ISTANBUL: UN COMMANDO ARMATO RAPISCE UN GIUDICE

Redazione

Turchia – Un commando armato ha preso in ostaggio un magistrato nella sede del Palazzo di Giustizia di Caglayan, sul versante europeo di Istanbul: secondo l'edizione on-line del quotidiano "Hurriyet", si tratta del procuratore Mehmet Selim Kiraz, responsabile delle indagini sulla morte di Berkin Elvan, un quindicenne colpito alla testa da una capsula di gas lacrimogeno nel giugno 2013, durante le proteste anti-governative a Gezi Park, e deceduto in ospedale nel marzo dell'anno scorso senza mai essere uscito dal coma. Autori del rapimento sarebbero militanti del Dhkp-C, un gruppo fuori legge di estrema sinistra Nell'edificio sarebbero stati uditi colpi di arma da fuoco. I sequestratori avrebbero impartito alle autorità turche un ultimatum, in scadenza a metà pomeriggio, per soddisfare le loro richieste: queste ultime comprendono una confessione "pubblica" da parte degli agenti sospettati di aver ferito il ragazzo, il loro rinvio a giudizio davanti a un "tribunale popolare", e la scarcerazione di coloro che sono sotto processo per aver manifestato a favore di Elvan.




AIRBUS GERMANWINGS: LUBITZ AVEVA MANIE SUICIDE

Redazione

Duesseldorf  – Andreas Lubitz, il copilota che ha fatto precipitare l'aereo Germanwings nel sud della Francia, "prima di avere la licenza era stato sottoposto a psicoterapia, per quella che è stata documentata come una tendenza suicida". Lo ha dichiarato Christoph Kumpa, portavoce della procura di Duesseldorf. Nello schianto dell'Airbus nelle Alpi francesi, in Alta Provenza, sono morti lo stesso copilota 27enne e 149 altre persone. Dopo la psicoterapia, ha detto il portavoce, Lubitz non mostrò segni di tendenze suicide o comportamenti aggressivi verso gli altri.
Nel passato "i medici avevano stabilito che non poteva volare e lavorare, ma i documenti non evidenziano che potesse commettere suicidio o potesse essere aggressivo con altre persone", ha detto il portavoce riferendosi alle documentazioni mediche in possesso agli inquirenti.
"Abbiamo trovato documentazione medica secondo cui Lubitz non aveva malattie organiche, patologiche o mediche", ha poi dichiarato Kumpa. Le autorità dispongono di molti documenti che sono stati ritrovati negli appartamenti in cui il copilota viveva, a Duesseldorf e Montebour, nel Land di Renania-Palatinato. Oggi anche la clinica universitari ai Duesseldorf ha consegnato agli inquirenti la cartella medica dwll'uomo. Kumpa ha sottolineato più volte che "non si possono fare speculazioni", puntualizzando che "non c'è documentazione medica secondo cui avrebbe avuto problemi di vista o che ciò che ha fatto sia stato provocato da una malattia organica".
 




AIRBUS: E' STATO IL COPILOTA. INTERRUPPE UN CORSO PER DEPRESSIONE

Redazione

Purtroppo è dura da digerire questa cruda realtà: lo schianto dell'Airbus 320 della Germanwings sulle Alpi francesi e' stato causato volontariamente dal giovane co-pilota, per motivi ancora sconosciuti.

La svolta nelle indagini e' arrivata a meno di 48 dal disastro, grazie alle registrazioni delle conversazioni audio dell'unica scatola nera recuperata. Ad anticiparne il contenuto e' stato il New York Times e poche ore dopo e' arrivata la conferma del procuratore di Marsiglia, Brice Robin.

Il co-pilota aveva sospeso l'addestramento aeronautico "per depressione", ha riferito la madre di una compagna di scuola del 28enne alla Faz. "Era un bravo ragazzo, di buona famiglia", ha raccontato la donna, "ma aveva avuto una fase di 'burnout' (esaurimento da stress, ndr), di depressione".

