LEGA IRFL (RUGBY XIII), COACH ROTILIO: «IL RADUNO DI VINCI? MOLTO INTERESSANTE»

Redazione

Roma – «Un raduno molto interessante». Così Pierpaolo Rotilio, neo tecnico della Nazionale di rugby a 13 assieme a Riccardo Marini, si esprime sulla “due giorni” che gli azzurri hanno tenuto nella cittadina toscana di Vinci (quella che diede i natali a Leonardo), nello scorso fine settimana. Per il 41enne tecnico nativo di L’Aquila è stato il debutto. «E’ stata sicuramente un’esperienza molto emozionante visto che il sottoscritto e Riccardo Marini per la prima volta dirigevamo un allenamento della Nazionale. Smaltito l’impatto emotivo, abbiamo potuto testare con mano le qualità di questo gruppo di ragazzi, la cui ossatura ricalca ovviamente quella dell’ultima Nazionale del ct Ty Sterry (del cui staff hanno fatto parte Rotilio e Marini, ndr) che a maggio fece benissimo nel test match contro BARA. Inoltre abbiamo potuto osservare anche diversi ragazzi giovani, atleti già abbastanza pronti che potranno rappresentare soluzioni importanti in un futuro più o meno prossimo». Mentre la Lega Italiana Rugby Football League sta cercando di ultimare i dettagli per un nuovo test contro BARA a marzo del 2016, le prime basi dell’Italia targata Rotilio-Marini sono state gettate. «Ho visto grande disponibilità al lavoro e al sacrificio da parte di tutto il gruppo – commenta Rotilio – I ragazzi hanno sostenuto due giorni di allenamenti molto duri (conclusi tra l’altro da una partitella in famiglia, ndr), ma lo hanno fatto col giusto spirito. Molti di loro già si conoscevano e al tempo stesso conoscevano sia me che Riccardo: siamo contenti di come sono andate le cose». Il tecnico abruzzese preferisce non sbilanciarsi sulle prospettive di crescita dell’Italia del rugby a 13. «Questa Nazionale – dice Rotilio – sta nascendo adesso: il livello che raggiungeremo dipenderà molto da noi, da quanto saremo disposti a sacrificarci e da tutta una serie di fattori, tra cui il miglioramento individuale dei ragazzi, l’ampliamento e il perfezionamento dello staff, la diffusione che a livello federale avrà il rugby league. Ma le basi per fare bene ci sono».
 




LEGA IRFL (RUGBY XIII), CAPITAN FRANZONI VERSO IL RADUNO DI VINCI: «CURIOSITÀ PER I NUOVI TECNICI»

Redazione

Roma – Di nuovo a Vinci. La Nazionale di rugby a 13, frutto del movimento della Lega Italiana Rugby Football League (Lega Irfl), torna a radunarsi nella cittadina toscana (che diede i natali al grande Leonardo) per la terza volta nell’ultimo anno e mezzo. Un abbinamento ormai “perfetto”, dovuto alla grande ospitalità di una delle regioni più importanti per il movimento e soprattutto all’altissima qualità delle strutture dove saranno ospitati gli azzurri. E’ il capitano della Nazionale, il terza linea centro Giacomo Franzoni, a parlare dell’attesa per l’evento di sabato e domenica prossimi. «Innanzittutto c’è grande curiosità di conoscere i nuovi tecnici Pierpaolo Rotilio e Riccardo Marini che hanno preso il posto di Ty Sterry. In realtà loro facevano già parte dello staff del nostro ex coach e quindi credo che le linee guida del lavoro rimarranno le stesse: ma adesso tocca direttamente a loro». L’Italia del rugby league si ritrova a distanza di sei mesi dalla bellissima vittoria sulla forte formazione di BARA, ottenuta nel test match del Tre Fontane a Roma. «Da quella splendida giornata ci portiamo ancora dentro la gioia per il risultato conquistato che ci ha dato una maggior consapevolezza nei nostri mezzi: ora sappiamo che anche noi possiamo dire la nostra» dice con orgoglio Franzoni che da giovane capitano (è un classe 1990) parla del movimento giovanile del rugby a 13. «Ci sono elementi di buona qualità che possono dare un contributo in un futuro più o meno immediato e questo è dovuto alla crescita generale del movimento, intesa anche come formazione di nuovi allenatori di rugby a 13». Perugino doc e tesserato per il Perugia nel rugby a 13, Franzoni è stato uno dei pilastri dei Gladiators cinque volte campioni d’Italia prima di lasciare lo “scettro”, nello scorso mese di luglio, agli abruzzesi del Gran Sasso. E proprio sul campionato lascia una riflessione. «C’è l’idea di formare una squadra anche in Umbria – dice il capitano della Nazionale -, sarebbe la prima della mia regione e sarebbe sicuramente motivo di orgoglio. Ma al momento è presto per parlarne».
 




