Stop plastica in mare: da Torvaianica a Palermo volontari all’opera

TORVAIANICA (RM) – Raccolte decine di rifiuti sia sull’arenile che in acqua a Torvaianica. L’opera di bonifica grazie alla delegazione del Movimento ecologista Ecoitaliasolidale in occasione dell’Earth Day, la ricorrenza nata il 22 Aprile 1970 negli Usa per evidenziare la necessità di conservare le risorse naturali della Terra. Le iniziative si sono articolate da Torvaianica fino a Palermo e all’isola di Pantelleria. “Dopo la raccolta in spiaggia – hanno fatto sapere dal Movimento ecologista – con un gruppo di Sub abbiamo raccolto numerosi rifiuti in mare intorno alla Riserva di Tor Paterno che anch’essa è interessata alla diffusione in mare della plastica. Quest’anno il nostro impegno è per chiedere lo ‘Stop alla plastica in mare’, con una serie di iniziative di informazione specifica in materia di inquinamento della plastica sulle coste italiane.”

I mari del mondo sono invasi dalla plastica

Da uno studio coordinato dall’Università della Georgia è stato calcolato con precisione la quantità di plastica gettata nei mari: ben il 5 per cento di quella prodotta nel mondo finisce ogni anno fra
le onde. Complessivamente fra bottiglie, tappi, rivestimenti, imballaggi, si parla di 12,7 milioni di tonnellate che inquinano fortemente il mare. E il vero problema della plastica è il suo tempo di decomposizione, infatti per una bottiglia sono necessari circa 20 anni e circa un secolo per posate di plastica o accendini. Inoltre da non sottovalutare che le microparticelle di plastica vengono ingerite dai pesci che le scambiano per plancton, il loro cibo, e che successivamente tale sostanze nocive vengono ingerite da noi mangiando il pesce, con evidente pericolo per la salute.

Il Mediterraneo tra le acque più inquinate

Se il trend di inquinamento della plastica in mare prosegue con questi ritmi e senza adeguate soluzioni in termini anche di leggi specifiche per la diminuzione dell’utilizzo della plastica, secondo lo studio della Fondazione Ellen MacArthur presentato in occasione del Forum economico mondiale di Davos, nel 2050, in termini di peso, gli Oceani potrebbero contenere più bottiglie di plastica che pesci e tra le acque più inquinate vi è proprio il Mediterraneo.

L’appello di Ecoitaliasolidale ai vacanzieri e alle istituzioni

“Chiediamo come Ecoitaliasolidale con queste iniziative, – dicono ancora dal Movimento ecologista – in vista del prossimo periodo estivo, una particolare attenzione da parte di tutti i vacanzieri al fine di non lasciare sulle spiagge ed in mare ogni sostanza o materiale che possa inquinare ed al contempo chiediamo alle Istituzioni di adottare provvedimenti sanzionatori piu’ incisivi per i trasgressori, una maggiore fruibilità nelle spiagge degli appositi contenitori per conferire i rifiuti differenziati , nonché rafforzare i servizi di pulizia. Azioni concrete proprio nella giornata dell’Earth day perché la lotta alla plastica in mare – concludono da Ecoitaliasolidale – non termina con la bella stagione e il rischio del 2050, più plastica in acqua che pesci, è dietro l’angolo “.




Napoli, Museo Diocesano: ancora una settimana per ammirare “La Madonna col Bambino in una ghirlanda di fiori”

NAPOLI – Ancora una settimana per ammirare “La Madonna col Bambino in una ghirlanda di fiori” dipinto da Peter Paul Rubens e Juan Brueghel il vecchio e realizzato nel primo quarto del seicento. Questo vero e proprio gioiello resterà esposto fino al 30 aprile al Museo Diocesano del Complesso Monumentale Donnaregina. Un dipinto a “quattro mani” che racchiude due opere in una, ed ha come soggetto raffigurato la Vergine col Bambino incorniciata da un’elaborata ghirlanda di fiori dipinta da Brueghel il vecchio, il linguaggio pittorico è figurativo, mettendo in rilievo la bravura dell’artista a non tralasciare nessun dettaglio, sia nell’abbinamento dei colori, e sia con le sfumature. Il tema dei fiori e anche degli animali erano particolarmente apprezzati nel mondo fiammingo, dove si configuravano quale risposta alla Riforma protestante che negava la validità delle rappresentazioni della Vergine o dei Santi, mentre la Maria col Bambino è dipinto da Rubens, ed ha un linguaggio pittorico con i colori che si fonde bene nell’intero dipinto.