Il pm ha spiegato che il co-pilota, Andreas Lubitz, 28enne di nazionalita' tedesca, ha approfittato di un momentaneo allontanamento del comandante per "bisogni fisiologici" e si e' rinchiuso nella cabina. Rimasto "solo al comando" dell'aereo, "ha manipolato i bottoni per azionare la discesa, fino allo schianto". "L'azione, ha sottolineato Robin, "non puo' che essere volontaria". Nessuna risposta anche agli appelli della torre di controllo di Marsiglia, in cabina il silenzio e' rotto solo dal respiro regolare del co-pilota, fino all'ultimo lucido e determinato nel suo folle gesto. Secondo i media tedeschi, Lubitz, assunto nel settembre 2013 e con appena 630 ore di volo alle spalle, aveva sospeso l'addestramento a causa di un esaurimento da stress e depressione. Proprio questa sembra la pista privilegiata, piu' che un improbabile legame con il terrorismo che gli stessi inquirenti sembrano escludere.
Dall'audio e' emerso che il comandante ha tentato piu' volte di buttare giu' la porta, blindata come previsto dalle norme internazionali. I passeggeri del volo "si sono resi conto di quanto accadeva solo pochi istanti prima dell'impatto", quando vengono registrate "urla".

Il co-pilota "aveva superato tutti i test medici e psicologici, era veramente abile al volo al 100 per cento", ha affermato l'ad di Lufthansa, Carsten Spohr, riconoscendo tuttavia che "indipendentemente da quanto la sicurezza sia in primo piano, un avvenimento simile non si puo' mai escludere del tutto". Oltre a essersi formato alla scuola di volo di Lufthansa, Lubitz aveva ricevuto il certificato di eccellenza della Federal Aviation Administration (Faa), l'organizzazione americana della sicurezza dei voli




YEMEN NEL CAOS: L'ARABIA SAUDITA BOMBARDA I RIBELLI

 

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di Maurizio Costa

Sana'a – La guerra civile in Yemen non sembra volersi fermare. Questa volta, però, all'instabilità del paese si aggiunge una coalizione di paesi esteri che vuole intervenire nella lunga battaglia tra i ribelli Huthi e il governo centrale di Abd Rabbih Mansur Hadi. L'Arabia Saudita, infatti, ha cominciato a bombardare la capitale Sana'a, per cercare di destabilizzare il potere dei ribelli sciiti, che hanno occupato la sede del governo yemenita e hanno messo in fuga il presidente Hadi.

L'attacco saudita – Una coalizione composta da Arabia Saudita, Emirati, Qatar, Bahrain, Kuwait, Marocco, Giordania, Pakistan e Egitto, ha cominciato a radunare le truppe al confine con lo Yemen. Nella giornata di martedì, il governo saudita ha anche bombardato la capitale Sana'a per cercare di colpire le postazioni degli sciiti Huthi. I ribelli non hanno accolto di buon grado questo attacco e hanno comunicato che l'attacco della coalizione trascina la regione in un grande conflitto. Gli Huthi hanno occupato la sede del governo della capitale e hanno anche messo in fuga il presidente Hadi, che in un primo momento si è rifugiato ad Aden, una città sulla costa meridionale dello Yemen.

La fuga di Hadi
– Il presidente, però, martedì è fuggito a bordo di una nave dalla città di Aden, lasciando definitivamente il paese. I ribelli Huthi, infatti, sono arrivati alle porte della città del sud e hanno già cominciato a bombardare il palazzo presidenziale. Messo sotto pressione, Hadi è fuggito velocemente dallo Yemen per non cadere nelle mani dei ribelli. Gli sciiti Huthi possiedono un grande arsenale di mezzi di guerra. Infatti, i ribelli hanno bombardato con i caccia anche l'aeroporto della città di Aden, dismesso da tempo. Gli sciiti sono stati appoggiati anche dai sostenitori dell'ex presidente yemenita Ali Saleh, che nel 2012 si dimise lasciando il potere in mano a Hadi.

