Nemi, al via la sagra “social” delle fragole

Previste due giornate di visite gratuite presso il Museo Nazionale delle Navi Romane

NEMI (RM) – Al via l’88 esima edizione della Sagra delle fragole di Nemi che anche quest’anno sarà proposta in versione social nel rispetto delle normative Covid-19. Una serie di video saranno dunque caricati sulla pagina Facebook istituzionale volti a divulgare ad un pubblico più vasto possibile le peculiarità storiche, archeologiche, culturali e della tradizione di Nemi.

Attivato dallo scorso 23 Maggio fino al 29 Giugno un programma ricco di eventi e visite gratuite presso le aree più caratteristiche ed iconiche del paese delle fragole.

Il programma vede in collaborazione con il Ministero dei Beni Culturali due giornate di visite gratuite presso il Museo Nazionale delle Navi Romane. Un modo per promuovere la storia e il ritorno a casa del misterioso mosaico di Caligola.

Dopo le chiusure legate all’emergenza Covid-19 che hanno sospeso la possibilità di visitare i Musei, per consentire a tutti i cittadini di ammirare il misterioso e affascinante mosaico perduto di Caligola, questo capolavoro appena entrato nelle collezioni del Museo delle Navi Romane, il Comune di Nemi e la Direzione Regionale Musei Lazio promuovono due giornate dedicate al mosaico.

In occasione dei giorni di festa per il Comune di Nemi  concomitanti alla Sagra delle fragole, che si svolgerà via  Social e la Biennale d’arte Internazionale dei Castelli Romani: il 5 e 6 giugno il Museo aprirà le porte a tutti i cittadini gratuitamente.

Il mosaico perduto proveniente dalle navi di Caligola,esportato illegalmente in America nel dopoguerra e restituito all’Italia grazie all’azione dei Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, è tornato in esposizione dall’11 marzo 2021 presso il Museo delle Navi Romane di Nemi.

Nel rispetto delle normative Covid-19 sarà consentito l’ingresso gratuito nel museo ad un massimo di 80 persone contemporaneamente.

Inoltre verranno pubblicati e condivisi video del centro storico con il suo borgo, le Fragolare  e suoi scorci panoramici e non mancherà la tradizione enogastronomica che da sempre contraddistingue Nemi con le sue specialità dedicate alle fragole e fragoline di bosco.




Nemi, eventi mediatici a gogo’ ma il degrado divora il paese

NEMI (RM) – Via della Radiosa e via dei Corsi sono dimenticate dall’amministrazione comunale. Un quartiere residenziale, pieno di ville e immerso nel cuore del Parco dei Castelli Romani viene trascurato: non si fanno potature, si lascia l’erba alta e si permette che intorno allo stadio comunale, ormai in visibile degrado, si lascino rifiuti ingombranti, batterie di macchine, cartoni.

Sembra terra di nessuno quando potrebbe essere un quartiere valorizzato, un fiore all’occhiello per la cittadina delle fragole. Spiace vedere che l’amministrazione comunale è impegnata in eventi che richiamano l’attenzione dei media ma di fatto lascia il territorio nel degrado.

Spiace vedere che il sindaco Alberto Bertucci continua a dire sui giornali che i residenti di Nemi che osano criticare fanno strumentalizzazione politica. Non è così. Non si possono ignorare dei cittadini che segnalano il degrado, che segnalano l’assenza di manutenzione e contrastano la scellerata decisione di realizzare un’isola ecologica a 10 metri dalle case e a 30 da un pozzo d’acqua. Ma ormai un dato è certo: al sindaco interessa di più finire sui giornali per gli eventi organizzati a Nemi che curarsi di un paesino talmente piccolo che si potrebbe addirittura passare l’aspirapolvere.

Il fatto di essersi ostinati a perseverare nel voler realizzare un’isola ecologica in via della Radiosa proprio a 30 metri da un pozzo che fornisce acqua potabile all’intera cittadinanza, a voler lasciare nell’abbandono uno stadio, unica struttura sportiva di riferimento per la cittadina che viene usato come ricovero dei mezzi della società Minerva che operano gestione rifiuti sempre vicino al pozzo d’acqua entro i 200 metri dal pozzo che è zona vietata dalla Legge 152/2006 articolo 94.

