PET E TAC, RIMBORSO SPESE AI MALATI: IL TRIBUNALE DI LECCE PUNTA IL DITO SULLA REGIONE PUGLIA

Esulta il Codacons, il giudice Sergio Memmo del Tribunale di Lecce, dopo l’ennesimo appello presentato dalla Regione contro una delle numerose sentenze in cui è stato ordinato il rimborso delle spese sostenute da parte di ammalati di cancro

di Cinzia Marchegiani

Lecce – Una sentenza esemplare quella del Tribunale di Lecce: “Non c’è impedimento organizzativo o problema di bilancio che tenga di fronte alle esigenze di un malato grave, cui la vita sia appesa a un filo”.

Codacons esulta all’ennesima vittoria. Le vittorie del Codacons di Lecce sul fronte della tutela dei malati oncologici, con le condanne ormai in serie alla Regione Puglia, ormai quasi non fanno più storia. “Peccato che, obbligata a pagare le spese per le analisi Pet Tac -chiosa l’associazione dei consumatori al fianco di questa umana battaglia – puntualmente resista e proponga appello. Per la prima volta, però, si entra anche nel merito della questione. E se non è la pietra che pone fine alla querelle, è comunque un punto importante per chi, fino a oggi, ha sostenuto con fermezza i diritti dei malati”.

Una sentenza che entra nel merito. Il giudice Sergio Memmo del Tribunale Civile di Lecce, infatti, dopo l’ennesimo appello presentato dai piani alti via Capruzzi contro una delle numerose sentenze in cui è stato ordinato il rimborso delle spese sostenute da parte di ammalati di cancro, ha fornito una lunga e dettagliata spiegazione.

Il Codacons al fianco dei pazienti salentini. Una sentenza storica. Secondo l’avvocato Massimo Todisco, che per il Codacons ha seguito tutte le cause, entrare nel merito è stato un traguardo importante nella vicenda che si trascina ormai da quattro anni e che vede contrapposti pazienti salentini da un lato e Regione Puglia dall’altro. E’ la prima volta in Italia su ciò accade su specifico argomento, infatti, e si accerta che “il diritto primario alla tutela della salute, quale fondamentale diritto dell’individuo, rientra fra quelli inviolabili della persona ed è oggetto, pertanto d’incondizionata protezione”.

Sentenza che non lascia spazio a dubbi. Il giudice si spinge oltre e prosegue in un’analisi molto dettagliata, che non lascia spazio a dubbi:“Nell'ipotesi che a fondamento della domanda di un assistito del servizio sanitario nazionale, rivolta ad ottenere il rimborso di spese ospedaliere non preventivamente autorizzate dalla Regione, vengano dedotte ragioni di urgenza – che comportano per l'assistito pericoli di vita o di aggravamento della malattia o di non adeguata guarigione, evitabili soltanto con cure tempestive non ottenibili dalla struttura pubblica – manca ogni potere autorizzatorio discrezionale della pubblica amministrazione, non essendo rilevante in contrario l'eventuale discrezionalità tecnica nell'apprezzamento dei motivi di urgenza”.

Il Codacon spiega la straordinaria forza di questa sentenza. Ovvero: “Atteso che oggetto della domanda è il diritto primario e fondamentale alla salute, il cui necessario temperamento con altri interessi, pure costituzionalmente protetti – quali l'esistenza di risorse del servizio sanitario nazionale con le conseguenti legittime limitazioni con leggi, regolamenti ed atti amministrativi generali – non vale a privarlo della consistenza di diritto soggettivo perfetto tutelabile dinanzi al giudice ordinario”.

In assenza di strutture pubbliche in grado di garantire Pet Tac, la Regione Puglia deve erogare il rimborso. Il giudice afferma quindi che “i medesimi principi siano applicabili nel caso in cui l’assistito affetto da patologie oncologiche richieda urgenti prestazioni di natura ambulatoriale che la struttura pubblica non è in condizioni di erogare”. Ciò significa, spiega il Codacons, che in assenza di strutture pubbliche che siano in grado di garantire l’esecuzione dell’esame Pet Tac in tempi brevi nel territorio di competenza dell’Asl di Lecce o in quelle vicine, per il giudice è giusto che la Regione Puglia eroghi il rimborso…. E non vi sono esigenze di contenimento della spesa pubblica che tengano.

La Regione Puglia continua resistere in primo grado nei processi. Il Codacon ora si augura un cambiamento di politica amministrativa della Regione Puglia. Il Codacons scatta una fotografia lucida: “Tuttavia, la Regione continua a resistere in primo grado, nei processi che risultano ancora pendenti, proponendo appelli ed omettendo di ottemperare spontaneamente alle condanne ricevute. Il Codacons di Lecce, ora, con questa sentenza in mano, si augura che i vertici regionali si ravvedano da quello non esita a definire ‘un drammatico errore’”.




CACCIA RUSSO ABBATTUTO, PUTIN: QUESTA È UNA PUGNALATA

 

Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che l'aereo, il Su-24, che si è schiantato in Siria è stato abbattuto da un razzo di tipo "aria-aria" lanciato da un F-16 della difesa turca sul territorio siriano

 

di Cinzia Marchegiani

Ankara – Sorvolava il confine tra Siria e Turchia, ma il caccia russo è stato abbattuto dal fuoco amico. La guerra in atto fa pensare molto soprattutto come sugli equilibri su alleanze datate siano vittime di manovre per ora non cristalline. Il caccia Su-24 della Federazione Russa è stato abbattuto da razzi aria-aria della difesa turca perché gi stessi hanno detto che è stato violato lo spazio aereo…ma perché non erano alleati?

Il Ministero della Difesa della federazione Russa in un comunicato invece dichiarava che “ l'aereo russo Su-24 fu abbattuto nel suo cammino verso la base aerea Hmeymim nel territorio della Repubblica araba siriana da un turco caccia F-16. L'analisi dei dati di monitoraggio obiettivo sicuramente ha dimostrato che non vi era stata alcuna violazione dello spazio aereo turco.
Il presidente russo Vladimir Putin ha detto che l'aereo, Su-24, che si è schiantato in Siria è stato abbattuto da un razzo di tipo "aria-aria" F-16dei i turchi sul territorio siriano, caduto in Siria, a quattro chilometri dal confine con la Turchia. Il presidente russo ha definito "una pugnalata alle spalle" dai complici dei terroristi.

Per ora anche il Pentagono conferma il comunicato della Russia. Il portavoce del Pentagono Steve Warren ha detto ai giornalisti non può confermare che il abbattuto Su-24 è stato nello spazio aereo turco. "L'incidente è avvenuto alla frontiera, che è tutto quello che posso dirvi Stiamo ancora cercando di raccogliere e analizzare tutti i dati."

Putin in visita al Re Abdullah II di Giordania, chiede ora spiegazioni. La Turchia abbatte un caccia russo e ora Putin chiede se è normale che la Turchia invece di contattarli immediatamente, come prassi vuole, si rivolge ai suoi patner della NATO per discutere la questione: “come se avessimo abbattuto noi il loro aereo, e non il contrario”- commenta Putin.
"L'attacco al Su-24 avrà conseguenze tragiche per relazioni russo-turca", ha concluso Putin. Il ledear russo ha sottolineato che la Russia ha sempre trattato la Turchia non solo come un vicino di casa, ma come un paese amico. Quindi ciò che è accaduto, tra le righe si legge come un non senso, che chiede risposte, per comprendere davvero se la Turchia sia alleato dello Stato islamico.

Ultim’ora. Aggiornamento dal Minsitero della Difesa della Federazione Russa. L’addetto della Difesa presso l'Ambasciata della Repubblica di Turchia a Mosca è stato urgentemente convocato al ministero della Difesa russo, dove è stato presentato una protesta ufficiale per quanto riguarda le azioni della Air Force turco.

Il Comunicato del Ministero della Difesa della federazione Russa da pochi minuti emanato chiarisce: “L’addetto della Difesa presso l'Ambasciata della Repubblica di Turchia a Mosca è stato urgentemente convocato al ministero della Difesa russo, dove è stato presentato una protesta ufficiale per quanto riguarda le azioni della Air Force turca contenente seguenti dichiarazioni: Oggi alle 9:30 l'aereo russo, che ha eseguito missioni di controterrorismo di combattimento è stato abbattuto da un aereo dell'Aeronautica Militare turca. L'aereo russo non ha attraversato il confine con la Turchia e ha agito solo contro oggetti sul territorio della Siria. Azioni di combattimento dell'aviazione russa sono state condotte contro formazioni terroristiche illegali, che consistono in un gran numero di militanti del Caucaso settentrionale russo. Gli specialisti del Ministero della Difesa russo è riuscito a organizzare la cooperazione con il partito turco da collegamento di comunicazione di emergenza. Il Ministero della Difesa considera azioni dell'aviazione turca come un atto ostile. Allo stato attuale, il ministero della Difesa russo sta progettando un complesso di misure dirette a rispondere tali incidenti. Saranno mantenute missioni di combattimento contro i terroristi in Siria".




SIRIA: RUSSI DESTABILIZZANO L'IS

di Cinzia Marchegiani

Siria – I terroristi dell'autodichiarato Stato Islamico non erano preparati ad attacchi di efficacia e precisione maniacale… ma non solo. Dopo l’intervento delle forze armate russe, qualcosa di importante sta cambiando e anche gli umori degli stessi terroristi. I membri del presunto Stato Islamico stanno lasciando le loro posizioni nelle province siriane di Idlib e Hama dopo i bombardamenti effettuati dall'aeronautica russa, tanto disattendere gli stessi ordini a cui dovrebbero tenere fede fino alla morte. 

Danni economici all’ISIS. Gli sforzi principali della strategia russa si sono concentrati nel destabilizzare la finanza e la base economica dell'ISIS. 15 impianti utilizzati per lo stoccaggio di petrolio e di trasformazione, nonché 525 autocisterne sono state distrutte. A 60mila tonnellate di petrolio è stato impedito di arrivare al mercato nero, i terroristi hanno perso la possibilità di ricevere 1,5 milioni di dollari al giorno.

Distrutte strutture essenziali per l'ISIS. 23 basi di addestramento di militanti, 19 impianti utilizzati per la produzione di armamenti ed esplosivi, 47  depositi di munizioni e materieli così come altre strutture sono state distrutte. 

Flussi di militanti in diminuzione. Secondo i dati di monitoraggio oggettivi, il numero di terroristi che arrivano in Siria si sta riducendo mentre i flussi di militanti che lasciano le aree di combattimento nel nord e nel sud-ovest sono in crescita.

Gruppi armati illegali stanno subendo perdite significative. Oltre 600 militanti sono stati uccisi da un attacco di missili da crociera fatto contro una delle strutture vicino a Deir ez-Zor.

Nel corso dell'operazione dell'aria, attacchi crociera missilistici sono stati condotti dalle zone acqua dei mari mediterranei e Caspio con distanze fino a 1500 km; l'aviazione ha utilizzato aeroporti situati in Russia e Siria.

472 obiettivi terroristici attaccati. Il portavoce del ministero della Difesa russo, il generale Igor Konashenkov lunedì 23 novembre 2015 ha spiegato: “L'aviazione russa ha attaccato in due giorni 472 obiettivi terroristici nelle province di Aleppo, Damasco, Idlib, Latakia, Hama, Homs e Deir ez Zor Raqa”.

Terroristi in fuga… Secondo il portavoce del ministero della Difesa russo, generale Igor Konashenkov, la maggior parte dei terroristi in queste regioni, abbandonano volontariamente le loro posizioni disubbidendo agli ordini superiori, cercando di confondersi con i civili, gettando i loro abiti con simboli evidenti dell'IS e indossando quelli della popolazione locale.

Obiettivi strategici demoliti dagli attacchi russi. Millimetrici gli attacchi sferrati dalle forze russe. A 50 chilometri da Raqqa l'aviazione russa ha distrutto un magazzino di raffineria di petrolio. Bombardieri russi Airbase Jmeimim hanno effettuato missioni nell’intento di distruggere colonne di navi cisterna e raffinerie nelle zone di giacimenti di petrolio nel nord e ad est della Siria. A 15 chilometri a sud ovest della città di Raqqa – conferma Konashenkov – è stato distrutto un impianto di stoccaggio olio di grandi dimensioni. Un altro serbatoio di carburante è stato completamente distrutto centrato dai bombardieri Su-34, a 50 chilometri a nord della città di deir ez-Zor, nel deserto di Al Mahimira.

Konashenkov fa il bilancio degli ultimi cinque giorni dell’azione micidiale dell’aviazione russa, che in Siria sembra aver più di un migliaio di navi cisterna che trasportano petrolio alle raffinerie dello Stato islamico.

Duro colpo per Obama e di quelle forze intelligence che non sono riuscite tatticamente e strategicamente ha colpire gli obiettivi sensibili del’ISIS. Eppure lo scorso 5 settembre 2015 si conoscevano bene le coordinate a Raqqa dei membri dell’ISIS, dove più di 700 tir erano in un luogo ben preciso individuato dal satellite, gli stessi tir che portano rifornimento di cibo, armi e carburante…

Anche gli osservatori confermano che le azioni dell'aviazione russa causano notevoli danni alle infrastrutture dei militanti dell'IS. In totale, nel corso dell'operazione, gli aeromobili dell'aviazione strategica e tattica hanno effettuato 522 missioni, 101 aria e missili da crociera mare a base sono stati lanciati, 1400 tonnellate di bombe aeree di scopo diverso sono state ritirate. In totale, 826 oggetti nemiche sono state distrutte.

Molti ora si chiedono cosa stava facendo l'USA in questi territori.




SIRIA, BOMBARDATO UN OSPEDALE AD ERBIN: UN BAGNO DI SANGUE…INNOCENTE

di Cinzia Marchegiani

Damasco (Siria) – E’ accaduto di nuovo. Una guerra contro i terroristi del Califfato, ma a pagare il prezzo di un bombardamento che dovrebbe rimanere mirato al terrorismo sono anche i medici e i feriti che si trovavano in strutture civili trasformate in ospedali.
Nell’ambito del proprio programma di supporto alle strutture sanitarie siriane, Medici Senza Frontiere aveva recentemente fornito all’ospedale di Erbin un kit per l’anestesia, un kit di farmaci per la sala operatoria e un kit per il trattamento della diarrea. L’équipe di supporto di MSF cercherà di organizzare al più presto il rifornimento dei materiali danneggiati durante l’attacco missilistico o esauriti dopo il trattamento dei feriti.

Arriva una nuova denuncia da Medici Senza Frontiere. Giovedì 19 novembre 2015 alle 14:30 ora locale un attacco aereo è stato sferrato su Erbin, una delle aree assediate a est di Damasco. Mezz’ora dopo, due missili sono esplosi all’ingresso dell’ospedale di fortuna supportato da MSF nella zona, proprio quando sette persone con ferite di guerra stavano arrivando per un trattamento urgente.

Bollettino di MSF. Due persone sono rimaste uccise, altre sei persone sono state ferite, portando a 13 il numero totale dei feriti – inclusi due medici che provavano a fornire primo soccorso – mentre la struttura dell’ospedale e un’ambulanza hanno subito dei danni. Uno dei medici ha avuto bisogno di un intervento chirurgico salvavita al torace, mentre l’altro ha subito fratture multiple.

Il direttore dell'ospedale di Erbin, che desidera restare anonimo racconta: "La situazione era caotica. Stavamo iniziando a trattare il primo afflusso di feriti quando improvvisamente altri missili sono esplosi davanti all’ospedale. Non ci siamo resi conto subito che due dei nostri colleghi, che stavano assistendo i feriti all’ingresso, erano stati gravemente feriti. Una situazione drammatica che in un attimo si è aggravata ancora di più.”

Venerdì 20 novembre, ci sono stati altri bombardamenti nel quartiere di Ein Terma, sempre nell’area assediata della Ghouta orientale. Un ospedale di fortuna supportato da MSF in questa zona ha trattato 17 feriti di guerra e registrato sei persone decedute all'arrivo.

Sconcerto e disperazione dei medici di MSF. "Siamo sconcertati perché, ancora una volta, è stata attaccata una struttura sanitaria con il suo personale medico, mentre fornivano trattamenti salvavita a persone ferite da una campagna di bombardamenti indiscriminati”, ha detto Brice de le Vingne, Direttore delle operazioni di MSF. "Sentiamo il dolore e la disperazione di questi medici – continua il direttore de le Vingne – costretti a lottare contro gli eventi che si abbattono così pesantemente su di loro. Giorno dopo giorno, medici e infermieri lavorano sotto assedio e sotto le bombe; hanno a disposizione attrezzature limitate e sono costretti a lavorare in edifici trasformati in ospedali di fortuna. Con due medici di talento gravemente feriti, il numero di medici disponibili per queste comunità che vivono sotto assedio e sotto una pioggia di bombe si è ulteriormente ridotto."

MSF supporta 100 postazioni sanitarie e ospedali da campo. Medici Senza Frontiere spiega la loro mission, quella di riuscire a gestire sei strutture mediche nel nord della Siria e supporta direttamente più di 100 postazioni sanitarie e ospedali da campo in tutto il paese, con un’attenzione particolare alle aree assediate. Si tratta per lo più di strutture di fortuna, che non vedono la presenza di personale MSF, alle quali MSF fornisce sia supporto materiale che formazione a distanza, per aiutare i medici siriani ad affrontare bisogni medici estremi. Questa rete di supporto è stata costruita nel corso degli ultimi quattro anni. 

Guerra tecnologica che non riparmia neppure chi porta sollevio in una terra dimenticata da tutti, tranne per l'inteligence che purtroppo riesce anche a sbagliare le coordinate.




SCANDALO NOVARTIS: NEGLI USA MULTA MILIONARIA PER CORRUZIONE. E IN ITALIA?

In Italia quanto pesano le influenze delle lobby? Intervista all’avvocato Roberto Mastalia che ha evidenziato le presunte inesattezze del ministro della salute Beatrice Lorenzin in merito al numero dei morti da morbillo e la presunta incurabilità della pertosse

di Cinzia Marchegiani

Sul mondo delle lobby farmaceutiche si aprono spesso grossi vasi di Pandora che fanno sempre di più perdere la fiducia verso il mondo medico, troppo spesso legato a doppio nodo con il mondo del business. E la deontologia si va a fare friggere. La sanità allora, diventa vittima e carnefice e spesso arriva a convivere con la necessità di fidelizzare malati ad un farmaco e quindi a dei clusters, così il malato, ignaro diventa preda circuibile con le raccomandazioni dei medici che, agli onori di cronaca, troppo spesso regalano informazioni mirate a tutelare espressamente i loro guadagni e delle case farmaceutiche, esaltando facilmente gli effetti terapeutici e minimizzando e/o trascurando addirittura, tutti gli effetti collaterali.

Il caso eclatante del gigante NOVARTIS in USA. Il Procuratore degli U.S. per il Distretto Meridionale di New York, Preet Bharara, con la collaborazione del Direttore dell'Ufficio di New York dell'FBI, Diego Rodriguez, del consulente capo per l'HHS-OIG, Gregory E. Demske, e dell'agente speciale dell'ufficio regionale HSS-OIG di New York, Scott J. Lampert, ha inflitto una multa di 390 milioni di dollari alla divisione statunitense di Novartis, accusandola di aver pagato tangenti ed offerto sontuose cene a medici per incoraggiarli a prescrivere i propri medicinali contro l'ipertensione ed altre malattie EXYADE, un farmaco chelante del ferro, e MYFORTIC, un farmaco anti-rigetto per trapianto di rene, piuttosto che i preparati della concorrenza.

Novartis avrebbe fatto dunque pressioni per aumentare le vendite dei suoi prodotti. Elogiando gli effetti benefici e trascurando quelli collaterali. Il Governo ha affermato che per aumentare le vendite di Exjade, Novartis avrebbe incentivato le pressioni sulle farmacie per sottolineare i benefici del suo prodotto per i pazienti e per sottovalutare i gravi effetti collaterali, potenzialmente pericolosi per la vita. Per quanto riguarda invece Myfortic, il Governo ha appurato che Novartis ha dato una serie di benefit alle farmacie di specialità per indurle a raccomandare ai medici il suo prodotto rispetto ai farmaci concorrenti.
Onorari per i dottori se avessero partecipato a programmi educativi. I pagamenti effettuati da Novartis Pharmaceuticals erano iscritti come onorari per i dottori per la loro partecipazione a programmi "educativi", nei quali dovevano mostrare slide e istruire altri medici sui medicinali usati. Il Dipartimento di giustizia statunitense aveva depositato, a fine giugno, ad una corte federale di Manhattan (New York) una causa che chiedeva al gigante farmaceutico pagamenti fino a 3,35 miliardi di dollari. La pena, inflitta nei giorni scorsi è nettamente inferiore alla richiesta iniziale e mette le parola fine all’inchiesta negli USA.
Svelato il meccanismo corruttivo, commissioni occulte mascherate come ribassi e ristorni. Per l'accusa, le presentazioni offerte dai medici compiacenti non erano altro che uscite sociali per i medici e Novartis avrebbe incoraggiato sin dal 2005 i farmacisti a vendere il Myfortic versando loro ristorni illegali. Tali commissioni occulte, come si legge nella denuncia presentata dal Procuratore a seguito dell'inchiesta federale, erano mascherate come ribassi e ristorni, Emblematico di come funzionasse il meccanismo corruttivo e l'intreccio d'interessi che univa Novartis alle farmacie coinvolte, è l'esempio utilizzato dallo stesso Dipartimento della Giustizia USA, quello di Los Angeles dove per "spronare" il titolare di una farmacia a "convertire" tra i 700 e i 1000 pazienti al suo farmaco Myfortic, Novartis gli avrebbe garantito il 5% sulla vendita del farmaco assicurandogli in tal modo proventi di milioni di dollari aggiuntivi all'anno.
Profitti pagando tangenti, la logica economico commerciale. Il successo riscontrato a Los Angeles avrebbe fatto capire a Novartis che procedendo in questo modo, anche pagando tangenti del 10% o del 20%, i suoi profitti sarebbero comunque aumentati a dismisura. La logica economico-commerciale – che nulla ha a evidentemente a che vedere con quelle mediche e relative alla salute dei pazienti – era che i costi nel breve termine si sarebbero presto trasformati in guadagni nel lungo periodo. Secondo la denuncia, con questo sistema di concorrenza sleale, l'ente che gestisce l'assicurazione per le malattie degli over-65 (Medicare) e per i più poveri (Medicaid) ha dunque versato decine di milioni di dollari in più per il rimborso di questo medicinale.

In Italia, esiste un’indagine sulle pressioni delle lobby? Come e quanto le stesse lobby sono entrate di gioco forza condizionando il giudizio dei medici e degli operatori sanitari? Sembrerebbero esserci molti vuoti di controllo, anche se l'eccellente lavoro del Nas dei Carabinieri scoprono grandi truffe ogni anno.

Il caso Lorenzin ha aperto grandi voragini sulla malainformazione istituzionale. Sembrerebbero assenti per ora gli organi di controllo sulla malainformazione istituzionaletant'è che il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin per promuovere un vaccino esavalente non obbligatorio e altri vaccini raccomandati è andata in tv e ha fornito dati inesatti sulle morti da morbillo in Inghilterra. La Lorenzin a Piazza Pulita su La 7 del 22 ottobre 2015 anche questa volta, a distanza di un anno afferma: “Di morbillo si muore in Europa, c’è stata una crisi di morbillo a Londra, lo scorso anno sono morti circa 200 bambini!” Spiace vedere come, seppur involontariamente, si fomenta la paura della morte su dati che poi non sono riscontrabili. Nel 2014 i dati pubblicati sul sito Sanità Pubblica Inghilterra riguardano anche il numero totale di casi confermati in laboratorio di morbillo per ogni regione. Questa cifra comprende i casi confermati da entrambe le prove orali fluidi IgM anticorpi e / o PCR e segnalati casi di altri laboratori. In totale, ci sono stati 130 casi di morbillo, nessun caso di decesso. Di casi per il 2013, 1.483 "casi  e non decessi" di morbillo verificati.

Il sito governativo inglese smetisce i numeri del ministro della Salute. Dunque i dati sul sito governativo inglese non rispecchiano affatto quelli forniti dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin: “Prima del 2006 – si legge sui report ufficiali –  l'ultima morte per morbillo acuto era nel 1992. Nel 2006, ci fu una morte per morbillo di un maschio di 13 anni che aveva una malattia polmonare sottostante e stava prendendo farmaci immunosoppressori. Un'altra morte nel 2008 è stata di morbillo acuto in un bambino non vaccinato con immunodeficienza congenita e la cui condizione non ha richiesto un trattamento con immunoglobuline. Nel 2013, un decesso è stato segnalato in un uomo di 25 anni, dopo la polmonite acuta come complicanza del morbillo. Tutti gli altri morti per morbillo dal 1992 sopra riportati sono in individui anziani e sono stati causati dagli effetti tardivi di morbillo. Queste infezioni sono state acquisite nel corso del 1980 o prima, quando si è verificata l'epidemia del morbillo.”

