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Roma

Roma, incidenti di piazza e condivisione della sicurezza: esperti in campo!

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Tensioni a Roma durante la manifestazione non autorizzata “Io Apro”. Lancio di petardi e bombe carta da parte dei manifestanti contro la Polizia che risponde con grande equilibrio e rigore giuridico. Mondo accademico, della comunicazione e dell’Associazionismo insieme alle Autorità di PS per frenare i violenti e governare il disagio di chi scende in piazza.
È questo il tema discusso nella puntata di Monitor su Italia 7 condotta da Gaetano D’Arienzo.
In studio un parterre di esperti di lungo corso ognuno nel proprio settore come i Prefetti Francesco Tagliente, Alessandra Guidi e Armando Forgione, i Questori Filippo Santarelli e Roberto Massucci, oltre ad insigni docenti come la psicologa, Anna Maria Giannini e il sociologo Nicola Ferrigni.
In apertura della trasmissione il vice direttore del Corriere della Sera Fiorenza Sarzanini, ha sottolineato la peculiarità del momento che si sta vivendo, senza precedenti nella nostra storia, la cui gestione richiede da un lato l’isolamento dei violenti di piazza e dall’altro idonee misure da parte delle istituzioni governative, che restituiscano fiducia e speranza di futuro ai cittadini. È necessario – ha chiarito – che anche gli organizzatori prendano le distanze dai violenti, che li isolino e non si facciano strumentalizzare. Il governo deve però farsi carico realmente della situazione, provvedere ai ristori in maniera adeguata
Sugli incidenti di piazza il Prefetto Francesco Tagliente ha evidenziato l’importanza della politica del doppio binario. Ascolto e dialogo con promotori e rappresentanti delle parti sociali ed economiche interessate e rigore giuridico estremo nei confronti dei violenti, infiltrati che strumentalizzano il disagio oscurando le legittime richieste. E sull’azione di contrasto ha sottolineato che ritiene “meglio l’inchiostro del manganello” nel senso che il rigore giuridico (con documentazione, denunce, arresti e sequestri) va privilegiato agli interventi dissuasivi con cariche dei reparti antisommossa. Sul piano preventivo ha richiamato l’importanza di una attenta e accurata pianificazione con verifiche preventive di luoghi ed itinerari, la valutazione delle criticità ambientali con attività di monitoraggio dei contesti sociali coinvolti, la scelta accurata degli attori per avere certezza della catena di comando a supporto delle decisioni del questore e il coinvolgimento di tutto il personale impegnato nei servizi per agevolare un approccio dialogante ma pronto a rispondere con rigore ad episodi di criticità.
Sul punto il Questore di Livorno Roberto Massucci ha voluto richiamare alla mente di tutti le straordinarie tutele che la costituzione accorda alle libertà dei cittadini sottolineando che il periodo che si sta vivendo ha carattere di straordinarietà anche nella gestione della piazza e dei cittadini in genere. Per questo la funzione di polizia si rafforza ove venga valorizzata la sua vocazione di mestiere di aiuto; una polizia capace di saldare il proprio agire alle difficoltà delle persone così da accompagnarle anche nella protesta all’interno di una cornice di legalità.
I prefetti Alessandra Guidi di Firenze e Armando Forgione di Chieti, hanno messo in luce l’esigenza che le prefetture assumano sempre di più il ruolo di catalizzatori delle istanze così da incanalarle nella giusta direzione e, quando possibile, veicolarle sui canali istituzionali. La funzione di ascolto e di condivisione “dal basso” delle regole – hanno sottolineato i prefetti- contribuisce infatti al rafforzamento della sicurezza reale e percepita nel territorio favorendo così l’esercizio e lo sviluppo dei diritti fondamentali di libertà.
Gli accademici Nicola Ferrigni e Anna Maria Giannini hanno richiamato i meccanismi psicologici e sociali che trasformano le paure e gli smarrimenti lavorativi in meccanismi di aggressione ed isolamento sociale, nonché l’esistenza di uno scarto sempre più evidente tra “piazza” e “palazzo”. Entrambi hanno altresì sottolineato come la coesione tra il sapere accademico e i vissuti professionali e la promozione di una cultura della sicurezza condivisa rappresentano dei pilastri imprescindibili per uscire dalla pandemia e per ricostruire uno Stato sociale e di comunità.
Il disagio sociale degli imprenditori del commercio è stato rappresentato con forte determinazione dal presidente della Federazione dei pubblici esercizi della Toscana e vicepresidente nazionale di Fipe Aldo Cursano.
Il tema del programma di approfondimento monitor è stato promosso dall’Associazione nazionale insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (ANCRI) e dall’Associazione Nazionale Funzionari di Polizia (ANFP), Il presidente dell’ ANFP Enzo Marco Letizia ed il presidente dell’ANCRI Tommaso Bove hanno colto l’occasione dei rispettivi interventi per ringraziare l’Editore e il Direttore generale di Italia 7 oltre conduttore della trasmissione per aver saputo cucire con abilità ed intelligenza professionale le diverse opinioni e i diversi ruoli e contributi degli autorevoli ospiti. Hanno anche auspicato che questi approfondimenti multidisciplinari possano proseguire.
In chiusura della trasmissione il prefetto Tagliente ha presentato il progetto ANCRI condiviso con l’ANFP denominato “Itinerari di sicurezza” Un progetto partito da Firenze che immagina già nuove tappe per continuare a promuovere la cultura della sicurezza condivisa declinata alle esigenze dei territori che ospiteranno i prossimi incontri dibattiti.
Il dibattito è stato utile anche per promuovere un modello organizzativo che vede le conoscenze degli studiosi delle scienze comportamentali di diverse Università, viaggiare di pari passo e supportare il “saper fare” dei “poliziotti” in un rapporto osmotico in cui l’uno alimenta l’altro, arricchendosi e rinforzandosi a vicenda. Una occasione per evidenziate i punti di forza del sapere coniugare le conoscenza del mondo accademico con il vissuto professionale del fare, delle Autorità, dei Funzionari di P.S. e delle Forze di Polizia che hanno maturato decenni di esperienza operativa a gestire le manifestazioni di piazza, al servizio della gente.
Nel corso del dibattito tutte le Autorità intervenute hanno condiviso che ruolo dei rappresentanti delle diverse categorie sociali e produttive che stanno protestando contro le nuove misure restrittive, può essere importante anche per evitare che si alzi la tensione e che il disagio sociale sia sfruttato da parte di estremisti e singole posizioni ideologiche.
“Promuovere una cultura della sicurezza condivisa – hanno sottolineato all’unisono gli ospiti della trasmissione – è importante anche per assicurare il bilanciamento tra il diritto di manifestare, la salvaguardia della salute collettiva e la necessità di contrastare con fermezza gli atti di violenza di coloro che si infiltrano nelle manifestazioni strumentalizzando la protesta.
In questa direzione è determinante anche l’ascolto, il dialogo e la mediazione con i promotori delle manifestazioni, finalizzati ad aiutare le persone che hanno necessità di far sentire la loro protesta.

