Napoli, un fine settimana all’insegna delle porcellane d’epoca

Anche Napoli, nell’ambito della manifestazione “Buongiorno Ceramica” in programma oggi e domani, aderirà all’iniziativa, due giorni di eventi aperti al pubblico insieme ad oltre duecento iniziative nelle 40 principali città italiane di affermata tradizione ceramica.

L’Associazione Italiana Città della Ceramica nata nel 1999 ha lo scopo di valorizzare la ceramica artistica e artigianale italiana, importanti enti appartenenti alla città partenopea aderiranno all’iniziativa organizzando tantissimi appuntamenti per gli amanti dell’arte ed anche per bambini.

Un appuntamento che offrirà ai viaggiatori un immersion nel mondo della ceramica, offrendo un ulteriore arricchimento culturale, un fine settimana napoletano dedicato interamente alle porcellane d’epoca, e alle nuove sensibilità.

Due giorni dedicati interamente alla scoperta della manifattura artistica e artigianale italiana, un percorso tra le antiche tradizioni e le nuove tecniche, per l’iniziativa “Buongiorno Ceramica” ci saranno aperture straordinarie di botteghe ceramiche, musei, studi e atelier, visite guidate, mostre, forni, laboratori, attività per bambini, performances, un percorso nel mondo dell’artigianato ed artistico a tutto tondo.

Parteciperanno all’iniziativa del capoluogo campano il Museo e Real Bosco di Capodimonte, il Polo Museale della Campania ed il Museo della Ceramica Duca di Martina, l’Istituto ad indirizzo raro G. Caselli- De Sanctis- Real fabbrica di Capodimonte, e il Comune di Napoli con il patrocinio dell’Assessorato all’Istruzione della Regione Campania in collaborazione con le associazioni Amici di Capodimonte onlus, Pandora Artiste-Ceramiste organizzatrice del Matres Festival, Gres.Po, Città della Ceramica, il gruppo europeo AeuCC e la tv Chanel.

Una manifestazione che ha come centralizzazione la Traditio e l’innovazione, insieme per costruire una comunità ed una sinergia per incontrare il mercato internazionale e creare nuove strategie. “Buongiorno Ceramica” farà conoscere ai visitatori la storia e le tecniche di lavorazioni delle porcellane napoletane fin dalle sue origini ai giorni nostri, il fine dell’iniziativa è di recuperare la memoria storica e di far (ri)scoprire il meraviglioso mondo delle porcellane custodite.

Il Museo e Real Bosco di Capodimonte, sabato 18 e domenica 19 alla scoperta delle porcellane e delle maioliche, per la manifestazione prevede ben due visite guidate alla mostra “Depositi” e alla collezione “Mario De Ciccio”, il Real Museo conserva ben oltre 6.500 pezzi di ceramica, e per una buona parte di provenienza borbonica. I pezzi di ceramica nel Real sito vennero radunati da Annibale Sacco, egli era curatore e conservatore della Reggia di Capodimonte per incarico dei nuovi regnanti Savoia, la collezione del Museo di Capodimonte comprende pezzi di porcellana di notevole importanza, come il Salottino di porcellana della regina Maria Amalia, proveniente dalla Reggia di Portici, e la Caduta dei Giganti, il più grande gruppo in “Biscuit” mai realizzato. In esposizione pezzi provenienti da tutta Europa, le porcellane provenienti da Vienna, portate dalla moglie di Ferdinando, Maria Carolina d’Austria, oppure donati dalla corte imperiale asburgica, di Berlino, di Sèvres, di Dagoty, ed ancora terraglie “all’uso inglese” delle Manifatture napoletane di Del Vecchio e Giustiniani e siciliani del Barone Malvica, in particolare il Servito da tavola con uccelli, da poco esposto in una Sala dell’appartamento Reale insieme ad altri arredi provenienti dal Real Sito di Carditiello.

Altro appuntamento da non perdere per la prestigiosa manifestazione è il Museo della Ceramica Duca di Martina nella Villa Floridiana di Napoli, il sito apre le porte ad iniziative espositive che riguardano l’arte della ceramica contemporanea. Il Museo delle Ceramiche, sede dal 1931 ha una delle maggiori collezioni italiane di arti decorative e comprende oltre ben 6.000 opere di manifattura occidentale ed orientale, databili dal XII al XIX secolo, la collezione è stata costituita nella metà dell’Ottocento da Placido de Sangro, duca di Martina, e venne successivamente donata nel 1911 alla città di Napoli dai suoi eredi.

La mostra dal titolo “Matres Week in Floridiana” promossa dall’Associazione Pandora Artiste Ceramiste, con il patrocinio dell’Associazione Italiana Ceramica, il museo che da tre anni partecipa attivamente all’iniziativa anche con i nuovi linguaggi creativi e le moderne tecniche artistiche, ed al recupero di opere custodite nei depositi. Quest’anno la mostra si presta a promuovere soprattutto creazioni di matrice femminile, in continuità con il “Progetto Ceramica Donna” e patrocinata anche dal gruppo europeo AEuCC che favorisce la cooperazione fra paesi membri per lo sviluppo di progetti relativi al settore della ceramica.

Hanno partecipato alla conferenza avvenuta il giorno 14 maggio nella Sala Giunta di Palazzo San Giacomo Comune di Napoli, il Vicesindaco di Napoli con delega alle Attività Produttive, Enrico Panini, l’Assessore al Lavoro, Monica Buonanno, Luisa Ambrosio, Direttrice del “Museo Duca di Martina” nella Villa Floridiana di Napoli, Valter Luca de Bartolomeis, Dirigente Scolastico dell’Istituto ad indirizzo Raro per la Porcellana di Capodimonte G.Caselli – De Sanctis e Real Fabbrica di Capodimonte, Paola Giusti, Curatrice e delle porcellane del Museo di Capodimonte. Maggiori informazioni sul sito: www.buongiornoceramica.it




“Ci vediamo a via Veneto”. In diretta dalle ore 18: ospiti di Chiara Rai il prefetto Francesco Tagliente e sua moglie Mariateresa

“Ci vediamo a via Veneto” oggi la diretta dalle ore 18. al via la seconda puntata della trasmissione giornalistica ideata e condotta da Chiara Rai.

