ROMA CASO CENTRALE DEL LATTE CHE "LICENZIA" IL DISTRIBUTORE "FRESCHEZZE": 200 FAMIGLIE PROMETTONO BATTAGLIA

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Angelo Parca

Venerdì pomeriggio il “distributore “Freschezze” al quale la Centrale del Latte ha inviato la risoluzione del contratto, mandando di fatto a casa 200 famiglie, ha indetto una riunione con i propri agenti di distribuzione e, tirate le somme, “su cinquanta persone contattate da Centrale del latte-Parmalat – dice Daniele Senatra – ben trenta andranno a lavorare per loro da lunedi 3 settembre, dislocati nelle varie strutture all'uopo allestite e dotate di mezzi provenienti da altri stabilimenti di proprietà Parmalat sul territorio nazionale. Si dice che i mezzi provengano dalle centrali del latte di Como e Genova chiuse da Parmalat e dove la stessa ha in piedi un contenzioso con gli agenti distributori che vi lavoravano”. Certo è che Daniele Senatra garantisce che nessuno rimarrà inerte: “faremo qualsiasi azione anche eclatante sempre nei limiti della legge, ma insieme con noi ci saranno 200 famiglie presenti sul territorio sia laziale che abbruzzese che grideranno con forza i propri diritti, affermando se ancora ce ne fosse bisogno il loro attaccamento ad un marchio rappresentativo del territorio nel quale risiedono e per il quale hanno lavorato e prodotto per 40 anni”. Si interesserà, probabilmente del caso anche l’onorevole Teodoro Buontempo, anch’esso di Monte Compatri, al quale sono stati inviati gli atti giudiziari. Intanto in una nota pubblicata oggi su Il Tempo, Antonio Vanoli, presidente del consiglio di amministrazione della Centrale del Latte di Roma SpA e direttore operazioni del gruppo Parmalat spiega le ragioni che hanno portato il Consiglio di Amministrazione di Centrale del Latte di Roma SpA a votare all'unanimità la decisione di interrompere per giusta causa il contratto con la società "Freschezze": “La società "Freschezze" è stata messa in liquidazione con motivazioni riferite a gravi difficoltà finanziarie. Parte delle sue attività, tra cui il contratto di agenzia con Centrale del Latte di Roma, sono state trasferite ad una società appena costituita – con soli 10.000 euro di capitale sociale – con lo strumento dell'Affitto del ramo d'azienda, peraltro senza il preventivo assenso della Centrale del Latte di Roma. La società neocostituita non ha dato a Centrale del Latte di Roma alcuna garanzia di avere la possibilità di svolgere correttamente il mandato affidatole. In presenza di una così grave inadempienza contrattuale, credo sia evidente come il Consiglio di Amministrazione di Centrale del Latte di Roma, di cui fanno parte anche rappresentanti degli allevatori laziali conferenti latte e un rappresentante del Comune di Roma, non abbia potuto che decidere di interrompere il contratto. Inoltre, per una società attenta a ogni aspetto della propria attività come Centrale del Latte di Roma, la continua segnalazione di irregolarità contributive nel trattamento dei propri agenti da parte di "Freschezze" ha contribuito a compromettere ulteriormente il rapporto con questa società. Sono, infine, prive di qualsiasi fondamento le illazioni su un indebolimento della Centrale del Latte di Roma, che garantirà, come a sempre fatto, il proprio latte ogni giorno ai cittadini di Roma”. Non si è fatta attendere la risposta di Daniele Senatra il quale ribatte: “Della costituzione della nuova società la CLR era stata informata fin dal mese