Catania, paura per l'esplosione in un palazzo

 

di Paolino Canzoneri

 
CATANIA – Esplosione al secondo piano di un palazzo al secondo piano in via Cosentino Sava nel quartiere Cibali di Catania. La causa, a quanto riportata dai Vigili del Fuoco, sembra essere stata una miscela di aria e gas fatale che alle 9 del mattino circa ha causato una deflagrazione che per fortuna non ha causato vittime per l'orario in cui tutti i residenti erano usciti. Si registrano al momento solo tre persone ferite leggermente, due bambini e una donna. Evacuato l'intero stabile per le ovvie ragioni di sicurezza e per consentire le operazioni delle squadre dei Vigili del Fuoco e del supporto logistico per appurare le condizioni strutturali. Presenti anche le forze dell'ordine fra Polizia, Carabinieri, ambulanze del 118 e Vigili Urbani e personale dell'Azienda del gas. La vicenda richiama quanto già accaduto ad Acilia nella Capitale ma questa volta l'orario ha posto le condizioni per evitare una autentica strage che si sarebbe potuta compiere se l'esplosione fosse avvenuta prima. Proprio pochi giorni fa una fuga di gas aveva causato l'esplosione di una palazzina dove avevano perso la vita una bambina di soli 8 anni e la giovane mamma. Il consigliere della Quarta Municipalià Erio Bruceti ha commentato: "Poteva essere una tragedia di immani proporzioni. Solo per pura fortuna detriti, schegge di vetro, porte ed inferriate finite anche a decine di metri di distanza dall’appartamento teatro dell’esplosione non ha provocato grosse conseguenze alle persone. Occorrono adesso controlli dettagliati sulla staticità delle case, un’adeguata assistenza psicologica agli anziani della zona, ancora sotto choc e si asupica che le forze dell’ordine scongiurino atti di sciacallaggio visto che, in molte case, i ladri potrebbero entrare attraverso ciò che rimane dei tetti." 
 



M5S: Nuovo Codice di Grillo per gli eletti: "L'avviso di garanzia non implica gravità"

 

di Paolino Canzoneri

 
Per il M5S correre ai ripari dopo gli scandali e le indagini giudiziarie ancora in corso, era diventato una questione di come e quando. Il leader Beppe Grillo doveva in qualche modo rattoppare le voragini preoccupanti che nel corso di pochi mesi avevano causato fratture, incomprensioni e "tonnellate" di dissensi fra gli iscritti del Movimento che sembrano essersi risvegliati da un incantesimo che li vedeva convinti di una perenne e totale purezza come se il Movimento stesso fosse immune da qualsiasi "infezione" o coinvolgimento in scandali che con la "legalità" hanno proprio poco a che fare. Domani tutti gli iscritti potranno votare il "nuovo codice etico di comportamento" che Beppe Grillo ha reso pubblico stamane sul Blog e che apre la strada a diverse interpretazioni e segnerà probabilmente un cambiamento di tendenza e di approccio stesso grazie ad una nuova linea voluta e decisa per rinnovare e innovare il Movimento.  Nel nuovo "codex" salta all'occhio da subito una svolta garantista  suddivisa in sei punti base. Per cominciare chi riceverà avvisi di garanzia o avvisi di "conclusione di indagine" non è detto che subirà eventuali sanzioni cosi come è avvenuto per esempio al sindaco Federico Pizzarotti che fu cacciato dal Movimento. 
 
