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Castelli Romani

Caso scomparsa Davide Cervia, il ministro Trenta rinuncia all’appello. Riconosciuto de facto il rapimento

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Il 12 settembre del 1990 scompare a Velletri l’ex sergente della Marina Davide Cervia, a pochi minuti di strada dalla sua abitazione. A quello che è stato definitivamente riconosciuto come rapimento, assistono due inconsapevoli testimoni: un anziano vicino di casa, che prende i gesti di Cervia come un segno di saluto, a cui risponde – mentre tre persone lo caricano su di un’auto verde, che si allontana a tutta velocità – e l’autista di un pullman di linea, a cui l’auto verde taglia la strada ad un incrocio, seguita dalla Golf bianca di Cervia, guidata da uno dei rapitori.

Nonostante i testimoni, la scomparsa viene subito rubricata come allontanamento volontario. Un anno dopo viene ritrovata l’auto di Davide Cervia, con all’interno ancora il mazzo di fiori che aveva comprato per la moglie. L’unica ipotesi valida per il rapimento – quella che poi si rivelerà reale – è che Davide Cervia sia stato rapito per la sua competenza specifica nel campo della Guerra Elettronica e ‘venduto’ ad una potenza straniera acquirente del sistema d’arma segretissimo OTOMAT prodotto in Italia, che soltanto il Cervia e pochi altri suoi colleghi di corso sarebbero stati in grado di assemblare correttamente. Nonostante depistaggi, minacce ed intimidazioni anche gravi, la famiglia, ed in particolare la moglie, Marisa Gentile, non si rassegna al silenzio, rifiutando perfino l’offerta di un miliardo di lire per tacere e lasciar perdere.

MARISA GENTILE MOGLIE DI DAVIDE CERVIA OSPITE A OFFICINA STAMPA DEL 16/11/2017 PER PARLARE DEL CASO CHE HA RIGUARDATO IL MARITO

Nel 2012 la famiglia Cervia fa causa al Ministero della Difesa in sede civile

La causa si conclude nel gennaio del 2018 con la condanna del Ministero al risarcimento simbolico di un euro. Nelle motivazioni della sentenza viene citata la “violazione al diritto alla verità” subita dalla famiglia, cioè il diritto a “chiedere e ad ottenere, dai soggetti che le detenevano, ogni notizia ed ogni informazione relativa al proprio congiunto, al fine della individuazione delle ragioni della scomparsa”. Secondo il tribunale, il Ministero avrebbe omesso di fornire informazioni complete ed esatte sul rapimento, impedendo, secondo l’avvocato della famiglia, ove rese note, di giungere al ritrovamento del congiunto. Contro la sentenza il governo precedente aveva interposto appello. La notizia di oggi ci dice che il Ministro della Difesa Elisabetta Trenta ha deciso di desistere e rinunziare all’ennesima udienza in merito, riconoscendo, de facto, il rapimento.

Abbiamo raggiunto al telefono la signora Marisa Gentile, moglie di Davide Cervia

Signora Marisa, certamente questa notizia premia l’impegno suo e dei suoi figli nella ricerca della verità. Se lo aspettava, oppure le è giunta inattesa?
Bè, per l’impegno che alcuni parlamentari avevano messo in questa faccenda, anche prima di essere al governo, mi aspettavo un aiuto concreto. Non mi aspettavo però questa grande umanità da parte del ministro, perché il ministro Trenta mi ha telefonato personalmente, e questo non accade così di frequente. Mi ha chiamata al telefono e mi ha detto della sua decisione, dopodiché ci siamo incontrati durante un evento assolutamente informale, una cena ai Castelli, durante la quale il ministro ha spiegato a me e ai miei figli i motivi per cui aveva deciso di rinunciare all’appello. Oggi poi è apparso sulla stampa questo comunicato, che ci rende molto felici, soprattutto per una cosa: noi siamo sempre stati bistrattati, snobbati, umiliati, minacciati, intimiditi, per ventotto anni. Oggi le scuse del ministro hanno per noi un significato veramente importante. Questo momento è per noi molto particolare, soprattutto, lo ripeto, per l’umanità dimostrata da un membro del governo, cosa che di sicuro non è così frequente. Ho chiesto che l’impegno del governo non si fermi qui; riceviamo le scuse dello Stato, va benissimo, ma l’impegno politico deve continuare, perché a questo punto, come nel caso di Stefano Cucchi, bisogna arrivare in fondo e fare chiarezza.