Di questo dipinto si registrano oltre due versioni analoghe:

Una nelle raccolte del Museo Louvre ed un’altra al Museo del Prado. L’opera è posta in una vetrina apposita di sicurezza nella “Sala Solimena” in alto nella chiesa posta al centro dominando l’intera sala, la collocazione in alto della diocesi dà al fruitore la possibilità di poter vedere una prospettiva diversa di tutta l’intera Chiesa, oltre al dipinto di Rubens-Brueghel ci sono altri dipinti di un’immensa bellezza, la sala Solimena ha un imponente affresco dipinto dal un giovane Francesco Solimena del 1684 dal titolo “Il miracolo delle rose”.

Oltre 300 opere da poter ammirare

L’intero complesso è un vero tesoro per i partenopei da poter fruire, infatti ha oltre 300 opere da poter ammirare tra affreschi, dipinti, oggetti preziosi di oro e argento, reliquie, marmi policromi e statue, fra le quali è molto interessante a sinistra della navata appena si entra nel corridoio si può ammirare le opere di Nicola Fumo del seicento, di materiale di legno intagliato e poi dipinto. Il museo è gestito dall’Arcidiocesi di Napoli, con la sorveglianza della soprintendenza al polo museale di Napoli. All’interno si trovano opere prevalentemente alla scuola napoletana, con opere di Luca Giordano, Francesco Solimena, Massimo Stanzione, Aniello Falcone e Andrea Vaccaro.

Una dimensione dove passato e presente non esistono

lI “viaggiatore” il quale è in visita al Museo Diocesano è immerso in una dimensione dove passato e presente non esistono, ma è una dimensione fuori dal tempo, fruendo appieno la spiritualità dell’opera, ma anche di vivere un’esperienza mistica unica in un contesto dove il Barocco ha potuto esprimersi al meglio dando prova di non voler lesinare con la bellezza. L’intento del Museo Diocesano voluto dal Cardinale Crescenzo Sepe nel 2007 è di voler un luogo dove regna l’armonia tra umanità e religione, rivolto al cielo e alla terra, l’intero Complesso sia la chiesa vecchia gotica che la chiesa barocca è protesa versa la modernità dei nostri tempi, verso l’Europa, ma rispettando la memoria del passato e con l’intento di conservare il proprio spirito identitario. L’intero Museo è teso ad ospitare nuove opere in futuro, ed è affino all’idea polifunzionale, infatti nel suo interno vengono organizzate attività extra museali tra cui congressi o rappresentazioni teatrali, come l’exibition dei Tableaux Vivants da Caravaggio che sta avendo un ottimo successo con la regia di Ludovica Rambelli, ritmicamente scanditi dalle musiche di Mozart, Bach, Vivaldi e Sibellus.

Cenni storici

Le prime testimonianze documentarie di questo luogo risalgono al 780, con molta probabilità in riferimento alla proprietaria dei terreni quando venne citato un complesso monastico presso le mura cittadine, detto: San Pietro al Monte di Domina Regina. Il complesso è stato abitato da monache italo-greche, da brasiliane, da benedettine nel IX secolo, e infine da francescane. All’inizio del seicento le Clarisse del monastero di Santa Maria Donnaregina decisero di costruire una nuova chiesa barocca, più consona ai tempi, annettendo l’antica chiesa gotica alla zona della clausura. I lavori con esattezza iniziarono nel 1617 con la partecipazione dei più prestigiosi artisti del momento.

