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Cronaca

ROMA: "BUONE PRATICHE A PALAZZO MEDICI", UN LIBRO CHE PARLA DI FRANCESCO TAGLIENTE

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Tempo di lettura 9 minuti Francesco Tagliente definito "Il Prefetto di ferro dal cuore d'oro", "facilitatore", promotore di un nuovo diverso rapporto di intesa con la società civile

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di Chiara Rai

Che mi avesse dato l’idea di essere un “prefetto di ferro dal cuore d'oro” non lo nego, la ebbi sin dal primo momento che lo incontrai. Parlo in prima persona perché è sempre un onore e un privilegio poter scrivere di Francesco Tagliente già Questore di Firenze, Questore di Roma e, appunto,  Prefetto di Pisa. Il prossimo venerdì 5 dicembre alle ore 16:00 presso la Federazione Nazionale della Stampa in Corso Vittorio Emanuele II n. 349 , a Roma, viene presentato il libro "Buone pratiche a Palazzo Medici – Il Nuovo passo della Prefettura". Si parla di Francesco Tagliente definito "Il Prefetto di ferro dal cuore d'oro", "facilitatore",  promotore  di un nuovo diverso rapporto di intesa con la società civile.

Nell’approfondire il tema del libro e i vari tributi ad esso dedicati, tutti fedeli e che ritraggono il Prefetto Tagliente con singolare realtà, vorrei, sul quotidiano che mi pregio di dirigere, lasciare quella che è stata la mia impressione di Tagliente.

All’epoca scrivevo, come anche oggi, per la cronaca di Roma de Il Tempo. A Velletri si verificavano diversi furti, anche nel centro storico e allora feci un articolo, come anche i miei colleghi del Messaggero, descrivendo la situazione di agitazione a causa di questi episodi di criminalità.

L’allora Questore di Roma Tagliente come un vero e proprio ciclone si presentò personalmente al commissariato di polizia di Velletri (ricordo come la città fosse blindata e l’attenzione alta per la sua venuta) e riunì i suoi uomini, i rappresentanti dei commercianti, il sindaco Fausto Servadio, il dirigente di polizia. In quell’incontro ebbe la capacità e fermezza di coinvolgere tutti: i commercianti sentirono vicine le istituzioni e percepirono quella sicurezza che era mancata fino a quel momento. Il lavoro di squadra e le segnalazioni dei cittadini, a stretto giro, riuscirono ad assicurare alla giustizia i furfanti.

La Polizia di Stato era riuscita ad essere vicinissima a tutti perché il Questore Tagliente non è mai stato una figura lontana dal cittadino ma vicina ad esso. Devo dire che Francesco Tagliente conquistò subito la mia ammirazione e questo, chi mi conosce, sa bene che non accade spesso. Lo rividi in Questura ad un incontro con il Rotary Club, essendo stata nominata socio onorario. E anche lì, l’ impressione fu la stessa. Fino a pochi secondi prima di parlare al convegno, il Questore stava ricevendo dei cittadini che si erano rivolti spontaneamente a lui. Insomma Tagliente è un grande uomo che ha saputo rivoluzionare la sua maniera di operare grazie alla vicinanza, coinvolgimento e partecipazione agli accadimenti della società civile.

Da Prefetto di Pisa la stessa cosa: è stato presente, un vulcano nel perseguire gli obiettivi ì, risolvere i problemi, dirigere la Prefettura con autorevolezza e comprensione, con presenza fisica in tutte le occasioni senza risparmiare un attimo le proprie infinite energie.

Dunque, il mio un tributo come altri milioni. Ma ho avuto il piacere di scriverne.

Perché, è doveroso non trascurare questo particolare, non e' solo la società civile pisana ad apprezzare la gestione di Tagliente.

Nel  2010 a Firenze –  dove il Funzionario per oltre 3 anni ha esercitato le funzioni di Questore,  il giornalista Sandro Addario ha pubblicato un volume “Fiorentini e Polizia : Cronache di una intesa" che ripercorre le tappe della politica del partenariato voluta fortemente da Tagliente  per la sicurezza dei fiorentini.

