Sanremo 2019, vince Mahmood, Ultimo secondo e terzo Il Volo

Mahmood vince il 69/o festival di Sanremo con il brano Soldi. Ultimo secondo classificato con il brano I tuoi particolari. Il Volo si classifica terzo con il brano Musica che resta.

Grazie mille a tutti, non ci sto proprio credendo: e’ incredibile“. E’ visibilmente incredulo Mahmood all’annuncio della sua vittoria al festival. Virginia Raffaele lo abbraccia e gli dice: “E’ tutto vero”.

Fischi e contestazioni in platea e in sala stampa al momento in cui è stata resa nota la classifica finale del Festival di Sanremo che ha dato il via al rush finale tra i primi tre. Le contestazioni all’Ariston sono scattate, in particolare, quando è stato dato l’annuncio che Loredana Bertè, quarta nella classifica finale, era rimasta fuori dal podio del 69/o Festival di Sanremo.

Questa la classifica dei Big dal 4/o al 24/o posto, in ordine: Loredana Bertè, Simone Cristicchi, Daniele Silvestri, Irama, Arisa, Achille Lauro, Enrico Nigiotti, Boomdabash, Ghemon, Ex-Otago, Motta, Francesco Renga, Paola Turci, The Zen Circus, Federica Carta e Shade, Nek, Negrita, Patty Pravo con Briga, Anna Tatangelo, Einar, Nino D’Angelo e Livio Cori.

Il premio Sergio Endrigo per la migliore interpretazione del 69/o festival di Sanremo va a Simone Cristicchi, con il brano Abbi cura di me. A Cristicchi anche il Premio “Giancarlo Bigazzi” per la miglior composizione musicale, assegnato dall’Orchestra del Festival.

E’ Daniele Silvestri per il brano “Argentovivo” a vincere il Premio “Sergio Bardotti” per il miglior testo, assegnato dalla Giuria degli esperti. Daniele Silvestri si aggiudica anche il Premio della Critica intitolato a Mia Martini. Silvestri, che nelle 5 serate del festival si è esibito con Rancore, ha conquistato 41 voti su 127 per il premio dedicato a Mimì. Trentacinque voti per Simone Cristicchi, 12 per Loredana Bertè. Centoventisei i voti validi, 1 scheda nulla. E Daniele Silvestri fa bottino pieno. La sua Argentovivo si aggiudica anche il Premio della Sala Stampa Lucio Dalla. Trentasette i voti della Sala Stampa Radio-Tv-Web per il premio intitolato a Lucio Dalla; 30 i voti per Loredana Bertè, 28 per Cristicchi. Hanno votato 189 testate accreditate: 187 voti validi, 2 schede nulle.

E’ Ultimo con il brano “I tuoi particolari” a vincere il premio TIMMUSIC al 69/o Festival di Sanremo, per il brano più ascoltato in streaming sulla piattaforma di TIM dedicata alla musica digitale durante le giornate della kermesse canora. Il riconoscimento è stato consegnato a Ultimo sul palco dell’Ariston da Fulvio Conti, presidente TIM.

Claudio Baglioni, look total white, apre con E adesso la pubblicità, con i ballerini muniti di telecomando e maschere con gli ‘smile’. “Nessuno è perfetto”, dice Claudio Baglioni citando la celeberrima battuta di A qualcuno piace caldo. “E in effetti non lo sai mai se hai fatto bene o male, se c’è stato troppo spettacolo o troppo concorso. Io vi dico e vi giuro che abbiamo fatto tutto il possibile perché restasse nel solco di quello dell’anno passato”. Per Baglioni, “ha vinto la musica, hanno vinto le parole, le speranze di tanti giovani artisti e di altri meno giovani che confidano in quello che accadrà domani e nel vostro affetto, nella vostra attenzione, considerazione, anche critiche. Spero che questo solco non venga smesso, è nello statuto e nella costituzione del festival della canzone italiana. Spero che rimanga tale – conclude, usando parole che fanno pensare a un passaggio di testimone – fino al prossimo Sanremo e a tutti quelli che arriveranno”. 