LEGA IRFL (RUGBY XIII), MARINI: «IL LAZIO VUOLE RIPRENDERSI LA COPERTINA, TANTE SQUADRE IN ARRIVO»

Redazione

Roma – E’ l’ombelico d’Italia del rugby a 13. Il Lazio, e in particolare il territorio di Roma, ha lanciato il movimento del rugby league e ha contribuito a farlo diventare una realtà. Riccardo Marini, che assieme all’abruzzese Pierpaolo Rotilio è stato da poco eletto neo tecnico della Nazionale italiana, è il referente per il Lazio della Lega Italiana Rugby Football League (Lega Irfl). E prospetta un entusiasmo sempre crescente per questa disciplina, assolutamente propedeutica al rugby a XV. «Per la prima volta da quando è nato il campionato italiano della nostra Federazione – ricorda Marini – il titolo è uscito fuori dai confini regionali, per merito del Gran Sasso. La nostra intenzione è quello di riportare lo scudetto nel Lazio, piazzando almeno una nostra squadra in finale». Secondo Marini, l’interesse verso il rugby a 13 sta raggiungendo picchi notevoli. «Sarà sicuramente presente alle manifestazioni federali la squadra dei Gladiators, capace di collezionare ben cinque titoli italiani consecutivi, ma non vanno dimenticate altre realtà già esistenti come gli Usag Lazio e Spartaco Roma. Inoltre sono diverse le ipotesi per la formazione di nuove compagini: una dovrebbe arrivare dalla Laurentina, un’altra dal club di rugby a 15 della Roma Urbe dove ha giocato Luca Giglio (neo responsabile del comitato della Calabria di rugby a 13, ndr) e poi altre ancora su tutto il territorio regionale come, per esempio, una franchigia che rappresenti la provincia di Frosinone». Insomma, prospettive davvero interessanti che inevitabilmente sono diventate ancora più rosee nel momento in cui (lo scorso aprile) la Federazione Italiana Rugby ha riconosciuto ufficialmente la Lega Irfl come ente organizzatore di manifestazioni di rugby a 13 in Italia. «Quello storico passaggio ha indubbiamente contribuito al salto di qualità non solo nel Lazio, ma in tutta la nostra nazione» rimarca Marini. Un discorso simile si può fare anche pensando alla sua elezione a neo co-allenatore della Nazionale. «Il movimento dei tecnici regionale è in pieno sviluppo: oltre al sottoscritto c’è un’altra figura importante come quella di Sebastian Velazquez o altri aspiranti allenatori di ottimo livello come Alessandro Sacrafena». Il Lazio vuole tornare re del rugby a 13 italiano.
 