di giugno 2012 con un incontro tenutosi in Centrale del latte con alcuni dirigenti della stessa, altresì si era parlato di sedersi attorno ad un tavolo successivo per eventualmente ridefinire anche alcune zone di distribuzione, sempre proposto da noi. Il contratto di affitto stipulato con la nuova società avente un capitale sociale di soli 10000 euro è pari a quello che aveva al momento della firma dei contratti rescissi la soc. Freschezze nel1995 (20.000.000 di lire). Dal momento che si affitta un ramo d'azienda produttivo – continua Senatra – ciò significa che ci si avvale delle autorizzazioni e licenze in essere, volturandole a proprio nome e continuando l'attività senza arrecare danno alcuno a chicchessia, nel pieno rispetto dei limiti di legge. Per quanto attiene "ai gravi inadempimenti" nei confronti di numerosi agenti che paventano intenti distrattivi nella stipula del contratto di affitto di azienda è inesatto: si tratta di un affitto di ramo d'azienda. C’è da dire, inoltre che i contratti stipulati da Freschezze con gli agenti, trattandosi di affitto di ramo d'azienda, non vanno cambiati a nome della nuova società perché il contratto resta lo stesso, gli agenti infatti fanno parte integrante di ciò che la società Freschezze sta affittando insieme agli altri beni utili al proseguimento dell'attività ( immobili, attrezzature e quant'altro sia propedeutico) e quindi anche gli agenti! La Centrale del latte non può svegliarsi ieri mattina e scoprire che ci possono essere state delle irregolarità nei versamenti contributivi da parte di Freschezze ed addurle a motivo di risoluzione dei contratti: dove era la Centrale negli anni (o chi per lei) 2011, 2010,2009? Questa è stata la chiave di svolta per far decadere dall'incarico di A.U. di Freschezze il sig.Galluccio Nicolino, una volta venuti a conoscenza di quanto aveva combinato (da solo?) in questi anni, e lo stesso era portato molto in considerazione dai vari responsabili sia di Centrale che di Parmalat, forse ora nessuno lo conosce? Al momento della revoca dell'amministratore unico la soc. Freschezze è stata posta in liquidazione proprio in virtù dei fatti a lui ascritti ed il sig. Daniele Senatra nominato liquidatore proprio per essere garante della più assoluta trasparenza dell'operazione nei confronti sia dei dipendenti che dei fornitori, ivi compresa la Centrale del latte di Roma. Abbiamo sollecitato più volte la Centrale ad avere dei colloqui, ma ci sono sempre stati rifiutati – conclude Daniele Senatra – loro ci hanno scritto più volte che non riconoscevano l'affitto di ramo d'azienda né la nuova società che avrebbe operato per loro, ma ci hanno detto che avrebbero continuato ad avere rapporti solo con Freschezze, pregandoci tra l'altro di svolgere il lavoro come sempre: è singolare che le vendite dei prodotti Centrale nei mesi di Giugno, Luglio ed Agosto abbiano avuto un positivo aumento nonostante la profonda crisi e la concorrenza sempre più agguerrita nel settore lattiero-caseario. Per ultimo, ma non meno importante degli altri punti sui quali la Centrale basa la disdetta, la questione degli incassi: ci siamo trattenuti degli incassi così come ha fatto la Centrale con quanto a noi spettante derivante dalle provvigioni dei mesi di Luglio ed Agosto ed un residuo di Giugno 2012 ancora non percepiti. Come vede queste sono le nostre argomentazioni, che un qualsiasi legale dovrà controbattere, così come quelle della Centrale, nulla questio!”.