Giuseppina Ercole




Orrore in Siria: trovata fossa comune

SIRIA – Una fossa comune che potrebbe contenere fino a 200 corpi è stata scoperta a Raqqa, l’ex ‘capitale’ dell’Isis nel nord della Siria: lo ha detto un funzionario della città, Abdallah al-Eriane, secondo quanto riporta Al Arabiya. Secondo al-Eriane circa 50 corpi – tra civili ed estremisti – sono stati recuperati finora. La fossa era stata scavata sotto un campo di calcio, vicino all’ospedale in cui i combattenti dell’Isis si erano trincerati prima di essere cacciati dalla città nell’ottobre del 2017.




Guidonia: Soprintendenza e Comune presentano i risultati dei restauri e dei progetti di musealizzazione e promozione culturale

GUIDONIA (RM) – Presentazione al grande pubblico dei risultati di scavi e ricerche che hanno interessato il territorio di Guidonia Montecelio fra il 2015 e il 2018, oltre a interventi di tutela paesaggistica, restauri e nuovi progetti di musealizzazione. Questo il tema del Convegno di Studi che si terrà il prossimo 28 aprile alle 9.30 a Guidonia presso il Museo Civico Archeologico “Rodolfo Lanciani” – Chiesa di San Michele Arcangelo.

Un territorio teatro di importanti scavi e nuove ricerche

Dal 2015 ad oggi il territorio del Comune di Guidonia Montecelio, facente parte in età romana dell’Ager Tiburtinus, il territorio della città di Tibur, ma già sede nel periodo protostorico-arcaico del centro latino di Corniculum, è stato teatro di importanti scavi e nuove ricerche che hanno notevolmente incrementato le già ampie conoscenze dovute a una lunga tradizione di studi risalente agli inizi del Novecento, all’edizione nel 1983 di un volume della Carta Archeologica d’Italia (Tibur, pars tertia, di Z. Mari) e a numerosi contributi apparsi in pubblicazioni locali. Soggetti della rinnovata attività di scavo e ricerca sono stati la Soprintendenza archeologia del Lazio e dell’Etruria meridionale, poi confluita nella Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Roma, la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale, il Museo Civico Archeologico Rodolfo Lanciani e l’associazione di volontariato Sezione Cornicolana del Gruppo Archeologico Latino Latium Vetus. Il Convegno, organizzato dalla Soprintendenza e dal Comune, vuole offrire al vasto pubblico delle persone interessate i risultati di maggiore rilievo anche nel campo della tutela paesaggistica, dei restauri e dei progetti di musealizzazione e promozione culturale.

Sede ospitante sarà il Museo allestito nell’ex convento di S. Michele Arcangelo a Montecelio

Le relazioni, che spaziano dalla preistoria all’età moderna, tenute da funzionari della Soprintendenza, studiosi appartenenti ad altri Enti e qualificati professionisti in diverse discipline, prenderanno l’intera giornata e saranno seguite dalla visita guidata al Museo e alla Rocca medioevale di Montecelio. Il Convegno sarà introdotto dal Soprintendente Arch. Margherita Eichberg e vedrà la partecipazione del Funzionario archeologo di zona Dott. Zaccaria Mari.




Processo Albafor, Marco Mattei assolto perchè il fatto non sussite

ALBANO LAZIALE (RM) – Marco Mattei è stato “assolto perché il fatto non sussiste nel processo “Albafor”. Una sentenza pronunciata oggi in Tribunale a Velletri dopo diversi anni di attesa. Mattei era accusato di aver favorito la municipalizzata Albafor quando era Sindaco di Albano.

Le accuse, rivelatesi infondate, risalgono al 2007 e quasi 11 anni dopo arriva l’assoluzione con formula piena. A difendere Marco Mattei è stato l’avvocato Giuseppe Petrillo:

Sono sempre stato fiducioso nell’operato della Magistratura  – ha commentato Marco Mattei – e ho atteso questa sentenza con la serenità di chi sa di aver agito sempre con correttezza e governato con la ponderatezza e l’attenzione del buon padre di famiglia. Ero certo di non aver commesso reati. Si è vero, oggi si chiude un capitolo forse troppo lungo e che mi ha visto uscire dalla scena politica per permettere alla Magistratura di poter compiere fino in fondo il suo operato“.