Perché ci si ostina a gestire i rifiuti dove è proibito? Queste attività sono vietate dalla legge. Se la stessa gestione rifiuti fosse avvenuta fuori dalla fascia di rispetto non sarebbe considerata una attività fuori legge ma finché esiste la norma che proibisce la gestione dei rifiuti entro i 200 metri da un pozzo d’acqua allora non si può fare e le autorità competenti non possono voltarsi dall’altra parte.

E se in via dei Corsi e via della Radiosa non c’è neppure la benché minima manutenzione ordinaria, in via Le Prata (sentiero che collega la parte alta di Nemi con il centro storico) la situazione è allarmante. Il lavatoio e la terrazza che potrebbero richiamare visitatori e un turismo di qualità sono abbandonati al degrado. Per arrivarci ci sono grate pericolanti, scale rotte, buche a cielo aperto e pericoli di ogni genere. In altri paesi del nord Italia, sentieri del genere sono valorizzati e promossi tutto l’anno attraverso iniziative.

Con tutti i fondi pubblici che Nemi è in grado di ottenere, la valle del lago è piena di strade dissestate e non è affatto valorizzata: c’è un centro canoe comunale chiuso e poco lontano uno stabilimento aperto. Ci sono tanti residenti di Nemi che si sono stufati di questa situazione e altri che vorrebbero alzare la testa ma hanno paura di fare la fine dei “giornalisti” e della famiglia di un consigliere di opposizione che hanno dovuto subire perquisizioni nelle abitazioni, mute, ordinanze e querele. Anche una semplice veranda diventa un motivo per tenere chiusa la bocca e soccombere. Per fortuna le amministrazioni cambiamo e niente è per sempre. Chi non ha visto il film “Full metal jacket”? Il sergente Hartman, pessimo comandante: “Chi ha parlato? Chi è quel lurido stronzo comunista checca e pompinaro che ha firmato la sua condanna a morte? Ah.. non è nessuno eh?”….

Quando molti usciranno dalla “sindrome di Stoccolma” tutto questo sarà un brutto ricordo. Se si vuole essere leader si deve avere fermezza, si deve anche avere una salda capacità decisionale ma non si può non ascoltare e perseguitare chi si permette di criticare. Non ci sono nemici da abbattere ma persone perbene da rispettare.




Albano Laziale, tmb di Roncigliano: prosegue la raccolta firme per dire no al riavvio dell’impianto

“Lo studio epidemiologico dell’Eras Lazio, ha attestato che nel raggio di 5 km dall’impianto di Roncigliano si muore, ci si ammala e ci si ricovera di più che altrove”

ALBANO LAZIALE (RM) – Dopo Albano-centro, anche i cittadini e le cittadine di Cecchina (frazione di Albano) hanno partecipato numerosi ieri mattina (sabato 29 maggio) alla raccolta firme che si è tenuta nella centralissima piazza XXV Aprile, promossa da 17 tra associazioni e comitati, che abbraccerà tre Comuni (Albano, Ardea e Pomezia), per chiedere alla Regione Lazio lo stop definitivo alla discarica di Albano-Roncigliano. Nell’occasione è stato fissato il prossimo appuntamento per la raccolta firme a sabato 5 giugno a Pavona, in piazza Berlinguer nella fascia oraria 10 –13.

Cosa sta succedendo in merito alla discarica di Albano Laziale?

La società Pontina Ambiente (Gruppo Cerroni) ha ancora nelle mani una autorizzazione (voltura n.G14894 del 31 ottobre 2019 valida fino ottobre 2024) che gli permette di ricostruire il TMB andato a fuoco il 30 giugno 2016. Il TMB è un impianto di Trattamento Meccanico Biologico, una specie di frullatore per rifiuti indifferenziati propedeutico all’avvio di nuove discariche ed inceneritori.

“Ad Albano – affermano i portavoce delle associazioni e comitati – e negli altri 9 comuni del bacino (Ariccia, Genzano, Lanuvio, Nemi, Rocca di Papa, Castel Gandolfo, Marino, Ardea e Pomezia) ex utenti e clienti della discarica di Roncigliano non servono nuovi TMB, nuove discariche e nuovi inceneritori visto l’alto grado di diffusione del porta a porta, la raccolta domiciliare della spazzatura, divenuta una realtà grazie all’impegno di cittadini e Comuni. L’autorizzazione regionale del 31 ottobre 2019 è stata rilasciata, tra l’altro, in barba ad una interdittiva antimafia della Prefettura di Roma confermata in via definitiva dal Consiglio di Stato. Inoltre, – proseguono – lo studio epidemiologico dell’Eras Lazio (Epidemiologia, Rifiuti, Ambiente e Salute: wwww.eraslazio.it, discarica di Cecchina di Albano), redatto da medici del Sistema Sanitario Nazionale, ha attestato che nel raggio di 5 km dalla discarica di Albano si muore, ci si ammala e ci si ricovera di più che altrove!”

