Connect with us

Metropoli

Bracciano, il sindaco sulla concessione di suolo pubblico: “Procedure più snelle e garanzia del decoro urbano. Altre misure in campo”

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

BRACCIANO (RM) – Al via a Bracciano il processo di semplificazione per facilitare l’occupazione del suolo pubblico da parte dei gestori di esercizi commerciali e garantire il decoro urbano attraverso delle indicazioni di massima che uniformino le scelte degli esercenti per un colpo d’occhio ordinato e degno delle migliori città che fanno dell’accoglienza un biglietto da visita.

Dal 31 maggio e fino al 31 ottobre 2020 le domande di nuove concessioni per l’occupazione di suolo pubblico, ovvero di ampliamento delle superfici già concesse sono presentate mediante istanza all’ufficio Patrimonio con allegata la sola planimetria per via telematica e se entro 15 giorni gli uffici non rispondono varrà il silenzio assenso secondo la normativa di legge e per agevolare e accelerare tutti gli iter.

L’occupazione dello spazio pubblico deve avvenire rispettando le norme di sicurezza e distanziamento, pena sanzione pecuniaria, e senza creare ostacolo al passaggio delle persone e dei mezzi di sicurezza.
Il Sindaco Armando Tondinelli mette in campo un altro incentivo per permettere una veloce ripartenza alle attività commerciali: “In un periodo emergenziale come questo – dice Tondinelli – bisogna garantire una burocrazia più snella che non ostacoli gli esercenti ma permetta loro di rimettersi in piedi velocemente. Mettere in campo autorizzazioni semplificate nella concessione del suolo pubblico significa dare respiro alle attività di Bracciano e consentire loro di garantire il distanziamento in periodo di Coronavirus. Stiamo facendo il massimo per agevolare il comparto turistico e delle attività produttive e continueremo con le misure di sostegno affinché la nostra città continui a dare il buon esempio”.

Come garantire il decoro urbano con le nuove concessioni? Ad esempio, le zone autorizzate all’occupazione di suolo potranno essere coperte solo con ombrelloni con struttura in legno e telo di colore bianco o ecrù di forma quadrata o rettangolare, senza scritte pubblicitarie che non siano il nome del locale. O in alternativa gli esercenti della stessa via o piazza potranno mettersi d’accordo su un colore alternativo che deve comunque intonarsi con l’ambiente ed essere approvato dall’ufficio competente. Resta fermo il fatto che per non gravare sulle spese degli esercenti, fino al 31 ottobre, potranno utilizzare gli ombrelloni di cui dispongono, sedie e quant’altro per avere il giusto tempo di uniformarsi gradualmente alle indicazioni del Comune. Tutte le informazioni sono disponibili sul sito istituzionale del Comune di Bracciano.

Cronaca

Trevignano, anche il Parco avvia un procedimento: vuole che sia tolta la recinzione che delimita lo pseudo santuario

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura 2 minuti
image_pdfimage_print

Il Parco ha revocato il nulla osta che precedentemente autorizzava la recinzione nell’area della preghiera che era stata richiesta dalla Onlus anche per motivi di invasione dei cinghiali.

Il 31 maggio è stata notificata alla Associazione Madonna di Trevignano E.T.S., la comunicazione di avvio del procedimento teso all’annullamento in autotutela del nulla osta rilasciato il 09 dicembre del 2019 per la realizzazione di “una recinzione in pali di castagno e rete metallica e la piantumazione di essenze arboree ed arbustive” su un terreno di proprietà della “Madonna di Trevignano E.T.S.” in località Campo Le Rose nel Comune di Trevignano Romano.
Dopo la rimozione del gazebo proseguono quindi incessantemente le attività amministrative e
giudiziarie che l’amministrazione dell’Ente Parco ha già da tempo messo in atto affinché, sul luogo delle presunte apparizioni, sia ripristinata completamente la legalità.
Ora, l’Associazione dovrà rimuovere anche la recinzione, e i presupposti di questa scelta sono il frutto della necessaria attività istruttoria propedeutica, partita i primi mesi dell’anno ben prima dell’interesse mediatico, quando, l’Ente Parco non ha rilasciato analoghi pareri favorevoli per recintare i terreni limitrofi dell’Associazione ed è stato possibile accertare come, le motivazioni addotte come sostanziali ai fini del rilascio del nulla osta del 2019 fossero evidentemente, come specifica la norma, frutto di “falsa rappresentazioni dei fatti” (che costituisce infatti uno dei requisiti richiesti per l’annullamento in autotutela).
Di fatto, tali condizioni, che all’atto del rilascio del N.O. nel dicembre 2019, non si rilevavano, hanno impedito una fase istruttoria del procedimento che potesse tener conto delle reali intenzioni dei soggetti proponenti.
All’avvio del procedimento volto all’annullamento d’ufficio del Nulla Osta del 09/12/2019 prot.
AP3342 affetto da vizio di legittimità, seguiranno gli atti consequenziali necessari alla rimozione della recinzione.
Naturalmente si procederà in sinergia con l’Amministrazione Comunale di Trevignano Romano e rimane pertanto invariato l’obbligo, in capo all’Associazione, di provvedere ad eliminare tutti gli ulteriori abusi contestati, ai quali si aggiungerà anche la recinzione.