Di Tagliente Questore di Roma, la cronaca riporta la sua capacita' di dialogo e la fermezza nella gestione delle manifestazioni di Piazza. Due anni di derby serali fatti giocare anche con i bambini sugli spalti, senza incidenti, e in tre circostanze con la polizia lontano dello stadio.

Curiosando sugli tabella pubblicati su Francesco Tagliente, ne abbiamo trovato uno,  scritto sul Corriere della Sera  il 24 febbraio scorso da Marco Gasperetti , che definisce  Tagliente già Questore di Firenze e di Roma " Il prefetto di ferro dal cuore d'oro".

E’ strano –   scrive Gasperetti  del Corriere –  di questi tempi che una figura istituzionale, neppure eletta dal «popolo della Repubblica»,  riesca a fare breccia anche sui sentimenti della gente. Il prefetto Tagliente  ci è riuscito muovendosi su due fronti: quello decisionista e quello del cuore"

 

Torniamo alla presentazione del libro a lui dedicato che si terrà a Roma il prossimo venerdì 5 dicembre.

Tra le riforme annunciate nel piano di riassetto della pubblica amministrazione c'’è anche la riorganizzazione delle prefetture. La giornalista de "Il Tirreno' Candida Virgone, insieme ad un gruppo di colleghi, ha voluto approfondire come i cittadini, le istituzioni e gli operatori economici percepiscano il ruolo dell'istituzione prefettizia rispetto alle dinamiche della vita quotidiana.

Oltre sessanta testimonianze sono state raccolte in una pubblicazione in cui emergono le politiche gestionali del Prefetto Francesco Tagliente rappresentante del Governo a Pisa  negli ultimi anni.

Si parte, ad esempio, dalla lotta alla criminalità e dalla tutela della sicurezza passando attraverso il  monitoraggio di usura e infiltrazioni mafiose per arrivare fino alle politiche di ascolto all’imprenditoria in crisi o alle strategia di tutela e valorizzazione del territorio. Il tutto dando, di volta in volta, voce ai cittadini e alle loro storie, agli amministratori, alle istituzioni universitarie o alle realtà sportive.

Particolarmente interessanti sono alcune storie pubblicate:  dai familiari di una madre di famiglia, Roberta Ragusa, scomparsa nel nulla, che hanno trovato nella prefettura un orecchio istituzionale attento a quelle degli imprenditori rimasti a vario titolo vittime della crisi.

Nel lavoro si illustra così il doppio impegno di un' istituzione: da una parte l'essere punto di riferimento ed interlocutore privilegiato per la comunità nell’intero ambito provinciale, dall’altra  ma allo stesso tempo  una struttura di governo che, nelle iniziative discrezionali ed autonome che l'ordinamento le riserva, si identifica direttamente nella figura del Prefetto, che ne è l'immagine ed il centro propulsivo. Ne sono un esempio i contributi del presidente del Tribunale di Pisa, in ambito istituzionale, e del presidente del comitato Vecchio cuore nerazzurro, per quanto concerne la società civile.

Al Prefetto ed alla sua figura l'autrice, poi, riserva un' interessante introduzione dal titolo Uno di noi, nella quale dopo aver descritto Francesco Tagliente come un uomo delle istituzioni, uno sportivo, un giornalista e un cittadino, insomma quello della porta accanto, prosegue affermando che per il mondo della comunicazione (…) Tagliente è stato un perfetto compagno di viaggio.

Il programma prevede il saluto introduttivo del Presidente del Sindacato Cronisti Romani,  Romano Bartoloni e dell'Editore pisano  Pierfrancesco  Pacini

A seguire e' previsto l'intervento del Sottosegretario al Ministero dell'Interno Domenico  Manzione, dell'ex Ministro dell'Interno  Anna Maria Cancellieri, dell'On Emanuele Fiano , del Prefetto di  Roma Giuseppe Pecoraro, del Presidente dell'Associazione  nazionale dei Prefetti ( Anfaci) Bruno Frattasi, del Segretario Nazionale dell'Associazione Funzionari della Polizia di Stato (Anfp) Lorena La Spina e il Sindaco di Pisa on.  Marco Filippeschi. Concluderanno l'autrice Candida Virgone e il Consigliere di Stato Prefetto Carlo Mosca

