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Cultura e Spettacoli

DANNI DA VACCINO HPV: PROBLEMI DI EFFICACIA E SICUREZZ RISCHI PER LE DONNE, COSA ANCORA NON VIENE DETTO?

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Stasera alle 19:00 su Radio Colosseum con David Gramiccioli, l’avv. Roberto Mastalia e la mamma di una ragazza che voleva solo che la figlia potesse usufruire di un presidio medico che gli ha rovinato completamente la vita, l’Osservatore d’Italia mette a disposizione il link della trasmissione http://www.radiocolosseum.it

di Cinzia Marchegiani

Stasera alle ore 19:00 Davide Gramiccioli torna con la sua trasmissione “Ouverture” su Radio Colosseum per parlare di vaccini e questa volta del controverso vaccino HPV, quello che viene consigliato alle giovani donne affinché possano essere protette dal cancro dell’utero. Ma cosa sappiamo in realtà di questo temutissimo vaccino? Su di lui esistono fiumi di tabella, petizioni esclusivamente firmate da medici, infermieri e addetti nel settore sanitario e moratorie affinché si valuti la sua efficacia e sicurezza, ma allora perché si fa campagna vaccinale proponendo questo vaccino facoltativo come se fosse una panacea miracolosa, senza alcun pericolo?

Stasera Gramiccioli intervisterà l’Avvocato Roberto Mastalia che segue il caso di una giovane ragazza che ha subito dei gravissimi problemi dopo aver fatto la profilassi con il vaccino HPV, in diretta telefonica ci sarà anche sua madre che racconterà come le istituzioni sanitarie  non si sono messe in azione per comprendere che malessere avesse colpito sua figlia. Un vero calvario. Un mondo sanitario strano quello che osserviamo, con slogan propagandistici esorta alla segnalazione delle reazioni avverse dei vaccini facendo la cosidetta “farmacovigilanza”, in netta contrapposizione invece alla storia di questa ragazza che invece dimostra con quanta reticenza e difficoltà le presunte vittime di un vaccino hanno difficoltà a poter esercitare i propri diritti, cioè quello di comunicare all’AIFA la reazione avversa dopo aver ricevuto una profilassi vaccinale.

STORIA CONTROVERSA
Dalle cronache e politica francese si viene a conoscenza che in 7 anni, 2 milioni di giovani donne sono stati vaccinati tra i 13 ei 26 anni. Eppure, secondo l'eurodeputato Michèle Rivasi, il vaccino potrebbe non ha l'efficacia attesa ed è la causa di gravi malattie. La protesta era partita proprio Michèle Rivasi MEP, che chiedeva una moratoria e l'introduzione di studi trasparenti e indipendenti in materia, poiché a febbraio 2014 Hollande annunciava l'intenzione di raddoppiare la vaccinazione contro il cancro della cervice dell'utero entro il 2021. Si legge: " Con il vaccino Gardasil dal 2006 commercializzato dalla Sanofi Pasteur MSD, che dovrebbe impedire lo sviluppo del cancro del collo utero abbiamo problemi efficacia, rischi con giovani donne che sviluppano malattie invalidanti, i conflitti di interesse legato alla sua immissione sul mercato e una forte ed efficace. Cerchiamo di smettere di dare questo vaccino! "
La petizione si basa sui risultati di Christopher Shaw, neurologo presso l'Università della British Columbia di Vancouver, in Canada, che ha trovato che alcune malattie come la sclerosi a placche, la malattia di Guillain-Barre, macrofagi o miofascite anche epilessia potrebbe verificarsi come risultato della vaccinazione. " Per me, Gardasil può influire sul sistema nervoso negativamente. alluminio, una potente neurotossina presente nel vaccino supera la barriera cervello " affermava il neurologo.
Inoltre, secondo Christopher Shaw e il dottor Lucija Tomljenovic, Gardasil non ha dimostrato la sua efficacia contro il cancro cervicale: “20 anni sarebbero necessari per ottenere tali prove, o la protezione del vaccino è limitata nel tempo”.
Proprio in Francia molte giovani donne di età compresa tra i 18 ei 24, sono vittime di malattie debilitanti dopo la vaccinazione. Secondo Jean-Christophe Coubris, avocato Oceane Bourguignon, la prima donna a presentare una denuncia dopo aver ricevuto compensi correlati alla sua malattia che si verificano un paio di giorni dopo la vaccinazione con Gardasil. Trenta le denunce sono state depositate al polo sanitario di Parigi contro il laboratorio di Sanofi Pasteur MSD, che commercializza Gardasil e l'Agenzia National Drug (MSNA) per "lesioni involontarie". La prima denuncia penale per questo vaccino è stata depositata 22 Novembre 2013 da Marie-Océane Bourguignon, soffre di una encefalomielite acuta attribuita ad una iniezione di Gardasil.