tabella PRECEDENTI:

01/09/2012 ROMA CENTRALE DEL LATTE, ADDIO ALLO STORICA DISTRIBUZIONE "FRESCHEZZE" DI MONTE COMPATRI



GROTTAFERRATA, AMA IL CONVIVENTE AL PUNTO DI SPARAGLI UN COLPO DI REVOLVER… MA NON CARICA BENE L'ARMA

Chiara Rai

Sicuramente lo amava da morire anzi da “uccidere”,  a tal punto che quando lui le ha detto che aveva intenzione di interrompere la relazione perché tra loro le cose non andavano più bene, lei non ci ha pensato due volte e ha impugnato la pistola puntandogliela contro e premendo il grilletto. Non si è sentito il frastuono del colpo ma un “tic” dal suono afono, sintomo che il fato ci ha messo lo zampino: la fortuna ha voluto che il colpo non partisse poiché nella camera di cartuccia della pistola a tamburo, all’interno della quale la donna aveva caricato tre colpi, non era presente la munizione da sparare. In pratica non c’era il colpo e così l’uomo si è salvato, altrimenti il litigio si sarebbe certamente trasformato in tragedia. Così, andato a vuoto il colpo, il sessantacinquenne di Grottaferrata ha avuto il tempo di disarmare la sua compagna, una cittadina romena di 47 anni, e nel contempo di allertare i carabinieri del nucleo radiomobile di Frascati (Castelli Romani) diretti dal capitano Giuseppe Iacoviello, che sono intervenuti tempestivamente e arrestato la donna per “violenza privata e minaccia aggravata” ai danni del suo convivente. Tutto è avvenuto la notte scorsa poco prima della mezzanotte, in un villino non lontano dal centro di Grottaferrata. L’uomo è conosciuto in paese perché di lavoro è un affermato libero professionista che si sposta di frequente a Roma. Da qualche anno ha intrapreso una convivenza con una donna romena, senza una precisa occupazione. L’atmosfera in casa, dopo qualche tempo, ha iniziato a non essere più la stessa fra i due: ci sono stati frequenti litigi e l’uomo si è reso sempre più conto di non avere una grande affinità con la sua convivente. Lei è una donna semplice, senza una occupazione precisa che praticamente finora si è mantenuta grazie all’ormai ex convivente. I militari intervenuti durante un momento di grande tenzione, l’hanno trovata in evidente stato di agitazione, frastornata e sicuramente un po’ alticcia anche se non ubriaca. La donna prima di trovare la pistola, un revolver regolarmente denunciato dal compagno, ha minacciato il convivente cercando di aggredirlo a mani nude. Neppure la presenza dei carabinieri ha placato l’ira della donna che davanti ai militari non ha accennato alcun pentimento o rammarico per il folle gesto compiuto che solo grazie alla fortuna non è riuscita a consumare. Sia l’arma che i colpi sono stati sequestrati e la donna verrà processata con il rito direttissimo.    




ACQUAPENDENTE, PONTE CAHEN RECUPERATO CON FONDI POR

Alla cerimonia inaugurale sul fiume Paglia erano presenti Francesco Battistoni capogruppo Pdl al Consiglio regionale del Lazio, l'assessore regionale all'ambiente Marco Mattei e alcuni sindaci del comprensorio.

 

Redazione

“Un'opera che è stata recuperata grazie ad un finanziamento di 500mila euro POR FERS della Regione Lazio”. Lo ha dichiarato Francesco Battistoni, capogruppo Pdl al Consiglio regionale del Lazio, che stamattina ha partecipato all'inaugurazione del ponte Cahen, sul fiume Paglia ad Acquapendente, insieme all'assessore regionale all'ambiente Marco Mattei e ad alcuni sindaci del comprensorio. L'appuntamento si inserisce in "Ponti nel Tempo", manifestazione in onore della Madonna del Santo Amore, giunta oramai alla 252sima edizione. “Il ripristino della viabilità di questa opera – ha detto Battistoni – significa recuperare il rapporto con la storia e ricostruire un 'ponte' verso i territori vicini”. Costruito nei primi del '900 da una ricca famiglia di banchieri (i Cahen) e andato in parte distrutto dalla piena del fiume Paglia nel '37, il ponte fu realizzato per unificare due proprietà della famiglia Cahen, ovvero il Castello di Torre Alfina con Villa Cahen, quest'ultima sita sul versante umbro. “Nel momento in cui sarà recuperata la viabilità anche sul suolo umbro – sottolinea Battistoni –  Una nuova opportunità per il turismo nel nostro territorio da combinare assieme al forte richiamo legato ai prodotti tipici e di qualità del viterbese e ai progetti della regione Lazio per incentivare le ippovie”, ha concluso il consigliere.

 




VATICANO, CARDINALE MARTINI: SERVITORE FEDELE E INSIGNE PASTORE

Il Segretario di Stato ricorda il Cardinale Martini quale "esperto e appassionato della Sacra Scrittura, che ha saputo far conoscere e meditare a tutte le componenti del popolo di Dio e a tante persone in cerca della verità".