Ospiti della puntata il prefetto Francesco Tagliente insieme a sua moglie Mariateresa che hanno accettato, per la prima volta, di farsi intervistare insieme.

Il programma potrà essere seguito in diretta

Su Facebook all’indirizzo https://www.facebook.com/civediamoaviaveneto/ e sul canale Youtube dedicato (Ci vediamo a via Veneto) o direttamente su questa pagina dove è stato predisposto il riquadro per seguire la trasmissione che resterà poi disponibile per le visioni in differita.



Con il nuovo format web tv, Chiara Rai ci offre l’opportunità di vedere nuove pagine di cultura e attualità segnate da grandi personaggi, dal mondo delle istituzioni a quello dello spettacolo, che hanno contribuito scrivere la storia del nostro Paese.

Sono interviste che solleticheranno la curiosità e la voglia di conoscere episodi ancora inesplorati dei personaggi che siedono nel salotto esclusivo romano. Una chiacchierata informale che prova ad apre nuovi scenari in tema di attualità.

La location è sicuramente esclusiva: il prestigioso salotto dell’Harry’s Bar di Pietro Lepore, nel cuore di Roma. Il locale più famoso della via della Dolce Vita, strada conosciuta in tutto il mondo per essere diventata espressione dei grandi film d’autore e red carpet di attori, registi italiani e celebrità che, anche grazie agli scatti del King dei Paparazzi Rino Barillari, si sono affermati nel panorama internazionale nonché centro di attività legate al cinema e alla cronaca rosa d’eccellenza.

La ricetta delle interviste è semplice ma virale: ospiti variegati che provengono da diverse realtà. La parola d’ordine è conoscere e curiosare per acquisire notizie dietro l’angolo. Ci vediamo a via Veneto è nata dall’idea di un gruppo di giornalisti che intendono far parlare con maggiore intensità una strada che ha regalato a Roma e al mondo tante emozioni.




Ciampino elezioni, idee a confronto sull’aeroporto

CIAMPINO (RM) – Cliccare sull’immagine del candidato per sentire cosa ha detto riguardo l’aeroporto Pastine di Ciampino

Giorgio Balzoni candidato a sindaco Ciampino [Partito Democratico]
Daniela Ballico candidata a sindaco Ciampino [Coalizione centrodestra]
Carmen Pizzirusso candidata a sindaco Ciampino [CasaPound]
Marco Bartolucci candidato a sindaco Ciampino [M5S]
Gabriella Sisti candidata a sindaco Ciampino [Per Ciampino]
Dario Rose candidato a sindaco Ciampino [Coalizione Diritti in Comune]



Stampa Estera, consegnata tessera di socio onorario al Presidente della Repubblica

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, rinnovando un’apprezzata consuetudine, ha ricevuto in udienza una rappresentanza del Consiglio Direttivo dell’Associazione della Stampa Estera in Italia, ASEI, guidata dalla Presidente, la giornalista statunitense Patricia Thomas, la quale gli ha consegnato una tessera di socio onorario della stessa associazione.

Il Presidente, nel dirsi compiaciuto del pensiero, ha rivolto ai consiglieri parole di plauso ed apprezzamento per l’importante lavoro d’informazione che i corrispondenti dei media esteri svolgono per la conoscenza delle realtà italiane nei paesi di provenienza delle varie testate giornalistiche, ricordando il valore e l’importanza che una stampa libera ed obiettiva hanno nell’attuale panorama internazionale. La signora Thomas ha menzionato al Presidente come gli oltre 400 corrispondenti, suddivisi tra le sedi di Roma e Milano rappresentino le testate di oltre 50 Paesi e gli fatto omaggio di alcune pubblicazioni relative al centenario dell’ASEI ed ad altre attività della stessa.

Il  Presidente Mattarella ha sottolineato come sia importante svolgere un lavoro di informazione obiettiva,
sulla base di una linea di seria
professionalità. Ha ringraziato infine per la visita e l’occasione dello
scambio di vedute.




“Ruggine” il quinto album di Alberto Donatelli: 20 anni passati all’insegna del Rock… e si continua

Alberto Donatelli, cantautore e chitarrista, attivo soprattutto nella Capitale, dove è nato e cresciuto, si definisce un ”Rocker artigiano”. Gestisce infatti, in forma indipendente, autonoma ed auto-prodotta tutto quello che riguarda la realizzazione, pubblicazione, distribuzione e promozione della sue canzoni, partendo naturalmente dalla composizione delle musiche e dei testi.

Il video servizio su Alberto Donatelli trasmesso a Officina Stampa del 16/5/2019

Un percorso
musicale all’insegna del Rock, senza vincoli nè compromessi, iniziato nel 2001
che da pochi giorni ha visto Donatelli pubblicare il suo nuovo album intitolato
“Ruggine” contenente 10 tracce tra cui il singolo, che ne ha anticipato
l’uscita lo scorso 12 aprile, e attualmente in promozione radio “La foto che
non puoi scattare” per il quale è stato realizzato anche il videoclip. 

