ROMA, FUNERALI DEL BOSS CASAMONICA: LO SCANDALO SI ALLARGA

Emergono retroscena sconcertanti che mettono al muro responsabilità di tutto l’apparato di sicurezza e controllo della capitale romana, Prefetto, Sindaco e Carabinieri

 

di Cinzia Marchegiani

Roma – Lo scandalo del funerale del “re dei Casamonica” si allarga e a macchia d’olio. Dai Caraibi il Sindaco Marino inviava la cartolina delle tre scimmiette, non vedo, non sento e non parlo. Il Prefetto Gabrielli, che si era dichiarato estraneo a qualsiasi informazione preventiva sul funerale Hollywoodiano nel cuore di Roma, è stato incaricato dal Ministro dell’interno (anche lui scandalizzato) di effettuare un’indagine e preparare una relazione da lasciare sulla scrivania. Queste sono le prime arringhe che i referenti istituzionali del governo e del comune hanno rilasciato al mondo intero.. e si, perché questo funerale, con tanto di cavalli e carrozza fatta venire da Napoli, petali lanciati sopra il cielo di Roma senza autorizzazione, alla faccia di qualsiasi controllo, è finito su tutti i giornali mondiali. Insomma tutte scandalizzate le istituzioni, mentre la comunità dei Casamonica rivendicano i propri diritti.

Imbarazzanti retroscena. Ma…ora si viene a scoprire che il presidente della prima sezione della Corte d’Appello aveva rilasciato un permesso “urgente” e trasmesso, come conviene di rito alla caserma dei carabinieri di Ciampino, ad Antonio Casamonica, detenuto agli arresti domiciliari e figlio del defunto Vittorio, a partecipare come giusto che sia, ai funerali presso la parrocchia di San Giovanni Bosco al quartiere Cinecittà di Roma. Insomma Prefettura e Carabinieri erano a conoscenza preventiva di questo evento. Stessa sorte avverrà per due nipoti di Vittorio Casamonica anch’essi ai domiciliari, questa volta il permesso viene inviato alla stazione dei Carabinieri di Tor Vergata.

Lo Scarica barile comincia a tentennare, anzi fa acqua da tutte le parti. Anche il vicepresidente della Federazione Nazionale imprese onoranze funebri spiega ai giornali che sono tenuti a informare l'ufficio comunale di polizia mortuaria del Comune di competenza fornendo indicazioni su luogo e orario di partenza del feretro, luogo e orario di celebrazione della cerimonia religiosa e sul luogo di sepoltura. Ovviamente è il Comune che una volta investito delle informazioni fa i suoi relativi accertamenti che deve valere per tutti, siano essi personaggi noti o meno noti.
E ciliegina sulla torta arriva anche l’arringa del parroco di San Giovanni Bosco che ha celebrato i funerali e lo fa tramite il sito web della chiesa dopo che si è trovato al centro di un’attenzione mediatica, ovviamente non ci sta a passare per il capro espiatorio, e spiegando che è un prete e non un poliziotto, tanto meno un giudice, non conosceva personalmente il nome del boss dei Casamonica “per me poteva essere il più lontano dei parenti” risponde ad una domanda che qui riportiamo: “Molti mi hanno rimproverato di non aver bloccato il funerale a un boss che ne ha combinate più che Bertoldo. Ma se era così fuori norma, perché mai era a piede libero? Hanno aspettato la sua morte sperando che lo… ‘arrestasse’ il parroco? Mio dovere è distribuire misericordia, m’insegna Papa Francesco. Ed è quello faccio”.


Il Parroco prova a far chiarezza anche sul caso Pergiorgio Welby, che etichetta non congruo con quello che è accaduto con il funerale. Ricordiamo che in quella occasione il Vicariato aveva invece impedito le esequie poiché reputava Piergiorgio Welby un uomo che era andato contro la dottrina cattolica, avendo chiesto l'interruzione della ventilazione che lo teneva in vita da anni. Così, per dare un colpo secco alle polemiche sollevate, sul sito il parroco scrive: “…In quel caso è intervenuto il Vicario del Papa, assumendosene la responsabilità e ordinando al parroco di non celebrare il funerale. Welby, se non vado errato, era non più considerato cattolico. A me nessuno ha detto nulla. Pregare per un morto, chiunque esso sia, non è proibito. Anche per Welby, del resto, i salesiani hanno pregato e molto e la chiesa è rimasta aperta tutto il giorno”, e con la massima “Parce sepulto, dicevano gli antichi romani (cfr Virgilio, Eneide III, 41), che pure non erano così teneri con chi rompeva loro le scatole. Oggi pare non sia più di moda. Pazienza!!!” si liquida dalle contestazioni.

E Marino? Dal suo blog fa sapere “I vivi hanno parlato con il corpo di un morto, quello di Vittorio Casamonica. Nessuno vuole negare una silenziosa pietà umana, proprio nell’anno del Giubileo straordinario della Misericordia ma, come bene ha detto don Luigi Ciotti, non possiamo permettere che il rito religioso sia strumentalizzato”. 

Dopo questi scarica barile delle responsabilità ai cittadini invece piacerebbe sapere quanto questa farsa deve andare avanti, questa offesa all’intelligenza delle persone che attonite vengono a conoscenza di questi retroscena. A Roma è stato celebrato il "funerale dell’onestà", con il reportage dettagliato sbattuto su tutte le prime pagine dei giornali anche del resto del mondo, che parla di una sciatteria unica. Roma, la capitale del mondo, inebriata dal profumo di mafia e di corruzione esiste anche una grande incompetenza, che si vuole ancora ostentare e dipingere con colori non idonei alle proprie responsabilità…
Una misera figura agli occhi del mondo intero, che ha fotografato l’oggettiva e insostenibile situazione ai pellegrini che dovrebbero presto arrivare sulle nostre strade e partecipare al Giubileo della Misericordia, mai un nome più appropriato poteva scegliere Papa Francesco.

Il Re Vittorio Casamonica ha squarciato una crepa insanabile e quel poco di credibile che ancora era rimasto in piedi dopo lo tsunami di Mafia Capitale. La comunità dei sinti si inalbera, e viste le incompetenze emerse loro hanno fatto tutto in regola. Così è se vi pare!




