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Cronaca

CIAMPINO, GRUPPO CAVICCHI: OMBRE E LUCI DI UN PROGETTO TRA PRIVATI E ROMA CAPITALE. PARTE L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

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Tempo di lettura 6 minuti Rizzo evidenzia luci ed ombre nella vicenda Print Xa2. Cosa c'e' dietro questo programma?

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L’invito al Comune di Ciampino è invece quello di prendere il prima possibile visione dell’intera faccenda, di fare richiesta per essere ammessi al tavolo delle osservazioni, perché anche se il territorio interessato non è di sua competenza, le conseguenze che ne potranno derivare interessano decisamente Ciampino.

 

di Daniele Rizzo

Ciampino (RM) – Martedì 8 luglio è il termine ultimo entro cui il Comune di Ciampino potrà presentare le osservazioni al Comune di Roma per quel che riguarda il “PRINT Xa2 a Ciampino”. Fino ad oggi né il Comune né l’Unione Commercianti locale ha dato segnali riguardo la volontà di interagire con autorità preposte alla progettazione del piano.

Perché è importante che l’amministrazione ciampinese faccia questa richiesta?

Per rispondere a questa domanda è necessario capire anzitutto cos’è il PRINT e come questo influirà sul territorio della città aeroportuale.

COS’E’ IL PRINT

Il PRINT (Programma Integrato) è un progetto urbanistico previsto dal Piano Regolatore Generale del Comune di Roma finalizzato alla ristrutturazione e alla riqualificazione di parti del territorio urbano. Il progetto preliminare del PRINT, la proposta, per intenderci, può essere avanzato da enti e proprietari privati che rappresentano almeno il 50% delle aree coinvolte. A questi soggetti privati viene concesso il potere di costruire nelle loro aree, purché realizzino in cambio opere pubbliche in accordo col comune. Il progetto integrato è, in sostanza, un’alternativa all’esproprio.

PRINT Xa2 CIAMPINO

Nella fattispecie, il PRINT a cui facciamo riferimento è quel progetto avanzato da un insieme di privati (Consorzio Xa2 Ciampino) la cui componente maggioritaria è associabile al Gruppo Cavicchi.

E infatti il progetto prevede la riqualificazione di tutta quella zona compresa e racchiusa tra il Grande Raccordo Anulare, Via Ranuccio Bandinelli, la linea ferroviaria dei Castelli e il confine del Comune di Ciampino: in poche parole, per chi conosce la zona, dalla fine di viale Kennedy alla rampa del Raccordo, la zona industriale di Ciampino, anche se in realtà sulla carta è comune di Roma. L’area interessata al programma è di circa 381.000 metri quadrati.

Ma cosa prevede questo progetto?

Analizzando la relazione pubblicata dal comune di Roma [ CLICCARE QUI PER SCARICARE IL PDF E LEGGERE LA RELAZIONE ] vediamo che gli interventi previsti sono riconducibili a tre idee di base: mantenimento e sviluppo delle attività e dei livelli occupazionali presenti nell’ambito, miglioramento della rete viaria e del sistema di mobilità, riordino urbanistico del sistema insediativo. In particolare è prevista una tangenziale che attraversi l’area verde di Gregna, l’area industriale di Ciampino (tra via Lucrezia Romana e Via Bandinelli) e sottopassi la linea ferroviaria, permettendo così una linea diretta tra Tor Vergata e l’Appia; inoltre è prevista la realizzazione di un mercato comunale su Via Bandinelli e la riqualificazione di tutte le strade limitrofe, con la conseguente piantumazione di alberi nell’area e la realizzazione di piazze in prossimità dei servizi insediati.
Insomma il progetto previsto è sì ambizioso ma anche molto caro; 38 milioni di euro sono i soldi che la relazione del comune di Roma prevede servano per l’attuazione delle opere pubbliche del progetto. E specifichiamo opere pubbliche perché, come detto, il PRINT prevede anche la partecipazione dei soggetti privati che devono contribuire anch’essi economicamente. E difatti i costi della nuova viabilità e dei nuovi svincoli previsti tra Via Lucrezia Romana e Via Anagnina (e cioè la tangenziale di cui parlavamo sopra) non sono riportati nella relazione, proprio perché saranno il risultato dell’accordo tra privato e pubblico.
Quello che sappiamo è che questa tangenziale è previsto che abbia le dimensioni di un’autostrada: un “Raccordo bis” che non risolverebbe la viabilità del quartiere di Morena ma rappresenterebbe un impulso per l'ulteriore urbanizzazione di un'area già congestionata. Inoltre il piano prevede che questa tangenziale attraversi il “Parco agricolo del Casale di Gregna”, un’area non solo interessata dal bacino di falde acquifere, ma anche sottoposta al vincolo della Sovrintendenza per motivi di carattere ambientale e culturale. Nessuno mette in dubbio dunque l’utilità di un elemento di raccordo tra l’Appia e l’Anagnina; si poteva però pensare un asse che corresse parallelo a Via dei Setti Metri, magari incrociando le molte strade di quell’area ad oggi tronche, evitando così l’attraversamento di una zona protetta. Ma questa non è che la prima di una lunga serie di anomalie che interessano tutta la questione.

