“Ritratto d’artista”: i Cambellotti in mostra a Sermoneta con le opere di Duilio e Laura

Con le opere di Laura Marcucci Cambellotti, Duilio Cambellotti, Giacomo Balla e Alessandro Marcucci
 
Una retrospettiva sulla figura di Laura Marcucci Cambellotti con le sue opere e quelle dei suoi illustri parenti: Duilio Cambellotti, Giacomo Balla e Alessandro Marcucci. La mostra “Ritratto d’artista”, organizzata dall’Amministrazione comunale di Sermoneta e dal Centro Studi Duilio Cambellotti, sarà inaugurata sabato 7 gennaio alle 18.00 presso il Museo diocesano di Sermoneta – con opere esposte anche alla chiesa di San Michele Arcangelo – e racconta il percorso artistico di Laura “Lalla” Marcucci Cambellotti attraverso dipinti, disegni, incisioni e arazzi, dagli anni Venti al 2012, quando all’età di cento anni, Lalla esegue la sua ultima opera tessuta ad ago.
 
È la prima retrospettiva realizzata dopo la scomparsa dell’artista, avvenuta nel 2020 a quasi 108 anni. Prima che figlia, nipote e nuora di tre grandi personalità del primo Novecento, quali Alessandro Marcucci, Giacomo Balla e Duilio Cambellotti, Laura è stata un’artista autonoma, dotata di uno stile personale straordinario, che con affetto ha serbato il grande patrimonio culturale datole in dono negli anni della giovinezza, quando l’amore per l’arte si era già pienamente rivelato.
 
Opere in cui sono protagoniste le figure femminili, paesaggi e nature morte, oltre a diversi autoritratti dove l’artista restituisce di sé l’immagine di una donna giovane e bella, serenamente consapevole del suo essere nel mondo.
L’allestimento della mostra “Ritratto d’artista”, curata da Vincenzo Scozzarella e Ferruccio Pantalfini, è promossa dal Comune di Sermoneta in sinergia con il Centro Studi Cambellotti, con la collaborazione della Camera di Commercio Latina Frosinone, della Benacquista Assicurazioni e della Diocesi di Latina-Terracina-Sezze-Priverno.
 
«Le opere comporranno un racconto artistico che coincide con la storia del territorio dell’Agro Pontino e che si snoderà su due luoghi diversi e altamente caratteristici di Sermoneta, una grande occasione culturale per tutti coloro che visiteranno questo incredibile concentrato di storia, di arte e di suggestione», spiega il sindaco di Sermoneta Giuseppina Giovannoli. La mostra resterà aperta fino al 12 febbraio 2023. L’ingresso è gratuito.




Caltanissetta, torturano e seviziano un 13enne: arrestati due minorenni

Due quindicenni sono stati arrestati dai carabinieri di Caltanissetta con l’accusa di avere torturato e seviziato un tredicenne. La vicenda, risale allo scorso mese di settembre: i due avrebbero attirato con l’inganno all’interno di un garage il tredicenne, legandogli caviglie, polsi e bocca con nastro da imballaggio; lo avrebbero preso a schiaffi, umiliato con sputi al volto e minacciato con utensili e un coltello, oltre a versargli addosso olio per motori minacciando di dargli fuoco.

Dopo circa un’ora e mezza, il 13enne sarebbe stato liberato con l’ulteriore minaccia di morte qualora avesse rivelato quanto accaduto.

I due sono stati trasferiti dai carabinieri in un istituto penitenziario minorile. I reati ipotizzati nei loro confronti, a vario titolo, sono sequestro di persona, minaccia, lesioni aggravate e porto di oggetti atti ad offendere.

Il provvedimento, emesso dal Gip dell Tribunale per i minorenni di Caltanissetta, scaturisce da un’indagine dei carabinieri del comando provinciale, coordinata dal Procuratore per i minorenni Rocco Cosentino dalla quale sarebbero emersi gravi elementi indiziari a carico dei due minorenni.
Il movente del sequestro e delle torture, ricostruisce l’accusa, sarebbe da ricondurre alla volontà dei due quindicenni di vendicarsi nei confronti del tredicenne, per il fatto che quest’ultimo si sarebbe lamentato per alcune aggressioni che i due arrestati avrebbero commesso nei confronti di alcuni suoi amici.




