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Costume e Società

Anguillara Sabazia, il Comune aderisce al progetto ANCRI decoro delle Bandiere e rinnova il Tricolore

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Tempo di lettura 4 minuti Alla cerimonia organizzata dal vice sindaco Sara Galea sono intervenuti i i vertici dell’Associazione insigniti Bove, Tagliente e Garofalo

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ANGUILLARA (RM) – Si è conclusa con successo la cerimonia di consegna delle nuove bandiere al Comune di Anguillara Sabazia da parte dell’Associazione Nazionale Insigniti al Merito della Repubblica (ANCRI).

I vertici dell’Associazione dei benemeriti della Repubblica hanno espresso grande apprezzamento per la sensibilità istituzionale, da parte dell’amministrazione comunale e in particolare da parte del vice sindaco Sara Galea, a mantenere alta l’attenzione sui valori e i simboli della Repubblica richiamati nella nostra Carta Costituzionale.

Dalle ore 10.30 di venerdì 28 settembre 2018 la Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato, composta da 23 elementi e diretta dall’Ispettore Capo Silverio Mariani, si è esibita lungo un breve tratto cittadino intonando brani come Colonel Boogey, Stand by Me, La Vita è Bella, New York New York, Mamma mia, Singin’ in the Rain, Marcia Trionfale dell’Aida, Radetzky March, Giocondità e per ultimo il Canto degli Italiani.

La cerimonia, voluta fortemente dalla Giunta guidata dal Sindaco Sabrina Anselmo, è stata moderata da Viviana Normando, Assessore con deleghe alla cultura, turismo, centro storico e rapporti internazionali, diritti umani e pace.

A nome dell’Amministrazione Comunale ha quindi preso la parola per il saluto di benvenuto il vice sindaco Sara Galea, Assessore alle politiche sociali, di genere, Urp, eventi e sicurezza, la quale dopo aver salutato le autorità e le personalità intervenute, gli insegnanti e i ragazzi delle scolaresche di Anguillara e i rappresentanti della comunità locale presenti, ha rivolto un ringraziamento al rappresentante del Questore di Roma, dottoressa Tiziana Lorenzo, al primo dirigente della Polizia di Stato Mario Cardea dirigente delle Specialità da cui dipende il personale della Fanfara a cavallo, al colonnello Gennaro De Maio del Comando Artiglieria e a tutti i rappresentanti della Forze e Corpi di Polizia e a quello del mondo del volontariato presenti

“Saluto e ringrazio a nome dell’Amministrazione comunale e della comunità di Anguillara la presidenza dell’Associazione Nazionale degli insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica (ANCRI) – ha proseguito- per averci consentito oggi di organizzare questi eventi di rilievo istituzionale, sociale e formativo. Un ringraziamento speciale sento di rivolgerlo al prefetto Francesco Tagliente, al presidente dell’ANCRI Tommaso Bove, al vice presidente Domenico Garofalo e al Commissario Marco Valerio Cervellini

“Affrontare temi come “Il decoro del Tricolore” e la Tutele della sicurezza e della reputazione sui social network” alla presenza delle scolaresche – ha detto ancora Sara Galea – ci consente di offrire alle generazioni future esempi importanti e di guardare a voi Benemeriti della Repubblica, come modello di riferimento come testimoni e custodi dei valori fondanti della nostra Repubblica: l’amor di Patria, il rispetto dei simboli della Repubblica, delle istituzioni e dei diritti della persona umana. Donando al Comune di Anguillara due bandiere nuove, il Tricolore e la bandiera europea, i vertici dell’Associazione Nazionale degli Insigniti al Merito della Repubblica si confermano modelli di riferimento, custodi di questi valori, portatori sani di un’eredità valoriale e punto di riferimento della coscienza civile”.