GLI INTERESSI PRIVATI

Il 16 aprile 2012 il Gruppo Cavicchi vede respinto l’”Accordo di Programma” presentato per sanare il maxi abusivismo presente sulle sue aree; da quel momento è iniziata la campagna per trovare uno stratagemma che favorisse la continuità dei suoi affari. E lo stratagemma individuato è proprio quello del PRINT, che non solo permetterebbe al Gruppo Cavicchi di riqualificare l’intera area in cui sono concentrati i suoi capannoni, ma gli concederebbe anche la facoltà di poter costruire nuove strutture o ricostruirle con il 25% di cubatura in più nel momento in cui decidesse di demolire quelle esistenti. Sulla demolizione dei 62 abusi (dichiarati non sanabili dallo stesso comune di Roma) comunque il TAR si pronuncerà a fine ottobre; certo è che il PRINT rappresenta una bella via di fuga che permetterebbe a Cavicchi di restare a galla e tornare subito in pista.

GLI INTERESSI DI CIAMPINO

Il Programma parla dell’istituzione di un grande mercato comunale su Via Bandinelli: una realtà che metterebbe certamente in difficoltà la già arrancante economia ciampinese, che a fatica sopravvive grazie anche ai mercati rionali. La creazione di un centro commerciale delocalizzato rispetto al centro cittadino segnerebbe certamente il colpo del definitivo K.O. all’economia ciampinese: moltissime attività commerciali locali continuano infatti a chiudere giorno dopo giorno. Per questo motivo ci chiediamo come sia possibile che sia il Comune di Ciampino che l’Unione Commercianti siano completamente disinteressati ad un progetto che rischia di compromettere l’economia locale.

UN PROCEDIMENTO VIZIATO

Ma le anomalie non finiscono qui. Il 22 maggio 2013, tre giorni prima delle elezioni nel Comune di Roma, la giunta Alemanno dà il via libera al progetto. La delibera 272 del 22/05/2013 è stata dunque approvata da Roma Capitale bypassando il parere del Municipio, una pratica assolutamente controversa e viziata, che ha portato il VII municipio ad impugnarla ed a chiederne la revoca (solitamente il preliminare del progetto passa prima dal Municipio e, dopo l’approvazione, arriva a Roma Capitale per il parere definitivo). Il vizio procedurale sembra però non aver creato particolari problemi all’iter del progetto, tanto che il ricorso non è stato accolto e il Municipio dovrà mediare con le forze private per interagire solo sulle opere pubbliche interessate dal progetto, lasciando le opere del privato (Gruppo Cavicchi) senza possibilità di discussione. Ai singoli partiti presenti nel consiglio comunale non resterà altro da fare che accettare di interagire (e quindi piegarsi al compromesso) oppure opporsi con tutte le forze all’irregolarità procedurale del progetto.

E L’AEROPORTO?

Come se non bastasse, un’altra stranezza tutta italiana coinvolge il PRINT. La delibera approvata [ CLICCARE QUI PER SCARICARE E LEGGERE LA DELIBERA ] specifica che il “Programma d’Assetto Urbanistico Definitivo rimane subordinato al Piano di Rischio da approvare ai sensi dell’art. 707 c.5 del predetto Codice della Navigazione che fissi localizzazione e quantificazione del carico antropico sostenibile”; inoltre a pagina 9 della relazione si legge “le opere esistenti non sono oggetto di intervento e possono essere previste misure di contenimento. Per quanto riguarda la realizzazione di nuova funzione non residenziale la stessa deve essere caratterizzata da tipologie costruttive e destinazioni d’uso che prevedono la presenza di un basso numero di persone”.