Turista accoltellata alla stazione Termini: fermato a Milano l’aggressore

Nella notte scorsa, i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano, unitamente a personale della Polizia di Stato in forza alla Questura di Roma e Compartimento Polfer Lazio, hanno sottoposto a “fermo di indiziato di delitto” un cittadino polacco di 24 anni, in Italia senza fissa dimora, gravemente sospettato di essere l’autore del tentato omicidio di una giovane turista israeliana, commesso il 31 dicembre scorso all’interno della Stazione di Roma – Termini.

Il giovane era stato fermato nel pomeriggio del 3 gennaio 2023 presso la Stazione Centrale di Milano, allorquando due Carabinieri, marito e moglie, liberi dal servizio, salendo su un treno per Brescia, avevano notato l’uomo, già seduto a bordo del convoglio, riconoscendolo nell’aggressore della turista israeliana grazie alle immagini diffuse dai Media.

In particolare, il soggetto, oltre a non avere con sé altrui “bagagli” all’infuori di una corposa busta, indossava esattamente gli stessi abiti immortalati dalle telecamere di sorveglianza dello scalo ferroviario capitolino.

Senza mai perdere di vista il sospettato, mentre il Vicebrigadiere, 36enne effettivo al Nucleo Radiomobile di Milano, allertava telefonicamente i colleghi del suo Reparto, la moglie, Appuntato di 37 anni, effettiva alla Infermeria presidiaria della Legione Carabinieri Lombardia, cercava rinforzi in stazione. All’improvviso, prima della partenza, il soggetto, insospettitosi, cercava di dileguarsi scendendo dal treno.

A quel punto il Vicebrigadiere decideva di intervenire, bloccandolo anche con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Radiomobile e del personale delia Polfer, nel frattempo sopraggiunti.

Una volta messo in sicurezza, il soggetto veniva condotto presso la Caserma “Montebello” di Milano.

Nel corso della perquisizione venivano rinvenuti due coltelli – di cui uno con probabili tracce ematiche – ed un cutter, sottoposti a sequestro e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria per i successivi approfondimenti tecnico – scientifici.

Compiutamente identificato, l’uomo veniva quindi sottoposto a fermo di p.g. e messo quindi a disposizione della Procura della Repubblica di Milano per la conseguente convalida del provvedimento.




Funerali Papa Ratzinger, attese 100mila persone: piazza San Pietro blindata

Una zona rossa con gli accessi presidiati dalle forze dell’ordine, mille agenti in campo e divieto di sorvolo sull’area di piazza San Pietro. E’ tutto pronto in Vaticano per i funerali di Benedetto XVI, ai quali, domani, si attende un afflusso di circa 100mila persone. E’ quanto prevederebbe l’ordinanza della Questura capitolina, che sarà firmata in serata.

Per accedere a piazza San Pietro, definita di massima sicurezza, sarà necessario sottoporsi ai controlli con ‘rapiscan’ e metal detector. Nelle zone limitrofe sarà invece disposto un pre-filtraggio. La no fly zone sarà ampliata oltre la piazza. E’ disposta la presenza di elicotteri, tiratori scelti, reparti speciali interforze tra cui quelli dell’antiterrorismo, vigili del fuoco, 118 e polizia locale. Saranno oltre mille gli agenti impiegati. 

 Le strade che portano alla Basilica sono inaccessibili al traffico e gli agenti delle forze dell’ordine presidiano i vari accessi alla cosiddetta ‘zona rossa’. Si tratta di un’area di rispetto – come viene definita nell’ordinanza della Prefettura di Roma – che si estende da via della Conciliazione a piazza Risorgimento. Qui sarà anche vietata la vendita e il trasporto di contenitori e bottiglie in vetro fino alle 14 di domani, cioè circa tre ore dopo la fine delle esequie che si terranno sul sagrato della Basilica di San Pietro.

  L’accesso dei fedeli sarà consentito da entrambi i lati di piazza San Pietro, mentre per il deflusso sarà utilizzata la corsia di uscita della Basilica. Ovviamente sull’intera area sono presenti i presidi sanitari, con ambulanze e postazioni del 118. Impiegati anche 500 volontari della Protezione Civile che da giorni sono a disposizione dei pellegrini per dare informazioni su code e attese per rendere omaggio al papa Emerito.

Per domani, inoltre, saranno potenziati anche i mezzi pubblici con due aree di scambio, una ad Anagnina e una a Laurentina in modo da consentire ai pellegrini di raggiungere San Pietro con più facilità. “Siamo pronti per questo grande evento devozionale: sotto la regia tecnica del questore tutte le forze dell’ordine ed il sistema collaudato di Protezione civile, garantirà sicurezza ed accoglienza per una partecipazione serena nel rispetto del raccoglimento che caratterizzerà la cerimonia funebre”, sono le rassicurazioni del dirigente della Polizia presso il Vaticano, Luigi Carnevale.




