INCENDIO FIUMICINO: SEQUESTRATO MOLO D DEL TERMINAL 3

di Matteo La Stella

Fiumicino (RM) – Il terminal 3 dell'aeroporto di Fiumicino, distrutto da un rogo divampato nella notte tra il 6 e il 7 maggio, torna a far parlare di sé. Parte integrante dello stesso è infatti il molo D, chiuso dopo le fiamme e successivamente riaperto il 18 maggio scorso. L'agibilità del molo era stata accordata alla fine di una riunione svolta presso la sede della direzione Sistema Aeroporti Lazio dell'Enac, a cui avevano partecipato gli attori aeroportuali ed un rappresentante dell'Asl RmD, poiché nella zona dell'aerostazione non si era riscontrato : “ alcun rischio per la salute di lavoratori e passeggeri”.

Ora però la Procura della Repubblica di Civitavecchia ne ha disposto il sequestro preventivo, effettuato nel tardo pomeriggio di martedì dalla Polaria. La chiusura del molo D giungerebbe sulla scorta degli ultimi rilievi effettuati dall'Agenzia regionale per l'ambiente (Arpa) che, secondo quanto appreso, avrebbero evidenziato la presenza di diossina in quantità 10 volte superiore ai limiti consentiti dalla legge.
Determinante, dunque, la presunta presenza di sostanze tossiche e cancerogene nell'aria che avrebbero spinto la Procura a sigillare il molo. I dati risultano però essere ancora incerti: la Asl RmD, in merito ai dati rilevati dall'Arpa, ha passato la palla all'Istituto superiore della sanità che dovrà valutare le misure da prendere in caso di comprovata contaminazione. A tirare in ballo l'Istituto della sanità è stato anche l'Enac, che ha affidato a questo dei nuovi rilievi per conto della società di gestione Aeroporti di Roma (AdR). Dunque sarebbe questo il quadro incerto che ha spinto la procura al sequestro preventivo.
 




TASSISTA VIOLENTATA: BORGESE: “MI PENTO”. INTANTO DELEGAZIONE TASSISTE CHIEDE SICUREZZA IN CAMPIDOGLIO

di Matteo La Stella

Roma – "Mi pento di tutto quello che ho fatto", sono queste le parole con cui Simone Borgese ha affrontato l'udienza del Riesame che deve esprimersi in merito all'istanza di scarcerazione presentata dal suo difensore. Detenuto a Regina Coeli, lo stupratore reo confesso ha ammesso ancora una volta le sue responsabilità, lasciando trasparire per la prima volta del pentimento per l'aggressione compiuta all'alba dello scorso 8 maggio. In quell'occasione il 30enne romano aveva preso intorno alle 7 della mattina un taxi sulla via Aurelia. Aveva richiesto alla conduttrice del mezzo, una donna di 43 anni, di portarlo a Fiumicino, nelle vicinanze del centro commerciale Parco Leonardo. Durante il tragitto aveva poi richiesto più volte di cambiare destinazione, fino ad approdare in Via Pescina Gagliarda. Proprio su quella strada sterrata, nei pressidi Ponte Galeria, Borgese aveva abusato della tassista per poi rapinarla e darsi alla fuga.

Il pm Eugenio Albamonte ha negato la scarcerazione all'aguzzino affermando, peraltro, che nei confronti del giovane è arrivata un'ulteriore denuncia per violenza sessuale nei confronti di una minorenne che verrà ascoltata in incidente probatorio. La difesa di Borgese, per tutta risposta, ha richiesto la concessione degli arresti domiciliari presso l'abitazione della madre. Il tribunale del Riesame si esprimerà in merito nei prossimi giorni.

