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Roma

VATICANO, COMING OUT DEL MONSIGNOR CHARAMSA: "SONO OMOSESSUALE, HO UN COMPAGNO"

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Tempo di lettura 2 minutiIn un’intervista esclusiva, il teologo si confessa pur sapendo che ne pagherà le conseguenze

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di Cinzia Marchegiani

Roma – Una confessione shock sta scatenando un terremoto nella Chiesa cattolica. Il giornale a cui è stata concessa l'intervista, ha raccolto il coming out del Monsignor Krzysztof Charamsa, teologo ufficiale della Congregazione per la Dottrina della Fede e segretario aggiunto della Commissione Teologica Internazionale vaticana.

La confessione shock, per scuotere la Chiesa e le coscienze. Il Monsignor Krzysztof Charamsa con una slancio di autentico coraggio esce fuori dal suo mondo segreto e come dice, vuole scuotere la coscienza della sua Chiesa. Nell’intervista senza preamboli spiega: “Sono gay e ho un compagno, siamo già in ritardo e non è possibile aspettare altri cinquant’anni. Dunque dico alla Chiesa chi sono”. Monsignor Krzysztof Charamsa che ha scelto il Corriere della Sera per far emergere questa battaglia personale spiega il suo profondo dibattimento anche verso la sua stessa chiesa: “L’amore omosessuale è un amore familiare, che ha bisogno della famiglia. Una coppia di lesbiche o di omosessuali deve poter dire alla propria Chiesa: noi ci amiamo secondo la nostra natura e questo bene del nostro amore lo offriamo agli altri. Non sono posizioni dell’attuale dottrina, ma sono presenti nella ricerca teologica».

Terremoto in Chiesa. Insomma il terremoto appena scatenato dal Monsignor Krysztof Charamsa ha origini e radici profonde, maturate da tempo che con straordinario coraggio guarda la chiesa come una casa che deve accogliere: «Voglio scuotere la coscienza della mia Chiesa, So che ne pagherò le conseguenze: l'amore omosessuale è un amore familiare, aprano gli occhi”.

Dopo l’intervista esclusiva sono ancora silenziose le istituzioni della Chiesa. Di fatto, questa confessione shock, apre e squarcia quella tela ormai nota alla comunità ecclesiastica, che ora, come non mai deve affrontare seriamente anche questa realtà, quindi non solo l’omosessualità, ma soprattutto rapporti sentimentali e concreti degli ecclesiastici con altre persone che andrebbero contro le regole stesse della Chiesa.