LEONARDO DA VINCI RIESCE ANCORA A SORPRENDERCI: PRIMA DELLA GIOCONDA REALIZZO' “LA BELLA PRINCIPESSA”

I ricercatori della Sheffield Hallam University hanno scoperto un secondo sorriso enigmatico in un ritratto da poco accertato essere del maestro Leonardo da Vinci. Ne "La Bella Principessa" esiste lo stesso effetto visivo che riesce a creare l'impressione di un sorriso sfuggente che è chiamato “il sorriso imprendibile”

di Cinzia Marchegiani

Regno Unito – La Gioconda ha affascinato l’umanità per secoli, perché ha il sorriso sfuggente, ma soprattutto perché in base all’angolazione dell’osservatore, il volto della Monna Lisa sembra sorridere, ma quando si guardano direttamente le labbra, quel sorriso sembra appiattirsi. E’davvero un trucco visivo intelligente dell’eccelso Leonardo da Vinci il quale è riuscito grazie a sottili miscelazioni dei colori sfruttare la visione periferica dello spettatore. Il sorriso della Gioconda ha affascinato e confuso non solo gli spettatori ma anche gli scienziati allo stesso modo e da secoli. A seconda della propria osservazione e di come gli occhi si concentrano sul quadro, il capolavoro di Leonardo da Vinci mostra un volto differente. Secondo i ricercatori Sheffield Hallam University, la tecnica artistica che ha creato quel famoso sorriso può ritrovarsi in un quadro intitolato "La bella principessa". Solo di recente infatti è stato confermato che il ritratto "La Bella Principessa" fu dipinto da Leonardo da Vinci.

La scoperta e lo studio. Alessandro Soranzo e Michael Newberry della Sheffield Hallam University, i coautori della scoperta arte scientifica, hanno esaminato il quadro La Bella Principessa. Lo studio, pubblicato su Vision Research , ha determinato che le qualità enigmatiche del sorriso sono stati eseguiti con gli stessi principi espressi nel sorriso della Monna Lisa. Gli scienziati che hanno fatto questa scoperta sostengono che proprio il sorriso enigmatico di Monna Lisa è stato dipinto dopo La Bella Principessa, quindi non è stato un colpo di fortuna esser riuscito a cristallizzare in quelle forme e colori quel sorriso enigmatico, ma una caratteristica intenzionale della maestria di Leonardo nell’esprimere le emozioni sottili.

Scoperta straordinaria. Questa scoperta è duplicemente straordinaria, dimostra che prima della Gioconda Da Vinci aveva già realizzato “La bella Principessa”, e quella straordinaria capacità di realizzare un sorriso enigmatico non è stato frutto di alcuna improvvisazione del pittore. Entrambe le opere d’arte ora acquisiscono un incommensurabile valore.

La ragazza nel ritratto “La Bella Principessa” è Bianca, la figlia illegittima di Ludovico Sforza, che governò Milano durante i 1490. Suo padre  commissionò il dipinto nel 1496, in onore del prossimo matrimonio di Bianca con un comandante dell'esercito milanese. Lei aveva 13 anni. Il ritratto di Bianca trasmette tutta la tensione e la complessità della sua situazione. Visti da lontano, Bianca sembra sorridere. Ma da vicino, la sua bocca sembra inclinarsi verso il basso,  attribuendole uni sguardo malinconico. E come la Gioconda, il sorriso di Bianca appare più facilmente nella visione periferica telespettatori, e sfuma quando gli spettatori guardano direttamente le labbra.

I ricercatori Alessandro Soranzo e Michelle Newberry di Sheffield Hallam University hanno scritto nel documento scientifico pubblicato sulla rivista Vision Research :"Come il sorriso scompare non appena lo spettatore cerca di 'prenderlo', abbiamo chiamato questa illusione ottica il 'sorriso imprendibile'". Ora quel sorriso impercettibile della Gioconda, col suo alone di mistero, che ha ispirato tantissime pagine di critica, di letteratura, di opere di immaginazione, di studi anche psicoanalitici, ha una gemella. 




INTELLIGENCE AUSTRIACA: ORGANIZZAZIONI DEGLI STATI UNITI PAGHEREBBERO I CONTRABBANDIERI PER RIEMPIRE L’EUROPA

Gli esperti dicono che si tratta di una linea geopolitica basata sui principi di strategia americana “Macchiavellica”. Creano guerre e spostano milioni di africani

di Cinzia Marchegiani

Austria – La transumanza non si è mai arrestata, e senza alcuna logica l’Unione Europea sovvenziona con nuovi pacchetti a cifre astronomiche destinate all’Italia, Grecia e Spagna per incentivare l’assistenza degli immigrati, gli stessi paesi che carta alla mano, si stanno facendo comprare dalla Germania. La Grecia ha già dato, ora è il turno delle altre due Nazioni. 

Una notizia esclusiva riportata da un giornale austriaco, diffonde un’accusa incredibile che sembra provenire dall’intelligence austriaca: “Secondo le informazioni trapelate di un dipendente dell’Ufficio Difesa austriaca, le organizzazioni degli Stati Uniti pagano i contrabbandieri, che portano quotidianamente migliaia di rifugiati verso l'Europa”.

L’articolo spiega: "Ci sono intuizioni che le organizzazioni provenienti dagli Stati Uniti hanno creato un modello di cofinanziamento e contribuiscono notevoli quantità di costi per effettuare le traversate. Non tutti i profughi dal Nord Africa si possono permettere 11.000 euro in contanti. Nessuno chiede da dove viene il denaro?"
Una soffiata del servizio di intelligence austriaca ha rivelato che le organizzazioni americane spendono ingenti somme per pagare i trafficanti di uomini per portare in Europa illegalmente ogni giorno migliaia di africani. Gli esperti dicono che si tratta di una linea geopolitica basata sui principi di strategie americani “Macchiavellica”. I trafficanti chiedono somme esorbitanti per portare i rifugiati in Europa illegalmente, ma molti di loro sono poveri, mentre per la traversata chiedono dai 7000 ai 14.000 euro, quota che varia a seconda dalla regione da cui vengono prelevati e dall’organizzazione stessa.

"Per i distretti di polizia, che hanno quotidianamente a che fare con i richiedenti asilo (solo Erstaufnahmelager Traiskirchen sono più di 100 ufficiali di uso quotidiano) – ricorda il giornale austriaco – sono costi da tempo noti. E qui finisce il sospetto che gli Stati Uniti con il doppio gioco, riescano a manovrare benissimo queste migrazioni in termini di strategia geostrategiche. Ma pochi esperti sono disposti a mostrarsi per confermare le informazioni trapelate, nessuno vuole dare il suo nome completo al pubblico”.

Analisi dello scrittore Bonnal. E lo scrittore Nicholas Bonnal sul Boulevard Volatire rincara su questa notizia e ricorda che è grazie l’ordine della NATO che siamo andati in guerra in Libia, distrutto il suo esercito, il suo capo e organizzato caos che ha generato l'arrivo sul nostro territorio di milioni di sub-sahariani: “E 'stato organizzato con il pretesto ingiusto e comico della Primavera araba la guerra civile in Siria, che ha provocato la morte di un milione di siriani e la partenza di diversi milioni di persone. Gli americani sono stati anche uccisi e quattro milioni di sfollati afghani e iracheni dovrebbero trovarsi da qualche parte, vale a dire qui”.