La richiesta delle associazioni e comitati in rappresentanza dei cittadini è dunque quella di un sistema di trattamento dei rifiuti locale, sostenibile a livelli igienico-sanitario e ambientale e soprattutto basato su Porta a porta, riduzione, riciclo e riuso.




Rifiuti, la Regione Lazio diffida Comune di Roma e Città Metropolitana: 60 giorni per trovare soluzioni altrimenti commissariamento

Zingaretti: “Vogliamo Roma pulita ed evitare il rischio che le strade della Capitale siano invase dai rifiuti”

La Regione Lazio ha diffidato la Città Metropolitana di Roma Capitale e il Comune di Roma a provvedere entro sessanta giorni, termine oltre il quale verrà esercitato il potere sostitutivo, a individuare uno o più siti idonei alla localizzazione e realizzazione degli impianti di smaltimento dei rifiuti, per garantire l’autosufficienza della Città Metropolitana di Roma Capitale e di Roma Capitale.

La delibera approvata oggi in Giunta è conseguente alla sentenza del Tar di ieri e ne recepisce il dispositivo. – Ha dichiarato il Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Ora abbiamo 60 giorni di tempo per trovare una soluzione condivisa sui punti che anche il Tar reputa oggettivi come la mancanza “di un piano impiantistico, anche alla luce del Piano di Gestione della Regione Lazio, volto a garantire l’autosufficienza nel trattamento, trasferenza e smaltimento dei rifiuti del Sub-Ato di Roma Capitale. L’obiettivo primario della Regione Lazio – ha proseguito il governatore del Lazio – è sempre stato e resta quello di aiutare Roma. Vogliamo Roma pulita ed evitare il rischio che le strade della Capitale siano invase dai rifiuti. Noi, per senso di responsabilità, questo rischio non lo possiamo ignorare. La delibera approvata oggi in Giunta quindi non ha come obiettivo di arrivare ad ogni costo al commissariamento di Roma Capitale, ma è un nuovo tentativo per individuare entro 60 giorni, sinergicamente con gli altri enti locali ed il Governo, le soluzioni adeguate a sventare l’emergenza rifiuti nella città. Mi auguro che lo stesso senso di responsabilità che sta mostrando la Regione, abbia un riscontro con atti concreti anche nella volontà degli altri enti locali di risolvere finalmente questo problema”.




Vermicino, ladro “coccodrillo”: prima rapina la farmacia, poi si pente e restituisce il malloppo

VERMICINO (RM) – A volto coperto e armato di pistola, ha rapinato una farmacia comunale alla periferia di Roma scappando con un bottino di 7500 euro. Il colpo è avvenuto ieri pomeriggio, ma stamattina, pentito del gesto, è ritornato sul luogo della rapina e ha riconsegnato i soldi al farmacista, chiedendogli scusa.

“Sono disperato perché ho perso il lavoro” ha detto l’uomo (sempre a volto coperto) al farmacista, mostrandogli la pistola giocattolo e restituendogli i soldi. L’episodio è accaduto in zona Vermicino su via Tuscolana. Sul posto ieri pomeriggio sono intervenuti i carabinieri della stazione e della compagnia di Frascati che indagano sulla vicenda.




Nemi, gestione rifiuti: dallo stadio mondezzaio al progetto di un’isola ecologica che non si può fare

Il Presidente della Commissione Rifiuti in Regione Lazio Marco Cacciatore insieme al portavoce del Comitato di cittadini Riccardo Amici spiegano come stanno effettivamente le cose

NEMI (RM) – Una gestione dei rifiuti quella che viene fatta a Nemi, il piccolo paese incastonato nel cuore del parco dei Castelli Romani, che appare in netto contrasto con quanto previsto dalle “norme in materia ambientale” disposte dalla Legge 152 del 2006.

Lo stadio comunale “Luciano Iorio”, che si trova nella parte alta di Nemi, è ormai relegato a parcheggio di mezzi della nettezza urbana che, quotidianamente, dopo aver raccolto i rifiuti differenziati dai vari quartieri della cittadina, li travasano dai mezzi più piccoli a quelli più grandi che poi li trasferiscono nel centro di raccolta.