Castelli Romani

Grottaferrata, il Coro Crypters si presenta!

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L’appuntamento è a Grottaferrata, in piazza. Ci incontriamo e li subito il mio stupore: Sei tu Benedetta Tomboletti? Non lo nascondo; sono piacevolmente meravigliato nel vedere una ragazza giovanissima – poco più di 20 anni – presidente di una Associazione di Promozione Sociale. Sono io! – la sua risposta gentile e sorridente.

Il coro Crypters, negli anni, ha saputo coniugare una modalità antica di cantare, la polifonia, con un repertorio estremamente giovane unendo il tutto dentro una compagine “orgogliosamente” mista.

I “requisiti” per farne parte: avere nel cuore e nella testa la voglia di cantare.
Benedetta sono estremamente sorpreso nel vedere una ragazza della tua età a capo di una Associazione che riporta una serie di successi davvero importanti
(sorride compiaciuta) Ti ringrazio pensa che sono diventata presidente di questa nostra associazione ben 5 anni fa.

Non ti hanno, passami il termine, tremato le gambe ad accettare questo ruolo?
Guarda sono circondata da un gruppo di persone che riesce, da sempre, a fare squadra.
Il direttore, il maestro Massimo Laurelli, che è nel contempo nostro direttore artistico insieme agli altri membri del direttivo della Associazione sono per me lo stimolo a fare meglio e le mie guide nel migliorare ogni giorno.