L’analisi di Bonnal, lucida e precisa sottolinea che lo stesso crollo dell'oro, ha accompagnato il crollo delle materie prime provenienti da tutte le fonti di energia, in virtù di questo l’America non ha cessato di agire: “rafforzata da suo messianismo sanguinario e la sua riserva di valuta, il tutto è servito a mantenere il dollaro e le quotazioni azionarie inalterabili inferiori (52% del mondo del mercato azionario 16% del PIL!)”. Conclude Bonnal che “organizzando il caos in Africa e l'invasione in Europa, anche i politici che servono alla loro causa”, tra cui mette in pole position Renzi, Merkel e Hollande, “gli americani applicano il principio neo-machiavellico di Leo Strauss e strateghi di Wolfowitz, ex trotskisti che vogliono governare con il caos dei soggetti che avranno rimosso tutte le realtà umana, storiche e le patrie”.

La transumanza non nasce dal nulla e un giro d’affari troppo grande sembra davvero sia sfuggito agli occhi di una seria commissione d’indagine. La geopolitica non è fantascienza e la storia ci insegna che le guerre non si fermano mai, ma semplicemente mutano con una metamorfosi sottile e impalpabile, diventano più sofisticate ma globali. E l'egemonica America di certo non è mai rimasta a guardare. La guerra cambia faccia e semplicemente il tipo di armi e munizioni, d’altronde quale europeo imbraccerebbe un fucile o una pistola?
 




ALLARME NASA: LA CALIFORNIA STA AFFONDANDO

di Cinzia Marchegiani

California (USA) – La California ogni anno deve affrontare emergenze idriche sempre più dispensiose causa la forte siccità. Il California Department of Water Resources ha rilasciato un nuovo rapporto della NASA mostrando che la terra nella valle di San Joaquin sta affondando più velocemente che mai, quasi 2 pollici (5 centimetri) al mese in alcune località. Ciò è dovuto all’azione dell’uomo che per contrastare la siccità siccitàestrae e pompa un’eccessiva mole di acqua dalle zone sotterranee. Insomma i pozzi sono stati la rovina ed hanno portato all'accelerazione di questo fenomeno. 


Il rapporto, "Progress Report: subsidenza nella Central Valley, California" preparato dai ricercatori del Jet Propulsion Laboratory della NASA, Pasadena, in California spiega: "A causa di un aumento di pompaggio, livelli delle acque sotterranee stanno raggiungendo minimi storici – fino a 100 piedi (30 metri) più bassi dei dischi precedenti". Il direttore Mark Colin del Dipartimento delle Risorse Idriche conferma: "Conseguenza del pompaggio nella vasta falda la terra sta affondando più rapidamente e questo mette vicino infrastruttura a maggior rischio di danni costosi" .
Il terreno sta affondando, ciò si è verificato per decenni in California a causa di un eccessivo pompaggio delle acque sotterranee in condizioni di siccità, ma i nuovi dati della NAS
A mostrano l'affondamento sta avanzando più velocemente, mettendo le infrastrutture in superficie a crescente rischio di danni.

Prove dalla Nasa. La NASA ha ottenuto i dati di cedimento, confrontando le immagini satellitari della superficie terrestre nel corso del tempo. Nel corso degli ultimi anni, le osservazioni effettuate dal radar interferometrico ad apertura sintetica (InSAR) da piattaforme satellitari e da aerei sono state utilizzate per produrre mappe di cedimento, con una precisione di circa un centimetro-livello. Per questo studio, i ricercatori hanno analizzato i dati satellitari JPL da PALSAR del Giappone (2006-2010) e la canadese Radarsat-2 (maggio 2014 al gennaio 2015), e ha poi prodotto le mappe di subsidenza (affondamento) per tali periodi. Ad alta risoluzione i dati InSAR sono stati anche acquisiti lungo l’ Acquedotto California (2013-2015) per identificare e quantificare le nuove zone altamente localizzate di subsidenza accelerata che si è verificato nel 2014. L'Acquedotto California è un sistema di canali, tubazioni e gallerie che trasporta acqua raccolta dalle montagne della Sierra Nevada e valli California settentrionale e centrale a sud della California.

L'utilizzo di più scene acquisite da questi sistemi, i ricercatori sono stati in grado di produrre storie temporali di subsidenza in località selezionate, così come i profili che mostrano come subsidenza varia nel tempo e nello spazio.
Il terreno vicino Corcoran nel bacino Tulare affondò di 13 pollici (33 centimetri) in soli otto mesi – circa 1,6 pollici (4 centimetri) al mese. Un settore in Valle di Sacramento stava affondando circa la metà-un-pollice (1,3 centimetri) al mese, più veloce di misurazioni precedenti.
"La tecnologia NASA è ideale per identificare quali aree sono in cedimento, importante per concentrare gli sforzi di controllo e di riparazione", ha detto ricercatore JPL e di studio co-autore Cathleen Jones. "La conoscenza è potere, e in questo caso la conoscenza può risparmiare acqua ed aiutare lo stato meglio mantenere questo elemento critico del sistema di erogazione dell'acqua della condizione." UAVSAR vola su un aereo di ricerca C-20A basato presso lo stabilimento della NASA Dryden Flight Research Center a Palmdale, California. 

Cedimenti delle valli, danni incalcolabili. L'aumento dei tassi di subsidenza hanno il potenziale di danneggiare le infrastrutture locali statali e federali, tra cui acquedotti, ponti, strade e strutture di controllo delle inondazioni. La subsidenza a lungo termine ha già distrutto migliaia di involucri di acque sotterranee e pubblici e privati nella valle di San Joaquin. Nel corso del tempo, subsidenza può ridurre in modo permanente la capacità di stoccaggio dell'acqua della falda acquifera sotterranea.

"Le acque sotterranee si comportano come un bacino di risparmio da utilizzare durante la siccità, ma il rapporto della NASA mostra le conseguenze di ritiri eccessivi, mentre ci dirigiamo nel quinto anno della storica siccità – ha detto il direttore Colin – e lavoreremo insieme con contee, distretti idrici locali e le comunità interessate per individuare modi per rallentare il tasso di subsidenza e proteggere le infrastrutture vitali come canali, stazioni di pompaggio, ponti e pozzi" – spiega la strategia Colin.
La NASA continuerà inoltre il monitoraggio della subsidenza, utilizzando i dati recentemente lanciato Sentinel-1 missione dell'Agenzia Spaziale Europea per coprire un'area più ampia e identificare le posizioni più deboli.
E’ stato completato anche un recente sondaggio lungo l'Acquedotto – che ha trovato oltre 70 miglia (113 chilometri), oltre a Fresno, Kings e contee Kern stanno affondato più di 1,25 piedi (0,4 metri) in due anni – e ora servirà condurre una la valutazione a livello di sistema di subsidenza lungo l’Acquedotto California e la condizione delle strutture di progetto Water Stato. La valutazione aiuterà il dipartimento nel sviluppare un programma di miglioramento del capitale per riparare i danni da subsidenza. Le valutazioni del passato hanno trovato che i segmenti dell 'Acquedotto di Los Banos a Lost Hills sono affondate più di 5 piedi (1,5 metri). 