 

Emanuel Galea

Città del Vaticano, 1 settembre 2012 (VIS).

Il Santo Padre Benedetto XVI ha inviato un telegramma di cordoglio al Cardinale Angelo Scola, Arcivescovo di Milano (Italia) per la scomparsa, ieri, all'età di 85 anni, del Cardinale Carlo Maria Martini, S.I., Arcivescovo emerito della medesima Arcidiocesi.
"Appresa con tristezza la notizia della morte del Cardinale Carlo Maria Martini dopo lunga infermità, vissuta con animo sereno e con fiducioso abbandono alla volontà del Signore, desidero esprimere a lei ed all’intera comunità diocesana come pure ai familiari del compianto Porporato la mia profonda partecipazione al loro dolore pensando con affetto a questo caro fratello che ha servito generosamente il Vangelo e la Chiesa. Ricordo con gratitudine la sua intensa opera apostolica profusa quale zelante religioso figlio spirituale di sant’Ignazio, esperto docente, autorevole biblista e apprezzato Rettore della Pontificia Università Gregoriana e del Pontificio Istituto Biblico, e quindi come solerte e saggio Arcivescovo di codesta Arcidiocesi ambrosiana. Penso altresì al competente e fervido servizio da lui reso alla parola di Dio, aprendo sempre più alla comunità ecclesiale i tesori della Sacra Scrittura, specialmente attraverso la promozione della lectio divina. Elevo fervide preghiere al signore affinché, per intercessione della Beata Vergine Maria, accolga questo suo fedele servitore e insigne pastore nella celeste Gerusalemme, e di cuore imparto a quanti ne piangono la scomparsa la confortatrice Benedizione Apostolica". Il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato, ha inviato a sua volta un telegramma al Cardinale Scola nel quale esprime, a nome suo personale e a nome della Segreteria di Stato e di tutta la Curia Romana, il suo profondo cordoglio per la scomparsa del porporato che "ha testimoniato e insegnato il primato della vita spirituale e al tempo stesso l'ascolto attento dell'uomo nelle sue diverse condizioni esistenziali e sociali". Il Segretario di Stato ricorda il Cardinale Martini quale "esperto e appassionato della Sacra Scrittura, che ha saputo far conoscere e meditare a tutte le componenti del popolo di Dio e a tante persone in cerca della verità".
 




FRASCATI, ACCIUFFATO LATITANTE PREGIUDICATO CHE SI E' NASCOSTO AL PRENESTINO PER FUGGIRE DA UNA PENA DI SETTE ANNI

Redazione

Per diverse settimane,  la sua abitazione di Zagarolo, è stata tenuta sotto osservazione dagli agenti del Commissariato di Frascati (Castelli Romani), che hanno effettuato dei servizi di appostamento, per cercare di rintracciarlo.

L.M. 44enne, destinatario di un provvedimento di misura cautelare in carcere emesso dalla Procura della Repubblica di Terni, doveva scontare la pena di 6  anni e mezzo per reati contro il patrimonio.

L’uomo si era reso irreperibile, lasciando definitivamente la propria abitazione e facendo perdere le proprie tracce.

Una serie di indagini, hanno consentito agli investigatori di scoprire che il 44enne, alcuni anni addietro, aveva abitato per un periodo di tempo a Roma, nella quartiere Prenestino.

I poliziotti hanno quindi organizzato dei servizi di appostamento anche nei pressi dello stabile dove era ubicata l’abitazione, notando che le piante sul balcone venivano regolarmente curate e ben tenute.

A dare conferma agli agenti che l’appartamento fosse abitato, è stato un ulteriore particolare notato nel corso di un appostamento.

La tenda di uno dei locali dell’abitazione, veniva di tanto in tanto spostata, come se qualcuno volesse controllare la strada e poi veniva richiusa immediatamente. 

Avuta la conferma che fosse presente in quell’abitazione qualcuno, gli agenti hanno deciso di intervenire.

Con uno stratagemma sono riusciti a farsi aprire la porta ed hanno sorpreso il latitante.