“Farina” di grillo? L’Europa dice si

Ue autorizza polvere di grillo in pane, pizza, grissini, biscotti e molti altri alimenti e preparazioni

La Commissione aveva chiesto, l’8 luglio 2020, all’Autorità europea per la sicurezza alimentare di effettuare una valutazione in merito. Il 23 marzo 2022 l’Efsa ha adottato un parere scientifico sulla sicurezza della polvere parzialmente sgrassata di Acheta domesticus (il grillo domestico) intero quale nuovo alimento.

Per un periodo di cinque anni, a decorrere dalla data di entrata in vigore del presente regolamento, cioè dal 24 gennaio 2023, solo la società Cricket One Co. Ltd è autorizzata a immettere sul mercato dell’Unione il nuovo alimento a base di polvere di grillo domestico, come precisato nel Regolamento pubblicato nella Gazzetta Ufficiale Ue. Altri richiedenti potranno però chiedere l’autorizzazione al commercio.

Che ne pensano gli Italiani

La grande maggioranza degli italiani non porterebbe mai a tavola gli insetti, considerati estranei alla cultura alimentare nazionale. Il 54% degli italiani sono proprio contrari agli insetti a tavola, mentre sono indifferenti il 24%, favorevoli il 16% e non risponde il 6%. È quanto emerge da una analisi Coldiretti/Ixe’.

In quali cibi potrà essere usata la “farina” di grillo

La commercializzazione di insetti a scopo alimentare è resa possibile in Europa dall’entrata in vigore dal primo gennaio 2018 del regolamento Ue sui “novel food” che permette di riconoscere gli insetti interi sia come nuovi alimenti che come prodotti tradizionali da paesi terzi. La società vietnamita Cricket One Co. Ltd ha chiesto l’autorizzazione per l’uso della “farina di grillo” nel pane e nei panini multi cereali, nei cracker e nei grissini, nelle barrette ai cereali, nelle premiscele secche per prodotti da forno, nei biscotti, nei prodotti secchi a base di pasta farcita e non farcita, nelle salse, nei prodotti trasformati a base di patate, nei piatti a base di leguminose e di verdure, nella pizza, nei prodotti a base di pasta, nel siero di latte in polvere, nei prodotti sostitutivi della carne, nelle minestre e nelle minestre concentrate o in polvere, negli snack a base di farina di granturco, nelle bevande tipo birra, nei prodotti a base di cioccolato, nella frutta a guscio e nei semi oleosi, negli snack diversi dalle patatine e nei preparati a base di carne, destinati alla popolazione in generale.

Altri insetti già autorizzati e la chiarezza sui metodi di produzione

Al momento la Ue – evidenzia Coldiretti – ha già autorizzato per la vendita, come cibo da portare in tavola oltre ai grilli domestici, la larva gialla della farina (Tenebrio molitor) e la Locusta migratoria. “Al di là della normale contrarietà degli italiani verso prodotti lontanissimi dalla cultura nazionale, l’arrivo sulle tavole degli insetti – conclude la Coldiretti – solleva dei precisi interrogativi di carattere sanitario e salutistico ai quali è necessario dare risposte, facendo chiarezza sui metodi di produzione e sulla stessa provenienza e tracciabilità considerato che la maggior parte dei nuovi prodotti proviene da Paesi extra Ue, come il Vietnam, la Thailandia o la Cina, da anni ai vertici delle classifiche per numero di allarmi alimentari”.




Saman Abbas, il corpo ritrovato a Novellara è della ragazza pakistana

Il cadavere ritrovato il 18 novembre 2022 a Novellara, nei pressi dell’abitazione di famiglia appartiene a Saman Abbas. A confermarlo è l’avvocato Barbara Iannucelli, che assiste l’associazione ‘Penelope’ ed è parte civile nel processo che a febbraio inizierà a carico di cinque familiari della giovane pachistana uccisa la notte del 30 aprile 2021. L’identificazione è stata possibile da un’anomalia dentaria, grazie a foto e video”, riferisce la legale.

“L’osso ioide è fratturato nella parte sinistra e sono necessari accertamenti istologici per stabilire se questo sia avvenuto pre o post portem”, continua l’avvocato. La frattura dell’osso, nella parte anteriore del collo, avvalorerebbe l’ipotesi di strangolamento da parte dello zio, come sostenuto dall’accusa.

