BASILICATA: IL CONSIGLIO REGIONALE APPROVA IL NUOVO STATUTO. GUERRA SULLE QUOTE ROSA

di Domenico Leccese

Potenza – Il Consiglio regionale della Basilicata ha approvato a maggioranza, in prima lettura, il nuovo Statuto regionale: il testo dovrà essere nuovamente approvato dall'assemblea in seconda lettura a distanza di almeno due mesi dalla prima approvazione. La nuova "Carta dei principi" della Regione Basilicata si divide in nove titoli, con 92 tabella. E' stata approvata con 15 voti favorevoli e quattro astensioni.
 

"Sono soddisfatto e emozionato per un altro passo in avanti, una risposta utile e necessaria che si colloca tra vicenda referendaria (petrolio) e rischio smembramento della Basilicata. – ha commentato Piero Lacorazza Presidente del Consiglio Regione Basilicata – Con la nuova Carta dei principi – ha proseguito il presidente – più forza alla Basilicata e ai suoi cittadini, che hanno bisogno di istituzioni snelle, in grado di esaltare i principi della sussidiarietà e della partecipazione democratica. È stata scritta una bella pagina della storia del Consiglio regionale. Dopo 45 anni da quel 6 dicembre 1970, quando Vincenzo Verrastro e la generazione dei costituenti approvarono per la prima volta le regole della democrazia regionale, la Regione, anche alla luce dei cambiamenti intervenuti a livello nazionale, ha approvato la nuova Carta dei principi per dare più forza alla Basilicata e ai suoi cittadini, che hanno bisogno di istituzioni snelle, in grado di esaltare i principi della sussidiarietà e della partecipazione democratica e capaci di decidere e di difendere il nostro territorio. La discussione appassionata di questi giorni – ha inoltre dichiarato Lacorazza – è stata all’altezza dei temi che abbiamo di fronte: dalla necessità di difendere le prerogative dei territori, che meritano di essere amministrati da istituzioni efficienti e capaci di fare leggi chiare ed utili, alle forme della partecipazione e della rappresentanza, fino al ruolo degli enti locali, a partire dai Comuni, che sono il pezzo di democrazia più vicino ai cittadini e per questo più importante. Lo Statuto non è tutto, certo, ma i valori e i principi che in esso sono richiamati – ha concluso il presidente – ci spingono a guardare con maggiore fiducia alla stessa sfida che è aperta a livello nazionale sul tema dell’efficienza e del ruolo delle Regioni nel rapporto di leale collaborazione con lo Stato".

Per il capogruppo del Pd “è stata scritta una bella pagina di politica. Il nuovo statuto rappresenterà tutti i lucani, perché sintetizza la complessità e la varietà della nostra Regione” “Con l’approvazione dello statuto regionale è stata scritta una bella pagina di politica. Il nuovo statuto rappresenterà tutti i lucani, perché sintetizza la complessità e la varietà della nostra Regione; esso è il punto alto e autorevole di sintesi e di equilibrio delle diverse e diversificate sensibilità presenti in Consiglio regionale e nella società lucana”. Così il presidente del gruppo PD in Consiglio Roberto Cifarelli commenta l’approvazione del nuovo Statuto della Regione Basilicata.

“Mi identifico in questo documento – afferma il capogruppo del Pd – perché c'è il riconoscimento forte dell'identità dei lucani, dei valori condivisi, sia di quelli spirituali sia di quelli civili. L’aver sottolineato la intangibilità dei confini regionali, in un momento in cui la nostra regione, e non solo la nostra regione, è messa in discussione dalle tendenze di carattere nazionale rappresenta plasticamente la volontà politica di mantenere la Basilicata una e indivisibile. E' uno Statuto che ha visto una buona partecipazione e che punta al recupero di un nuovo protagonismo delle regioni e al superamento di queste fase difficile di questi ultimi 10 anni”.

“Con la nuova carta – prosegue Cifarelli – si riorganizza l'architettura della governance territoriale, si dà fiducia all'autonomia dei territori, impostando una nuova fase delle relazioni democratiche, frapponendosi alla stagione dei neocentralismi nazionale e regionale. Con il nuovo statuto, la Basilicata si pone nel moderno solco del presidenzialismo temperato dai poteri del Consiglio, che fa della programmazione e del ragionamento sulle prospettive un suo punto di forza attraverso la previsione del piano strategico regionale, una novità assoluta, una bussola che orienterà e guiderà l'azione del Governo regionale e che si dovrà aggiornare continuamente, per stare al passo con le novità economiche e sociali”.