L’uomo è stato accompagnato negli uffici del commissariato ed al termine degli accertamenti è stato tratto in arresto.




GENZANO, FERVONO I PREPARATIVI PER L'ATTESA FESTA DEL PANE

Redazione

Si sono incontrati giovedì pomeriggio i panificatori di Genzano (Castelli Romani) e l’Assessore alle attività produttive Roberto Pernaselci, per mettere a punto gli ultimi dettagli del programma della XXIV Festa del Pane casareccio di Genzano che si svolgerà sabato 15 e domenica 16 settembre. Nel corso dell’incontro, ribadita la necessità di una fattiva collaborazione fra le istituzioni e le attività produttive presenti sul territorio, l’Assessore Pernaselci ha illustrato il programma di massima della due-giorni, soprattutto in relazione alle iniziative collaterali che si svolgeranno. “I panificatori – ha affermato Roberto Pernaselci – hanno dato la loro disponibilità alla promozione dei propri prodotti e alla collaborazione nell’organizzazione di alcune iniziative collaterali che stiamo studiando”. Oltre alla bruschetta più lunga del mondo, su via Italo Belardi, alla realizzazione dell’Infiorata di pane su via Nazario Sauro, al laboratorio-concorso per bambini “Metti le mani in pasta” e alle kermesse musicali dislocate nel centro urbano, si sta anche studiando la fattibilità della realizzazione di uno stand dimostrativo di tutto il processo produttivo, dall’impasto all’utilizzo del pane raffermo.
 




VITERBO, DOPO L’ENNESIMA DISAVVENTURA DENUNCIATA DAI PENDOLARI DELLA TRATTA FERROVIARIA VITERBO-ROMA LA PROVINCIA COMMISSIONA UNO STUDIO PER MIGLIORARE IL SERVIZIO FERROVIARIO

Redazione

Dopo l’ennesima disavventura denunciata dai pendolari della tratta ferroviaria Viterbo-Roma, che nell’ultima settimana hanno dovuto subire la soppressione, senza avviso, di tre treni in direzione della Capitale, l’assessore ai Trasporti della Provincia di Viterbo, Franco Simeone, fa il punto sul lavoro che l’amministrazione provinciale sta svolgendo per mettere a punto proposte concrete e fattibili che abbiano una duplice finalità: riorganizzare il servizio in maniera sostenibile e abbattere i tempi di percorrenza in direzione Roma, concentrandoli un’ora e mezzo al massimo sulla FR3. “Mi spiace che tanti cittadini si siano ancora una volta trovati alle prese con dei gravissimi disagi – afferma l’assessore Simeone -, e a loro va la mia più sincera solidarietà. Passata Santa Rosa, all’ordine del consiglio provinciale ci sarà l’approvazione del Piano di bacino dei trasporti della Tuscia, redatto dal dipartimento Trasporti dell’università di Roma La Sapienza su commissione della Provincia. Una volta approvato, il piano contenente anche tutte le criticità del territorio verrà poi inviato alla Regione Lazio”. All’orizzonte si profilano tuttavia anche delle importanti novità. “Questa Amministrazione ha chiesto all’Istituto Trasporti della Sapienza anche di mettere a punto uno ‘Studio particolareggiato sul potenziamento delle linee ferroviarie della provincia di Viterbo’ – continua l’assessore -, da ultimare al massimo entro la fine del 2012. Questo studio prevederà un pacchetto di proposte a basso costo e a basso impatto per migliorare e rendere più efficienti i servizi ai cittadini. Una volta pronto, presenteremo questo studio ai gestori delle reti ferroviarie che attraversano il nostro territorio, così da prevederne insieme l’attuazione”. Non si tratta di lavori strutturali, come fa presente Simeone, “ma di un incremento delle carrozze dei treni e di una più sostenibile revisione degli orari delle corse, specie sulla FR3. Si tratta di un progetto che può avere delle importantissime prospettive – conclude – per lo sviluppo e il miglioramento della qualità dei servizi ferroviari nella Tuscia”.