Sulla vicenda è intervenuta la premier, Giorgia Meloni, con un post su Twitter. “Purtroppo non ci sono più dubbi, Saman Abbas è stata uccisa. Il corpo ritrovato a Novellara appartiene alla 18enne pachistana. A febbraio inizierà il processo che vedrà imputati i suoi familiari: sia fatta giustizia per una giovane innocente che voleva solo vivere la sua libertà”, ha scritto.

Il prossimo passo del procedimento giudiziario sarà intanto quello di una nuova udienza in Corte d’Assise a Reggio Emilia, dove saranno nominati altri consulenti tecnici “come il tossicologo e il genetista”, spiega ancora Iannucelli secondo cui le tempistiche dell’autopsia sono quindi ancora lunghe: “Il 17 febbraio è stata fissata un’udienza per le conclusioni dell’anatomopatologa Cristina Cattaneo, ma non so se sarà confermata. La dottoressa potrebbe chiedere una proroga”.

Per la morte di Saman, che sarebbe stata uccisa per aver rifiutato un matrimonio combinato, sono imputati cinque familiari della 18enne: il padre Shabbar (arrestato in Pakistan e in attesa di estradizione), la madre Nazia Shaheen (latitante), lo zio Danish Hasnain e i cugini Ikram Ijaz e Nomanulhaq Nomanulhaq, questi ultimi in carcere in Italia. Tutti devono rispondere delle accuse di sequestro di persona, omicidio volontario e soppressione di cadavere.




Comuni del lago di Bracciano: 71mila euro dalla Regione per far fronte all’aumento dei libri di testo

Michela Califano (PD): “Un modo concreto per sostenere le famiglie e garantire il diritto all’istruzione di tutti”

“Settantunomila euro per i Comuni del Lago per far fronte all’aumento del costo dei libri scolastici. Un modo concreto per sostenere le famiglie e garantire il diritto all’istruzione di tutti”. Lo dichiara la consigliera regionale del Pd Lazio, Michela Califano commentando gli stanziamenti previsti per i Comuni di Bracciano, Anguillara, Trevignano, Manziana e Canale Monterano. 

Michela Califano

“La Regione Lazio disegnata in questi anni dal centrosinistra – dichiara Michela Califano – è una regione a dimensione di giovani. Sono loro il motore fondamentale per lo sviluppo della nostra comunità. L’investimento nell’istruzione rappresenta una misura della capacità di un’amministrazione di costruire il futuro del suo territorio, diminuendo il rischio di emarginazione lavorativa e sociale delle fasce più deboli con conseguenti ricadute negative su tutta la collettività”.

“Un paese nel suo insieme risulta tanto più ricco quanto più alto è il grado di istruzione dei suoi cittadini. In questi anni abbiamo lavorato per favorire il diritto allo studio di tutti. Oggi il Lazio è la prima Regione in Italia per numero di laureati e, insieme alla Lombardia, la prima per crescita di Start Up innovative. E questo è un merito che come centrosinistra vogliamo rivendicare”.

Nello specifico sono stati stanziati Anguillara 25mila euro, Bracciano 23mila euro, Trevignano 7mila euro, Manziana 10mila euro, Canale Monterano 6mila euro




Sbarchi, a Lampedusa torna l’emergenza hotspot

I soccorsi e gli sbarchi non si fermano. Quasi 500 i migranti approdati in 24 ore a Lampedusa dove l’hotspot torna a numeri d’emergenza; 546 quelli soccorsi da Guardia costiera e Guardia di finanza, distribuiti tra Sicilia e Calabria. E la Geo Barents, la nave di ricerca e soccorso di Medici senza frontiere, intanto è in navigazione verso Taranto, dove arriverà domani mattina con gli 85 a bordo: 41 tratti in salvo e 44 trasbordati da un mercantile. Operazioni entrambe eseguite su richiesta dell’Imrcc, sottolinea la ong.

Nella notte a Lampedusa sono approdati, a bordo di cinque piccoli natanti, 198 migranti. Si aggiungono ai 254 sbarcati in precedenza da sei imbarcazioni. A soccorrere gli ultimi arrivati sono stati gli uomini di Guardia di finanza e Guardia costiera. Barche che risultano tutte salpate da Sfax, in Tunisia.

