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MAURIZIO LUPI: DIMISSIONI IN SOLITUDINE
Tempo di lettura 5 minutiUn'aula semi deserta. A fianco a lui Angelino Alfano. Renzi è a Bruxelles
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10 anni faon

di Chiara Rai
Maurizio Lupi ha iniziato l'informativa alla Camera al termine della quale annuncerà ufficialmente le sue dimissioni già anticipate ieri nel salotto di Vespa a "Porta a porta": "Sono qui per le mie responsabilità politiche, non certo giudiziarie". Con queste parole Maurizio Lupi comincia, nell'Aula di Montecitorio, l'informativa. "Sono qui per un atto di estremo riguardo verso il Parlamento di cui sono membro da 14 anni. Il Parlamento è il luogo delle responsabilità dove rendere conto dell'esercizio" delle funzioni affidate", ha detto Lupi. "Le accuse che mi sono state mosse sono immotivate e strumentali", ha detto durante l'informativa in aula alla Camera. "A fronte di tanto materiale investigativo i pm non hanno ravvisato nulla che dovesse essere perseguito. Sento il dovere di assumermi la mia responsabilità politica ma anche di spiegare quel che ho fatto in questi mesi al ministero". "La legge obiettivo non è una legge criminogena", ha aggiunto Lupi. "Nessun problema dunque? No, non sono così ingenuo, c'è bisogno di una nuova legge obiettivo, ripensando la figura del general contractor come già in parte è stato fatto, la struttura tecnica di missione è lo strumento tecnico operativo per lavorare, l'alta velocità ha cambiato la vita degli italiani. Ma la mia difesa della struttura di missione non era acritica, è migliorabile. Non ho rimosso Ercole Incalza dal suo ruolo perché dopo una approfondita istruttoria ho verificato che non ha subito alcuna decisione di condanna né azioni disciplinari da parte dei ministri che mi hanno preceduto".
Una informativa in un'Aula della Camera semivuota. A fianco a lui, nei banchi del Governo, il ministro dell'Interno e leader Ncd, Angelino Alfano. Fra i rappresnetanti dell'esecutivo i ministri Madia, Lorenzin, Galletti. Il premier Matteo Renzi non è in Aula, è impegnato a Bruxelles per il consiglio Ue. Lupi è tornato a parlare del caso di suo figlio Luca: "Non ho mai fatto pressioni per procurare un lavoro a mio figlio", ha sottolineato Lupi. Quanto alle intercettazioni che riguardano l'incontro con Incalza, "ho proposto a lui la possibilità di incontrare una persona di grande esperienza che potesse consigliarlo", ha detto. La telefonata a Perotti non è nella "mia responsabilita'", ha poi osservato, ricordando di conoscerlo da tempo. "Che bisogno avrei avuto di chiedere a Incalza di intercedere per lui, avrei potuto farlo molto più facilemente io". "E' evidente a tutti, quanto è inverosimile che un amico di famiglia da quaranta anni abbia potuto accreditarsi a me regalandomi un vestito". E poi ha aggiunto: "Sono qui per rivendicare il ruolo decisivo della politica" nella guida del Paese, "non sono qui per difendermi da accuse che non mi sono state rivolte", ha detto Lupi. "Mi ritengo obbligato a non far cancellare in 3 giorni tutto ciò che ho fatto in questi 22 mesi", ha detto ed ha aggiunto: "Non invoco garantismo nei miei confronti".
Per Lupi gli affetti vengono prima della poltrona: "Non mi sono dimesso da padre o marito, gli affetti vengono prima di tutto, anche prima di una poltrona". E sulla sua iniziale decisione di non mollare la carica ha detto: "All'inizio ho pensato 'non ho fatto nulla, perchè dovrei dimettermi, proprio nel momento in cui il lavoro sta cominciando a dare frutti?' Con il passare delle ore la scelta che dovevo fare non poteva che essere quella sempre fatta: scegliere il vero motivo per cui ho fatto politica e cioè il bene comune". "Siamo uomini politici -sottolinea- l'uomo agisce sempre per uno scopo e lo scopo della politica è il bene comune. Se faccio questo passo indietro è per avere una nuova rincorsa, un nuovo inizio per Ncd e per il governo".
Poi il ministro dimissionario si rivolge ai giovani deputati che in questi giorni lo hanno messo alla gogna: "Mi rivolgo a voi, giovani deputati, che urlando e agitando demagogia a brandelli mi avete insultato in questi giorni: vi auguro dal profondo del cuore di non trovarvi mai dentro a bolle mediatiche difficili da scoppiare.Vi auguro di non avere mai qualcuno che con potenza di fuoco entra dentro la vostra vita, nei vostri affetti familiari e nella vostra intimità. Vi auguro di non avere mai nessuno che entra dentro la vostra famiglia".