"Il gran numero di testimonianze ricevute, vittime di malattie autoimmuni dopo l'iniezione di Gardasil, conferma come prodotto pericoloso, ha detto Jean-Christophe Coubris che promuove le 32 giovani donne. Alcuni scienziati (e sempre più molti) condividono questa sensazione, senza che vi sia alcun problema di mettere in discussione il principio della vaccinazione. Si scopre che la lettura delle conclusioni di questi scienziati Gardasil non è solo inutile, ma pericoloso. "

UNA TRASMISSIONE DANESE AFFRONTA IL CASO DI QUESTO VACCINO
La TV2 una delle stazioni televisive nazionali di Danimarca ha trasmesso lo scorso 26 March 2015 un documentario sui vaccini HPV dal titolo “I vaccinati Girls – Sick e tradito” . Si è concentrata sulla condizione di 3 ragazze che soffrono di gravi nuove condizioni mediche dopo essere stati vaccinati contro l'HPV con Gardasil. L'unica cosa che hanno in comune con migliaia di altre ragazze in tutto il mondo è che erano in buona salute prima di arrivare il vaccino – ora, sono gravemente malati.
Tutte e tre le ragazze sono state esaminati dalla testa ai piedi, senza diagnosi conclusiva e nessun aiuto con i loro sintomi, proprio come le ragazze in altri paesi in cui vengono utilizzati vaccini HPV.
Durante il documentario, due medici danesi di Frederiksberg Hospital hanno detto di non aver mai visto nulla di simile a questo durante tutta la loro carriera. Entrambi i medici hanno detto che avevano inviato corrispondenza con il servizio sanitario e medicinali danese per un totale di quattro volte nel corso dell'ultimo anno per avvertirli di possibili eventi avversi dopo iniezioni di HPV.

Il dr. Louise Brinth di Frederiksberg Hospital ha personalmente esaminato circa 80 ragazze di cui sospetta possa esserci effetti avversi delle vaccinazioni HPV. Ella afferma: “sono tutti vertigini, passano fuori, e quindi la stragrande maggioranza di loro forte mal di testa – mal di testa spesso cronici. Hanno dolori addominali e nausea. Hanno movimenti muscolari strani, non possono controllare.”
Il Direttore danese della Salute, Henrik G. Jenson concorda ma ha dichiarato: "Sì, vi è un modello, ma non è lo stesso come dire che esiste una connessione. Quando vediamo un modello nel modo in cui alcuni rapporti, vi è una base per fare alcune ulteriori spiegazioni, e approfondire questa roba. Ora, il fatto che il vaccino è stato approvato dalla European Medicines Agency EMA, e che è, essi sono quelli che fanno la valutazione della sicurezza."

Fra poco, conosceremo anche la storia della ragazza italiana seguita dall’avvocato Roberto Mastalia, specializzato in cause di malasanità e danni da vaccino. Quello che mi colpisce come giornalista e madre di una bambina, mi chiedo quanti casi in realtà esistano ma che sono invisibili e silenziosi perché queste famiglie non sono sufficientemente seguite a dovere dalle istituzioni sanitarie, ricordando come la campagna alla segnalazione della reazione avverse ai vaccini sia partita da poco a firma della ministra Lorenzin. Questa famiglia ha toccato con mano purtroppo che c’è un oceano tra il dire e fare, e a pagare in salute e gogna mediatica sono soprattutto le vittime di questo sistema sanitario, che prima sponsorizza vaccini, ma nel caso di presunti danni, le stesse istituzioni spesso non si attivano a capire in realtà se vi sono problemi di sicurezza e se lo fanno è troppo in ritardo rispetto al dolore e la danno che le stesse ragazze hanno ricevuto.