Nei fatti è andata proprio così. Un’attesa veramente molto lunga quella con cui Mattei ha dovuto convivere anche sopportando alcune scivolate di stile da parte di qualche giornalista prestato alla politica. Marco Mattei non ha chiesto la prescrizione e per questo motivo la sentenza di oggi assume un significato ancora più forte.

Inoltre, l’ex sindaco di Albano laziale e già assessore regionale all’Ambiente è stato nominato in questi giorni Direttore del Dipartimento del Territorio del Asl Rm6

Chiara Rai

 




Palermo, processo Stato mafia: condanne da 8 a 28 anni di carcere

PALERMO – Condanne tra gli 8 e i 28 anni di galera quelle emesse oggi dalla Corte di Assise di Palermo nei confronti degli ex vertici del Ros Mori, Subranni e De Donno, l’ex senatore Dell’Utri, Massimo Ciancimino e i boss Bagarella e Cinà. Condanna a 12 anni di carcere nei confronti di Mario Mori e Antonio Subranni  per minaccia a corpo politico dello Stato e stessa pena per lo stesso reato per l’ex senatore di Forza Italia Marcello Dell’Utri. 28 anni sempre per minaccia a corpo politico dello Stato, per il capo mafia Leoluca Bagarella. Per lo stesso reato dovrà scontare 12 anni il bosso Antonino Cinà. L’ex ufficiale del Ros Giuseppe De Donno, per le stesse imputazioni, ha avuto 8 anni. Massimo Ciancimino, accusato in concorso in associazione mafiosa e calunnia dell’ex capo della polizia De Gennaro, ha avuto 8 anni.

Assolto Nicola Mancino

La Corte d’Assise di Palermo ha assolto dall’accusa di falsa testimonianza l’ex ministro democristiano Nicola Mancino. Prescritte le accuse nei confronti del pentito Giovanni Brusca. Condannati tutti gli altri imputati. Mancino: ‘E’ finita la mia sofferenza’ – “Sono sollevato. E’ finita la mia soffrenza anche se sono sempre stato convinto che a Palermo ci fosse un giudice. La sentenza è la conferma che sono stato vittima di un teorema che doveva mortificare lo Stato e un suo uomo che tale è stato ed è tuttora”. Lo ha detto l’ex ministro di Nicola Mancino che è stato assolto oggi dal reato di falsa testimonianza nel processo sulla cosiddetta trattativa Stato-mafia.

Legale Mori, ora speriamo in appello

“Aspettiamo di leggere le motivazioni però è chiaro che 12 anni di condanna la dicono lunga sulla decisione della corte. C’è però in me un barlume di contentezza, in un mare di sconforto. Sono contento perché so che la verità è dalla nostra parte. E’ un giorno di speranza. Possiamo sperare che in appello ci sarà un giudizio, perché questo è stato un pregiudizio”. Lo ha detto l’avvocato Basilio Milio che difendeva l’ex generale dei carabinieri Mario Mori e gli ufficiali del Ros Antonio Subranni e Giuseppe De Donno nel processo sulla cosiddetta “trattativa” tra Stato e mafia. Gli ufficiali sono stati tutti condannati per minaccia a Corpo politico dello Stato a pene pesanti. “Questo processo è stato caratterizzato dalla mancata ammissione di tante prove da noi presentate – ha proseguito – La prova del nove? Non sono stati ammessi oltre 200 documenti alla difesa e venti testimoni, tra i quali c’erano magistrati tra cui la dottoressa Boccassini, il dottor Di Pietro, il dottor Ayala”. “E’ stata una sentenza dura – ha concluso – che non sta né in cielo né in terra perché questi fatti sono stati smentiti da quattro sentenze definitive”.

