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TRAINIG AUTOGENO: COME, QUANDO E PERCHE'

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Tempo di lettura 4 minuti Nasce per raggiungere il totale rilassamento fisico e psichico tramite esercizi da svolgere mentalmente

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A cura della Dottoressa Vanessa Tartaglia – Psicologa e Psicoterapeuta 

Il training autogeno (T.A.) nasce come tecnica psicoterapeutica ideata e sviluppata dal medico neurofisologo e psicoterapeuta Schultz, a partire dagli anni ’20. Alcuni lo utilizzano come tecnica di rilassamento, ma in realtà il training autogeno è in grado di produrre qualcosa di più: il rilassamento è solo il primo gradino di un percorso che può condurre al miglioramento del proprio rendimento in tutte le attività, aiuta a sciogliere le tensioni e ad eliminare molte disfunzioni psichiche e comportamentali. Si parte, dunque, da modificazioni muscolari per ottenere una trasformazione nella sfera psichica e vegetativa. Attraverso la riduzione del ritmo cardiaco, della frequenza respiratoria e del tono muscolare, che sono l’opposto dei dolori muscolari, delle mani fredde per l’agitazione, della tachicardia, del respiro affannoso e corto dell’ansia, degli spasmi intestinali e del cosiddetto “sangue che va alla testa”, si raggiunge il totale rilassamento aiutandoci a ritrovare l’armonia psico-fisica e liberandoci da inutili tensioni e pensieri.

Il T.A. nasce per raggiungere il totale rilassamento psichico e fisico tramite una serie di esercizi da svolgere mentalmente. Facili esercizi senza ginnastica che coinvolgono il pensiero,  ripetendo alla mente alcune semplici frasi con la massima concentrazione. Le parole susciteranno sensazioni fisiche come pesantezza, calore, o freschezza che permetteranno di raggiungere uno stato di calma psichica e di rilassamento muscolare. Il percorso degli esercizi non è altro che l’annullamento degli effetti di ansie e tensioni.  Naturalmente, per ottenere i migliori risultati, gli esercizi devono essere eseguiti correttamente e con costanza ma questa tecnica mantiene comunque la sua efficacia anche se non viene praticata regolarmente

Fatica, stress, tensioni fanno ormai parte della nostra vita quotidiana, occorre concedere quindi qualche pausa di rilassamento al nostro corpo e alla nostra mente: il training autogeno è un po’ come un’isola su cui potete rifugiarvi quando avete bisogno di staccare la spina liberandovi soprattutto dallo stress e dalle preoccupazioni della vita quotidiana.

Il T.A di Schultz è una tecnica di rilassamento e concentrazione universalmente conosciuto ed è da molti anni oggetto di studi e ricerche a livello mondiale per le varie applicazioni alle quali si presta. Gli ambiti di applicazione sono molteplici, può servire ad incrementare lo studio o il lavoro; può migliorare le nostre capacità di controllo e curare i disturbi più comuni su base psicosomatica. È molto seguito nella pratica clinica dove risulta particolarmente indicato per:

• disturbi d’ansia, attacchi di panico e fobie: il T.A. esercita un’influenza sui sintomi in quanto lavora sull’attesa della paura, che solitamente genera il circolo vizioso dell’attacco di ansia (nella fase acuta del disturbo può essere utili accostato a terapie farmacologiche);

• disturbi di somatizzazione;

• stress;

• disturbi del sonno;

• dipendenza da sostanze: nei soggetti con una buona motivazione all’interruzione, e una buona collaborazione, riduce la tensione, ripristina il ciclo sonno-veglia, rinforza la sicurezza in sé e la motivazione;

• balbuzie;

• disturbi alimentari;

• ereutofobia o paura di arrossire;

• disturbi della sessualità: il T.A. effettua uno smorzamento della risonanza emotiva predisponendo alla calma ed agendo sull’ansia di attesa, favorendo il lavoro sulle implicazioni psicodinamiche che predispongono al disturbo.