Intanto oggi, una delegazione di tassiste donne è stata ascoltata dalla Commissione Mobilità di Roma Capitale, insieme alla Commissione Pari Opportunità in merito alla preoccupazione per le oltre 400 colleghe in rosa che ogni giorno lavorano a bordo delle auto bianche capitoline. Durante l'incontro il presidente della Commissione consultiva Taxi ed Ncc di Roma Capitale ha illustrato alcune delle iniziative che la Commissione sta passando al vaglio in materia di sicurezza. Primo fra tutti i deterrenti, un pulsante di sos da posizionare vicino ai pedali dell'autovettura che, premuto, invierebbe un segnale d'allarme ad una centrale unica, in grado di rintracciare simultaneamente la vettura tramite GPS. L'ipotesi emersa dallo studio fa riferimento anche ad una fotocamera ed un microfono da piazzare nell'abitacolo della vettura, così da registrare un'eventuale aggressione permettendo alla centrale operativa di seguire l'aggressione in diretta. Le tassiste, che hanno avallato la proposta del Comune, hanno comunque contribuito con delle loro proposte: realizzare una mappatura dei presidi militari e delle forze dell'ordine presenti in città,e ancora dotare i parcheggi di telecamere fisse. Inoltre, la delegazione ha richiesto al Campidoglio di contattare le maggiori case automobilistiche per ottenere: "Vetture dotate di uno schermo di protezione o di un vetro divisorio".




ROMA: GIRO DI VITE SULLA "MOVIDA DI PONTE MILVIO"

di M. L. S.

Roma
– Controlli a tappeto per la "movida" a nord della capitale. I Carabinieri della Stazione di Roma Ponte Milvio e della Compagnia Roma Trionfale, coadiuvati dai NAS, dal Nucleo ispettorato del lavoro,dalle unità cinofile di Ponte Galeria e dai funzionari dell'A.R.P.A. Lazio hanno dato vita ad un'operazione di controllo nella zona della “movida di Ponte Milvio” , nell'ambito del progetto per la locale sicurezza. L'operazione, finalizzata al contrasto del degrado, mirava a garantire un sano divertimento a tutti i frequentatori della zona nel pieno rispetto delle regole. Nove esercizi commerciali sono passati sotto la lente di ingrandimento dei militari che per due di questi hanno elargito sanzioni. In particolare le multe sono state emesse nei confronti del gestore di un pub, trovato dai Carabinieri dell'Ispettorato del Lavoro sprovvisto della documentazione sanitaria di autocontrollo e ad un ristoratore, non in linea con i requisiti necessari in materia di igiene. Mentre la tasck force “batteva” la zona della movida, quattro romani tra i 25 e i 27 anni sono stati denunciati per atti contrari alla pubblica decenza perchè sorpresi dai militari mentre urinavano in strada. La stessa operazione ha interessato anche i gestori di tre locali per i vaòlori di emissioni sonore superiori ai limiti consentiti. Questi, a seguito di numerose rilevazioni fonometriche approntate dai funzionari dell'A.R.P.A. Lazio – Servizio Agenti Fisici – Unità Rumori e Vibrazioni sono stati denunciati a piede libero per disturbo del riposo delle persone.

I Carabinieri hanno denunciato successivamente altri 7 individui in quanto stavano esercitando l'attività di parcheggiatori abusivi. Tra loro tre bengalesi di 29, 38 e 54 anni, due egiziani di 24 e 57 anni e due romani di 28 e 36 anni. 




ROMA: COLPISCE CON UN MARTELLO IL VICINO PERCHÈ RIFIUTA DI PRESTARGLI DENARO

di Matteo La Stella 

Roma – Domenica,  Via Delia in zona la Rustica, si è trasformata nello scenario di una follia. Un romano di 59 anni, si è presentato a casa di un vicino per chiedergli un prestito di 10 euro. Al rifiuto di quest'ultimo, il 59enne ha estratto un martello con cui lo ha colpito alla testa prima che intervenisse un altro condomino, determinandone la fuga. Gli agenti del Reparto Volanti e i militari del Nucleo Radiomobile, ricevuta la segnalazione di una lite furibonda si sono portati in zona. Quì sono riusciti a rintracciare l'aggressore mentre si nascondeva dietro un pilone di cemento. S.M., queste le sue iniziali,  è stato arrestato per tentato omicidio e rapina mentre, la vittima, è stata trasportata in ospedale dove è rimasta sotto osservazione in prognosi riservata. 