Pm, sentenza dedicata a Borsellino

“Questo processo e questa sentenza sono dedicati a Paolo Borsellino, a Giovanni Falcone e a tutte le vittime innocenti della mafia”. Lo ha detto il Pm del pool che ha istruito il processo sulla trattativa Stato-mafia Vittorio Teresi, dopo la lettura del dispositivo. “E’ stata confermata – ha aggiunto – la tesi principale dell’accusa che riguardava l’ignobile ricatto fatto dalla Mafia allo Stato a cui si sono piegati pezzi delle istituzioni”. “E’ un processo – ha concluso – che andava fatto ad ogni costo”.




Lite Berlusconi – Salvini. Dopo incontro con Casellati, Mattarella riflette due giorni

Ci sono spunti di riflessione, Mattarella saprà individuare il percorso migliore. Così la presidente del Senato, ElisabettaCasellati, dopo aver incontrato il capo dello Stato, al quale ha riferito delle sue consultazioni sull’ipotesi di un governo sostenuto da M5s e centrodestra. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha deciso di prendersi due giorni di riflessione.

Intanto Silvio Berlusconi torna a chiudere ai 5Stelle (‘Sono un pericolo per l’Italia’) e chiama il Pd per un governo ‘di responsabilità’. ‘Sogna’, è la replica di Rosato. ‘Piuttosto che riportare il Pd al governo, faccio io tre passi avanti. Pronto a tutto contro un governo tecnico telecomandato da Bruxelles’, dice Matteo Salvini. E, per i 5Stelle, Toninelli taglia corto: ‘No a tirare a campare, meglio il voto‘.

Strali di Berlusconi contro M5s: ‘A Mediaset pulirebbero i cessi’. La replica: ‘Meglio che accordarsi con la mafia’. E Bugani posta una foto alle prese con la pulizia dei bagni

“Ringrazio tutti i leader per avere avviato una discussione che pur nella diversità di opinioni ha consentito di evidenziare spunti di riflessione politica. Sono certa che il presidente Mattarella saprà individuare il percorso migliore da intraprendere”, ha detto la presidente del Senato Elisabetta Alberti Casellati al termine dell’incontro con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “In questi giorni ho svolto l’incarico che mi è stato affidato con dedizione – ha aggiunto – cercando di favorire il confronto costruttivo tra le forze politiche in grado di verificare la maggioranza parlamentare nel perimetro che ha indicato Mattarella”.

“Per prima cosa ho ringraziato Mattarella per la fiducia accordatami e per il supporto che non mi ha mai fatto mancare in questi giorni”, ha detto ancora la presidente Casellati.




Natale di Roma, la Capitale festeggia con la riapertura del roseto comunale

ROMA – Il 21 Aprile, Natale di Roma, giorno in cui si celebra la nascita di Roma, riaprirà il Roseto Comunale della Capitale. Il meraviglioso giardino di via di Valle Murcia n. 6 ospita più di 1100 varietà di rose, provenienti da tutto il mondo.

Vi sono specie originarie dell’Europa, dell’Estremo Oriente, della Nuova Zelanda e delle Americhe

Tra gli esemplari coltivati si possono ammirare specie antichissime come le rose Damascene che ornavano già i giardini di Paestum e di Pompei oltre a rose legate a avvenimenti storici come quella dedicata alla fine della guerra delle Due Rose. Questo particolare fiore è rosso come la rosa dei Lancaster quando è in boccio e diventa bianco come la rosa degli York quando si apre, assumendo così i colori delle due famiglie in guerra per il trono inglese. Altro esemplare singolare è la rosa chiamata “ Mutabilis” che cambia colore sette volte in cinque giorni: dal rosso all’arancione al giallo poi crema, rosa chiaro, rosa intenso e cremisi. Nel roseto si può osservare anche la rosa Omeiensis Pteracantha Lutea, originaria della Cina, le cui spine sono rosse e trasparenti.

Di fronte al Circo Massimo si apre questo scenario in cui si fondono natura e storia creando un effetto fiabesco

Passeggiare tra i viali del Roseto diventa così un’esperienza visiva e olfattiva straordinaria, un incanto che si rinnova ogni anno come un rito beneaugurante, simbolo di rinascita e omaggio alla bellezza della Città Eterna.