Hotspot in affanno

Ancora in affanno l’hotspot dell’isola dove ci sono 1.208 ospiti, oltre il triplo della capienza massima prevista fissata in poco meno di 400. La prefettura di Agrigento, d’intesa con il Viminale, ha disposto il trasferimento di 200 migranti a Porto Empedocle.

Sono 546 le persone salvate da motovedette di Guardia costiera e Guardia di finanza a circa 26 miglia a sud-est delle coste di Siracusa e assegnate ai porti di Messina, Catania e Roccella Ionica. Di loro 198 sono stati condotti a Catania su nave Dattilo della Guardia costiera; 196 a Messina e altri 152 a Roccella Jonica, al largo della quale è stato poi operato un secondo soccorso a favore di 77 migranti.

Meloni: “É finita l’Italia che fa finta di non vedere”

Sul tema interviene la premier Giorgia Meloni: “Immigrazione illegale e tratta di esseri umani: è finita l’Italia che si accanisce con chi rispetta le regole e fa finta di non vedere chi le viola sistematicamente”, scrive su Instagram la presidente del Consiglio postando un video in cui spiegava le norme contenute nel dl sulle Ong che ha “come obiettivo il rispetto del diritto internazionale, che non prevede che ci sia qualcuno che può fare il traghetto nel Mediterraneo o in qualsiasi altro mare e fare la spola tra gli scafisti per trasferire gente da una nazione all’altra”.

Le norme del governo “vogliono circoscrivere il salvataggio dei migranti a quello che è previsto dal diritto internazionale con alcune regole abbastanza semplici: se tu ti imbatti in una imbarcazione e salvi delle persone le devi portare al sicuro, quindi non le tieni a bordo della nave continuando a fare altri salvataggi multipli finchè la nave non è piena”. Poi “chiediamo che ci sia coerenza tra le attività che alcune navi svolgono nel Mediterraneo e quello per cui sono registrate: navi commerciali che si mettono a fare la spola per il salvataggio dei migranti è una cosa che stride abbastanza”.




Prezzo del gas, ancora aumenti nelle bollette di dicembre

Aumenta la bolletta del gas per le famiglie ancora sul mercato tutelato. In base all’andamento medio del mercato all’ingrosso italiano nel mese di dicembre e per i consumi dello stesso mese, per la famiglia tipo in tutela si registra una crescita del 23,3% della bolletta, rispetto a novembre.

Lo comunica l’Arera spiegando che a dicembre il prezzo della materia prima gas per i clienti con contratti in condizioni di tutela, è fissato in 116,6 euro/MWh, pari alla media dei prezzi rilevati quotidianamente durante tutto il mese.

Nelle prime settimane di dicembre le quotazioni del gas hanno raggiunto anche punte di circa 135 euro/MWh.

Se l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente avesse utilizzato il vecchio metodo di aggiornamento della tutela gas (trimestrale ex-ante anziché mensile ex-post) durante tutto l’ultimo trimestre del 2022 si sarebbe applicata una componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento del gas naturale (Cmemm) di oltre 240 euro al megawattora. Il metodo adottato dall’Autorità ha consentito, invece, di applicare una Cmemm di 78 euro/MWh in ottobre e di 91,2 euro/MWh in novembre, spiega l’Autorità. L’Arera ricorda anche che come previsto dalla Legge Bilancio, per il primo trimestre 2023 ha già azzerato gli oneri generali di sistema anche per il gas. La componente del prezzo del gas a copertura dei costi di approvvigionamento, applicata ai clienti ancora in tutela, ricorda l’Autorità, viene aggiornata da Arera come media mensile del prezzo sul mercato all’ingrosso italiano (il PSV day ahead) e pubblicata entro i primi due giorni lavorativi del mese successivo a quello di riferimento.

La spesa per il gas della famiglia tipo (che ha consumi medi di 1.400 metri cubi annui) nell’anno compreso fra gennaio e dicembre 2022 è di circa 1.866 euro, in crescita del 64,8% rispetto allo stesso periodo del 2021. Lo rende noto l’Arera osservando che questo effetto si ha malgrado i risparmi ottenuti con il nuovo metodo di aggiornamento mensile ex post introdotto dall’Autorità nel luglio scorso.