Dopo l’omaggio al Quartetto Cetra, l’avanspettacolo si fa spazio sul palco dell’Ariston con Camminando sotto la pioggia. “Vogliamo ricordare Erminio Macario”, spiega Baglioni, e poi canta e balla con Virginia Raffaele (stavolta è lei in tailleur pantalone bianco) e con Claudio Bisio. Ma l’ombrello di Bisio non si apre e l’attore finisce sotto la pioggia. “Gli sta bene”, chiosa Baglioni. “Noi siamo del centro, lui è del nord, parla venti volte più veloce di noi. E poi secondo me di Claudio ce n’era già uno che bastava”. Virginia. “Stai diventando di nuovo dittatore”. Baglioni: “Fosse anche per l’ultima volta, ma sì”.




Nemi, alla riscoperta dei libri per i più piccini: domenica alle 16 l’evento. L’associazione “Tempesta” invita alla partecipazione

NEMI (RM) – Evento dedicato ai più piccini quello in programma domenica alle 16 a Nemi presso la sede dell’associazione culturale Tempesta in via C. Alberto, 7. Gli organizzatori proporranno delle letture dedicate ai più piccini che poi voteranno il libro più bello.

Una prima iniziativa quella di domani che rappresenta un punto aperto di incontro, di aggregazione e di scambio attraverso la realizzazioni di eventi culturali, progetti di solidarietà sociale e di promozione culturale del territorio. E dopo le premiazioni grandi e piccini giocheranno e faranno merenda tutti insieme. L’invito è dunque quello a partecipare a questo primo appuntamento con la cultura per i più piccoli.

Paolo Garofalo presidente dell’associazione Tempesta spiega le attività che verranno intraprese sul territorio



Genzano, il ministero per i Beni Culturali ha inserito la biblioteca comunale tra le architetture del secondo 900

La Biblioteca comunale di Genzano di Roma è stata inserita tra le architetture di interesse del secondo ‘900 dal Ministero per i Beni e le Attività culturali. La Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane è l’ufficio del Ministero dedicato alla contemporaneità; il suo compito principale è di promuovere e incentivare l’arte e l’architettura contemporanee, a cui si aggiunge la “mission” di avviare processi di riqualificazione delle periferie urbane.

La Biblioteca di Genzano, attiva da oltre 30 anni, è una realtà dinamica presente e viva nel territorio, che opera non solo nel campo del libro, ma anche nella realizzazione di iniziative per sviluppare e migliorare le conoscenze formative e culturali delle persone, attraverso corsi, laboratori, incontri, mostre. La nostra struttura vanta un cospicuo patrimonio documentario, con oltre 40.000 testi a stampa, di cui almeno 6.000 per ragazzi. È dotata di una nutrita sezione di storia locale, che contiene oltre 1.400 volumi, riguardanti la storia e le tradizioni del territorio e di una sezione specializzata in nuove tecnologie.

Ricordiamo che è l’unico esempio, nei Castelli Romani, di biblioteca inserita in una struttura concepita e pensata appositamente per la fruizione dei servizi bibliotecari. La biblioteca è intitolata a Carlo Levi, scrittore, pittore e giornalista tra i più significativi del Novecento.

È possibile consultare la scheda del Mibact selezionando “cerca/aggiorna” e inserendo nel campo Regione “Lazio” e nel campo “Denominazione” Centro culturale Carlo Levi al seguente indirizzo:

http://www.architetturecontemporanee.beniculturali.it/architetture/index.php



Bracciano, scoperto covo con un chilo di esplosivo: 2 arresti

ROMA – Al termine di un servizio di osservazione e pedinamento scattato nell’ambito di un’attività antidroga, i Carabinieri della Sezione Operativa della Compagnia di Bracciano hanno arrestato 2 persone di origini sarde di 20 e 28 anni, entrambi con numerosi precedenti alle spalle, con le accuse di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e detenzione di armi, esplosivi e arnesi per lo scasso.