Insomma, se il Piano di Navigazione dell’ENAC stabilisce che l’area interessata sia un “area di tutela intermedia”, se già esistono casi di opere bloccate nella zona perché poste sotto il cono di volo, se è evidente che gli aerei sorvolano l’intera area a bassa quota, risulta allora plausibile pensare che il Piano di Rischio Aeroportuale (che il VII Municipio ingiustificatamente tarda ad approvare) impedisca ulteriori costruzioni nell’area preposta al PRINT.
Ma non solo: il Piano di Rischio approvato dal Comune di Ciampino, che ragionevolmente dovrebbe coincidere con quello del Settimo Municipio, racchiude gran parte dell’area interessata sotto la curva di isorischio 1×10^(-6), e cioè una curva che stabilisce un alto livello di tutela per l’area interessata. Chi avrà tempo e modo di guardare la relazione del comune di Roma potrà notare che l’area del PRINT è stata divisa in base alla criticità della zona rispetto al cono di volo, e classificata con A, B, C e D a seconda del rischio, dove A corrisponde al rischio più alto. Ebbene, l’area indicata come quella in cui sorgerà il nodo di scambio, e quindi la nuova stazione ferroviaria Ciampino 2 con l’interscambio gomma-rotaia, è prevista proprio nella zona A: dunque il luogo con la maggiore concentrazione di persone è prevista nella zona dove il carico antropico è invece da limitare al massimo.

LA V.A.S. E IL PARERE DI COMPATIBILITA’ PAESAGGISTICA

La relazione chiede anche di subordinare il PRINT alla V.A.S. (Valutazione Ambientale Strategica), elemento di cui invece, ad oggi, ancora non si è tenuto conto; la verifica di assoggettabilità del programma integrato ancora non è stata fatta, nonostante la documentazione necessaria sia stata trasmessa il 7 marzo 2013, e ben più dei 90 giorni canonici sono passati.
Dall’analisi delle tavole inserite nella relazione è inoltre possibile vedere che attualmente il complesso Cavicchi sorge su un’area interessata dal vincolo paesistico decretato nel 1998, e che l’area di riferimento appartiene al Parco dell’Appia Antica e zone limitrofe (per questo motivo probabilmente gli abusi sono stati dichiarati insanabili); dunque ogni eventuale modifica dello stato dei luoghi deve essere autorizzata. Perché allora Roma Capitale ha approvato preliminarmente la delibera senza chiedere un Parere di compatibilità paesaggistica? Perché Roma Capitale ha approvato la delibera senza prima aspettare la VAS e il Piano di Rischio Aeroportuale? Perché Roma Capitale ha surclassato il Settimo Municipio prima che questo si esprimesse sulla delibera? E come è possibile che i cittadini siano chiamati ad esprimersi sul programma se ancora non sono stati approvati quegli atti che darebbero una visione completa della situazione?

LUCI E OMBRE

Luci e ombre nella vicenda PRINT sembrano sbilanciate dalla parte delle ombre; procedimenti sospetti e interessi privati rischiano di travolgere quello che potrebbe essere un serio piano di riqualificazione urbana. L’invito, generale, che noi facciamo è quello di analizzare bene tutte queste anomalie riscontrate, risolverle (se possibile) e ricominciare con un progetto sostenibile e legalitario. L’invito al Comune di Ciampino è invece quello di prendere il prima possibile visione dell’intera faccenda, di fare richiesta per essere ammessi al tavolo delle osservazioni, perché anche se il territorio interessato non è di sua competenza, le conseguenze che ne potranno derivare interessano decisamente Ciampino.

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Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.

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Torvaianica, non si ferma all’alt dei Carabinieri: arrestato dopo un rocambolesco inseguimento

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I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 41enne romeno, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Più nel dettaglio, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, impegnati in un servizio perlustrativo, nel transitare a Torvajanica sul Lungomare delle Meduse hanno deciso di eseguire un controllo di un’autovettura di grossa cilindrata condotta dal 41enne che viaggiava con a bordo due connazionali. L’uomo, sprovvisto di patente di guida, di documenti d’identità e di assicurazione, si dava improvvisamente alla fuga, dando inizio ad un inseguimento lungo la via Pontina e la via Nettunense, venendo poi bloccato ed arrestato a Campo di Carne.