“E' un buon documento – continua Cifarelli -. Questo mi sento di dire rispetto al lavoro svolto egregiamente dalla Prima Commissione, in particolare per l'impegno diretto del Presidente Vito Santarsiero, a cui va il mio personale ringraziamento. E’ stato un lavoro fatto con serietà, rigore, passione, testa, riflessione. Il gruppo consiliare che rappresento si iscrive a quelle forze politiche che si richiamano al riformismo e al progressismo, e che si propongono di modificare quindi gradualmente l'ordinamento della società e dello Stato attraverso una serie di riforme.  Questo – conclude il Presidente del gruppo Pd – è quanto è stato fatto con il nuovo statuto.

Regione Basilicata sullo statuto, approvato all'unanimità è guerra delle quote rosa

Presentato un documento in cui si afferma che “La parità di genere rimane ancora solo un'enunciazione di principio. Sminuire le politiche di genere solo comprimendo la discussione sulle ‘quote rosa’, è quanto di più offensivo si possa pensare”

“Questa mattina la CRPO (Commissione Regionale Pari Opportunità) è stata presente ai lavori del Consiglio Regionale di Basilicata per manifestare il disappunto circa il mancato recepimento delle proprie osservazioni sullo Statuto. All’ordine del giorno, infatti, era l’approvazione degli ultimi tabella della Carta costituzionale regionale”. E’ quanto afferma la presidente dell’organismo consiliare, Angela Blasi.
“Le componenti della Crpo, che indossavano un simbolo di colore arancio, colore scelto dall’Onu in occasione di ‘Orange the world in 16 day’ – aggiunge Blasi – hanno esposto alcuni cartelloni che riportavano gli tabella degli Statuti di altre Regioni, che prevedono garanzie certe per la piena applicazione della democrazia paritaria, ed hanno consegnato ai consiglieri, agli assessori, al presidente del Consiglio Lacorazza e della Giunta Pittella e alla stampa presente il documento che segue:

“La Commissione Pari Opportunità avverte il dovere di ringraziare  la Prima Commissione ed il Consiglio per l'inclusione dell'articolo 6 nel testo generale dello Statuto. L'auspicio, tuttavia, di scelte di grande respiro ed ampie convergenze, nelle quali si sperava, allo stato resta tale. La parità di genere rimane ancora, purtroppo solo un'enunciazione di principio. In occasione dell'audizione era stato chiesto di inserire il valore della differenza di genere, presupposto dei principi democratici, l'osservanza dell'applicazione del diritto alle pari opportunità in ogni campo, piena rappresentanza di genere nella vita sociale, culturale, professionale, economica, lavorativa, politica ed istituzionale.

Una concreta volontà si sarebbe dovuta manifestare non solo prevedendo forme di promozione, ma esplicitando garanzie certe per la piena applicazione delle democrazia paritaria. Altre Regioni: Toscana, Abruzzo, Campania, Lazio, hanno meglio precisato ed esplicitato tali principi. Sminuire le politiche di genere ed i risvolti positivi che ne deriverebbero, solo comprimendo la discussione sulle ‘quote rosa’, è quanto di più offensivo si possa pensare. Non è una questione di genere, ma una questione di civiltà.

Non è in gioco il ruolo delle donne in politica, ma la qualità della democrazia stessa, il futuro delle prossime generazioni lucane a cui vorremmo consegnare una società migliore ed il testimone in nome e per conto di quanti precedentemente si sono battuti per costruire la nostra Regione. Questi motivi, hanno spinto la Crpo ad intraprendere questa azione, pur nel rispetto dell’Istituzione in cui ci troviamo e che noi stesse rappresentiamo”.

“Un’occasione persa, uno schiaffo in faccia a questa generazione.” Così Maria Cristina Pisani, presidente del Forum Nazionale Giovani,
a seguito della mancata approvazione dell'emendamento che prevedeva l'inserimento del Forum dei Giovani di Basilicata all'interno della Conferenza regionale per la programmazione, conferenza prevista nella proposta di statuto in discussione proprio in queste ore presso il Consiglio Regionale della Basilicata.

“Non si può chiedere ai giovani – prosegue Pisani – di avere peso sociale e rilevanza nel cambiamento, mantenendoli ai margini, impedendo loro di fatto di poter costruire un rapporto di corresponsabilità con le istituzioni. Le giovani generazioni sono un importante fattore di innovazione politica per il futuro. Ritroviamo coraggio. Lo stesso coraggio che il presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella, oggi ha dimostrato votando favorevolmente. Al presidente Pittella rivolgo il mio ringraziamento. Il suo voto favorevole è stato un bel segnale per questa generazione.” – conclude Pisani.