Il rocker si è recentemente laureato in “Disciplina delle Arti, della Musica e dello Spettacolo all’Università di Roma Tre dove ha presentato uno studio incentrato sulla “musica e discografia in Italia”.
La video intervista al rocker Alberto Donatelli

Spesso in Italia ci si lamenta di ascoltare sempre “i soliti nomi”. Quelli che dominano le classifiche, o quelli che riempiono i club per intenderci e si fa fatica a trovare degli spazi in cui poter esplorare nuovi suoni e nuove facce. Ebbene, Alberto Donatelli in questo ultimo ventennio è riuscito a creare i suoi spazi dove poter divulgare la sua musica che rappresenta la sua vocazione principale e quella alla quale terrà sempre fede.




Guidonia, il Giro fa miracoli: meno buche e più passione!

La consigliera Fdi Giovanna Ammaturo: “Con poco più di trentunomila euro
si è fatto molto di più oltre che dare decoro ad una strada che ne aveva bisogno”

Una emozione unica una gara storica che accomuna i cittadini tra ammirazione e eccitazione.
Il ricordo senza tempo di eroiche gesta, di tenacia, sforzo fisico e patriottismo. E’ appena trascorso il 14 maggio quando il Giro d’Italia, quello che si fa in bicicletta dal 1909, ha lambito Guidonia Montecelio durante la quarta tappa Orbetello – Frascati da cui è ripartito con uno starter d’eccezione: il Presidente del Consiglio Conte. Ad accalcarsi nell’ultima discesa di via Formello che da Fonte Nuova ha portato la carovana nella Città dell’Aria, davanti allo stabilimento Buzzi Unicem, c’erano tre consiglieri d’opposizione: Mario Proietti, Mauro De Santis e il capogruppo di Fratelli d’Italia Giovanna Ammaturo che ha detto: “ Sono felice che il Giro sia passato nel nostro territorio, che tutto il mondo abbia visto in TV e sono ancora più serena per tutti i bambini, le famiglie i giovani e meno che
hanno visto per la prima volta o per l’ennesima questa autentica festa di popolo. In parte mi sento soddisfatta per aver fatto emergere il ping pong tra le due amministrazioni grilline di Guidonia e del IV Municipio che si erano appiattite su un impasse economico: chi avrebbe dovuto pagare il ripristino del manto stradale.

Ad ottobre la Capitale declinò l’invito al Giro dopo l’analisi tecnica dirottando all’estrema periferia, in via Marco Simone davanti al Golf &
Country Club della Biagiotti che segna il confine tra Roma e Guidonia Montecelio . A metà aprile il Quarto Municipio a guida M5S si è chiamato fuori per motivi di sicurezza e tecnici.
Il 28 aprile il comitato organizzatore ha interpellato per iscritto il Comune di Guidonia Montecelio per la disponibilità, anche per Villanova ricevendo una diffida da Alia, Comandante della Polizia Municipale e Olivadese ai LLPP per problemi tecnici e di sicurezza a far transitare la più importante corsa in bicicletta d’Europa a causa dello stato delle strade e della impossibilità di garantire il servizio di controllo per carenza di personale.
La denuncia pubblica da me evidenziata attraverso i media della orribile partita a scacchi a danno dello sport, la storia e la bicicletta ha indotto il sindaco Barbet e la sua amministrazione grillina ad avere in considerazione la Comunità e non solo.

Una ventina di minuti forse meno quelli occorsi alla carovana per transitare ma sono bastati ad emozionare oggi quanto ieri migliaia di concittadini assiepati lungo l’itinerario, sui balconi osemplicemente in braccio ai genitori. Il brusio dello sfregamento della catene, il vento che
provocano 218 atleti multi colorati hanno lasciato un sorriso in tutti anche a coloro che si erano arrampicati sui muri o dietro le siepi lasciandoci turbamenti e suggestioni che pensavamo sopiti. I grillini hanno il difetto di piangere sempre miseria di sfornare la litania che mancano i soldi per colpa degli altri anche dopo due anni come fa Barbet in carica.
Facciamoli allora i conti nella seconda Città non capoluogo di provincia in Italia nelle cui casse solo di addizionale IRPEF, su ogni busta paga o di pensione, i residenti versano quasi sette milioni di euro all’anno. Sappiamo che sul conto corrente al 23 di aprile c’erano 20.805.125,37 euro e che il bilancio di previsione 2019 ha accantonato 750.000 euro per
ripristino strade. Il 9 maggio, a sei giorni dal Giro, grazie al dirigente Olivadese si è proceduto ad una gara d’appalto per 33.709,36. Due le ditte che per le specifiche sono state invitate:la GE.SA.CO SRL con un ribasso del 5% e la Cipriani srl di Castel Madama che si aggiudicata l’appalto con un ribasso del 15%. Sono stati spesi 31.588,60 euro ed abbiamo lasciato molte buche in meno per chi vi transita. Agli elettori, il M5S per vincere ha promesso piste ciclabili oltremodo favorendo i collegamenti tra le 9 frazioni, il rilancio delle attività commerciali, turismo, sviluppo delle potenzialità storico culturali. Ci manca che ora si inventino qualche corso, ben retribuito, di antropologia. Con poco più di trentunomila euro
si è fatto molto di più oltre che dare decoro ad una strada che ne aveva bisogno. Bastava così poco per emozionare ed far accapponare la pelle a migliaia di cittadini per creare comunità. Poi se la pineta è stata rasa al suolo come centinaia di alberi, i parchi sono chiusi, l’erba cresce sulle cunette, le strade più centrali sono percorsi da off- road , le palestre sono in balia dei teppisti, le cassaforti svuotate sono gettate dovunque tanto le foto trappole sono sempre fuori uso, e il festival di Fairylands non si fa aspetteremo il prossimo Giro che dovrebbe passare almeno ogni mese perché amministrare si possa tradurre in fatti. Viva il Giro
d’Italia.”