LEGA IRFL (RUGBY XIII), ROTILIO: « GRAN SASSO SCUDETTATO PUÒ ESSERE TRAINO PER MOVIMENTO REGIONALE»

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Roma – E’ una delle recenti novità del rugby a 13 italiano. Nuova e vincente, però. L’Abruzzo ha portato (per la prima volta nella storia del rugby league del nostro Paese) una rappresentante della regione al campionato organizzato dalla Lega Italiana Rugby Football League (Lega Irfl) e il Gran Sasso, compagine di L’Aquila, si è subito difesa alla grandissima andando a conquistare un titolo italiano che in pochi avrebbero pronosticato all’inizio della stagione. Pierpaolo Rotilio è stata la figura principale per l’organizzazione di quella squadra e più in generale per lo “sbarco” del XIII in Abruzzo e, forse anche grazie al successo del luglio scorso, ha convinto i vertici federali ad affidargli la conduzione della Nazionale di rugby a 13 in collaborazione con Andrea Marini. «Indubbiamente quella della stagione da poco messa alle spalle è stata un’esperienza bellissima e piena di soddisfazioni – ammette Rotilio – Come referente del rugby league in Abruzzo, cercherò di spendermi per far crescere ancora di più il movimento e coinvolgere nuove realtà già a partire dalla stagione 2016. Ci rivolgeremo a club che hanno grande tradizione nel rugby a 15 e penso a L’Aquila, Paganica, Cus, Sambuceto, Avezzano, Chieti, Pescara, Teramo, Sulmona e altre ancora perché avendo già un’organizzazione nella palla ovale “tradizionale”, è più facile che si possa formare un gruppo per il XIII. D’altronde, ho sempre sostenuto che questa disciplina è assolutamente propedeutica per il XV, non solo per una calendarizzazione che permette agli atleti di tenersi in allenamento nei periodi “morti” o di pausa, ma anche per una questione tecnica». Il Gran Sasso campione d’Italia nel 2015 ha sicuramente smosso l’interesse di molti. «L’entusiasmo può fare la differenza – rimarca Rotilio -: avverto curiosità nei confronti di questa disciplina, poi anche la mia “promozione” a tecnico della Nazionale sarà una vetrina per il nostro territorio regionale. Insomma i presupposti per crescere ci sono tutti».
 




LEGA IRFL (RUGBY A 13), MONCADA: «TOSCANA SEMPRE IN PRIMA FILA NELLA NOSTRA DISCIPLINA»

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Roma – Se il movimento del rugby a 13 italiano è divenuto un importante punto di riferimento per gli appassionati della palla ovale del nostro Paese, lo si deve in parte anche alla “spinta” arrivata dalla regione Toscana. Il responsabile territoriale Giuseppe Moncada ricorda i tanti meriti della sua regione. «Innanzitutto, attraverso la presenza dei Magnifici di Firenze, la Toscana ha partecipato sin da subito ai campionati organizzati dall’attuale Lega Italiana Rugby Football League (Lega Irfl, ndr) e ne è stata quindi promotrice a livello nazionale. Poi sono tante le attività che hanno visto la nostra regione legarsi, per esempio, alla Nazionale: basti pensare ai due raduni degli azzurri a Vinci, nella città di Leonardo. Non solo avvenimenti sportivi di grande rilievo, ma veri e propri eventi “incastrati” all’interno di manifestazioni culturali importanti come fu, per esempio, Genio Gioco». Moncada, che tra l’altro fa parte dello staff organizzativo della Nazionale azzurra, accenna inoltre alla possibilità che la Nazionale possa tornare a radunarsi a breve in Toscana, segno di un costante feeling tra questo comitato regionale e la Lega Irfl. Per lo sviluppo dell’intero movimento toscano è stata indubbiamente fondamentale anche un’altra figura. «Quella di Gigi Ferraro è una presenza decisiva – conferma Moncada – Si tratta di un grande giocatore di rugby union (due volte campione d’Italia nelle ultime due stagioni con il Calvisano, ndr) che ha sposato in pieno i principi e la causa del rugby league italiano e che fa parte dello staff tecnico della Nazionale. Insomma lo spot migliore per il movimento del XIII nella nostra regione». Che l’anno scorso, per la prima volta nella storia, ha avuto due rappresentanti ai nastri di partenza del campionato italiano. «Oltre ai Magnifici di Firenze, che comunque hanno una collaborazione anche con Pistoia e che l’anno scorso si sono giocati lo scudetto nella finale contro gli abruzzesi del Gran Sasso, c’era pure il Valdisieve, che rappresenta il comune di Pontassieve. Le due compagini parteciperanno certamente anche al prossimo campionato, ma non è escluso che possa esserci pure qualche altra novità: siamo in contatto anche con Arezzo che ultimamente si è avvicinata alla disciplina. Vedremo – conclude Moncada – cosa succederà da qui ai prossimi mesi».
 