La siccità ha messo in crisi l'intere vallate della California, che ha già in attivo anche pozzi infiniti di trivellazioni che estraggono petrolio. Lo stato più ricco, messo in ginocchio dalla natura ma soprattutto dalla mano dell'uomo.




ROMA, FUNERALI DEL BOSS DI CASAMONICA: L’OLTRAGGIO ALLA CAPITALE FA IL GIRO DEL MONDO

Sei cavalli e una carrozza da Lucky Luciano una vera ostentazione del potere mafioso al centro di Roma  che ha concretamente dimostrato che nella capitale non esiste alcun controllo e sicurezza, mentre la politica va avanti a post elettorali twittati per assopire una ferita talmente profonda che neppure un ipotetico film “The Cafonal” riuscirebbe a raccontare nei minimi dettagli

di Cinzia Marchegiani

Roma – Un funerale in grande stile per il boss dei Casamonica ha risvegliato le coscienze assopite dei romani, ma nessuno sapeva nulla, il Sindaco è caduto dalle nuvole, la Polizia Municipale forse stava di guardia altrove, e ciliegina sulla torta neppure il Prefetto Gabrielli aveva avuto sentore di questo grande show Hollywoodiano consumato al centro di Roma, mica in periferia! "Di questa vicenda la Prefettura non aveva alcuna contezza. Ne chiederemo conto, per cercare di capire, al di là dei clamori, eventuali responsabilità"- ha specificato subito il prefetto di Roma, Franco Gabrielli, commentando i funerali di Vittorio Casamonica che imbarazzato si giustifica: " Senza dubbio c'è stato un difetto di comunicazione, e questo lo dico senza voler fare processi, né mettere nessuno sul banco degli imputati. Dunque è opportuno capire i termini precisi di quanto avvenuto, senza sottovalutare, ma senza nemmeno farci trascinare dal clamore. Aspetto che gli uffici mi riferiscano e poi decideremo". Come dire.a Roma tutto può accadere evidentemente questo spettacolo macabro segna definitivamente lo stato effmero di controllo della Capiatle, figuriamoci per un eventuale attacco del Califfato, ma forse ci ha ripensato anche l’ISIS. 

Sfarso, lusso, petali di fiori dal cielo gettati da un elicottero, musica del padrino e manifesti che associano il "re dei Casamonica" a San Pietro e il Colosseo, ad incorniciare il “re di Roma” atteso nel regno dei cieli. Vittorio Casamonica ha avuto la sepoltura che la sua comunità gli aveva organizzato con ogni minimo dettaglio esaudito, la sua gente lo acclama, e Roma in silenzio ha chinato la testa, un rituale comune anche quando passa la Madonna sotto i terrazzi dei boss in Sicilia.

Oltraggio e disgusto. Roma ha subito ancora un oltraggio finito su tutti i giornali del mondo, descritto con la parola “Disgusto”. La capitale del malaffare e della corruzione che attende la decisione dello sciogliemnto del Comune ieri ha proclamato la disfatta, è stata stuprata ancora una volta, lesa nella sua dignità, e ironia della sorte il giorno dall’annuncio del maxi processo che partirà a novembre, il mese dei morti, che vede dietro ai banchi degli imputati ben 59 indagati, tra politici, imprenditori assieme al ras delle cooperative romane, e Massimo carminati, che sono rusciti grazie ai politici nostrani “made Rome”, a fare dei servizi dei accoglienza, manutenzione verde e gare e appalti pubblici, la fortunata gallina dalla uova d’oro. Zingaretti pure è in silenzio, per lui la Regione Lazio è andata in vacanza dopo il 4 giugno scorso, il giorno dopo che alla Pisana è stato consumato il suo “processo” nell’aula del Consiglio regionale perché Buzzi dal carcere sardo ha fatto il suo nome e quello di tanti altri, compreso quello del presidente del consiglio regionale Daniele Leodori, ma lui in aula dirà che nessuno della Regione Lazio è stato nominato. 

Rosy Bindi, presidente della commissione Antimafia interviene denunciando come sia allarmante che il funerale di un esponente del clan Casamonica, coinvolto in numerose inchieste sulla criminalità romana e su Mafia Capitale, si sia trasformato in una ostentazione di potere mafioso: “Quanto avvenuto oggi a Roma non è francamente accettabile. Sarà necessario accertare se tutto questo sia accaduto con o senza le dovute autorizzazioni. Preoccupa in ogni caso il clima di consenso che ha accompagnato una simile messa in scena, che dovrebbe fugare ogni dubbio sull'esistenza della mafia nella Capitale e raddoppiare l'impegno delle istituzioni a contrastarne la forza e la capacità di inquinare ampi settori della società e della pubblica amministrazione".
Per Zingaretti parlerà Matteo Orfini, presidente del PD, che si ricorda solo ora che a Roma c’è la Mafia: “ Mai più. Roma non può essere sfregiata da chi la vorrebbe far diventare un set del Padrino”, mentre l’espressione del Mondo di Mezzo vede per ora le dietro sbarre i suoi compagni di partito.
Il Sindaco di Roma, non si capacita e afferma di aver contattato il Prefetto perché siano accertati i fatti: “È intollerabile che i funerali siano strumenti dei vivi per inviare messaggi mafiosi” così commenta questa squallida storia che se fosse un film sulla fine di Roma avrebbe un titolo calzante, “The Cafonal”.

Poi un sussulto di orgoglio anche Zingaretti twitta: “Dal funerale di Vittorio Casamonica un messaggio terribile da combattere con tutte le nostre forze”, ancora attendiamo un commento sul maxi processo appena calendarizzato il 5 novembre 2015, che ha accorpato gli indagati due stagioni dell’inchiesta su Mafia Capitale, per la terza occorrerà attendere i verbali delle interrogazioni di Odeavaine, la gola profonda che mette paura a molti politici delle alte sfere del governo.

Anche il Ministro dell’Interno, Angelino Alfano è stato buttato giù dalla sedia ed ha chiesto al prefetto Gabrielli una relazione dettagliata sulla vicenda, come si apprende da fonti del Viminale.

Sei cavalli e una carrozza da Lucky Luciano una vera ostentazione del potere mafioso al centro di Roma che ha concretamente dimostrato che nella capitale non esiste alcun controllo e sicurezza, mentre la politica va avanti a post elettorali twittati, per assopire una ferita talmente profonda che neppure un film The Cafonal" riuscirebbe a raccontare nei minimi dettagli.