Allora stasera alle 19:00 su Radio Colosseum con David Gramiccioli, l’avv. Roberto Mastalia e la mamma di una ragazza che voleva solo che la figlia potesse usufrire di un presidio medico che gli ha rovinato completamente la vita, l’Osservatore d’Italia mette a disposizione il link della trasmissione http://www.radiocolosseum.it

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Castelli Romani

Grottaferrata, il Coro Crypters si presenta!

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L’appuntamento è a Grottaferrata, in piazza. Ci incontriamo e li subito il mio stupore: Sei tu Benedetta Tomboletti? Non lo nascondo; sono piacevolmente meravigliato nel vedere una ragazza giovanissima – poco più di 20 anni – presidente di una Associazione di Promozione Sociale. Sono io! – la sua risposta gentile e sorridente.

Il coro Crypters, negli anni, ha saputo coniugare una modalità antica di cantare, la polifonia, con un repertorio estremamente giovane unendo il tutto dentro una compagine “orgogliosamente” mista.

I “requisiti” per farne parte: avere nel cuore e nella testa la voglia di cantare.
Benedetta sono estremamente sorpreso nel vedere una ragazza della tua età a capo di una Associazione che riporta una serie di successi davvero importanti
(sorride compiaciuta) Ti ringrazio pensa che sono diventata presidente di questa nostra associazione ben 5 anni fa.

Non ti hanno, passami il termine, tremato le gambe ad accettare questo ruolo?
Guarda sono circondata da un gruppo di persone che riesce, da sempre, a fare squadra.
Il direttore, il maestro Massimo Laurelli, che è nel contempo nostro direttore artistico insieme agli altri membri del direttivo della Associazione sono per me lo stimolo a fare meglio e le mie guide nel migliorare ogni giorno.

Partiamo proprio dal nome; perché Crypters?
Essendo anche tu dei Castelli Romani conoscerai bene la tradizione che vuole far risalire il nome di Grottaferrata alla “Grotta”, crypta in latino, con una grata, appunto ferrata che è, per la tradizione, il luogo del primo accampamento dei monaci di San Nilo da Rossano. Da lì il nome di Cryptaferrata che poi divenne “Grottaferrata”.

Quindi avete rinnovato nel nome la storia millenaria che caratterizza la vostra città collegandola poi alla meraviglia del canto polifonico che è vostra caratteristica prima?
E si! Noi siamo un giovane coro, dal punto di vista della propria storia, ma che spazia da una componente giovanile di adolescenti fino alle età più mature: un coro misto che amalgama diverse vocalità e tonalità che oggi supera il numero dei 30 componenti.
Una alchimia nata da una precedente esperienza che si è arricchiata nel corso di questo quinquennio.
Un gruppo che si è posto una serie di obiettivi che piano piano punta a raggiungere conscio e consapevole che il migliorare ed il mettersi in gioco sono gli elementi principali di questa ricetta.


Quindi mi stai dicendo che il segreto del vostro successo risiede in questo?
È uno degli elementi. Costruire un realtà necessita di scelte, di tempo, di dedizione. È un puzzle dove bisogna cercare di unire gli elementi e qualora necessario limare alcuni pezzi per renderli ancora di più importanti nella costruzione del quadro finale.
Quindi un lavoro continuo?
Certo che si. La passione che ci unisce, la voglia di migliorare, unita poi alla dedizione per questo che per noi resta, di sicuro, un gioco che ci appassiona è di certo la formula migliore per creare quella, passami il termine, magia che poi durante i nostri concerti vediamo negli occhi e nell’animo di chi ci viene a trovare.

Ricapitolando: presidente a 18 anni, oggi 23 … ma dove vuoi arrivare?
(sorride) Io mi sono messa a disposizione di un gruppo che veniva, come ti dicevo prima, da una esperienza corale. Noi tutti insieme ogni giorni ci poniamo delle sfide che servono esclusivamente ad alzare l’asticella del miglioramento. Sono più che altro una sorta di ascoltatore attento degli equilibri di questo gruppo. Cerco di capire le diversità dei singoli e farne, assieme al maestro, ed a tutti gli altri una operazione di sintesi per creare valore aggiunto. Ed ogni giorno che passa mi rendo sempre più conto della necessità di imparare e fare tesoro delle esperienze che stiamo creando insieme.