VELLETRI: PICCHIA IL COMPAGNO DELLA EX MOGLIE CON UNA MAZZA DA BASEBALL

di Matteo La Stella
Velletri(RM)
– Domenica sera, gli agenti del Commissariato di Velletri hanno arrestato un uomo di 60 anni, colpevole di aver colpito con una mazza da baseball il compagno della ex moglie, da cui risulta separato da più di sei mesi.
Il 60enne, alla vista dell'ex moglie accompagnata ad un altro uomo è stato colto da raptus velenoso. In Piazza Garibaldi, in pieno centro a Velletri, si è fatto largo tra la folla brandendo una mazza da baseball, poi, avvicinatosi alla coppia, ha colpito diverse volte il contendente alla testa, utilizzando la mazza. La ex moglie dell'uomo, impaurita, ha chiamato il 113. Gli agenti del Commissariato di Velletri, giunti sul posto, hanno trovato la donna. Questa ha confermato agli agenti l'accaduto, informandoli del fatto che l'attuale compagno era stato trasportato in ospedale, prima di indicargli l'autore dell'aggressione, il suo ex marito, autore di molteplici minacce nel tempo decorso dalla loro separazione.
L'uomo, che si era allontanato dalla scena del crimine a bordo di un'autovettura è stato rintracciato e bloccato dagli agenti. Insieme a lui è stata rinvenuta anche la mazza da baseball con cui si era reso protagonista della violenta aggressione. Per il 60enne sono dunque scattate le manette per lesioni aggravate e possesso d'arma.




OSTIA: SUB MUORE IN OSPEDALE DOPO AVER ACCUSATO UN MALORE IN ACQUA

di Matteo La Stella

Ostia (RM) – È deceduto all'ospedale Grassi di Ostia, il sub romano che aveva accusato un malore durante un'escursione subacquea nel primo pomeriggio di domenica. L'uomo, 60 anni, era impegnato in un'immersione all'altezza delle secche di Tor Paterno. Alle 12 però, vittima di un malore, è stato riportato a bordo della barca prima di essere trasportato al molo dove un'ambulanza lo stava già attendendo. Nonostante la corsa in ospedale, l'uomo ha cessato di vivere intorno alle 13 e 30.

Stando ad una prima ricostruzione della Capitaneria di Porto capitolina l'uomo, che non era un sub alle prime armi, stava partecipando ad un'escursione organizzata dallo Sky Scuba Diving di Ostia iniziata alle ore 10 di domenica mattina.

Per fare chiarezza in merito all'accaduto, l'imbarcazione è stata sequestrata insieme all'attrezzatura. Le bombole e gli erogatori d'ossigeno verranno sottoposti ad una perizia specifica mentre gli altri partecipanti dell'escursione, istruttori compresi, sono rimasti presso il comando della Capitaneria di Porto per cercare di ricostruire la drammatica sequenza. 




CASTEL GANDOLFO: AMPUTA IL DITO A COLPI DI MACHETE AL NIPOTE

di Matteo La Stella

Castel Gandolfo (RM) – Sabato sera, i Carabinieri della Stazione Castel Gandolfo hanno arrestato un 70enne che, al culmine di una lite, ha aggredito a colpi di machete il nipote, suo vicino di casa.

Ad accendere la miccia tra i due sarebbero stati problemi di vicinato conditi, forse, dall'incessante abbaiare di un cane che avrebbe portato il 70enne, ex pompiere ormai in pensione, ad una reazione inaspettata e folle. Quest'ultimo, machete alla mano, si è scagliato contro il nipote 33enne che, colto alla sprovvista, ha tentato di sottrarsi all'aggressione. Uno dei colpi del pensionato è però andato a segno, provocando l'amputazione del mignolo della mano destra al vicino. Anche un altro nipote del 70enne, intervenuto per sedare la violenta colluttazione, è stato colpito più volte alla testa riportando solo alcune lievi ferite. 

I militari, giunti sul posto in seguito alla segnalazione dei familiari, hanno arrestato l'ex pompiere per lesioni personali aggravate prima di portarlo nel carcere di Velletri. Il 33enne, vittima della furiosa aggressione, è stato invece trasportato al Policlinico Gemelli per essere sottoposto ad una delicata operazione. L'altro nipote, invece, è stato trasportato al pronto soccorso di Albano per essere medicato.  




BRACCIANO: RISSA BRUTALE PER UNA RAGAZZA. UN GIOVANE ACCOLTELLATO

di Matteo La Stella

Bracciano (Rm) – Nella serata di sabato, i Carabinieri della compagnia di Bracciano sono intervenuti nei pressi della locale stazione ferroviaria per sedare una rissa brutale, nata tra due contendenti per una ragazza.

Intorno alle 20, tra M.S. e L.F., ha preso piede una discussione che ben presto sarebbe andata oltre lo scontro verbale. Infatti, poco dopo, M.S. si è armato di mazza, colpendo al volto e alla testa L. F. che, per tutta risposta ha tirato fuori un coltello.