C’è una promessa formale da parte del ministro di continuare, se mai le avessero effettivamente iniziate, le indagini sulla sparizione di suo marito?
Nessuna promessa ufficiale. C’è stata però, e l’ho letto anche sul suo post ufficiale – e l’ho letto anche sul post del sottosegretario Angelo Tofalo – la notizia della volontà di andare avanti. Ora vedremo in quale modo. Oggi parlavo con un giornalista che mi consigliava di fare un appello alla magistratura. Io l’appello alla magistratura non ho intenzione di farlo, lo faccio invece alla politica. È inutile fare appello alla magistratura, perchè quando la magistratura va a chiedere atti e documenti ufficiali, se non c’è la collaborazione delle istituzioni, la cosa non va avanti, come è successo per Davide. Quindi ci vuole volontà politica di risolvere e di fare chiarezza. Non so se si potrà risolvere, ma fare chiarezza sicuramente. A questo punto è la politica, e quindi il governo, che ci deve dare una mano.

Allora questo avvenimento e questa notizia rilanciano tutta la questione del rapimento, che sembrava ormai messa da parte.
Sì, perché bisogna considerare che il 19 dicembre avremmo avuto l’udienza di appello. Quindi, dato che l’appello è stato proposto dal governo precedente, quando si sono resi conto che ci saremmo presentati in giudizio contro chi ci aveva aiutato già in precedenza, per loro è stato imbarazzante. Hanno poi letto le carte e sui sono resi conto che quello che noi chiedevamo era legittimo.

Comunque, imbarazzanti, nel prosieguo, saranno forse anche alcune ipotesi che sia voi che altri avevate considerato, nel merito del sequestro. Ora, senza entrare nei particolari, come lei pensa che potrebbe evolversi la cosa?
Non lo so, onestamente non lo so. Mi viene in mente forse magari la costituzione di una commissione parlamentare? Non lo so. Spero solo che loro in qualche maniera abbiano interesse e soprattutto intenzione di fare chiarezza.

Roberto Ragone

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Banca Popolare del Lazio, il 4 maggio c’è l’assemblea a Castel Gandolfo

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Il prossimo sabato 4 maggio 2024, alle ore 10 presso il Centro Mariapoli Internazionale, Via
S. Giovanni Battista de la Salle a Castel Gandolfo si terrà l’assemblea dei soci della Banca Popolare del Lazio per deliberare su argomenti molto importanti.

Nello stesso giorno a Velletri si tiene la Festa della Madonna delle Grazie e processione dei Ceri nel pomeriggio. Ma sicuramente i soci interessati alle attività e assemblea della Banca troveranno comunque il modo di partecipare.

L’Articolo 6 del regolamento assembleare Bpl dice chiaramente che “gli aventi diritto possono intervenire su ciascuno degli argomenti posti in discussione una sola volta, facendo osservazioni, chiedendo informazioni e formulando eventuali proposte. La richiesta può essere avanzata fino a quando il Presidente non abbia dichiarato chiusa la discussione sull’argomento oggetto della stessa. Coloro che intervengono hanno altresì diritto di replica”.

Gli argomenti all’ordine del giorno sono, tra gli altri:

Presentazione del Bilancio di esercizio al 31.12.2023, proposta di ripartizione dell’utile e di
determinazione del valore di rimborso delle azioni per i casi di scioglimento del rapporto sociale; proposta di determinazione dell’ammontare complessivo da destinare a scopi di beneficenza, assistenza e di pubblico interesse, proposta di determinazione del compenso degli amministratori, acquisto e disposizione di azioni proprie, nomina di 3 Sindaci effettivi e 2 Sindaci supplenti e designazione del Presidente del Collegio Sindacale, fissazione degli emolumenti dei membri del Collegio Sindacale, nomina di 5 Probiviri effettivi e 2 Probiviri supplenti.

Dopo un lungo periodo dove le assemblee ancora si continuavano a tenere in remoto per via del Covid, e succedeva fino a poco tempo fa, oggi si svolgono di persona e sarà dunque un’occasione di confronto e partecipazione democratica.

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Frascati, ospedale: intervento chirurgico con tecnica all’avanguardia

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Asportato tumore allo stomaco a un’anziana senza anestesia generale
 
Straordinario intervento chirurgico all’Ospedale San Sebastiano di Frascati dove è stato possibile evitare gravi complicanze post operatorie per Bice, una signora di 85 anni di Monte Compatri che è stata operata con anestesia spinale anziché generale per l’asportazione di un tumore esteso allo stomaco.
 
