiuti della città di Roma, a partire dalla contingente situazione del mancato svuotamento dei cassonetti, ma è bene chiarire che la soluzione non potrà certamente essere quella dichiarata a Porta a Porta. Non è colpa dei Comuni limitrofi se Roma, a distanza di un anno dall’insediamento del nuovo Sindaco, non ha ancora una programmazione realistica della gestione dei rifiuti, né del fatto che tra pochi giorni scadrà la deroga dell’Unione Europea, non rinnovabile, che consente a Roma di inviare i rifiuti all’estero. Ha avuto un anno di tempo per trovare una soluzione. Di sicuro la soluzione, non potrà essere quella di far diventare i territori circostanti la “pattumiera” di Roma. Nel nostro caso, Albano Laziale ha già dato molto, anzi ha già dato troppo. E’ sufficiente ricordare le ordinanze che fummo costretti a subire dell’allora Commissario Straordinario per la Gestione dei Rifiuti, Goffredo Sottile, per non parlare delle conseguenze derivate dai due decreti del Ministro Clini. Disposizioni che obbligarono a trattare i rifiuti provenienti da Roma nel nostro territorio. La città di Albano Laziale da molti anni è sede di un impianto di trattamento meccanico biologico (TMB) e della discarica a servizio dell’impianto, che è prossima all’esaurimento e che ha già dato molti problemi ambientali. Proprio per questi motivi è oggetto di revisione dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA). Non intendiamo, quindi, in nessun modo contribuire, ancora una volta, a risolvere i problemi di Roma Capitale. Ci opporremo con ogni mezzo amministrativo, legale e politico a tutela del nostro territorio”.




Campidoglio, new entry per la giunta Raggi: Luca Montuori è il nuovo assessore all'Urbanistica

 

ROMA – E’ l’architetto Luca Montuori il nuovo assessore all’Urbanistica della Giunta Raggi. A dare l’annuncio è lo stesso sindaco Raggi in un conferenza stampa nella sala della piccola promoteca in Campidoglio. Montuori – il suo nome era sussurrato tra i giorni in pole position – prende il posto del dimissionario assessore all’Urbanistica, Paolo Berdini. Il sindaco aveva assunto la delega all’Urbanistica e ai Lavori pubblici in attesa della nomina del nuovo assessore che è arrivata oggi. Montuori, architetto romano di 52 anni, è professore associato di Progettazione urbanistica all’Università Roma Tre. Negli ultimi mesi, Montuori ha svolto il ruolo di capo segreteria dell’assessore alla Cultura (e da dicembre anche vicesindaco) Luca Bergamo. Montuori avrà anche la delega temporanea ai Lavori pubblici, Raggi ha però spiegato che i due assessorati, Urbanistica e Lavori pubblici, saranno poi separati e la Giunta è già al lavoro per scegliere chi sarà l’assessore ai Lavori pubblici.

“Luca Montuori – ha detto Raggi – lavora con noi già da qualche mese, abbiamo avuto modo di conoscerlo e apprezzarne le qualità. Sono certa che porterà in giunta la sua esperienza, competenza e qualità e condividerà il percorso M5S nel quale le decisioni sono partecipate“. “Una sfida difficile ma bellissima, forse la più bella che si può immaginare per un architetto“, ha detto il neo assessore Montuori prendendo la parola. “Per Roma non basta una bacchetta magica – ha spiegato – Roma si estende da Civitavecchia a Latina, da Rieti a Ostia, al cui interno esistono tante città più piccole, all’interno delle quali è necessario sviluppare nuovi processi e rivalutare lo spazio pubblico centrale”, ha continuato. “Da qui in poi mi butto in mare senza ciambella e vediamo come va”, ha concluso. Con la Raggi che ha replicato: “Ti assicuro che saremo noi la tua ciambella insieme ai cittadini”.




Raggi colta da malore poi torna in Campidoglio per l'incontro sullo stadio della Roma

 

