Connect with us

Roma

CASTELLI ROMANI, CASO VINI SOTTO LA LENTE DEI NAS: INDIVIDUATE LE DUE CANTINE…IL FRASCATI NON E' IN BALLO!

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura 2 minuti Il vino del Lazio non può essere accostato tutto a simili furberie che hanno fatto chiacchierare le cronache in questi giorni.

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

C.R.

Individuate le due cantine oggetto di controlli da parte del Nas di Roma. Una ha sede a Frascati, alla quale il Nas Carabinieri di Roma, avrebbe sequestrato 100 ettolitri di vino da tavola che sarebbe stato spacciato per Igt. Mentre la seconda con sede a Monte Porzio avrebbe un nome ben noto con un altrettanto noto trascorso famigliare. La seconda cantina vinicola serve in tutta Italia delle partite a 360° e  vanta milioni di imbottigliamenti. Oltretutto, di varietà di vini ha solo che l’imbarazzo della scelta ( Aglianico beneventano I.g.t., cabernet I.g.t., castelli romani bianco D.o.c. , castelli romani rosso D.o.c., cesanese I.g.t., cesanese del piglio D.o.c., copertino rosso D.o.c., falanghina I.g.t., frascati superiore D.o.c., inzolia I.g.t., montepulciano d’abruzzo d.o.c., nero d'avola I.g.t, primitivo di manduria Doc……e tanti altri). Alla cantina di Monte Prorzio sarebbero state rilevate gravi violazioni amministrative, come la detenzione di un ingente quantitativo di vino ''Igt Lazio'' di ignota provenienza e privo di documenti fiscali di entrata, la presenza di alimenti mancanti di informazioni per la loro rintracciabilità, irregolarità nella tenuta delle registrazioni inerenti le movimentazioni dei prodotti vitivinicoli e nella gestione dei prodotti sottoposti ad accisa, nonché un ammanco di oltre 1.200 etto litri di vino Doc, non rinvenuto nonostante dai registri risultasse in cantina. In tutta questa storia il vino Frascati non c’entra nulla. Dunque non ci sono motivi, al momento, affinché il Consorzio e il suo presidente Mauro De Angelis entrino in ballo. Una considerazione che va, però fatta, è che il monopolio della fascetta è rischioso oltre volontario.  E chi ne abusa e  ci gioca commette reati: è forse lecito stampare monete false? Lo stesso interrogativo vale per il vino e poi oggi, grazie ai controlli incrociati, fortunatamente, i “taroccatori” hanno la vita difficile. Il vino del Lazio non può essere accostato tutto a simili furberie che hanno fatto chiacchierare le cronache in questi giorni. Le cantine oneste sono la stragrande maggioranza e da parte dei comunicatori dovrebbe esserci molta attenzione in tal senso. Qualora si intenda pubblicare una notizia di truffa e reati amministrativi, è opportuno localizzare almeno la posizione geografica esatta delle aziende coinvolte per evitare che il buon nome del vino dei Castelli Romani venga utilizzato impropriamente e soprattutto con una accezione negativa.  

tabella PRECEDENTI:

Metropoli

Colleferro, furto al supermercato: arrestato un 27enne

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

COLLEFERRO – I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile della Compagnia di Colleferro hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne georgiano, già noto alle forze dell’ordine, gravemente indiziato di furto aggravato nei pressi di un noto supermercato di Colleferro.

Nello specifico, ieri pomeriggio, i militari nel corso di mirati servizi di prevenzione nei pressi delle attività commerciali, hanno ricevuto una segnalazione da parte degli addetti alla sicurezza interna di un centro commerciale. I militari sono intervenuti rapidamente all’interno del supermercato dove hanno bloccato il 27enne. Il giovane aveva effettuato il pagamento di alcuni prodotti, del valore di pochi euro, oltrepassando poi le barriere antitaccheggio con lo zaino pieno di prodotti per l’estetica e repellenti anti-zanzare del valore complessivo di circa 450 euro. I militari, oltre ad acquisire la denuncia del responsabile dell’esercizio commerciale, hanno anche acquisito le immagini del sistema di videosorveglianza che documentano gli attimi in cui l’uomo si è impossessato della refurtiva, interamente restituita all’avente diritto.

