GIULIA NICCOLINI: SCOMPARE, IL MARITO ALLARMATO E POI TELEFONA DOPO DUE GIORNI…"STO BENE"

di Cinzia Marchegiani

Piombino (LI) – Era scomparsa nel nulla. La giovanissima Giulia Niccolini aveva allarmato gli amici e il marito, quest’ultimo aveva attivato subito le indagini non vedendola tornare a casa e non rispondendo al cellulare, presentando denuncia alla caserma dei carabinieri della zona. Mercoledì 17 settembre 2014 Giulia non aveva fatto rientro a casa, sin da subito si era pensato ad un allontanamento volontario da quella vita e i suoi legami privati. L’indagine dei carabinieri del comando provinciale di Livorno, diretti dal comandante Massimo Dellagala, oltre a tener conto della perlustrazione dei luoghi con l’acquisizione anche delle immagini delle telecamere in alcuni posti strategici della città, aveva cominciato ad ascoltare le persone a lei vicino e non per ultimo investigando il social network facebook cui Giulia aveva un account. Al telefono non rispondeva mai ed era stato fatto un annuncio ai suoi amici di non provare di contattarla per evitare di scaricare la sua batteria.
Quelle frasi postate su facebook solo il 10 settembre, qualche giorno prima delle sua scomparsa, sembravano mandare segnali criptati….”La distanza insegna ad amare” e poi ancora “Potremmo allontanarci e non sentirci….ma entrambi sappiamo che qualcosa ci legherà sempre”
Solo dopo due giorni di lungo silenzio Giulia si fa sentire al telefono chiamando il papà e poi le sue amiche…e con un post sulla sua bacheca di FB, un’amica rende pubblica la notizia:”Ragazzi è tutto a posto! Giulia sta bene, l'ho appena sentita! State tranquilli pure voi.”
Scomparse che accendono sempre i riflettori sulle inquietudini, sui rapporti umani, e quanto siano silenziose alcune fragilità , che chiedono o forse impongono un momento importante di riflessione cui Giulia forse aveva tanto bisogno….una lieta novella!




VIGEVANO: SI SCHIANTA UN ULTRALEGGERO, DUE MORTI

Redazione

Vigevano – Disgrazia nel milanese dove a rimetterci la vita sono stati due uomini. Un velivolo ultraleggero si e' schiantato in fase di atterraggio a Vigevano. Nell'incidente, avvenuto intorno alle 16 su una pista alla periferia della citta', sono morte due persone: il pilota e uno spettatore.
  Stando a quanto riferisce la stampa locale, si tratterebbe di un 49enne biellese, presidente della societa' che gestisce l'avioporto, e di un avvocato di 56 anni di Corsico, nel Milanese. Il velivolo era partito da Alessandria. 




MILANO FURTO: RUBATI DUE ANELLI DA 250 MILA EURO

Redazione

Milano – Colpo grosso alla Lupen III a Milano. Il furto si è consumato alla gioielleria Salvati di via Del Gesu', all'interno del Four Seasons Hotel, nel quadrilatero della moda milanese. Ieri sera alle 20 una delle addette ha girato le teche di esposizione, come avviene ogni giorno alla chiusura, solo per scoprire che due anelli erano spariti. Si tratta di un anello con 15 piccoli diamanti, del valore di 100mila euro, e di una fede con diamante del valore di 150mila euro. Gli addetti sospettano di una coppia, un uomo attorno ai 45 anni e una donna intorno ai 35, che nella mattinata di ieri aveva chiesto di provare alcuni preziosi, ma gli inquirenti stanno visionando in queste ore le immagini delle telecamere a circuito chiuso per individuare i responsabili.