 




LATINA, STRETTA DELL’AMMINISTRAZIONE COMUNALE SUL CONSUMO INDISCRIMINATO DI ALCOLICI IN SPAZI PUBBLICI

Da oggi 1 settembre il divieto, in tutto il territorio comunale di: consumare in luogo pubblico e/o di uso pubblico (marciapiedi, strade, piazze, giardini pubblici ed aree verdi in genere, parchi, vicinanze scolastiche, campi sportivi, parcheggi pubblici e nella Zona Pub di via Neghelli bevande alcoliche e di qualsiasi gradazione (il consumo è invece consentito all’interno degli esercizi pubblici autorizzati)

 

Redazione

Arriva la stretta da parte dell’amministrazione comunale contro la vendita e il consumo indiscriminato di bevande alcoliche nei luoghi e  nelle occasioni non autorizzati. Nelle ultime settimane, infatti, sono state inoltrate al Comune diverse segnalazioni da parte delle forze dell’ordine e dei cittadini stessi relative a situazioni di disagio e episodi di aggressività che si sono registrati in aree pubbliche della città, la cui causa è riconducibile all’eccessivo consumo di bevande alcoliche. Si tratta di episodi che hanno spesso per protagonisti anche dei minorenni e che sfociano in danneggiamento dell’arredo urbano, schiamazzi, disturbi della quiete pubblica. L’amministrazione comunale, ritenuto che tali situazioni possano condizionare la qualità di vita dei cittadini e una lesione dei diritti alla salute, pubblica quiete, sicurezza urbana e incolumità pubblica, ha emesso una ordinanza che, al fine di evitare pericoli per le persone che frequentano spazi pubblici e che hanno diritto a usufruirne in condizioni di tranquillità, sicurezza ed igiene, stabilisce da oggi1 settembre il divieto, in tutto il territorio comunale di: –    consumare in luogo pubblico e/o di uso pubblico (marciapiedi, strade, piazze, giardini pubblici ed aree verdi in genere, parchi, vicinanze scolastiche, campi sportivi, parcheggi pubblici e nella Zona Pub di via Neghelli) bevande alcoliche e di qualsiasi gradazione (il consumo è invece consentito all’interno degli esercizi pubblici autorizzati); – abbandonare nei medesimi luoghi qualunque contenitore vuoto di bevande, in particolare di vetri, di alimenti, rifiuti ed altri oggetti che possano creare pericoli ai fruitori delle aree pubbliche; –    vendita e/o somministrazione di alcolici di ogni gradazione, a qualsiasi titolo e a persone di ogni età, nelle vicinanze dello stadio comunale “Francioni”, nei giorni di svolgimento delle partite di calcio (disposizione richiesta dalla Questura di Latina). Sono esclusi da tale divieto le attività “plateatiche”, praticate anche mediante tavoli e sedie, degli esercizi commerciali durante l’orario di apertura, limitatamente alle bevande somministrate, con l’obbligo per i gestori di provvedere con immediatezza, al termine del consumo, al ritiro dei contenitori rimasti vuoti. Sono esclusi dal divieto anche i casi di manifestazioni culturali e sportive (tranne lo stadio “Francioni” per le gare di calcio) sagre, fiere e mercati, limitatamente alle aree ad essi dedicati In caso di inosservanza si applicano le apposite sanzioni previste dalla legge.  
 




AFGHANISTAN, IL CAPO DI STATO MAGGIORE DELL’ESERCITO VISITA IL CONTINGENTE ITALIANO

Graziano: ”Il processo di transizione procede come previsto grazie anche al vostro impegno; questo e’ un momento significativo e delicato. A voi tutti il mio “bravi”per quello che avete fatto e per come lo avete fatto”.