Nella zuffa è allora intervenuto un terzo giovane, forse con l'intento di placare gli animi. In quegli attimi concitati, la scazzottata si è tinta di rosso ed il giovane intervenuto per ultimo è stato colpito da un fendente al torace, molto vicino al cuore.

I Carabinieri, intervenuti alla stazione, hanno arrestato i duellanti con il supporto di due poliziotti fuori servizio che si trovavano su un treno giunto da poco a Bracciano. M. F., il giovane ferito, è stato invece trasportato al Policlinico Gemelli dove è tutt'ora ricoverato in gravi condizioni.




ROMA: ALEMANNO CHIEDE UN CENSIMENTO DELLE MOSCHEE "FUORILEGGE"

di Matteo La Stella 

Roma – Serve una regolamentazione per i luoghi di culto islamici presenti sul territorio dell'urbe, una lista dettagliata di tutte le associazioni culturali in cui i fedeli si riuniscono per pregare, in modo tale da garantire la libertà di professare la propria religione, oltre al territorio e alla cittadinanza. Questa è la dottrina dell'ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, ora consigliere comunale, che ieri mattina all'assemblea capitolina ha presentato una proposta di delibera per un'iniziativa consiliare come primo firmatario. Intitolata “Istituzione di un Albo obbligatorio delle associazioni o organizzazioni religiose che non hanno sottoscritto intese con lo Stato Italiano, che svolgono attività di culto nel territorio di Roma Capitale”, la proposta di Alemanno arriva sulla scorta della fumosa situazione delle moschee romane, portata a galla dalla mappatura dei luoghi di culto fatta dal movimento Prima l'Italia.

Questa denunciava come, a fronte delle 100 sedi religiose islamiche stimate da una ricostruzione giornalistica, quelle riscontrabili sul territorio dell'Urbe fossero solo 46. Alemanno spiega che insisterà affinchè la proposta venga discussa prima dell'estate, minacciando di scendere in piazza per una raccolta firme tra i cittadini nel caso in cui al Campidoglio la mozione venisse ignorata. In vista del Giubileo straordinario indetto da Papa Francesco a partire dall'8 dicembre prossimo, e in relazione alla minaccia jhiadista targata Isis, l'ex Sindaco crede sia doveroso ”dare risposte ad un vuoto normativo nazionale”. La proposta, illustrata da Giorgio Ciardi, presenta tra i suoi punti "una serie di prescrizioni a cui le associazioni dovranno attenersi per avere il via libera: la presentazione di uno statuto, l’atto costitutivo e l’adesione alla Carta dei valori. In questo modo puntiamo anche a garantire la trasparenza di bilanci che dovranno contenere l’elenco di eventuali lasciati o donazioni”. L'iscrizione post censimento all'Albo, prevede controlli preventivi sull'idoneità dei locali, sull'accesso pubblico al luogo di culto e la traduzione dei sermoni in Italiano. Inoltre, lo studio presentato in conferenza stampa al fianco di Giorgio Ciardi e Gloria Pasquali, del direttivo romano di Prima l'Italia, dimostra, secondo i firmatari, come -” la maggior parte dei luoghi di culto islamici sia localizzata in siti irregolari, la cui attività sfugge a qualsiasi controllo delle autorità preposte".




DA ANGUILLARA AL LITORALE: 10 SINDACI DEL LAZIO CONTRO IL FONDO DI SOLIDARIETÀ COMUNALE

Redazione

Anguillara (Rm) Dieci sindaci della provincia capitolina, in una conferenza stampa convocata ieri a Cerveteri, sono andati contro le politiche finanziarie imposte dal governo che negli ultimi anni stanno compromettendo in maniera sempre più accentuata la capacità dei comuni di erogare servizi alla propria cittadinanza.