IL CONSIGLIERE di FRATELLI D’ITALIA

Giovanna Ammaturo




Carceri, detenuti e magistrati in campo per il triangolare di calcio “Confronti senza barriere”

Detenuti e agenti di custodia, magistrati e operatori della notte in campo a Rebibbia per il triangolare di calcio ‘Confronti senza barriere’ promosso dalla Casa circondariale e organizzato dalle associazioni Gruppo Idee e Love Cup.

A fare il tifo il Vice Presidente del Consiglio regionale Giuseppe Cangemi, insieme al direttore di Rebibbia Nuovo Complesso, Rosella Santoro, il Garante dei detenuti del Lazio, Stefano Anastasia e il Comandante degli Agenti di Polizia penitenziaria, Luigi Ardini.

In campo, dirette dall’arbitro federale, l’agente di polizia penitenziaria Vincenzo Sangiomo, la Nazionale Rebibbia, formata da detenuti e agenti di polizia penitenziaria allenati dal sostituto Commissario coordinatore polizia penitenziaria, Luigi Giannelli; magistrati e avvocati della Rappresentativa Magistrati Italiani, guidata dal presidente Luca Palamara, e la Love Cup, con in squadra dj, proprietari di locali e forze dell’ordine. Love Cup, guidata da Alex Bucci e Marcello Cuicchi, insieme a Gruppo Idee porta il calcio in tour nelle carceri per contribuire alla rieducazione dei detenuti attraverso lo sport.

“Il sostegno alle carceri del nostro territorio passa anche attraverso la pratica sportiva – ha detto Cangemi salutando le formazioni in campo – il triangolare di calcio a Rebibbia dimostra ancora una volta la forte valenza sociale dello sport che, come istituzione, dobbiamo incoraggiare e supportare. A cominciare dalla manutenzione del campo di calcio di Rebibbia, non proprio in condizioni ottimali, per il quale solleciterò un intervento con l’assestamento di bilancio a giugno”.

Prima del calcio d’inizio, dato l’attrice Raffaella Camarda, madrina dell’evento, le formazioni si sono raccolte in un minuto di silenzio in memoria dell’agente di Polizia penitenziaria Raffaele Cinotti, ucciso il 7 aprile 1981, al quale è stato dedicato il triangolare. Le tre formazioni in campo non hanno risparmiato gambe e fiato ma la Nazionale Rebibbia ha fatto la differenza sconfiggendo le altre due formazioni. A trionfare, lo sport.




La Nuova legittima difesa. Cosa cambia da sabato 18 maggio? Lo spiega il prefetto Francesco Tagliente

Nel corso di una intervista radiofonica il prefetto Francesco Tagliente ha parlato della nuova legittima difesa introdotta dalla legge 26 aprile 2019 n. 36 che entrerà in vigore il prossimo sabato 18 maggio.

Gli abbiamo chiesto di spiegare con parole semplici per i lettori de L’Osservatore d’Italia cosa cambia da sabato per operatori di polizia e cittadini. Ecco cosa ha risposto

“Premetto che il tema della nuova legittima difesa, e in generale quello delle armi, è delicato e complesso anche per gli addetti ai lavori. -Ha detto Tagliente – E’ bene chiarire preliminarmente che il ricorso alle armi non può essere considerato una soluzione ai problemi della sicurezza, semmai è da considerare l’estrema ratio. Chi detiene o porta un’arma deve sapere che, a prescindere della legislazione vigente, dal momento in cui la usa può cambiare la sua vita e quella dei propri familiari”.

L’intervista a Francesco Tagliente

Prima di parlare della nuove legittima difesa introdotta dalla legge 26 aprile 2019 n. 36 e in vigore dal 18 maggio, ritene utile premettere alcune riflessioni sulla disciplina generale delle armi da sparo?

Assolutamente sì. Intanto vanno tenuti distinti acquisto, trasporto, detenzione e porto delle armi da sparo dalla legittima difesa. Con l’entrata in vigore della nuova legge 26 aprile 2019 n. 36 è necessario tenere ben distinta anche la legittima difesa all’interno delle mura domestiche o all’interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale, dalle ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio.

Cosa dice la legge in merito all’acquisto e la detenzione in casa? Per quanto concerne l’acquisto e la detenzione in casa la legislazione vigente è tutto sommato, abbastanza permissiva e chiara: basta chiedere il N.O. all’acquisto certificando il possesso dell’idoneità psico-fisica e quella al maneggio delle armi e fare la denuncia di detenzione, che è stata recentemente semplificata. Dal 14 settembre scorso sono in vigore nuove regole disposte dal decreto legislativo del 10 agosto 2018 n.104. Tra le modifiche c’è la possibilità di denunciare la detenzione inviando una mail tramite posta certificata. Sul tema è bene ricordare che il DL n.104 del 10 agosto 2018, n. 104 dispone che le armi camuffate, come la penna-pistola o bastoni fucile sono considerate armi tipo guerra e non possono più essere detenute.

Ci sono difficoltà per il trasposto di armi? Per il trasporto di armi e parti d’arma tra soggetti muniti della licenza, l’obbligo dell’avviso è assolto mediante comunicazione, almeno 48 ore prima del trasporto medesimo, all’autorità di pubblica sicurezza, anche per via telematica attraverso trasmissione al relativo indirizzo di posta elettronica certificata. La comunicazione deve accompagnare le armi e le parti d’arma.

Sarà più difficile ottenere il porto d’arma per difesa personale? Per ottenere il porto d’arma per difesa personale invece, anche con le nuove regole, oltre il possesso dell’idoneità psico-fisica e quella al maneggio delle armi è necessario dimostrare una ragione valida e motivata che giustifichi il bisogno di andare armati.

