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World War Z, un esaltante shooter a tema zombi
Published
6 anni faon

Siete alla ricerca di un videogame pieno zeppo di zombi,
veloce da giocare, ma che offra anche un tasso di sfida alto, divertimento di
gruppo e con possibilità di giocare sia in modalità cooperative che
competitive? Bene, allora il titolo che state cercando è World War Z. Uscito da
qualche giorno su PC, Xbox One e PS4, il gioco è ambientato nell’universo dell’omonimo
film con Brad Pitt di qualche anno fa e dà la possibilità di vivere l’apocalisse
zombi vestendo i panni di uno dei 16 sopravvissuti disponibili. Ma veniamo al
dunque, World War Z fa breccia nel cuore dei videogiocatori online, ispirandosi
alla lontana a produzioni ben più blasonate, come Left 4 Dead, ma le
arricchisce di contenuti e modalità per vivere al meglio il gameplay di gruppo.
Vi diciamo questo in quanto il titolo è valido se giocato in solitaria, ma dà
il meglio di se quando si affronta in compagnia di altri tre amici. World War Z
è uno sparatutto in terza persona che racconta gli apocalittici scenari
post-pandemici delle principali capitali mondiali attraverso gli occhi di
persone comuni che cercano di sopravvivere all’epidemia. Nei loro panni, i
giocatori devono superare ostacoli, imprevisti e un fiume inarrestabile di
zombi per avere finalmente salva la pelle. Tralasciando la parte puramente narrativa,
che in questo caso funge puramente da contorno, il giocatore viene coinvolto in
una serie di scontri adrenalinici enfatizzati dall’epicità di una battaglia
impari contro quelle stesse orde di infetti inferociti che caratterizzano la
pellicola cinematografica. Il focus della produzione è indubbiamente questo, e
lo si nota maggiormente spulciando tutti gli aspetti articolati di un gameplay
poco pretenzioso, che mette davanti a ogni cosa l’azione e il divertimento.
Ogni capitolo presenta degli scenari più o meno grandi
divisi per micro-aree in cui si respingono le ondate di zombi, giungendo infine
alla parte dove bisogna difendere per qualche minuto una zona di interesse così
da poter accedere, finalmente, al rifugio sicuro successivo o alla via di fuga.
A rendere ancora più complessa l’avventura dei survivors ci sono alcune creature
potenziate, pensate per costituire una minaccia maggiore da non prendere
assolutamente sottogamba: i corpulenti poliziotti in tenuta antisommossa, chiamati
tori, fanno una caricano il giocatore per poi sbstterlo ripetutamente a terra
fino a ucciderlo, gli screamer sono letteralmente degli urlatori che attirano
l’attenzione degli altri zombi generando ondate più numerose, mentre i lurker
spuntano da dietro gli angoli mirando direttamente alla giugulare. Queste
figure sono un modo pensato presumibilmente per scoraggiare il gioco
individuale e per favorire il gioco di squadra. Da un lato, infatti, queste
presenze riescono a rendere il gameplay più variegato e dall’altro rappresentano
un fastidiosissimo ostacolo verso la libertà. A variare questa struttura che,
alla lunga, potrebbe risultare troppo ripetitiva ci sono diversi livelli di
difficoltà che aumentano il livello di sfida al fine di rigiocare gli scenari
in cooperativa. Fuoco amico, munizioni e cure inferiori, potenza degli infetti
maggiorata e l’assenza del radar infatti rendono il completare ogni capitolo,
ai massimi livelli, un vero e proprio incubo. Solo un team di giocatori davvero
organizzati e molto coeso può riuscire a completare World War Z al livello più
difficile.