I militari, avuto sentore di una probabile base di spaccio in una villetta alle porte di Bracciano, hanno fatto scattare una perquisizione: all’interno, i Carabineiri hanno sorpreso due persone, un 20enne nato a Bracciano ma con origini sarde e un 28enne di Nuoro, entrambi con numerosi precedenti alle spalle, in possesso di un sacco ed alcuni secchi contenenti, complessivamente, 5 Kg di marijuana. Sul conto del 28enne, inoltre, è emerso un provvedimento di rintraccio poiché, detenuto nel carcere di Alghero dove stava scontando un cumulo pene di 19 anni per vari reati – tra cui tentato omicidio, rapina e detenzione di armi – il 23 marzo dello scorso anno, approfittando del regime di semilibertà per motivi lavorativi che gli era stato concesso, aveva fatto perdere le proprie tracce.

Nel corso delle perquisizioni scattate nel villino, i Carabinieri hanno scoperto ben altro: un covo dove nascondevano 3 fucili e 5 pistole – tutte armi con matricola abrasa – una pistola giocattolo priva di tappo rosso, centinaia di cartucce di vari calibri, 5 candelotti di esplosivo in gelatina per un peso complessivo di oltre 1 Kg, un giubbotto antiproiettile, barbe finte, passamontagna, piedi di porco e un piccolo ariete artigianale – in gergo chiamato “marmotta” – utile a scassinare e far esplodere gli sportelli bancomat.

Considerata la pericolosa natura del materiale sequestrato, sono dovuti intervenire anche i Carabinieri Artificieri del Comando Provinciale di Roma che hanno messo in sicurezza gli esplosivi trasportandoli in luogo sicuro.

Per i 2 arrestati si sono aperte le porte del carcere di Civitavecchia in attesa di processo.




Gli angeli dei nostri tempi: i volontari dell’associazione Chiara per i bambini del Mondo

Come asseriva Wim Wenders “gli angeli dei nostri tempi sono tutti coloro che si interessano agli altri prima di interessarsi a sè stessi”. Forse Wenders parlava anche dei volontari dell’associazione Chiara per i bambini del Mondo. Li ho conosciuti ed ho avuto la possibilità di poterci passare alcune significative serate insieme ad assistere dei senzatetto presso la stazione di Roma Termini.

La video intervista a Luciano Biazzetti fondatore dell’associazione

La prima serata siamo partiti in nove in un furgoncino colmo di capi di abbigliamento e cibo natalizio tra cui non potevano mancare qualche cassa di champagne e prosecco per brindare. Era la notte del 25. Luciano Biazzetti è il padre dell’associazione, l’autista del furgone e soprattutto un uomo di rara gentilezza ed esperienza. Col sorriso sulle labbra ti racconta per ore le sue innumerevoli avventure tra persone indigenti e bisognose ma anche tra i bambini dell’Africa e del Brasile dove Chiara per i bambini del mondo ha tirato su con le proprie mani una scuola. Cos’ è riuscita a dare nuova vita ad una favela largamente colpita dalla povertà, dalla criminalità ma dove vive anche una grande voglia di cambiare. Quando salgo sul furgone con la telecamera, inizio a guardarmi intorno e a fare la conoscenza degli altri volontari. C’è chi segue Luciano da 4 mesi, chi da 2 anni, chi da 5 anni. Sono padri di famiglia, insegnati, ragazzi giovani che due volte a settimana decidono di dedicare il loro tempo agli altri. Arriviamo alla Piazza dei Cinquecento, lì dove fermano tutti gli autobus. Spento il motore si avvicina un clochard. Porta la sua casa tra le mani tenendo il suo piccolo guardaroba nello zaino raccattato chissà dove. Ci sorride e ci saluta, “vi stavo aspettando, auguri”. Mercoledì, 2 gennaio sono morti di freddo due senzatetto a Milano e Roma.