Dalla lettura delle  testimonianze raccolte dei cronisti pisani ne abbiamo trovato alcune che  riassumono la personalità  –  professionale e umana – e la politica gestionale del Prefetto Tagliente e non potevamo non regalare ai nostri lettori il piacere di leggere i vari tributi dedicati a questa grande personalità

 

Salvatore Lagana', Presidente del Tribunale:

"Mi sono imbattuto in una vera e propria 'forza della natura' come Francesco Tagliente, capace di ascoltare tutte le esigenze della collettività ed intuirne altre senza neppure necessità di una loro preventiva rappresentazione, ed è in grado di coordinare, ai fini della loro risoluzione, tutte le forze attive del territorio, esaltandone le specifiche competenze, smussando le reciproche diffidenze, e realizzando una sinergia unica e per certi aspetti sorprendente tra organi che magari non si erano mai parlati che hanno scoperto, grazie alla forza trascinante del prefetto, di essere complementari di poter concorrere tutti insieme alla risoluzione del problema.

'Coinvolgimento' e 'partecipazione', unitamente alla circolarità delle informazioni e dei saperi specifici, rappresentano, a mio parere, i termini più significativi  dell'azione il prefetto Tagliente, coniugati con la già ricordata disponibilità e con una capacità di 'non mollare la presa', derivante forse dalle giovanili esperienze di lottatore greco-romano, ma che, nell'azione di rappresentante del Governo, si traducono in una ferma volontà di stimolare, controllare, sollecitare, richiamare, ritornare sui problemi finché gli stessi non siano risolti. (Pag39)

 

Marco Sbrana Confesercenti:

"Lotta al degrado, all'usura, assistenza gli imprenditori in difficoltà. Sono questi tre filoni che hanno visto la Confesercenti di prefetto Francesco tagliente camminare fianco a fianco". (Pag 37) …

Sabrina Busato presidente Comitato Cambiacentro:

"Mi ha colpito in Tagliente questa lettura della città e mi ha sorpreso che un funzionario abituato a gestire emergenze e pericolo andasse anche oltre la propria porta". (pag 31) …

 

Marco Filippeschi sindaco di Pisa:

"Diversi casi delicatissimi, fonti di disperazione per imprenditori in difficoltà, sono stati risolti concretamente grazie ad un lavoro condiviso con il prefetto Tagliente, evitando ulteriori drammi e dando il senso delle istituzioni. È stato fatto con la forza di volontà, superando le barriere burocratiche – non solo quelle delle istituzioni pubbliche – che a volte acuiscono i problemi o ne creano di superflui".( pag 26) …

 

Masi Giotto titolare di un mobilificio distrutto da in incendio:

"Grazie all'interessamento del prefetto, anche tramite l'ordine degli avvocati, la situazione si è finalmente sbloccata. Con uno degli istituti di credito è intervenuta anche l'associazione bancaria, così mi hanno rinnovato il mutuo. Mi sento fortunato. Se non mi fossi rivolto al Servizio ( di ascolto e sostegno istituito dal Prefetto) non so cosa ci sarebbe stato della mia famiglia e di quelle dei  miei dipendenti"(pag 18)

Gladio Romano Cirini, allevatore di cavalli da corsa, pignorato:

"Finalmente il ministero dell'agricoltura ha iniziato a  pagarmi. Con un credito vantato verso il ministero dell'agricoltura e un'esposizione debitoria di € 30.000 con Equitalia, se non  si fosse interessato il prefetto, avrei perso anche i cavalli. Ci sono stati momenti in cui, guardando al futuro, vedevo nero, ora spero solo di potermi risollevare"(pag17)

 

Giovanna Temperanza moglie di un imprenditore suicida vittima della crisi economica:

"Il Prefetto Tagliente 'mi ha dato il coraggio di non mollare'. Nella disgrazia ho avuto la chance di incontrare delle istituzioni che mi hanno ascoltato con sensibilità e umanità, perché a volte basta una parola per non precipitare nel baratro. Da Francesco Tagliente ho ricevuto quell'aiuto che mi è stato negato da chi invece avrebbe dovuto essere più vicino: lui mi ha spinto a lottare, sono state fatte qui delle cene di solidarietà e tanta gente, quella che meno ti sarei aspettata, è venuta a trovarmi."(pag14)