Partiamo proprio dal nome; perché Crypters?
Essendo anche tu dei Castelli Romani conoscerai bene la tradizione che vuole far risalire il nome di Grottaferrata alla “Grotta”, crypta in latino, con una grata, appunto ferrata che è, per la tradizione, il luogo del primo accampamento dei monaci di San Nilo da Rossano. Da lì il nome di Cryptaferrata che poi divenne “Grottaferrata”.

Quindi avete rinnovato nel nome la storia millenaria che caratterizza la vostra città collegandola poi alla meraviglia del canto polifonico che è vostra caratteristica prima?
E si! Noi siamo un giovane coro, dal punto di vista della propria storia, ma che spazia da una componente giovanile di adolescenti fino alle età più mature: un coro misto che amalgama diverse vocalità e tonalità che oggi supera il numero dei 30 componenti.
Una alchimia nata da una precedente esperienza che si è arricchiata nel corso di questo quinquennio.
Un gruppo che si è posto una serie di obiettivi che piano piano punta a raggiungere conscio e consapevole che il migliorare ed il mettersi in gioco sono gli elementi principali di questa ricetta.


Quindi mi stai dicendo che il segreto del vostro successo risiede in questo?
È uno degli elementi. Costruire un realtà necessita di scelte, di tempo, di dedizione. È un puzzle dove bisogna cercare di unire gli elementi e qualora necessario limare alcuni pezzi per renderli ancora di più importanti nella costruzione del quadro finale.
Quindi un lavoro continuo?
Certo che si. La passione che ci unisce, la voglia di migliorare, unita poi alla dedizione per questo che per noi resta, di sicuro, un gioco che ci appassiona è di certo la formula migliore per creare quella, passami il termine, magia che poi durante i nostri concerti vediamo negli occhi e nell’animo di chi ci viene a trovare.

Ricapitolando: presidente a 18 anni, oggi 23 … ma dove vuoi arrivare?
(sorride) Io mi sono messa a disposizione di un gruppo che veniva, come ti dicevo prima, da una esperienza corale. Noi tutti insieme ogni giorni ci poniamo delle sfide che servono esclusivamente ad alzare l’asticella del miglioramento. Sono più che altro una sorta di ascoltatore attento degli equilibri di questo gruppo. Cerco di capire le diversità dei singoli e farne, assieme al maestro, ed a tutti gli altri una operazione di sintesi per creare valore aggiunto. Ed ogni giorno che passa mi rendo sempre più conto della necessità di imparare e fare tesoro delle esperienze che stiamo creando insieme.

Tornando alla musica ed alla vostra caratteristica principale: un repertorio moderno in chiave “classica”. Permettimi la domanda: ma non correte il rischio di annoiare?
Vedi il nostro è un repertorio principalmente pop: spaziamo dai Queen, agli Abba, alle Spice Girl, fino ad arrivare a Michael Jackson.
Ti racconto un fatto: il brano Wannabe delle Spice Girl è stato per noi una sfida davvero importante. Il nostro maestro è riuscito ad avere questa partitura con un arraggiamente stile madrigale. Di fronte a noi avevamo persone di ogni genere entuasiaste di questa nostra particolare esecuzione. Per noi tutti è stata davvero una esperienza indimenticabile. Vedere persone che si divertivamo di fronte ai nostri occhi ci ha riempito il cuore di gioia dandoci una ulteriore voglia di continuare con questo nostro progetto.


Personalmente ho apprezzato moltissimo la vostra versione della canzone “Le ragazze” de I neri per Caso durante l’ultima Fiera di Grottaferrata. Quale è stato il motivo della scelta di questo brano davvero particolare?
Viviamo in un momento storico in cui la violenza di genere, ed in particolare, la violenza sulle donne sono notizie, ahimè, che riempiono le prime pagine. Abbiamo voluto dare un segnale forte.
La musica, da sempre, ha una valenza positiva che è principalmente declinata come “portatrice di pace”.