Il primo punto del codice stabilisce che un eletto deve condurre una condotta leale e ispirata alla correttezza, onestà, disciplina e buona fede avendo rispetto per la Costituzione Italiana. Il secondo punto sancisce che il collegio dei probiviri, alla notizia di un procedimento penale che coinvolge un esponente pentastelllato, dovrà in totale autonomia ma nel pieno rispetto della Magistratura, scegliere e compiere le proprie valutazioni su eventuali espulsioni o sanzioni a seconda della gravità del caso. Chi riceve una sanzione può fare ricorso al comitato d'appello. Il terzo punto riguarda l'autosospensione che riguarda coloro che in fase di procedimento penale decida di auto-sospendersi per tutelare l'immagine del Movimento senza che questo rappresenti una ammissione di colpa o di responsabilità diretta. Il quarto punto riguarda l'incompatibilità con il mantenimento della carica elettiva per coloro che vengono condannati anche in primo grado. L'avviso di garanzia o di conclusione delle indagini invece non comporta alcuna valutazione del collegio. Sarà quindi la "gravità" della situazione a porre le basi oggettive per un intervento del collegio: "ll Garante del MoVimento 5 Stelle, il Collegio dei Probiviri o il Comitato d'Appello, in virtù e nell’ambito delle funzioni attribuite dal Regolamento del MoVimento 5 Stelle, valutano la gravità dei comportamenti tenuti dai portavoce, a prescindere dall’esistenza di un procedimento penale. La ricezione, da parte del portavoce, di informazioni di garanzia o di un avviso di conclusione delle indagini non comporta alcuna automatica valutazione di gravità dei comportamenti potenzialmente tenuti dal portavoce stesso". Il quinto punto impone l'obbligo da parte dei portavoce di informare immediatamente il gestore del sito su eventuali indagati, imputati o chi ha subito una condanna. Il sesto e ultimo punto riguarda sindaci e presidente di Regione pentastellati che dovranno avere l'obbligaorietà di fare rispettare il codice etico alle proprie giunte e a tutti.
 
Domani il popolo della rete voterà questo codice etico dettato più dalla necessità di fare "buon viso al cattivo gioco" dopo le crepe che hanno mostrato una certa fragilità delle basi stesse del Movimento. All'attacco il PD che nelle parole polemiche della deputata Argentin trova il modo di assestare un colpo basso alla sindaca della Capitale trova le parole per affondare la polemica: "Che vergogna senza fine il M5S. Ora Beppe Grillo si inventa l'ultima delle sue beffe rivolta ai cittadini del paese, con il codice di comportamento in caso di vicende giudiziarie. Dopo questo nuovo strumento impossibile non pensare che da un momento all'altro possa arrivare qualcosa giuridicamente pericoloso per la sindaca di Roma Raggi. Niente è a caso in quel movimento, hanno paura di perdere la capitale ma sanno che la cara Virginia si trova dentro un possibile problema legale. Il codice , come dice Grillo nel suo blog, permette di analizzare caso per caso se escludere o meno uno degli eletti dal M5S. Grillo ed i suoi sono veramente incommentabili, a pensare che dicevano che il PD doveva mandar via tutti gli indagati, come mai invece i loro devono essere considerati e giudicati uno per uno? Le loro non sono regole rispettose del principio di uguaglianza e di etica , bensì sono degli escamotage per far decidere sempre gli stessi , cioè Grillo e i suoi intimi". Grillo e il collegio stesso sceglieranno di pesare e di giudicare le singole situazioni acquisendo sempre più un potere decisionale che forse potrebbe rappresentare una contraddizione con l'originaria idea democratica dell'ultima parola lasciata al popolo della rete. 



Palermo, aggressione al parroco Pertini allo Zen: arrestato un complice


di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Indagini della Squadra Mobile del Commissariato di San Lorenzo hanno portato all'arresto di un giovane diciottenne di origini tunisine Sami Ben Lazrag. Il giovane sembra sia un componente del gruppo criminale responsabile dell'aggressione al sacerdote Miguel Pertini della parrocchia San Filippo Neri del quartiere Zen del capoluogo siciliano. Quattro giorni di intense indagini hanno portato i primi seri risultati con l'arresto del giovane tunisino che in un primo momento aveva fatto perdere le tracce ma dopo un inseguimento nel quartiere è stato posto agli arresti. L'agguato era avvenuto nella chiesa San Filippo Neri del rione in via Fausto Coppi. Il parroco, nipote del fu presidente della Repubblica Alessandro Pertini uno dei presidenti più amati della storia del nostro paese, aveva fornito dettagli ai Carabinieri accorsi sul posto di quattro individui, fra cui uno armato di rivoltella giunti in chiesa e avventati dapprima sulla madre del parroco strattonandola e subito dopo sul sacerdote per rubargli la coppa in metallo prezioso che custodisce le ecaurestie all'interno del tabernacolo (la pisside) per poi dileguarsi. Sotto schock i familiari del parroco erano stati poi condotti all'ospedale per controlli da personale sanitario. La notizia aveva suscitato enorme scalpore e solidarietà da parte dei fedeli del quartiere. Minacce e intimidazioni erano già avvenute nel 2009 quando il parroco Miguel Angel Pertini nel giorno del 16esimo anniversario dell'uccisione di Padre Pino Puglisi, durante una messa, vide entrare in chiesa una trentina di individui che fecero irruzione con spranghe e bastoni spaventando i presenti. Al momento sembra che il giovane tunisino sia restìo a rivelare agli inquirenti i nomi degli altri complici ma le indagini proseguono ed altri sviluppi non tarderanno ad arrivare.