Nella mattinata, il Tribunale di Velletri ha convalidato l’arresto e condannato il 27enne a quattro mesi di reclusione (con pena sospesa) e 200 euro di ammenda, previo patteggiamento.

Continua a leggere

Cronaca

Ardea, beccati in flagrante mentre tentano una rapina in casa

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minuto

image_pdfimage_print

ARDEA (RM) – I Carabinieri della Tenenza di Ardea hanno arrestato in flagranza due uomini italiani, un 46enne e un 47enne, già noti alle forze dell’ordine, gravemente indiziati per il reato di tentata rapina ai danni di un commerciante, 58enne.
La scorsa notte, una ragazza si è presentata presso gli uffici della Tenenza dei Carabinieri di Ardea, chiedendo aiuto e denunciando un furto in atto presso la propria abitazione di Ardea, via Modena.
Ragion per cui, due Carabinieri, liberi dal servizio e in borghese, acquisita la segnalazione, si sono recati immediatamente presso l’abitazione della donna dove hanno trovato un uomo in fase di colluttazione con il padre della ragazza. Immediatamente bloccato, i Carabinieri, su indicazioni della vittima, hanno appurato della presenza di un secondo complice e si sono messi alla ricerca dell’uomo che, prima dell’arrivo dei militari si era dileguato nei campi limitrofi, ma è stato immediatamente rintracciato e bloccato a circa 50 metri di distanza, nascosto tra gli arbusti.
La vittima, soccorsa, è stata trasportata presso l’Ospedale Sant’Anna di Pomezia, per le escoriazioni riportate durante la colluttazione ricevendo cinque giorni di prognosi.
I Carabinieri, ricostruendo la dinamica dei fatti, hanno appurato che, i due indagati si erano introdotti all’interno della cantina, con l’intento di asportare generi alimentari (olio e vino).
Per questo motivo, i due indagati, sono stati arrestati e condotti in caserma e sottoposti agli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo. Al termine dello stesso, il giudice ha convalidato l’arresto per entrambi e disposto per loro la misura cautelare degli arresti domiciliari.



Continua a leggere

Cronaca

Marcellina, perseguita moglie e figlia dagli arresti domiciliari: portato in carcere

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo

Tempo di lettura < 1 minuto

image_pdfimage_print

I Carabinieri della Stazione di Marcellina hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari con custodia in carcere a carico di un uomo italiano di 55 anni.
L’esecuzione del provvedimento da parte dei Carabinieri rappresenta l’epilogo di attività investigative mirate a far emergere i molteplici e duraturi comportamenti violenti denunciati dalla ex moglie dell’uomo, costretta a subire le vessazioni del compagno per lunghi periodi, oltre che frequenti violenze fisiche e psicologiche, fino a quando decideva di porre fine alla relazione.
A gennaio dello scorso anno, l’uomo usava violenza anche nei confronti della figlia, all’epoca 17enne, colpevole di essere andata a mangiare una pizza con sua madre, causandole lesioni al volto. Quest’evento ha convinto la donna a denunciare tutto, compresi i maltrattamenti subiti in passato, oltre l’ultimo gravissimo evento a danno della figlia. All’uomo veniva applicato il divieto di avvicinamento con braccialetto elettronico, e divieto dio comunicazione con la parte offesa.
L’uomo, non rispettando il divieto imposto, inviava messaggi minacciosi tramite social network alla ex moglie ed alla propria figlia, cercando di influenzare le loro deposizioni nel processo che si stava svolgendo a suo carico, arrivando a minacciarle anche in aula di tribunale.
In considerazione dei gravissimi fatti accaduti, dell’inosservanza della misura cautelare imposta al 55enne e della necessità di salvaguardare l’incolumità delle donne vittime di violenza, la Procura della Repubblica richiedeva ed otteneva dal Tribunale di Tivoli l’emissione di un aggravamento della misura cautelare in atto con quella della custodia cautelare in carcere, che veniva eseguita lo scorso 9 maggio dai Carabinieri di Marcellina, che traevano in arresto il soggetto e lo conducevano presso la casa Circondariale di Rebibbia.



Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti