BLITZ A VENTIMIGLIA: SMANTELLATO ACCAMPAMENTO DI MIGRANTI E ATTIVISTI

di Cinzia Marchegiani

Ventimiglia – Dalle prime ore dell’alba è scattato il blitz della Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri per poter sgomberare l’accampamento della zona dei Balzi Rossi ormai noto alle istituzioni al confine tra l’Italia e Francia, costituito da un centinaio di migranti, che da oltre tre mesi occupano l’area, supportati anche dai centri sociali. La protesta degli attivisti e dei migranti aveva preso il via nella notte, con il successivo spostamento sugli scogli. Dai media locali si apprende che mentre era in atto la protesta sugli scogli sulla strada era iniziata l’operazione di pulizia dell’aiuola occupata. Gli uomini della Dock’s Lanterna e gli operai dell’ufficio tecnico comunale si sono impegnati nella rimozione della tendopoli creata negli ultimi mesi. Con una ruspa e diversi container è stata fatta pulizia. Il personale della nettezza urbana ha rimosso tutte le tende e tutto ciò che era stato accumulato nella piazzola di sosta. Di fatto la tendopoli è stata caricata di peso nei camion dei rifiuti.

Purtroppo la situazione era divenuta insostenibile. A giugno quando i migranti avevano raggiunto il confine e non era stato consentito loro di proseguire in Francia, la maggior parte era ospite di un centro di prima accoglienza gestito dalla Croce Rossa vicino alla stazione, ma un centinaio di loro si era accampato sulla scogliera di Ponte san Ludovico per manifestare contro il divieto, occupando anche la pinetina di fronte alla barriera, che aveva da subito sollevato proteste degli abitanti e dello stesso sindaco Ioculano.

L’assessore alla Legalità, Sonia Viale proprio qualche giorno fa spiegava: “La situazione è diventata intollerabile, non soltanto questi signori sono in una situazione di continua illegalità ma ieri siamo arrivati al punto che hanno bloccato per un'ora la frontiera con la Francia. La frontiera di uno Stato sovrano. E le forze di polizia non hanno potuto fare altro che fermare le automobili in arrivo e consigliare di passare la frontiera in un altro punto”.

Blitz e sgombero tendopoli. Per poter procedere allo sgombero la frontiera di Ponte San Ludovico a Ventimiglia è stata chiusa blindata. Il blitz imponente di forze dell'ordine, oltre un centinaio di uomini tra Polizia e Carabinieri, iniziato alle prime ore dell’alba è stato attivato con numerose camionette, pullman e mezzi blindati, che hanno circondato la zona, dove oltre ai migranti, vi erano attivisti francesi e italiani organizzati in una associazione denominata “No Border Ventimiglia”. Gli attivisti, di fronte al massiccio dispiegamento di forze si erano spostati sugli scogli chiedendo ai migranti di seguirli. 

L’operazione dello sgombero dell’area ormai occupata è stato permesso grazie all’ordine della Procura della Repubblica di Imperia che ha permesso di attivare le procedure della stessa Polizia e Carabinieri oggi presenti in massa, circa un centinaio di uomini.

Presenza delle itituzioni comunali. Il sindaco di Ventimiglia Enrico Ioculano accompagnato da tutta l'amministrazione comunale cittadina era presente per assistere direttamente all’operazione di sgombero.

Arresto immediato per un bosniaco. Tra le persone allontanate dal presidio è stato trovato un 40enne di origine bosniaca sul quale pendeva una mandato di cattura internazionale.

Ora gli attivisti sono tutti ammassati sugli scogli già da parecchie ore. Il Vescovo Suetta media con gli attivisti. In soccorso degli attivisti è arrivato il Vescovo Antonio Suetta che è direttamente salito sugli stessi scogli per poter parlare ai manifestanti.

Denuncia dal profilo Facebook di "NO BORDERS VENTIMIGLIA". Dal profilo Facebook, il presidio “No Borders Ventimiglia” fa sapere: “Quello che succede oltre gli scogli! Ruspe, nettezza urbana e sbirri per cancellare il presidio No border di Ventimiglia. Noi resistiamo sugli scogli. we are not going back”. Gli attivisti, cercando di comunicare tramite internet con chi li segue e fanno sapere: “Si continua a resistere sugli scogli. Militarizzata l’area, devastata e saccheggiata l’area del campo. Persone che tentavano di raggiungere il presidio per dare solidarietà sono state portate in questura. Minacce di identificazione e denuncia per tutti. Alla faccia del welcome refugees, chi lotta per la liberta di movimento viene messo a tacere”.




BUSINESS RACCOLTA INDUMENTI USATI: L’ANTITRUST SANZIONA AMA, SOL.CO E BASTIANI PER PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE

Ama, Solco dovranno pagare entrambe 100 mila euro, mentre consorzio Bastiani solo 10 mila euro

di Cinzia Marchegiani

Roma – Il business dei cassonetti gialli è approdato all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che grazie alle segnalazioni del Corpo di Polizia Locale di Roma Capitale, aveva aperto in fascicolo istruttorio sulla gestione della raccolta degli indumenti usati che i romani ponevano dei cassetti gialli, destinati per scopi umanitari secondo le pubblicità apposte. Infatti gli stessi claims e etichette apposte sugli stessi cassonetti gialli sono risultati ingannevoli.

Anche AMA sanzionata. Il 29 settembre 2015, l’Antitrust pubblica la sentenza che va a punire la società municipalizzata AMA e due consorzi affidatari per pratiche commerciali scorrette, per un importo complessivo di 210 mila euro, e nel dettaglio la società Azienda Municipale Ambiente AMA di Roma una multa di 100mila euro, stesso importo al Consorzio Sol.co mentre il Consorzio Bastiani vengono comminati 10mila euro di sanzione per pratiche commerciali scorrette.

Il provvedimento. Il provvedimento riguarda le informazioni fornite ai consumatori sulla raccolta degli indumenti usati, poste sui cassonetti gialli e pubblicate nel sito internet della stessa Azienda municipale Ambiente. È risultato in particolare che i consorzi Sol.co. e Bastiani, affidatari del servizio, hanno apposto sui cassonetti stradali di loro proprietà diciture ingannevoli quali “i materiali in buono stato saranno recuperati come indumenti”, “grazie per il vostro aiuto”, “aiutaci ad aiutare”, idonei ad alterare il comportamento economico del consumatore.

Sol.co e Bastiani sanzionati, trasformavano gli indumenti e poi li commercializzavano. Entrambe i consorzi sono oggetto del provvedimento dell’AGCM poiché dall’indagine avviata nei loro confronti è stato accertato che ottenevano benefici dalla trasformazione e vendita degli stessi indumenti regalati dalla generosità delle persone.

 Informazioni fuorvianti dei consorzi Sol.co e Bastiani.I consorzi Sol.co e Bastiani guadagnavano, sugli indumenti. In base alle scritte adesive sui cassonetti, si poteva ritenere che la raccolta venisse svolta per fini umanitari o sociali, mentre s’è accertata invece una concreta utilizzazione degli indumenti a fini commerciali. Quindi le sanzioni sono state applicate anche alla municipalizzata AMA, la società – secondo l’Autorità garante della Concorrenza e del Mercato – che non ha esercitato un’adeguata vigilanza nei confronti dei consorzi affidatari; non ha fornito un modello di adesivo informativo destinato ai cassonetti gialli, come previsto dalle norme in vigore; e infine, non ha reso disponibile sul suo sito internet un adeguato apparato informativo sulle reali modalità e finalità dalla raccolta. A seguito dell’avvio del procedimento, le parti sono intervenute per rimuovere i claims ingannevoli dai contenitori gialli e AMA, in particolare, ha implementato una sezione del sito in cui vengono evidenziati i dati relativi ai soggetti che effettuano la raccolta di indumenti usati e soprattutto la circostanza che tale attività si svolge per finalità commerciali e non benefiche.

Le evidenze acquisite. L’intera filiera del processo di raccolta e utilizzazione degli indumenti usati sviluppa volumi pari a circa 100.000 tonnellate in Italia, di cui quasi 10.000 tonnellate provengono dal comune di Roma. Il materiale raccolto attraverso i cassonetti dedicati viene trasportato presso centri di stoccaggio (attraverso automezzi omologati per il trasporto di rifiuti) e da questi poi trasferiti negli impianti di trattamento, dove gli indumenti sono selezionati e sanificati. Gli indumenti non più riutilizzabili, pari al 5%, vengono inviati in discarica, gli altri, nella misura del 35%, vengono destinati al processo di rifilatura e a quello di produzione di pezzame per il settore industriale. Il restante 60% viene sottoposto ad un processo di sanificazione, al termine del quale gli indumenti usati perdono la qualifica di rifiuti e acquisiscono quella di “materia prima seconda”. La capacità di sanificazione è concentrata in Campania (che serve il Centro-Sud) e in provincia di Prato (che serve prevalentemente il Nord).

Il Consorzio Sol.co. La sperimentazione della raccolta degli indumenti tramite i contenitori gialli ha consentito di riportare i soggetti che operavano in situazione di irregolarità nel perimetro della legalità, attraverso la nascita di cooperative in parte costituite dai precedenti operatori del settore e collegate a Sol.co e a Bastiani in qualità di soci. E’ del 2003 il primo affidamento formale del servizio di raccolta di indumenti da parte di AMA all’ATI Roma Ambiente, composta dai due consorzi.

Il rapporto tra AMA, SOLCO e Bastiani e la storia dell’affaire. L’entrata in vigore del Dlgs. 152/068 ha disciplinato la raccolta dei rifiuti urbani riportando all’interno di tale categoria anche gli indumenti usati. Nel 2008, il servizio viene affidato distintamente a Sol.co. e a Bastiani, da parte di AMA, a seguito di una procedura negoziata riservata a soggetti operanti nel mondo della cooperazione ed organizzati per impiegare categorie disagiate. Da allora, ed ininterrottamente, la raccolta dei rifiuti a Roma è svolta dai consorzi parti del presente procedimento in quanto l’appalto è stato oggetto di una serie di proroghe in capo agli assegnatari originari che, quindi, lo espletano dalla data di aggiudicazione. I cassonetti dedicati alla raccolta degli abiti usati – in numero pari a 1776 – sono di proprietà dei consorzi affidatari del servizio di raccolta, che si servono delle cooperative socie (cooperative sociali formate in prevalenza da fasce svantaggiate di lavoratori) per le attività di svuotamento dei cassonetti e trasporto degli indumenti nei centri di stoccaggio. In particolare, l’affidamento del servizio non prevedeva alcun corrispettivo per Ama, ma solo un quantitativo minimo che i Consorzi si impegnavano a raccogliere, in quanto l’obiettivo dell’Azienda era che venisse organizzata una raccolta capillare e completa di tali rifiuti.

Sanificazione degli indumenti e commercializzazione altro che scopo umanitario. Secondo i dati forniti da Sol.co., le cooperative vendono gli abiti raccolti al Consorzio stesso intorno a 0,35 €/kg . Questo poi rivende il materiale in questione agli impianti di sanificazione e selezione campani a 0,40 – 0,55 €/kg. 35. Risulta che, sia Sol.co. che Bastiani, abbiano richiesto l’autorizzazione alla sanificazione con l’intento di poter procedere in proprio al riuso ed alla commercializzazione del materiale raccolto direttamente.

Insomma un business ben congeniato quello del riciclaggio degli abiti usati che l’Antitrust ha messo fine, un lucro e un ritorno economico non indifferente che i cittadini hanno sostenuto con le loro donazioni. 




ROMA: UN’INSOLITA IMBARCAZIONE SUL TEVERE, BLOCCATO IL PILOTA

di Ci. Ma.

Roma – Domenica, scorsa, 27 settembre 2015 in tarda mattinata all’altezza del Lungotevere della Vittoria un natante alquanto singolare è stato bloccato e messo in sicurezza dai Vigili del Fuoco.

La segnalazione è stata lanciata verso le ore 12.00 dalla sala operativa dei Vigili del Fuoco, che ha segnalato al 113 della Questura la presenza sul fiume Tevere di un natante ricavato dalla scocca di un’autovettura con a bordo una persona che navigava tra Ponte Vittorio e Ponte Milvio.
Il natante, bloccato, è stato messo in sicurezza dai Vigili del Fuoco all’altezza del Lungotevere della Vittoria.

Il pilota, un cittadino italiano di 40 anni, è stato accompagnato dagli agenti della Polizia di Stato presso il commissariato Borgo per gli accertamenti.
Il fatto curioso di questa storia diventa ancora più singolare, il soggetto infatti avrebbe riferito di essere partito da La Spezia e di voler raggiungere Venezia con l’insolito mezzo.

Ora il trasgressore è stato diffidato ad ormeggiare in banchina il mezzo nonché a presentarsi presso gli uffici della Polizia Fluviale. Il proprietario di questo insolito natante è risultato essere già diffidato da diverse capitanerie di Porto, a navigare con l’insolita imbarcazione.




IGNAZIO LA QUALUNQUE: ANCHE IL SINDACO DI PHILADELPHIA LO SBUGIARDA

di Cinzia Marchegiani

Roma – Per il Sindaco Ignazio Marino il secondo viaggio in America diventerà un tormentone, anzi già lo è. Ieri in tutti i tg, giornali è apparso il video di Papa Francesco che dal ritorno del viaggio in America ha scandito bene ai giornalisti presenti a bordo dell’aereo la sua estraneità riguardo il presunto invito al sindaco di Roma per partecipare all’“Incontro mondiale delle famiglie di Philadelfia”.

Il video di Papa Bergoglio ha di fatto indignare i cittadini romani. Echeggiamo ora le parole di Bergoglio che ha risposto categorico, come a non volerci più tornare sopra: "Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro? Ho chiesto agli organizzatori e neanche loro lo hanno invitato. Lui si professa cattolico: è venuto spontaneamente”.

Doppia gaffe per il sindaco Ignazio Marino. Arriva un’altra tegola sonora, da Philadelfia. Dopo Papa Bergoglio interviene anche il Sindaco di Philadelfia Michael Nutter. Ricordiamo che il Sindaco Marino, sul suo profilo Facebook, il 22 settembre 2015, metteva a conoscenza i dettagli del suo nuovo viaggio e precisava i rapporti con il sindaco di Philadelphia: “Vedo che, come ogni volta, un mio viaggio si trasforma in polemica. Vediamo di fare chiarezza: domani partirò per New York, dove incontrerò in Consolato i filantropi e mecenati a cui porterò progetti immediatamente cantierabili di restauro delle bellezze della nostra città: dal Mausoleo d'Augusto alla Cisterna delle Sette Sale. A New York in quei giorni incontrerò anche Michael Bloomberg oltre ad alcuni imprenditori del settore immobiliare che voglio interessare all'alienazione del nostro patrimonio. Poi raggiungerò Philadelphia, che in quei giorni ospiterà il Papa. L'invito mi è arrivato dal sindaco, con cui ho parlato a lungo dell'accoglienza, vista l'esperienza di Roma in questo ambito e il Giubileo alle porte. Questo è quanto. Ma aggiungo una cosa, non di poco conto: io sarò ospite, dunque i romani non pagheranno un euro per la mia trasferta. Un viaggio per riportare a Roma accordi e finanziamenti. Questo è il mio obiettivo. Quello di chi critica è probabilmente, ancora una volta, creare confusione e fare disinformazione”.

Mark Mc Donald il portavoce del Sindaco di Philadelfia, Michael Nutter categoricamente smentisce il Sindaco di Roma: "L'amministrazione di Philadelphia non ha sostenuto alcuna spesa, può darsi che Ignazio Marino abbia beneficiato dell’ospitalità di qualche amico americano". Poi Mark Mc Donald il portavoce nel dettaglio spiega: "Il sindaco Marino e il sindaco di Philadelfia si sono incontrati in Campidoglio a giugno a Roma, e in quella occasione il primo cittadino della Capitale d’Italia era stato in effetti invitato a presenziare alla visitata papale dallo stesso sindaco di Philadelphia, Michael Nutter, e dall’arcivescovo Chaput" – fa sapere ad un giornalista de Il Tempo.

Ora le parole che Ignazio Marino che ha scritto sul suo profilo Facebook il 22 settembre 2015 rappresentano un tentativo giustificazione regalata ai cittadini di Roma per spiegare il suo secondo viaggio in America, quando la città in chiara crisi politica e amministrativa chiedeva la sua presenza al Campidoglio: “L'invito mi è arrivato dal sindaco, con cui ho parlato a lungo dell'accoglienza, vista l'esperienza di Roma in questo ambito e il Giubileo alle porte. Questo è quanto. Ma aggiungo una cosa, non di poco conto: io sarò ospite, dunque i romani non pagheranno un euro per la mia trasferta”…si ma ospite di chi?

E ora i cittadini romani attendono le ricevute fiscali del pernottamento americano del Sindaco Ignazio Marino.




PAPA FRANSCESCO METTE A TACERE LE POLEMICHE: “IO NON HO INVITATO IL SINDACO MARINO, CHIARO?”

Ignazio Marino si è scontrato con la verità di Papa Francesco. E la toppa, a detta di molti, sembra essere peggio del buco

di Cinzia Marchegiani

Roma – Papa Francesco dopo il viaggio che lo ha portato a Cuba e poi negli Stati Uniti è tornato a Roma, l’aereo atterrato all’aeroporto di Ciampino era partito da Philadelphia. Un viaggio importante per Bergoglio e per il destino del mondo e le sue guerre.
Tanti i temi affrontati in una conversazione con i giornalisti a bordo con il Pontefice. Papa Francesco mette anche termine alle polemiche su un ipotetico invito che lo stesso pontefice avrebbe riservato al sindaco di Roma per partecipare all’ “Incontro mondiale delle famiglie di Philadelfia”.

Così ai giornalisti presenti a bordo sul volo diretto che lo ha portato in Italia da Philadelfia, Bergoglio ha risposto categorico, come a non volerci più tornare sopra: "Io non ho invitato il sindaco Marino, chiaro? Ho chiesto agli organizzatori e neanche loro lo hanno invitato. Lui si professa cattolico: è venuto spontaneamente”.

Il giornale “Il Messaggero” aveva pubblicato l’intervista di Marino dove lui stesso spiegava le motivazioni del nuovo viaggio che avrebbe fatto nonostante avesse trascorso da poco le ferie in America. Per mettere a tacere le critiche che gli stessi cittadini romani gli avevano rivolto, il Sindaco rispondeva così:Si tratta di un viaggio brevissimo ma molto importante, in un momento storico per la Chiesa e per gli Stati Uniti: è il primo viaggio di Papa Bergoglio negli Usa. Quando a giugno scorso mi è stato riferito che avrebbero avuto piacere della mia presenza in tre appuntamenti del Santo Padre a Philadelphia, ma soprattutto all’incontro con le famiglie, ho detto a monsignor Paglia che sarei stato molto lieto di partecipare all’organizzazione della visita».

Il Sindaco Marino, sul suo profilo Facebook, il 22 settembre 2015, metteva a conoscenza i dettagli del suo nuovo viaggio:Vedo che, come ogni volta, un mio viaggio si trasforma in polemica. Vediamo di fare chiarezza: domani partirò per New York, dove incontrerò in Consolato i filantropi e mecenati a cui porterò progetti immediatamente cantierabili di restauro delle bellezze della nostra città: dal Mausoleo d'Augusto alla Cisterna delle Sette Sale. A New York in quei giorni incontrerò anche Michael Bloomberg oltre ad alcuni imprenditori del settore immobiliare che voglio interessare all'alienazione del nostro patrimonio. Poi raggiungerò Philadelphia, che in quei giorni ospiterà il Papa. L'invito mi è arrivato dal sindaco, con cui ho parlato a lungo dell'accoglienza, vista l'esperienza di Roma in questo ambito e il Giubileo alle porte. Questo è quanto. Ma aggiungo una cosa, non di poco conto: io sarò ospite, dunque i romani non pagheranno un euro per la mia trasferta. Un viaggio per riportare a Roma accordi e finanziamenti. Questo è il mio obiettivo. Quello di chi critica è probabilmente, ancora una volta, creare confusione e fare disinformazione”.

E ora arriva il comunicato dal Campidoglio dopo che le parole di Papa Francesco hanno fatto il giro del mondo: “Né Bergoglio, né gli organizzatori lo avevano invitato, si è presentato spontaneamente”. Si legge nella nota pubblicata: “Il sindaco non ha mai detto di essere stato invitato da Papa Francesco agli eventi conclusivi dell'Eight World Meeting of Families. Il viaggio a Filadelfia del sindaco di Roma nasce da una serie di incontri avuti con le autorità del Comune americano: a giugno il sindaco Michael Nutter e l'arcivescovo Charles Chaput, insieme a una folta delegazione della città, hanno incontrato Ignazio Marino in Campidoglio proprio in preparazione del viaggio papale e per formulargli l'invito ufficiale. In vista dell'appuntamento dedicato alle famiglie, il sindaco aveva anche incontrato monsignor Vincenzo Paglia con il quale aveva anche discusso della sua presenza all'evento di Filadelfia. Il tutto nasce quindi da una domanda sbagliata nei presupposti e forse posta con l'intenzione di suscitare polemica».

Insomma Ignazio Marino si è scontrato con la verità di Papa Francesco. E la toppa, a detta di molti, sembra essere peggio del buco. 




SANITÀ, SANZIONI AI MEDICI CHE PRESCRIVONO ESAMI NON APPROPRIATI: SCOPPIA LA BAGARRE

Il Presidente delle Regioni Chiamparino bacchetta la Lorenzin che vuole scaricare le responsabilità alle Regioni: “sono state scelte condivise”

LEGGI ANCHE: 03/07/2015 RIDUZIONE DEL FONDO SANITARIO 2015: ECCO L’ACCORDO STATO-REGIONI

di Cinzia Marchegiani

Il 2 luglio 2015 era stato siglato l’accordo sulla riduzione del fondo sanitario 2015, pari a 2,35 miliardi al termine della conferenza Stato-Regioni tenutasi al Ministero per gli Affari Regionali, che aveva al primo punto proprio il nodo sulle risorse per la sanità. Il via libera delle Regioni era stato annunciato nelle prime ore della giornata dal presidente della Conferenza e governatore del Piemonte, Sergio Chiamparino.

Lo scarica responsabilità, di fatto dimostrano la veridicità delle multe ai medici. Ora è bagarre sulle responsabilità della bozza del DM nel passaggio dove si specifica che ci saranno sanzioni ai medici che prescrivono esami non appropriati, e ora lo stesso ministro Lorenzin, sotto il fuoco crociato delle associazioni dei medici che hanno annunciato battaglia contro la libertà etica e deontologica del medico, cerca di smorzare le polemiche. Stamattina infatti la Lorenzin ai microfoni Rai, spiega che dopo questo decreto non cambierà assolutamente nulla: “Il loro rapporto con il medico, e quindi con le cure e gli screening necessari alla loro salute, resterà inalterato. A non essere più eseguiti saranno soltanto gli esami che non servono al paziente e costituiscono fonte di sprechi e abusi» – la Lorenzin cerca di chiarire.

Ecco gli scheletri nell'armadio. Ma gli scheletri nell’armadio di questi contestatissimi tagli alla sanità e sanzioni ai medici che prescrivono una lista di 208 prestazioni/esami dichiarate inappropriate, o meglio inutili, stanno emergendo con tutta la loro evidenza e solo dopo che la Lorenzin ha scaricato questa scelta totalmente alle Regioni:“Le sanzioni a carico dei medici previste dal decreto sull’inappropriatezza non le volevo, le hanno volute le Regioni”.

Bagarre tra la Lorenzin e il Presidente delle Regioni Sergio Chiamparino. Il Presidente della Conferenza delle Regioni, Sergio Chiamparino infatti replica al Ministro Lorenzin, che in alcuni passaggi dell’intervista rilasciata lo scorso 23 settembre al Quotidiano sanità ha detto che le sanzioni ai medici sarebbero state volute dalle Regioni: “L'atteggiamento del ministro della Salute non mi sembra corretto e soprattutto non ci fa andare da nessuna parte: se si sono condivise delle scelte, lo si è fatto insieme" – spiega Chiamparino.

Chiamparino redarguisce la Lorenzin e rinfaccia il taglio dei due miliardi. Al termine della riunione della Conferenza, del 24 settembre 2015, il Presidente delle Regioni Chiamparino, in merito alla bozza del Decreto ministeriale specifica: “C'è stato un gruppo di lavoro fatto da tecnici di Regioni e ministero della Sanità che hanno condiviso un testo – ha evidenziato ancora Chiamparino – quando si condivide un testo lo si fa in due”.

Chiamparino rinfaccia il taglio di 2 miliardi alle Regioni. Chiamparino ai microfoni continua la sua arringa e ribatte: “Io potrei dire allora che bastava non togliere i due miliardi alle Regioni, di questo passo si fa la corsa del gambero. Se si condivide un percorso lo si condivide fino in fondo. Potrei dire che Lorenzin non ha voluto che si intervenisse su altri capitoli”.

Insomma il presidente Chiamparino accusa la Lorenzin di scaricare le responsabilità: “E’ abile. Un atteggiamento che non fa fare passi avanti, è sbagliato scaricare il problema sugli altri per ragioni di consenso. Non mi sembra l'atteggiamento corretto”. E poi ancora: “Io non gioco a ping pong – ha continuato il presidente della Conferenza delle Regioni – ma nell'ambito dei tagli ci è parso, ed è parso anche al governo, che una misura utile per risparmiare e necessaria per migliorare la qualità dell'assistenza fosse l'attenzione all'appropriatezza. Non è una misura voluta dalle Regioni ma condivisa in uno spirito di collaborazione”.

Lapidario Gino Strada medico di Emercency, su tutta questa pazzesca situazione: "Chi decide se un esame è inutile, la Lorenzin?. È l'ultimo scempio ai danni della Sanità: ormai medici e infermieri fanno il lavoro non grazie alle politiche pubbliche, ma nonostante queste. Nello specifico, alcuni di questi esami si potranno prescrivere solo in caso di anomalia pregressa: ma come posso accertarla se l'esame non si può fare?”

Tra gaffe, polemiche, rimane evidente che le sanzioni ai medici saranno reali, grazie a chi ha deciso che alcuni esami sono inutili, e quando si possono e si devono prescrivere. Ma i medici, tutti coesi hanno deciso di dare battaglia, si confirurerebbe una sanità di serie A e di serie B, inaccettabile per uno stato di diritto.




PALERMO: STUDENTI, DOCENTI PRECARI IN CORTEO CONTRO PD E LA FESTA DELL’UNITA’ DI MEZZOGIORNO

di Cinzia Marchegiani

Palermo – Sono notizie che parlano di una rivoluzione, di un cambiamento epocale, quello che vede studenti, docenti e precari uniti in un corteo organizzato contro la storica Festa dell’Unità di Mezzogiorno, manifestazione del PCI che per moltissimi anni richiamava folle fatte di famiglie, di bambini e giovani ragazzi che approfittavano di questi momenti di condivisione, per parlare di futuro, di impegno, di lotte.

Sabato pomeriggio, 26 settembre 2015 a Palermo è accaduto qualcosa di serio, che parla di indignazione verso chi doveva tutelare soprattutto il futuro degli studenti, dell’istruzione ma anche di operai, come quelli della Fincantieri, di disoccupati, precari delle amministrazioni pubbliche, sindacati di base e di persone senza casa. Più di 500 persone si sono date appuntamento per contestare la Festa dell’Unità del Mezzogiorno, organizzata dal Pd a Palermo ai Cantieri culturali della Zisa. Il presidente Crocetta era l’ospite in programma.

La contestazione sociale, un grido disperato. Il corteo, con il grido “Respingiamo il partito dell’austerity” avanzava con lo striscione che lasciava poco all’interpretazione: “Respingiamo il partito dell’austerità. Basta Precarietà, disoccupazione, deportazione dei siciliani al nord”. Verso le 17:00 si sono presentati ai cancelli d’ingresso della Festa dell’Unità, per contestare espressamente il PD non solo quello locale, alcuni issavano le bandiere rosse del Partito Comunista Italiano.

Carica dei Manifestanti. Ai cancelli il corteo intenzionato a contestare il PD, ritenuto responsabile dell’inasprimento delle condizioni di vita del popolo siciliano, con lo smantellamento del sistema del welfare. E lo scontro diventa realtà, il corteo è intenzionato ad entrare in quella festa dove la presenza della classe politca del PD è ritenuto un insulto, cerca di sfondare i cordoni di polizia, ma viene respinto, a manganelli spiegati dalle cariche delle forze dell'ordine..

La scintilla sociale è da tempo in esplosa. Purtroppo non sono solo per gli studenti siciliani a contestare, ma anche i precari, i docenti, gli operai si sono trovati a contestare, coloro che si sentono obbligati a fuggire dalla loro amata terra per avere una vita dignitosa. Ora vogliono combattere perché le radici sono più importanti di qualsiasi altra vita. I manifestanti gridano, non vogliono il PD alla passerella della Festa dell’Unità e gridano “Esodo di massa, sfratti e precarietà, è questo che portate nella nostra città", e poi esortando ai siciliani di lottare nella e per la propria terra: “Se la colpa è vostra non emigriamo, ma vi aspettiamo e vi respingiamo”.

Motivazioni serie contro tutto il PD, locale e nazionale. Secondo i promotori della manifestazione dal Jobs Act alla Buona Scuola, dal decreto Lupi ai recenti tagli alla sanità, per non menzionare anche lo Sblocca Italia, sarebbero tutti provvedimenti uniti tra loro da un filo rosso che ha legato la stagione di riformismo del Partito Democratico allo “sfruttamento di persone e territori.

Il racconto di una studentessa universitaria siciliana. Dalla cronaca siciliana il discorso di una studentessa universitaria riesce a far comprendere la mobilitazione contro il PD Nazionale e locale: “Siamo scesi in piazza per ricordare al PD che nonostante le passerelle non ci facciamo prendere in giro. Alle politiche lacrime e sangue che ci propina questo governo noi rispondiamo dicendo che il Sud decolla sicuramente, ma senza il PD”. La stessa studentessa ripercorre le scelte scellerate dei politici siciliani: “Basti pensare al fatto che il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta, oggi presente alla Festa dell’Unità, e i deputati regionali del Pd, hanno votato negativamente proprio negli scorsi giorni la proposta di un referendum abrogativo contro le trivellazioni: l’ennesimo lascia passare alla devastazione del nostro territorio, che sempre di più sembra diventare la pattumiera d’Italia. Ma al di là di quest’ultimo scempio, le ragioni e le rivendicazioni che ci motivano a scendere in piazza contro il Pd sono innumerevoli. Un altro esempio, soprattutto per noi giovani, è il processo di emigrazione forzata che costringe tanti di noi a lasciare la nostra terra in cerca di un futuro; non si dimentichi che la Sicilia è la regione con il più alto tasso di disoccupazione giovanile in Italia, che le riforme del governo Renzi hanno contribuito ad acuire giorno dopo giorno; e se parliamo di emigrazione forzata non possiamo non tenere in conto l’ingente esodo di docenti da Sud a Nord causato proprio dalla Buona Scuola”.

Il Premier Renzi diventa il nemico numero uno da combattere, assieme al PD che non viene ritenuto degno di partecipare alla Festa dell’Unità. I siciliani amano la loro terra e non voglio essere cacciati via, per mancanza di dignità, di lavoro. Si sentono usurpati proprio da chi doveva portare avanti le priorità del territorio, del lavoro, dei diritti inalienabili dell’uomo. 




PAPA FRANCESCO LANCIA L’ALBUM ROCK “WAKE UP". USCIRA’ A NOVEMBRE

di Cinzia Marchegiani

In anteprima il sito “Rolling Stone” annuncia un’incredibile notizia, Papa Francesco lancia l’album Rock, “Wake up!” con il quale diffonderà il suo messaggio di speranza, di fede e di unità. Papa Francesco parla a chi ascolta in italiano, inglese, spagnolo e portoghese con più di 11 brani per affrontare questioni come la pace, la dignità, le preoccupazioni ambientali e aiutare i più bisognosi. Per l'album, i messaggi forti del Papa sono stati collocati nelle mani musicali di Wake Up! Produttore e direttore artistico della Multimedia edizioni Paoline è Don Giulio Neroni. L’album Rock di Papa Francesco uscirà il prossimo 27 novembre, nell’album sono incisi i suoi più importanti e commoventi sermoni accompagnato da cori e in rock progressivo.

 

Don Giulio Neroni spiega questa nuova avventura: "Per molti anni, sono stato il produttore e il direttore artistico di album dal Papa. Ho avuto l'onore di lavorare con Giovanni Paolo II, Benedetto XVI e ora Papa Francesco". Neroni confida che come in passato, per questo album, ha cercato di essere fortemente fedele alla personalità pastorale e di Papa Francesco. Lui, il Papa del dialogo, delle porte aperte, dell’ospitalità.

Papa Francesco dice: "Il Signore parla di una responsabilità che il Signore vi dà / E 'un dovere di vigilare / Non per consentire le pressioni, le tentazioni ei peccati a sordo nostra sensibilità della bellezza della santità." Il Papa al suo pubblico smuove le coscienze: "Nessuno che dorme può cantare, ballare e gioire", esortando così a tutti di svegliarsi e andare.

Il Musicista Tony Pagliuca, che ha composto diversi dell’album Wake Up! proprio dal sito dei Rolling Stone spiega: "Negli anni Settanta, ho fondato il gruppo prog-rock, ‘Le Orme’ e in vetta alle classifiche, ho girato l'Italia e Regno Unito e ho avuto la possibilità di collaborare con artisti internazionali del calibro di Peter Hammil e David Jackson (Van Der Graaf Generator). Nel corso degli anni, ho anche fatto un importante cammino di fede. Quando don Giulio Neroni mi ha chiesto di collaborare a questo CD, ho subito accettato con entusiasmo. Mettere la mia musica al servizio delle parole e la voce di Papa Francesco è stata un'esperienza fantastica e una sfida artistica molto interessante ".

Ecco la lista dei brani in Wake Up!
1. "Annuntio Vobis Gaudium Mangum"
2. "Salve Regina"
3. "Laudato Sie …"
4. "Poe Que 'Sufren Los Ninos"
5. "Non Lasciatevi Rubare La Speranza!"
6. "La Iglesia No Puede ser Una Ong"
7. "Wake Up! Go! Go! Avanti!"
8. "La Fa Es Entera, No Se Licua!"
9. "Fratelli Pace!"
10. "Per La Famiglia"
11. "Fazei O Que Ele Vos Disser"




TRASPARENZA FARMACI E REAZIONI AVVERSE: FIRMATO L’ACCORDO DI SEGRETEZZA TRA COMMISSIONE EUROPEA, EMA E OMS

Dal 1° settembre 2015 è attivo l'accordo di condivisione e segretezza sulla sicurezza dei farmaci, comprese le reazioni avverse


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21/09/2015 AIFA, MA QUALE TRASPARENZA SUI FARMACI?

 

di Cinzia Marchegiani

Arriva come un fulmine a ciel sereno la notizia dell’accordo stipulato tra Commissione Europea, Agenzia europea per i medicinali (EMA) e l'Organizzazione Mondiale della Sanità per intensificare la cooperazione per meglio tutelare la salute pubblica della collettività. A leggere bene il comunicato emergono clausole che fanno riflettere su come queste organizzazioni hanno puntato sulla riservatezza delle informazioni sui farmaci e anche reazioni avverse post-autorizzazione di tutti quei farmaci che sono stati autorizzati alla vendita e al commercio.

Si legge che già dal 1° settembre 2015 è attiva la cooperazione tra Commissione Europea, Ema e OMS, le quali hanno concordato di condividere informazioni “non pubbliche” sulla sicurezza, la qualità e l'efficacia dei medicinali già autorizzati o in fase di revisione in seno all'Unione europea (UE), o pre-qualificati o in fase di revisione da parte dell'OMS.

Accordo di segretezza. La completa segretezza – si legge dal comunicato – è nata per rafforzare la comunicazione tra le rispettive organizzazioni e rendere più facile e veloce per prendere provvedimenti per proteggere la salute pubblica, dovrebbe accelerare l'accesso dei pazienti ai nuovi e innovativi farmaci nell'UE, evitare la duplicazione delle valutazioni e migliorare l'autorizzazione e la sicurezza dei medicinali coinvolgendo le migliori competenze da entrambi i lati.
L'accordo – viene spiegato nel comunicato – rafforza ulteriormente la collaborazione tra l'OMS, la Commissione europea e EMA che hanno una lunga storia di collaborazione scientifica e tecnica nel contesto della Conferenza Internazionale sull’armonizzazione e le autorità internazionale Pharmaceutical Fourm.

Secondo l'accordo di riservatezza, le organizzazioni coinvolte possono condividere le informazioni come ad esempio:
• Post-autorizzazione di farmacovigilanza dati, in particolare relativi a reazioni avverse, nonché problemi di sicurezza derivanti dai rapporti periodici di aggiornamento sulla sicurezza, e gli obblighi e gli impegni post-autorizzazione;
• Le informazioni contenute in applicazioni per la consulenza scientifica, orfano medicina designazione, autorizzazione all'immissione in commercio o le attività successive all'autorizzazione di notevole interesse della salute pubblica, e le domande di un accordo di piani di indagine pediatrica;
• I dati relativi alle ispezioni, impianti di produzione e le attività di ricerca clinica e alle relative relazioni.

Rimane di fatto il quesito di come sarà tutelata la trasparenza e l'accesso alle informazioni sui farmaci, visto tra l'atro che la stessa AIFA, l'Agenzia dei FaRmaci Italiana ha già subito due sentenze pesanti che la condannano per gravi irregolarità sulla trasparenza dei farmaci.




FROSINONE E L’EMERGENZA LAVORO: ARRIVA UNA MOZIONE M5S FIRMATA DA TUTTA L’OPPOSIZIONE

La provincia di Frosinone da troppo tempo chiede aiuto, è una delle zone con il più alto tasso di disoccupazione e dove il comparto produttivo ha subito una forte riduzione

di Cinzia Marchegiani

Frosinone – Un’emergenza lavoro già da tempo nota quella che ha colpito tutta la provincia di Frosinone. Il Presidente della Provincia di Frosinone, Antonio Pompeo, proprio in merito al primo incontro del “Tavolo interistituzionale permanente per l’emergenza lavoro” avviato a giugno 2015 svoltosi nella Sala Consiliare del Palazzo della Provincia (che ha visto la partecipazione, oltre ad una rappresentanza del Comitato promotore della Vertenza Frusinate contro la disoccupazione e la precarietà, le sigle sindacali Uil, con il segretario Gabriele Stamegna, e UGL, con il segretario Enzo Valente; i parlamentari Francesco Scalia, Maria Spilabotte, Luca Frusone; i consiglieri regionali Mario Abbruzzese, Marino Fardelli, Daniela Bianchi e in rappresentanza di Mauro Buschini, Lucio Migliorelli; il Presidente di Federlazio Alessandro Casinelli e il neo direttore Roberto Battisti; per Unindustria, Corrado Felici, Gerardo Iamunno, Girolamo Manco, Aldo Della Peruta e Daniele Ricci), aveva denunciato come l’emergenza lavoro fosse la problematica più urgente che vive il territorio.

Quattro sono state le priorità che il confronto aveva fatto emergere. 1) L’adozione, da parte della Regione Lazio, del contratto di ricollocazione, strumento di politica attiva del lavoro, capace di facilitare un più efficace percorso di reinserimento occupazionale per coloro che hanno perso il posto di lavoro; 2) Firma dei decreti per lo sblocco della mobilità sempre da parte della Regione Lazio; 3) Verifica sull’utilizzo degli strumenti messi a disposizione dal decreto legge n. 3 del 2015, in particolare prevedendo un intervento pubblico attraverso la società strumentale di Cassa depositi e prestiti per colmare la distanza tra domanda e offerta di acquisto della Marangoni, che avrebbe garantito la ripresa della produzione, dell’occupazione e un risparmio in termini di fondi attualmente destinati alla mobilità; 4) Stato dell’arte del bando Asi per la cessione del sito produttivo ex Videocon.

Arriva in Regione Lazio una Mozione per il rilancio del lavoro nel Frusinate. I consiglieri del M5S Lazio hanno depositato una mozione, firmata da tutti i gruppi di opposizione, per impegnare la Giunta ad intraprendere azioni concrete a beneficio dell’occupazione nella provincia di Frosinone. Silvana Denicolò, consigliera del M5S Lazio, in merito a questa Mozione ha dichiarato: “Nonostante il frusinate sia una delle zone con il più alto tasso di disoccupazione e dove il comparto produttivo ha subito una forte riduzione, la regione finora è intervenuta in maniera piuttosto blanda, escludendo il protocollo di intesa con l’ASI di Frosinone per la riacquisizione del sito ex Videocon. Una nuova strategia occupazionale potrebbe partire proprio dalla definizione del bando per l’utilizzo di questo importante sito industriale, alla cui redazione dovrebbero partecipare le organizzazioni dei disoccupati e dei precari. Per queste categorie, che rischiano di diventare maggioritarie nel territorio, la soluzione più ovvia sarebbe quella di una legge regionale sul reddito minimo garantito”.

La Consigliera Denicolò spiega che proprio durante l'ultimo Tavolo regionale sul problema occupazionale di Frosinone e provincia lei stessa si era impegnata a lavorare con la Giunta per raggiungere questo importante obiettivo: “Per la provincia di Frosinone, una delle più inquinate d’Italia, come dimostra la Valle del Sacco, qualsiasi soluzione dovrebbe comunque essere inserita in un quadro di sviluppo eco-sostenibile per evitare che questo territorio debba ancora scegliere tra salute, sicurezza, tutela ambientale e lavoro”.
E ora i promotori di questa mozione, tra l’altro firmata da tutta l’opposizione, si augurano che possa essere discussa presto e senza pregiudizi da parte della maggioranza: “Perché la provincia di Frosinone – chiosa la Denicolò – da troppo tempo chiede aiuto, e quello che la regione sta facendo è soltanto una piccola parte di quanto si dovrà fare per ridare un futuro a questi territori.”




CANTONE LEGA LE MANI AL PRESIDENTE ZINGARETTI: NON PUO’ ASSEGNARE INCARICHI AMMINISTRAVI

L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) presieduta dal magistrato Raffaele Cantone ha semplicemente applicato la Legge Severino, in merito alla nomina di Giovanni Agresti a commissario straordinario dell'Ipab di Gaeta

di Cinzia Marchegiani

Roma
– La posizione di Nicola Zingaretti scricchiola come una sedia a dondolo. Solo due giorni fa è arrivata la notizia del rinvio a giudizio del numero 2 PD alla Pisana e suo uomo di fiducia Maurizio Venafro capo di gabinetto della Regione Lazio, che per atto dovuto dopo essere indagato dalla Procura di Roma «in un'inchiesta relativa ad una gara d'appalto della Regione»si è dimesso e per lui si aprono le porte al processo di Mafia Capitale che inizierà il 5 novembre 2015.
 


Cantone contro Nicola Zingaretti, lo mette in panchina per tre mesi. L’Autorità Nazionale Anticorruzione (Anac) presieduta dal magistrato Raffaele Cantone, definito ormai lo “Zar anticorruzione” è ritornato alla Pisana e ha sospeso il Presidente della Regione Lazio, applicando la legge Severino che sospende per tre mesi il governatore dalla possibilità di assegnare incarichi amministrativi.

Sanzione è un macigno per Zingaretti. Un altro! La sanzione che Cantone ha applicato per l’integerrimo Zingaretti diventa un macigno ormai troppo pesante. Il fermo è arrivato poiché Cantone ha semplicemente applicato la Legge Severino, in merito alla nomina di Giovanni Agresti a commissario straordinario dell'Ipab di Gaeta. Zingaretti l’ha fatta secondo Cantone senza verificare eventuali incompatibilità, mentre Agresti è anche amministratore di una società, la Gest- Var, che gestisce due cliniche private. Agresti sembrerebbe aver segnalato nel curriculum vitae segnalava la sua posizione di amministratore, ma nulla che evidenziasse che entrambe le cliniche erano in rapporti con la Regione Lazio.

Insomma la condanna diventa un vero atto di accusa ma non solo, ciò legherebbe le mani seriamente al Presidente dellla regione Lazio nel conferire incarichi amministrativi.

Tuonano già i banchi dell’opposizione:
Francesco Storace, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio e segretario nazionale de La Destra, commentando la notizia della sospensione per tre mesi dall'effettuare nomine comminata dall'Autorità anticorruzione al presidente della Regione Lazio, Zingaretti. "Cantone lega le mani a Zingaretti sulle nomine per tre mesi. Governatore, ci dici quale burocrate ti fa firmare nomine che non puoi fare?”

Davide Barillari, Consigliere M5S, per Nicola Zingaretti arriva la sospensione grazie alla segnalazione del Movimento 5 Stelle Lazio: “Cosa altro serve a Zingaretti per DIMETTERSI? Che tanto di vantavi della gara Cup approvata da Cantone, dai tuoi rapporti stretti con Anac, ora stai zitto? Adesso che Cantone ti ha messo in punizione dietro la lavagna, per 3 mesi, farai ancora comunicati stampa sulla tua ‘grande’ lotta alla legalità e di quanto la Regione Lazio sia ‘trasparente’ e ‘innovativa’?
Tutte BALLE. Balle firmate PD. Balle che il M5S ogni giorno denuncia senza paura e con determinazione. Cantone di fronte alla segnalazione del Movimento 5 Stelle, non e' stato fermo. Noi andiamo avanti, urlandovi in faccia come sempre la parola che più vi fa rabbrividire: ONESTA”.

La sedia a dondolo scricchiola, ma evidentemente questo vaso di pandora va aperto fino in fondo affinche ci sia una presa seria di posizone del nostro Presidente Zingaretti, e molti cittadini esclamano: "Er batman ora è il più pulito grazie a Zingaretti!"