Ora capisco, parlando con queste persone che il freddo è uno dei loro nemici più acerrimi contro il quale nulla si può fare. In pochi minuti i volontari sistemano il tavolo e predispongono le derrate alimentari. Si avvicinano in molti: stranieri, forse immigrati e molti italiani. Mi colpisce subito una signora anziana distinta e di una cordialità antica. Chiede se può servirsi e mangiando ci racconta la sua storia. La prima di tanti vissuti personali che conoscerò con l’associazione. La signora ci spiega che è costretta a cibarsi alla mensa dei poveri dato che la sua misera pensione le permette di pagare solo un piccolo bugigattolo per dormire riparata dal freddo. Un altro signore (da 46 anni in strada) dalla capigliatura bizzarra e dalla parlantina svelta dorme in macchina a San Lorenzo e durante il giorno si dedica al volantinaggio. Un altro invece mi confessa di dormire sotto al Cnr (consiglio nazionale delle ricerche) e di sentirsi una cavia. Secondo lui il problema principale è il lavoro. Non sbaglia: molti di quelli che vengono per un caffè caldo e una fetta di panettone sono uomini di una cinquantina di anni che hanno perso il lavoro e che combattono con struggente sussiego per non barattare e perdere la loro dignità.

Mi sono domandato come si faccia in uno stato del genere. Forse travisando quelle difficoltà in un racconto mentale che ripetuto all’infinito diventa prima realtà e, poi, la loro salvezza: un signore mi ha detto che quando si sveglia la mattina si alza, fa colazione e va a prendere un po’ di sole per Roma mentre fa una passeggiata ammirando i monumenti. Quella sera del 25 dicembre ho visto persone chiedere un aiuto che mai avrei pensato avessero bisogno. Sono stato tradito dalla loro umiltà nell’avvicinarsi e nel chiedere. Mi ha sferzato il cuore, l’educazione di due bambini di forse 6 o 7 anni accompagnati dai propri genitori.

Il nostro Babbo Natale, Valerio, ha regalato loro un paio di guanti e una sciarpa. Anche mercoledì 2 gennaio, Chiara bambini per il mondo era a Roma Termini. Durante il tragitto Luciano ha raccontato di quando portavano il loro aiuto anche alle persone che dormono alla stazione Tiburtina. Lì i senzatetto si raggruppano in fazioni spesso contraddistinte dalla differente nazionalità e, sovente, la serata termina in una pericolosa rissa per tenere qualche vestito in più. Questa volta, a Roma Termini, i volontari hanno portato decine di cartoni colmi di capi di abbigliamento. Il freddo è tagliente. I clochard si ammassano come in uno sciame e terminata la raccolta non restano neanche quella decina di scatoloni, divenuti ormai mura di una casa. Tra loro spicca una ragazza di nome Chiara (fittizio) che dice di studiare ingegneria informatica all’Università nonostante siano anni che vive per strada. Al caldo del primo piano della stazione, ci intrattiene con una sinfonia al pianoforte.

Un altro signore straniero si avvicina per ringraziare e per spendere due parole con noi. Vuole raccontarci come è la vita per strada. L’uomo denuncia la mancanza di strutture che dovrebbero raccogliere quasi 10 mila persone (le strutture preposte all’accoglienza del comune di Roma possono raccogliere massimo 1533 persone), tutti hanno diritto ad un riparo. Ci spiega perché è così incessante soprattutto la richiesta di pantaloni nuovi: durante la notte con un taglierino bucano le tasche per rubare il portafogli. “Il problema più grande -confessa- non sono i soldi ma i documenti”. Una volta persi, l’iter per riacquisirli diventa eccessivo. Così si diventa degli invisibili. Il giovane è schietto e confessa di aver commesso, anche se saltuariamente, dei piccoli furti per poter sopravvivere. Ma la criminalità nelle ore più buie intorno a Termini è terribile. Gli chiediamo dove dorme. C’è chi prende sonno al caldo della stazione prima di essere buttato fuori al gelo per passare la notte, chi tra due intercapedini, chi dorme addirittura in piedi, chi su un carrello per prevenire i molti furti, chi sulla linea di autobus N7, quella notturna.

Prima di andarcene un clochard ha chiesto ad un nostro volontario: “Roberto, tornate anche lunedì?”. E facendoci gli auguri e stringendoci le mani, molti ci hanno ringraziato per la nostra amicizia, per il nostro affetto, per le nostre chiacchierate e per un po’ di normalità. A pensarci bene Wenders non aveva tutte le ragioni. Dalla in una sua canzone affermava: “Gli angeli, Sono milioni di milioni e non li vedi nei cieli ma tra gli uomini sono i più poveri e i più soli quelli presi tra le reti”.




