Anguillara Sabazia, requisizione “temporanea” loculi cimiteriali: non si può fare. A meno che…

Tutto esaurito per il cimitero comunale che potrà fare fronte alle prossime tumulazioni contando solo sulle ultime requisizioni. Ma per quanto tempo ancora?

ANGUILLARA SABAZIA (RM) – I Comuni non possono requisire i loculi cimiteriali temporaneamente attraverso ordinanza urgente quando la temporaneità della requisizione è priva dell’indicazione del termine finale di efficacia. Questo quanto stabilito dal Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia con la sentenza N. 02379/2019 REG.PROV.COLL. N. 02497/2018 REG.RIC. pubblicata il 15/10/2019.

I Giudici amministrativi, hanno accolto un ricorso fatto da privati contro l’ordinanza del Sindaco di Roccamena per la requisizione temporanea di un loculo non utilizzato, riscontrando la violazione e la falsa applicazione dell’art. 50 del T.u.e.l.. Eccesso di potere sotto il profilo del difetto di presupposto. Violazione e falsa applicazione di legge in relazione al termine di durata, in quanto l’ordinanza non indica il limite temporale finale della sua efficacia, nella considerazione che, comunque, la prospettata, futura, costruzione di nuovi loculi è ancora ferma all’embrionale stadio della progettazione e non è possibile immaginarne i termini di conclusione.

Tante amministrazioni comunali, negli ultimi trent’anni e anche più, hanno sottovalutato le necessità delle sepolture, mentre il numero degli abitanti cresceva, il territorio si espandeva, la popolazione si invecchiava e la gente, ahinoi, ha continuato a morire. La vita sociale migliorava, i consumi si raddoppiavano e nelle aule Consiliari si discuteva di nuovi piani regolatori, nuova edilizia e tanta cementificazione rinviando a sine die ogni e qualsiasi accenno alle situazioni cimiteriali.

Così ad Anguillara Sabazia, città che oggi conta quasi 20mila abitanti, dove nel 2017  è stato approvato il progetto di fattibilità tecnica ed economica per realizzare i lavori di ampliamento del cimitero cittadino, con tanto di annuncio sul profilo Fb dell’allora sindaca Sabrina Anselmo relativo l’imminente inizio dei lavori. Un annuncio rimasto tale mentre si procedeva a requisire “temporaneamente” i loculi cimiteriali non utilizzati a chi ne aveva in concessione più di uno. Ciò fatto, del progetto di ampliamento non si è saputo più nulla e la crisi sepolture è stata affrontata con il facile no-cost stratagemma delle “requisizioni temporanee”.

Requisizioni temporanee di loculi cimiteriali proseguite anche nel periodo di commissariamento del Comune, dopo la caduta del governo M5s, con la requisizione di tutti i loculi dati in concessione ai privati e non ancora utilizzati.

Il nuovo Sindaco di Anguillara Sabazia l’Avvocato Angelo Pizzigallo, eletto lo scorso ottobre, ha poi terminato l’opera requisendo gli ultimi quindici loculi che per mera dimenticanza erano sfuggiti al Commissario prefettizio. E con questo ultimo atto sono stati requisiti anche i secondi loculi dati in concessione ai privati.

Tutto esaurito, dunque, per il cimitero comunale che potrà fare fronte alle prossime tumulazioni contando solo su queste ultime requisizioni. Ma per quanto tempo ancora?

A inizio anni ’90 il progetto “contestato” del Sindaco Carlo Stronati che oggi si sarebbe rilevato fondamentale

E non si può non ricordare quando ad Anguillara, ad inizio anni ‘90 si è gridato allo scandalo rispetto ad un’opera che oggi si sarebbe rilevata fondamentale.

Il progetto del nuovo cimitero, sostenuto dalla Giunta comunale PSI-DC-PSDI-PRI guidata dal Sindaco Carlo Stronati, che si sarebbe dovuto realizzare su alcuni terreni comunali, per un’area di circa 9 ettari situata nella zona di via Sorti Lunghi, e che nella stesura originaria prevedeva 20mila loculi oltre annessi da realizzare a lotti: alla saturazione del primo lotto da 5mila loculi si sarebbe avviata la realizzazione del secondo lotto e così via.

Un progetto che incontrò una forte opposizione da parte del gruppo consiliare del partito Comunista che parlava di speculazione con mire espansionistiche dell’area capitolina riguardo Anguillara che all’epoca contava poco più di 8mila abitanti.

Una vicenda che sfociò poi nell’annullamento unilaterale da parte del Comune della convenzione stipulata con la società che doveva realizzare i lavori. Un annullamento votato in Consiglio comunale anche da coloro che precedentemente votarono a favore della convenzione nonostante l’allora Sindaco Carlo Stronati si astenne lasciando una dichiarazione agli atti che affermava che il Comune sarebbe stato soccombente in caso di ricorso della controparte. E così avvenne: il Comune nel giudizio finale fu condannato a risarcire la somma di 100mila euro poi pagate dall’amministrazione guidata dal Sindaco Francesco Pizzorno di cui, per ironia della sorte, faceva parte Enrico Stronati figlio di Carlo oggi Consigliere comunale di “Sinistra in Comune”.

Non ripetere gli errori del passato

Gli amministratori hanno stimato di attuare l’ampliamento in circa tre anni per consentire la disponibilità di circa 700 nuovi loculi oppure in alternativa e contestualmente avviare l’iter per il nuovo cimitero in località via Santo Stefano a ridosso del passaggio a livello fuori del perimetro urbano per consentire nel tempo una reperibilità illimitata di loculi e tombe di famiglia per i prossimi 20 anni.

I tempi? Si parla di un periodo stimato in circa 3 anni per l’ampliamento e di successivi 4 per la realizzazione del nuovo.  

Una cosa è però certa e sembra essere condivisa da maggioranza e opposizione: occorre fare presto e non ripetere quanto già visto con la precedente amministrazione M5s che ha perso 3 anni in cui l’emergenza loculi si è acutizzata ulteriormente.

Calcolando che i loculi requisiti sono circa un centinaio e considerando che i decessi ad Anguillara sono di circa 70/80 persone l’anno il tempo stringe e occorre fare presto per non trovarsi di fronte a una situazione ingestibile. E in ultimo sarebbe forse opportuno, oltre che giusto e giuridicamente corretto, dare dei tempi certi riguardo la “temporaneità” delle requisizioni a tutti i concessionari ai quali sono stati requisiti i loculi.