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1943/1944, “linea Gustav”teatro di feroci combattimenti: Medaglia d’Oro al Valor Civile per la Provincia di Frosinone

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“Territorio di rilevante importanza strategica, in quanto posto a ridosso della ‘Linea Gustav’ e attraversato dalla via Casilina, maggiore arteria di collegamento tra la Capitale ed il Sud del Paese, dal 10 settembre 1943 fu teatro di una violenta occupazione militare e subì devastanti bombardamenti che causarono la distruzione di ingente parte del patrimonio edilizio e culturale. La popolazione, oggetto di feroce barbarie e costretta allo sfollamento, sorretta da eroico coraggio, profonda fede nella libertà ed altissima dignità morale, sopportava la perdita di un numero elevato di concittadini ed indicibili sofferenze, offrendo un luminoso esempio di abnegazione, incrollabile fermezza ed amore patrio”. 1943/1944 – Provincia di Frosinone.
 
È questa la motivazione con la quale stamattina, presso il salone di rappresentanza dell’Amministrazione provinciale di Frosinone, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha fissato sul gonfalone della Provincia di Frosinone, la Medaglia d’Oro al Valor Civile. Alla cerimonia di conferimento, dall’alto profilo istituzionale, accolti dal Presidente dell’Amministrazione provinciale Luca Di Stefano, hanno preso parte il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Prefetto di Frosinone Ernesto Liguori, il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli e lo storico e giornalista Paolo Mieli. Presenti in sala anche le massime autorità civili, militari e religiose, gli amministratori provinciali e tantissimi sindaci del territorio.
 
A scandire i vari momenti della cerimonia è stata la presentatrice Valeria Altobelli che ha anche letto una testimonianza di Giuseppina Capuano, nata ad Aquino il 19-10-1905 e residente a Piedimonte San Germano in via Petrone, defunta il 16 aprile 2009, tratta dal libro ‘Tra le pieghe della memoria’ di Elena Montanaro.
 
 
IL PRESIDENTE DI STEFANO: “UN TRIBUTO AI NOSTRI VALOROSI CITTADINI”
 
“La Medaglia D’Oro al Merito Civile è un segno tangibile dell’ammirevole coraggio e della straordinaria resilienza dimostrata dalla nostra provincia durante i terribili eventi legati alla seconda guerra mondiale. Le ferite del passato hanno modellato il nostro presente, ma non hanno mai minato la nostra determinazione e la nostra speranza nel futuro” ha detto il Presidente dell’Amministrazione provinciale Luca Di Stefano.
 
“Quando ogni pilastro era stato raso al suolo, abbiamo trovato la forza di ricostruire, quando il destino sembrava contro di noi, abbiamo trovato la forza di resistere. Il conferimento di questa alta onorificenza su cui ho l’obbligo morale e istituzionale di ringraziare, per l’impegno profuso, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ci insigne di un compito ancora più importante: quello di impegnarci solennemente ad assicurare che le sofferenze patite non siano vane, che le vite perdute non siano dimenticate, e che le lezioni apprese siano tramandate alle future generazioni”, ha aggiunto.
 
“Questa medaglia rappresenta un tributo ai nostri valorosi cittadini, che hanno dimostrato con la loro forza d’animo che la vita e la speranza possono risorgere anche dalle ceneri della distruzione. In questo giorno solenne, giuriamo di onorare il passato, di abbracciare il presente e di costruire un futuro che rifletta la forza e la dignità che ha sempre contraddistinto il nostro territorio” ha concluso il Presidente di Stefano.
 
 
IL SINDACO MASTRANGELI: “LA NOSTRA POPOLAZIONE HA SUBITO L’IMMANE DRAMMA DELLE VIOLENZE”
 
Il primo cittadino della città capoluogo di Provincia ha ripercorso brevemente quei drammatici momenti. “La nostra è stata una popolazione civile che ha vissuto sulla propria pelle anche l’immane dramma delle violenze ad opera dei goumiers francesi su donne, uomini e bambini” ha spiegato in un passaggio il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ricordando le ‘marocchinate’. Inoltre ha anche sottolineato “l’altissimo prezzo pagato dalla Città di Frosinone nel corso del sanguinoso conflitto bellico”. 
 