Tornando alla musica ed alla vostra caratteristica principale: un repertorio moderno in chiave “classica”. Permettimi la domanda: ma non correte il rischio di annoiare?
Vedi il nostro è un repertorio principalmente pop: spaziamo dai Queen, agli Abba, alle Spice Girl, fino ad arrivare a Michael Jackson.
Ti racconto un fatto: il brano Wannabe delle Spice Girl è stato per noi una sfida davvero importante. Il nostro maestro è riuscito ad avere questa partitura con un arraggiamente stile madrigale. Di fronte a noi avevamo persone di ogni genere entuasiaste di questa nostra particolare esecuzione. Per noi tutti è stata davvero una esperienza indimenticabile. Vedere persone che si divertivamo di fronte ai nostri occhi ci ha riempito il cuore di gioia dandoci una ulteriore voglia di continuare con questo nostro progetto.


Personalmente ho apprezzato moltissimo la vostra versione della canzone “Le ragazze” de I neri per Caso durante l’ultima Fiera di Grottaferrata. Quale è stato il motivo della scelta di questo brano davvero particolare?
Viviamo in un momento storico in cui la violenza di genere, ed in particolare, la violenza sulle donne sono notizie, ahimè, che riempiono le prime pagine. Abbiamo voluto dare un segnale forte.
La musica, da sempre, ha una valenza positiva che è principalmente declinata come “portatrice di pace”.

Eseguire questo brano è stato per noi dare testimonianza di una presenza forte.
Creare questo equilibrio musicale diventa stimolo a creare quell’equilibrio sociale necessario alla nostra collettività per comprendere i rischi di questo terribile fenomeno di violenza.


Come si svolgono le attività del Coro?
(sorride ancora di più) Guarda chi viene alle prime lezioni del nostro Coro può restare stupefatto dalla capacità del nostro maestro di coinvolgere ogni persone rendendoci abili nei ruoli che dobbiamo ricoprire. Spesso passiamo intere giornate insieme, ovviamente intervallate dalle chiacchierate tra amici, perché poi questo in fondo noi siamo, che ci portano ad entrare in piena sinergia gli uni con gli altri.
Poi – e qui si lascia scappare un piccolo segreto – a volte il maestro ci “interroga” singolarmente proprio perché ognuno deve essere ben consapevole della responsabilità che la parte gli attribuisce.
Un gioco ma che permette ad ognuno di poter essere parte principale di un progetto comune.

Che si prova prima di entrare in scena?
(e qui diventa seria) La paura c’è, non lo nascondo! Poi dipende dal luogo, dalla circostanza. Ma nel momento in cui c’è l’inizio del brano ritorna quella “magia” che crea il gruppo e le paure, le ansie, le preoccupazioni lasciano lo spazio a quella fiducia che insieme riusciamo a costruire e la gioia di poter regalare a chi ci ascolta qualche minuto di serenità fa il resto.


Un Diploma Oro in un concorso di Cori. Una popolarità sempre crescente. Addirittura nell’ultima Fiera di Grottaferrata avete fatto il pienone? Ma quali sono oggi i sogni dei Crypters?
Il primo è facile: vogliamo confrontarci con tutte le altre realtà coristiche di Roma e non solo.
E poi ti do una anteprima: assieme al Comune di Grottaferrata, alla Associazione Arché e alla Associazione Nesos abbiamo in esecuzione un progetto vinto per il recupero di quella che è la cosiddetta casa del Custode.
Ti spiego meglio: noi proviamo presso il Villino delle Civette, sempre a Grottaferrata.
Esiste quel complesso che era la vecchia casa del Custode. Abbiamo vinto questo bando da 150 mila euro con il quale ristruttureremo il locale creando un vero e proprio HUB CULTURALE.
Ci sarà la sede di una redazione giornalistica, una radio ed uno studio di registrazione.
Ma non finisce qui: questo che sarà poi chiamato YOUNG HUB sarà sede di tutta una serie di corsi indirizzati ai cosidetti NEET cioè ragazzi e ragazze che non studiano e non lavorano.
Vogliamo creare tutta una serie di figure professionali che possano essere di corredo alla redazione, al giornale, alla radio, ect. Un progetto dentro il progetto. Vogliamo fare in modo che la passione che come Coro mettiamo in essere divenga traino anche per far riscoprire desideri e sogni ai ragazze ed alle ragazze.