 

Redazione

Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Gen. di Corpo d’Armata Claudio Graziano, accompagnato dall’onorevole  Paolo Romani, della X Commissione Attivita’ Produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati, dal Comandante del Forze Operative Terrestri, Generale di Corpo d’Armata Roberto Bernardini e dall’Ambasciatore d’Italia Luciano Pezzotti,  ha visitato in questi giorni il Contingente Italiano impegnato nell’Operazione ISAF. Il Generale Graziano e’ stato ricevuto dal Comandante del Regional Command West (RC-W) Generale di Brigata Luigi Chiapperini, che lo ha accompagnato in una visita che ha interessato tutte le FOB (Forward Operative Base) tuttora presidiate dai militari italiani : “COLUMBUS” a Bala Mourghab, “LAVAREDO” in Bakwa, “DIMONIOS” in Farah e “LA MARMORA” in Shindand. Ha assistito anche alla donazione, presso l’aeroporto internazionale di Herat, di pali per l’illuminazione dello stadio cittadino, progetto voluto dall.On. ROMANI, quando occupava il Dicastero dello Sviluppo Economico e realizzato grazie all’impegno di ENEL e TERNA spa. Presenti il Governatore, dr. Daud SABA ed il Presidente del Consiglio Provinciale di Herat, sig. Abdoul Faizadeh. Il Generale Graziano ha incontrato a Kabul il Generale Allen, comandante della missione ISAF, che ha elogiato l’operato del contingente militare italiano nell’area ovest del Paese, dove il processo di transizione sta procedendo a grandi passi, in linea con i tempi prestabiliti. Prima di partire, il Generale Graziano ha incontrato  il personale di stanza in Camp Arena, sede del comando del Regional Command West, su base Brigata bersaglieri “Garibaldi”, e  ha detto: ” Il processo di transizione procede come previsto grazie anche al vostro impegno; questo e’ un momento significativo e delicato. A voi tutti il mio “bravi”per quello che avete fatto e per come lo avete fatto”. Il Generale Graziano è stato Comandante della Brigata Multinazionale a Kabul nel 2005 – 2006.

 




ROMA CENTRALE DEL LATTE, ADDIO ALLO STORICA DISTRIBUZIONE "FRESCHEZZE" DI MONTE COMPATRI

De Carolis: "Numerosi miei concittadini, dipendenti della Centrale di Monte Compatri, sono già sul piede di guerra e intendo stare vicino a loro e lottare affinché Roma non perda una delle più importanti aziende del territorio."

 

Chiara Rai

Si chiude un grande capitolo nella storia del latte di Roma: “Freschezze” della famiglia Senatra, memorabile concessionario della Centrale del Latte romana, da lunedì rimane a casa dopo mezzo secolo di servizio. La Centrale del Latte di Roma, che ancora vede come socio di maggioranza Parmalat e socio di minoranza il Comune di Roma, ha notificato ieri mattina la risoluzione e recesso del contratto con il distributore “Freschezze” che distribuisce nel Lazio e in Abruzzo e conta alle sue dipendenze oltre 200 lavoratori. “Freschezze” si ritiene da sempre la vera spina nel fianco di Parmalat anche per aver portato avanti la politica di mantenimento del marchio storico "Centrale del latte di Roma". “Freschezze” nasce con Augusto Senatra che 50 anni fa a Monte Compatri aveva una azienda con settanta bestie da latte. “Da un mese a questa parte i Territory Manager della Centrale del Latte, di fatto controllata da Parmalat – dice Daniele Senatra, amministratore di "Freschezze" – in occasione di sopralluoghi ai nostri stabilimenti di Civita Castellana, Magliano dei Marzi e Rieti mi risulta che abbiano offerto a circa 50 nostri dipendenti, un posto di lavoro in Parmalat". Preoccupato il sindaco di Monte Compatri (Castelli Romani) Marco De Carolis: “Temo che la Centrale del Latte di Roma rimanga senza una catena di distribuzione del latte  – dice De Carolis. – Numerosi miei concittadini, dipendenti della Centrale di Monte Compatri, sono già sul piede di guerra e intendo stare vicino a loro e lottare affinché Roma non perda una delle più importanti aziende del territorio. Dalle notizie da noi assunte ci sembra che Parmalat stia indebolendo la Centrale del Latte di Roma. Mi appello anche al sindaco Gianni Alemanno, affinché fermi questa possibile deriva”. Risoluto Daniele Senatra punta il dito su Antonio Vanoli attuale direttore operazioni del gruppo Parmalat e presidente della Centrale del Latte di Roma: “ci ribelliamo ad una così sfacciata manovra di appropriazione indebita da parte di Parmalat – conclude Senatra –  di una clientela storica come la nostra, sopratutto a nome di quelle 200 persone che sono il nostro vero patrimonio commerciale. Non trovo giusto il comportamento di Vanoli che una volta tolta di mezzo la nostra organizzazione avrà via libera per i suoi piani di sviluppo Parmalat senza dover rendere conto neanche ai suoi azionisti, per ora rimasti in silenzio, e mi riferisco al Comune di Roma, alla Coldiretti, agli Allevatori e Produttori Latte nonché ai piccoli singoli azionisti”. Intanto l’ufficio stampa Parmalat mette in chiaro: “La Centrale del latte è di Parmalat e non ha nessun senso indebolire uno dei nostri asset su cui abbiamo di recente investito con un impianto moderno ed efficiente”. Il Consiglio di Stato questa primavera ha condannato Parmalat a restituire le azioni della Centrale del latte al Campidoglio ma Parmalat ritiene che la competenza del giudizio spetti alla giustizia ordinaria.