 




Toscana, meningite: tre casi in 24 ore. Ventenne colpita dal tipo C

 

di Paolino Canzoneri

 
TOSCANA – Terzo caso confermato di meningite in 24 ore in Toscana. Il primo caso riguardava una ragazza ventenne di Prato ricoverata ieri sera nel reparto intensivo dell'Ospedale Santo Stefano affetta da meningite di tipo C, diagnosi confermata dal laboratorio Meyer; il secondo caso ha coinvolto un uomo di 83 anni circa di Venturina in provincia di Livorno ricoverato nel reparto di Malattie Infettive dell'Ospedale di Livorno con diagnosi confermata di meningite da emofilo di tipo B ; e il terzo caso sempre della stessa diagnosi per un uomo di 55 anni circa residente a Impruneta vicino Firenze ricoverato all'Ospedale Santa Maria Annunziata. Da una nota delle ASL fiorentine, ai pazienti sono state attivate le dovute misure di profilassi e le condizioni al momento sembrano stabili e sotto controllo. Tre casi che suscitano seria preoccupazione nonostante le autorità sanitarie escludano si tratti di un principio di epidemia, nonostante la meningite sia una malattia infettiva dal contagio rapido. 
 
Il professor Antonio Chirianni, primario di Malattie infettive all'Ospedale Monaldi-Cotugno di Napoli e presidente della Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali (Simit) rassicura: "Non c’è una maggiore concentrazione di decessi per meningite, in questo momento c’è per lo più un’attenzione mediatica. Non è una malattia debellata e le meningiti sono tante perché gli agenti che le provocano sono diversi. In questo momento, i casi che si sono registrati sono dovuti al meningococco, una delle tante forme. Dunque non c’è una maggiore concentrazione di decessi. La meningite è una malattia sempre presente che ogni anno fa registrare un certo numero di pazienti che la contraggono e ha un tasso di mortalità tra il 5 e il 10%. Ma un aumento, a livello nazionale, tra l’1 e il 2% non è tale da fare statistica. Il consiglio è sempre quello di vaccinare: il vaccino copre un certo numero di meningiti, non è obbligatorio, ma nella maggior parte delle regioni italiane, è gratuito e offerto soprattutto ai bambini.  Ad oggi, però, nonostante la gratuità del vaccino, la copertura è molto bassa. La responsabilità è la cattiva informazione fatta da alcuni sui vaccini e le vaccinazioni in senso più ampio e non legata solo alla meningite". 
 
A voler tracciare un quadro preciso sui casi di meningite nella regione, ci si accorge che fra il 2015 ad oggi si sono registrati 13 decessi su 31 casi e a questi va aggiunto un ulteriore decesso di un paziente causato da una forma gravissima di meningite di ceppo B pneumococcica nel novembre scorso. Il virus ha colpito prevalentemente la fascia d'età compresa dai 20 ai 30 circa, di meno la fascia da 0 a 29 anni e si registrano appena 10 casi di pazienti affetti con età maggiore di 40 anni. La diffusione della malattia si trasmette via aerea e i batteri più pericolosi sono il meninginocco scoperto nel 1887, il pneumococco e l'emofilo. Naso e gola sono le vie respiratorie dove risiedono questi potenti e pericolosi batteri che infiammano meningi e le membrane che rivestono cervello nonchè il midollo spinale. Questi batteri però sono sensibili alle temperature basse e all'essiccamento cosi all'esterno sopravvivono pochissimo, ragione per cui il contagio è  limitato da persona a persona tramite secrezione respiratoria. Vi sono anche altre forme di contagio provocate da infezioni virali derivati da infezioni virali o fungine da farmaci. Putroppo un decorso accellerato può portare al decesso anche in poche ore ma per fortuna nella maggior parte dei casi si riesce a debellare anche in 10 giorni circa. Conviene sempre e comunque ricorrere ai vaccini presso le strutture ASL distribuite nel territorio che al momento stanno registrano un "boom" di richieste di vaccinazioni da parte di coloro che hanno assunto una posizione scettica sull'importanza, specie per i più piccoli, dell'uso del vaccino come prevenzioni di prassi. 
 