E per la legittima difesa in generale? Ben diversa è la questione della legittima difesa per la quale con l’entrata in vigore della nuova legge del 2019 è necessario tenere ben distinta quella all’interno delle mura domestiche o all’interno di ogni altro luogo ove venga esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale, dalle ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio

Come funziona per la legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio? Per la legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio le nuove disposizioni incidono solo sul rimborso delle spese di giudizio. Fuori dall’ipotesi della legittima difesa nel domicilio, pertanto, i presupposti e i requisiti della scriminante restano quelli scolpiti nel primo comma dell’art. 52 c.p. (pericolo attuale di un’offesa ingiusta per un diritto proprio o altrui; difesa necessaria e proporzionata all’offesa). Quindi per il rimborso spese c’è differenza tra gli imputati. L’articolo 8 della legge stabilisce che, nei procedimenti penali nei quali venga loro riconosciuta la legittima difesa “domiciliare”, le spese del giudizio per le persone interessate siano poste a carico dello Stato, mentre analoga previsione non è contemplata per le ipotesi di legittima difesa in luoghi diversi dal domicilio.

Come viene regolata la legittima difesa all’interno delle mura domestiche o di quelle del proprio studio o della propria attività imprenditoriale? La nuova legittima difesa all’interno delle mura domestiche disciplinata dalla legge 26 aprile 2019 n. 36, opera su tre piani diversi: esclusione della responsabilità penale; esclusione o limitazione della responsabilità civile; alleggerimento del peso del procedimento penale, che resta inevitabile.

La difesa è sempre legittima? Sì, agisce “sempre” in stato di legittima difesa colui che “compie un atto per respingere l’intrusione con violenza, minaccia di uso di armi e di altri mezzi di coazione fisica, da parte di una o più persone”.  Se la persona che si difende usa un’arma legittimamente detenuta o un altro mezzo idoneo a difendersi, sussiste “sempre” il rapporto di proporzione tra difesa e offesa.

C’è altro?
Altra novità prevista dalla nuova legittima difesa è contenuta in una modifica al codice civile e stabilisce che l’aggredito non si possa trovare a subire cause di risarcimento per il danno né da parte dell’aggressore né da suoi familiari. Chi si è legittimamente difeso non è responsabile civilmente: il cittadino, se assolto in sede penale, non è obbligato a risarcire il danno derivante dal medesimo fatto in sede civile.

Come si misura il rapporto tra difesa e offesa? Sussiste “sempre” il rapporto di proporzionalità tra difesa e offesa  “Se taluno legittimamente presente nell’abitazione altrui, o in un altro luogo di privata dimora, o nelle appartenenze di essi”, “usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere: a) la propria o la altrui incolumità; b) i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione”.

Ci sono novità per l’eccesso colposo? Sì, c’è la non punibilità di chi si è difeso in stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto. L’art 2 va a modificare l’art 55 del c.p. che disciplina l’eccesso colposo. Con il nuovo testo si esclude la punibilità di chi si è difeso in “stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto”

E per esempio cosa succede a chi si approfitta dei disabili o degli anziani? C’è la non punibilità per chi agisce contro chi approfitta delle “circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa”. La punibilità è esclusa se chi ha commesso il fatto per la salvaguardia della propria o altrui incolumità ha agito” contro chi approfitta delle “circostanze di tempo, di luogo o di persona, anche in riferimento all’età, tali da ostacolare la pubblica o privata difesa

Come vengono regolati il furto in casa e lo scippo? La sospensione della pena è condizionata al risarcimento del danno. “Nel caso di condanna per il reato” di furto in abitazione e furto con strappo “la sospensione condizionale della pena è comunque subordinata al pagamento integrale dell’importo dovuto per il risarcimento del danno alla persona offesa”.

Che succede a chi entra in casa e ruba? Ci sono pene più severe per la violazione di domicilio, per il furto in abitazione e con strappo e per la rapina. Il provvedimento prevede, un inasprimento delle pene nell’ottica di una rafforzata tutela del domicilio e dei luoghi di privato interesse, nonché per le ipotesi di rapina. La modifica si pone nel senso di rendere ancora più severe pene con un innalzamento, in tutti i casi, anche dei minimi edittali.

Per la violazione di domicilio la pena massima ora arriva a 4 anni. La pena è da due a sei anni, e si procede d’ufficio, se il fatto è commesso con violenza sulle cose, o alle persone, ovvero se il colpevole è palesemente armato.

Per il Furto in abitazione e furto con strappo è prevista la reclusione da quattro a sette anni e da cinque a dieci anni se il reato è aggravato.

Per la rapina il minimo edittale viene aumentato di un anno per tutte le circostanza. Nessun risarcimento se si è assolti in sede penale




Concorso musicale città di Veroli: coro e orchestra dell’istituto comprensivo Matteotti di Aprilia conquistano i primi premi

Primo premio al coro Matteotti e primo premio all’orchestra Matteotti, con assegno di 150 euro quale migliore formazione orchestrale. È il risultato ottenuto dalla sezione ad indirizzo musicale dell’Ic Giacomo Matteotti di Aprilia che domenica 12 maggio ha partecipato al primo concorso musicale Città di Veroli, promosso ed organizzato dall’associazione Musikè con il patrocinio del Comune di Veroli.

Un successo che riconosce la bravura dei ragazzi, il tanto lavoro svolto da un team eccezionale: Gabriella Vescovi coordinatore e direttore del coro, Pio Spiriti docente di violino e direttore dell’orchestra, Riccardo Toffoli docente di pianoforte e pianista accompagnatore, Francesco Stella docente di clarinetto, Marco Martelli docente di chitarra e Daniele Dian docente di clarinetto.