Il presidente dello Yemen, durante la fuga da Aden, ha chiesto alla Lega Araba di intervenire definitivamente per cercare di abbattere il potere degli Huthi, che ormai stanno conquistando tutto il paese. L'Arabia Saudita e i paesi che sostengono lo Yemen hanno risposto tempestivamente e hanno cominciato subito a bombardare le postazioni dei ribelli sciiti a Sana'a.

La coalizione saudita è appoggiata dal governo statunitense, che avrebbe creato un centro di coordinamento per fornire armi e aiuti alla Lega Araba. I timori di Obama si riferiscono ad un possibile colpo di stato e a una eventuale guerra civile, che romperebbe la stabilità di un paese che era filo-statunitense fino a qualche anno fa. Tra l'altro, ai problemi che insorgono tra i ribelli Huthi e il governo di Hadi, si aggiunge anche il pericolo Isis, che ha rivendicato l'attentato di qualche giorno fa a Sana'a, che ha provocato più di 140 vittime.

La storia – Lo Yemen ha cominciato a cadere nell'ombra di una guerra civile nel 2012, quando il presidente Ali Saleh lascia la poltrona all'attuale capo di stato, Abd Rabbih Mansur Hadi. Il 22 gennaio del 2015, i ribelli sciiti Huthi fanno un colpo di stato e rovesciano la presidenza di Hadi. Il dissenso tra Huthi e governo continua anche per motivi ideologici. Gli sciiti ribelli, infatti, sostengono che le loro azioni e le loro rivolte nascono perché gli Huthi vengono discriminati soprattutto dal governo, che, dal canto suo, afferma che i ribelli vogliono rovesciare il potere per imporre la propria legge islamica. Dopo la conquista di Sana'a da parte degli Huthi, il presidente Hadi è fuggito nella città di Aden, dichiarata “capitale transitoria”. In questo momento, però, il presidente è fuggito dallo Yemen e Aden cadrà nelle mani degli Huthi nel giro di poche ore.




MARO', L'AVVERTIMENTO DELL'ITALIA: "SENZA UNA SVOLTA STOP A MISSIONE ANTIPIRATERIA"

Redazione

O si risolve la questione oppure nulla sarà mai come prima. L'Italia continuerà a partecipare alla missione antipirateria se ci saranno sviluppi positivi della vicenda dei due Marò. E' quanto prevede il testo del ddl di conversione del decreto del governo sulle nuove norme anti terrorismo, contenente anche le proroghe delle missioni internazionali, approvato nelle commissioni Difesa e Giustizia della Camera e oggi approdato all'esame dell'Aula.

L'articolo 13, comma 3, dispone infatti che la partecipazione dell'Italia alla missione antipirateria, denominata Atalanta, è autorizzata a finanziata fino al 30 settembre del 2015.

"Conclusa la missione in corso – si legge nel testo cosi' modificato in commissione – la partecipazione dell'Italia alla predetta operazione sarà valutata, sentite le competenti commissioni parlamentari, in relazione agli sviluppi della vicenda dei due fucilieri della Marina militare attualmente trattenuti in India".




