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Cronaca

Banca Popolare del Lazio, votazioni online: ecco i nomi del “Nuovo che avanza”

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“Rimettere al centro i soci della Banca Popolare del Lazio senza alcun stravolgimento rivoluzionario”. Questa la mission della “Lista N. 2″ che presenteranno oggi i soci in alternativa a quella del Consiglio di amministrazione della banca.

La Bpl si presenta all’assemblea prevista per il 2 – 3 maggio 2023 che prevede, tra l’altro, il seguente punto all’ordine del giorno: “Nomina di n. 9 componenti del Consiglio di Amministrazione, con decorrenza ed efficacia a partire dal 4 maggio 2023, in sostituzione di n. 9 amministratori”.

Ricordiamo che lo scorso 27 marzo si sono dimessi tutti e 9 i componenti del Consiglio d’amministrazione della Banca che ora si ripresentano con “Lista Presentata dal Consiglio di Amministrazione” al vaglio di un assemblea online, grazie alla normativa anti covid ancora in vigore fino al prossimo 31 luglio, per restare in carica altri tre anni.

Insomma le votazioni online vedono schierati, passateci questa blanda definizione, il vecchio e il nuovo che avanza.

Evidenziamo infine, come già scritto in precedenza, l’incongruenza tra quanto asserito dagli stessi vertici, in una nota integrativa ad un precedente comunicato, in merito al fatto che le dimissioni e le ricandidature sarebbero state motivate per rispettare il principio delle quote rosa. Peccato che abbiano inserito nella lista del Consiglio di amministrazione una sola donna tra i primi posti, lasciando la seconda figura femminile all’ultimo posto, ben sapendo che in presenza di una ulteriore seconda lista, automaticamente gli ultimi due nominativi vengono esclusi. Quindi, perché non aspettare la scadenza naturale prevista l’anno prossimo anziché dimettersi adesso in fretta e furia, visto che di fatto non si sono preoccupati di posizionare le quote rosa tra i primi posti della lista? “A pensare male degli altri si fa peccato, ma spesso si indovina” diceva Giulio Andreotti.

I nomi della lista del Consiglio di amministrazione sono:
Capecelatro Edmondo Maria
Lucidi Massimo
Morelli Sabrina
Bologna Paolo
Capozzi Corrado
Giallatini Fabrizio
Patanè Michele
Quattrociocchi Bernardino
Romagnoli Raffaella

I nomi della lista Lista dei Soci, sono:
Gambararo Enzo
Picca Roberta
D’Erme Federica
Freddi Serena
Serra Marco Esperto
Vitale Italo Esperto
Caldiero Francesco
Di Mambro Edoardo
Ferrazza Giulio

Cronaca

In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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