Più tagli ai comuni significano meno servizi per i cittadini, questa la denuncia dei dieci primi cittadini ( provenienti dai feudi di Anguillara Sabazia, Bracciano, Canale Monterano, Cerveteri, Formello, Ladispoli, Manziana, Santa Marinella, Tolfa e Trevignano Romano) che minacciano di continuare la contestazione nelle piazze, al fianco dei cittadini e nelle sedi istituzionali. L'iniziativa era stata anticipata dalla proposta, durante la Conferenza dei Sindaci della Città Metropolitana di Roma Capitale, da parte di oltre 40 Sindaci di una mozione accolta e votata all'unanimità dal Consiglio Metropolitano per impegnare l'amministrazione a sostenere presso tutte le sedi istituzionali l'appello dei sindaci a rivedere urgentemente i criteri del Fondo di Solidarietà Comunale e ridurre drasticamente i tagli previsti al territorio. Presenti in sala anche i tecnici degli uffici economici di alcuni comuni, che denunciano i continui stravolgimenti delle normative, che hanno reso sempre più complicato chiudere i bilanci comunali.

“I nostri comuni sono molto più penalizzati di altri – ha detto Francesco Pizzorno, Sindaco di Anguillara Sabazia – per fare un paragone, con i tagli fatti nel 2015 ai comuni della Provincia Metropolitana potremmo tranquillamente andare in Europa per pagare il debito della Grecia. La politica qui non c'entra, stiamo parlando di servizi essenziali a cui i cittadini non possono rinunciare”.

I nostri cittadini sono trattati come cittadini di serie B – ha detto Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri – quando il governo stabilisce le risorse da trasferire ai comuni non considera che oggi abbiamo 40.000 residenti che necessitano di servizi essenziali, quando invece ci chiede di accogliere i rifugiati, dovere civico e morale al quale non vogliamo sottrarci, allora suddivide i migranti per il numero di abitanti. Peggio ancora succede con il Fondo di Solidarietà Comunale: i soldi pagati dai nostri cittadini sono usati per erogare servizi in altri comuni. Un'ingiustizia che non è più possibile accettare”.

“Le previsioni del governo – ha detto Crescenzo Paliotta, Sindaco di Ladispoli – sono bene diverse da quella che è la realtà dei singoli comuni. Città a vocazione turistica, come la nostra, sono ulteriormente penalizzate per la presenza delle case estive, cui il Governo impone di pagare la Imu. Non tutti sanno, però, che di questa Imu lo Stato tiene per sé in media il 38% di quanto versano i cittadini. Ma è una cifra che rimane sulla carta perché nella realtà, al netto dei mancati pagamenti che che gravano interamente sui Comuni, e delle crescenti difficoltà delle famiglie ad arrivare alla fine del mese, il prelievo forzoso da parte dello Stato ammonta all'82%. Il prossimo 9 giugno saremo al Maef per illustrare questa situazione assurda al Sottosegretario Baretta”.

“La situazione attuale è cruciale – ha detto Luigi Landi, Sindaco di Tolfa – il Fondo di Solidarietà è solo un ulteriore aggravio che si somma ai tagli che comuni subiscono indiscriminatamente da anni ed è arrivato il momento di farci sentire. È un vero e proprio paradosso: chi ha amministrato bene viene penalizzato, mentre chi non ha fatto quadrare i conti riceve l'aiuto dei Comuni che, con fatica, hanno mantenuto le finanze solide. In pratica ci stanno spingendo a non rispettare più le regole, invece che premiarci per aver amministrato con oculatezza le risorse pubbliche”.

“Spesso non abbiamo risorse neppure per garantire le manutenzioni ordinarie – ha detto Giampiero Nardelli, Vicesindaco di Bracciano – o per l'assistenza alle fasce più deboli della popolazione, che chiede risposte concrete, contribuire al Fondo di Solidarietà è una difficoltà che non possiamo affrontare. Abbiamo fortemente bisogno delle risorse che lo Stato vuole sottrarci, altrimenti non potremo fare neppure un minino di programmazione per quanto riguarda le opere pubbliche necessarie ai cittadini. La nostra è un'area a vocazione turistica e la scarsità di risorse non ci permette di fare dei miglioramenti all’arredo urbano: con un ulteriore impatto negativo per l’economia locale”.

“Oggi i Comuni sono messi in trincea dal Governo – ha detto Bruno Bruni, Sindaco di Manziana – ci usano per imporre nuove tasse e la tensione sociale è in forte crescita. Moltissimi di noi hanno già subito episodi di violenza e intimidazioni. Da una parte ci tagliano ogni fondo, mentre dall'altra ci calano dall'alto le aliquote da imporre ai cittadini. Ci mettono contro le persone che ci hanno eletto per risolvere i loro problemi, perché è sempre più difficile affrontare con successo i problemi quotidiani e tutto ciò che possiamo fare è rincorrere le emergenze”.