“Il nostro sistema costituzionale – ha concluso – pone la persona al vertice della scala dei valori. Questi valori sono i pilastri su cui poggia la costruzione della democrazia e, in generale, della qualità della vita e sono da considerare anche i pilastri fondanti per il futuro dei giovani. Grazie alla sensibilità istituzionale e sociale evidenziata dal prefetto Tagliente, dal Presidente Bove e dal vice presidente Garofalo, oggi promuoviamo anche ad Anguillara l’etica del rispetto dei valori fondanti della nostra Repubblica. Raccogliendo il meglio dal vostro esempio. i nostri ragazzi possono contribuire meglio a formare la società di domani”.

Ha quindi preso la parola il presidente dell’ANCRI Tommaso Bove che dopo i saluti e i ringraziamenti di rito ha sottolineato che “la condizione del Tricolore su moltissimi uffici pubblici è avvilente. In molti casi sembra un pezzo di stoffa di tre colori avvolto all’asta. Negli ultimi anni accade sempre più frequentemente di vedere il nostro Tricolore, esposto anche su edifici pubblici, in pessime condizioni d’uso, strappato, lacerato, scolorito o sporco. Non fanno eccezione neppure i palazzi Istituzionali locali o nazionali. Il Tricolore che rappresenta il Simbolo dell’unità nazionale e che dovrebbe rappresentare per tutti l’orgoglio di essere italiani, in alcuni casi viene offeso indecorosamente.

Al termine dei vari interventi il Presidente Bove e il Vice Presidente Garofalo hanno consegnato al Vice Sindaco Galea il Tricolore e la bandiera Europea.

Successivamente la delegazione si è recata presso la casa comunale dove le due bandiere e quella del Comune sono state collocate nel loggiato della sala giunta. A suggellare la cerimonia l’esecuzione dell’inno Nazionale intonato dalla Fanfara a Cavallo della Polizia di Stato.

La manifestazione si è conclusa presso i Giardini del Torrione dove i ragazzi della terza media della sezione ad indirizzo musicale dell’Istituto comprensivo San Francesco di Anguillara diretti dalle professoresse Alessandra Lattanzio e Monica Limongelli ha eseguito l’Inno Nazione e a seguire quello europeo

Al termine, il Commissario della Polizia di Stato in servizio presso il Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, Marco Valerio Cervellini, ha tenuto un conferenza alle scolaresche di Anguillara Sabazia sul tema “Tutela della sicurezza e della reputazione online sui social network”.

“La nostra responsabilità Come Polizia Postale e delle Comunicazioni – ha esordito il Commissario Cervellini – è quella di continuare a diffondere una cultura della sicurezza in rete e fare in modo che Internet possa essere vissuto da tutti, a partire dai banchi di scuola, come un’opportunità e non come un pericolo. Prevenzione e formazione sono gli strumenti più efficaci per consentire ai giovani di navigare con prudenza in internet aiutando, allo stesso tempo, i genitori a conoscere i mezzi a loro disposizione per proteggere i figli dai pericoli del web”.

In chiusura della cerimonia il prefetto Tagliente a sottolineato che “Con questa manifestazione che fa seguito a tante altre iniziative nell’ambito del “Progetto decoro della Bandiera” primo simbolo ufficiale identificativo della Repubblica, l’Associazione Nazionale degli insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica (ANCRI) vuole contribuire a garantire la corretta esposizione e il decoro del Tricolore su tutti gli Uffici tenuti ad esporlo”.

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Isola delle rose e isola dei famosi: due esperimenti sociali agli antipodi

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L’Isola delle Rose e l’Isola dei Famosi rappresentano due realtà molto diverse tra loro, sia dal punto di vista sociologico che motivazionale, che riflettono cambiamenti significativi nella società nel corso del tempo.

L’Isola delle Rose è un’isola artificiale costruita nel 1967 al largo della costa italiana vicino a Rimini. Fu creata come una micronazione autoproclamata dallo scienziato e ingegnere italiano Giorgio Rosa, con l’obiettivo di sfidare la sovranità territoriale italiana e promuovere l’ideale di libertà e indipendenza. L’Isola delle Rose rappresenta una sperimentazione sociale e politica, con l’idea di creare una comunità utopica basata sulla cooperazione e l’autogestione.