Susanna Donatella Campione




Grottaferrata, botte, spaccio di droga e intimidazioni: smantellata banda di bulli che terrorizzava i ragazzi

GROTTAFERRATA (RM) – I Carabinieri della Stazione di Grottaferrata hanno smantellato una banda di bulli capeggiati da un 16 enne.

Il gruppo era composto da sei ragazzi, due 19enni, due 26enni, un 17enne e il citato 16enne; agiva incutendo timore e paura nei giovani dei Castelli Romani, con veri atti di bullismo, talvolta imitando atteggiamenti da “boss”. Ai minori, i Carabinieri hanno notificato un’ordinanza di applicazione della misura cautelare della permanenza in casa, emessa dal Gip del Tribunale per i Minorenni, poiché imputati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, di estorsione aggravata, lesioni personali aggravate e violenza o minaccia in concorso. A carico dei maggiorenni, sono state emesse misure cautelari coercitive del divieto di dimora in Grottaferrata e Frascati, con obbligo di presentazione in caserma dai Carabinieri.

Le loro “scorribande” erano di dominio pubblico e molte azioni censurabili penalmente, non venivano denunciate dalle vittime, per lo più minorenni e neanche dai loro genitori, per paura di ritorsioni da parte dei componenti della famigerata banda.

Gli episodi denunciati e quelli non denunciati, avevano creato un allarme sociale e alcuni componenti della banda, forse credendosi impunibili per le mancate denunce, non si sono più accontentati di azioni di “bullismo”, ma hanno cominciato a picchiare o aggredire i loro coetanei, solo perché si erano trovati sulla loro strada.

Un caso eclatante è stata la violenta intrusione da parte di 5 componenti del predetto gruppo, all’interno del Liceo Touschek di Grottaferrata, nel febbraio 2017, mentre 500 (cinquecento) studenti del liceo stavano festeggiano, creando disordini all’ordine e alla sicurezza pubblica. Nella circostanza, alcuni studenti vennero picchiati dal “gruppo”, tanto da dover ricorrere al pronto soccorso; nell’occorso vennero danneggiati anche alcuni locali della scuola e nel parapiglia, furono asportati anche due giubbotti.

Altri episodi sono stati denunciati e nel contempo i Carabinieri della Stazione di Grottaferrata hanno monitorato il “gruppo”, identificando ed assegnando ad ognuno dei componenti il relativo ruolo.

Un concreto epilogo ed un proficuo riscontro, si è ottenuto quando una pattuglia del Comando Stazione Carabinieri di Grottaferrata, nel transitare in Piazza de Gasperi, notava un minore con il volto insanguinato. Immediatamente soccorso, il minore riferiva ai Carabinieri che un suo conoscente (poco più grande di lui), spalleggiato da un complice, lo aveva picchiato, nei pressi di un PUB di Grottaferrata, per futili motivi.

Successivamente, si è appurato che il motivo del “pestaggio” era dovuto al fatto che al minore, alcuni componenti della banda, avevano affidato quantitativi di “droga” da spacciare e per cui aveva trattenuto parte del ricavato dell’illecita attività.

Le indagini condotte dai Carabinieri della Stazione di Grottaferrata, anche con l’utilizzo di intercettazioni telefoniche, coordinate dalla Procura della Repubblica preso il Tribunale di Velletri e dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i Minorenni di Roma, hanno permesso di confermare l’esistenza di questa banda, formata da ragazzi minorenni o poco più che maggiorenni e capeggiata da un 16 enne, che oltre a compiere atti di bullismo, avevano messo in atto un sodalizio criminoso che con l’uso sistematico e reiterato della violenza, facevano spacciare stupefacenti a minori per loro conto che dovevano poi consegnare il ricavato prestabilito.

I giovani, forse inconsapevoli “pusher”, una volta entrati “nel giro”, loro malgrado, dovevano sottostare alle imposizioni della “banda” e di volta in volta minacciati se non consegnavano correttamente il guadagno dello spaccio.