VARESE: LANCIA POLPETTE AVVELENATE AI CANI RUMOROSI

Redazione


Varese
– Infastidita dall'abbaiare dei cani del vicinato, una donna cinquantenne di Varese aveva deciso di metterli a tacere con polpette avvelenate.
All'inizio della settimana uno dei vicini ha trovato il proprio pastore tedesco sdraiato a terra, quasi privo di vita, e lo ha trasportato dal veterinario il quale constatava che la causa del malessere era l'ingestione di veleno. Il cane viene salvato e il proprietario rinviene delle polpette nel giardino. Si rivolge pertanto ai Carabinieri della Stazione di Varese per denunciare l'accaduto.
I Carabinieri posizionano delle telecamere nascoste che riprendono una donna che lancia qualcosa al di la della recinzione ove il cane nel frattempo era tornato.
Immediato è l'intervento per impedire al cane di mangiare le polpette che, analizzate, risultano confezionate con del topicida.
Dai fotogrammi delle telecamere si risale all'identità della distinta donna di 50 anni che abita nello stesso condominio. Nel corso della perquisizione domiciliare sono stati trovati in suo possesso il veleno e sequestrati gli abiti che indossava la notte prima.
La donna, denunciata per tentata uccisione di animali, una volta scoperta, si è giustificata dicendo che non voleva ucciderli ma solo metterli a tacere per qualche ora e poter riposare.




L'AQUILA: ANAS E POLIZIA STRADALE INSIEME PER LA SICUREZZA

Redazione

L'Aquila – La sicurezza stradale è al centro di una manifestazione organizzata a L'Aquila dalla Polizia stradale in collaborazione con il Compartimento della viabilità Anas (Azienda nazionale autonoma delle strade)e l'Associazione nazionale amici delle strade.

"Anas e Polizia stradale insieme per la sicurezza" è il nome di un evento che si è svolto oggi nella sede aquilana dell'Anas, per sensibilizzare l'opinione pubblica sui temi della sicurezza stradale.

L'incontro è stata anche l'occasione per valorizzare e far conoscere la storia e la cultura delle strade in Italia sotto il profilo storico, tecnico, operativo e della sicurezza, senza tralasciare le attrezzature e i mezzi utilizzati, compresi i veicoli d'epoca e quelli di interesse storico.

L'iniziativa, rivolta alle scuole, si è aperta con la proiezione del film "Young Europe" prodotto dalla Polizia di Stato e introdotto e commentato dagli specialisti della Stradale.

Al termine della proiezione sono seguiti interventi di carattere tecnico-storico da parte delle autorità presenti tra cui il presidente dell'Anas Pietro Ciucci, il direttore del Servizio polizia stradale Giuseppe Bisogno e i rappresentanti dell'Associazione vittime della strada.

"Lavorare in rete è lo strumento per ottenere i migliori risultati nel contrasto dell'incidentalità – ha affermato il direttore del Servizio polizia stradale Giuseppe Bisogno – L'iniziativa di oggi rinsalda e rinnova il legame tra partner che quotidianamente sono sul campo per fare sicurezza. Una strategia che è vincente anche sul piano europeo, come dimostra, nell'ambito del Semestre di Presidenza del nostro Paese del Consiglio dell'Unione Europea, l'impegno recentemente riconfermato dalla Polizia stradale per la nuova fase della Carta europea della sicurezza stradale fino al 2016, attraverso l'individuazione di linee di azione innovative".

Dai dati forniti da Aci e Istat nel 2013 gli incidenti stradali sono stati 182.700, con 3.400 decessi e 259.500 feriti di cui molti dei sopravvissuti diventano invalidi permanenti.

C'è da dire inoltre che dal 2001 al 2013 il nostro Paese ha raggiunto il traguardo del 50 per cento di vittime in meno fissato dall'Unione europea: la riduzione è stata infatti del 52,1 per cento con i decessi diminuiti da circa 7mila a 3.400.

"Per ridurre il numero degli incidenti stradali – ha spiegato il questore dell'Aquila, Vittorio Rizzi – sono importanti i controlli stradali, ma prima l'educazione stradale, e questa iniziativa intende operare un'azione di sensibilizzazione rivolgendosi in primis ai giovani".

Nel cortile della struttura dell'Anas erano esposti i mezzi storici e moderni della Stradale e dell'Azienda stradale.