Quanto la tv e la mala informazione istituzionale possono essere autorizzate a far leva sulle paure? E’ un dato non quantificabile, ma il risultato che emerge è che molti genitori per mancanza di tempo si affidano a trasmissioni televisive e all'autorevolezza dei personaggi che snocciolano determinati dati, come può essere un ministro della Salute. Infatti i genitori ignari delle reali terapie a disposizione per i propri figli o i report dei decessi da malattie trasmissibili, acquisiscono informazioni che si possono rivelare poi fuorvianti e inesatte, come ad esempio l'errata assersione di una mancanza di una terapia farmacologica per la Pertosse, e quindi inducendo implicitamente gli stessi spettatori a pensare che se non si vaccina non c’è via di scampo e si muore. La Lorenzin afferma alla stessa trasmissione: “La pertosse è una malattia per cui non c’è una cura (inesattezza NdR) un bambino malato di pertosse viene ricoverato e viene curato con quello che c’è e poi si spera che sopravviva… Fino al terzo mese il bambino non può essere vaccinato ed è scoperto e se entra in contatto con un malato di pertosse, quel bambino si ammalerà e morirà probabilmente come è successo recentemente. Quando ci sono i buchi, i virus saltellano, questo è l’effetto gregge”.

Insomma occorre anche ripristinare ciò che è reale da ciò che non lo è. Della pertosse si sa che è una malattia infettiva di origine batterica e non virale come asserito dal ministro Lorenzin, molto contagiosa, causata dal batterio Bordetella pertussis. La pertosse viene annoverata fra le malattie infantili, come la rosolia, il morbillo, la varicella e la parotite, e colpisce prevalentemente bambini sotto i 5 anni. L’uomo è l’unico serbatoio noto del batterio, di conseguenza la trasmissione della malattia avviene solo fra esseri umani. Un adeguato e precoce trattamento antibiotico permette la guarigione in una quindicina di giorni. A differenza delle altre malattie infantili, l’immunità conferita da una prima infezione non è definitiva, ma declina col tempo. Dopo queste inesatte affermazioni del Minstro lorenzin, ad oggi non risulta alcun intervento di un garante in merito ad una mancata corretta informazione agli utenti finali.

Video puntata Piazza Pulita con la Lorenzin, per i nostri lettori che non lo hanno visto: https://www.youtube.com/watch?v=jaijQFErqxU

L’avvocato Roberto Mastalia intervistato da l’Osservatore d’Italia spiega le crepe del nostro sistema italiano. L’avv. Mastalia infatti da tempo si batte per una corretta trasparenza sui medicinali e nello specifico sui vaccini, farmaci a tutti gli effetti che vengono somministrati a bambini sani a partire dall’età di due mesi e mezzo, con lo scopo di proteggerli da eventuali malattie trasmissibili, ma che troppo spesso vengono pubblicizzati facendo leva esclusivamente sui benefici, tanto che vengono presentati come sicuri ed efficaci, mentre non viene fatta informazione in merito agli effetti collaterali e/o reazioni avverse. Va ricordato che l’operatore sanitario per legge deve informare e il genitore stesso deve dimostrare di aver recepito le informazioni necessarie anche per monitorare nel tempo il proprio bambino dopo l’insulto vaccinale. Le mamme stanno attente alle etichette dei vestiti e del cibo, viene insegnato loro che lo svezzamento, che si effettua tra l’altro oltre il 4° mese di vita, serve ad introdurre un alimento alla volta per comprendere se il bambino potrebbe essere allergico, come alle uova, il pollo, etc mentre sembrano ignorare i componenti di un farmaco iniettato intramuscolo. Un vero paradosso verrebbe da dire, se si pensa che medici addetti alla farmacovigilanza hanno cercato di minimizzare la presenza di formaldeide nei vaccini, sostanza altamente cancerogena, paragonandola alla stesso effetto che una persona potrebbe avere nelle vicinanze di un mobile che emana la stessa sostanza, come se la via di somministrazione di una sostanza altamente tossica, non avrebbe alcuna differenza. Oppure alla presenza di sostanze dannose come mercurio-Thimerosal ed alluminio ed altre tendenzialmente pericolose come il DNA umano.

Avvocato Mastalia, fin dalle sue prime attività si è occupato di malasanità e di disabilità. Da oltre dieci anni ha approfondito lo studio delle problematiche connesse con i danni da vaccino con particolare attenzione per l’autismo. Segue decine di cause davanti ai tribunali di tutta Italia, ha fondato uno dei più famosi gruppi FB “Autismo, danni da vaccinazioni e malasanità”, collabora con numerose pubblicazioni, con enti pubblici, con le maggiori associazioni e con i più importanti siti internet nazionali sull’autismo. Ha partecipato a numerose trasmissioni televisive e radiofoniche e tiene, in qualità di relatore, convegni su tutto il territorio nazionale in materia di responsabilità medica, danni da vaccino, autismo e disabilità in genere. Alla luce di questa sentenza importante a carico del colosso Novartis, è utile fare una diagnosi del nostro sistema sanitario italiano.
Non possiamo esimerci dal commentare questa vicenda alla luce di ciò che accade quotidianamente nel nostro disastrato Paese. Non vorremmo passare per presuntuosi ma questo sistema smascherato dal Procuratore di Manhattan è esattamente lo stesso meccanismo che andiamo denunciando da anni nei nostri tabella e convegni, tutti reperibili in rete. Non ci vogliono conoscenze medico-scientifiche né grande intelligenza per rendersi conto che in Italia i controlli sugli enti preposti a tutelare la salute pubblica – Ministero della Salute, AIFA, ISS, SSN etc. siano pressoché inesistenti.

Può essere più dettagliato?
I controlli di natura amministrativa, sono assolutamente inesistenti; quelli da parte della Magistratura assolutamente insufficienti e carenti nonostante le ripetute segnalazioni. In qualsiasi Paese "civile", in qualsiasi democrazia occidentale un Ministro della Salute che vada in televisione a terrorizzare la popolazione facendo affermazioni non veritiere e citando dati assolutamente falsi avrebbe già comportato l'intervento del Presidente del Consiglio e le conseguenti dimissioni della Ministra oltre ad un intervento d'ufficio della Procura della Repubblica! Dirigenti del Ministero della Salute e/o degli altri enti pubblici preposti al controllo ed alla tutela della salute pubblica che vadano anch'essi continuamente in televisione a terrorizzare la popolazione manipolando i dati al fine di indurre la popolazione ad effettuare determinate scelte, oltre ad una serie di provvedimenti amministrativi nei loro confronti, avrebbe comportato un'indagine da parte della Procura della Repubblica!

Ma gli Enti pubblici non dovrebbero verificare e controllare proprio per la tutela della salute pubblica?
Gli enti pubblici, teoricamente sono preposti al controllo ed alla tutela della nostra salute, così come dimostrato da alcune inchieste giornalistiche, dell'Antitrust e, seppur raramente, da parte della Magistratura, che hanno reiteratamente dimostrato di essere presenti unicamente sui media a perorare la causa dei vaccini ma peraltro assolutamente carenti dal punto di vista dei controlli, avrebbero già dovuto essere oggetto di molteplici indagini da parte della Magistratura!

La fiducia verso le vaccinazioni è un meccanismo che colpevolizza soprattutto gli enti preposti a tutelare i bambini danneggiati da vaccini, i genitori denunciano una scarsissima sensibilità e tutela nei confronti dei loro drammi, sembrano essere lasciati a se stessi.
Purtroppo si assiste ad una deriva inaccettabile, i medesimi enti, oltre a mandare in giro i propri dirigenti a perorare la causa dei vaccini, stanno dimostrato un'assoluta carenza di interesse e di sensibilità nei confronti delle centinaia di migliaia di bambini ed adulti vaccinati negli ultimi anni con lotti di prodotti poi dimostratisi adulterati con presunti "grumi", presunte particelle di "vetro", presunta "ruggine" e presunti "virus" (Antinfluenzali come Fluad e Flulaval, antimeningococco Meningitec, esavalente Infanrix Hexa) oppure con prodotti ritirati definitivamente da commercio dopo anni nei quali erano stati tranquillamente utilizzati come MMR Trivirix, MMR Pluserix, MMR Immravax, MMR Morupar, esavalente Hexavac etc. evitando di prendere provvedimenti tesi ad informare correttamente la popolazione interessata e quindi a monitorare la salute dei vaccinati. Non ci si venga a dire che è stato fatto per evitare di allarmare la popolazione, come invece sarebbe stato doveroso, visto che ultimamente si è fatto un gran parlare di presunti quanto inesistenti stragi di bambini per il morbillo nel Regno Unito e di inesistenti casi di poliomielite in Israele e Siria!