LEGA IRFL (RUGBY A 13), SARACENO: «NUMERI IN CRESCITA NELLA NOSTRA SICILIA»

Redazione

Roma – Fin dal principio, aveva sostenuto il movimento del rugby a 13 italiano con una sua rappresentante (gli Spartans). La Sicilia è certamente una delle regioni che maggiormente sostiene la crescita del rugby league nel nostro Paese e nelle parole del responsabile del comitato regionale Gianni Saraceno si riscontra la chiara soddisfazione di come stanno andando le cose. «Attualmente, siamo in fase di riavvio di tutte le attività del rugby a 15 e quindi è presto per fare previsioni riguardanti la prossima stagione del rugby league. Ma dando uno sguardo alle numerose novità della scorsa stagione, non possiamo che essere fiduciosi sulla continuazione del processo di crescita di questa disciplina anche nel prossimo futuro». Nell’annata appena messa alle spalle, la regione isolana ha partecipato al campionato italiano con due sue esponenti, i Syrako (di Siracusa) e i Briganti (di Catania). «Le nostre formazioni se la sono giocata con quelle calabresi per l’accesso alle semifinali scudetto e proprio i nostri Syrako hanno conquistato il pass. Proprio la disputa della semifinale scudetto (in gara unica) contro i Magnifici di Firenze è stato uno dei punti salienti della stagione scorsa per il movimento siciliano. Una partita che attirò l’attenzione di numerosi appassionati, un segnale evidente dell’interesse che il mondo della palla ovale siciliano presta alla disciplina del rugby a 13. Inoltre, dopo il riconoscimento ufficiale della Federazione Italiana Rugby, il presidente del comitato regionale siciliano del rugby a 15, Orazio Arancio, ha prodotto una nota stampa in cui sottolineava l’importanza dell’atto deciso dalla Fir. Vogliamo ringraziare anche pubblicamente Arancio e siamo convinti che questa apertura e “accoglienza” possa avere riflessi ancor più positivi sui numeri del nostro movimento. Un altro aspetto importante – conclude Saraceno – è stata certamente la presenza di due atleti del nostro territorio, Concetto D’Aquila e Camel El Gassaaoui, nella Nazionale italiana che ha affrontato Bara in un test match di assoluto prestigio nello scorso mese di maggio. Tra l’altro D’Aquila ha pure frequentato assieme al sottoscritto il corso per allenatore tenuto a Londra dall’ex ct Ty Sterry e questo aiuterà altri appassionati del territorio a conoscere meglio questa nostra disciplina».
 




LEGA IRFL (RUGBY A 13), MARINI: «LA NAZIONALE È IL CULMINE DEL MIO PERCORSO NEL RUGBY LEAGUE»