 

CASAMONICA, CLEMENTE (VIGILI): AGENTI PRESENTI SOLO PER GARANTIRE SICUREZZA TRAFFICO

“Ieri mattina alle 10.00 il gruppo Tuscolano ha ricevuto la comunicazione di un grande ingorgo sulla via Tuscolana, fuori dal raccordo anulare ma in direzione centro città. A quel punto la sala operativa ha inviato una pattuglia per verificare le ragioni del blocco della circolazione. Gli agenti intervenuti hanno scoperto, in quel momento, che l’intralcio era dovuto alla presenza di un corteo funebre costituito da un carro con cavalli, nove furgoni con corone di fiori e almeno 250 auto. Tutte al seguito del carro. Ciò avveniva all’altezza dello svincolo tra la via Tuscolana e il raccordo anulare. Per impedire che il blocco del traffico si estendesse anche al raccordo, i vigili hanno fatto accostare il corteo e regolato il tratto di carreggiata per far defluire la circolazione che nel frattempo si era intasata alle spalle della processione. Lo stesso corteo è stato quindi allontanato dalla via Tuscolana per evitare che si creassero ulteriori disagi in una zona della città densamente abitata e trafficata, facendolo transitare per piazza Quinto Curzio. Contemporaneamente, sono intervenute altre tre pattuglie in piazza don Bosco per impedire che le numerose auto che nel frattempo erano già convenute per la cerimonia funebre, bloccassero la circolazione e le linee di trasporto pubblico. Pertanto, l’attività della Polizia Locale di Roma Capitale nella vicenda del funerale di Vittorio Casamonica si è limitata alla sola garanzia della sicurezza della circolazione. In questo frangente, insieme ad AMA, gli agenti si sono preoccupati di sollecitare la pulizia della sede stradale ingombrata dai fiori lanciati dai partecipanti al corteo, che potevano mettere a repentaglio l’incolumità dei cittadini, specie di quanti si muovono sulle due ruote. Tutte queste informazioni sono contenute in una nota al prefetto di Roma, Franco Gabrielli, nell’ambito di una inchiesta che lui stesso ha attivato presso tutte le Forze di Polizia”. Così in una nota il Comandante della Polizia Locale di Roma Capitale, Raffaele Clemente.   




GRECIA: TSIPRAS SVENDE IL SUO PAESE E POI SI DIMETTE. A SETTEMBRE ELEZIONI ANTICIPATE

Non ha fatto tempo a ratificare l’accordo per il terzo pacchetto di salvataggio per ricevere gli aiuti finanziari da parte dei creditori internazionali, che la tv greca ha comunicato che Alexis Tsipras ha deciso di dimettersi, d’altronde sembra che ben 35 deputati abbiano votato contro l’adozione dell’ennesimo salvataggio che ha innescato invero la privatizzazione dei gioielli statali della Grecia

di Cinzia Marchegiani

Atene (Grecia) – Tsipras prima svende il suo paese e poi annuncia dimissioni. I mal di pancia interni al partito hanno preso forma e l’ipotesi di elezioni anticipate ora si son fatte concrete. La decisione è stata presa alla scadenza del rimborso che la Grecia dovrà versare alla Banca Centrale Europea di ben 3,2 miliardi di euro. L’uomo del cambiamento non ha fatto tempo a ratificare l’accordo per il terzo pacchetto di salvataggio per ricevere gli aiuti finanziari da parte dei creditori internazionali, che la tv greca ha comunicato che Alexis Tsipras ha deciso di dimettersi, d’altronde sembra che ben 35 deputati abbiano votato contro l’adozione dell’ennesimo salvataggio che ha innescato invero la privatizzazione dei gioielli statali della Grecia, disattendendo su tutti i fronti quelle promesse fatte ai suoi elettori. Anche se il piano firmato con la Troika era stato già tessuto dai suoi predecessori, Tsipras ha ratificato la privatizzazioni per 50 miliardi di euro. Infatti era stato istituito il Fondo di sviluppo dei beni della Repubblica ellenica, con cui si erano selezionati i migliori beni su cui gli investitori avrebbero potuto mettere le mani, tra cui appunto 22 infrastrutture pubbliche quali porti, aereoporti e autostrade e società di gestione acqua, energia elettrica e di gas naturale.

Ma Tsipras ha tradito tutti, e ora dope aver "svenduto" la Grecia sembra voglia dimettersi, e portare alle elezioni anticipate il paese che ora è in mano alla Merkel, e mamma Troika.

Il terzo pacchetto di salvataggio. Solo due giorni fa il Parlamento tedesco ha dato il via libera al piano di aiuti da 86 miliardi per la Grecia. lo stesso ministro delle Finanze, Wolfgang Schaeuble, ha definito questa scelta come “aiuti indispensabili”, verrebbe da chiedersi per chi. La Grecia così ha ricevuto il terzo piano di salvataggio della Grecia. L'approvazione del Bundestag è arrivata con 454 voti favorevoli, 113 contrari e 18 astensioni, mentre nel voto precedente del 17 luglio 2015, per decidere l’avvio dei negoziati sul terzo pacchetto di aiuti, 439 deputati avevano votato a favore mentre 119 si erano opposti, 40 gli astenuti. Tra le condizioni per il piano di salvataggio Tsipras ha dovuto accettare la creazione di un fondo di garanzia di 50 miliardi di euro di beni pubblici da privatizzare. Le prossime tappe riguardano il porto ateniese del Pireo e di quello di Salonicco, mentre entro le fine dell’anno sono attese offerte per l'operatore ferroviario greco Trainose e la società di materiale rotabile Rosco.

Nessuna garanzia. Il fatto più inquietante riguarda la forte incertezza che questo pacchetto di salvataggio rappresenti, lo stesso Schaeuble il ministro delle Finanze tedesco ha spiegato che dopo tutto quello che è successo nei mesi scorsi, non esiste alcuna garanzia che questa soluzione possa riuscire e ci sono sempre dei dubbi, ma considerando che il Parlamento greco ha già approvato la maggior parte delle misure di riforma concordate, sarebbe irresponsabile non cogliere l'opportunità per offrire alla Grecia una nuova possibilità per ricominciare.

La Germania risparmia 100 miliardi grazie alla crili elelnica. La Germania, intanto è l’unica che ha beneficiato della crisi ellenica secondo i calcoli effettuati da un istituto tedesco Leibniz IHW, la sofferenza greca gli ha fatto risparmiare più di 100 miliardi di euro in bilancio a partire dall'inizio della crisi greca del 2010, cioè più del 3% del suo PIL, grazie alle notizie negative sulla Grecia.

Tsipras va via e lascia la strada avviata alle privatizzazione dei gioielli di Stato, la prima tappa è stata la cessione di 14 aeroporti regionali alla società tedesca Fraport per 1,23 miliardi di euro, secondo quanto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale ellenica. Si tratta della prima privatizzazione completata da quando Atene ha raggiunto l’accordo con i creditori sul terzo piano di salvataggio. I 14 aeroporti regionali le cui attività sono state rilevate dalla Fraport tedesca sono quelli di Salonicco, Corfù, Chania (Creta), Cefalonia, Zante, Aktion, Kavala, Rodi, Kos, Samos, Mytilini, Mykonos, Santorini e Skiathos. La privatizzazione degli aeroporti regionali greci era stata inclusa nel memorandum d’intesa che il governo di Atene ha concordato con i suoi creditori internazionali, al fine di ottenere un nuovo programma di salvataggio triennale del valore di circa 86 miliardi di euro. 