L’AIFA è l’Agenzia dei farmaci italiana, ultimamente viene sospettata di non agire nell’interesse dei pazienti. Il ministro Lorenzin di fatto, per rispondere all’interrogazione sul caso vaccino Meningitec tolto dal commercio in modo anomalo e non contemporaneamente dalle asl e farmacie, ha usato una nota dell’AIFA, spiegando che i bambini a cui erano stato somministrati i lotti di vaccino ritirato in giro per ben da due anni, non dovevano essere monitorati.
Il fatto che – guarda caso – tutti i ritiri di vaccini e/o di lotti di questi nel nostro Paese non siano MAI stati causati da accertamenti provenienti dall'AIFA e/o dagli altri Enti preposti ma, sistematicamente, in seguito a segnalazioni provenienti, dopo mesi o addirittura anni, dalle stesse case farmaceutiche che svolgono quindi il ruolo di controllato e di controllore di sé stesse, avrebbe già dovuto insospettire da tempo le istituzioni preposte!

C’è un campanello di allarme che dovrebbe sensibilizzare l’opportunità di una vera indagine della magistratura anche in Italia?
E’ davvero curioso come il Ministero della salute, enti ed associazioni di categoria siano state pronte a scagliarsi nei giorni scorsi contro il Dott. Vittorio Demichelis, già responsabile dell'ufficio vaccinazioni della Regione Piemonte e ricercatore presso Cochrane (il più famoso istituto di ricerca indipendente) e quindi non certo un cd Antivax, minacciando querele per il solo fatto che questi aveva giustamente criticato il nuovo piano vaccinale incomprensibile, contenente vaccinazioni inutili e costose e che risponde – così come denunciato anche da noi da anni – più (rectius, SOLO) ad esigenze economiche delle case farmaceutiche piuttosto che a reali esigenze medico-scientifiche evidenziando come l'atteggiamento di chi, come noi, critica vaccini e vaccinazioni non possa essere semplicisticamente "bollato" come "complottismo". Questo atteggiamento di aggressione nei confronti di uno stimato professionista che chiede e fa sue certe importanti riflessioni in virtù della sua esperienza sul campo vaccinale, avrebbe dovuto mettere ulteriormente in preallarme gli organismi amministrativo-giudiziari tenuti alla salvaguardia dei nostri diritti di cittadini!

Quanto i conflitti di interesse giocano pressioni su tutto ciò che viene divulgato?
Purtroppo tra i predetti enti ed associazioni, a differenza del Dott. Demichelis, sono state o siano tutt'ora oggetto di indagini per laboratori inesistenti, certificazioni false, mancati controlli, corruzione etc. e che in esse vi siano soggetti in palesi conflitti d'interessi non è un semplice dettaglio! Vale la pena citare il vecchio adagio del "bue che dice cornuto all'asino" o, per chi ha maggior dimestichezza con le Sacre Scritture, la parabola evangelica che critica chi "guarda la pagliuzza nell'occhio altrui piuttosto che la trave nel proprio" (Luca, 6, 41). Il fatto che per determinati enti statali e governativi, associazioni mediche di categoria ed alcuni deputati chiaramente ignoranti in materia, perorare la causa dei vaccini, cercare di aumentare il numero di quelli "obbligatori" ed addirittura avanzare la proposta di reintegrare l'obbligo delle vaccinazioni per l'accesso a scuola, contrastando una serie di diritti costituzionalmente garantiti, in un momento storico come questo nel quale siamo minacciati da ben altri pericoli “reali”, siano questi gli argomenti di maggiore interesse, avrebbe già dovuto da tempo insospettire la Magistratura inducendola ad indagini serie, a 360° su tutti questi soggetti al fine di individuare i collegamenti tra di essi ed i veri motivi (peraltro facilmente intuibili) posti alla base di certi atteggiamenti e di certe prese di posizione!

La speranza nostra – conclude l’avv Mastalia – come di tutti coloro che amano il nostro Paese e la Giustizia, è che finalmente la Magistratura possa avviare indagini serie su questa materia, fare piena luce e liberare noi tutti dalla dannosa presenza di coloro i quali lucrano alle spalle della salute nostra e dei nostri figli. In effetti troppe ombre su quei conflitti di interesse che spingono a promuovere convegni medici, sponsorizzati dalle note case farmaceutiche con tanto di logo sulla locandina, dove per non insospettire, si mette la dicitura “Con il contributo non condizionato di…”

Nella foto gallery in fondo all’articolo vi è un esempio di una locandina di un convegno dal titolo “Rivoluzione per la comunicazione dei vaccini” sponsorizzato dalla SITI che è una delle associazioni che ogni anno decide quali vaccini far fare ai nostri figli, e dalle case farmaceutiche GSK, PFIFER VACCINES, NOVARTIS VACCINES AND DIAGNOSTIC, SANOFI PASTEUR, leggasi “contributo non condizionato”. Tra le foto ci sono le tabelle dei casi di morbillo registrati dal ministero pubblica salute Regno Unito nel 2014 e 2013. In Italia troppe ombre a partire da convegni sponsorizzati da case farmaceutiche, tesi proprio alla comunicazioni ai cittadini sui vaccini..o altri medicinali, anche in questo caso si dovrebbe valutare con quale efficacia vengono informati sia sugli effetti benefici che su quelli collaterali e quali sono, se in tal caso esistono, i benefit per gli stessi medici.




FARMACO EPATITE C: SOSPETTI SULL’AIFA. CHIESTO L’INTERVENTO DELL’ANTITRUST

Il M5s definisce "grave" la modifica apportata dall’AIFA che riguarda il meccanismo di rimborso, che passa da pay back (cash) a nota di crediti: "Lede gravemente gli interessi dei pazienti”

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di Cinzia Marchegiani

Sul farmaco supercostoso che sembrerebbe alla base di un trattamento ad uso compassionevole che costa quasi dai 45 mila euro a 75 mila euro prezzo al pubblico, mentre se sostenuto dalle ASL il prezzo si dimezzerebbe notevolmente, l’AIFA con Determina n. 1.427/2015 pubblicata sulla gazzetta ufficiale del 12 novembre 2015 andava a modificare il meccanismo di rimborso prezzo/volume per le specialità medicinali Sovaldi e Harvoni. Con la modifica apportata l'azienda Gilead dovrà provvedere all'emissione di note di credito, anziché pagamento cash (pay back), per le strutture sanitarie autorizzate fino a concorrenza degli importi dovuti alle regioni per un totale di 193.780.597 euro. Non solo ma è stato anche dichiarato che seguiranno prossime determinazioni al raggiungimento dei successivi scaglioni di trattamento – associate a sconti crescenti – attesi in funzione della rapidità con cui le Regioni provvederanno ad avviare al trattamento con Sovaldi/Harvoni i pazienti che rientrano nei criteri di rimborsabilità fissati dalla CTS.

Chiesto l’intervento dell’AGCOM da parte dei deputati M5s in commissione Affari Sociali. Tuonano i deputati del M5S in commissione Affari Sociali: “La modifica del meccanismo di rimborso, che passa da pay back a nota di credito, riguardo uno dei farmaci innovativi più importanti per l’eradicazione dell'Epatite C, lede gravemente gli interessi dei pazienti. Con la modifica contrattuale introdotta dalla Determina AIFA n.1.427/2015, la ditta Gilead, di fatto, non restituirà alle Regioni oltre 193 milioni di euro bensì darà solo l’opportunità di acquisire, esclusivamente presso di lei, nuovi trattamenti fidelizzando i centri deputati alla somministrazione del farmaco”.

Un’interpellanza per vigilare sull’AIFA. “Il M5S da mesi lamentava una gestione dell'Agenzia Italiana del Farmaco che non fa gli interessi del Paese e, quanto accaduto riguardo la rivisitazione delle clausole contrattuali sul pay back del Sovaldi, ne è solo un’ulteriore dimostrazione. Sull’argomento presenteremo alla Camera un’interpellanza urgente, a prima firma Giulia Grillo, per chiedere ai ministri della Sanità e dell’Economia, che dovrebbero vigilare sull'Agenzia, se sono informati della situazione. Riteniamo – aggiungono i deputati – che questa modifica al contratto possa ledere gravemente la concorrenza in quanto vincola importanti risorse per acquisire trattamenti che potrebbero essere meno costosi, autorizzati dalla stessa Aifa – tutti i contratti sono secretati, per cui è impossibile avere informazioni certe – Più volte, senza mai ottenere risposte serie, abbiamo chiesto al ministro Lorenzin di intervenire affinché l'Aifa agisca nel rispetto dei principi di trasparenza e risparmio".