Cavolo, passami il termine, un progetto davvero ambizioso ma concreto e a che punto siete?
Per questo mese di maggio dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione dei locali e poi partiranno una serie di corsi
Beh te lo dico già da subito: il giorno in cui si sarà l’inaugurazione noi come giornale saremo li per raccontare ancora questa vostra esperienza
Sarete i benvenuti ma vi diamo già da adesso un ulteriore appuntamento, diciamo, a breve: ad ottobre nella splendida cornice delle Scuderie Aldobrandini ci sarà, organizzata dalla nostra Associazione, la II edizione della rassegna “RYCANTO”.
Un rassegna coristica che sarà davvero, come ti dicevo prima, l’occasione per confrontarci con altre realta corali.

Che dirti Benedetta, non possiamo che ringraziarti di questa splendida energia che tramite le vostre attività, la vostra passione portate avanti.

Queste realtà meritano davvero tutta l’attenzione ed il fatto stesso di trovarsi di fronte una ragazza di 23 anni con questa carica è davvero il segno che le nuove generazioni sono davvero una garanzia per il nostro futuro.
… dimenticavamo … i Crypters vi aspettano sabato 18 maggio a Villa Celimontana per la Notte Europea dei Musei … non perdeteveli.

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Cronaca

Roma, conto alla rovescia per la 4 edizione dell’Hip Hop Cinefest: un fine settimana all’insegna di cinema, musica e cultura

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Venerdì 10 e sabato 11 maggio alla Casa della Cultura di Torpignattara (Via Casilina, 665 – Roma) – Ingresso Libero
 
L’unico evento italiano e uno dei cinque al mondo dedicato alle storie scritte, prodotte e dirette da amanti della cultura Hip Hop, passando per tutti i generi cinematografici compresi quelli sperimentali.
 
La forte vocazione internazionale dell’Hip Hop Cine Fest conferma l’evento come punto di incontro di culture e idee che arrivano da tutto il mondo. Come nelle passate edizioni, oltre alla proiezione delle opere cinematografiche selezionate, l’evento diventa un forum di discussione sui temi complessi della narrazione culturale attuale. La kermesse, nelle varie attività e azioni di cui si compone, è un laboratorio di creazione, condivisione, ispirazione e sperimentazione che si muove oltre le barriere geografiche, favorendo scambi artistici su scala globale. L’Hip Hop Cine Fest esplora le intersezioni tra cinema, musica e le sfide culturali del nostro tempo, celebrando la ricchezza della cultura Hip-Hop e il suo impatto trasformativo nella società.
 
Durante la due giorni, si terranno dibattiti e workshop, con una particolare attenzione ai processi educativi non formali dell’Hip-Hop come strumento pedagogico innovativo. Le categorie in gara includono documentari, fiction, video musicali, e opere sperimentali, sia lunghe che corte. Per l’edizione 2024 sono stati selezionati 112 progetti provenienti da 26 paesi: 22 documentari lunghi, 19 documentari corti, 6 cortometraggi di finzione, 20 progetti sperimentali, 6 progetti web/seriali e 39 videoclip musicali.
 
Tra le opere in concorso i documentari: “Street Heroines” di Alexandra Henry dagli Stati Uniti, la celebrazione del lavoro di tre artiste latine attive nella scena dei graffiti tra NY, Città del Messico e San Paolo, e “Olossa” diretto da F.Randrianambinana, J.O.Tsibeny E M.A.Ramangason, un viaggio nella drill del Madagascar. Tra i progetti di finzione “The last Carreo” dal Perù di P.Malek, 24 ore nella vita di Lucho freestyler di Lima, un action tra contraddizioni e dura realtà. Tra i progetti sperimentali “The graffiti mistery” dalla Francia di C.Diaz, un progetto che esplora il lettering attraverso la settima arte; per i best of the web “Fazilona” di Z.Bandido, M.A.Verdiell, E.d.G.Koperuna, web serie dedicata alla scena delle fanzine di Barcellona. Tra i videoclip musicali “Survaival” del regista cubano A.V.D’Mente.
 
Per tutte la durata della manifestazione, sarà allestita una mostra d’arte curata dalla galleria Croma e una selezione espositiva dell’Italian Hip Hop Museum.
Tutti progetti selezionati saranno trasmessi in streaming gratuito sulla piattaforma filmocracy.com dal 29 aprile al 19 maggio.
 