 

Petronilla Carbone ristoratrice di Montecatini Valdicecina:

"Devo ringraziare il dottor Tagliente che mi ha invitato a non gettare la spugna. L'acqua è tornata miracolosamente… non credevo che le istituzioni potessero interessarsi di singoli casi ed ho trovato nel prefetto Tagliente quello che si trova in un amico fidato, come mi avevano detto tutti".(pag 16) …

 

Federico Cortesi giornalista

"Fin dai primi tempi del suo soggiorno pisano, il prefetto Francesco Tagliente ha manifestato il proprio costante impegno per garantire puntuali risposte alle esigenze degli enti locali, delle categorie economiche e, in generale, delle  varie espressioni della comunità provinciale, mettendo in luce le sue doti di persona infaticabile e tenace, ma sempre di più disponibile al dialogo e al confronto con tutti gli interlocutori".(pag. 7) ….

 

Domenico Laforenza presidente Area della Ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche:

"Il prefetto Tagliente non si è limitato alla consueta e doverosa corrispondenza scritta tra enti ed istituzioni bensì ha voluto incontrare ed ascoltare viva vox quali erano le problematiche, le aspettative, gli orizzonti delle iniziative messe in campo, nel nostro caso, dal Consiglio  Nazionale delle Ricerche". (Pag 78) …

 

Carlo Ragusa cugino di Roberta l'imprenditrice scomparsa da Gello di San Giuliano:

"Il primo orecchio, per così dire, istituzionale, che si è fatto carico di fornire qualche informazione che non fosse vincolata dalla stampa e basta. Questo ha rappresentato per noi la prefettura in occasione della dolorosa e oscura vicenda che a colpito la nostra famiglia". (Pag 45) …

 

Ugo Adinolfi Procuratore capo della Repubblica:

"Ma il dinamismo del prefetto Tagliente è stato inesauribile: ha anche offerto l'opportunità di avere a disposizione gratuitamente uno speciale georadar che ha consentito un più approfondito controllo e la successiva esclusione  dall'indagine di siti che potevano essere ritenuti interessanti". ( pag46) …

 

Gianluca Federici Cisl :

" …ho conosciuto il piglio è la determinazione di una rappresentante del governo capace di reggere a riunioni fiume, di ben navigare in incontri affollati, di ascoltar tutti e, infine, di prendere una decisione"(pag.19) …

Claudio Pugelli ,presidente della Fondazione Pisa "In una azienda privata il ruolo che ha assunto a Pisa in questi anni il prefetto Francesco Tagliente è quello che viene definito di 'facilitatore' ".

 

Saverio Di Folco Assistente capo della Polizia di Stato "Alle persone che seleziona usa spesso dire: 'benvenuto a bordo'. Aggiungendo però: 'porta con te le pillole per il mal di mare, i primi mesi potrebbero servirti'. Ti mette alla prova, ti lancia nella mischia, se dimostri di saperci fare, sei arruolato nel suo team".(pag.91) …

 

Fabio Beltram direttore della Scuola Normale Superiore:

"I problemi legati alla riqualificazione e messa in sicurezza dello stabile, lo stesso assetto istituzionale della Domus (mazziniana) sono stati condivisi personalmente dal prefetto che non ha mai fatto mancare il suo sostegno e il suo consiglio".(pag30) …

 

Federico Pieragnoli Confcommercio:

" …un uomo dalla grande energia e dalla generosa disponibilità".(pag.13) …

 

Gianfranco Francese Cgil :

"… Tagliente ha saputo inserirsi nella rete esistente diventandone una rilevante nodo nel raffreddamento e nella gestione dei conflitti".