FRANCIA, TRAGEDIA AEREA: TROVATO UN FILE AUDIO DEI PILOTI. E' GIALLO


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di Angelo Parca

È ancora giallo sull'incidente aereo a sud della Francia che ieri ha causato la morte di 150 passeggeri. Carsten Spohr, ceo della Lufthansa, sostiene che l'A320 della Germanwings era "in perfette condizioni", sottolineando anche che l'incidente è ancora "inspiegabile" e che "i due piloti avevano esperienza". Gli inquirenti stanno indagando e nessuna ipotesi esclusa, ma si propende per l'incidente. Anche perché, fino ad ora, non è emersa alcuna prova di un eventuale sabotaggio. E' stata estratta con successo la registrazione vocale di una delle due scatole nere dell'A320 recuperate sul luogo del disastro aereo, sulle Alpi francesi. Lo rende noto l'ufficio di inchiesta e analisi per la sicurezza per l'aviazione civile in Francia. Si spera quindi di poter far luce sulla dinamica dell'incidente aereo della Germanwings – in cui sono morte 144 persone e 6 membri dell'equipaggio – al momento ancora catalogabile come "inspiegabile". "Disponiamo di esperti a livello mondiale che possono analizzare le cause e ricostruire la dinamica" e "tutto sarà fatto per ricostruire le circostanze di questa catastrofe", ha assicurato il presidente francese Francois Hollande, aprendo la conferenza stampa congiunta con il cancelliere tedesco Angela Merkel e il premier spagnolo Mariano Rajoy. Il ceo della Lufthansa Carsten Spohr intanto ha ribadito che il velivolo "era in perfette condizioni" e che i due piloti "avevano esperienza". Tra le ipotesi del disastro avanza anche quella dell'esplosione delle batterie al litio. Intervistato dalla televisione francese Europe 1 il consulente aeronautico Bernard Chabbert spiega che "le batterie al litio degli smartphone o nei computer portatili possono esplodere" e non esclude che in cabina di pilotaggio la batteria di bordo possa aver preso fuoco. Quando le batterie bruciano, continua l'esperto, "vengono emessi fumi altamente tossici in grado di uccidere in circa 10 secondi". L'ipotesi spiegherebbe i vari elementi non chiari dell'incidente, come la discesa dell'aereo, 10mila metri in 8 minuti, "non una caduta ma una discesa a un ritmo normale", avvenuta su un percorso rettilineo. Anche il silenzio radio è un elemento inspiegabile. E' il quotidiano Bild a ricostruire, grazie a un rapporto riservato dell'aviazione francese, gli ultimi minuti prima dello schianto: per ben tre volte, in sei minuti, i controllori di volo hanno cercato di mettersi in contatto con i piloti dell'Airbus A320, senza ottenere alcuna risposta. Non solo: dalle 10.30 – momento in cui il velivolo comunica con la torre di controllo e conferma di aver ricevuto le istruzioni di volo – trascorrono soltanto 62 secondi prima che l'aereo cominci a perdere quota e scompaia il contatto radio. Il governo francese comunque indaga in tutte le direzioni, ha confermato il ministro dell'Interno Barbard Cazeneuve, secondo il quale la pista terroristica non e' esclusa ma al tempo stesso non e' lo scenario più credibile. Sul fronte delle vittime, si continua a stilare una lista, provvisoria, delle nazionalita'. Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, ha confermato almeno 13 nazionalita' coinvolte (oltre 72 tedeschi e 49 spagnoli oltre a passeggeri con passaporto iraniano e venezuelano). E il Dipartimento di Stato Usa conferma la morte di due cittadini americani.

Tra le ipotesi del disastro avanza anche quella dell'esplosione delle batterie al litio. Intervistato dalla televisione francese Europe 1 il consulente aeronautico Bernard Chabbert spiega che "le batterie al litio degli smartphone o nei computer portatili possono esplodere" e non esclude che in cabina di pilotaggio la batteria di bordo possa aver preso fuoco. Quando le batterie bruciano, continua l'esperto, "vengono emessi fumi altamente tossici in grado di uccidere in circa 10 secondi". L'ipotesi spiegherebbe i vari elementi non chiari dell'incidente, come la discesa dell'aereo, 10mila metri in 8 minuti, "non una caduta ma una discesa a un ritmo normale", avvenuta su un percorso rettilineo. Anche il silenzio radio è un elemento che dopo la conferenza stampa resta inspiegabile. E' il quotidiano Bild a ricostruire, grazie a un rapporto riservato dell'aviazione francese, gli ultimi minuti prima dello schianto: per ben tre volte, in sei minuti, i controllori di volo hanno cercato di mettersi in contatto con i piloti dell'Airbus A320, senza ottenere alcuna risposta. Non solo: dalle 10.30 – momento in cui il velivolo comunica con la torre di controllo e conferma di aver ricevuto le istruzioni di volo – trascorrono soltanto 62 secondi prima che l'aereo cominci a perdere quota e scompaia il contatto radio. Neppure l'ipotesi di attentato terroristico viene eslusa. Il governo francese comunque indaga in tutte le direzioni.

