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Allo Spazio Esperienza Europa – David Sassoli, un summit di alto livello ha riacceso il dibattito sulla necessità di un’autentica difesa europea integrata. Protagonisti istituzioni, esperti di cybersicurezza e figure di rilievo del mondo civile e giuridico.
In un contesto internazionale sempre più instabile, minacciato da guerre ibride, attacchi informatici e tensioni geopolitiche, il 9 maggio si è tenuto a Roma un evento chiave dedicato alla difesa e alla sicurezza comune europea. L’incontro, ospitato presso lo spazio “Esperienza Europa – David Sassoli”, ha visto un ricco confronto tra esponenti istituzionali, militari e civili, con l’obiettivo di rafforzare la visione strategica e l’autonomia dell’Unione Europea in materia di sicurezza.
A dare il via al dibattito è stata Antonella Sberna, vicepresidente del Parlamento europeo, che ha sottolineato la necessità per l’Europa di diventare protagonista della propria protezione: «L’Europa deve essere protagonista della propria sicurezza. Serve una visione comune e il coraggio di agire insieme».
Salvatore De Meo (PPE, Forza Italia), presidente della delegazione per le relazioni con l’Assemblea parlamentare della NATO, ha ribadito il ruolo complementare tra Europa e Alleanza Atlantica: «Non si tratta di sostituire la NATO, ma di rafforzare le nostre capacità di risposta in modo autonomo e sinergico».
Di primo piano l’intervento del ministro della Difesa Guido Crosetto, che ha posto l’accento sul valore strategico dell’investimento in sicurezza: «Investire in sicurezza significa investire nella libertà e nella stabilità dei nostri cittadini e delle future generazioni».
Sul fronte della cybersicurezza, tema centrale del dibattito, è arrivato l’allarme di Bruno Frattasi, direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale (ACN): «Le minacce informatiche sono oggi una delle principali sfide per la sicurezza europea. Serve una cooperazione ancora più stretta tra le agenzie dei Paesi membri».
Carlo Corazza, direttore dell’Ufficio del Parlamento europeo in Italia, ha delineato i nuovi orizzonti di una sicurezza condivisa, includendo cybersicurezza, difesa delle infrastrutture critiche e protezione civile.
Particolarmente significativo è stato il contributo del giurista Matteo Frasi, tra i protagonisti dell’incontro, che ha offerto una visione innovativa e umanistica del concetto di difesa: «Parlare oggi di difesa europea significa pensare a un’Europa più unita, capace di proteggere non solo i confini ma anche i diritti e la dignità delle persone». Un intervento che ha saputo coniugare competenza giuridica e sensibilità strategica, mettendo al centro l’equilibrio tra sicurezza e democrazia.
Accanto a lui anche l’avvocato Lorenzo Midili, che ha ribadito l’importanza del tessuto sociale: «Serve un impegno comune, fatto anche di ascolto e responsabilità. La sicurezza nasce prima di tutto dalla coesione e dalla fiducia tra i popoli europei».
A moderare il dibattito è stata Cinzia Bonfrisco, già componente della delegazione NATO, che ha saputo guidare i lavori con equilibrio e chiarezza, favorendo un dialogo costruttivo tra i diversi attori istituzionali.
L’incontro ha rappresentato un forte segnale di mobilitazione e consapevolezza, evidenziando come la difesa comune europea non sia più solo una prospettiva futura, ma una necessità presente. In un mondo in trasformazione, l’Europa è chiamata a rispondere con unità, determinazione e una strategia chiara: anche grazie al contributo di voci nuove e competenti come quella dell’avvocato Frasi.