 



Palermo, apre la porta e viene accoltellata: anziana massacrata in casa

 

di Paolino Canzoneri


PALERMO – Un uomo di 48 anni è stato arrestato per tentato omicidio nel capoluogo siciliano. In un condominio a Corso Calatafimi, nella zona di Villa Tasca, alcuni residenti hanno chiamato d'urgenza il 113 e gli agenti, prontamente accorsi, hanno rinvenuto in un appartamento una donna anziana di 82 anni riversa su una pozza di sangue con parecchie ferite ma ancora viva in stato di forte shock. Con evidenti difficoltà la donna è riuscita appena a raccontare di aver subito una aggressione improvvisa da un conoscente che aveva fatto entrare in casa per un caffè. Dai dettagli forniti dall'anziana le forze dell'ordine hanno potuto risalire ed arrestare l'uomo che in questura ha "vuotato il sacco" raccontando il fatto: l'uomo presente nell'appartamento sembra si sia avventato d'improvviso contro l'anziana donna colpendola con una sedia alla testa e infierendo subito dopo delle coltellate per poi dileguarsi convinto d'aver ucciso la donna mentre in realtà aveva solo perso i sensi. Nella fuga avrebbe rubato la borsa dell'anziana contenente del denaro ed effetti personali. Gi inquirenti al momento dell'arresto dell'uomo nella sua abitazione nel paese di Misilmeri hanno riferito d'aver assistito ad una atmosfera familiare serena e tranquilla come se nulla fosse accaduto e l'uomo recluso in carcere, al momento, non sa fornire una spiegazione esaustiva sui motivi dell'aggressione rabbiosa e del tentato omicidio e si è limitato a motivare il gesto causato da conflitti e malessere personale.



Usa contro Mosca per hackeraggio, sanzione ed espulsione per 35 diplomatici russi

 

di Paolino Canzoneri


WASHINGTON – Dopo settimane di accuse, ritorsioni e smentite tra Usa e Russia circa infiltrazioni ed hackeraggio attuato allo scopo di favorire l'elezione di Donald Trump; l'ex presidente degli Stati Uniti d'America, ancora in carica "d'ufficio" prima di cedere il posto al Tycoon in Gennaio, assesta un colpo durissimo alla diplomazia e ai rapporti con Putin decretando sanzioni dure dirette alle due principali intelligence russe ossia la "Federal'naja služba bezopasnosti Rossijskoj Federacii" Servizi Federali per la sicurezza della Federazione russa, erede del KGB sovietico e oggi comunemente chiamata FSB e il direttorato principale per l'informazione " Glavnoe razvedyvatel'noe upravlenie" chiamato comunemente GRU che svolge compiti specifici di frontiera terrestre e marittima con il resto del mondo e dipendente dallo stato maggiore delle forze armate; nello specifico accuse e sanzioni hanno coinvolto quattro ufficiali e tre società tecnologiche su cui agivano due cyber criminali Evgeniy Bogachev e Aleksey Belan che oltre a rubare 100 milioni di dollari a istituzioni Usa e sottratto dati ad importanti società e-commerce, sembra abbiano fornito apparecchiature cybernetiche allo scopo di rubare fondi ed estrapolare informazioni personali. 
 
Una decisione senza precedenti aggravata ed appesantita dall'espulsione di 35 funzionari russi operanti nel territorio americano con l'accusa di "aver agito in modo incoerente con il loro status diplomatico o consolare". Chiusi pure due complessi ricreativi di proprietà del governo russo nel Maryland e a New York perchè accusati di attività di spionaggio e concesse 72 ore ai 35 funzionari per l'asciare con le famiglie gli Stati Uniti. La risposta russa ovviamente non si è fatta attendere e riferisce la CNN che autorità russe hanno chiuso una scuola anglo amercana frequentata prevalentemente da bambini figli del corpo d'ambasciata canadese e britannico e sicuramente si procederà a successive risposte e contromisure che certamente pongono un serio dubbio sui rapporti tornati improvvisamente gelidi e preoccupanti. Putin dal canto suo nega che il Cremlino abbia dirette responsabilità e ingerenze sulle presidenziali. 
 