Eseguire questo brano è stato per noi dare testimonianza di una presenza forte.
Creare questo equilibrio musicale diventa stimolo a creare quell’equilibrio sociale necessario alla nostra collettività per comprendere i rischi di questo terribile fenomeno di violenza.


Come si svolgono le attività del Coro?
(sorride ancora di più) Guarda chi viene alle prime lezioni del nostro Coro può restare stupefatto dalla capacità del nostro maestro di coinvolgere ogni persone rendendoci abili nei ruoli che dobbiamo ricoprire. Spesso passiamo intere giornate insieme, ovviamente intervallate dalle chiacchierate tra amici, perché poi questo in fondo noi siamo, che ci portano ad entrare in piena sinergia gli uni con gli altri.
Poi – e qui si lascia scappare un piccolo segreto – a volte il maestro ci “interroga” singolarmente proprio perché ognuno deve essere ben consapevole della responsabilità che la parte gli attribuisce.
Un gioco ma che permette ad ognuno di poter essere parte principale di un progetto comune.

Che si prova prima di entrare in scena?
(e qui diventa seria) La paura c’è, non lo nascondo! Poi dipende dal luogo, dalla circostanza. Ma nel momento in cui c’è l’inizio del brano ritorna quella “magia” che crea il gruppo e le paure, le ansie, le preoccupazioni lasciano lo spazio a quella fiducia che insieme riusciamo a costruire e la gioia di poter regalare a chi ci ascolta qualche minuto di serenità fa il resto.


Un Diploma Oro in un concorso di Cori. Una popolarità sempre crescente. Addirittura nell’ultima Fiera di Grottaferrata avete fatto il pienone? Ma quali sono oggi i sogni dei Crypters?
Il primo è facile: vogliamo confrontarci con tutte le altre realtà coristiche di Roma e non solo.
E poi ti do una anteprima: assieme al Comune di Grottaferrata, alla Associazione Arché e alla Associazione Nesos abbiamo in esecuzione un progetto vinto per il recupero di quella che è la cosiddetta casa del Custode.
Ti spiego meglio: noi proviamo presso il Villino delle Civette, sempre a Grottaferrata.
Esiste quel complesso che era la vecchia casa del Custode. Abbiamo vinto questo bando da 150 mila euro con il quale ristruttureremo il locale creando un vero e proprio HUB CULTURALE.
Ci sarà la sede di una redazione giornalistica, una radio ed uno studio di registrazione.
Ma non finisce qui: questo che sarà poi chiamato YOUNG HUB sarà sede di tutta una serie di corsi indirizzati ai cosidetti NEET cioè ragazzi e ragazze che non studiano e non lavorano.
Vogliamo creare tutta una serie di figure professionali che possano essere di corredo alla redazione, al giornale, alla radio, ect. Un progetto dentro il progetto. Vogliamo fare in modo che la passione che come Coro mettiamo in essere divenga traino anche per far riscoprire desideri e sogni ai ragazze ed alle ragazze.

Cavolo, passami il termine, un progetto davvero ambizioso ma concreto e a che punto siete?
Per questo mese di maggio dovrebbero partire i lavori di ristrutturazione dei locali e poi partiranno una serie di corsi
Beh te lo dico già da subito: il giorno in cui si sarà l’inaugurazione noi come giornale saremo li per raccontare ancora questa vostra esperienza
Sarete i benvenuti ma vi diamo già da adesso un ulteriore appuntamento, diciamo, a breve: ad ottobre nella splendida cornice delle Scuderie Aldobrandini ci sarà, organizzata dalla nostra Associazione, la II edizione della rassegna “RYCANTO”.
Un rassegna coristica che sarà davvero, come ti dicevo prima, l’occasione per confrontarci con altre realta corali.

Che dirti Benedetta, non possiamo che ringraziarti di questa splendida energia che tramite le vostre attività, la vostra passione portate avanti.

Queste realtà meritano davvero tutta l’attenzione ed il fatto stesso di trovarsi di fronte una ragazza di 23 anni con questa carica è davvero il segno che le nuove generazioni sono davvero una garanzia per il nostro futuro.
… dimenticavamo … i Crypters vi aspettano sabato 18 maggio a Villa Celimontana per la Notte Europea dei Musei … non perdeteveli.