Era inoltre presente uno stand dove i partecipanti hanno potuto osservare le attrezzature della Specialità della Polizia e ricevere materiale illustrativo.




BARI – JUVE STABIA: ARRESTI IN CORSO PER RISSA AGGRAVATA

Redazione

Bari – E' in corso di svolgimento, dalle prime ore della mattina, a Bari, un'operazione della polizia di stato, condotta dalla squadra mobile e dalla Digos, con la collaborazione del reparto prevenzione crimine "Puglia settentrionale" e di unita' cinofile. Oggetto dell'operazione e' l'esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal gip del tribunale di Bari su richiesta della locale procura della repubblica, nei confronti dei soggetti ritenuti responsabili della rissa aggravata, avvenuta nello stadio San Nicola il 10 maggio scorso, nonche' di porto e detenzione di arma da fuoco clandestina e della violazione degli obblighi della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.




PALERMO: EX IMPIEGATA INPS "INVALIDA" A SPASSO COL CANE

Redazione

Palermo – Doveva essere su una sedia a rotelle, invece era spasso con il cane. E' una messinese 63enne, residente a Forli', pensionata ed ex dipendente dell'Inps, la falsa invalida alla quale la Guardia di Finanza di Forli' ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari emesso dalla Procura per truffa aggravata ai danni dell'istituto previdenziale, ex datore di lavoro della donna.

  Da dieci anni percepiva circa 500 euro al mese (oltre alla pensione di anzianita') perche' nel 2002, riconosciuta "invalida con totale e permanente inabilita' lavorativa 100% e con impossibilita' di deambulare senza l'aiuto permanente di un accompagnatore", era stata mandata in pensione con la concessione dell'indennita' di accompagnamento. Quantificato un danno di 60.000 euro. Nel corso degli anni la donna era riuscita a trarre in inganno i medici nel corso delle diverse visite di controllo presentandosi sulla sedia a rotelle elettrica perche' impossibilitata a camminare, adducendo sintomatologie dolorose che le impedivano di alzarsi dal letto da sola, dichiarando di avere bisogno continuamente dell'assistenza di un accompagnatore per svolgere le attivita' quotidiane, dal lavarsi al prepararsi da mangiare. Le indagini, coordinate dal procuratore di Forli' Sergio Sottani, e dal sostituto Lucia Spirito, erano state avviate a marzo con appostamenti, pedinamenti e videoriprese e hanno consentito di appurare che la signora utilizzava la sedia a rotelle elettrica per uscire di casa solo negli orari "d'ufficio", quando maggiore poteva essere la possibilita' di essere vista. Alle 6 del mattino o dopo le 23 era solita invece passeggiare tranquillamente sotto casa. Quando i finanzieri si sono avvicinati mentre era a spasso con il cagnolino, per invitarla in caserma, la signora, visibilmente imbarazzata, ha dichiarato di avere una patologia che le consentiva di poter camminare soltanto in alcune ore della giornata e in particolare la mattina presto o la sera.
  Per anni la donna, prima di andare in pensione aveva lavorato all'Inps proprio nell'ufficio che si occupava delle pensioni di invalidita'. Ed e' proprio questo particolare, come lei stessa ha dichiarato ai militari, che le consentiva di "conoscere bene gli ambiti" per questa tipologia di pensioni. 




NEMI: SOLDI PUBBLICI BUTTATI TRA LE STERPAGLIE

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Un modulo della protezione civile che ormai serve solo ai rovi per arrampicarsi meglio e che dimora di fronte lo stadio comunale di Nemi, in via della Radiosa, in totale stato di abbandono.

Un prefabbricato divorato dall’incuria, impolverato dall’inoperosità, lasciato a marcire da maggio del 2008, quando fu presentato alla stampa come un eccezionale punto di riferimento per il soccorso civico, alla presenza di Aldo Del Manzo volontario della Protezione Civile Sagittario che per molti anni ha prestato servizio sia a Castel Gandolfo che a Nemi. Altri soldi pubblici che sono stati erogati dagli Enti sovracomunali per offrire dei servizi e che invece vengono sperperati in questo modo.

