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Redazione Lazio

ASL DI FROSINONE AFFIDA SERVIZIO CUP. SCALIA (PD) INTERROGA POLVERINI: "SCELTA INCOMPRENSIBILE E PREMATURA"

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“Mi sembra del tutto svantaggioso permettere che la Asl di Frosinone proceda all’affidamento del servizio CUP prima del termine della gara centrale regionale”. Ad affermarlo il consigliere regionale Francesco Scalia, che per chiarire le recenti scelte della Asl di Frosinone, in merito al servizio Recup, per le prenotazioni delle visite mediche e specialistiche, interroga la Presidente della Regione Lazio. “Il Contratto di Servizio tra ASL e Cooperativa Capodarco – spiega – prevede l’affidamento del servizio CUP fino alla definitiva aggiudicazione della gara centrale regionale.  Ad oggi, la procedura regionale per l’individuazione del nuovo gestore del servizio non è ancora conclusa e, nella nostra Asl per risolvere il problema ed assicurare la continuità del servizio Cup, al contrario di quanto fatto dalle altre aziende sanitarie regionali, non si è provveduto a concedere una proroga del contratto al Gruppo Capodarco, ma, si è preferito riaprire un bando di gara per l’affidamento del servizio, chiuso a seguito della gara centrale regionale e poi riaperto l’8 febbraio. Con una gara regionale ancora aperta non ha alcun senso affidare, per pochi mesi, il servizio ad una diversa impresa perché oltre a compromettere la qualità e la continuità del servizio, si rischia di aggravare inutilmente la spesa pubblica sanitaria”.
 “La Cooperativa Capodarco gestisce il servizio per conto della Regione Lazio dal 1999. Come conseguenza dell’imminente cessazione dei servizi CUP nella provincia di Frosinone, la cooperativa dichiarerà lo stato di crisi e attiverà le procedure di cassa integrazione straordinaria e mobilità per tutti  i 230 lavoratori, attualmente addetti nella provincia di Frosinone, di cui circa 80 sono soggetti diversamente abili. Credo – conclude Scalia – sia doveroso da parte della Regione Lazio approfondire le motivazioni che hanno portato la Asl di Frosinone a non rispettare il contratto sottoscritto con la Capodarco, e soprattutto capire quali vantaggi economici e qualitativi porterà l’affidamento del servizio ad una diversa impresa per soli pochi mesi”.
 

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Metropoli

Colleferro, furto al supermercato: arrestato un 27enne

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COLLEFERRO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne georgiano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di furto aggravato nei pressi di un noto supermercato di Colleferro.

Nello specifico, ieri pomeriggio, i militari nel corso di mirati servizi di prevenzione nei pressi delle attività commerciali, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli addetti alla sicurezza interna di un centro commerciale. I militari sono intervenuti rapidamente all’interno del supermercato dove hanno bloccato il 27enne. Il giovane aveva effettuato il pagamento di alcuni prodotti, del valore di pochi euro, oltrepassando poi le barriere antitaccheggio con lo zaino pieno di prodotti per l’estetica e repellenti anti-zanzare del valore complessivo di circa 450 euro. I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui l’uomo si è impossessato della refurtiva, interamente restituita all’avente diritto.

Nella mattinata, il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e condannato il 27enne a quattro mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di ammenda, previo patteggiamento.

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Cronaca

Ardea, beccati in flagrante mentre tentano una rapina in casa

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ARDEA (RM) – I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza due uomini italiani, un 46enne e un 47enne, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati per il reato di tentata rapina ai danni di un commerciante, 58enne.
La scorsa notte, una ragazza si è presentata presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, chiedendo aiuto e denunciando un furto in atto presso la propria abitazione di Ardea, via Modena.
Ragion per cui, due Carabinieri, liberi dal servizio e in borghese, acquisita la segnalazione, si sono recati immediatamente presso l’abitazione della donna dove hanno trovato un uomo in fase di colluttazione con il padre della ragazza. Immediatamente bloccato, i Carabinieri, su indicazioni della vittima, hanno appurato della presenza di un secondo complice e si sono messi alla ricerca dell’uomo che, prima dell’arrivo dei militari si era dileguato nei campi limitrofi, ma è stato immediatamente rintracciato e bloccato a circa 50 metri di distanza, nascosto tra gli arbusti.
La vittima, soccorsa, è stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Anna di Pomezia, per le escoriazioni riportate durante la colluttazione ricevendo cinque giorni di prognosi.
I Carabinieri, ricostruendo la dinamica dei fatti, hanno appurato che, i due indagati si erano introdotti all’interno della cantina, con l’intento di asportare generi alimentari (olio e vino).
Per questo motivo, i due indagati, sono stati arrestati e condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Al termine dello stesso, il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.



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Cronaca

Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

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I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



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