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Castelli Romani

Monte Porzio Catone, elezioni: Carla Carletti presenta la sua squadra

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C’era tutto il calore di un paese, Monte Porzio Catone, ieri sera al Parco Gramsci dove una emozionatissima Carla Carletti ha presentato la sua squadra che punta a governare, per i prossimi cinque anni, il Comune.

Una accoglienza calorosa, che fa comprendere come a volte per far riavvicinare le persone alla politica basti davvero poco: metterci la faccia.
E lo fa una squadra estremamente giovane ma ricca di esperienza e di voglia di fare.
Per primi a salire sul palco i “big” della politica regionale e nazionale:

Filiberto Zaratti

Subito l’onorevole Filiberto Zaratti di Alleanza Verdi e Sinistra che rilancia una “città solidale” e il “riscoprire le tradizioni e la cultura” mettendo al centro “la tutela ambientale” chiudendo, poi, il suo intervento con un concetto chiaro “la politica deve essere sempre presente” e non solo in occasione delle competizioni elettorali.

Piero Famiglietti

Poi è il turno di Piero Famiglietti, coordinatore territoriale del Movimento 5 Stelle, che si impegna a supportare la squadra di Carla Carletti che ha come obiettivo “cambiare il sistema”.

Eleonora Mattia

E poi l’abbraccio di Eleonora Mattia, consigliere regionale del Partito Democratico, che, visibilmente commossa, parla di Carla come “un’amica” che avrà il compito di dimostrare che “la visione di una donna in politica porta, di sicuro, una maggiore sensibilità” dentro le istituzioni.
Chiude l’onorevole Claudio Mancini, anche lui del Partito Democratico, che invita a sostenere Carla Carletti per “riportare una voglia di cambiamento, di riscossa”.

l’onorevole Claudio Mancini

E poi loro, i veri protagonisti della giornata: Adriana Calì che parla di futuro e di città dei diritti;

Alice Intreccialagli con Carla Carletti

Alice Intreccialagli, “la più piccola” del gruppo ma con una grinta da vendere che parla, senza timore alcuno, di “aggregazione”, di “educazione alla scienza” e poi tra gli applausi dei cittadini monteporziani dice “noi giovani siamo un investimento per il futuro”.
Francesca Giusberti che ci ricorda la necessità di “mantenere integro il territorio” eredità viva dei nostri genitori, dei nostri antenati.
Martina Marini che narra la Storia antica di Monte Porzio Catone vissuta, da sempre, come protagonista dai romani fino ai giorni nostri. Ed in un susseguirsi Sergio Dolciotti “Carla ci prendiamo un impegno di piantumare 100 alberi almeno ogni anno?” con lei che risponde un deciso ed urlato “SI!”.
E poi ancora Enrico Sciarra che invita a credere a “Carla in quanto donna e mamma”; Fabrizio Sanitati ed ancora Stefano Costamagna che invita ad una profonda riflessione “Monte Porzio Catone merita sicurezza … nei primi 4 mesi 25 denunce per furti in abitazioni”. La sua è una riflessione forte ma ricorda “non c’è bisogno di sceriffi, abbiamo bisogno di sicurezza”.

Flavio Ciminelli con Carla Carletti

E poi ancora Emiliano Ragno e poi un commosso Flavio Ciminelli che con chiarezza esclama “nessuno deve restare indietro”, “ognuno ha il diritto di fare parte integrante di questa comunità”, basta violenze “va ricucito il territorio” ma soprattutto, citando Carla Carletti, dice “non esistono disabilità ma luoghi disabilitanti” … l’impegno è far in modo che questi ultimi non ci siano più.
Ed alla fine l’abbraccio tra Carla Carletti ed Emanuele Pucci è un virtuale passaggio di consegne.

l’abbraccio tra Carla Carletti ed Emanuele Pucci

“Bisogna assumersi le responsabilità” e sia questo un mese “di dialoghi, di incontri” ma soprattutto sia l’inizio di un colloquio sempre attento con tutti i cittadini.
E poi alla fine Lei, Carla, la sua maglia rossa svetta sul palco: una promessa “faremo in modo che ogni quartiere abbia un suo Comitato che divenga anello di congiunzione tra i cittadini e l’amministrazione” e poi il suo “Fidati” perché la fiducia si ottiene con piccoli gesti, avendo la capacità di ascoltare e fare sintesi.
E poi alla fine: “non votate per abitudine” riprendete in mano la vostra libertà di scelta.
… e la serata si chiude tra gli applausi e gli abbracci sul palco …