E sia la Regione Lazio che il Comune di Nemi hanno delle responsabilità: La Regione Lazio non ha vigilato e il Comune di Nemi non ha utilizzato bene le risorse a disposizione.

L’associazione Sagittario vantava un parco mezzi di soccorso eccezionale, mancava soltanto l’elicottero. La “Sagittario” era stata dotata di alcuni mezzi del Comune di Nemi, tra cui possiamo ricordare il gruppo elettrogeno, un fuoristrada, lo spargisale e altro materiale di proprietà del Comune.

Da un anno a questa parte, forse un pò di tempo in più, la protezione civile Sagittario non si vede più a Nemi, anzi di recente si sono visti operare sul territorio i volontari di Velletri. A Del Manzo era stato concesso l’utilizzo di quel modulo abbandonato che non è mai stato adoperato. Il modulo è in fase di deterioramento totale, Aldo Del Manzo non si vede più in giro, il servizio che rendeva a Nemi neppure. Che si fa di questo rudere abbandonato?




PERUGIA: TROVATO MORTO DON FRANCO, VITTIMA DI UN RICATTO A SFONDO SESSUALE

Redazione

Perugia – E' stato trovato senza vita stamane a Perugia un sacerdote che – secondo quanto si apprende – nei giorni scorsi era stato vittima di un ricatto a sfondo sessuale a scopo di estorsione da parte di un giovane straniero. Sulla vicenda indagano i carabinieri del capoluogo umbro. Secondo le prime ipotesi si tratterebbe di un suicidio.

La Chiesa perugino-pievese e' "profondamente sconvolta per la tragica morte di don Franco Bucarini, parroco di anneto-Capocavallo-Cenerente-Pantano-Prugneto". E' quanto si legge in una nota della diocesi di Perugia in seguito al ritrovamento del cadavere del sacerdote che, nei giorni scorsi, sarebbe stato vittima di un ricatto a luci rosse. "Il cardinale arcivescovo Gualtiero Bassetti con le lacrime agli occhi – prosegue la nota – ne ha dato notizia ai suoi collaboratori e al Consiglio episcopale diocesano convocato in Curia per discutere dei programmi pastorali".

Il cardinale ha sospeso immediatamente i lavori e si e' recato presso la canonica della parrocchia di Capocavallo. Il gesto disperato di don Franco, si legge ancora "e' forse provocato anche da talune recenti indiscrezioni apparse su alcuni media locali". Sulla figura di don Franco Bucarini il cardinale Bassetti ha messo in evidenza "il suo zelo pastorale soprattutto in ambito missionario e caritativo" ed ha espresso la "vicinanza della Chiesa diocesana alla famiglia e alle comunita' parrocchiali del parroco scomparso dove svolgeva il suo ministero sacerdotale dal luglio 2012".

Don Bucarini – prosegue la nota – era nato a Perugia il 15 febbraio 1941. Fu ordinato presbitero il 1 maggio 1971 come membro della Congregazione religiosa degli Orionini e svolse gran parte del suo ministero sacerdotale in Francia e in Paesi di missione. Nel 2008, dopo sua richiesta, fu incardinato nell'Archidiocesi di Perugia-Citta' della Pieve; nominato parroco prima di Santa Maria Annunziata in Colombella (2 aprile 2008) e poi delle parrocchie di Canneto-Capocavallo-Cenerente-Pantano-Prugneto (18 luglio 2012). Attualmente ricopriva l'incarico di direttore dell'Ufficio diocesano per le missioni e la cooperazione tra le Chiese.




FIRENZE: FORTE GRANDINE IMBIANCA LA CITTA' E VERSILIA ARRIVA UNA TROMBA D'ARIA

Redazione

Firenze – Il maltempo si è fatto sentire in maniera molto forte in Toscana. Una bomba d'acqua si e' abbattuta su Firenze con forti venti e grandine. I chicchi sono nella maggior parte dei casi piu' grossi dei ceci, tanto che in pochi secondi hanno imbiancato la citta'. Molte le chiamate ai vigili del fuoco. Disagi in tutta la provincia di Firenze a causa del forte vento e delle grandinate.