Una strategia pur troppo chiara, eppure c'è ancora chi crede nelle favole della solidarietà e della correttezza.




ROMA: IDENTIFICA I SUOI AGGRESSORI, LI SEGUE E LI FA ARRESTARE

di Ci. Ma.

 

Roma – Lo avevano pestato proprio il giorno di Ferragosto in piazzale Labicano. Erano in dieci uomini, armati di bastone e si erano scagliati contro la vittima designata da aggredire, l’avevano pestato per rubargli il tablet che evidentemente avevano adocchiato e 50 euro che aveva addosso. A seguito di ciò, la vittima di questo balordo agguato era dovuto ricorrere alle cure mediche per le numerose contusioni riportate su tutto il corpo.
Ma proprio lo scorso martedì la vittima ha avuto l’occasione per avere giustizia e nel vedere tre dei suoi aggressori a piazza San Giovanni, si è fatto coraggio ed ha telefonato al 113. Ma i malviventi si stavano spostando così si è improvvisato Sherlock Holmes e li ha seguiti da lontano fino a piazza Porta San Giovanni e sempre in contatto telefonico con la centrale della Polizia, ha comunicato la sua posizione e quella dei rapinatori.

Quando gli agenti della Polizia di Stato in servizio al Reparto Volanti, sono arrivati sul posto, i tre stranieri, identificati per C.P.,C.T. e C.D. , rispettivamente di 35, 22 e 18 anni, tutti romeni e senza fissa dimora, sono stati bloccati e accompagnati negli uffici del Commissariato San Giovanni.

Al termine degli accertamenti, in considerazione dei gravi indizi di colpevolezza, il pericolo di fuga ed i precedenti di Polizia per due di loro, sono stati sottoposti a Fermo di Polizia Giudiziaria. Dovranno rispondere di rapina aggravata.




MAFIA CAPITALE: IN AUTUNNO IL MAXI PROCESSO. A GIUDIZIO 59 INDAGATI. ORA L'INCUBO E' ODEVAINE

Il Gip ha richiesto il rito immediato calendarizzato per il prossimo 5 novembre, ma la politica trema per le confessioni che Luca Odevaine sta facendo ai magistrati. Per ora c'è il massimo risperbo

di Cinzia Marchegiani

Roma – Il Maxi processo su Mafia capitale si svolgerà davanti ai giudici della X Sezione Penale alla Procura di Roma e vedrà dietro il banco degli imputati 59 persone, tutti sono accusati a vario titolo di associazione per delinquere di stampo mafioso, corruzione, turbativa d’asta, estorsione, riciclaggio e usura.

Maxi processo, Mafia Capiatele prima e seconda edizione. Il Gip di Roma, accogliendo la richiesta della Procura guidata da Giuseppe Pignatone, ha disposto il processo con rito immediato per 34 persone coinvolte nella seconda parte dell'inchiesta su Mafia Capitale, tra cui troviamo Massimo Carminati, Salvatore Buzzi, ritenuti i capi del clan, oltre a molti politici e imprenditori. I pm guidati da Pignatone, dopo la ormai nota ed eclatante operazione avvenuta a dicembre 2014, avevano avviato una seconda fase dell’indagine, terminata quando il Giudice per le indagini preliminari, la dott.ssa Flavia Costantini, il 29 maggio 2015 emetteva istanza di cattura e arresto per ben 19 persone tra cui Buzzi e Carminati, mentre ad altri 25 personaggi veniva applicata la custodia cautelare, rigettando la richiesta della misura cautelare nei confronti di Fabrizio Amore, Gabriella Errico, Luca Odevaine e Giovanni Fiscon.

La seconda fase d’inchiesta su mafia capitale s’inpernia su Buzzi e i suoi contati, lo stesso gip lo definisce come “riferimento di una rete di cooperative sociali che si sono assicurate, nel tempo, mediante pratiche corruttive e rapporti collusivi, numerosi appalti e finanziamenti della Regione Lazio, del Comune di Roma e delle aziende municipalizzate”

Capi di accusa Carminari/Buzzi e soci. A Carminati e Buzzi assieme a Coratti, Figurelli, Di Ninno, Cerrito, Garrone, Bolla sono stati ascritti il reato di cui agli artt. 81 capoverso,110, 318 e 319 c.p., 7 D. L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. nella L. 12 luglio 1991, n. 203 perché Coratti nella sua qualità di Presidente dell’assemblea del Consiglio Comunale di Roma – in concorso con Franco Figurelli, appartenente alla sua segreteria – dunque pubblico ufficiale, per porre la sua funzione di consigliere comunale e di Presidente dell’assemblea comunale al servizio dei soggetti economici riconducibili al gruppo di Buzzi nonché nel porre in essere specifici atti contrari ai doveri del suo ufficio, consistenti anche nel: 

– facilitare sul piano politico-istituzionale l’aggiudicazione di gare indette da Ama a soggetti economici del gruppo di Buzzi, tra le altre la gara n. 30/2013 riguardante la raccolta del multimateriale;
– concorrere alla formazione del consenso politico e istituzionale necessario alla conferma nella qualità di DG di Ama SPA, controllata da Roma Capitale, Fiscon, a fronte di una iniziativa dei vertici dell’amministrazione intesa alla sua sostituzione;
– concorrere alla destinazione di fondi di provenienza regionale al X municipo;
– concorrere a sbloccare fondi per il sociale, settore cui erano interessati i soggetti economici riconducibili a Buzzi;
– pilotare la nomina di un nuovo Direttore del V Dipartimento, in sostituzione della neo incaricata Gabriella ACERBI;
– formare il consenso politico e istituzionale per il riconoscimento di debiti fuori bilancio, il cui adempimento remunerava anche soggetti economici riconducibili a Buzzi, riconoscimento approvato con delibera dell’assemblea capitolina del 30.10.14
riceveva da Buzzi, che agiva previo concerto con Carminati e in accordo con Di Ninno, Cerrito e Caldarelli, promesse ed erogazioni continuative di denaro e altre utilità a contenuto patrimoniale , tra le altre:
– la promessa di 150.000 euro;
– la somma di 10.000 euro, erogata alla associazione Rigenera;
– l’assunzione presso la cooperativa 29 Giugno di persona indicata da Coratti
Con l’aggravante per Carminati, Buzzi, Di Ninno, Cerrito, Garrone e Bolla di aver agito al fine di agevolare l’associazione di tipo mafioso diretta da CARMINATI

In autunno anche i consiglieri comunali Massimo Caprari e Giordano Tredicine, l’ex presidente del Municipio di Ostia Andrea Tassone, Guido Magrini, direttore del dipartimento delle Politiche Sociali della Regione Lazio, l’ex assessore comunale Daniele Ozzimo.