Arrivato al momento di pronunciare ufficialmente le sue dimissioni, Lupi ha detto che proseguirà il suo lavoro in Parlamento e che le sue dimissioni le presenta "con dignità, a testa alta".
La solidarietà di Brunetta. «Esprimo solidarietà alla sua persona colpita senza scrupoli". Lo ha detto Renato Brunetta, presidente dei deputati di Forza Italia, intervenendo in Aula a Montecitorio dopo l'informativa del ministro Lupi. "Abbiamo assistito a una battuta di caccia mediatica diretta a ferire la sua famiglia con intercettazioni centellinate ad arte, osservata senza scandali dal premier Renzi, come se fosse normale che un ministro sia intercettato per due anni, con la tecnica della dissimulazione, per cui per sottrarsi all'articolo 68 della Costituzione è sufficiente mettere sotto controllo i telefoni di tutti coloro che sono nella cerchia tecnica, politica e amicale del ministro. No, signor ministro, questa non è giustizia, questa non è ricerca della verità". "Noi siamo garantisti. Lo siamo sempre. Ci siamo trovati isolati in questa posizione. Renzi, questo governo, questa maggioranza applicano un'etica di circostanza, una morale daltonica, funzionale alla sistemazione degli affari politici del presidente del Consiglio. Non sono stato io ma è stato Fabrizio Cicchitto a rilevare ancora stamane che si tollera tranquillamente che cinque sottosegretari siano sottoposti a indagine o abbiano subito il rinvio a giudizio, e siano lasciati tranquillamente al loro posto. Il ministro Lupi non ha ricevuto neppure un avviso, non che questo a nostro giudizio avrebbe implicato l'obbligo di dimettersi, ma non si può che constatare la diversità di trattamento riservato da Renzi agli amici rispetto ai meno amici e rispetto anche a se stesso", ha sottolineato Brunetta.
Di Battista (M5S): "Lupi sacrificato da squali travestiti da amici". Maurizio Lupi è stato sacrificato dai finti amici che hanno solo pensato a salvare la propria poltrona. Lo ha sostenuto il deputato M5S, Alessandro Di Battista, parlando alla Camera nel dibattito sul dimissioni di Maurizio Lupi dal ministero delle Infrastrutture. "Ministro – ha detto il componente del direttorio Cinquestelle – l'ho osservata in questi giorni, osservato il suo volto segnato dagli eventi. Avrà provato un grande dolore pensando a suo figlio, finito in questa vicenda. Avrà avuto difficoltà a prendere sonno, voglia di fuggire, senza sapere dove". "È brutto sentirsi senza una via d'uscita, abbandonato da tutti gli amici, che poi amici non sono ma squali, pronti a sacrificarla, pur di mantenere un posto al governo. Alcuni sono seduti accanto a lei (alla destra di Lupi era seduto il ministro dell'Ambiente Galletti e alla sinistra il ministro dell'Interno Alfano, n.d.r.) e le avranno dato pacche sulle spalle ma senza indugio – ha concluso il deputato M5S – hanno venduto le sue dimissioni per mantenere in piedi il sistema. Lei è una pietra che rotola e non proviamo alcuna soddisfazione".
Gasparri (FI): "Ncd rifletta,Renzi ha una doppia morale come i vecchi capi Pci". Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, esponente di Forza Italia critica Ncd e attacca Renzi: "Le dimissioni di Lupi, al di là delle specifiche vicende da cui emergono il cinismo e l'ipocrisia di Renzi, confermano una volta di più il fallimento politico dei progetti neo-centristi o di velleitaria rifondazione di nuovi centrodestra. Lo dico senza astio e facendo un'oggettiva analisi. Tanti, con rotture, scissioni, proclami, hanno lanciato sfide finite male: da Fini a Montezemolo, da Monti a qualche suo scalpitante ministro. Dobbiamo rilanciare, nel bipolarismo insuperabile, una sfida competitiva del centrodestra. Con lealtà, chiarezza, coerenza, senza pugnalare il suo leader Berlusconi, con il quale costruire la presenza di oggi, la prospettiva generazionale di domani. Dico ai colleghi del Ncd di riflettere su quanto avviene. Sul progetto politico, su cui non aggiungo altro. Su Renzi, che si tiene quattro sottosegretari indagati, candida il condannato De Luca, interviene sulle banche tra conflitti di interesse e indagini su eventuali speculazioni di Borsa, aveva la residenza in una casa pagata da altri, ha una condizione previdenziale criticabile causa fulminee assunzioni da dirigente in aziende di famiglia finite in bancarotta. Renzi ha voluto Lupi fuori dal governo, ma ha una doppia morale come i vecchi capi Pci".