Non c’è stata necessità di ricovero in terapia intensiva e nella degenza post operatoria non si sono resi necessari farmaci analgesici.
 
La signora attualmente, a meno di una settimana dall’intervento, ha avuto una precoce ripresa ed è in buona salute, presto sarà dimessa per ricongiungersi ai suoi cari.
 
Grande soddisfazione, in merito alla tecnica anestesiologica, è stata espressa sia dalla paziente che dal chirurgo operatore, il dr. Massimiliano Boccuzzi Direttore della UOC di Chirurgia Generale e dai suoi aiuti Dr. Francesco Boccaccini e Dr.Angelo Torcasio coadiuvati dalla preziosa collaborazione del servizio di endoscopia digestiva del San Sebastiano (Dr.Fabrizio Travaglini).
 
Il Commissario Straordinario della Asl Roma 6 dott. Francesco Marchitelli e il Direttore Sanitario dottor Vincenzo Carlo La Regina si sono complimentati per questo straordinario risultato: “Questo significa salvare vite – hanno detto – siamo di fronte a un intervento che segna un passo fondamentale per la presa in carico dei pazienti complessi e in età avanzata che sempre più spesso sono costretti a subire le gravi complicanze post operatorie o addirittura a non potersi sottoporre agli interventi chirurgici perché eccessivamente rischiosi. Le persone per le persone, questa è un’altra grande testimonianza del percorso di umanizzazione della salute che abbiamo intenzione di portare avanti insieme”.
 
Tecnicamente si è trattato di un intervento chirurgico di gastrectomia subtotale per una voluminosa neoplasia gastrica a un’anziana con un quadro clinico complesso perché già operata alcuni anni fa per una neoplasia del colon e venti giorni fa sottoposta a intervento per una frattura di femore post traumatica, sempre presso il San Sebastiano.
 
In considerazione dell’età avanzata e delle varie comorbidità, in accordo con la paziente, l’equipe della UOSD di Anestesia e Rianimazione del San Sebastiano con il Responsabile Dott. Benedetto Alfonsi, afferente al Dipartimento di Emergenza diretto dalla Dott.ssa Carla Giancotti, ha deciso di non eseguire l’intervento in anestesia generale, bensì in anestesia locoregionale, che è stata effettuata dal Dr. Benedetto Alfonsi in collaborazione con il Prof.Fabrizio Fattorini.  
 
All’anestesia spinale, necessaria per l’intervento chirurgico, è stato associato l’ESP Block bilaterale, un blocco di fascia ecoguidato della parete posteriore del torace.
 
Il blocco di fascia è stato effettuato per garantire l’analgesia post operatoria senza la necessità di oppiacei. I blocchi di fascia rappresentano attualmente un ulteriore passo avanti nel controllo del dolore post operatorio. Per migliorare il comfort operatorio, durante l’intervento la paziente è stata lievemente sedata. Ora sta bene e l’intervento è riuscito.
 
Tale testimonianza è importante anche dal punto di vista scientifico alla luce del continuo incremento di pazienti over 80 con molteplici comorbilità che sempre più spesso si rivolgono all’Ospedale di Frascati, essendo collocato in un’area demograficamente ricca di case di riposo per anziani e di pazienti geriatrici.
 
“Da vari anni – dichiara il  dottor Massimiliano Boccuzzi, direttore UOC di Chirurgia Generale dell’Ospedale di Frascati – sono in aumento gli anziani sottoposti ad interventi di chirurgia maggiore che prima erano uno scoglio difficile da superare per alcune tipologie di pazienti e da anni chirurghi ed anestesisti sono impegnati nell’affinamento di tecniche anestesiologiche e chirurgiche mininvasive, che ci possano condurre ad una sensibile riduzione dei rischi anestesiologici e delle complicanze chirurgiche, in tali tecnologie la Asl Roma 6 si sta dimostrando un importante punto di riferimento permettendo agli operatori di poter crescere e perfezionare nuove tecniche a basso impatto di complicanze post operatorie”.

 



Privo di virus.www.avast.com

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Rocca Priora, elezioni: Fatelli e la sua squadra incontrano i cittadini

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La sfida è “diventare comunità”

È strapiena la sala dove Claudio Fatelli e la sua squadra hanno incontrato, ieri sera, i cittadini di Rocca Priora. Un evento dal titolo accattivante: Da paese a Città.