La terza stagione di mafia Capitale, l'incubo Odevaine. Ora l’incognita è Luca Odevaine, altro pozzo misterioso di Mafia Capitale che potrebbe aprire altri scenari. L’inchiesta su Mafia capitale infatti non è terminata, mancano all’appello gli interrogatori e ovviamente le risposte di Luca Odevaine, tratto in arresto e che solo da poche settimane ha deciso di vuotare il sacco rispondendo ai magistrati, ma per ora tutto è secretato. Si preannuncia per questo una terza stagione di Mafia Capitale e molti in realtà vivono nel terrore e nel silenzio, tra cui molti politici che potrebbero essere toccati dalle sue rivelazioni.

Capi di accusa Odevaiune e soci. Luca Odevaine, è l’uomo dell’organizzazione nel mondo dell’immigrazione, e assieme a Bravo, Addeo Gerardo, Addeo Tommaso e Bruera nella qualità di collaboratori di Odevaine e sono stati accusati del reato di cui agli artt.81, 110 c.p., 318 c.p. (nuova formulazione) 319 c.p. (vecchia e nuova formulazione) perché, in concorso tra loro. Odevaine agendo nella sua qualità di appartenente al Tavolo di Coordinamento Nazionale sull’accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale, riceveva da Cammisa, Ferrara, Menolascina e Parabita la promessa di una retribuzione di 10.000 euro mensili, aumentata a euro 20.000 mensili dopo l’aggiudicazione del bando di gara del 7 aprile 2014, per la vendita della sua funzione e per il compimento di atti contrari ai doveri del suo ufficio in violazione dei doveri d’imparzialità della pubblica amministrazione, consistenti, tra l’altro:
– nell’orientare le scelte del Tavolo di Coordinamento Nazionale sull’accoglienza per i richiedenti e titolari di protezione internazionale, al fine di creare le condizioni per l’assegnazione dei flussi di immigrati alle strutture gestite dal gruppo LA CASCINA;
– nel comunicare i contenuti delle riunioni e le posizioni espresse dai rappresentanti delle istituzioni nel tavolo di coordinamento nazionale;
– nell’effettuare pressioni finalizzate all’apertura di centri in luoghi graditi al gruppo LA CASCINA;
– nel predisporre i bandi delle gare suindicate in modo da garantire l’attribuzione al raggruppamento di imprese del quale faceva parte il gruppo LA CASCINA di un punteggio elevato;
– nel concordare con gli esponenti del gruppo LA CASCINA il contenuto dei bandi di gara;
– nel favorire l’aggiudicazione delle gare suindicate al raggruppamento di imprese del quale faceva parte il gruppo LA CASCINA;
somme che riceveva, in parte, direttamente ovvero per il tramite di Bravo Stefano e di Bruera Marco, i quali unitamente a Addeo Gerardo e ad Addeo Tommaso curavano la predisposizione della documentazione fittizia finalizzata a giustificare l’ingresso delle somme nelle casse delle fondazioni e delle società riferibili a Odevaine;
In Roma, dal 2011 al 2014

Inoltre Odevaine assieme a Cammisa, Ferrara, Menolascina, Parabita sono accusati anche del reato di cui agli artt. 110, 81, 353 commi 1 e 2 c.p., perché, in concorso tra loro in:
– collusioni preventive, consistenti in accordi finalizzati alla predeterminazione dei soggetti economici che si sarebbero aggiudicati le gare;
– condotte fraudolente, consistenti nel concordare i contenuti dei bandi di gara in modo da favorire il raggruppamento di imprese al quale partecipavano imprese del gruppo LA CASCINA;
turbavano le procedure di gara con le aggravanti dell’essere stato commesso il fatto da parte di ODEVAINE soggetto preposto agli incanti, in Roma e in Mineo, gare indette il 5.8.2011, 30.12.2011 e 7.4.2014

Mentre il 5 novembre prossimo partirà la stagione del Maxi processo presso il Tribunale di Roma, frutto di un lavoro immenso ottenuto dalle indagini della prima e seconda edizione di “Mafia Capitale”, tutto ancora è da scrivere sulla terza stagione, quella che vede Odevaine, il vero incubo per chi sa e ancora non parla. E’ lui l’uomo chiave di un sistema di corruzione talmente grande e radicato che sembrerebbe toccare e lambire personaggi di alte sfere del governo. In tutto questo, il Comune di Roma e la Regione Lazio continuano a rimanere impassibili, in attesa che a settembre si scateni l’inferno sulla terza retata già annunciata da molti.




ISIS: DECAPITATO IL CAPO DEL SITO ARCHEOLOGICO DI PALMIRA

di Cinzia Marchegiani

Damasco (Siria) – Il gruppo terroristico Isis regala ancora orrore, questa volta si accanisce contro Khaled Asaad, l'ex capo del sito archeologico di Palmira, città nella Siria centrale conquistata dall'Isis lo scorso 21 maggio dopo il ritiro dell'esercito di Bashar al-Assad, I terroristi islamici hanno mutilato e devastato già diversi insediamenti ma non si conosce la reale entità dei danni provocati dai miliziani. L'Unesco ha dichiarato che l'eventuale distruzione della città di palmira sarebbe una perdita enorme per l'umanità. Khaled Asaad per oltre mezzo secolo è stato il responsabile delle antichità di Palmira e ha collaborato in importanti scavi archeologici e ha lavorato molto affinché il sito in Palmira fosse incluso nella lista del Patrimonio Mondiale dell'UNESCO, per questo Asaad era conosciuto per il suo lavoro di studioso anche a livello internazionale, svariati lavori scientifici su Palmira, erano stati pubblicati su riviste archeologiche internazionali. Nel corso degli ultimi decenni aveva lavorato con missioni archeologiche statunitensi, francesi, tedesche e svizzere, ma Asaad, sapendo dell’arrivo del gruppo terroristico era riuscito a nascondere dalla furia distruttrice dell’Isis centinaia di statue prima della conquista dell’antica città romana di Palmira, “La sposa del Deserto”, finalmente considerato patrimonio dell’Unesco dell’Umanità.

 

Torture e prigionia a Khaled Asaad. Ma proprio nel mese di luglio Khaled Asaadb era stata fatto prigioniero, quattro settimane di torture per estorcere il posto segreto dove aveva nascosto le opere d’arte, ma evidentemente non sono riusciti a farlo parlare. Nel mese di giugno, lo Stato islamico intenzionato a distruggere ogni insediamento, aveva fatto saltare in aria due antichi santuari a Palmira che non facevano parte delle sue strutture di epoca romana, ma che i militanti considerati pagani e un vero sacrilego.


Decapitazione e orrore in pubblica piazza. A dare la notizia è stato Maamoun Abdulkarim, capo del Dipartimento antichità del governo di Damasco, che è stato avvisato dalla famiglia di Asaad. L'anziano studioso era stato detenuto e interrogato per oltre un mese prima dell'esecuzione. L'Osservatorio siriano per i diritti umani ha spiegato che martedì 18 agosto gli uomini del Califfato hanno sgozzato Asaad con un coltello in una piazza davanti ad una folla di persone. Non felici di questo orrore, hanno finito la loro esecuzione appendendo il corpo dell’ex capo della direzione generale delle antichità e dei musei di Palmira ad una colonna antica nella piazza principale della città, come sfregio e ammonizione.