 
Il programma
 
venerdì 10
ore 13.00 – 21.30
Proiezioni non stop delle opere in concorso
dalle ore 15
graffiti live painting a cura dell’artista peruviano suc
ore 15.00
workshop di Djing con DJ Mixturesse dall’Olanda
ore 16.30 – 17.30
Talk “Hip Hop e Narcostati”, tra gli ospiti il regista Federico Peixoto.
All’interno dei difficili contesti del Latinoamerica dove i narcotrafficanti dettano legge, l’Hip-Hop è capace di veicolare un messaggio di resistenza e fratellanza, il tutto raccontato direttamente da un artista della Costa Rica.
Ore 18.00 – 19.30
Panel “Hip Hop e resistenza: Tunisia, Palestina e Siria”, tra gli ospiti l’artista tunisino Elyes Fatnassi. Testimoni diretti provenienti da tre paesi attualmente infiammati da guerre, oppressioni e instabilità: Palestina, Siria e Tunisia si incontrano sulla scia di un insolito filo conduttore: L’Hip Hop e la sua capacità di diventare strumento di resistenza per cultura anche nei contesti più difficili, restituendo speranza
 
 
Sabato 11
Ore 10.00 – 22.00
Proiezioni non stop delle opere in concorso.
Ore 11.00 – 12.30
Panel “Breaking: dall’arte-educazione alle olimpiadi”, tra gli ospiti il tecnico federale e giudice Edoardo Bernardini.
Partendo dal potere arte-educativo del Breaking, nato tra i vicoli delle periferie, fino alla consacrazione olimpica della disciplina, che futuro si prevede per la “original street dance”? La sua formalizzazione in disciplina olimpionica sarà preponderante, o rimarrà più forte il richiamo della strada?
Dalle ore 13
Graffiti live Painting a cura dell’artista palestinese Hamza Abu Ayyash.
Ore 13.30 – 14.30
Workshop “Hip Hop Filmaking” con il regista olandese Stephan Velema.
Ore 15.00 – 16.30
Panel “Hip Hop – Femminismo – Empowerment”, tra gli ospiti Martha Diaz dell’Hip Hop Education Center di New York.
In questa sezione si cercherà di affrontare le delicate questioni che riguardano il ruolo troppo spesso marginalizzato della donna a livello globale, tanto nella società come anche nella cultura Hip-Hop. È in questo contesto che nascono movimenti come il femminismo hip-hop e l’afro-femminismo, che promuovono l’empowerment femminile e un cambio di paradigma radicale.
18.00-19.30
Tavola rotonda “Storia del cinema hip hop vol. 4”, tra gli ospiti il professore e ricercatore Giuseppe Gatti.
Quarto appuntamento con la riflessione sulla natura e lo stato del cinema Hip-Hop, quest’anno si andranno ad analizzare le prospettive future di questo genere ibrido e le sue possibilità evolutive, sia dal punto di vista produttivo, che soprattutto distributivo.
Ore 21
Cerimonia di premiazione dei vincitori del festival.
 
Privo di virus.www.avast.com



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Cultura e Spettacoli

Prato, il museo di Palazzo Pretorio celebra i suoi 10 anni

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Inaugurata una nuova sala con dipinti del ‘400 e del ‘500  provenienti dai depositi
 
 
Sono trascorsi dieci anni dall’inaugurazione del Museo del Palazzo Pretorio di Prato che aprì il 12 aprile 2014, dopo un complesso restauro del Palazzo, iniziato nel 1998, sede dal 1912 del Museo Civico. E molti sono stati i progetti realizzati, guidati da un unico obiettivo: essere interprete della contemporaneità di ogni tempo e diventare sempre più inclusivo.
 
“Festeggiamo i 10 anni dall’apertura del Museo di Palazzo Pretorio con la presentazione di una nuova sala, a dimostrazione che il Pretorio non è mai rimasto fermo: mostre, nuove sale, linguaggi inclusivi, un polo culturale con una particolare attenzione all’autismo, sono la testimonianza di come l’arte sia capace di coinvolgere tutti con la sua bellezza e la sua capacità di comunicare.
 