Non è una solita lista di promesse da mantenere ma un incontro che punta a far conoscere ai roccaprioresi le ragioni di un programma che punta a riqualificare Rocca Priora con impegno e dedizione.

È un tavolo quasi interamente al femminile – la politica ormai si coniuga sempre di più con una massiccia presenza di donne.

Anna Zaratti illustra un’idea di ambiente che è “la nostra eredità, il nostro patrimonio, le nostre radici” e con decisione esclama “non ci faremo portare via l’aria”.

Anna Zaratti e Claudio Fatelli

E già Rocca Priora un tempo era luogo di villeggiatura e di riposo, centro di uno dei più importanti ospedali per la cura delle malattie respiratorie. Proprio per questo conservare e preservare il grande patrimonio boschivo deve essere messo al centro della futura azione di governo della città.

Poi la parola passa a Federica Lavalle che sottolinea, sommersa dagli applausi, “noi siamo un campo largo di idee condivise”, idee che partono dalla necessità di ridare dignità ai servizi alla persona tenendo in forte considerazione le troppe fragilità sociali presenti sul territorio.

Federica Lavalle

Ed in piu aggiunge “questo che stiamo costruendo è un progetto diffuso, un progetto concreto” che punta a ristabilire un forte equilibrio tra le varie anime della città.

E poi una emozionatissima Flavia Testa che chiama a raccolta tutte le associazioni presenti invitandole ad essere motore pulsante ed in più invita i giovani a fornire quel “ricambio generazionale” necessario per aprire nuove prospettive di sviluppo.

Flavio Pucci poi illustra progetti che darebbero nuovo respiro alla città: il Nuovo Polo Scolastico, la Pista Ciclo Pedonale ed infine, tra gli applausi si impegna per la riapertura della Terrazza di Palazzo Savelli per far gustare ai cittadini ed ai turisti le bellezze di “Rocca Priora, il comune più alto dei Castelli Romani”.
Sport, turismo equestre, sentieri naturalistici ed un ulteriore sviluppo del Polo Sportivo assieme al progetto di apertura dello Sportello di tutela degli animali sono le parole d’ordine di Ilaria Luciani.

Anche Lei ricorda la grande vocazione naturalistica di Rocca Priora “sapete che – dice con entusiasmo – nel nostro territorio vi sono ben 9 maneggi” segno concreto di un territorio ancora a dimensione umana.

“Un progetto toccabile, un progetto pronto a dare frutti, un progetto che riporti ricchezza alla città e possa ricucire le troppe divisioni tra Centro Storico e Colle di Fuori”: Franco Spoto illustra così Fare Rocca Priora. Una visione di città che possa essere propositiva e non legata ai troppi no che l’hanno, fino ad oggi, ingessata.
Ed in conclusione, Claudio Fatelli che nel giorno del suo 52° compleanno dice con forza:

“La città deve divenire armonica. Basta con le divisioni, Rocca Priora è una e va ricostruita con sacrificio e sforzo … vanno accorciate le distanze”.
E poi ancora: “Non è pensabile governare chiudendosi dentro il Palazzo, bisogna avere il coraggio di confrontarsi con le persone, con i cittadini”.
E poi un tema molto caro in questi giorni a Rocca Priora: la sicurezza.
Bisogna garantirla con un controllo ancora più attento del territorio.


E poi i temi sociali, molto cari al candidato sindaco: “non bisogna lasciare indietro nessuno, dobbiamo avere il coraggio di diventare Comunità”.
E chiude prendendosi un grosso impegno:
“Per governare bisogna dire la verità e prendersi il serio impegno di un contatto vivo con i cittadini”.
Chiude tra gli applausi e con gli auguri di tutti i cittadini e le cittadine che oggi hanno riempito la sala.

In sala incontriamo anche Antonio Fioritto al quale chiediamo come mai la partecipazione alla vita politica viene sempre più meno
“Vede quello che sta allontanando le persone dalla politica è troppe volte la mancanza di un punto di riferimento. Io e tutti quelli che oggi sono qui con me, Claudio (Claudio Fatelli n.d.s.) in testa, ci mettiamo la faccia. Siamo qui pronti ad ascoltare, pronti a farci carico delle proposte dei cittadini. E lo facciamo perché nel cuore abbiamo Rocca Priora e lo dimostriamo ogni giorno in modo concreto”.

Claudio Fatelli ed Antonio Fioritto

Un progetto, quello visto stasera, che può racchiudersi in una parola: Fare.
Un fare con entusiasmo, un fare con estrema chiarezza e un forte entusiasmo.

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