L’orchestra Matteotti ha eseguito nella sala del liceo Sulpicio di Veroli: inno composto da Pio Spiriti, Con te partirò portata al successo da Andrea Bocelli e un medley delle musiche degli anni ’70. Il Coro Matteotti ha eseguito “o sing out with pleasure” di Handel e un arrangiamento di Bohemian Rhapsody dei Queen per due voci, pianoforte e violino proposto da Riccardo Toffoli. I solisti partecipanti invece, Eugenio Santori, Sara Valente e Luca Cappetta per pianoforte, Jasmine Buha, Daniela Buha e Emanuel Asofronie per il violino e Luca Elisabeta e Giulia Triolone per clarinetto si sono esibiti nel teatro comunale.

La prima edizione del concorso Città di Veroli ha portato sul palco un totale di 600 iscritti e ben 160 esibizioni circa con una giuria composta da docenti del conservatorio. La Matteotti ha conquistato il primo premio, con il massimo dei voti, 100 su 100 per l’Orchestra composta dalle quattro sezioni strumentali dell’indirizzo musicale.

Il coro Matteotti composto dalla sezione ad indirizzo musicale al completo e da aggiunti di altre classi della secondaria, ha ottenuto il punteggio di 99 su 100, sempre al podio di tutte le scuole partecipanti per la rispettiva categoria a parità di voti con l’Ic zona 3 di Sora. Entrambe le formazioni si sono esibite nel concerto di premiazione, la sera stessa, portando a casa il premio come “migliore formazione orchestrale” e un assegno di 150 euro che la scuola investirà in strumentazione per i ragazzi. L’esibizione serale si è conclusa con una standing ovation che ha commosso tutti: docenti, genitori e allievi.

Un grande sostegno alle attività viene dai genitori che sono una base importantissima per tutta la macchina organizzativa e un grazie va all’organizzazione del concorso per aver realizzato un’iniziativa così bella e prestigiosa per tutti i ragazzi delle sezioni ad indirizzo musicale partecipanti. Importantissimi riconoscimenti sono arrivati anche nella sezione solisti: Buha Jasmine Daniela ha conquistato il terzo posto insieme a Emanuel Asofronie. Cappetta Luca conquista il secondo posto e Buha Maria Jasmine si aggiudicata il primo classificato, il punteggio più alto della sua categoria.

Una grandissima soddisfazione per lei che l’anno scorso ha vinto la borsa di studio “Andrea Di Gioia”, un talento che il prossimo anno continuerà gli studi musicali al liceo musicale di Latina. In appena cinque anni dalla istituzione, l’indirizzo musicale dell’Ic Matteotti di Aprilia si consolida con ottimi risultati nella formazione globale musicale ottenendo riconoscimenti nel campo dello strumento singolo, della musica d’insieme e della pratica corale che sono le grandi aree didattiche della formazione musicale. Per quattro anni consecutivi ha ottenuto il primo premio assoluto come formazione corale: all’internazione di Tarquinia, al concorso Note sul Mare di Roma, al concorso Città di Latina e ora al Città di Veroli. La formazione orchestrale ha ottenuto il terzo premio assoluto al concorso Poggese di Prato e ora il primo al Città di Veroli scontrandosi con altre 9 stupende realtà musicali Smim. Dopo le iniziative del terzo “festival delle Orchestre Pontine memorial Di Gioia” e della vittoria del bando per il piano triennale delle arti, la formazione orchestrale partirà per Rionero in Vulture dove parteciperà al concorso “Si viaggia…re” per poi proseguire il suo viaggio nella vicina Matera per visitare la meravigliosa città durante l’anno in cui è stata insignita del riconoscimento “capitale europea della cultura”.

Quattro giorni di musica, cultura ma anche divertimento. Il coro tornerà ad esibirsi il 26 maggio per il festival “CoralAprilia” al teatro Europa. Il 6 giugno sempre al teatro Europa si proietterà “il viaggio di Marco” il docufilm vincitore del piano triennale delle arti con le esibizioni delle formazioni orchestrali dei Comuni coinvolti: Aprilia, Cisterna, Latina e Cori. Quindi il 7 giugno si bissa nella sala accademica del conservatorio Ottorino Respighi di Latina con delle importanti novità tutte da scoprire.




Palermo, truffe alle assicurazioni: smantellata organizzazione criminale

PALERMO – Su delega della Procura della Repubblica di Palermo i Carabinieri hanno nottetempo eseguito un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP di Palermo, richiesta dalla Procura della Repubblica a conclusione di articolate indagini nei confronti di 41 persone, a vario titolo ritenute responsabili di associazione per delinquere finalizzata alle frodi assicurative, lesioni gravissime, falso, calunnia, autocalunnia, rapina e intercettazione abusiva.

Le indagini – condotte dal Nucleo Investigativo del Gruppo di Monreale – hanno accertato l’esistenza di un’associazione per delinquere operante nella città di Palermo e nel suo hinterland, dedita alla seriale commissione di frodi ai danni delle assicurazioni mediante simulazione di sinistri stradali con lesioni personali, nonché di numerosi altri gravi delitti contro la persona, il patrimonio, la fede pubblica e l’amministrazione della giustizia.