 
LO STORICO PAOLO MIELI: “NON DIMENTICHIAMO QUANTA DIGNITÀ LE NOSTRE FAMIGLIE ABBIANO AVUTO NEL RESISTERE”
 
Una attenta e puntuale lectio magistralis, quella tenuta dallo storico e giornalista, professor Paolo Mieli, ringraziato più volte dal Ministro e dal Presidente della Provincia per la sua presenza. Mieli ha raccontato delle “violenze subite da questa provincia” e delle “marocchinate”, evidenziando come “far passare la storia delle sofferenza di questa area solo per le violenze subite dai liberatori è stato un trucco per omettere le sofferenze degli otto mesi che hanno preceduto la liberazione”, che “sono il motivo della medaglia”. “Se potessi vivere in un mondo in cui tutti si comportano come si comportarono i cittadini di questo territorio né sarei lieto” ha ancora detto, mettendo in evidenza la dignità e la resistenza del popolo ciociaro e raccomandando di “non dimenticare quanta dignità le nostre famiglie abbiano avuto nel resistete, nel non farsi abbattere”.
 
 
IL MINISTRO PIANTEDOSI: “L’INTERA CIOCIARIA FU, IN VIRTÙ DELLA SUA VALENZA STRATEGICA, PESANTEMENTE SEGNATA E COLPITA”
 
“Sono lieto di poter consegnare questa medaglia alla Provincia di Frosinone – ha detto fra l’altro il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi -. Un importante riconoscimento voluto  a tributo delle ingenti perdite umane, delle immani sofferenze, delle privazioni, dei diffusi fenomeni di distruzione e devastazione che questo territorio ha dovuto patire durante il secondo conflitto mondiale”.
 
“Un conferimento, quello alla Provincia – ha aggiunto il titolare del Viminale in un altro passaggio – a cui tengo particolarmente, nella consapevolezza che l’intera Ciociaria fu, in virtù della sua valenza strategica, pesantemente segnata e colpita nel corso dei tragici eventi bellici”.
 
“Rievocare le pene sofferte dal popolo ciociaro da parte dei nazifascisti, e anche dalla parte di truppe aggregate degli alleati, deve servire a riconoscere il merito di una comunità che, nonostante le immani sofferenze patite, scelse di proiettarsi e credere nel futuro oltre ogni rivendicazione, senza cedere a tentazioni divisive. I ciociari, come il resto degli italiani, compirono enormi sforzi per contribuire, una volta conclusa la tragedia della seconda guerra mondiale, alla rinascita del nostro paese” ha concluso il Ministro dell’Interno.
 
CENNI STORICI
 
La Linea Gustav è stata una linea difensiva tedesca che si estendeva lungo l’Italia centrale durante la seconda guerra mondiale. Costruita nel 1943-1944 in risposta all’inasprimento dell’offensiva alleata in Italia, la Linea Gustav era uno dei principali ostacoli che l’Asse doveva superare per avanzare verso il nord e liberare il Paese dall’occupazione tedesca.
 
La linea si estendeva approssimativamente da Pescara sulla costa adriatica fino a Grosseto sulla costa tirrenica, attraversando montagne, fiumi e terreni difficili. Era costituita da una serie di fortificazioni, bunker, trincee, campi minati e ostacoli naturali, progettati per rallentare e bloccare l’avanzata delle forze alleate.
 
La battaglia per superare la Linea Gustav è stata estremamente feroce e ha visto pesanti combattimenti tra le forze tedesche e alleate. Gli Alleati hanno lanciato diverse offensive lungo la linea, tra cui la battaglia di Monte Cassino, una delle più celebri e sanguinose della guerra. Questa battaglia, in particolare, ha coinvolto scontri durissimi e pesanti perdite su entrambi i fronti, con gli Alleati che hanno cercato di sfondare le difese tedesche per avanzare verso Roma e il nord Italia.
 
Nonostante le difficoltà e le perdite, gli Alleati sono riusciti a rompere la Linea Gustav nell’ambito dell’operazione Diadem nel maggio 1944. Questo successo ha permesso loro di avanzare verso Roma, liberata il 4 giugno 1944, e di continuare la loro campagna per la liberazione dell’Italia settentrionale.
 
L’avanzata alleata per liberare l’Italia dopo aver superato la Linea Gustav ha rappresentato un momento cruciale nella guerra in Europa, portando alla caduta del regime fascista e alla fine dell’occupazione tedesca nel Paese. Tuttavia, la campagna per la liberazione dell’Italia è stata lunga e difficile, e ha comportato ingenti perdite umane e materiali su entrambi i lati.
 
 
 
 
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