Evacuate alcune scuole, allagamenti e cadute d'alberi. Gravi problemi al traffico in citta' e sulle strade di grande circolazioni Firenze-Pisa-Livorno e Autopalio. Danni risultano anche in Palazzo Vecchio e infiltrazioni nel museo di Santa Croce. Una tromba d'aria si sarebbe verificata nell'empolese.

Danni e disagi per il maltempo, questa mattina, in Versilia. Una tromba d'aria si e' abbattuta su Marina di Pietrasanta: il vento ha fatto volare sdraio, lettini e ombrelloni che ancora si trovano sulla spiaggia attrezzata della celebre localita' balneare e ha spostato alcune barche ormeggiate lungo il litorale. Problemi anche a Viareggio dove piogge, vento forte e grandine hanno paralizzato la citta' per oltre un'ora.

Le zone piu' colpite sono state quelle della Darsena, dove danni si sono registrati agli stabilimenti e dove le strade del quartiere del porto si sono trasformate in veri e propri fiumi d'acqua. Pioggia e vento hanno fatto cadere anche alcuni alberi nel tratto della statale Aurelia che attraversa la citta' e in alcuni quartieri periferici. Danni anche a causa dei tanti fulmini che si sono abbattuti sulla zona.




FEDERICA MANGIAPELO: CONFERMATA LA MORTE PER ANNEGAMENTO

di Chiara Rai

Anguillara Sabazia (RM) / Caso Federica Mangiapelo – Ore interminabili al Tribunale di Civitavecchia dove si è tenuto l'incidente probatorio sulla morte di Federica Mangiapelo, la sedicenne trovata senza vita il 1 novembre 2012 in riva al lago di Bracciano a Vigna di Valle nel Comune di Anguillara Sabazia dopo una serata trascorsa con il fidanzato Marco di Muro. Quest’ultimo risulta indagato per omicidio volontario. L’udienza è iniziata dopo le 13:00, si è discusso sui risultati dell’ultima perizia che di fatto ha contraddetto la precedente, in quanto dimostra che Federica Mangiapelo quel giorno è morta per annegamento, non per miocardite.  Ora le perizie sono in mano al Pm Robolino il quale dovrà decidere come procedere: se chiedere un rinvio a giudizio per Di Muro o addirittura procedere con qualche misura cautelare.

Per i periti della Procura la morte è avvenuta per annegamento e a dimostrarlo sono le alghe negli organi di Federica e sui vestiti del fidanzato nonché le ferite sul corpo della giorvane. I periti della famiglia Mangiapelo sposano in pieno questa tesi: “Ormai la verità è emersa – sostiene Francesco Pizzorno, legale di Luigi, padre di Federica – adesso il caso non è concluso ma è chiaro: Federica è stata affogata. Speriamo che la verità processuale poi coincida con la tesi che sosteniamo da sempre: Federica è stata uccisa”. In sei lunghe ore di discussione davanti al Gip sono emerse ancora una volta le contraddizioni di Marco Di Muro. Infatti il barista ormai 25enne di Formello, il quale sostiene di aver lasciato Federica la notte delle streghe sotto la pioggia in mezzo alla strada dopo un litigio e di non averla più vista, oltre ad aver consegnato agli inquirenti delle scarpe diverse da quelle che indossava quella sera, ad aver fatto lavare in fretta i suoi vestiti, ad aver lavato la macchina sotto la pioggia e ad aver lasciato un’altro telefonino smontato ad asciugare sul davanzale di casa sua quando avrebbe consegnato agli inquirenti un altro cellulare, è stato immortalato alle 2 del mattino al benzinaio della via Anguillarese. Il distributore dista circa due chilometri da Vigna di Valle. Per il papà di Federica è stata una giornata dura: Si è riaperta una ferita – ha detto – ho fiducia nella giustizia e spero che il colpevole venga presto punito”.