Cautela e volontà di stemperare nervi e tensioni da parte di Donald Trump che era stato avvisato dalla Casa Bianca delle sanzioni che Obama avrebbe avviato ma che si mostra in disaccordo con la linea delle durissime sanzioni che Obama sta infierendo alla Russia: "E’ tempo per il nostro Paese di procedere verso cose migliori e più grandi nell’interesse del nostro Paese e del suo grande popolo, la prossima settimana incontrerò i leader dell’intelligence per essere aggiornato sui fatti di questa situazione". 
 
Sui social il portavoce del ministero degli esteri russo Maria Zakharova ha scritto: "Ci saranno dichiarazioni ufficiali, contromisure e molte cose ancora, l'America e il popolo statunitense sono stati umiliati dal loro presidente. Non da truppe internazionali né da truppe nemiche. Questa volta lo schiaffo a Washington lo ha dato proprio il suo signore". La Zakhrova definisce l'amministrazione Obama come un "gruppo di falliti in politica estera, arrabbiati e poco intelligenti che hanno dato una svolta distruttrice al prestigio e alla leadership degli Stati Uniti, lo spettacolo è finito, Barack Obama e la sua squadra di analfabeti ha rivelato al mondo il suo principale segreto: l’esclusività maschera la debolezza."
 
Obama invece affatto intimorito ma furioso e convinto della pesante ingerenza russa ha apostrofato: "Continueranno a prendere una serie di azioni a tempo debito, alcune delle quali non pubblicizzate contro la Russia e che la sua amministrazione fornirà nei prossimi giorni al Congresso un rapporto sulle interferenza di Mosca nelle elezioni; tutti gli americani dovrebbero essere allarmati dalle azioni russe''. La situazione appare piuttosto seria e il lungo periodo di disgelo fra le due super potenze sembra oramai compromesso. Donald Trump sembra invece intenzionato a ricucire in fretta i rapporti con Putin. Forse perchè sarà un presidente che "non volterà le spalle agli amici". 
 



Palermo, blitz della polizia allo Zen: trovate munizioni e droga

 

di Paolino Canzoneri


PALERMO – All'indomani dell'aggressione e rapina nel quartiere Zen del capoluogo siciliano ai danni del parroco Miguel Angel Pertini e ai suoi genitori, la polizia non ha tardato nel dare una forte risposta. Un grande blitz con decine di agenti, unità cinofile e Vigili del fuoco è in atto per risalire ai quattro malviventi che ieri di buon mattino entrati nella parrocchia di San Filippo Neri nel quartiere Zen si erano avventati dapprima sulla madre del parroco strattonandola e subito dopo sul sacerdote per rubargli la coppa in metallo prezioso che custodisce le ecaurestie all'interno del tabernacolo per poi dileguarsi. Perquisizioni a tappeto in un centinaio di box e garage utilizzati per nascondere armi e stupefacenti e altrettante perquisizioni pure in decine di abitazioni di detenuti domiciliari, pregiudicati di ogni tipo e sorvegliati speciali.
 
L'operazione ha già portato i suoi frutti con un sequestro di circa un centinaio di cartucce per armi 38 special, 357 magnum, 9×21 e 7,65 e un fucile giocattolo modificato nonchè 30 stecche di hashish e varie dosi di eronica e cocaina. L'aggressione al parroco aveva suscitato sgomento e preoccupazione nel quartiere perchè non erano state le uniche; il parroco Miguel Angel Pertini nel giorno del 16esimo anniversario dell'uccisione di Padre Pino Puglisi, durante una messa, aveva visto   entrare in chiesa una trentina di individui con spranghe e bastoni che avevano spaventato i presenti. Il giovane parroco aveva egli stesso commentato amaramente: "A volte è meglio tacere anche una verità per il bene del quartiere". Parole altrettanto pesanti si erano levate dal Sindaco Leoluca Orlando che ieri aveva detto: "La vile aggressione di cui è stato vittima padre Pertini con la sua famiglia all'interno della parrocchia di San Filippo Neri è un fatto gravissimo che segna un salto di qualità per violenza e contenuto.
 
L'impegno di padre Pertini, in prima fila con al fianco l'Amministrazione, ha evidentemente dato fastidio e dà fastidio a quanti per anni hanno avuto il controllo sul territorio ed oggi hanno perso terreno. Il Comune è e sarà sempre a fianco di padre Pertini e di tutti coloro che allo Zen lavorano ogni giorno per costruire un futuro migliore per quel quartiere, che significa un futuro migliore per tutta Palermo". Oggi si assiste ad una dura risposta da parte delle forze dell'ordine che tendono a dimostrare che il quartiere non è lasciato da solo a fronteggiare il becero crimine ridotto a rubare e terrorizzare i fedeli e il parroco di una chiesa.