24/03/2015 SCHIANTO AIRBUS GERMANWINGS: UNA SCOLARESCA DI 16 RAGAZZI TRA LE VITTIME

24/03/2015 AIRBUS GERMANWINGS: MOLTI TEDESCHI TRA LE VITTIME

24/03/2015 FRANCIA: PRECIPITA AIRBUS CON 148 PERSONE A BORDO




NIGERIA: BOKO HARAM SEQUESTRA 500 TRA BAMBINI E DONNE

di Maurizio Costa

Damasak (Nigeria) – I jihadisti di Boko haram, sedicente califfato simile a quello mediorientale dell'Isis, hanno rapito 500 persone, soprattutto donne e bambini. Secondo 'Reuters', i miliziani sono entrati nella città di Damasak, nel nord della Nigeria, e hanno cominciato a seminare il panico.

La città era stata riconquistata a marzo dall'esercito congiunto di Nigeria, Ciad e Niger, che insieme stanno cercando di respingere il fenomeno Boko haram. Adesso, però, i jihadisti hanno deciso di vendicarsi e sono entrati a Damasak, rapendo “506 persone”, secondo quanto riferito da Souleymane Ali, un commerciante del posto.

Ali ha detto che non riesce più a trovare sua moglie e tre delle sue figlie. Boko haram avrebbe radunato donne e bambini nella moschea di Damasak. Dopo qualche ora all'interno del luogo di culto, i miliziani si sono allontanati dalla città, portandosi dietro una folta schiera di donne e bambini. Prima di uscire da Damasak, i jihadisti avrebbero ucciso 50 persone.

I soldati nigeriani, quando sono accorsi a Damasak, hanno trovato 70 corpi in stato di decomposizione sotto ad un ponte, resti di un'operazione di uccisione di massa da parte di Boko haram.

Cos'è Boko haram
– L'organizzazione islamica denominata Boko haram è un sedicente califfato che vorrebbe imporre la religione musulmana in tutto l'Islam e respingere di netto tutte le ideologie e le religioni dell'occidente. Letteralmente, Boko haram significa infatti “l'istruzione occidentale è proibita”. Queste persone rapite saranno utilizzate in maniera differente: i bambini più piccoli saranno istruiti alla “vera religione”; i ragazzi verranno arruolati nelle fila dell'autoproclamato califfato; le donne, infine, verranno usate come schiave o come spose.




AIRBUS GERMANWINGS: TROVATA LA SCATOLA NERA

Redazione

La verità sul disastro aereo nelle Alpi francesi potrà arrivare solo dalle scatole nere, una delle quali è stata trovata tra i rottami e i corpi senza vita del volo 4U9525. Purtroppo però, la scatola nera rinvenuta risulta danneggiata anche se forse, come sostiene il ministro francese dell'Interno Bernard Cazeneuve, qualcosa si potrà recuperare delle conversazioni all'interno della cabina di pilotaggio dell'aero. Il ministro ha aggiunto che gli investigatori sono già al lavoro per recuperare le informazioni. Le cause che hanno provocato il disastro aereo sono ancora da determinare, Cazaneuve ha detto che la "ipotesi di un attacco terroristico non è quella privilegiata". Il ministro francese ha poi precisato che "è in corso un'inchiesta e non escludiamo nessuna ipotesi". La stessa linea è stata seguita da Segolene Royal, ministro dell'Ecologia e dell'Energia, che ha anche competenza sui Trasporti: "Tutte le ipotesi sono prese in considerazione, ma il terrorismo non è privilegiato". Dunque di certezze ce ne sono poche come pure di speranze di trovare qualcuno in vita delle 150 persone che si trovavano a bordo del volo Airbus A320 della compagnia Germanwings. Il volo era decollato alle 10.01 di ieri martedì 24 marzo, con 26 minuti di ritardo, da Barcellona alla volta di Dusseldorf, un tratto di volo relativamente breve. A un certo punto, qualcosa non ha funzionato: l'aereo è disceso improvvisamente per almeno 8 minuti a una quota di 6.000 piedi (1.800 metri) piedi. Il contatto con la torre di controllo si è interrotto alle 10.53. Un segnale di "distress" (soccorso) era stato lanciato da un centro di controllo dopo che erano stati persi i contatti radio con l'Airbus ma dalla compagnia aerea non arrivano conferme su questo particolare: la Germanwings ha fatto sapere che dalla torre di controllo sono arrivate informazioni "contraddittorie" a questo proposito. I computer di bordo "erano stati sostituiti", sull'Airbus c'era "l'ultimissima versione" e l'ultimo controllo capillare "era stato effettuato nell'estate del 2013. L'A320 in questione aveva 24 anni, una fusoliera lunga 37 metri e un'apertura alare di 34 metri.