 




LAZIO, ASSOCIAZIONE CITTÀ DEL VINO: FLAVIO GABBARINI COORDINATORE REGIONALE

Vicecoordinatore Giovanni Guerisoli Assessore alle attività produttive di Grottaferrata, Tesoriere del Coordinamento regionale Angelo Conti Funzionario della Provincia di Roma, Luigi Galieti Sindaco di Lanuvio e Tommaso Mascherucci Coordinatore uscente individuato dalla Giunta quale candidato a far parte del nuovo Consiglio Nazionale.

Redazione

Il Sindaco di Genzano Flavio Gabbarini è il Coordinatore regionale per il Lazio dell’Associazione nazionale Città del Vino: questo quanto deciso giovedì 30 agosto nel corso della riunione che si è tenuta nel palazzo comunale di via Italo Belardi. “Il nostro Comune nel 1987 è stato tra i fondatori di Città del vino ed oggi – ha affermato Gabbarini – torna ad essere un attore importante all’interno dell’Associazione. Si tratta di un ruolo prestigioso – ha proseguito il primo cittadino – che rientra in un progetto più ampio di promozione del nostro territorio e delle nostre eccellenze. La nostra è un’adesione convinta, che va al di là del solo vino perché l’obiettivo ultimo, e comune a tutte le Città del Vino, è quello della valorizzazione e della salvaguardia dell’intero territorio”.
 
Oltre al Coordinatore regionale per il Lazio, nel corso della riunione è stata nominata l’intera Giunta regionale composta da Giovanni Guerisoli (Assessore alle attività produttive di Grottaferrata che ricoprirà anche il ruolo di vicecoordinatore), Angelo Conti (Funzionario della Provincia di Roma e Tesoriere del Coordinamento regionale), Luigi Galieti (Sindaco di Lanuvio) e Tommaso Mascherucci (Coordinatore uscente individuato dalla Giunta quale candidato a far parte del nuovo Consiglio Nazionale). “I Coordinamenti regionali – secondo quanto riportato nello Statuto – sono il fulcro operativo dell’Associazione” e il “Coordinatore regionale è membro con diritto di voto del Consiglio Nazionale”.  “Il mio impegno – ha detto ancora il Sindaco Gabbarini – oltre a rappresentare la Regione all’interno del Consiglio Nazionale, sarà anche quello di adottare la Carta della Qualità, uno strumento importante previsto nello Statuto che ha l’obiettivo di incrementare la riconoscibilità e le capacità distinitive delle Città del Vino. Seguire tale documento – ha concluso – ci permetterà di mettere in primo piano il nostro vino, dunque la nostra tradizione agricola, all’interno dei ristoranti e delle osterie del territorio, di promuovere la realizzazione di enoteche, dove mettere in mostra tutta la produzione enologica del territorio, e di intraprendere una serie di iniziative artistiche e culturali orientate al mondo del vino e al mondo rurale in genere”.