Avviate gare per 41 cantieri a Palermo, Orlando: "Fiero di migliorare la città"

 

di Paolino Canzoneri

 

PALERMO – Traspare orgoglio dalle parole del Sindaco del capoluogo siciliano Leoluca Orlando per le gare avviate nel 2016 relative a 41 cantieri esposti durante una importante conferenza stampa di presentazione dello stato di avanzamento dei cantieri previsti dal piano annuale 2016 approvato il 10 agosto scorso e oramai giunto al 93% circa d'attuazione. Un incontro con la stampa che ha visto la presenza di numerosi giornalisti e personalità importanti come l'assessore alla Riqualificazione Emilio Arcuri, l'assessore all'ambiente e sport Sergio Marino e il capo area dell'assessorato alla Riqualificazione Mario Li Castri. E che ha offerto l'occasione ideonea per il sindaco Orlando per manifestare il suo compiacimento e spiegare alcuni dettagli sui cantieri: "Sono fiero di essere il sindaco del cemento e di poter dimostrare che si possono fare interventi di queste dimensioni senza aggredire il territorio, anzi facendo opere utili a tutelarlo; Palermo non ha mai avuto un programma di interventi così ampio e questo lo si deve all'impegno degli uffici tecnici e al Consiglio Comunale, che già a metà agosto aveva approvato il piano annuale, con uno straordinario lavoro tecnico e politico".
 
Procedure d'appalto già avviate per 41 opere pubbliche su 46 previste e il totale dei costi si aggira intorno ai 84 milioni di euro, quasi 5 milioni in meno delle previsioni inziali di 89 milioni. I finanziamenti dall'Unione Europea giocheranno un ruolo essenziale e andranno aggiunti ai fondi della Regione e dell'amministrazione comunale.
 
La priorità riguarda gli spazi urbani ed è lo stesso assessore Mario Li Castri che si fa portavoce: "La riqualificazione degli spazi urbani e non solo e la realizzazione di nuove strutture è una delle grandi priorità dell’amministrazione comunale e oggi possiamo sicuramente essere soddisfatti i risultati raggiunti; tra le opere più importanti, la rete fognaria in via Messina Marine, dal fiume Oreto a piazza Sperone dove sono stati realizzati due collettori che raccolgono le acque piovane e gli scarichi fognari e che consente di giungere al risanamento delle acque della costa sud, il restauro del Palazzo di Città, i lavori di restauro e di recupero di Villa Giulia, l'ampliamento della rete fognaria nelle vie Mango e Atanasio e il rifacimento degli impianti semaforici. Nei primi giorni del 2017 è previsto l'avvio dei lavori di manutenzione straordinaria, di adeguamento alle norme igienico-sanitarie e degli impianti elettrici e antincendio di sei asili nido. Nell'elenco troviamo anche il completamento delle aule della scuola elementare Cavallari, oltre alla manutenzione straordinaria del canale di Boccadifalco e delle caditoie, Previsti anche i lavori di ristrutturazione dell'asilo Nino Drago e la riqualificazione delle palestre degli edifici scolastici Leonardo da Vinci, Scipione di Castro e Salerno". 



Shinzo Abe e Obama a Pearl Harbor: "Il potere della riconciliazione" ma niente scuse ufficiali

 