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Castelli Romani

Rocca Priora, il Cartoni viene potenziato: sarà Casa della Comunità e Ospedale di Comunità

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L’avvio dei lavori all’Ospedale Cartoni di Rocca Priora segna un passo significativo verso la realizzazione di una struttura innovativa che servirà non solo come ospedale, ma anche come Casa di Comunità. È cruciale comprendere la distinzione tra Casa di Comunità (Cdc) e Ospedale di Comunità (Odc), in quanto entrambe giocano ruoli complementari nel fornire assistenza sanitaria e supporto sociale alla popolazione.

La Casa di Comunità è un luogo pensato per offrire servizi integrati che vanno oltre l’assistenza medica tradizionale. Qui, la comunità trova sostegno attraverso programmi di prevenzione, servizi sociali, supporto psicologico e attività di promozione della salute. Si tratta di un punto di riferimento per la comunità locale, dove le persone possono trovare risorse per migliorare il loro benessere generale.

Dall’altra parte, l’Ospedale di Comunità si concentra sull’assistenza sanitaria specializzata e sulla gestione di casi più complessi che richiedono cure ospedaliere. Tuttavia, a differenza degli ospedali tradizionali, gli Ospedali di Comunità sono più integrati nella rete di assistenza territoriale e spesso collaborano con altre strutture sanitarie e servizi sociali per garantire una presa in carico completa dei pazienti.

Per quanto riguarda i servizi sanitari offerti alla popolazione di Rocca Priora, la trasformazione dell’Ospedale Cartoni in una Casa di Comunità e Ospedale di Comunità significa una gamma più ampia di servizi accessibili in loco. Oltre alle cure ospedaliere convenzionali, i residenti avranno accesso a servizi di riabilitazione, cure palliative, assistenza domiciliare, consulenza specialistica e supporto per malattie croniche.

Con deliberazione del Commissario Straordinario della Asl Roma 6 Francesco Marchitelli sono stati validati i progetti esecutivi per i lavori e nuove attrezzature all’Ospedale Cartoni di Rocca Priora che diventerà sia Casa di Comunità che Ospedale di Comunità con possibilità di ricoveri e 20 posti letto disponibili. C’è una progettualità in totale per 4 milioni di euro che prevede interventi strutturali molto importanti. A darne notizia durante la Trasmissione Officina Stampa è l’Ingegner Alessandra Candreva, Dirigente della struttura tecnica ingegneria della Asl Roma 6 la quale ha dettato qualche linea generale sui lavori del Piano di Ripresa e Resilienza per poi entrare nei prossimi mesi nel particolare di ciascun cantiere. Basti pensare che sono 50 i milioni di investimento del Pnrr su un vasto territorio che va dai Castelli Romani fino al litorale.Sono 49 progetti finalizzati a implementare e sviluppare la sanità di iniziativa per andare a defaticare gli ospedali e 11 case della comunità. La prima che parte è Rocca Priora con la doppia veste di casa e ospedale di Comunità. quest’ultimo sarà a gestione infermieristica dove verranno trattate le acuzie minori e c’è la possibilità di ricovero. Adesso è stata approvata la progettazione esecutiva con interventi interni strutturali e impiantistici per poi andare a ragionare, in seguito, anche sulle parti esterne. Il 27 maggio c’è una riunione anche con la direttrice del distretto H1 (n.d.r. che comprende i Comuni di Rocca Priora, Rocca Di Papa, Montecompatri, Monteporzio Catone, Frascati, Grottaferrata, Colonna) Giovanna Loredana Russo per capire la destinazione e finalizzare le erogazioni della tipologia dei servizi che verranno offerti. 

Per quanto riguarda i servizi sanitari offerti alla popolazione dell’intero distretto, la trasformazione dell’Ospedale Cartoni in una Casa di Comunità e Ospedale di Comunità significa una gamma più ampia di servizi sanitari accessibili sul territori

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