Sono riprese le ricerche. Soccorritori e forze dell'ordine sono impegnate ora nel difficile recupero di indizi che possano far luce sulle cause della tragedia. Hanno ripreso a decollare dal campo base di Seyne-Les-Alpes, in Alta Provenza, gli elicotteri impegnati nelle ricerche delle vittime e nelle operazioni di recupero dell'Airbus. Alle 8 ora locale i velivoli erano già operativi, visto che la zona è inaccessibile ai mezzi da terra. Nella notte nell'area ha nevicato e per la mattinata sono possibili precipitazioni piovose e vento. Si spera che le condizioni meteo possano migliorare nel pomeriggio. Intanto le autorità francesi hanno organizzato a Seyne-les-Alpes l'accoglienza per i famigliari delle vittime che desiderano raggiungere il luogo dello schianto. È stata allestita anche una camera ardente. Per raggiungere la zona dello schianto, sul massiccio dei Trois-Eveches, sono necessari circa 10 minuti di volo. "La zona è impervia e le operazioni sono complesse", spiega un gendarme. "Stiamo portando in quota tutto il materiale necessario per effettuare le varie attività e per completarne il trasferimento saranno necessari ancora parecchi voli". Sulla zona il cielo è grigio, ma al momento non sono presenti precipitazioni. In giornata è atteso l'arrivo al campo base di Syene-Les-Alpes del presidente francese Francois Hollande, che accoglierà la cancelliera tedesca Angela Merkel e il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy.
 

Non ci sono sopravvissuti. I primi soccorsi sono arrivati sul posto, la zona è impervia e in serata le condizioni meteo da pieno inverno in montagna hanno costretto gli elicotteri a non sorvolare l'area. "Non vi sono sopravvissuti", ha detto il premier francese, Manuel Valls, spegnendo la speranza suscitata dal capo dei soccorsi, David Galtier, secondo cui sarebbe stato avvistato "un corpo che si muove". I soccorritori potrebbero impegare giorni per recuperare i corpi.
 Nessuna rotta anomala. Il sito che monitora il traffico aereo AirlLive.net ha accertato che lo stesso volo ieri aveva percorso esattamente la stessa rotta, smentendo quindi notizie secondo le quali l'aereo aveva percorso una rotta anomala. Il relitto è stato localizzato sul massiccio dell'Estrop, nella regione di Digne, a un'altitudine di 2.700 metri Nella lista dei passeggeri c'erano 45 cognomi spagnoli.