Con l’aggiornamento delle tariffe del gas reso noto oggi, “Arera conferma in pieno l’allarme sulle bollette lanciato nei giorni scorsi dal Codacons, quando l’associazione ha parlato di inevitabili rincari alle porte per il gas. Un aumento delle tariffe del 23,3% è peggiore delle aspettative ed equivale ad una bolletta media del gas che sale a quota 2.113 euro annui a famiglia”. Lo afferma il Codacons spiegando che “rispetto allo stesso periodo del 2021, infatti, i prezzi del gas risultano a dicembre più elevati del 55,8%, con un incremento di spesa pari a +757 euro a nucleo rispetto alle tariffe in vigore a dicembre del 2021”.

“Una stangata che conferma l’allarme su prezzi e tariffe” lanciato ieri dal Codacons, e che – aggiunge l’organizzazione a difesa dei consumatori – “deve portare il governo ad adottare misure urgenti per salvare le tasche degli italiani, a partire dalla proroga del taglio delle accise sui carburanti e la sterilizzazione dell’Iva sui generi alimentari e di prima necessità”.




Clima, Appennino senza neve: le Regioni chiedono un piano straordinario

Un incontro urgente con il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, al fine di approntare un piano straordinario per l’Appennino senza neve.

A richiederlo sono le Regioni Emilia-Romagna, Toscana e Abruzzo, alle prese con una stagione invernale segnata da temperature più alte della media del periodo, complici gli effetti del cambiamento climatico, con assenza di manto nevoso per sciare e difficoltà anche a innevare artificialmente perché non si scende sotto lo zero termico nemmeno di notte.

In particolare, in Emilia-Romagna, quasi tutte le piste sono rimaste chiuse (al comprensorio del Cimone, nell’Appennino modenese, oggi soltanto quella del campo scuola dei bambini è aperta), con albergatori, gestori di impianti e maestri di sci costretti a far fronte alle disdette da parte dei turisti. La neve è stata presa a un’altitudine superiore e trasportata con un carro, dal momento che le temperature sono troppo alte anche per spararla.
    “Le Regioni non possono essere lasciate da sole – affermano il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini e l’assessore al Turismo Andrea Corsini – Occorre un piano straordinario. I nostri operatori dell’Appennino bianco dopo le stagioni cancellate dal Covid, oggi sono alle prese con un altro momento nero che sta cancellando gran parte degli incassi dell’inverno con effetti che rischiano di essere irreversibili”.
    La richiesta di incontro al ministro è stata concordata anche con gli assessori Leonardo Marras (Toscana) e Daniele Damario (Abruzzo). Le Regioni coinvolte puntano su alcune leve: “Bisogna che il Governo intervenga in primo luogo con risorse fresche per compensare, almeno in parte, i danni prodotti da questa anomalia climatica – sottolineano – poi con provvedimenti per posticipare i mutui e con aiuti per la sostituzione dei vecchi impianti di innevamento con quelli di ultima generazione che permettono di mantenere la neve artificiale anche a temperature più elevate”.
    L’obiettivo deve essere quello di “cercare di mettere gli operatori nelle condizioni di resistere – concludono – e di non essere costretti ad abbandonare le nostre montagne di cui sono un presidio importante”. 




Cori, lo storico barbiere Ettore Neri va in pensione: per lui una targa e il ringraziamento dell’amministrazione

Dopo 62 anni di attività, va in pensione lo storico barbiere di Cori, Ettore Neri. A 72 anni, dopo aver tagliato barba e capelli a generazioni di coresi (prima a piazza Signina poi in via della Repubblica e da 20 anni in via San Nicola), potrà ora godersi un po’ di libertà e la meritata pensione.
 
Il sindaco di Cori, Mauro Primio De Lillis, e la delegata alle Attività Produttive, Annamaria Tebaldi, hanno voluto fargli visita nel suo salone per ringraziarlo di oltre mezzo secolo di lavoro, salutarlo ufficialmente a nome della comunità e consegnargli una targa in cui se ne ricorda “l’attività svolta con grande professionalità, amore e cura dei propri clienti. Con stima e gratitudine”.
 
Ettore Neri ha iniziato a lavorare all’età di 9 anni – prima ovviamente come dipendente e poi, una volta cresciuto, come titolare del suo salone – talmente piccolo da dover salire su uno sgabello per arrivare a fare la barba ai clienti. “All’epoca – ricorda Ettore – si lavorava tutti i giorni, anche di domenica”. Una passione quella per il suo lavoro, cui ha dedicato una vita intera, sempre con grande senso del rispetto e disponibilità verso il cliente, continuando anche adesso a presentare il suo servizio alle persone malate o ricoverate in ospedale. La tradizione, comunque, non si interrompe e già continua con il figlio Antonio, da tempo affermato parrucchiere per donne.