ROMA – Il sindaco di Roma, Virginia Raggi, ha accusato stamattina un improvviso malore ed è stata ricoverata per accertamenti in ospedale. La Raggi si è recata all’ospedale San Filippo Neri, dove si è sottoposta ad alcuni controlli. Ancora da accertare le cause che hanno richiesto il ricorso ai controlli in ospedale. Stamattina il sindaco avrebbe dovuto partecipare ad una conferenza stampa in Campidoglio per la presentazione di un protocollo d’intesa sulla raccolta differenziata ma ha annullato la sua presenza in seguito al malore. In un tweet di Beppe Grillo si legge: “ForzaVirginia! Sei una roccia! Io e tutto il MoVimento 5 Stelle ti siamo vicini!”. Auguri di pronta guarigione anche dal Pd capitolino: “Apprendiamo in queste ore che la sindaca Raggi è stata colta da un lieve malore e sta svolgendo degli accertamenti sanitari. Dal gruppo del Pd i più sentiti auguri di una pronta guarigione”. Il primario del pronto soccorso dell’ospedale San Filippo Neri, Massimo Magnanti ha diramato un bollettino: “La sindaca di Roma Virginia Raggi è giunta stamattina alle ore 8,54 con mezzo propri presso il pronto soccorso del San Filippo Neri per la comparsa di un improvviso malore. Sono stati effettuati gli accertamenti clinici e diagnostici necessari, e non sono state riscontrate alterazioni significative. Le condizioni cliniche appaiono in netto miglioramento. La sindaca sarà mantenuta regolarmente in osservazione per valutare la sua dimissibilita nelle prossime ore“. Ma poi nel pomeriggio Raggi è tornata in Campidoglio. L’incontro in Campidoglio sullo stadio della Roma è slittato di qualche ora e dovrebbe iniziare alle 18:30-19 anziché alle 16. Il motivo sarebbe nella volontà del sindaco Raggi di partecipare all’incontro. Intanto sotto al Campidoglio sono arrivate alcune decine di tifosi della Roma. “Sì allo stadio basta melina”, recita un grande striscione che occupa la scalinata che guarda Palazzo Senatorio.”Un solo grido un solo allarme Tor di Valle, Tor di Valle” e “Virginia, famolo sto stadio”, alcuni cori intonati dai tifosi




Campidoglio, nomine Raggi: indagato anche Romeo

 

ROMA – Salvatore Romeo,ex capo della segreteria politica di Virginia Raggi, è indagato dalla Procura di Roma per concorso in abuso d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta sulle nomine da parte della sindaca. Romeo, a quanto appreso, avrebbe ricevuto un invito a comparire per essere interrogato in settimana dal procuratore aggiunto Paolo Ielo e dal pm Francesco Dall'Olio. L'ex capo della segreteria politica della sindaca è lo stesso che sottoscrisse due polizze vita della quali era beneficiaria la Raggi, pur se queste per gli inquirenti non costituiscono circostanza penalmente rilevante.




Roma, istituzione osservatori territoriali: gli ex minisindaci critici con Raggi

 

Redazione

 

ROMA – Dopo la firma del protocollo d’intesa tra Campidoglio, questura e prefettura per l’istituzione degli Osservatori territoriali nei Municipi arrivano le critiche dell’opposizione e, in particolare, degli ex minisindaci del Pd, Paolo Emilio Marchionne ed Emiliano Sciascia. Al centro della polemica l’istituzione di 7 Osservatori territoriali per i 15 Municipi della Capitale: un accorpamento che non piace agli ex minisindaci. “Finalmente la sindaca di Roma Virginia Raggi si è ricordata di quanto sia importante dialogare e stringere la collaborazione con le forze dell’ordine per contrastare i fenomeni di criminalità sul territorio cittadino. Peccato – spiegano Sciascia e Marchionne, ex presidenti dei Municipi IV e III – che ancora una volta i Municipi più periferici della città risultino penalizzati. Fino ai primi mesi del 2016 sono stati attivi gli Osservatori per la sicurezza della prefettura, istituiti in ciascun Municipio della Capitale e coordinati da altrettanti dirigenti della prefettura di Roma. Con il protocollo firmato ieri dalla sindaca, che la Raggi presenta come una novità, i municipi avranno uno strumento azzoppato rispetto al passato. Infatti se solo per il territorio del Municipio I, quello del centro storico, sarà istituito un osservatorio apposito, per i restanti Municipi dovremo accontentarci di strutture in condominio tra diversi territori. Saranno infatti istituiti – spiegano Sciascia e Marchionne – sei Osservatori per i restanti 14 Municipi della Capitale, quelli con maggiore estensione e variegate problematiche riguardanti il campo della sicurezza e della capacità d’intervento per il personale delle forze dell’ordine”. “Ancora una volta – continuano – sono le periferie della città a risentire di una mancanza di attenzione da parte della sindaca Raggi, territori come San Basilio o Valmelaina necessitano di un osservatorio dedicato in grado di affrontare e monitorare quanto avviene, così come sono stati gli osservatori istituiti da Gabrielli. Come è possibile trovare una sinergia con le forze dell’ordine se si affrontano contemporaneamente problemi di sicurezza di quadranti molto diversi della cittá? Come si fa ad affrontare in maniera univoca il tema dell’espansione delle sale slot? Infine, mettere insieme i problemi di più Municipi tra loro significherà sovrapporre anche diversi commissariati di polizia e stazioni dei carabinieri, che hanno competenze su territori tra loro diversi, con il rischio di aggiungere confusione a confusione”.