I passeggeri a bordo. Il Cancelliere tedesco Angela Merkel ha riferito che i cittadini tedeschi a bordi erano 67, tra cui 16 ragazzi di una scolaresca assieme a due insegnanti che tornavano da Llinars de Valles, dove gli studenti avevano trascorso una settimana per uno scambio culturale. Tra le vittime ci sarebbero 39 turchi, un olandese, un belga mentre e a bordo c'erano anche due neonati. Il governo israeliano sta verificando la presenza di un proprio connazionale a bordo. Tra le vittime anche il basso-baritono di origine kazaka Oleg Bryjak, il quale stava tornando a Dusseldorf dopo aver interpretato il personaggio di Alberich in una edizione del "Sigfrido" ("Siegfried") di Richard Wagner al Gran Teatre del Liceu di Barcellona. C'è una decina di grandi rottami e il resto è sparpagliato in una zona di un ettaro. Angela Merkel, Mariano Rajoy e Francois Hollande, che oggi saranno sul luogo del disastro, si sono detti "sconvolti": il cancelliere tedesco ha annullato tutti gli impegni, il premier spagnolo ha assicurato collaborazione nelle indagini. I reali spagnoli hanno deciso di interrompere una visita di Stato che stavano compiendo proprio in Francia. Il sindacato francese dei controllori di volo (Sncta) ha revocato lo sciopero di tre giorni indetto da oggi a venerdì. La Spagna ha proclamato tre giorni di lutto.

Il dramma della scolaresca. Ragazzi di circa sedici anni, della decima classe. Tornavano a casa dopo una settimana in Spagna, per un progetto di scambio interculturale. Sull'aereo della Germanwings precipitato ieri nelle Alpi francesi viaggiava anche una scolaresca di 16 alunni e due insegnanti del Ginnasio di Haltern am See, cittadina tedesca del Nordreno-Westfalia. All'aeroporto di Barcellona, gli studenti erano stati accompagnati stamattina dalle famiglie che li avevano ospitati per una settimana. Un inconsapevole addio. A confermare che, per tornare a casa, avessero preso proprio quel volo, è stato il direttore della scuola catalana gemellata col Joseph-Koenig Gymnasium, e quando è giunta la notizia, nell'istituto tedesco, le lezioni sono state improvvisamente sospese. La missione immediata che si è data la scuola era un'unità di crisi, per sostenere i genitori delle giovanissime vittime e i loro compagni. E oggi la scuola non si ferma: "Ma non si terranno lezioni normali ovviamente – ha detto il sindaco – si cercherà di affrontare con i ragazzi questa terribile esperienza".

Nel 1953 un'altra tragedia aerea nello stesso punto. Il luogo in cui oggi nel sud della Francia si è schiantato l'Airbus di Germanwings, nel 1953 fu teatro di un altro disastro aereo. Il giornale locale La Provence ricorda che il primo settembre di quell'anno un Lockheed Constellation della compagnia Air France, che stava per fare scalo a Nizza sulla rotta tra Parigi e Saigon, si schiantò sul Mont Cimet a 3.020 metri di altitudine, intorno alle 23.30. Il luogo si trova a pochi chilometri da Trois-Evêchés, i monti su cui stamane verso le 11 è caduto l'aereo della compagnia low-cost tedesca. Allora morirono 39 passeggeri, tra cui il violinista Jacques Thibaud, e nove membri della flotta. Oggi, mentre si teme che non ci siano sopravvissuti al disastro, si stima che siamo morti 144 passeggeri e sei membri del personale di bordo.
 




LIBIA, BENGASI: KAMIKAZE UCCIDE 6 PERSONE

di Maurizio Costa

Bengasi – Un kamikaze si è fatto esplodere nel centro di Bengasi, uccidendo 6 persone e ferendone 12. L'attentatore ha provocato l'esplosione di un'automobile dopo essersi avvicinato ad un gruppo di soldati libici. A riferirlo è una fonte libica, che ha riportato una nota delle Forze Speciali dello stato nordafricano.

Secondo alcune indiscrezioni, l'autoproclamato califfato islamico dell'Isis avrebbe rivendicato l'azione terroristica di Bengasi su Twitter.

L'attentato avviene proprio nel giorno in cui Bernardino Leon, l'inviato dell'Onu per la Libia, visita Tobruk per cercare di risolvere la crisi libica. Nel paese, infatti, ci sono due governi: uno stanziato a Tobruk e riconosciuto dalle autorità internazionali, e l'altro a Tripoli. Quest'ultimo è appoggiato da una coalizione filo-islamica che, dopo un colpo di stato, ha creato un governo parallelo a quello ufficiale di al-Thani.

