Cultura e Spettacoli
Canale Monterano, quest’anno niente Presepe Vivente: una grande perdita per il turismo e per l’intero territorio del Lazio
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CANALE MONTERANO (RM) -Brutta notizia per Canale Monterano e per i migliaia di turisti che avrebbero potuto visitare le sue bellezze. Purtroppo il meraviglioso presepe vivente di Canale Monterano, quest’anno, non si farà.
Ci sono poche forze lavoro e la gente che si dedica è poca
I fondi pubblici non sono molti e insomma è più l’impresa che altro. E la remissione economica è dietro l’angolo. Peccato, peccato perché il presepe vivente di Canale Monterano, l’anno scorso come del resto in questi sette anni, ha portato tantissimo nuovo turismo, visitatori e curiosi da ogni parte del Lazio e anche da fuori regione.
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L’anno scorso un contributo tra Regione e Comune di circa 6 mila euro aveva dato respiro all’associazione culturale Nobile Contrada Carraiola che organizza lo splendido evento
“Per rifarlo – dice il Presidente Manuele Magagnini – c’è bisogno di un investimento che punti a valorizzare questa grande opportunità turistica. Servono infrastrutture, corrente, strade. Si tratta di un evento che costa intorno ai 30 mila euro. Ma la manifestazione è cresciuta e ora le poche risorse umane ed economiche a disposizione non bastano più. Se il Comune e la Regione si facessero carico dell’evento allora sarebbe un’altra storia. Si potrebbe ripartire con più entusiasmo e anche i volontari sarebbero più numerosi e disposti a mettersi in gioco. Anche il campanilismo tra contrade va superato. Speriamo che quest’anno di stop, in cui il Presepe non ci sarà, serva da riflessione per tutti, a partire dalla Regione per arrivare a tutti i cittadini di Canale. Con la nostra cornice naturalistica abbiamo dimostrato che è possibile realizzare iniziative importanti, apprezzate e che portano ricchezza al nostro territorio”.
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L’associazione ha comunicato lo stop per quest’anno su Facebook. Ecco la nota:
“A malincuore dopo sette anni ci spiace comunicare che quest’anno il presepe non si farà. Sette anni dove ce l’abbiamo messa veramente tutta per ridar vita all’antico abitato di Monterano, che ormai da troppo tempo rimaneva inutilizzato, convinti che dietro l’evento presepe ci potesse essere un reale modello di sviluppo per il nostro amato paese ed un futuro per i nostri ragazzi.
Sette anni dove abbiamo gettato il cuore ben oltre l’ostacolo, superando più volte i nostri limiti; nella consapevolezza di provare a dare lustro a questo luogo, fortemente identitario per noi e per tutti i canalesi. Siamo partiti da niente, proprio per dimostrare che a volte l’impossibile può diventare possibile, basta volerlo. Grazie ai nostri volontari, abbiamo ricreato le condizioni, sia materiali che non, per far apprezzare Monterano ad un pubblico che non rimanesse circoscritto ai nostri confini; ricordiamo su tutti il riconoscimento a Luogo del Cuore FAI. In sette anni ne abbiamo tentate sicuramente di ogni e se oggi Monterano è tornato nuovamente ad essere così apprezzato, ci piace pensare (almeno a noi) che forse una parte del merito possa essere riconducibile anche alla nostra associazione. Sette anni dove con ogni mezzo abbiamo provato a far passare il messaggio che il presepe non è della Carraiola, così come non lo è Monterano, e sta a tutti (o almeno a coloro che lo hanno a cuore quanto noi) saperlo valorizzare e promuovere, proprio perché rappresenta un “ bene paese” che dovrebbe andare ben oltre i campanilismi di turno. Oggi però è un altro giorno, quello della consapevolezza. Consapevolezza amara di un gruppo di sognatori che si rende conto che nulla dura per sempre, e l’entusiasmo da solo non basta più per realizzare un evento di tale portata. Consapevolezza di chi si rende conto che le sole promesse non bastano più, abbiamo voluto crederci per sette anni. Consapevolezza di chi si rende conto che forse il nostro paese ha ben altre priorità al momento. Ed allora eccoci qui oggi, con un nodo alla gola, a darvi la notizia che non avremmo mai voluto dare: “quest’anno il presepe non si farà”; con la speranza che possa essere solo un arrivederci e non un addio. Un’ultima precisazione, questo post non sta puntando il dito contro qualcuno o qualcosa, non è nel nostro stile, non l’abbiamo mai voluto fare e non inizieremo ora. Ci interessa molto di più il bene del paese e della nostra comunità e non crediamo sia questo ne il mezzo ne il luogo per affrontare le criticità che ci hanno portato a questa decisione. Per questo vi chiediamo di evitare sterili polemiche in tal senso. Siamo però altrettanto convinti, che sia giusto, come abbiamo sempre fatto, rendervi partecipi delle nostre decisioni e delle nostre attività. Per chiunque avesse bisogno di ulteriori informazioni, il 27 ottobre, come da regolamento, si rinnoverà il Cda, sarà quella l’occasione per raccontare quanto fatto fin qui e rispondere a tutte le vostre domande.