“Appariamo agli occhi dei cittadini come gli Sceriffi di Nottingham – ha detto Roberto Bacheca, sindaco di Santa Marinella – e ci sentiamo totalmente abbandonati, dallo Stato così come dalle associazioni di categoria, come l'Anci, da cui non ci sentiamo tutelati. Quei comuni che avevano un'imposizione fiscale più bassa, per coprire i tagli hanno dovuto aumentare le aliquote, e magari le nostre risorse permetteranno ai sindaci di altri comuni di contenere le tasse e fare bella figura davanti ai cittadini. La battaglia che stiamo combattendo è trasversale, non ideologica: porteremo la nostra protesta nelle sedi istituzionali”.

Presente in conferenza stampa anche il consigliere della Città Metropolitana Federico Ascani: “Lo scorso lunedì è stata una giornata molto importante. Grazie al gioco di squadra, a Palazzo Valentini durante la Conferenza metropolitana, insieme ai sindaci dell’Etruria meridionale e su loro iniziativa, abbiamo preparato una mozione, condivisa dagli altri Sindaci presenti, che ha sottoposto all’attenzione del Consiglio metropolitano alcune criticità. La finalità è stata quella di promuovere ogni iniziativa utile al perseguimento della revisione dell’attuale riparto del Fondo di Solidarietà comunale 2015, che rischia di ridurre ulteriormente le poche risorse a disposizione dei Comuni. Se il passaggio alla Città Metropolitana ha creato alcune criticità, propone anche dei vantaggi, essendo un Ente amministrato da chi è già amministratore nei rispettivi Comuni e condivide queste difficoltà”. La conferenza stampa si è conclusa con l'annuncio da parte dei sindaci di nuove sinergiche iniziative per richiamare l'attenzione delle Istituzioni e dell'opinione pubblica sulle conseguenze asfissianti causate ai Comuni dal Fondo di Solidarietà e dal Patto di Stabilità. Quest'ultimo è visto dai sindaci come l'ostacolo per eccellenza, poiché non permette alle giunte, l'utilizzo dei fondi comunali già presenti in cassa. Queste risorse, che appartengono alle comunità locali, restano ferme e vincolate per permettere allo Stato di dimostrare all'Europa di aver contenuto la spesa pubblica nazionale.




ROMA: DA CLIENTI AD AGUZZINI, 2 RAPINATORI DI ESCORT IN MANETTE


di Matteo La Stella

Roma – Contattavano le escort per organizzare degli incontri da semplici clienti, poi, una volta giunti all'appuntamento, rapinavano le ignare “accompagnatrici”. Erano due italiani – uno dei quali in semi libertà a causa di una precedente condanna – gli aguzzini finiti in manette.

L'indagine è scaturita dalla denuncia di una ragazza spagnola che aveva segnalato di essere caduta vittima di una rapina il 13 maggio scorso nel suo appartamento in zona Tiburtina. Appresa la notizia, gli agenti del commissariato Monte Mario avevano dato vita ad una ricerca di altri episodi analoghi nei vari uffici di Polizia e Carabinieri.

Un caso c'era: una donna era stata rapinata in strada, in zona Tiburtina, prima di denunciare il fatto ad una stazione dei Carabinieri. Così gli agenti avevano rintracciato la donna per avere degli elementi. Questa aveva confermato trattarsi di due uomini dall'accento romano e armati di pistola. 

Le indagini hanno poi condotto gli agenti ad individuare quella che sarebbe stata la successiva vittima potenziale. Proprio questa seconda escort, infatti, ha spiegato agli agenti di aver ricevuto una chiamata per fissare un appuntamento il pomeriggio stesso. Quando ha mostrato l'utenza telefonica agli agenti, questi hanno accertato che era la stessa che aveva contattato la precedente vittima. I poliziotti hanno così predisposto un appostamento all'interno e all'esterno dell'appartamento della donna in vista dell'incontro del pomeriggio. Alle ore 18 i due sono piombati sul posto, armati e pronti a rapinare. Questa volta però c'erano gli agenti ad aspettarli: i due sono stati disarmati e arrestati.

Si tratta di G.C. e P.C., rispettivamente 42 e 64 anni. Dei due rapinatori, entrambi con precedenti penali, il 64enne è risultato essere in stato di semi libertà per una condanna precedente a 15 anni.