"La ricerca della condivisione con le parti in causa e il costante richiamo alla necessità di fare sistema nell'ottica della comune assunzione di responsabilità di chi svolge ruoli istituzionali o di rappresentanza sono stati in questi gli elementi distintivi e tratti peculiari dell'azione del prefetto Tagliente, insieme ad una forte carica umana capace di immedesimarsi nelle problematiche degli interlocutori". ( pag 23) …

 

Vittorio Gabbanini sindaco di San Miniato:

Il lavoro svolto in questo periodo insieme a Francesco Tagliente ha visto realizzarsi una serie di incontri con le forze sociali, categorie economiche, organizzazioni sindacali e tutte le realtà associative per una condivisione dei problemi che in varia misura interessano i nostri cittadini e noi dobbiamo creare il 'sistema' per cercare risposte e soluzioni adeguate". ( pag.20) …

 

Eleonora Mancini giornalista:

"Ci ha ridato l'orgoglio di essere italiani" (pag 32) …

 

Maria Giulia Burresi storica dell'arte:

Nessuno si era mai chiesto con tanta curiosità quale fosse la storia del posto in cui ha avuto il privilegio di vivere. Questo particolare ha generato il legame profondo ed immediato che si è creato fra Tagliente e le istituzioni culturali che di arte si occupano".(pag 81)

 

IN ALLEGATO ALL'ARTICOLO IL PROGRAMMA DELLA PRESENTAZIONE DEL LIBRO

 

 

 

 

 

 

 

Cronaca

Guidonia Montecelio, botte tra ladri e padrone di casa: arrestato topo d’appartamento. E’ caccia al complice

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I Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme hanno arrestato in flagranza di reato un 23enne georgiano, senza fissa dimora e con precedenti, gravemente indiziato del reato di rapina aggravata in concorso.
Lo scorso pomeriggio, a Guidonia Montecelio, località Villanova, due soggetti si sono introdotti in un appartamento di via D’Azeglio, di proprietà di un pensionato, in quel momento in vacanza all’estero. Sul cellulare del figlio dell’uomo, che vive a casa con lui, è arrivato il segnale d’allarme dell’impianto di videosorveglianza.
Il giovane nel visionare il filmato delle telecamere in tempo reale, ha effettivamente notato la presenza di 2 persone che si stavano introducendo nell’abitazione, così ha deciso di precipitarsi a casa, chiedendo aiuto anche ad alcuni amici. Arrivati presso l’abitazione, il figlio del proprietario assieme agli amici hanno notato la coppia vista poco prima nel video dell’impianto di video sorveglianza, allontanarsi con in mano dei borsoni pieni di refurtiva, tra cui orologi e gioielli. Ne è nata una violenta colluttazione, durante la quale uno dei due è riuscito a scappare.
Sul posto sono giunti anche i Carabinieri della Stazione di Tivoli Terme, allertati tramite 112 dal proprietario di casa, che sono riusciti a bloccare definitivamente il 23enne, che è stato arrestato, e su disposizione dell’Autorità Giudiziaria condotto presso il carcere di Roma Rebibbia, mentre sono ancora in corso le indagini per rintracciare il complice.

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Torvaianica, non si ferma all’alt dei Carabinieri: arrestato dopo un rocambolesco inseguimento

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I Carabinieri della Compagnia di Pomezia hanno arrestato un 41enne romeno, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato del reato di resistenza a pubblico ufficiale.
Più nel dettaglio, i Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile, impegnati in un servizio perlustrativo, nel transitare a Torvajanica sul Lungomare delle Meduse hanno deciso di eseguire un controllo di un’autovettura di grossa cilindrata condotta dal 41enne che viaggiava con a bordo due connazionali. L’uomo, sprovvisto di patente di guida, di documenti d’identità e di assicurazione, si dava improvvisamente alla fuga, dando inizio ad un inseguimento lungo la via Pontina e la via Nettunense, venendo poi bloccato ed arrestato a Campo di Carne.

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1943/1944, “linea Gustav”teatro di feroci combattimenti: Medaglia d’Oro al Valor Civile per la Provincia di Frosinone

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“Territorio di rilevante importanza strategica, in quanto posto a ridosso della ‘Linea Gustav’ e attraversato dalla via Casilina, maggiore arteria di collegamento tra la Capitale ed il Sud del Paese, dal 10 settembre 1943 fu teatro di una violenta occupazione militare e subì devastanti bombardamenti che causarono la distruzione di ingente parte del patrimonio edilizio e culturale. La popolazione, oggetto di feroce barbarie e costretta allo sfollamento, sorretta da eroico coraggio, profonda fede nella libertà ed altissima dignità morale, sopportava la perdita di un numero elevato di concittadini ed indicibili sofferenze, offrendo un luminoso esempio di abnegazione, incrollabile fermezza ed amore patrio”. 1943/1944 – Provincia di Frosinone.
 