Catania, operazione Narcos: 17 arresti. Sgominata rete di spaccio

Nella mattinata odierna, su delega della Procura della Repubblica di Caltagirone, i Carabinieri del Comando Provinciale di Catania, coadiuvati da militari della Compagnia di Intervento Operativo del XII Reggimento “Sicilia”, dello Squadrone Eliportato Cacciatori “Sicilia”, del Nucleo Cinofili
di Nicolosi e del 12° Nucleo Elicotteri, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Caltagirone, nei confronti di 17 soggetti ritenuti responsabili, a vario titolo, di detenzione, spaccio e traffico di sostanze
stupefacenti.
Il provvedimento trae origine da un’articolata attività investigativa, denominata convenzionalmente “Narcos”, condotta dalla Compagnia Carabinieri di Palagonia a cavallo tra il 2017 ed il 2018, che ha consentito di:

  • acquisire molteplici elementi a carico degli indagati, inseriti in una collaudata rete di spaccio di sostanze stupefacenti, in particolare cocaina, marijuana ed hashish, che tentava di acquisire il controllo esclusivo della “piazza” di Scordia, con consolidati canali di approvvigionamento dal capoluogo etneo, Palagonia, Lentini (SR) e, in misura minore, da altri centri dell’isola;
  • rilevare le ripetute violazioni di uno dei promotori dell’attività di spaccio, che pur trovandosi agli arresti domiciliari continuava a gestire e coordinare l’azione dei numerosi “pusher”, ordinando
    personalmente le azioni da adottare, senza risparmiare minacce, nei confronti di quelli che non si attenevano alle sue disposizioni. In una delle conversazioni intercettate così sollecitava l’interlocutore a reperire la somma di denaro dovuta per la droga: “dicci che si vendono anche alle loro madri…”. In altra circostanza, dopo aver parlato con un giovane che manifestava dubbi sulla somma da consegnare per la chiusura di un vecchio conto, si faceva ripassare al telefono il cugino e con tono perentorio gli diceva: “sbattilo al muro direttamente”;
  • individuare alcuni tra i principali luoghi di riferimento per lo spaccio di stupefacenti a Scordia,
    come la villa comunale, la piazzetta prospiciente la Chiesa di San Giuseppe, la scalinata di via Guccione, nei pressi del Liceo Scientifico Ettore Maiorana, e il locale gestito da uno degli indagati, emblematicamente denominato “club dei picciotti”;
  • trarre in arresto, nel corso delle indagini ed in circostanze diverse, 5 persone in flagranza di reato, denunciarne altre 2 in stato di libertà e identificare un rilevante numero di acquirenti, provenienti da diversi paesi del calatino;
  • recuperare complessivamente oltre 200 dosi di sostanze psicotrope, materiale vario per il confezionamento ed alcuni appunti manoscritti, relativi ad una vera e propria contabilità dell’attività illecita, con la puntuale annotazione delle quantità, del corrispettivo in denaro e delle “giornate di riposo”.
    Dal complesso dell’attività investigativa, si può stimare in diverse centinaia di grammi il volume di stupefacente trattato quotidianamente dagli indagati, per un valore di oltre mille euro (per uno dei pusher più attivi, nel corso delle indagini, sono stati complessivamente censiti oltre 25.000 contatti telefonici, inequivocabilmente finalizzati alla cessione al dettaglio di sostanze stupefacenti).

7 soggetti sono stati tradotti presso i competenti istituti di pena, 8 sono stati posti in regime di arresti domiciliari, mentre 2 provvedimenti sono stati notificati a soggetti già detenuti.

Soggetti destinatari di misura cautelare in carcere:

  1. CARUSO Rocco, cl. 1982;
  2. LA PORTA Cetti, cl. 1988;
  3. GUTTUSO Francesco, cl. 1989;
  4. ANZALDI Federico, cl. 1990;
  5. PASHA Roberto, cl. 1996;
  6. BRANCATO Salvatore, cl. 1989;
  7. BONIFACIO Domenico, cl. 1991;
  8. GAMBERA Antonino, cl. 1969;
    Soggetti sottoposti misura arresti domiciliari:
  9. COSENTINO Antonino, cl. 1976;
  10. YEBOAH Patrick Kwame, cl. 1990;
  11. FRATULLO Brian Antony, cl. 1998;
  12. DI SILVESTRO Giuseppe, cl. 1974;
  13. S. E., cl. 1991;
  14. T. S., cl. 1996;
  15. F. A., cl. 1997;
  16. T. M., cl. 19970;
  17. P. S., cl. 1998.