I servizi di osservazione, le intercettazioni e gli altri strumenti di indagine hanno documentato, quasi quotidianamente, una serie continua e ininterrotta di frodi in assicurazioni e reati per lesioni personali inferte con particolare crudeltà. In particolare, i reati consumati presupponevano capacità simulatoria della realtà facendo ricorso alla creazione di complesse messe in scena di falsi sinistri stradali ed alla creazione di documenti falsi, richiedendo lo svolgimento di compiti differenziati (individuazione del candidato cui cagionare le lesioni, individuazione dei mezzi assicurati da fare risultare coinvolti nel sinistro, individuazione del luogo e delle persone da impiegare per causare le lesioni e nella simulazione dei sinistri, gestione delle pratiche di risarcimento con le compagnie assicurative), per cui risultava necessario avere la disponibilità di un congruo numero di persone pienamente consapevoli disponibili a realizzare le frodi.
Per la prima volta in casi simili, il provvedimento cautelare ha colpito anche le vittime compiacenti dei simulati sinistri, i falsi conducenti dei veicoli investitori, i falsi testimoni e i fornitori dei mezzi utilizzati.
Dall’inizio dell’indagine emergevano le figure di REINA Luca, titolare di una agenzia di pratiche assicurative in via Leonardo da Vinci, e di CINTURA Salvatore Andrea, componente della nota omonima famiglia di pregiudicati gravitante nel quartiere cittadino del “CEP-BORGO NUOVO”, quali soggetti al vertice dell’organizzazione che si sono avvalsi di una cerchia ristretta di collaboratori: organizzatori e procacciatori di vittime, testimoni e autisti di mezzi da utilizzare per i sinistri (CAPPELLO Alessio, CINTURA Domenico, NAPOLI Giovanni, BUSCEMI Antonino, SAGHIR Sufiane e ORFEO Giuseppe), nonché di numerose vittime consenzienti, falsi testimoni ed autisti dei veicoli coinvolti nei falsi sinistri.
Alcuni associati, come anticipato, erano “specializzati” nella ricerca delle potenziali vittime dei falsi sinistri, soggetti cercati in contesti cittadini caratterizzati da degrado e povertà.
Di questi soggetti colpisce l’estremo cinismo nel privilegiare l’avvicinamento di persone in precarie condizioni economiche, in alcuni casi anche colpite da disabilità intellettive o da tossicodipendenza, al fine di riuscire più facilmente a contenere le loro successive richieste di denaro.
L’illusoria prospettiva di incassare lauti risarcimenti aveva facile presa su questi soggetti disperati e indigenti, che acconsentivano a subire lesioni di particolare gravità, con la promessa che il risarcimento assicurativo sarebbe stato più consistente quanto più gravi fossero state le fratture che venivano loro inflitte.
L’organizzazione criminale, che nell’ultimo biennio ha incassato circa due milioni di euro quali risarcimento danni per sinistri inesistenti, si faceva carico di seguire il ferito fino alla chiusura della pratica assicurativa, sia perché, oltre alla corresponsione di un anticipo, il mantenimento era una dei punti fermi dell’accordo, sia perché, come facilmente intuibile, dalla permanenza della vittima nella loro disponibilità dipendevano le sorti del buon esito della truffa.
Oltre all’identificazione di tutti i componenti dell’organizzazione, venivano individuate anche le loro basi operative, locali nella loro disponibilità, ove si pianificavano i falsi sinistri stradali e dove materialmente venivano procurate le lesioni, individuandole ne:
l’agenzia di scommesse di via Pietro Scaglione n.67, gestita da membri della famiglia CINTURA;
l’agenzia di infortunistica stradale “Studio Ellerre S.r.l.” di via Leonardo da Vinci, gestita da REINA Luca;
una stalla annessa ad una villa seicentesca sita in via Mango di Palermo, storica roccaforte della famiglia “CINTURA” di Borgo Nuovo, dove sono stati registrati tre episodi nel corso dei quali venivano inferte lesioni;
l’abitazione dell’indagato BOVA Alessandro in via Pietro Scaglione dove è stato registrato un altro episodio di analoga natura.
Le indagini hanno confermato come l’organizzazione avesse ideato un sistema altamente efficiente, al punto che alcuni componenti dell’organizzazione possono essere tranquillamente definiti “partecipanti seriali in sinistri stradali” in virtù del loro coinvolgimento negli ultimi anni in numerosi incidenti.
Tra questi spiccano NAPOLI Giovanni, coinvolto in 10 sinistri stradali (in 6 casi quale danneggiato ed in 4 casi in qualità di responsabile del sinistro) il quale è già indagato nei procedimenti Tantalo e Contra Fides, GIAMMONA Davide, coinvolto in 11 sinistri stradali (in 4 casi quale danneggiato, in 6 casi in qualità di responsabile del sinistro ed in una occasione testimone del sinistro) e CHIODO Salvatore, coinvolto in ben 15 sinistri stradali (in 12 quale responsabile del sinistro ed in 3 casi quale danneggiato).
L’elevatissima pericolosità del gruppo criminale appare evidente e risulta accresciuta dal fatto che tale gruppo, per ricevere cospicui risarcimenti, non si faceva scrupolo di arrecare alle vittime consenzienti gravissime lesioni dalle quali derivavano alte percentuali di invalidità permanente.
In più, le modalità con cui sono state provocate le lesioni sono indicative della spregiudicatezza ed efferatezza insita nei componenti dell’organizzazione.
Ne è riprova la modalità con cui venivano inferte le lesioni ai soggetti consenzienti (ai quali, a differenza di quanto a loro assicurato, non veniva somministrato alcun tipo di anestetico) che venivano loro praticate utilizzando un pesante mattone di tufo, mentre per simulare le abrasioni derivanti dallo sfregamento sull’asfalto venivano utilizzati fogli di carta abrasiva.

L’episodio che meglio rappresenta l’estrema spregiudicatezza e pericolosità del gruppo criminale sgominato dai Carabinieri, è rappresentato dall’intercettazione abusiva condotta dagli stessi ai danni degli inquirenti.
L’organizzazione, allarmata del fatto che due soggetti erano stati convocati in caserma per essere sentiti in merito ad un falso sinistro stradale che li aveva visti coinvolti, installava nel giubbotto di uno di questi un apparato elettronico per eseguire intercettazioni ambientali, riuscendo in parte nel loro intento di intercettare la prima parte dell’esame a cui il teste era sottoposto da parte degli investigatori.
I militari che stavano procedendo all’esame del teste, notando un atteggiamento sospetto di quest’ultimo, si accorgevano che questi celava in una tasca del giubbotto un apparecchio per intercettazioni ambientali che stava trasmettendo in tempo reale su un cellulare in uso ad Alessio CAPPELLO ciò che stava accadendo in tempo reale all’interno degli uffici della caserma dei Carabinieri di Borgo Nuovo.
Per questi motivi a CAPPELLO Alessio e MARANZANO Letterio è stato contestato anche il reato di intercettazione abusiva, con l’aggravante di aver commesso il fatto in danno di pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni.
Proprio questo episodio convinceva TANTILLO Domenico a collaborare con l’Autorità Giudiziaria di Palermo e proprio dal suo racconto emerge chiara l’inaudita violenza nei confronti delle vittime.