Situata in un'oasi nell'arida Siria centrale, secondo le testimonianze storiche Palmira era un'importante stazione carovaniera già 3.800 anni fa, ma il suo periodo d'oro risale all'epoca tra il I e il III secolo dopo Cristo, quando divenne una grande metropoli, punto di passaggio obbligato per tutti i commerci tra l'Impero romano e l'estremo Oriente.

L'omaggio a Khaled Asaad è comparso su Facebook da parte degli studenti della facoltà di Archeologia del’Università di Damasco




GRECIA PRIVATIZZAZIONE: LA GERMANIA GESTIRA’ 10 AEREOPORTI REGIONALI. "BENVENUTA TROIKA"

Il giallo dell’evasione fiscale di una società tedesca in Grecia non ha allertato nessuna commissione, mentre la Franport, il nuovo gruppo tedesco, spenderà circa 330 milioni di euro nei primi quattro anni per migliorare gli aeroporti, che poi andrebbero a gestire per i prossimi 40 anni

di Cinzia Marchegiani

Atene (Grecia) – La Grecia svende i suoi gioielli di Stato. Il programma di questa privatizzazione in Grecia si sta ultimando, come mamma Troika aveva imposto. E’ stato ripreso dal governo di Tsipras gli accordi affinché i fondi del FMI possono entrare nelle casse elleniche. La privatizzazione ora prevede anche la gestione di 14 aeroporti greci regionali, come precedentemente concordato, alla società Fraport di Francoforte. Fraport e la greca Copelouzos si erano accordati con l'agenzia ellenica per le privatizzazioni nel 2014 per la gestione di 14 aeroporti in diverse destinazioni turistiche, tra cui Corfù.
Così ora il governo ellenico, dopo un’estate di tiri alla fune ha ceduto su tutta la linea e ha confermato che darà in gestione gli aeroporti regionali alla tedesca Fraport e l'accordo che vale 1,2 miliardi di euro, inizialmente congelato, verrà ora finalizzato nelle prossime settimane. Il nuovo gruppo dovrebbe spendere circa 330 milioni di euro nei primi quattro anni per migliorare gli aeroporti, che poi gestirebbero per i prossimi 40 anni.

Game over per Tsipras. La pubblicazione della decisione sulla gazzetta ufficiale conferma l'impegno del governo a procedere coi termini già fissati in precedenza, infatti l’accordo preliminare era stato raggiunto nel 2014, ma poi bloccato dopo l'elezione a gennaio del primo ministro Alexis Tsipras, che ne aveva annunciato una revisione. Anche se il portavoce di Fraport ha detto che la decisione del governo è "la base per ulteriori negoziati", e che ancora non è stato firmato alcun contratto, di certo quest’accordo, una volta ratificato, rappresenterà la prima privatizzazione completata dal governo Tsipras, che invano si è opposto alla vendita delle imprese strategiche statali, ma che ha svendere e cedere per ricevere l'ok all'implementazione delle privatizzazioni in cambio di nuovi fondi.

Il giallo dell'evasione fiscale di una società tedesca in Grecia. Interessante la notizia che invece vede come il più grande evasore fiscale in Grecia una società tedesca. Un tribunale di Atene ha rilevato che la Hochtief, che è la più grande società di costruzioni tedesca, specializzata negli aeroporti, è la società tedesca che progettava l'aeroporto "Eleftherios Venizelos" di Atene International non pagava l'IVA da 20 anni. Le notizie riportano che la società Hochtief, dovrà pagare più di 500 milioni di euro per arretrati di IVA. Insieme ad altri pagamenti in sospeso, come quelle ai fondi di previdenza sociale, che potrebbe ammontare più di 1 miliardo di euro. Se non fosse ironico, ci sarebbe da chiedersi cosa c’è sotto, poiché nell'ambito del programma di austerità imposto dalla "Troika" i dipendenti greci hanno perso circa 400 milioni di euro dai tagli ai loro stipendi. Questa notizia non ha allertato però  alcuna commissione d'indagine della Comunità Europea. Chapeaux.

 




CALCIO LAZIO – BAYER LEVERKUSEN: IN QUESTURA LA PIANIFICAZIONE PER LA SICUREZZA DELLA PARTITA A RISCHIO. CREATA UNA FAN ZONE

Inizia alle ore 20:45 la partita Lazio – Bayer Leverkusen allo Stadio Olimpico. Per la prima volta a Roma, l’accoglienza dei tifosi potrà contare su una apposita “Fan Zone” istituita presso il Galoppatoio in Villa Borghese

di Cinzia Marchegiani

Stasera all’Olimpico i biancocelesti ospitano il Bayer Leverkusen nell'andata dei playoff di Champions League. La posta in gioco è altissima: la qualificazione alla fase a gironi. Attesi 40mila spettatori. La diretta alle ore 20:45 è sui canali Premium Sport e in streaming su Sportmediaset.it.Diretta e Canale 5.

Il Questore di Roma, Nicolò D’Angelo ha presieduto nella mattinata del 17 agosto 2015 il tavolo tecnico per la programmazione del piano sicurezza in occasione dell’incontro di calcio tra “S.S Lazio – Bayer Leverkusen” che si disputerà domani alle ore 20.45 presso la Stadio Olimpico. L’apertura dei cancelli è prevista per le ore 18.00. I controlli all’accesso saranno rigorosi e quindi i tifosi sono invitati ad arrivare allo stadio con adeguato anticipo. 
La pianificazione tecnico-operativa dei dispositivi di sicurezza approntati per la stracittadina è entrata nel dettaglio delle possibili criticità. Predisposti particolari servizi di vigilanza, già dalla giornata odierna, sia nei pressi dello Stadio Olimpico che nelle zone maggiormente frequentate del centro.
Fan Zone. Per la prima volta a Roma, l’accoglienza dei tifosi potrà contare su una apposita “Fan Zone” istituita presso il Galoppatoio in Villa Borghese. Questa area sarà allestita dalle ore 09.00 di stamattina, a cura di Roma Capitale. Dalle ore 17.00 di oggi, gli ospiti tedeschi potranno recarsi in piazzale delle Canestre da dove saranno scortati a bordo di eventuali pullman privati e, per coloro che giungeranno con altri mezzi, con autobus messi a disposizione dall’Atac. In attuazione della disciplina del consumo di bevande alcoliche introdotta dal Prefetto di Roma d’intesa con Questura e Comune, si precisa che i tifosi tedeschi potranno consumare birra o altre bevande in tutti i locali del centro. Non potranno invece consumarle in lattina o vetro nell’area di piazza di Spagna e via Condotti. I trasgressori possono essere sottoposti a misure di polizia.

Sono attesi circa 600 tedeschi controllati da pattuglie specializzate composte da poliziotti italiani ed esperti della polizia tedesca appositamente inviati a Roma.