Redazione

Roma – Tanto orgoglio e la consapevolezza di una grande responsabilità. Anche Riccardo Marini, nuovo co-allenatore della Nazionale italiana di rugby a 13, esprime le medesime sensazioni del collega (e amico) Pierpaolo Rotilio che aveva parlato alla stampa, solo pochi giorni fa, dell’incarico ricevuto dalla Lega Italiana Rugby Football League. Nato a Frascati 38 anni fa e attualmente residente a Roma, Marini rispetto a Rotilio ha un percorso tecnico avvenuto in maniera più “pura” nel rugby a 13. «Ho vissuto i primi passi del nostro movimento e poi ho iniziato la mia avventura all’interno dei Gladiators Roma con cui ho vinto cinque scudetti, di cui tre da allenatore pur continuando a giocare in qualche gara ufficiale perché il richiamo del campo è sempre fortissimo. In precedenza, invece, la mia carriera si era svolta nel rugby a 15 prima con le giovanili del Frascati dove conobbi Pierluigi Gentile (attuale segretario generale della Lega Irfl) e poi nelle prime squadre. E’ stata proprio l’amicizia con Gentile a farmi conoscere il rugby a 13». La curiosità riguarda il fatto che, nella passata stagione agonistica, Marini e Rotilio si sono trovati di fronte da allenatori durante il campionato e il Gran Sasso del tecnico abruzzese ebbe la meglio andando poi fino in fondo al torneo e vincendo lo scudetto 2015. «Su quella sconfitta avrei da recriminare – scherza Marini -, ma bisogna accettare il verdetto del campo. Al di là delle battute, Pierpaolo è un personaggio dal grande spessore rugbystico e speriamo di poter fare assieme un buon lavoro con la Nazionale. Certo, l’eredità di Ty Sterry è pesantissima: abbiamo un compito non facile, ma questo non ci spaventa». Con il tecnico britannico “in cattedra”, tra l’altro, Marini fece un importantissimo corso da allenatore a Londra e poi lo affiancò durante alcuni raduni della Nazionale. Il coach romano è fermamente convinto delle possibilità del movimento di rugby a 13 italiano. «Il riconoscimento ufficiale della Fir ha segnato un grandissimo salto di qualità. Tra l’altro anche a livello giovanile – conclude Marini – la Lega Irfl sta crescendo, ci sono diversi ragazzi molto interessanti e questo non potrà che aiutare anche la Nazionale».
 




LEGA IRFL (RUGBY A 13), ROTILIO: «LA NAZIONALE? UN GRANDE ORGOGLIO E UNA PESANTE RESPONSABILITÀ»

Redazone

Roma – Da poco meno di un mese la Lega Italiana Rugby Football League (Lega Irfl) lo ha incaricato di guidare la Nazionale di rugby a 13 assieme a Riccardo Marini. E Pierpaolo Rotilio, 41 anni e un importante curriculum da giocatore e allenatore di rugby a 15, non si è tirato indietro. «Quando mi è stata fatta la proposta, ne sono stato ovviamente onorato. Io e l’amico Marini ci troveremo ad affrontare una pesantissima eredità, quella di un grande personaggio del mondo della palla ovale come Ty Sterry che tra l’altro ho avuto il piacere di conoscere già qualche anno fa e che, nel mio recente passato nello staff della Nazionale di rugby league, mi ha fatto capire diverse sfumature di questo sport. Da due anni mi sono avvicinato al rugby a 13 – continua Rotilio – pensando che fosse propedeutico al XV. Non solo ho avuto conferma di questo, ma sono convinto che la forte ricerca della “creazione dello spazio” che è tipica del rugby league possa essere estremamente utile nel rugby a 15, che negli ultimi tempi spesso presenta la medesima esigenza. In ogni caso, cercare di rimanere ai livelli molto alti e qualitativi a cui Sterry ha portato la Nazionale di rugby a 13 non sarà per nulla semplice, è una bella sfida per noi». Rotilio, che da giocatore ha vestito le maglie del Gran Sasso (squadra di L’Aquila) e per un breve periodo di Bologna, ha collezionato diverse presenze nella Nazionale di Seven e qualcuna anche tra gli azzurri del XV. Da allenatore, invece, ha iniziato sei anni fa con una squadra di Avezzano che in due stagioni ha portato in serie B. Poi è arrivata la chiamata del Gran Sasso di cui è tuttora primo allenatore. «Per questa stagione continuerò a mantenere anche quell’incarico, poi tra un anno assieme alla Lega Irfl e alla mia società valuteremo il da farsi». La chiosa è sugli obiettivi che avrà la Nazionale marchiata Rotilio-Marini. «In generale il movimento del rugby league, che è già cresciuto molto nel nostro Paese, dovrà lavorare sui numeri e sulla qualità. La scelta della Federazione di mettere il sottoscritto e Marini alla guida della Nazionale è sintomatico della voglia di mettere al centro del progetto tecnico la tradizione italiana della palla ovale e noi dovremo tradurre questo desiderio sul campo».
 