I deputati del M5S chiedono l’intervento dell’antitrust per contrastare la gestione scellerata dell’AIFA. "Chiederemo – concludono i deputati M5s – all'Autorità garante della Concorrenza del Mercato e a quella dell'Anticorruzione di porre fine a questo scellerato modo di gestire un'Agenzia che governa una spesa superiore ai 25 miliardi di euro l'anno”.
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ZAGAROLO, LAVORI PER FIBRA OTTICA: ARRIVA LA DENUNCIA DEL CONSIGLIERE COMUNALE LUCIANI

di Cinzia Marchegiani

Valle Martella/Zagarolo (RM) – Mancanza di segnaletica durante i lavori per passare i cavi di fibra ottica Adsl a Valle Martella , frazione di Zagarolo. Uno scavo lungo e profondo al margine di una strada vicino alla curva e in discesa.
Questa è la denuncia che arriva dal consigliere Giovanni Luciani. Tuona il Consigliere di minoranza Giovanni Luciani eletto con la lista “Valle Martella Tricolore” che dimostra con un video il modus operandi della ditta che sta attuando la messa in opera dei lavori. Il Consigliere Luciani è sgomento e spiega che in quella buca senza alcuna segnalazione e protezione qualsiasi persona potrebbe farsi male, soprattutto se si pensa ai ragazzi che usano il motorino per spostarsi.

Per visualizzare il video denuncia del Consigliere comunale ecco il link https://www.facebook.com/gluciani3/videos/10206785753714470/

Comune e assessori latitanti? Il Consigliere Luciani denuncia l'assenza anche di chi è preposto ai controlli

Nel video Luciani fa nomi e cognomi anche degli assessori che proprio su quella via devono passare per andare a casa: “Dove stanno tutti questi signori che a Valle Martella governano bene? Dov’è Enrico Saracini, e poi il vice sindaco che abita alla terza lottizzazione, la consigliera Valentina Casti e l’assessoressa Buiarelli che percorrono questa strada per andare a casa? Qui noi abbiamo sempre chiesto maggiore impegno da parte dell’amministrazione comunale nel vigilare l’esecuzione dei lavori in sicurezza. Se questa notte un ragazzo dovsse percorrere questo tratto con un motorino si potrebbe fare male con i bastoni di plastica rigida. Perché l’assessore Bonini che non vigila assieme al’ufficio tecnico, Piazzai deve andare a casa?” 

Quello scavo in effetti senza alcuna segnalazione è davvero pericoloso, si attendono ora le risposte dei preposti al controllo, visto che lo stesso Luciani aveva chiesto maggiore impegno nel vigilare l'esecuzione dei lavori.




ANTIDEPRESSIVO PAROXETINA, L'ALLARME DALL'INGHILTERRA: RISCHIO SUICIDIO PER I BAMBINI

Silenzio del produttore, mentre il ministro della Salute Lorenzin e l’AIFA non si sono ancora attivati al ritiro in commercio. Il deputato europeo, l’on Pedicini: “Questo è un vero e proprio atto criminale che non si fa scrupoli neanche davanti la salute dei nostri bambini e dei nostri ragazzi”.

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di Cinzia Marchegiani

Lo scandalo emerso sul farmaco a base di Paroxetina sembra trascinare con se oltre gli orrori di una terapia inefficace e pericolosa prescritta a bambini e adolescenti (stimola tendenze suicide), anche un silenzio tutt'oggi persistente da parte delle istituzioni sanitarie e degli organi competenti garanti della tutela e sicurezza dei pazienti. A confutare questa evidenza farmacologica della Paroxetina è stata una ricerca scientifica pubblicata sul British Medical Journal, lo scorso 16 settembre 2015, una tra le più autorevoli riviste mediche al mondo.

Giùlemanidaibambini aveva denunciato questo scandalo il 28 ottobre 2015. Il comunicato stampa del Comitato GiùleManidaiBambini in cui si dava rilievo all’articolo del British Medical Journal, che dimostra l’assoluta irrilevanza scientifica degli studi a supporto dell’autorizzazione della Paroxetina aveva fatto emergere tutti i retroscena di uno studio che sembrerebbe alterato e che di fatto consente la prescrizione di un potentissimo farmaco a bambini e adolescenti che per evidenza neanche risulta efficace.

La scoperta agghiacciante. La revisione sulla Paroxetina, potente antidepressivo prescritto ai bambini dimostrava la pericolosità. Il Comitato Giùlemanidaimbambini a fine ottobre 2015 aveva sollevato e spiegato cosa stava accadendo intorno a questo potente farmaco prescritto ad adolescenti e bambini: “grazie alla recente revisione sistematica promossa dalla più autorevole rivista medica del mondo non lascia spazio a dubbi, i dati che finora hanno giustificato la prescrizione a bambini e adolescenti del potente antidepressivo a base di paroxetina – usato anche in Italia – risultavano falsati dal produttore, la multinazionale farmaceutica GSK – GlaxoSmithKline, e quella molecola è INEFFICACE E PERICOLOSA”.

Studio falsato. La verità dopo 14 anni. Si svela ora come la nebbia al sole la verità su questo studio. Luca Poma giornalista membro dell’Unione Nazionale Medico-Scientifica d’Informazione e portavoce nazionale di “Giù le Mani dai Bambini fa luce su questo scandalo vergognoso, spiegando lo studio cosiddetto “329” che era stato pubblicato nel 2001, a firma di 22 ricercatori, e originariamente pareva confermare l’appropriatezza d’uso per questa molecola nei casi di depressione. In realtà la ricerca fu redatta da Sally K. Laden, una ghostwriter pagata dalla casa farmaceutica che aveva finanziato la ricerca allo scopo di dimostrare l’efficacia della molecola. Ci sono voluti poi 14 anni – e la tenacia di validi ricercatori – per ribaltare i risultati dello studio, e dimostrare che la paroxetina aumenta il rischio di suicidio per i minori che la assumono.

Vendita di Paroxetina alle stelle grazie allo studio falsato. “Dopo lo studio n° 329 del 2001, le vendite della paroxetina e di altri SSRI subirono una fortissima impennata, grazie anche a prescrizioni di medici generici e pediatri, con il risultato che molti adolescenti subirono effetti negativi e alcuni morirono. La paroxetina divenne l’antidepressivo più venduto, con guadagni per centinaia di milioni di dollari e più di due milioni di ricette emesse ogni anno per i soli bambini e adolescenti”, ha commentato Paolo Migone, Medico specializzato in Psichiatria in Italia e in USA.

Istituzioni italiane e produttore in silenzio. Arriva la reazione politica da Bruxelles. Lo studio su questi farmaci a base di Paroxetina non sembrano aver prodotto ancora effetti sul ministero della salute, tanto che da Bruxelles arrivano le reazioni politiche alla notizia del British Medical Journal: l’EFDD chiede il ritiro dal commercio, e scrive una lettera aperta alla Commissione Europea e al ministro della Salute Beatrice Lorenzin. Silenzio del produttore.

Lettera indirizzata alla Lorenzin, ministro della Salute e interrogazione urgente. Il coordinatore del Gruppo Parlamentare Efdd- M5S nella Commissione Ambiente e Sanità del Parlamento Europeo, Dott. Piernicola Pedicini, ha inviato una lettera al ministro della Salute Beatrice Lorenzin e ha presentato un’interrogazione urgente alla Commissione europea. Nella lettera di chiede agli organi competenti italiani ed europei intervengano immediatamente con misure urgenti atte a vietare il commercio del farmaco

Alla Lorenzin chiesto il ritiro dal mercato italiano di farmaci a base di Paroxetina. Al ministro Lorenzin è stato chiesto il ritiro dal mercato italiano dei farmaci a base di Paroxetina; alla Commissione Europea è stato chiesto di attivare una procedura di deferimento all’Agenzia Europea del Farmaco (EMA) per una nuova valutazione dei prodotti medicinali a base di Paroxetina (Direttiva 2001/83/Ce) e di aprire un’indagine finalizzata ad accertare se la multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline (GSK), che commercializza tutt’ora l’antidepressivo non abbia violato le norme antitrust dell’UE accordando un vantaggio sleale al proprio prodotto.