In un caso, un minore venne costretto, mediante minacce di un “pestaggio”, a derubare i genitori di oggetti in oro, custoditi nella cassaforte di casa, simulando un furto. Il guadagno (dal valore di migliaia di euro) dell’oro venduto o meglio “svenduto”, a negozianti di compro oro disonesti e compiacenti, vennne consegnato ai vari componenti della banda.

In alcuni casi, i componenti della banda hanno minacciato di bruciare casa a coloro i quali non pagavano il debito che avevano maturato con la vendita della droga, anche in questi casi ceduta “in conto vendita”.

A volte, i minori, per questi “debiti” ed impauriti delle minacce e violenze subite, chiedevano aiuto ai propri genitori, affinché pagassero i debiti di droga ai fornitori, per essere salvati dai “pestaggi”.

Risulta infatti che alcuni genitori hanno pagato questi “debiti di droga” dei loro figli. A conclusione dell’attività investigativa, sono state emesse misura cautelari di permanenza a casa contro i minori, poiché imputati di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti in concorso, di estorsione aggravata, lesioni personali aggravate e violenza o minaccia in concorso.

Mentre a carico dei maggiorenni, sono state emesse misure cautelari coercitive del divieto di dimora in Grottaferrata e Frascati, con obbligo di presentazione ai Carabinieri.

Nel corso della esecuzione delle misure, i Carabinieri hanno eseguito delle perquisizioni locali, che hanno permesso di sequestrare ulteriore droga, che avvalora ancora più, l’attività illecite poste in essere dal gruppo criminale.

Si sottolinea come importante sia stata la collaborazione delle “vittime” e dei loro genitori, che hanno avuto il coraggio di denunciare ai Carabinieri i loro aguzzini, senza farsi soggiogare dalla paura o dall’omertà, ma facendo valere i propri diritti tramite le istituzioni preposte a far rispettare le leggi e la legalità.




Festival Country di Roma: 7 giorni per vivere in prima persona il Far West

Per gli amanti del vecchio west e dei mitici film con John Wayne l’appuntamento è sicuramente dal 21 aprile al 1 maggio alla nuova Fiera di Roma dove è stato allestito un parco a tema Western in occasione del Festival Country di Roma. Sette giornate all’insegna di un divertentissimo viaggio interattivo nel Far West pensato per tutta la famiglia con le tradizionali atmosfere Western, con coraggiosi cowboys ed impavidi pellerossa che si sfideranno in duelli spettacolari per la gioia di grandi e piccini.

Si potrà prendere parte alla caccia al tesoro di Jesse James, provare l’arco del grande capo Toro Seduto, avventurarsi nell’accampamento Indiano con i suoi Tepee o nel villaggio West tra saloon e prigione per fuorilegge, oppure calarsi nei panni di un condottiero nel Fortino Western, saltare sul treno della Miniera dei Cercatori d’oro in cerca delle pepite nascoste, provare il “battesimo della sella” con i fieri destrieri Appaloosa, immergersi nel fascino della vita rurale nella Casa nella Prateria e molto altro ancora.

E non finisce qui

Tante le attività interattive pensate appositamente per bambini e famiglie, affascinanti personaggi in costume, giochi, divertimento, enogastronomia tipica, una fattoria didattica dove i più piccoli troveranno tanti simpatici animaletti con cui giocare e fare amicizia e tanto altro ancora.

Insieme al Festival Country ci saranno anche That’s America la fiera dedicata al mondo americano:

Auto e Moto da sogno tra cui imperdibili esibizioni con stunt-man professionisti, musica, vintage. Inoltre un’intera area dedicata al favoloso mondo dei cavalli americani.

 




Nemi, tutto pronto per la 4 edizione di Borgo DiVino

NEMI (RM) – Il borgo di Nemi, nel cuore dei Castelli Romani, ospiterà la quarta edizione di Borgo DiVino organizzato dal Comune di Nemi e CastelliExperience, da venerdì 11 a domenica 13 maggio. L’evento, nato come vetrina per la produzione enologica del territorio e non solo, si sta affermando come uno degli appuntamenti più amati, con un afflusso di pubblico e di cantine in costante crescita. Tre giorni di eventi e appuntamenti tematici per brindare alla primavera, in diretta radiofonica su Dimensione Suono Soft, aspettando la 85° Sagra delle Fragole di Nemi del 3 Giugno.