Una attività, quella che avviene all’interno dello stadio comunale, espressamente vietata dalle norme ambientali soprattutto per la presenza del pozzo di acqua potabile che serve la popolazione situato a poche decine di metri dallo stadio comunale. E la preoccupazione per un possibile inquinamento della falda acquifera ha portato tanti cittadini a costituirsi in un comitato spontaneo che ora sta cercando di sollecitare tutte le istituzioni a ristabilire uno stato di legalità che tuteli l’ambiente e la salute pubblica.

Ma le intenzioni dell’amministrazione comunale di Nemi, guidata da Alberto Bertucci, fino ad oggi sono rimaste sorde alle tante richieste della cittadinanza tant’è che lo scorso 22 aprile il Consiglio comunale ha approvato il progetto definitivo e la variante al Prg per realizzare un centro di raccolta rifiuti-isola ecologica in via della Radiosa, a ridosso dello stadio e a soli 40 metri dal pozzo di acqua potabile. E le intenzioni del Comune, riguardo lo stadio comunale, sono quelle di concederne la gestione a terzi con la clausola di “consentire l’utilizzo dello spogliatoio nelle ore del mattino ai dipendenti di Minerva”.

Quello che appare sembrerebbe dunque un disegno ben preciso, da parte degli amministratori comunali, che vedrebbe sorgere un’isola ecologica a ridosso di un pozzo di acqua potabile e un impianto sportivo – lo stadio comunale – che fungerebbe da spogliatoio per i dipendenti della società Minerva.

Ora, per poter procedere, mancano solo i pareri degli altri enti, tra cui quello di Acea che gestisce il pozzo di acqua e al comitato di cittadini non resta altro che sperare che non si trovi la solita soluzione all’italiana dove la Legge per alcuni soggetti viene interpretata in un modo mentre per altri soggetti viene invece applicata senza se e senza ma.    




Albano Laziale, lapidi nel cantiere edilizio: partito l’esposto a Comune, Vigili e Carabinieri

ALBANO LAZIALE (RM) – A Cecchina (frazione di Albano) è stato rinvenuto (e fotografato) un deposito di lapidi nel mezzo di un cantiere edilizio a Cecchina, sulla via Nettunense n. 48, proprio di fronte il vecchio mulino (appartenente alla storica tenuta denominata di Montagnano). Una struttura risalente al ‘600 poi utilizzata per decenni come ‘mola’, ossia luogo in cui i cittadini andavano a lavare i panni fino ai primi anni ‘80, visto che a ridosso della struttura stessa si trova l’emissario del lago di Nemi.

Le foto sono state inviate con un esposto da varie associazioni – Italia Nostra sezione Castelli Romani, Legambiente – Appia sud il Riccio, Salute Ambiente di Albano, etc – al Comune ed alla  Polizia Locale di Albano, ai Carabinieri, alla Soprintendenza Archeologica (visto che il sito ha una notevole rilevanza storico-archeologica), al Ministero dei Beni Culturali e Turismo e infine alla Procura di Velletri.

I cittadini chiedono di verificare la regolarità del cantiere e delle lapidi accumulate, oltre ad altre stranezze che hanno notato, ivi compresa l’assenza di cartelli di cantiere.

Le foto sono state scattate domenica 23 maggio nel corso di una visita di natura storico-archeologica che ha riguardato l’antica struttura del mulino – che sorge su un basamento risalente all’antica Roma imperiale.




Albano Laziale, approvato in Consiglio comunale, il primo bilancio di previsione dell’amministrazione Borelli

ALBANO LAZIALE (RM) – Il Consiglio Comunale, nella seduta di ieri, ha approvato il Bilancio preventivo 2021 e il Documento Unico di Programmazione.

È il primo atto programmatorio dell’Amministrazione Borelli, figlio del tempo e del periodo particolare che stiamo vivendo e che purtroppo risente della difficile situazione economica e sociale causata dalla pandemia.

Soddisfatto il Sindaco: “Abbiamo voluto soprattutto rispondere alle esigenze immediate di investimento e di sostegno alle persone fragili, alle attività economiche e alle imprese locali.

Siamo pronti a recepire tutte le misure che arriveranno, relative ai fondi europei e statali, a partecipare a quanti più bandi possibili proprio per acquisire finanziamenti e puntare alla rigenerazione del centro storico con le sue strade e le sue piazze e delle aree decentrate dando loro i servizi che meritano.