Il giornalista Paolo Borrometi cittadino onorario di Bracciano, il Sindaco Armando Tondinelli: “Un esempio da seguire”

BRACCIANO (RM) – Paolo Borrometi sarà presto a Bracciano per ritirare simbolicamente un riconoscimento che gli è stato concesso dall’amministrazione di Armando Tondinelli: la cittadinanza onoraria di Bracciano.

La decisione è stata presa in quanto Borrometi “Rappresenta – si legge nel testo firmato dal Sindaco Armando Tondinelli – in un mondo sempre più dominato dall’individualismo e dall’egoismo, un esempio a cui guardare non soltanto come modello di giornalismo libero e indipendente ma anche come ad un cittadino dotato di profondo senso di giustizia”.

Il giornalista Paolo Borrometi, originario della provincia di Ragusa, vive sotto scorta dall’agosto del 2014 a causa delle continue minacce da parte di Cosa nostra. E’ finito nel mirino dei boss per le sue inchieste “scomode”.

Il Sindaco Armando Tondinelli ha voluto fortemente che Borrometi diventasse cittadino onorario di Bracciano affinché il suo esempio sia una virtuosa e positiva sollecitazione per la città di Bracciano che si ispiria ai più alti principi di legalità e giustizia: “Laddove esistono persone che come Borrometi – ha detto Tondinelli – sacrificano la loro libertà personale nel nome della legalità e dell’interesse collettivo di perseguire verità e giustizia, dev’esserci dall’altra parte una società pronta a riconoscere questo impegno civico a farne tesoro ed ispirarsi ad esso. Ecco perché ho voluto fare dono della cittadinanza onoraria al giornalista Paolo Borrometi. Ci siamo sentiti telefonicamente e presto sarà a Bracciano per condividere con la cittadinanza questo momento importante. Borrometi è un nostro concittadino adesso e gli riserveremo una calorosa accoglienza”.

Nelle motivazioni della concessione della cittadinanza si legge: “Per l’elevato senso civico dimostrato sfidando le mafie in nome della verità e della giustizia, contribuendo, con le proprie inchieste, a portare alla luce gravi reati legati alle organizzazioni mafiose e diventando così un esempio da seguire sia come giornalista che, soprattutto, come uomo e cittadino”.




Stadio della Roma, chiesto il rinvio a giudizio per Adriano Palozzi e altri 14

La Procura di Roma ha chiesto il rinvio a giudizio per 15 persone nell’ambito dell’inchiesta sul nuovo stadio della Roma. I pm hanno chiesto il processo, tra gli altri, per l’imprenditore Luca Parnasi, per l’ex vicepresidente del Consiglio della Regione Lazio, Adriano Palozzi, per l’ex assessore regionale, Michele Civita, per il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Davide Bordoni e per il soprintendente ai beni culturali di Roma, Francesco Prosperetti.
    Contestati, a seconda delle posizioni, i reati di associazione a delinquere, corruzione e finanziamento illecito.

A dicembre ad Adriano Palozzi sono stati revocati gli arresti domiciliari ed è tornato al suo posto come se nulla fosse. Arrestato lo scorso 13 giugno in seguito all’indagine della Procura di Roma in merito al progetto di stadio della As Roma, a Tor di Valle.

L’istanza presentata dall’ avvocato Francesco Scacchi, legale del consigliere regionale sospeso a seguito delle note vicende sullo Stadio della Roma, è stata accolta.

La notizia è stata annunciata da Palozzi, che su facebook ha scritto un eloquente post: “A volte nella vita tutto fila liscio e a volte accadono imprevisti, l’importante è saper reagire trasformando i problemi in opportunità. Più forti di tutto! Più forti di prima e a testa alta! Vi abbraccio forte!”.