Leon è stato accolto da grandi manifestazioni che si sono svolte a Tobruk, perché alcuni libici non vedono di buon occhio l'intromissione dell'Onu nelle vicende statali. L'inviato del Palazzo di Vetro, a margine dell'incontro con alcuni rappresentanti libici, ha dichiarato che c'è bisogno di "un governo di unità guidato da un presidente e un Consiglio presidenziale composto da personalità indipendenti, non appartenente ad alcun partito o affiliate ad alcun gruppo e che siano accettabili per tutte le parti e tutti i libici".

Intanto, continuano gli attacchi su Tripoli comandati del capo di Stato maggiore del governo di Tobruk, Khalifa Haftar, che sta cercando di far tornare il governo ufficiale di al-Thani nella propria sede governativa.
 




SCHIANTO AIRBUS GERMANWINGS: UNA SCOLARESCA DI 16 RAGAZZI TRA LE VITTIME

Redazione

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Una tragedia senza fine. C'era probabilmente una scolaresca tedesca del Nordreno-Vestfalia composta da 16 ragazzi e due insegnanti a bordo del volo Germanwings precipitato oggi. Lo ha reso noto un portavoce della città tedesca di Haltern. I ragazzi erano di ritorno da un viaggio di scambio tra studenti. La notizia non ha ancora conferme ufficiali, riporta il sito di N24.

Il gruppo di 16 studenti tedeschi di 16 anni, che con i loro insegnanti erano a bordo dell'Airbus A320 precipitato sulle Alpi francesi, aveva partecipato a un programma di scambio a Llinars del Valles (Barcellona), secondo quanto ha confermato il sindaco della località alle radio locali. Gli studenti erano rimasti nove giorni ospiti di famiglie della cittadina, nell'ambito di un programma di scambi annuale fra istituti scolastici catalani e tedeschi. Erano ripartiti oggi alle prime ore del mattino, per raggiungere l'aeroporto e tornare a casa.

Vengono assistiti da psicologi i genitori degli studenti di Haltern, che si trovavano a bordo dell'aereo caduto in Francia, di ritorno da un progetto di scambio con una scuola spagnola. Lo ha spiegato in conferenza stampa il sindaco di Haltern, Bodo Kimpel, apparso molto provato dall'accaduto davanti alle telecamere. "Domani la scuola non si fermerà – ha aggiunto -, ovviamente non si terranno lezioni ordinarie, ma si parlerà con i ragazzi di quello che è accaduto".




AIRBUS GERMANWINGS: MOLTI TEDESCHI TRA LE VITTIME

 

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di Giuseppa Guglielmino

Parigi – L'Airbus A320 della compagnia aerea tedesca Germanwings con a bordo 148 persone di cui 142 passeggeri e 6 membri dell'equipaggio, è precipitato questa mattina a Barcelonette nel sud della Francia. L'aereo era diretto da Dusseldorf  (Germania) a Barcellona (Spagna).
La notizia è stata riportata dalla direzione generale dell'aviazione civile francese (Dgac).

"Non ci sarebbero sopravvissuti", ha fatto sapere Francois Hollande confermando che a bordo dell'aeromobile si trovavano  in totale 148 persone.

Le modalità del disastro, ancora da determinare con esattezza, lasciano pensare che nessuno possa essere sopravvissuto. "Non conosciamo ancora l'identità delle vittime – ha inoltre dichiarato Hollande – ma è probabile che ci siano molte vittime tedesche".
L'Airbus, riporta il sito Airlive.net, è scomparso dai radar alle 10.39 (le 9.39 ora di Greenwich). La compagnia tedesca Germanwing ancora non ha dato conferma dell'incidente aereo. Su Twitter si legge: "Siamo al corrente delle notizie sull'incidente, ma non abbiamo ancora una conferma".

L'unico precedente di un Airbus A320 precipitato in Francia risale a 23 anni fa, esattamente al 20 gennaio del 1992, quando un aeromobile di questo tipo precipitò nei pressi di Mont Sainte-Odile. Il bilancio dell'incidente allora fu di 87 morti.