Quindi da una parte la riqualificazione di via Saffi e delle strade limitrofe; dall’altra parte la zona di via Roma a Pavona con il Bando di progetto Pinqua che vorremmo portasse un investimento complessivo pari a 4 milioni e 700 mila euro. Un progetto finalizzato al recupero infrastrutturale, di decoro e realizzazione di un centro polifunzionale da destinare alle attività giovanili.

Puntiamo alla riduzione della spesa e alla sua razionalizzazione in un’ottica “green”: rinnovo del parco auto che punti alla riduzione dei mezzi più inquinanti, con la sostituzione dei veicoli a basse emissioni CO2 ed elettrici; una riduzione della spesa per forniture con la razionalizzazione dei contratti. Abbiamo intenzione di proseguire nel taglio delle spese dei fitti passivi, come già fatto con la disdetta della sede distaccata di Pavona i cui uffici verranno spostati a Villa Contarini.

Le nostre società partecipate chiudono in positivo e ben presto porteremo i bilanci all’attenzione del Consiglio.

Tutto ciò cammina sulle gambe delle donne e degli uomini che lavorano con noi. Attraverso i concorsi, arriveranno altri dipendenti e abbiamo cambiato la piattaforma digitale sulla quale il personale lavora ogni giorno. Una piattaforma che risponderà molto di più alle esigenze dei cittadini per dialogare anche da remoto ed effettuare pagamenti senza recarsi negli uffici.

Un bilancio che sta al passo coi tempi di una transizione ecologica e di semplificazione della vita dei nostri cittadini e delle imprese che operano sul nostro territorio. Un bilancio che pone le basi di una pianificazione di lungo respiro per la crescita sociale ed economica della nostra comunità”.




Nemi, progetto isola ecologica: il Comune non invia la documentazione al Garante idrico. Convocato il sindaco

NEMI (RM) – Continua la battaglia da parte di molti cittadini di Nemi, costituitisi in Comitato, per salvaguardare la qualità dell’acqua del pozzo gestito da Acea che serve la popolazione.

Il Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato ha infatti istituito un tavolo tecnico per martedì prossimo – 25 maggio 2021 – finalizzato a effettuare un’istruttoria attraverso un contradditorio tra il Sindaco di Nemi, i rappresentanti del Comitato “I Corsi” via della Radiosa Nemi e i rappresentanti dei vari Enti sovracomunali che dovranno esprimere parere in merito alla fattibilità del progetto approvato dagli amministratori comunali di Nemi.

Il tavolo si è reso necessario dopo che il Comune di Nemi non ha inviato al Garante Regionale del Servizio Idrico Integrato la documentazione richiesta relativa il progetto definitivo, approvato dal Consiglio comunale lo scorso 22 aprile, del Centro di raccolta rifiuti – isola ecologica che dovrebbe sorgere a poche decine di metri dal pozzo di acqua potabile che serve la popolazione.




Marino, infrange la porta a vetri di un bar e tenta il furto: arrestato 22enne di Albano Laziale

MARINO (RM) – I Carabinieri della Compagnia di Castel Gandolfo hanno arrestato un 22enne di Albano Laziale, con precedenti, per tentato furto aggravato.

Nella notte, i Carabinieri del Nucleo Radiomobile della Compagnia Castellana, impegnati in un servizio perlustrativo per prevenire i reati contro il patrimonio, transitando sulla via Nettunense notavano che la porta a vetri di un bar era stata infranta.

Immediatamente accorsi, sorprendevano all’interno il giovane travisato che, alla vista dei militari, tentava la fuga venendo prontamente bloccato, senza che riuscisse ad asportare nulla.

Lo stesso aveva infranto la vetrina con un grosso sasso, rinvenuto sul pavimento dai Carabinieri.




Monte Compatri, nuovo look per il parco in via Lago Trasimeno

MONTE COMPATRI (RM) – Torna a nuovo il parco in via Lago Trasimeno a Monte Compatri, nella frazione di Laghetto dove sono terminati alcuni lavori che hanno visto separare l’accesso all’area cani dal resto del parco, sostituire lo scivolo rotto e cambiare le panchine.

“Questa Amministrazione- dice l’assessore all’Arredo Urbano Agnese Mastrofrancesco – può pulire, sistemare, abbellire quanto vuole, ma i cittadini devono amare e mantenere ciò che abbiamo. Perché sono beni che appartengono a tutti”.

Nella zona sotto il Belvedere, via Adolfo Croce e via Cavour proseguono invece le operazioni di taglio del verde.