D’altra parte, l’Isola dei Famosi è un reality show televisivo in cui un gruppo di persone famose viene portato in un’isola remota e deve affrontare sfide fisiche e mentali per sopravvivere e guadagnare premi. L’Isola dei Famosi è incentrata sull’intrattenimento e sulla competizione, con l’obiettivo di attirare l’attenzione del pubblico e generare interesse attraverso il dramma e le dinamiche interpersonali.

Le differenze sociologiche tra le due realtà sono evidenti:

  1. Finalità e motivazioni: L’Isola delle Rose era motivata da ideali di libertà, indipendenza e sperimentazione sociale, mentre l’Isola dei Famosi è incentrata sull’intrattenimento, la competizione e la celebrità.
  2. Struttura sociale: L’Isola delle Rose aveva una struttura sociale basata sull’autogestione e la cooperazione tra i membri della comunità, mentre l’Isola dei Famosi ha una struttura gerarchica con ruoli definiti e dinamiche di potere.
  3. Approccio alla vita quotidiana: Sull’Isola delle Rose, i residenti dovevano affrontare le sfide della vita quotidiana in un ambiente isolato e autonomo, mentre sull’Isola dei Famosi i concorrenti affrontano sfide create artificialmente per l’intrattenimento televisivo.
  4. Rapporto con il mondo esterno: L’Isola delle Rose era isolata dal resto del mondo e tentava di sfidare le autorità nazionali, mentre l’Isola dei Famosi è un programma televisivo che ha una forte connessione con il mondo esterno attraverso la trasmissione televisiva e i social media.

In conclusione, l’Isola delle Rose e l’Isola dei Famosi rappresentano due esperimenti sociali molto diversi tra loro, che riflettono valori, ideali e obiettivi differenti. Mentre l’Isola delle Rose rappresentava un tentativo di creare una comunità utopica basata sulla libertà e l’autogestione, l’Isola dei Famosi è un programma televisivo che si concentra sull’intrattenimento, la competizione e la celebrità.

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Dalla disco music alla Trap music: il fascino della “Febbre del sabato sera” è ancora vivo e vegeto

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La storia della disco music ha radici profonde nella cultura musicale afroamericana e ha attraversato diverse fasi e influenze nel corso degli anni, influenzando generazioni di appassionati di musica e ballerini.

Negli anni ’70, la disco music ha avuto origine nei club notturni di New York City e Philadelphia, dove DJ come DJ Kool Herc, DJ Afrika Bambaataa e DJ Grandmaster Flash iniziarono a sperimentare con mixaggi elettronici e a suonare registrazioni di musica funk e soul a velocità più elevate. Questa nuova forma di musica da ballo ha catturato l’immaginazione delle persone e ha rapidamente guadagnato popolarità nelle discoteche di tutto il mondo.

Tra i primi artisti che hanno contribuito a definire il suono della disco music ci sono stati i Jackson 5, con hit come “Dancing Machine”, e artisti come Donna Summer, Gloria Gaynor e i Bee Gees, che hanno dominato le classifiche con brani come “Love to Love You Baby”, “I Will Survive” e “Stayin’ Alive”, rispettivamente. Questi brani sono diventati inno della cultura disco e hanno contribuito a definire il suo stile e la sua estetica.

Barry White è stato un altro artista iconico della disco music, noto per le sue canzoni romantiche e sensuali che includevano “Can’t Get Enough of Your Love, Babe” e “You’re the First, the Last, My Everything”. Le sue produzioni orchestrali lussureggianti e la sua voce profonda e sensuale hanno reso le sue canzoni dei classici della disco music.