La nuova ricerca pubblicata su British Medical Journal – afferma Pedicini – non lascia spazio a dubbi: la Paroxetina è ‘inefficace e pericolosa’. Allora questo significa che si specula sulla pelle dei nostri bambini?

L’on Pedicini chiede che lo studio non nemga ignorato e chiede al Minsitro dela salure Beatrice Lorenzin:
1. di sollecitare il provvedimento di revoca delle autorizzazioni di immissione in commercio (AIC) di prodotti a base di Paroxetina dal mercato italiano, motivando la scelta non solo in base al principio di precauzione previsto dal Trattato UE, ma anche sulla base di solidi dati scientifici forniti dallo studio dell’autorevole rivista scientifica British Medical Journal
2. prendere tutte le misure necessarie per avvisare i medici i cui pazienti assumono paroxetina ed i genitori i cui figli vengono trattati con questa molecola a trovare delle alternative terapeutiche più efficaci e soprattutto meno pericolose
3. verificare attraverso le ispezioni se, e in che modo, i titolari delle autorizzazioni di immissioni in commercio abbiano fornito alle autorità italiane elementi carenti, fuorvianti o addirittura falsi, al fine di ottenetre autorizzazioni in messa in commercio o proroghe alla commercializzazione di farmaci a base di paroxetina
4. verificare se il responsabile del servizio farmacovigilanza abbia fornito informazioni di segnalazioni di sospette reazioni avverse gravi o disattese sul territorio nazionale
5. comunicare tutti i dati relativi alla spesa sanitaria sostenuta dallo Stato italiano negli ultimi5 anni per il rimborso di farmaci a base di paroxetina
6. controllare se l’Agenzia Italiana del Farmaco abbia comminato tutte le sanzioni previste dalla normativa in caso di accertata violazione delle norme sulla farmacovigilanza.

Silenzio di tutti su questa evidenza sconcertante. “Stupisce il silenzio quasi assoluto sia degli organismi sanitari di controllo, che della Magistratura, che delle società scientifiche: nessuna chiara presa di posizione, nessuna iniziativa, nessun comunicato stampa. I bambini e gli adolescenti vengono danneggiati da questi prodotti, che continuano ad essere somministrati in modalità off label anche in Italia: le ragioni del business, sulla pelle dei minori, evidentemente sono più forti” commenta Luca Poma del Comitato Giùlemanidaibambini.

Inquietante come la sicurezza dei bambini e adolescenti abbiano priorità minori rispetto ad un business che danneggia i bambini. Un mondo al contrario occorre assistere ogni santo giorno, ogni qulavolta che uno scandalo colpisce le lobby del farmaco . Aberrante e sconcertante è ancoral'assordante silenzio. Il Comitato Giuùlemanidaibambini si è dimostrato sempre attivo nel monitorare questo mondo pieno di inqioetanti contraddizioni istituzionali.




INIZIATA LA GUERRA IN SIRIA: IL MISTERO DEL SATELLITE E QUELLE STRANE COINCIDENZE

Il 5 settembre 2015 le immagini dei satelliti su Raqqua avevano immortalato più di 700 tir per i rifornimenti (cibo e carburante, oltre le armi) ai convogli dell’ISIS

di Cinzia Marchegiani

Raqqua (Siria) – La Francia ha dichiarato guerra alla Siria e ora bombarda con l’approvazione del mondo. Ma quante bugie e misteri si celano dietro questa guerra nata dal massacro nel cuore di Parigi? Una strage che per sommi capi sembra un remake del precedente attacco terroristico nella sede di Charlie Hedbo. Intelligence francesi talmente sfortunati da avere maglie grosse come quelle delle reti da pesca, da farsi attaccare da commandos su tre postazioni diverse. Anche questa volta al fianco dei kamikaze è stato ritrovato un passaporto, che ha permesso di stanare gli integralisti che avevano vissuto nei sobborghi di Bruxelles. Ora il presidente Hollande ha dichiarato guerra e vorrebbe coinvolgere tutta l’Europa, certamente gli consentirà di poter avere la certezza che non sarà l’unica nazione ad avere sul peso della coscienza responsabilità storiche di una guerra piena di grandi ombre.

Posizione dell'ISIS già nota a settembre 2015 e fuori dalla citta di Raqqa. Come mai si attacca la città di Raqqa quando il 5 settembre 2015 le immagini dei satelliti aveva immortalato più di 700 tir per i rifornimenti di cibo e carburante, oltre le armi ai convogli dell’ISIS? Il giornale Asia News ne aveva già allora sollevato il quesito, grazie ai satelliti si conoscevano le coordinate precise e non si colpiva il cuore dell’ISIS mentre si preferisce sparare e gettare bombe sui civili?

Ecco questa è una domanda che ci facciamo anche noi e ora troppe sono le incongruenze che ci vengono in mente. Nell’era dei satelliti e delle bombe intelligenti si entra in guerra dopo la figura che la Russia di Putin ha fatto fare all’intelligence di tutto il mondo e di un’America che, fato vuole, non riesce mai a stanare l’ISIS, una creatura che attende rifornimenti di ogni tipo, anche armamenti che per assurdo potrebbero provenire dagli stessi Stati che vorrebbero distruggerlo, perché si sposta e vive in grandi carovane, dove dimorano perseguitati, donne rapite e prigionieri.
Questa guerra ha moltissimi scheletri nell’armadio e vive e si alimenta del grande impatto mediatico che sortisce sulle persone importanti reazionarie che fanno leva sulla rabbia e le emotività, non vorremmo che fossero usate per avere l’approvazione di operazioni che sanno di morte e manovre geopolitiche neppure troppo sconosciute.

Quante verità ci sono state taciute? I bambini, le donne, i civili uccisi da bombe che distruggono tutto, tranne i terroristi che non si riescono a stanare neanche a casa propria, figuriamoci altrove.




ZAGAROLO, TRAGEDIA ILARIA RASCHIATORE: LA SCUOLA DELLA VERGOGNA


LEGGI ANCHE: ZAGAROLO, APPALTO LETALE: PARTE L'INCHIESTA DE L'OSSERVATORE D'ITALIA

 

di Cinzia Marchegiani
Zagarolo (RM)
– A Zagarolo la scuola che doveva essere eretta in ricordo della piccola Ilaria Raschiatore non porterà più il suo nome. La morte di Ilaria Raschiatore di appena 4 anni, avvenuta per responsabilità riconducibili a incuria e mancato controllo della sicurezza di un cancello all’interno alla scuola Colle dei Frati di Zagarolo, non sarà il monito di una immensa disgrazia abbattutasi sulla comunità di Zagarolo nel lontano 2004.

L'inchiesta de L'Osservatore d'Italia. Il nostro quotidiano già all’inizio dello scorso anno, era il 7 febbraio 2014, aveva puntato i riflettori su questa costruzione ormai diventata per tutti "l’edificio fantasma”. Iniziava così il resoconto di questo intricato progetto: ”Sembra tutto fermo come il giorno della posa della prima pietra! Giacciono su un terreno isolato due blocchetti, a ricordo del lontano ottobre 2012, che simboleggiano l’edificio scolastico intitolato a Ilaria Raschiatore che doveva sorgere a Colle Palazzola. Un iter frammentato legato a diverse vicissitudini rocambolesche, la costruzione della nuova scuola sta ancora attendendo la lieta novella.”

La scuola della vergogna. La scuola della vergogna trascina con se non solo questa disfatta, ma anche una tormentata e dibattuta incapacità delle amministrazioni comunali succedutesi, Daniele Leodori prima e Giovanni Paniccia poi, di non essere riuscite a gestire un appalto milionario di ben 4.6 milioni di euro finanziati dalla Regione Lazio nel 2007 che doveva far risorgere da un dramma inaccettabile, un nuovo edificio scolastico che potesse riscattare il ricordo della piccola Ilaria Raschiatore e dare finalmente la possibilità ai bambini di poter vivere in sicurezza le ore dell’infanzia e dell’istruzione in ambienti tecnologici, sicuri e spensierati.