di Paolino Canzoneri

 
NEW YORK – Visita storica per il leader del Giappone Shinzo Abe all'USS Arizona Memorial di Pearl Harbor. Il premier nipponico corona insieme all'ex presidente degli Stati Uniti Barack Obama il luogo storico ove 75 anni fa perirono 2400 persone vittime dell'attacco a sopresa alla flotta americana da parte del Giappone che con questo attacco sanguinario aprì la strada per il coinvolgimento americano nel secondo conflitto mondiale. Una corona simbolica e un omaggio che Obama stesso ha definito "il potere della riconciliazione che dimostra che le ferite di guerra possono cedere il passo all'amicizia". I leader nipponico ha commentato anch'egli con parole profonde: "Non dobbiamo mai ripetere l'orrore delle guerra. Questo e' l'impegno, Il mondo ha bisogno di tolleranza e del potere della riconciliazione". Una profonda e seria riconciliazione già iniziata ad agosto scorso durante la visita dell'allora presidente Barack Obama ad Hiroshima durante il giorno della commemorazione delle circa 200mila vittime ma oscurata forse dalla mancanza di scuse ufficiali da parte degli Stati Uniti che il Giappone si aspettava; "scuse ufficiali prontamente evitate anche dal premier giapponese Shinzo Abe a Pearl Harbor. Il disgelo è in corso e comunque promette bene anche se la nuova presidenza americana di Trump non è vista di buon occhio dal Giappone e sicuramente rappresenta fonte di imbarazzo  all'indomani delle dichiarazioni del nuovo presidente USA di intendere inasprire l'atteggiamento contro la Cina e questo potrebbe causare rischi per il Giappone. Trump stesso durante la campagna elettorale aveva accusato Giappone e Corea del Sud di approfittare troppo della protezione degli Stati Uniti e aveva esortato i due paesi a provvedere autonomamente allo sviluppo dell'armamento nucleare. Il presidente giapponese Abe oltremodo era già rimasto deluso dalla bocciatura da parte di Trump del progetto Partenariato Trans-Pacifico che avrebbe regolato gli investimenti regionali in cui hanno preso parte 12 paesi dell'area pacifica e asiatica. Il disgelo è in corso ma ancora persistono insidie e insoddisfazioni. 



Palermo, aggredito davanti ai genitori: attimi di paura per don Miguel Angel Pertini

 

di Paolino Canzoneri

 
PALERMO – Una aggressione e rapina nel quartiere Zen del capoluogo siciliano ai danni del parroco Miguel Angel Pertini, nipote del fu presidente della Repubblica Alessandro Pertini uno dei presidenti più amati della storia del nostro paese, e ai suoi genitori. L'agguato è avvenuto nella chiesa San Filippo Neri del rione in via Fausto Coppi. Il parroco ha denunciato ai Carabinieri accorsi sul posto che nel mattino quattro individui, fra cui uno armato di rivoltella,  sono giunti in chiesa e si sono avventati dapprima sulla madre del parroco strattonandola e subito dopo sul sacerdote per rubargli la coppa in metallo prezioso che custodisce le ecaurestie all'interno del tabernacolo (la pisside) e si solo dileguati. Sotto schock i familiari del parroco sono stati poi condotti all'ospedale per controlli da personale sanitario. La notizia ha suscitato enorme scalpore e solidarietà da parte di fedeli e dal vicario episcolape e parroco della Cappella Palatina don Michele Polizzi che ha mandato messaggi alla gente del quartiere Zen per pregare per la famiglia e per il collega parroco vittime di questa angosciante vicissitudine. Minacce e intimidazioni erano già avvenute nel 2009 quando il parroco Miguel Angel Pertini nel giorno del 16esimo anniversario dell'uccisione di Padre Pino Puglisi, durante una messa, vide entrare in chiesa una trentina di individui che fecero irruzione con spranghe e bastoni spaventando i presenti. La situazione non è assolutamente facile e lui stesso ha dichiarato: "A volte è meglio tacere anche una verità per il bene del quartiere. Non sono il parroco del centro di Milano, basta una parola sbagliata". Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, consapevole della situazione grave, ha commentato amaramente: "La vile aggressione di cui è stato vittima padre Pertini con la sua famiglia all'interno della parrocchia di San Filippo Neri è un fatto gravissimo che segna un salto di qualità per violenza e contenuto. L'impegno di padre Pertini, in prima fila con al fianco l'Amministrazione, ha evidentemente dato fastidio e dà fastidio a quanti per anni hanno avuto il controllo sul territorio ed oggi hanno perso terreno. Il Comune è e sarà sempre a fianco di padre Pertini e di tutti coloro che allo Zen lavorano ogni giorno per costruire un futuro migliore per quel quartiere, che significa un futuro migliore per tutta Palermo".



Master Chef e i quattro giudici poco giudiziosi

 

di Paolino Canzoneri

Appena iniziata la sesta edizione televisiva di Master Chef, il talent show culinario condotto dai soliti quattro protagonisti oramai consolidati del mondo culinario nazionale e internazionale ossia Bruno Barbieri, Carlo Cracco, Joe Bastianich (che non è Chef ma imprenditore milionario statunitense con vari ristoranti dislocati nel territorio newyorchese e aziende vinicole in Italia), e lo Chef napoletano Antonino Cannavacciuolo da un paio di anni nel gruppo dei giudici.
 