In pochi minuti il training autogeno riproduce condizioni molto simili a quelle del sonno fisiologico con conseguenti effetti rigenerativi e ristoratori. Il training autogeno è molto utile per tutti coloro che desiderano armonizzare la propria personalità, avere una minore partecipazione emotiva agli eventi quotidiani della vita, conoscere se stessi, aumentare la propria concentrazione, migliorarsi portando avanti dei proponimenti, prendendosi cura di sé, globalmente, da un punto di vista psicofisico. Secondo Schultz, con il t.a. si possono raggiungere: distensione, allentamento delle tensioni e più veloce recupero delle energie; autoregolazione di funzioni corporee altrimenti involontarie (es. circolazione sanguigna); miglioramento delle prestazioni (ad es. della memoria attraverso l'apprendimento alla rilassatezza o alla concentrazione); diminuzione della percezione del dolore tramite la disconnessione del vissuto del dolore e l'indebolimento delle componenti di sofferenza; autodeterminazione per mezzo della formulazione di proponimenti che vengono introdotti nello stato psichico concentrativo ed agiscono automaticamente; introspezione ed autocontrollo, attraverso la "visualizzazione interiore" nello stato psichico concentrativo.

In un'ottica preventiva e di promozione della salute, invece, il T.A. costituisce uno strumento molto utile per perseguire i seguenti obiettivi:

• controllo e gestione dello stress

• controllo delle reazioni emotive eccessive

• autoinduzione di calma

• autodeterminazione

• introspezione  e presa di coscienza di sé

• miglioramento delle prestazioni mentali

Pur essendo estremamente versatile il training autogeno non è adatto a tutti, è infatti fortemente sconsigliato in alcune patologie psichiche e fisiche: depressione grave, psicosi, nevrosi ossessiva grave, debolezza mentale, bambini al di sotto dei 5 anni, cardiopatie (soprattutto in soggetti che hanno riportato infarti negli ultimi sei mesi), ipertensione grave su base organica, diabete (non quello mellito), in tutti i casi ove ci sia il rischio di emorragie. Un occhio di riguardo va dato nella pratica alle donne in stato di gravidanza che possono comunque avvicinarsi alla tecnica con alcune dovute accortezze, è infatti necessario apporre alcune modifiche nell’esecuzione dell’esercizio del calore e della pesantezza a causa della presenza di eventuali cambiamenti nel sistema circolatorio.  Il training autogeno resta comunque una tecnica che se utilizzata al fine di mantenere o ritrovare un po' di benessere viene consigliato senza problemi. Nel caso siano presenti situazioni di quelle appena citate o altri casi specifici o malattie particolari è consigliabile sentire il parere di un professionista.

 

Dott.ssa Vanessa Tartaglia

Psicologa-Psicoterapeuta

Cell.3388558488 email: dott.vanessatartaglia@cpcr.it

www.centropsicologiacastelliromani.it

p.zza Salvatore Fagiolo n. 9 00041 Albano laziale

 

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Castelli Romani

Frascati: eletti i presidenti delle Commissioni Affari Istituzionali e Bilancio

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Eletti ieri i presidenti della Commissione Affari Istituzionali e della Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate del Comune di Frascati, rispettivamente Maria, detta Emanuela, Bruni e Roberto Mastrosanti.

Una nuova elezione che segue le dimissioni, sembrerebbe senza alcuna motivazione, di Anna delle Chiaie e Marco Lonzi.

La Commissione Affari Istituzionali, da Statuto del Consiglio Comunale, spetta di diritto alle opposizioni che siedono a Palazzo Marconi che oggi erano rappresentate dalla stessa Emanuela Bruni, Roberto Mastrosanti, Anna delle Chiaie e Matteo Angelantoni con la sola assenza di Marco Lonzi.

Maria, detta Emanuela, Bruni

All’unanimità dei presenti viene eletta la dottoressa Bruni, già candidata sindaco nel 2021 del centro destra Frascatano: un curriculum vitae che spazia dalla carriera giornalista, a ruoli istituzionali – la prima donna a presiedere il cerimoniale di Palazzo Chigi – ed, attualmente, consigliere del CdA del MAXXI – Museo Nazionale delle Arti del XXI secolo.