Negli anni successivi, la disco music ha subito un declino di popolarità verso la fine degli anni ’70, ma il suo impatto sulla cultura musicale è rimasto significativo. Elementi della disco music sono stati incorporati in generi musicali successivi, compresa la dance music degli anni ’80 e ’90 e la musica house e dance pop contemporanea.

Più recentemente, il genere trap music ha guadagnato popolarità, soprattutto tra i giovani, con artisti come Future, Travis Scott e Migos che hanno portato avanti il suono e lo stile della trap music. Anche se la trap music ha radici diverse dalla disco music, entrambi i generi condividono un focus sull’energia e sul ritmo che li rende irresistibili per molti adolescenti e giovani amanti della musica da ballo.

In definitiva, la disco music ha avuto un impatto duraturo sulla cultura musicale e continua a influenzare la musica e la cultura pop contemporanee, dimostrando che il fascino della “febbre del sabato sera” è ancora vivo e vegeto per molte persone di tutte le età.

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Le note disciplinari a scuola: perché?

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Secondo il parere di alcuni docenti, da quando si utilizza il registro elettronico si è più propensi a cliccare sulla voce note per richiamare il comportamento non corretto di alcuni alunni.

Questa modalità è molto più diffusa nelle scuole secondarie di II grado piuttosto che negli altri gradi scolastici. Il perché di questo spartiacque rispetto agli altri gradi d’istruzione dipende dall’età degli alunni.

Nell’immaginario collettivo l’adolescente attua comportamenti più atipici rispetto ad altre età, nonché “degni” di una nota disciplinare in cui viene esplicato l’errore del comportamento dell’alunno da parte del docente.

Perché l’adolescente?

L’adolescente è maggiormente coinvolto nella fragilità del suo cambiamento e pertanto più volubile nel mettere in atto atteggiamenti non coerenti. È un’età di passaggio tra la pubertà e l’adolescenza costellata dai primi amori, le prime relazioni e i primi atteggiamenti di rivalsa sociale.

Un’età in cui il ragazzo/a si pensa in un’ottica di indipendenza da tutto e da tutti, in cui l’ego si esprime in modo alto, pensando di essere leader e di poter assumere comportamenti di ogni tipo. A volte la scaltrezza di un adolescente è peggiore di quella che può assumere un adulto.
In tutto ciò, la genitorialità e, a volte nemmeno la scuola, riesce a scalfire atteggiamenti non congrui alla convivenza sociale da parte di alcuni adolescenti.

È una fase di vita in cui ci si sente “grandi”, in cui ci si oppone alla correttezza e alla presa di coscienza di sé e dell’altro. Un passaggio difficile per la maggioranza dei ragazzi/e: alcuni adolescenti non riescono a darsi una collocazione nel mondo circostante, cadendo spesso in situazioni poco sicure (es. alcool, droga, fumo etc …).

Di concerto tali atteggiamenti vengono riflessi nel contesto domestico e scolastico.
In quest’ultimo caso, il docente è costretto a segnalare, mediante una nota disciplinare, il comportamento incoerente dell’alunno/a.

È in tal senso che il giovane mette in atto comportamenti spesso oppositivi e ribadisce la sua “innocenza”. Qui nascono i dissapori tra alunni e docenti e si spezza una sorta d’incantesimo che segna il percorso dello studente. Nascono raffronti con il docente che ha segnalato una nota disciplinare sia da parte dell’alunno che dei genitori. Quest’ultimi “pretendono” spiegazioni dall’insegnante e spesso sono contrari alla nota assegnata al figlio/a. In casi più sporadici, invece, è lo stesso genitore che chiede aiuto agli insegnanti poiché non riesce a tollerare il comportamento del figlio/a.

In questo contesto, i docenti e i genitori ricoprono un ruolo essenziale per la crescita e l’evoluzione del ragazzo/a. Queste due figure educative devono premunirsi di pazienza, stabilendo le regole da seguire e cercando di accompagnare il giovane verso la strada migliore per lui/lei.

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