Le leggende napoletane raccolte in un libro a fumetti

La presentazione del volume alla libreria Raffaello il 21 maggio 2019 alle ore 18

NAPOLI – Con gli autori dialogherà l’artista illustratore e docente alla scuola italiana di Comix, Paco Desiato, e la rappresentante dell’Iplac per la Campania, la scrittrice Nunzia Gionfriddo

Leggende napoletane, scritto da Emanuele Pellecchia e Francesco Saverio Tisi, con le illustrazioni di Gianluca Testaverde, è un libro a fumetto ˗ il primo di una serie ˗ che ha come protagonista la Napoli ammantata di mistero. Sono tante, sparse nei secoli, le leggende che affollano le sue strade, i vicoli, i palazzi e i sotterranei, e che accompagnano i cittadini come ombre silenziose. In questa prima raccolta si incontrano gli appassionati e maledetti amanti Stefano Mariconda e Catarinella Frezza, dal cui amore, breve e osteggiato, ha tratto origine la storia del “Munaciello”; poi, all’interno dei Girolamini, si viene a conoscenza del novizio Carlo Maria Vulcano, perseguitato dal diavolo; infine, con un salto nei pressi di Capodichino, s’incrocia una dolce ragazza con un segreto inquietante.
Il volume sarà presentato a Napoli martedì 21 maggio alle ore 18 alla libreria di via Kerbaker 35. Con gli autori dialogherà l’artista illustratore e docente alla scuola italiana di Comix, Paco Desiato, e la rappresentante dell’Iplac per la Campania, la scrittrice Nunzia Gionfriddo.
La Phoenix Publishing, sita a via Morghen a Napoli, è diretta da Emanuele Pellecchia. Gli altri membri sono Gianluca Testaverde, editor e illustratore; Luna Cecilia Kwok, vice editor, grafica e art director; Francesco Saverio Tisi, sceneggiatore.

“Il processo di scrittura, per me, è stato lungo e articolato”, precisa Tisi. “Essendo la mia una formazione prevalentemente teatrale, ho dovuto innanzitutto imparare a governare i metodi di scrittura dapprima cinematografica e in seguito fumettistica. Inoltre, era fondamentale che i testi risultassero fedeli alle storie originali, ma fruibili a tutte le fasce di pubblico”.

“Il mio tratto è decisamente realistico e dettagliato”, aggiunge Testaverde, “e pretendo molto da me stesso in termini di qualità, anche se il tempo a volte non lo consente (ma ci provo lo stesso). Di conseguenza, ho cercato di riprodurre in maniera fedele tutte le strade di Napoli, affinché fossero riconoscibili dal lettore, così da farlo sentire ancora più immerso nella lettura e coinvolgerlo maggiormente”.

Ma come è nato questo volume? Lo si legge nella misteriosa prefazione al testo, firmata Anonimo napoletano: “Per comprendere le peculiarità alla base del progetto, bisogna fare un salto indietro nel tempo, a quel giorno freddo e piovoso di metà novembre 2016 in cui Emanuele Pellecchia telefonò a Francesco Saverio Tisi. All’epoca il progetto era fatto di pochi appunti scritti a penna su un taccuino. Mentre Emanuele descriveva la sua idea con passione, Francesco sentiva un brivido percorrergli la schiena. A partire dal giorno dopo, i due appassionati autori passarono pomeriggi a scrivere, pensare, ideare, e in poco tempo buttarono giù l’ossatura di una web serie, da sviluppare in cinque o sei episodi, ciascuno imperniato su una leggenda specifica. La prima sceneggiatura fu basata sulla storia tragica e arcana del Munaciello di cui esistono, tra l’altro, svariate versioni. Dopo qualche mese impiegato tra riprese dei primi episodi e revisioni di sceneggiatura, il progetto fu convertito in un cortometraggio comprendente due leggende principali e vari elementi di altre storie, con inserti in motion comics ideati e realizzati da Gianluca Testaverde, amico di vecchia data di Emanuele. Il contributo, fondamentale, del talento di Gianluca, fece maturare gradualmente la determinazione di ampliare il concept di “Leggende Napoletane”, introducendo l’idea di un albo a fumetti”.

“La Phoenix Publishing ˗ racconta Pellecchia ˗ nasce dalla volontà di realizzare sogni anche su carta, infatti, è una costola della Phoenix Production Srls., già azienda di produzione e noleggio video”.
Leggende Napoletane risulta più di un fumetto, è un viaggio, una guida verso un mondo di misteri, di storie tramandate di generazione in generazione. Uno sguardo innovativo nei confronti di una tradizione che sopravvive nei secoli e per questo da non perdere di vista.
“La Phoenix si propone di mantenere un’identità dal sapore originale, cinematografico e, spesso, anche controcorrente ˗ continua il direttore ˗. Il suo tratto distintivo è sicuramente quello di riuscire ad unire diversi tipi di espressione artistica, dalla narrativa alla saggistica passando per il fumetto fino al cinema”.

Qualche piccola anticipazione su progetti futuri?
“Ne abbiamo in serbo molti, e non distoglieremo l’attenzione da opere ricche di Storia e di mistero, sia in campo editoriale che cinematografico”.