Grazie a tutti, ad maiora! Il presidente Manuele Magagnini, Il segretario Elvino Pasquali, Il cda tutto Ass. Cult. Nobile Contrada Carraiola
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Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile
“Tutte queste costruzioni devono avere requisiti di solidità, utilità e bellezza.
Avranno solidità quando le fondamenta, costruite con materiali scelti con cura e senza parsimonia, poggeranno profondamente e saldamente sul terreno sottostante; utilità, quando la distribuzione dello spazio interno di ciascun edificio di qualsiasi genere sarà corretta e pratica all’uso; bellezza, infine quando l’aspetto dell’opera sarà piacevole per l’armoniosa proporzione delle parti che si ottiene con l’avveduto calcolo delle simmetrie”
Vitruvio nel “De Architectura” sviluppa un concetto costruttivo che può essere racchiuso in tre semplici parole “Firmitas, utilitas, venustas” – solidità, funzione, bellezza – e partendo proprio da queste tre espressioni l’accademia Vivarium Novum di Frascati, nell’incantevole cornice di Villa Falconieri dal 26 al 28 aprile, terrà un Convegno dal titolo “Firmitas, utilitas, venustas: per la rinascita di un’architettura umana”.
Iniziativa estremamente lodevole patrocinata da School of Architecture della Notre Dame University, dal movimento internazionale New traditional architecture, dall’Università degli studi di Roma “Tor Vergata”, dal FAI – Fondo per l’ambiente italiano – Delegazione di Roma, dall‘Ordine degli architetti PPC di Roma e provincia, dall’Ordine degl’ingegneri di Roma, da Pulchria, dallo Studio ACAM, dal Festival dell’innovazione di Frascati.
Un “nuovo approccio della concezione architettonica” si legge nelle parole del Comunicato stampa diffuso in occasione di questo convegno che evidenzia, inoltre, la necessità di individuare “criteri e approcci architettonici e urbanistici rispondenti alle reali necessità materiali e spirituali dell’uomo, che da un lato aspira a proporzione ed equilibrio, dall’altra richiede socialità piena e vitale desiderosa di spazi da condividere con altri” – prosegue il comunicato stampa.
L’architettura deve tornare ad esprimere armonia con i luoghi ed, assieme alla solidità, offrire spazi capaci di rispondere ai bisogni sociali delle persone.
Lo scopo di Accademia Vivarum Novum punta ad una profonda “riflessione che possa approdare ad un rinnovamento delle pratiche culturali, artistiche e architettoniche, affinché esse pongano la naturale disposizione umana verso l’armonia e la bellezza al centro del loro operato, perseguendo inoltre un’idea di continuità, piuttosto che di rottura, coi paesaggi naturali e culturali costruiti attraverso i secoli”.
Un rinascimento architettonico che porti di nuovo l’Uomo al centro di ogni arte.