Una storia piena di grandi ombre. I genitori di Ilaria, Liliana e Corrado hanno seguito passo passo l’evoluzione di questa bruttissima pagina che ha segnato prima e dopo la disgrazia la comunità di Zagarolo. Le pieghe e i risvolti orribili hanno ammantato spesso di mistero e dicerie senza che le istituzioni si siano fatte mai carico di essere trasparenti con Liliana e Corrado che dovevano essere coinvolti sin da subito sui progressi dell’avanzamento dei lavori.

L’aggiornamento sulla petizione dei genitori: “Il finanziamento per la scuola in pericolo. E non vogliamo più che porti il nome di nostra figlia”. I genitori di Ilaria avevano lanciato la petizione nel luglio 2014 su Change.org, con cui chiedevano al premier Matteo Renzi e all’ex sindaco di Zagarolo, ora Presidente del Consiglio della Regione Lazio, Daniele Leodori chiarimenti ormai decisivi, invitando a firmare non solo i propri concittadini. Lasciamo nella sua interezza l’aggiornamento accorato riguardo la petizione dei genitori, che dopo aver visto l’incontro il 27 ottobre 2015 con l’attuale sindaco di Zagarolo Lorenzo Piazzai e l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Bonini, cui L’Osservatore d’Italia ha partecipato con la giornalista Cinzia Marchegiani indicata come persona informata dei fatti sulle dinamiche d’indagini che si potrebbero innescare dall’evoluzione di questa grottesca e paradossale storia.

Testo aggiornamento: “A undici anni dalla morte di Ilaria e a tre anni di distanza dalla prima pietra posata per la scuola che doveva essere a lei dedicata, la questione, ormai annosa, ci disgusta.
Per questo abbiamo deciso tempo fa di comunicare al sindaco di Zagarolo che non vogliamo che quella scuola ancora incompiuta venga dedicata a nostra figlia Ilaria. Lei, morta schiacciata dal cancello della scuola il 6 ottobre del 2004, non merita che il suo nome sia associato all’ennesimo scandalo italiano. Non solo: il finanziamento per costruire quell’edificio scolastico rischia di andare perduto. Lo sapete: da tempo ci sostenete con questa mobilitazione su Change.org e la richiesta di finanziamento risale addirittura al 2007. Di quella scuola promessa al momento c’è solo la prima pietra, posata dal cuginetto di Ilaria nel 2012. Ora il finanziamento rischia di saltare, tra indagini e appalti. L’amministrazione comunale di Zagarolo ci assicura che sta lavorando per far sì che tutto quello che è accaduto in questi anni non vada perduto. Non vogliamo che quella scuola sia dedicata ad Ilaria, ma vogliamo che venga finalmente costruita, perché la nostra cittadina ne ha bisogno. Quello che possiamo fare noi è far sentire ancora una volta che siamo in tanti a chiederlo, facendo circolare questa petizione. Siamo in tanti a dire che quei soldi, invece di andare perduti come troppo spesso accade in Italia, devono essere usati per dare ai più piccoli una scuola sicura. Grazie per il vostro sostegno, speriamo di scrivervi presto con notizie migliori. Corrado e Liliana”

Danno e beffa. L’amarezza di questa pagina vergognosa vuole che i bambini che frequentano la scuola Colle dei Frati dove morì la piccola Ilaria Raschiatore, nonostante si fossero avviati i lavori di messa in sicurezza nel lontano 2009 per problemi strutturali dell’edificio, ancora ad oggi, non solo non sono stati ultimati i lavori, ma gli stessi bambini non possono giocare nel cortile di pertinenza della stessa. Alla riunione del 12 novembre 2015 svoltasi presso l’aula consiliare di Palazzo Rospigliosi, il sindaco Lorenzo Piazzai e l’assessore LLPP Bonini hanno spiegato ai genitori che chiedevano spiegazioni, che ancora ad oggi i bambini non possono uscire in cortile per giocare finché non verranno ultimati i lavori, che sono giocoforza dipendenti dalla risoluzione bonaria del contenzioso che esiste con la ditta attuale. L’assessore Bonini si è augurato di risolvere il contenzioso per fine anno 2015 per poi poter riappaltare con un altro bando il resto dei lavori. Per ora i bambini, come tutti questi anni d’altronde, non potranno godere del cortile della scuola che a tutti gli effetti è un cantiere, d’altronde sia il Sindaco Lorenzo Piazzai che l’Assessore Marco Bonini hanno spiegato di avere avuto contezza della situazione, solo dopo l'insediamento in Comune quando hanno potuto visionare i fascicoli inerenti alle opere pubbliche.

La scuola “fu Ilaria Raschiatore” doveva in parte alleggerire tanti disagi che i bambini di Zagarolo vivono quotidianamente nella scuola Colle dei Frati, ma anche degli altri Istituti che soffrono di problemi di sicurezza e disagi legati alla viabilità. Insomma oltre la beffa anche il danno. La scuola della Vergogna ha aperto ora un grande vaso di pandora che presto sarà oggetto di una nostra inchiesta. Esclusivamente per rispetto dei genitori di Ilaria Raschiatore il nostro giornale aveva osservato il silenzio, affinché l’evolversi dell'intricata vicenda potesse accogliere finalmente quel raggio di luce tanto sperato da Liliana e Corrado e da tutti i loro più stretti famigliari, che sono stato divorati e inghiottiti in una spirale che sembra senza fine… purtroppo.
 

La petizione continua. Questo è l’indirizzo per continuare a firmare la petizione, che grazie a tantissimi sostenitori ha potuto sollecitare risposta dalla presidenza del Consiglio dei Ministri e conoscere finalmente una parte di questa complicatissima storia. https://www.change.org/p/una-scuola-per-ilaria
 




BRUXELLES, LA BASE DEI TERRORISTI DELLA STRAGE DI PARIGI: VERSO LA CHIUSURA DELLE MOSCHEE

di Cinzia Marchegiani

Bruxelles – La strage di Parigi che ha colpito il cuore d’Europa venerdì 13 novembre 2015 ha aperto definitivamente la fase della terza guerra mondiale. Commandos addestrati hanno colpito persone innocenti che pensavano che la guerra fosse altrove con una fredda strategia del terrore e morte hanno aperto il fuoco in un ristorante, tre esplosioni risuonavano nelle vicinanze dello stadio "Stade de France", dove si disputava una partita amichevole tra Francia e Germania a cui partecipava il presidente francese Francois Hollande. Al teatro"Bataclan" terroristi hanno fatto fuoco sugli spettatori, dove finzione a realtà non aveva fatto capire inizialmente la gravità dell’attentato.

Terroristi provenienti dal Belgio. Dei due attentatori suicidi, si è scoperto che sono vissuti nel centro di Bruxelles e il comune di Molenbeek di Bruxelles. Un altro residente di Molenbeek è ricercato dalle autorità francesi.

Raid Polizia belga arretato il sopetto terrorista latitante. Questa mattina c’è stata un’incursione della polizia belganel quartiere Molenbeek di Bruxelles, preso il sospetto terrorista. Il canale televisivo RTBF informa che proprio stamattina c'è stata una sparatoria in un quartiere Molenbeek di Bruxelles, dove la polizia belga ha effettuato una nuova incursione e ha arrestato un sospetto terrorista. Il sospetto terrorista avrebbe partecipato agli attentati a Parigi il 13 novembre, in cui 132 persone sono morte e oltre 300 sono rimaste ferite. Durante il raid a cui hanno partecipato un centinaio di agenti di polizia e un utilizzato camion dei pompieri nel quartiere di Molenbeek, abitata in prevalenza da immigrati provenienti dal Nord Africa.

Mosche, luogo di predicatori radicali, si pensa alla chiusura. Le autorità belghe stanno prendendo in considerazione la possibilità di chiudere un certo numero di moschee, per evitare l'influenza dei predicatori radicali sui giovani, così ha spiegato il primo ministro Charles Michel sul canale televisivo RTL, annunciando che le autorità intendono proporre un piano d'azione nei settori in difficoltà di Bruxelles, dove, secondo l'indagine, la preparazione degli attentati si è svolta in parte nella capitale francese. Due attentatori suicidi di Parigi hanno vissuto nel centro di Bruxelles e il comune di Molenbeek di Bruxelles. Un altro residente di Molenbeek è ricercato dalle autorità francesi.

Il primo ministro Charles Michel afferma: "Ho incaricato i servizi di sicurezza a presentare celermente proposte per farlo a Molenbeek, in particolare, e non solo, sono state prese misure più rigorose”. L’opzione per la chiusura di un certo numero di moschee, ha spiegato il primo ministro, che verrà valutata servirà a combattere i predicatori di odio, per proteggere le persone.