Uno degli aspetti meglio riusciti della produzione riguarda
la caratterizzazione dei personaggi. Essa è stata pensata seguendo un semplice
schema di suddivisione per skin e background narrativo. Ognuno dei sedici
personaggi presenti nel gioco può essere selezionato secondo l’ambientazione di
appartenenza e non inficia, in alcun modo, sulla selezione della classe da
giocare nello scenario designato. La parte interessante emerge proprio grazie a
quest’ultimo elemento, se non altro perché ognuna delle classi disponibili nel
gioco, per un totale di sei, ha una discreta utilità se adoperata in simbiosi
coi membri del team. Avere un medico in squadra garantisce un maggior indice di
sopravvivenza, specialmente perché a un determinato livello può sbloccare
interessanti abilità per la cura del party, finanche dimezzare i tempi di
recupero con cui quest’ultimo può rianimare i compagni. Il macellaio, invece, è
ottimo per le uccisioni corpo a corpo, ma non disdegna l’utilizzo di gadget
utilissimi contro i nemici speciali, dato che in dotazione vanta un particolare
taser capace di immobilizzare anche una piccola orda di zombi. Nei momenti più
“affollati” l’utilizzo di uno tra i tanti gadget disponibili, utilizzabili a
seconda della classe scelta, garantisce un buon livello di sopravvivenza, a
patto che come al solito funzioni prima di tutto la comunicazione nel gruppo di
gioco. Il titolo offre anche la possibilità di “livellare” le singole armi e
sbloccare interessanti potenziamenti che si renderanno indispensabili ai
livelli di difficoltà maggiori. Il level up dei personaggi segue il solito
sistema reiterato per questo genere di giochi e concede, al raggiungimento del
nuovo livello, la possibilità di sbloccare un’abilità spendendo la valuta in
game guadagnata alla fine dello scenario. Chiaramente all’inizio è bene
scegliere una classe preferita da implementare, se non altro perché potrebbe
risultare molto più utile potenziare prima un’arma al massimo piuttosto che
sbloccare dei talenti utili in una fase successiva. Potenziare più classi
regala al giocatore un discreto divertimento in qualunque scenario, se non
altro perché magari ha più senso giocare un medico nelle retrovie, così da
curare i compagni quando necessario, mentre demolitori e macellai possono
divertirsi a rompere le fila degli zombi. Da notare che oltre alle armi base,
suddivise per livelli di danno, ci sono anche delle armi speciali che possono
compiere delle vere stragi in massa di zombi, chiaramente per un lasso di tempo
molto breve dato che i colpi non possono essere ricaricati nelle stazioni
dedicate alle armi standard. Quando ci si trova per le vie di uno dei 4 scenari
disponibili, uno dei punti di forza di World War Z è il comportamento dello
sciame di zombi. Centinaia di singoli non morti si lanceranno a capofitto verso
la posizione del giocatore e in determinati frangenti si accatasteranno
furiosamente uno sull’altro per scavalcare muri e ostacoli. In queste occasioni
il giocatore dovrà organizzare una strenua difesa trovando equipaggiamento
difensivo particolare come filo spinato, pavimento elettrificato e torrette
automatiche. Gli sciami non possiedono alcun istinto di autoconservazione,
nessun ostacolo sarà mai di troppo fra loro e chi gioca, perciò si assisterà
spesso a scene inquietanti dove a centinaia cadono a cascata dalla cima di un
edificio o si calpestano l’un l’altro nel formare la fantomatica piramide
tramite cui possono scalare altezze impressionanti. Insieme alla campagna
cooperativa, la modalità principale, World War Z offre anche la possibilità ai
giocatori di competere gli uni contro gli altri a squadre in una modalità dal
ritmo differente e piuttosto profonda. L’idea di inserire gli zombi nel bel
mezzo dello scontro è senza dubbio interessante perché offre opportunità
strategiche interessanti come ad esempio farli rivoltare contro gli avversari e
sfruttare la furia degli infetti a proprio vantaggio.
Per quanto riguarda la modalità competitiva online, World War Z offre oltre al classico Deathmatch anche Re della Collina, Dominazione Orda, Approvvigionamento e Caccia al Vaccino. Queste sono tutte modalità pensate per giocare in squadre 4vs4 dove, come appena accennato, a svolgere il ruolo di variabile imprevedibile sono gli zombi, che possono comparire all’improvviso creando scompiglio e disagio. La parte online garantisce un sistema di progressione separato dalla campagna, oltre ad avere dieci classi tra cui scegliere, ma è comunque doveroso sottolineare come gli sviluppatori abbiano prodigato un discreto impegno nel confezionare un prodotto completo e pensato per intrattenere i giocatori che cercano diverse tipologie di svago. Tecnicamente il gioco si difende bene, anche se nelle fasi più movimentate mostra qualche imperfezione a livello di texture. Pur facendo un buon lavoro soprattutto grazie ai miglioramenti dal punto di vista grafico nell’ultimo decennio, World War Z non raggiunge un livello grafico da lasciare a bocca aperta, ma fortunatamente, vista la frenesia del gioco, difficilmente si bada al panorama o agli scorci caratteristici. Durante la fuga infatti fermarsi in un luogo per più del necessario equivale a morte certa in quanto gli infetti inizieranno ad arrivare sempre più numerosi fino a quando la situazione non diventa insostenibile. Il gioco supporta il 4K ma è ottimizzato anche per chi non ha la possibilità di sfruttarlo. A livello sonoro World War Z ha una colonna sonora ben realizzata, inoltre la musica del menù è il tema del film, quindi una vera goduria per gli appassionati. Tirando le somme, il titolo sviluppato da Saber Interactive non brilla per originalità, rimane comunque un prodotto derivativo che riprende le buone idee sviluppate per il genere cercando di difendersi come può sia per quanto riguarda la campagna, che per la modalità competitiva. Il prezzo accessibile decreta da una parte la sua piccola vittoria personale sul mercato, anche se alcune incertezze tecniche sono visibili e penalizzano lievemente l’avanzamento insieme a una campagna emozionante a tratti. Nel complesso però l’atmosfera di gioco offerta da World War Z, specialmente se giocata in gruppo, può garantire un buon numero di ore di divertimento. Inoltre gli appassionati di obbiettivi prima di poterli sbloccare tutti dovranno passare veramente molto tempo a uccidere non morti inferociti. A nostro avviso il gioco vale la candela e lasciarselo sfuggire sarebbe un errore.
GIUDIZIO GLOBALE:
Grafica: 8
Sonoro: 8
Gameplay: 8,5
Longevità: 7,5
VOTO FINALE: 8
Francesco Pellegrino Lise