Quattro cuochi dalle spigliate forme caratteriali ben distinte che insieme formano una giuria tutt'altro che omogenea quale valore aggiunto a diverse concezioni di giudizi spesso in contrasto tra loro ma nell'assoluto interesse nel cogliere spunti il più possibile  chiari ed esaustivi. Dall'altra parte della cucina ci sono i concorrenti, ovvero persone di ogni livello sociale e culturale che nella nuova professione di Chef ripongono le speranze di rimettere in gioco la propria vita quasi sempre vissuta e appesantita da un altro lavoro che non soddisfa e che crea in loro una esigenza di cambiamento; una rivalsa che rimetta in gioco la propria esistenza con una nuova professione e un riconoscimento che rappresenti uno stimolo e una gratificazione appagante derivata anche dalla concreta possibilità di aprire un locale di ristorazione grazie alla somma in danaro messa in palio per il vincitore.
 
Nel corso delle precedenti edizioni è andato sempre più evidenziandosi un comportamento rigoroso da parte dei giudici verso i concorrenti al solo scopo apparente di effettuare una "scrematura" attuata   per selezionare e scovare i veri talenti che meritano di proseguire nella sfida per via della loro perizia, estro, fantasia e arte. A colorire le prove sempre più complesse il rigore millimetrico e "recitato" dei quattro giudici che dopo una lunga gavetta giovanile nelle cucine di tanti ristoranti sono riusciti, ognuno a modo proprio, a crearsi un piccolo impero imprenditoriale nella ristorazione e da anni praticamente non cucinano quasi più passando dalla gestione amministrativa dei loro locali, scrivere dei libri di ricette, fino ad abbracciare definitivamente il nuovo ruolo di star  della televisione dalla indiscussa autorevolezza e dalle capacità di critica e giudizio che le "stelle" conseguite negli anni di lavoro gli hanno indissolubilmente conferito.
 
"Tanta roba" che ha messo a nudo però alcuni effetti collaterali che sembra oscurino un po quella compostezza che si deve sempre saper mantenere nel rapporto con le persone, talenti o non tali. Spesso si assiste a pronunciati sbeffeggiamenti e mancanza totale di rispetto verso persone che ce la mettono tutta cercando di dimostrare le proprie capacità. Un rispetto violato tante volte con sogghigni, risatine, parole umilianti e spesso vere e proprie manifestazioni di disprezzo come il lancio del piatto preparato dal concorrente che silente e mortificato non proferisce parola e mesto assiste alla propria pubblica "messa alla gogna". Si può arrivare ad immaginare quali possano essere le trame complesse e spesso becere dei format televisivi costruiti sulla pressante pubblicità di decine di marchi e loghi sempre evidenziati con inquadrature ad hoc e oltremodo creati per fare più "audicence" possibile, ma assistere a questa palese mancanza di rispetto per le persone rasenta e supera il cattivo gusto.
 
Quello che colpisce maggiormente non è solo la derisione gratuita di persone che nel loro animo ci hanno creduto sinceramente, ma il livello del cattivo gusto che arriva a situazione imbarazzanti quando spesso dalla bocca degli stessi "Chef" si levano frasi clamorose come per esempio "questo risotto è una merda". In casi come questi è da reputare veramente insopportabile usare certi aggettivi quando si parla del cibo e della sua sacralità. Non è auspicabile che si usino in una stessa frase le feci e il cibo ma putroppo tocca assistere a queste frasi pronunciate da professionisti autorevoli che del cibo dovrebbero averne assoluto rispetto e quasi una fede visto che gli hanno dedicato la vita intera.
 
Per quanto male possa essere stato cucinato un piatto, esso contiene comunque del cibo e non va nè lanciato in aria e tantomeno associato ed offeso con aggettivi dispregiativi ed umilianti. Una mancanza palese di stile e poca educazione forse sostituita da copiosi guadagni e beceri interessi per la notorietà che nel corso della vita hanno fatto cambiare "i gusti e i sapori" tanto difficili da imparare e studiare in gioventù. Ad oggi è fondamentale capire quanto il cibo e la sua elaborazione rappresenti una arte vera che impone perizia e rispetto. Il format televisivo deve sapere premiare i talenti e le eccellenze e saper spiegare le lacune e gli errori senza che parole, urla o gesti violenti diventino una prassi per aizzare i leoni a sbranare i cristiani nel Colosseo.