LEGA IRFL (RUGBY A 13), LUCA GIGLIO È IL NEO RESPONSABILE DEL COMITATO REGIONALE CALABRIA

Redazione

Roma – La crescita della Lega Italiana Rugby Football League (Lega Irfl) non si arresta. E dopo il riconoscimento ufficiale della Federazione Italiana Rugby dello scorso 15 aprile, il movimento di rugby a 13 italiano sta preparando una stagione con diverse (e gustose) novità. Innanzitutto c’è grande voglia di radicarsi ancor di più sul territorio, ramificandosi a livello regionale: in quest’ottica è arrivata pochi giorni fa la nomina di Luca Giglio a responsabile del comitato regionale di rugby league della Calabria. Giglio, calabrese doc di 38 anni, nella passata stagione ha ricoperto il ruolo di player manager di Catanzaro, una delle due realtà calabresi che hanno partecipato al campionato (l’altra è stata Lamezia) ed è tutt’ora giocatore della Roma Urbe di rugby union (a 15), compagine che militerà in serie C1. «La nomina a responsabile del comitato regionale – dice Giglio – rappresenta un grande orgoglio e una forte responsabilità. Ho conosciuto il rugby a 13 tempo fa ed è stata una disciplina a cui ho subito prestato molto interesse, poi ho conosciuto l’attuale segretario della Lega Irfl Pierluigi Gentile ai tempi del suo ultimo anno da giocatore e da qualche settimana era nata l’ipotesi di potermi affidare questo incarico. Di lavoro da fare ce n’è tanto, ma sono ottimista che il rugby a 13 possa prendere sempre più piede in Calabria. L’anno scorso, per la prima volta, la nostra regione ha iscritto due squadre al campionato italiano e la speranza è quella di riuscire ad aumentare il gruppo di almeno una unità per fare un “girone” tutto nostro. La priorità, comunque, riguarda l’organizzazione di una fase regionale di Coppa Italia, evento che anticipa di qualche mese il campionato italiano del rugby a 13 e che viene disputato durante le pause dei tornei federali del rugby a 15». Anche se la priorità di Giglio sarà quella di responsabile del comitato regionale, non è detto che smetta di indossare scarpini e calzoncini. «Il richiamo del campo è sempre forte – sorride -, vedremo se potrò continuare a fare il giocatore, altrimenti mi dedicherò in tutto e per tutto al nuovo incarico».
 