Da oggi al primo piano si potranno ammirare opere del ‘400 e ‘500 provenienti dai depositi, grazie alla volontà di investire per valorizzare il patrimonio esistente”, dichiara Matteo Biffoni  sindaco di Prato. Un anniversario significativo, quello del decennale, che il Museo condivide con la comunità rendendo godibili diciassette opere che fino ad ora sono state custodite nei depositi e adesso hanno trovato collocazione nella nuova sala “Dai depositi al museo: dipinti del Quattrocento e del Cinquecento”, posta al primo piano nell’area recentemente restaurata dell’antico Monte dei Pegni. Il percorso espositivo così si amplia con un nucleo di maestri del Quattrocento che documentano il clima culturale che si riflette nelle tante botteghe attive a Firenze e nelle periferie; e con la preziosa raccolta di Sacre Famiglie e di Madonne con Bambino del secolo XVI composta da dieci dipinti.
 
La nuova sala rientra in un progetto di ampliamento dell’offerta museale che vedrà a breve altri due spazi dedicati, rispettivamente, “Prato prima di Prato” con reperti archeologici provenienti dal territorio e dalla vicina area di Gonfienti, sede di un insediamento etrusco del VI secolo avanti Cristo, arricchito anche da contenuti multimediali, e al Museo del Risorgimento, con una raccolta di cimeli dell’antico Museo del Risorgimento che dai primi del Novecento fu allestito nel Pretorio e ancora conservati nei depositi. “In questi dieci anni, il Museo civico di Palazzo Pretorio è diventato un punto di riferimento nel panorama non solo toscano. Un lavoro costante – in prima fila la Direttrice Rita Iacopino, tutto lo staff ed il Comitato scientifico – ha consentito di intrecciare relazioni e consolidare ed arricchire un patrimonio inestimabile. La scelta dell’amministrazione di ampliare il percorso della Collezione recupera l’idea del progetto di Gae Aulenti e Bianca Ballestrero e restituisce con ancora maggiore aderenza la storia non solo artistica del nostro territorio”, aggiunge Simone Mangani, Assessore alla cultura del Comune di Prato, presentando il nuovo allestimento anche a rappresentanti della stampa estera. Questi allestimenti si aggiungono al recente percorso parallelo multisensoriale arricchito di contenuti interattivi, opere da toccare e da ascoltare, guide nella lingua dei segni, nuovi dispositivi multimediali.
 
Il Museo celebra il decennale proponendo anche un originale programma di eventi, spettacoli, danza, laboratori, musica, incontri a tema e attività, rivolte a pubblici diversi. Tra gli altri ha organizzato, in collaborazione con la Fondazione Opera Santa Rita, la mostra “PretorioAPERTO – 10 anni 1000 sguardi”, i cui I protagonisti sono i ragazzi con sindrome dello spettro autistico del Centro “Silvio Politano”, che attraverso il loro punto di vista regalano ai visitatori una chiave di lettura alternativa delle opere del Museo di Palazzo Pretorio; le loro produzioni artistiche, inedite e originali, sono realizzate in collaborazione con i loro educatori, gli operatori museali e il contributo degli studenti del Liceo Artistico “Umberto Brunelleschi”di Montemurlo. Uno spazio di confronto, conoscenza e dialogo con le diversità. La mostra è ad accesso gratuito, dal 20 al 29 di aprile.
Con Prato Card è disponibile un unico biglietto che permette di visitare i quattro musei principali di Prato: Museo di Palazzo Pretorio, Museo del Tessuto, Museo dell’Opera del Duomo di Prato e Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci. Una tessera rivolta a tutti, turisti e residenti, con offerte per giovani e famiglie.
 
Tuttavia Prato merita anche una rapida conoscenza del suo centro storico, con una passeggiata definibile “Prato Classica – La città dei mercanti, di ieri e di oggi”: Itinerario a piedi nel centro cittadino. Si parte da Francesco di Marco Datini, il mercante che nel ‘400 fondò la prima conglomerata europea e che con il suo lascito contribuì a fondare l’Ospedale Degli Innocenti di Firenze, per arrivare alla monumentale Forma Squadrata con taglio di Henry Moore, installata a Prato nel 1974, 50 anni fa, la cui presenza rappresenta il segno tangibile del rinnovato mecenatismo degli imprenditori tessili pratesi del secondo Novecento e l’inizio del rilancio culturale e artistico della città laniera. Imperdibile una vista all’antica chiesa diSan Francesco, con il chiostro di Santa
Maria delle Carceri e il Castello dell’Imperatore.
Privo di virus.www.avast.com



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