Adriano Palozzi è “combattivo, in forma, e positivo”. Palozzi, per cui è stato disposto l’obbligo di firma, può tornare sedere in consiglio, cosa che sancisce la fine dell’esperienza di Roberta Angelilli che, in qualità di prima dei non eletti, aveva fatto il suo ingresso alla Pisana aderendo al gruppo guidato da Stefano Parisi.

Ma, oltre al ruolo di consigliere regionale, in ballo c’è quello di vice presidente del consiglio, oggi ricoperto da Pino Cangemi, su cui pende il ricorso al Tar presentato da Palozzi. 




Classifica Jacdec: è finlandese l’aerolinea più sicura al mondo

È la Finnair, compagnia aerea di bandiera finlandese, il vettore più sicuro al mondo nel 2018 secondo il centro di ricerca tedesco JACDEC, che analizza la sicurezza dei voli nel trasporto aereo.

Infatti,una classifica indica che Finnair ha il minor numero di guasti, incidenti legati alla sicurezza del volo e feriti tra le 100 maggiori compagnie aeree del mondo.

A Finnair viene assegnato un indice di rischio del 93,91%, il valore più alto che le ha permesso di primeggiare, la compagnia non ha avuto incidenti gravi dagli anni ’60 né problemi tecnici, persino durante l’addestramento o i lavori di manutenzione del personale. Fanalino di coda di questa speciale classifica è la compagnia Garuda Indonesia, con un indice di rischio del 52,11%.

La classifica JACDEC viene pubblicata dal 1973, e si basa sull’analisi delle informazioni di incidenti e problemi tecnici degli aeromobili delle 100 maggiori compagnie aeree del mondo.




Fiano Romano, arrestato rapinatore di banca

FIANO ROMANO – I Carabinieri della Stazione di Fiano Romano hanno arrestato un italiano 22enne, del posto e già noto alle forze dell’ordine, per il reato di rapina aggravata.

Il giovane, a volto scoperto e armato di coltello, dopo essersi introdotto, intorno alle ore 13.00, all’interno della filiale di banca Intesa San Paolo di via A. Moro, ha minacciato la cassiera facendosi consegnare la somma contenuta nella cassa in quel momento, ammontante a poco più di 100 euro, per poi fuggire a piedi per le vie limitrofe.

I militari a seguito dell’immediato intervento hanno riconosciuto il giovane rapinatore, poiché già in passato si è reso protagonista di reati specifici. Il giovane poco dopo è stato rintracciato presso la propria abitazione dove a seguito della perquisizione domiciliare è stata rinvenuta la somma asportata, e successivamente restituita al direttore della filiale. Nel corso delle indagini i militari hanno rinvenuto e sequestrato anche il coltello da cucina, abbandonato dal rapinatore a pochi metri dalla banca.

Dopo l’arresto il giovane è stato portato presso la casa circondariale di Rieti, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.




Marsala, “Città aperta”. L’assessore Ruggieri: “I lavoratori saranno impegnati in servizi di pubblica utilità”

Sono in totale 15 i cittadini impegnati da questa settimana nel progetto “Città Aperta” promosso dal Piano di Zona del Distretto sociosanitario 52, di cui Marsala è comune capofila. “L’obiettivo, afferma l’assessore Clara Ruggieri, è quello di sostenere nuclei familiari in grave stato di disagio sociale , cui verrà erogato un contributo economico a fronte dello svolgimento di attività di pubblica utilità”. Una prestazione lavorativa per un periodo complessivo di 10 mesi e per 20 ore settimanali, con un corrispettivo mensile di 500 euro. Dei 15 cittadini ammessi, sei sono stati segnalati direttamente dai servizi territoriali; mentre gli altri nove sono stati selezionati dal Comune di Marsala (Segretariato sociale) a seguito di Avviso Pubblico in cui si riportano i requisiti richiesti: tra gli altri, situazione reddituale e stato di disoccupazione. Le attività di pubblica utilità comprendono, principalmente, la cura del verde pubblico a Villa Cavallotti, nonchè nei quartieri di Sappusi e Amabilina, in collaborazione con gli operai comunali.