LEGA IRFL (RUGBY A 13), LA NAZIONALE AFFIDATA UFFICIALMENTE ALLA COPPIA ROTILIO-MARINI

Redazione

Roma – Il Consiglio Federale della Lega Italiana Rugby Football League, tenutosi nello scorso fine settimana, ha preso una decisione molto importante sulla guida della Nazionale del rugby a 13: la scelta è caduta su una coppia di primissimo livello, quella composta da Pierpaolo Rotilio e Riccardo Marini. «E’ un onore aver ricevuto questo incarico – ha sottolineato a caldo Rotilio – ma al tempo stesso anche una grande responsabilità. Ereditiamo una Nazionale cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi tempi anche grazie al certosino lavoro dell’ex commissario tecnico Ty Sterry. In questo senso è stata una fotografia perfetta la splendida prestazione dell’Italia del rugby a 13 nel test match contro la formazione di BARA (British Asian Rugby Association, ndr), disputato nello scorso mese di maggio. Per tutto il movimento, e conseguenzialmente anche per il cammino della Nazionale, sarà fondamentale radicarsi ulteriormente nel territorio in modo tale da valorizzare i tanti talenti italiani che non vengono sufficientemente “coltivati” per tutta una serie di motivazioni». Se Pierpaolo Rotilio, che ha un curriculum di grandissimo spessore nel rugby a 15, si è addentrato recentemente nel rugby a 13 col suo Gran Sasso, Riccardo Marini invece viene proprio dal rugby league “puro” nel senso che è stato protagonista alla guida dei Gladiators che si sono laureati cinque volte campioni d’Italia prima del successo di quest’anno (guarda caso) proprio del Gran Sasso e tra l’altro aveva già affiancato non ufficialmente Sterry tempo fa. «Non vedo l’ora di cominciare, è una grande soddisfazione per me l’approdo in Nazionale. I margini di crescita del nostro movimento sono notevoli e mi auguro che l’Italia possa essere lo specchio di questi passi avanti nei prossimi impegni internazionali».
La Lega Italiana Rugby Football League intende ringraziare, anche pubblicamente, l’ormai ex commissario tecnico Ty Sterry che ha avuto un ruolo fondamentale nel percorso della Nazionale e in generale del rugby a 13 italiano: se gli azzurri sono diventati già una realtà a livello internazionale, lo si deve anche al lavoro di un professionista esemplare come Sterry.




LEGA IRFL (RUGBY A 13), ATTIVISMO SOCIAL: SOSTEGNO AGLI AZZURRI DEL XV E CONCORSO PER IL LOGO

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Roma – Se il mondo del rugby a 13 italiano è attualmente fermo a livello di gare ufficiali e quindi di campo, non si può dire lo stesso per ciò che concerne il settore mediatico della Lega Italiana Rugby Football League. Dopo l’accordo con TeleIride (canale 96 del digitale terrestre in territorio toscano) per uno spazio televisivo fisso (ogni martedì alle 22) con la trasmissione “Time of rugby” che farà conoscere anche i protagonisti del rugby league, ecco altre due interessanti iniziative che hanno coinvolto già numerosi appassionati della palla ovale. In primis c’è la campagna che la Lega Irfl ha lanciato sui suoi canali social e che riguarda un forte sostegno morale ai colleghi della Nazionale di rugby a 15, ormai prossimi al debutto nel mondiale di rugby. Esaltando il concetto che «il rugby è uno solo», i componenti della Nazionale italiana di rugby a 13 (giocatori, ma anche staff tecnico e dirigenziale) hanno voluto mandare tramite i canali social (in special modo twitter, ma anche facebook e instagram) un messaggio di incoraggiamento ai loro “omologhi” del rugby a 15, bersagliati dalle critiche soprattutto dopo un doppio test match con la Scozia. La campagna ha trovato l’appoggio di tantissimi tifosi, facendo diventare “virale” il sostegno ai ragazzi del ct Brunel e trovando già un primo “fortunato riscontro” nel test match che gli azzurri hanno disputato, in maniera decisamente più combattiva, contro il Galles.
La Lirfl, inoltre, ha lanciato sul profilo ufficiale di facebook (facebook.com/ItaliaRugbyFootballLeague) un concorso di idee per la realizzazione di un logo mascotte della Lega stessa, che rispecchi i valori del movimento del rugby a 13 italiano. I disegni dovranno essere inviati a realrugby@hotmail.com con le credenziali dell'autore. La giuria preposta al giudizio dei disegni sarà composta dai massimi dirigenti federali e dai responsabili della comunicazione. Al primo classificato sarà consegnata dalla Nazionale una maglia firmata dai vari giocatori e verrà girato un invito ad un evento della Lirfl, mentre al secondo toccherà “solo” la maglia della Lega autografata dai nazionali che “grifferanno” anche il gagliardetto della Lega che verrà consegnato al terzo classificato.