È questa la motivazione con la quale stamattina, presso il salone di rappresentanza dell’Amministrazione provinciale di Frosinone, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi ha fissato sul gonfalone della Provincia di Frosinone, la Medaglia d’Oro al Valor Civile. Alla cerimonia di conferimento, dall’alto profilo istituzionale, accolti dal Presidente dell’Amministrazione provinciale Luca Di Stefano, hanno preso parte il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, il Prefetto di Frosinone Ernesto Liguori, il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli e lo storico e giornalista Paolo Mieli. Presenti in sala anche le massime autorità civili, militari e religiose, gli amministratori provinciali e tantissimi sindaci del territorio.
 
A scandire i vari momenti della cerimonia è stata la presentatrice Valeria Altobelli che ha anche letto una testimonianza di Giuseppina Capuano, nata ad Aquino il 19-10-1905 e residente a Piedimonte San Germano in via Petrone, defunta il 16 aprile 2009, tratta dal libro ‘Tra le pieghe della memoria’ di Elena Montanaro.
 
 
IL PRESIDENTE DI STEFANO: “UN TRIBUTO AI NOSTRI VALOROSI CITTADINI”
 
“La Medaglia D’Oro al Merito Civile è un segno tangibile dell’ammirevole coraggio e della straordinaria resilienza dimostrata dalla nostra provincia durante i terribili eventi legati alla seconda guerra mondiale. Le ferite del passato hanno modellato il nostro presente, ma non hanno mai minato la nostra determinazione e la nostra speranza nel futuro” ha detto il Presidente dell’Amministrazione provinciale Luca Di Stefano.
 
“Quando ogni pilastro era stato raso al suolo, abbiamo trovato la forza di ricostruire, quando il destino sembrava contro di noi, abbiamo trovato la forza di resistere. Il conferimento di questa alta onorificenza su cui ho l’obbligo morale e istituzionale di ringraziare, per l’impegno profuso, il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, ci insigne di un compito ancora più importante: quello di impegnarci solennemente ad assicurare che le sofferenze patite non siano vane, che le vite perdute non siano dimenticate, e che le lezioni apprese siano tramandate alle future generazioni”, ha aggiunto.
 
“Questa medaglia rappresenta un tributo ai nostri valorosi cittadini, che hanno dimostrato con la loro forza d’animo che la vita e la speranza possono risorgere anche dalle ceneri della distruzione. In questo giorno solenne, giuriamo di onorare il passato, di abbracciare il presente e di costruire un futuro che rifletta la forza e la dignità che ha sempre contraddistinto il nostro territorio” ha concluso il Presidente di Stefano.
 
 
IL SINDACO MASTRANGELI: “LA NOSTRA POPOLAZIONE HA SUBITO L’IMMANE DRAMMA DELLE VIOLENZE”
 
Il primo cittadino della città capoluogo di Provincia ha ripercorso brevemente quei drammatici momenti. “La nostra è stata una popolazione civile che ha vissuto sulla propria pelle anche l’immane dramma delle violenze ad opera dei goumiers francesi su donne, uomini e bambini” ha spiegato in un passaggio il sindaco di Frosinone Riccardo Mastrangeli ricordando le ‘marocchinate’. Inoltre ha anche sottolineato “l’altissimo prezzo pagato dalla Città di Frosinone nel corso del sanguinoso conflitto bellico”. 
 