Roberto Mastrosanti

Per la Commissione Bilancio, Patrimonio e Partecipate viene eletto, sempre all’unanimità dei presenti compresi i capogruppo dei partiti di maggioranza di Palazzo Marconi, l’avvocato Roberto Mastrosanti, già sindaco della città: una regola non scritta, ma sempre rispettata dall’assise tuscolana, attribuisce sempre alle opposizioni tale presidenza in virtù del fatto che trattasi, pur sempre, di una commissione di controllo.
Si ricuce così il rischio di un blocco dell’attività politica del Consiglio Comunale.
A caldo il commento del commissario cittadino di Forza Italia, nonché membro della segreteria provinciale, il dottor Mario Gori: “Eletti due consiglieri comunali con grande esperienza Amministrativa ed Istituzionale, oltre che stimati professionisti, che, sicuramente, eserciteranno le loro funzioni nell’interesse della collettività”. Si aggiunge poi, nella serata, dalle pagine Facebook, il commento della Lega Frascati che oltre ad augurare un “buon lavoro” ai neoeletti scrive: “su queste commissioni parta un percorso di costruzione di una alternativa politico-amministrativa all’attuale giunta a guida PD”.

Ai neo presidenti auguriamo un buon lavoro.

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Ambiente

ANBI, trasparenza e sicurezza lavoratori: Consorzi di Bonifica bresciani primi firmatari protocollo con Prefettura

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Massimo Gargano: “E’ il nostro, fattivo contributo a far sì che il 1 Maggio non sia mera celebrazione della Festa dei Lavoratori, ma impegno quotidiano”
 
“E’ un impegno concreto non solo per la trasparenza nell’utilizzo di risorse pubbliche, ma anche per il controllo sull’osservanza rigorosa delle disposizioni in materia di collocamento, igiene, sicurezza sul lavoro, tutela dei lavoratori sia contrattualmente che sindacalmente: temi di drammatica attualità e su cui ribadiamo la nostra, massima attenzione in tutta Italia.”
 
Ad affermarlo è Francesco Vincenzi, Presidente dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI), annunciando la  firma del Protocollo di Legalità per la Prevenzione dei Tentativi di Infiltrazione della Criminalità Organizzata negli Appalti Pubblici tra il Prefetto di Brescia, Maria Rosaria Laganà ed i Presidenti dei locali Consorzi di bonifica, Luigi Lecchi (Cdb Chiese) e Renato Facchinetti (Cdb Oglio Mella).
 
I due enti consortili sono impegnati nella realizzazione di importanti opere per la gestione dell’acqua, grazie alle risorse pubbliche, stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (P.N.R.R.), nonchè da fondi nazionali e regionali; da qui l’esigenza di salvaguardare la realizzazione delle opere da possibili tentativi di infiltrazione da parte di gruppi legati alla criminalità organizzata, in grado di condizionare le attività economiche.
 
Come strumento efficace, per conseguire gli obbiettivi di tutelare la trasparenza nelle procedure concorsuali di appalto, è stato esteso l’obbligo di acquisire le informazioni antimafia prima della sottoscrizione dei contratti, che vedranno l’inserimento di precise clausole nel merito.
 
“Mai come ora devono essere rafforzati gli strumenti di prevenzione antimafia ed anticorruzione salvaguardando, al contempo, l’esigenza di assicurare certezza e celerità nell’esecuzione dei lavori pubblici” dichiara il Prefetto, Laganà.
 
La sottoscrizione del Protocollo di Legalità nasce su iniziativa dell’Associazione Nazionale dei Consorzi di Gestione e Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue (ANBI) e vede i Consorzi di bonifica bresciani tra i primi firmatari.
 
“L’atto sottoscritto a Brescia conferma l’impegno dei Consorzi di bonifica ed irrigazione per la trasparenza e la prevenzione dei tentativi d’infiltrazione della criminalità organizzata: ora sono ampliate le informazioni antimafia nei bandi di gara e viene rafforzata la vigilanza sulla sicurezza dei lavoratori. E’ il nostro, fattivo contributo a far sì che il 1 Maggio non sia mera celebrazione della Festa dei Lavoratori, ma impegno quotidiano” dichiara Massimo Gargano, Direttore Generale di ANBI.
 
Con il Prefetto, i Presidenti dei Consorzi di bonifica “Chiese” ed “Oglio Mella” hanno condiviso anche la necessità di proseguire gli investimenti dedicati alle infrastrutture idriche, indispensabili all’intera provincia sia per l’irrigazione, sia per la salvaguardia di un territorio idrogeologicamente fragile.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Politica

Pescara, convention FdI: Meloni annuncia candidatura alle europee

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Il colpo di teatro arriva solo alla fine: perché la candidatura in tutte le circoscrizioni era oramai più che scontata ma lei chiede anche di scrivere sulla scheda “solo Giorgia, il mio nome di battesimo” perché “io sarò sempre e solo una di voi, una del popolo”.