E sempre la Onlus presieduta da Gianni Cardia ha fatto ricorso al TAR rispetto all’ordinanza del Comune che intima la demolizione delle opere abusive tra cui la teca con la Madonna. Quindi a breve il giudice amministrativo regionale sarà chiamato a decidere se la teca e gli arredi piantati a terra su terreno agricolo è vincolato potranno restare o dovranno essere rimossi. Nel frattempo per il raduno del Rosario di domani, la sindaca di Trevignano Claudia Maciucchi ha nuovamente allertato la Prefettura per chiedere il consueto ausilio di forze dell’ordine per garantire maggiore sicurezza oltre al regolare controllo dei carabinieri e polizia locale che viene puntualmente effettuato

Continua a leggere

Cronaca

Tivoli, furto di un robot medico da un milione e mezzo di euro: 4 arresti

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuti
image_pdfimage_print

TIVOLI – I Carabinieri della Compagnia di Tivoli, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con braccialetto elettronico a carico di 4 italiani, gravemente indiziati di furto aggravato in concorso. La misura cautelare è l’esito di una certosina attività di indagine svolta dal Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia dei Carabinieri di Tivoli e coordinata dalla locale Procura della Repubblica, avviata il 22 maggio 2022 a seguito del furto di un autoarticolato contenente un robot medico, che sarebbe dovuto essere consegnato ad un importante ospedale della capitale. I ladri, dopo essersi impossessati del camion, avevano trasbordato il prezioso congegno su un altro tir, abbandonando il mezzo su cui si trovava il robot nelle campagne di Roma. L’apparecchio, del valore di oltre un milione e mezzo di euro, rappresenta il massimo della tecnologia nella robotica applicata alle operazioni mediche più difficili ed una nuova frontiera per la medicina. Dal momento del furto i Carabinieri della Compagnia di Tivoli hanno iniziato a ricostruire passo dopo passo ogni minuto dell’azione criminale, grazie ad una raccolta minuziosa di dati provenienti dal camion ritrovato e dalle telecamere, fino a giungere arrivare ai volti di quattro soggetti. E’ stata la successiva perquisizione disposta nei confronti degli indagati a fornire gli elementi d’indagine mancanti: a casa dei sospettati sono stati rinvenuti gli abiti indossati durante le fasi del furto nonché alcuni disturbatori di frequenza, cd. jammer, non commerciabili in Italia, utilizzati per inibire la trasmissione in radio frequenza del GPS del camion all’atto del furto. La compiuta ricostruzione degli elementi raccolti dai Carabinieri, ha consentito alla Procura di Tivoli di richiedere ed ottenere dal GIP del locale Tribunale, la misura cautelare nei confronti dei 4 indagati, provvedimento eseguito nella giornata odierna.

Continua a leggere

Metropoli

Zagarolo, il piccolo Kevin Veritiero vince il campionato italiano di Italia XFC

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuti
image_pdfimage_print

Domenica scorsa nel Palazzetto dello Sport di Frascati si sono svolti i Campionati assoluti di Italia XFC. Protagonista assoluto è stato il piccolo zagarolese Kevin Veritiero che, a soli 8 anni, ha conquistato il titolo di Campione italiano, dopo due difficoltosi round e un sudatissimo extra round.
Kevin è allenato dai Maestri Consuelo Bonanti ed Emanuel Stampa; a Kevin e ai suoi due allenatori le più sentite congratulazioni da parte dell’Amministrazione comunale e della Comunità di Zagarolo.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

SEGUI SU Twitter

I più letti