 
LO STORICO PAOLO MIELI: “NON DIMENTICHIAMO QUANTA DIGNITÀ LE NOSTRE FAMIGLIE ABBIANO AVUTO NEL RESISTERE”
 
Una attenta e puntuale lectio magistralis, quella tenuta dallo storico e giornalista, professor Paolo Mieli, ringraziato più volte dal Ministro e dal Presidente della Provincia per la sua presenza. Mieli ha raccontato delle “violenze subite da questa provincia” e delle “marocchinate”, evidenziando come “far passare la storia delle sofferenza di questa area solo per le violenze subite dai liberatori è stato un trucco per omettere le sofferenze degli otto mesi che hanno preceduto la liberazione”, che “sono il motivo della medaglia”. “Se potessi vivere in un mondo in cui tutti si comportano come si comportarono i cittadini di questo territorio né sarei lieto” ha ancora detto, mettendo in evidenza la dignità e la resistenza del popolo ciociaro e raccomandando di “non dimenticare quanta dignità le nostre famiglie abbiano avuto nel resistete, nel non farsi abbattere”.
 
 
IL MINISTRO PIANTEDOSI: “L’INTERA CIOCIARIA FU, IN VIRTÙ DELLA SUA VALENZA STRATEGICA, PESANTEMENTE SEGNATA E COLPITA”
 
“Sono lieto di poter consegnare questa medaglia alla Provincia di Frosinone – ha detto fra l’altro il Ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi -. Un importante riconoscimento voluto  a tributo delle ingenti perdite umane, delle immani sofferenze, delle privazioni, dei diffusi fenomeni di distruzione e devastazione che questo territorio ha dovuto patire durante il secondo conflitto mondiale”.
 
“Un conferimento, quello alla Provincia – ha aggiunto il titolare del Viminale in un altro passaggio – a cui tengo particolarmente, nella consapevolezza che l’intera Ciociaria fu, in virtù della sua valenza strategica, pesantemente segnata e colpita nel corso dei tragici eventi bellici”.
 
“Rievocare le pene sofferte dal popolo ciociaro da parte dei nazifascisti, e anche dalla parte di truppe aggregate degli alleati, deve servire a riconoscere il merito di una comunità che, nonostante le immani sofferenze patite, scelse di proiettarsi e credere nel futuro oltre ogni rivendicazione, senza cedere a tentazioni divisive. I ciociari, come il resto degli italiani, compirono enormi sforzi per contribuire, una volta conclusa la tragedia della seconda guerra mondiale, alla rinascita del nostro paese” ha concluso il Ministro dell’Interno.
 
CENNI STORICI
 
La Linea Gustav è stata una linea difensiva tedesca che si estendeva lungo l’Italia centrale durante la seconda guerra mondiale. Costruita nel 1943-1944 in risposta all’inasprimento dell’offensiva alleata in Italia, la Linea Gustav era uno dei principali ostacoli che l’Asse doveva superare per avanzare verso il nord e liberare il Paese dall’occupazione tedesca.
 
La linea si estendeva approssimativamente da Pescara sulla costa adriatica fino a Grosseto sulla costa tirrenica, attraversando montagne, fiumi e terreni difficili. Era costituita da una serie di fortificazioni, bunker, trincee, campi minati e ostacoli naturali, progettati per rallentare e bloccare l’avanzata delle forze alleate.
 
La battaglia per superare la Linea Gustav è stata estremamente feroce e ha visto pesanti combattimenti tra le forze tedesche e alleate. Gli Alleati hanno lanciato diverse offensive lungo la linea, tra cui la battaglia di Monte Cassino, una delle più celebri e sanguinose della guerra. Questa battaglia, in particolare, ha coinvolto scontri durissimi e pesanti perdite su entrambi i fronti, con gli Alleati che hanno cercato di sfondare le difese tedesche per avanzare verso Roma e il nord Italia.
 
Nonostante le difficoltà e le perdite, gli Alleati sono riusciti a rompere la Linea Gustav nell’ambito dell’operazione Diadem nel maggio 1944. Questo successo ha permesso loro di avanzare verso Roma, liberata il 4 giugno 1944, e di continuare la loro campagna per la liberazione dell’Italia settentrionale.
 
L’avanzata alleata per liberare l’Italia dopo aver superato la Linea Gustav ha rappresentato un momento cruciale nella guerra in Europa, portando alla caduta del regime fascista e alla fine dell’occupazione tedesca nel Paese. Tuttavia, la campagna per la liberazione dell’Italia è stata lunga e difficile, e ha comportato ingenti perdite umane e materiali su entrambi i lati.
 
 
 
 
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