Lo dice Giorgia Meloni dopo quasi un’ora di comizio, tra una battuta e l’altra pure sulle sue condizioni, “sull’ottovolante” per gli otoliti.


Lanciando non solo la campagna elettorale di Fratelli d’Italia per le europee ma anche la sfida a pesare il suo consenso personale, dopo un anno e mezzo alla guida del governo.
La premier dal palco vista mare di Pescara chiama il suo popolo al plebiscito su di sé (‘Giorgia Meloni detta Giorgia” sarà la dicitura sulla lista che consentirà di indicare come preferenza solo il nome) mentre in platea la ascoltano “l’alleato fedele” Antonio Tajani, Lorenzo Cesa e Maurizio Lupi.

Matteo Salvini, come annunciato all’ultimo, non c’è e fa solo una comparsata, collegato per strada, da Milano. “Ci ha preferito il ponte”, dice lei a metà tra lo scherzo e la punzecchiatura. Per poi infilarsi in 73 minuti di discorso in cui ripercorre la storia di Fratelli d’Italia, ricordando che alle scorse europee “mancammo di pochissimo il quorum del 4%” mentre ora il partito punta almeno a confermare quel 26% conquistato il 22 settembre scorso, che ha portato la destra al governo. Ora, è l’Europa a essere “a un bivio” e tutti “devono essere pronti a fare la loro parte” sprona parlamentari e militanti la premier, che è anche presidente di Fdi e di Ecr, quei conservatori europei che, è convinta, saranno “strategici e fondamentali” nella prossima legislatura Ue. L’impresa, “difficile ma non impossibile”, per Meloni, è quella di replicare a Bruxelles “il modello italiano” di una “maggioranza che metta insieme le forze del centrodestra” per “mandare all’opposizione la sinistra anche in Ue”.


“Mai con la sinistra” è il mantra, che serve a spazzare via, almeno per ora, le ipotesi di cedimenti dopo il voto, quando ci sarà da sedersi al tavolo delle trattative per i nuovi vertici europei. Anche perché – è il concetto che ripete da inizio anno la Meloni – un conto sono gli accordi per la Commissione, altro è una maggioranza stabile al Parlamento europeo.


Intanto, archiviata la conferenza programmatica (quello che ironicamente anche nel ‘fantacongresso’ che circola tra i Fratelli d’Italia viene definito il ‘Giorgia beach party”, che dava parecchi punti in classifica a chi lo pronunciava) ora “c’è la campagna elettorale”. E i dirigenti del partito già hanno iniziato a organizzare i prossimi appuntamenti. Non essendo “la leader del Pd so che il partito mi aiuterà”, ha detto Meloni lanciando una delle tante stilettate a Elly Schlein, cui tuttavia dà il ruolo di avversaria. E se “Giorgia”, come ha detto lei stessa dal palco, in giro andrà poco perché vuole restare concentrata sull’attività di governo, toccherà alla sorella, Arianna Meloni, uscire di più dalle retrovie di qui al voto dell’8 e 9 giugno (un appuntamento per la responsabile della segreteria e delle tessere sarà quasi sicuramente al Sud, in Salento).


Per il resto la premier sfodera il classico armamentario da comizio, attacca Schlein chiamandola direttamente per nome ma anche il Movimento 5 Stelle quando parla del Superbonus come della “più grande patrimoniale al contrario” fatta in Italia. E poi la natalità che deve diventare centrale, la difesa delle origini “guidaico-cristiane” dell’Europa, il cambio di passo già impresso a Bruxelles sulle politiche green, sull’auto, sui migranti. E l’ennesima difesa di Edi Rama (e un attacco a Report) “linciato da quella che poi chiamano Telemeloni, solo perché ha aiutato l’Italia”.

Alla fine il saluto con Ignazio La Russa (che si è perso l’Inter per sentire la premier ma ha la partita “registrata” e poi corre a vedersi il secondo tempo) e niente pranzo sul lungomare, dove pure la aspettavano. Non sta bene, sempre gli otoliti, dicono i suoi. “Se mi vedete sbandare – scherza lei dal palco – non vi preoccupate, cerco di stare ferma e ce la faccio”. Prima della frase più attesa: “Ho deciso di scendere in campo per guidare le liste di Fdi in tutte le circoscrizioni elettorali, se sopravvivo….”. 

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