EVENTO

L’appuntamento 2018 si preannuncia ricco di appuntamenti e novità, con una suddivisione in bensei aree tematiche: i vini dei Castelli Romani e del Lazio, che proporranno degustazioni fortemente legate al territorio di svolgimento dell’evento; i vini d’Italia, con una selezione di bottiglie provenienti da numerose regioni italiane (tra le quali Toscana, Sicilia, Sardegna, Campania, Molise); i vini naturali, ovvero tutte quelle produzioni che hanno scelto di non avvalersi di prodotti chimici, sia sul panorama nazionale che internazionale; gli spumanti metodo classico, le “bollicine” del Bel Paese per un brindisi tutto italiano; i vini francesi, una passeggiata alla scoperta delle vigne d’Oltralpe e delle terre del vino di Francia e infine, altra novità di Borgo DiVino 2018, i vini dal mondo, con una corposa rappresentanza delle migliori produzioni di California, Cile, Nuova Zelanda e Sudafrica.

Una manifestazione da non perdere per gli amanti del buon vino, che a Nemi – Bandiera Arancione del Touring Club Italiano – potranno gustare anche i prodotti della gastronomia castellana e assaporare un’accoglienza fatta di eventi tematici, mostre culturali, visite tematiche, degustazioni e tantissimi altri appuntamenti che faranno di Borgo DiVino 2018 l’evento più atteso della primavera.

PARTNER

Tra i media partner dell’evento, insieme a PaesiOnLine, sito di riferimento nell’ambito turistico in Italia, ci sarà anche Dimensione Suono Soft, la radio capitolina dalle atmosfere rilassanti che accompagnano tutta la giornata e che oltre a promuovere in tanti appuntamenti giornalieri l’evento racconterà, attraverso la sua rubrica Segreti in tavola curiosità e retroscena di Borgo DiVino 2018.

SINDACO DI NEMI

Per il sindaco di Nemi Alberto Bertucci “È motivo di orgoglio per l’amministrazione Comunale di Nemi organizzare insieme a CastelliExperience la quarta edizione di un evento così importante. Una tre giorni che vede il nostro territorio confrontarsi a livello nazionale e non solo in qualità di prodotti Vinicoli. In questa edizione abbiamo puntato molto all’unione di questa manifestazione a quella più atteso a Nemi: “La Sagra delle Fragole 2018” che si svolgerà il 3 giugno, subito dopo “Borgo DiVino”. Insomma per Nemi è atteso un mese di Maggio e Giugno ricco di eventi. Un particolare ringraziamento– conclude Alberto Bertucci – voglio rivolgerlo al sindaco di Frascati Mastrosanti, che attraverso il consorzio dei vini DOCG Frascati ha sostenuto e promosso questa quarta edizione”.

Per Tiziana Micheli, presidente dell’Associazione CastelliExperience, “Borgo DiVino è un evento da sempre foriero di grandi soddisfazioni, che negli anni ha saputo crescere e consolidare la propria fetta di pubblico sia nei Castelli Romani che nell’area metropolitana di Roma”. Proprio per l’edizione 2018, Tiziana Micheli ha confermato che “la presenza di cantine provenienti anche fuori dal continente europeo, così come l’attenzione al territorio locale, confermano che il vino vuole essere vissuto e scoperto a 360 gradi, e a Borgo DiVino il buon bere ha una degna rappresentazione”.

Insieme a CastelliExperience, al Comune di Nemi e alle decine di cantine presenti, l’organizzazione di Borgo DiVino e gli eventi saranno coadiuvati dalla presenza del Gruppo Archeologico Ager Lanuvinus et Nemus Aricinum, dell’Associazione Culturale Manacubba e dei Vinarelli, gli artisti che proporranno le loro opere d’arte realizzate con il vino.