Dura anche la critica da Giovanni Picone, capogruppo di Fratelli d’Italia al Municipio XII. “Oggi la presidente Crescimanno si vanta della proposta del sindaco Raggi di istituire gli Osservatori territoriali per la sicurezza, al fine di ripristinare le condizioni di legalità in tutti i Municipi di Roma. Peccato, perché proprio lei dovrebbe sapere, in quanto consigliera nella passata legislatura, che questi tavoli erano già attivi a livello municipale ma le convocazioni si sono interrotte proprio con l’inizio dell’avventura grillina al Municipio XII. Per di più, la cartina di tornasole dell’inattività e dell’inerzia del presidente Crescimanno su questo tema è proprio un ordine del giorno proposto dal gruppo di Fratelli d’Italia e votato dal Consiglio del Municipio che chiedeva già dal 12 ottobre la riattivazione del comitato per l’ordine pubblico territoriale. La sola presenza di ben due centri di accoglienza per migranti nel nostro territorio e l’escalation di episodi di cronaca degli ultimi mesi – continua Picone – avrebbe suggerito una maggiore incisività della Giunta municipale nei confronti del sindaco Raggi. Invece nulla è accaduto, e oggi arriva lo specchietto per le è allodole di un provvedimento spacciato inspiegabilmente per nuovo, ma che viene approvato fuori tempo massimo”.




Campidoglio, l'assalto finale a Raggi: l'Oref boccia il bilancio. No tempi tecnici per approvarlo entro il 31 dicembre

Redazione


ROMA – Giorni di fuoco: le dimissioni di Muraro, l'arresto di Marra, Romeo e Frongia che "lasciano" per far calmare le acque nell'M5S e adesso il bilancio bocciato. Una tegola dietro l'altra e la giunta Raggi sembra più una roccaforte per metà a pezzi e sotto assedio continuo. Del resto il nostro redattore Roberto Ragone aveva ben spiegato il perché fosse un errore demolire i Cinque Stelle ma di fatto, come si dice in gergo, l'operazione è perfettamente riuscita (quasi). "Riguardo le entrate, non si riscontra un adeguato e specifico programma di recupero delle entrate tributarie e patrimoniali dell'Ente come già raccomandato da questo Collegio. Inoltre non trovano riscontro le raccomandazioni del Mef e le previsioni del piano di rientro in riferimento alla razionalizzazione e/o alienazione delle partecipazioni in società che non svolgono attività per il raggiungimento di fini istituzionali dell'Ente". Lo si legge nel parere dell'Oref che ha bocciato il bilancio di previsione 2017-19 del Campidoglio. "E' stato depositato il parere dell'Oref (l'Organismo di Revisione Economico-Finanziaria del Comune) e non è favorevole". Così il presidente dell'assemblea capitolina Marcello De Vito aveva annunciato il parere negativo dell'Oref al bilancio 2017-19. De Vito ha quindi sospeso la seduta e convocato la capigruppo e a quanto si apprende ha già sconvocato la riunione dell'assemblea di domani che era dedicata all'esame della manovra.

Non ci sono i tempi tecnici per approvare il bilancio entro il 31 dicembre. Lo scrive l’assessore al Bilancio, Andrea Mazzillo, in un post pubblicato su Facebook dopo la bocciatura da parte dell’Oref, l’Organo di revisione finanziaria del Campidoglio. “Valuteremo le prescrizioni e le osservazioni dell’Oref – spiega Mazzillo – in modo che la Giunta possa adottare al più presto un nuovo schema di bilancio da sottoporre all’Assemblea capitolina. I revisori contabili sono stati particolarmente rigorosi nella loro analisi e noi vogliamo raccogliere questa sfida al rigore”. Mazzillo poi spiega che “analoghi rilievi effettuati dall’Oref in passato non hanno mai prodotto pareri negativi e le valutazioni espresse oggi sono riferibili non al bilancio corrente ma a criticità ereditate dalle passate amministrazioni. Le consideriamo un’opportunità per migliorare ulteriormente il documento fondamentale per l’azione amministrativa per il prossimo triennio”.

L’assessore rassicura sui tempi: “Cominceremo affrontando il riconoscimento dei debiti fuori bilancio, che consentirà di dare ossigeno ai debitori e fornitori di Roma Capitale, e dunque alle imprese. Spiace solo che non ci siano, a questo punto, i tempi tecnici per poter approvare il bilancio entro il 31 dicembre. Ci sono comunque i tempi per predisporre un nuovo schema di bilancio ed approvarlo entro i termini stabiliti dalle norme (28 febbraio 2017) visto che con largo anticipo eravamo pronti ad approvare il Bilancio, una cosa più unica che rara. Non si ferma la nostra azione amministrativa improntata a principi di trasparenza e rigore contabile. Come riconosciuto dallo stesso Oref, questo è un bilancio vero – conclude – ispirato a criteri di prudenza e credibilità. Dopo le opportune modifiche lo riproporremo, con più forza e determinazione di prima”.