IL VERO TALENTO E' SCOPRIRE I PROPRI TALENTI

Sara Galea

Rubrica olistica – Quale è il tuo talento? scoprendolo inizierà per te il processo di autorealizzazione… L’essere umano è un essere multidimensionale, e questo significa che vive su più dimensioni: mente, anima e spirito. La mente si occupa di pianificare la quotidianità, di creare le giuste strategie, di quantificare tempi, modi e tutto quanto serva a co-partecipare alla costruzione della propria realizzazione. L’anima cerca la realizzazione, facendo vivere l’espressione delle potenzialità, dei valori, delle virtù, e quindi dei talenti naturali. Lo spirito vive nella pura Essenza, nell’Essere, nella centratura, nel silenzio, nella concentrazione, nel vuoto. Le tre dimensioni umane sono l’espressione dell’IO, che è tutt’altra cosa da quello che noi spesso chiamiamo e nominiamo come io, che è semplicemente la mente inferiore, quella istintiva, quella che se ben educata deve dirigere l’armata verso la presa del BENESSERE totale e permanente. Molti esseri umani hanno banalizzato, in maniera piuttosto mortificante, quello che è il cammino, e l’assunzione di responsabilità nei confronti di tutto ciò che risiede in se stessi e, presi da dei raptus di ”superiorità” seguono la propria mente inferiore credendo di stare seguendo la propria consapevolezza Superiore. L’Umiltà è una potenzialità tra le più importanti perché conduce l’essere umano a riconoscere i propri limiti, come anche le proprie capacità effettive, le conoscenze ed il reale, conseguente, potere creativo sviluppato nel corso di anni di preparazione, esperienza, ed applicazione amorevole e dedicata. Il talento naturale, se non allenato, approfondito, applicato con solerte costanza e passione, diventerà soltanto uno strumento subdolo per apparire agli occhi del prossimo superiori rispetto a quelle che sono le proprie reali caratteristiche. Scoprire il proprio talento, allenarlo, istruirlo, approfondirlo, e viverlo, è un diritto ed un dovere dell’essere umano, affinché nel mondo si creino veramente infinite scintille di reali manifestazioni divine, o di genio se vogliamo, piuttosto che luci destinate a spegnersi al primo corto circuito offerto dalla vita.
 




NEMI, PROFUMI E SAPORI DI ALTRI TEMPI: L'ANTICO FORNO FORTUNA

Redazione

Nemi (RM) – Profumi e sapori che ti portano indietro nel tempo. L’odore di pane riempie i vicoli e il centro storico del meraviglioso paese di Nemi.

Un piccolo gioiellino che ha un patrimonio storico naturalistico inestimabile. Il forno Fortuna ha una memoria lunga settant’anni. Figli e nipoti diventati genitori e poi nonni. Un pezzo di pane caldo, ciambelle al vino intinte in un bel bicchiere di rosso. Crostate, dolci antichi che non si trovano più se non in pochissime parti d'Italia.  La domenica, una festa. L’osservatore laziale ha deciso di fare un servizio a questo forno perché oggi, botteghe artigianali del genere è difficile trovarne.

Il pane del forno Fortuna che si trova nelle immediate adiacenze dell’imponente Castello Ruspoli è cotto ancora rigorosamente a legna ed è davvero speciale e particolare: nulla da invidiare a quello di Genzano e di Lariano, davvero una chicca.

Fausto, Alessandro, Massimo e Gloria si alzano presto al mattino. Si alzano alle tre quando ancora dormono tutti. Infornano e poi alle 7 la prima sfornata di profumi. E’ davvero eccezionale. Provare per credere.




NEMI: L'ANTICO FORNO CAVATERRA

Redazione

Nemi (RM) – Eccoci arrivati alla seconda puntata di “GustoBanda” la nuova rubrica de L’osservatore laziale che intende riscoprire insieme ai propri lettori i piaceri della cucina tradizionale, gli antichi sapori, i prodotti artigianali ma anche il mondo moderno e al passo con i tempi dei nuovi chef, le frivolezze e stranezze, creazioni di ingegni all’opera oltre, naturalmente, alle sagre e feste di piazza.

Al civico 8 della storica piazza Umberto I a Nemi c’è un altro forno antichissimo, quello dei Fratelli Cavaterra. Un tuffo nei piaceri e la riscoperta di prodotti realizzati artigianalmente senza conservanti e con ingredienti semplici. Uova, latte, farina, zucchero, vino e anice sapientemente dosati, utilizzati, impastati da mani esperte.  Massimo Cavaterra che ha fatto gli onori di casa e che ha imparato il mestiere da suo padre ci ha fatto vedere anche gli innumerevoli dolciumi che sforna l’affascinante fornace, rigorosamente a legna, che arde dal mattino fino a sera, lasciando i passanti inebriati dal profumo della legna e dei prodotti quali il pane e i dolci che sono in continua lavorazione.




COLFELICE, SECONDO CONVEGNO NAZIONALE “VIOLENZA inFINITA”: UN’EDIZIONE DEDICATA AL RICORDO DI SERENA MOLLICONE

 

E’ l’educazione il vero strumento che permette di conoscere i segnali negativi ma anche la nostra natura. Il direttore del quotidiano L’osservatore laziale, Chiara Rai testimonia con la sua presenza un’attenta e forte capacità di comunicazione di questo percorso e progetto d’informazione. “La divulgazione e l’importanza di dare messaggi positivi, non spettacolarizzando le notizie in merito ai fatti di cronaca, è stato sempre la nostra guida. L’osservatore laziale sensibile alle tematiche emerse in questa sede sarà sempre presente e propositivo ad incentivare un nuovo cambiamento culturale, oltre la legge serve la cultura.” 


di Cinzia Marchegiani

Colfelice (FR) – Non è un semplice caso se a Colfelice è stata accolta come cornice d’autore il secondo Convegno Nazionale Violenza inFINITA. La dott.ssa Anna De Sanctis, segretaria nazionale dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus all’apertura dei lavori spiega come il territorio del frusinate sia stato lo scenario di stragi di donne uccise e travolte in destini maledetti, come la tragica morte della dolcissima Serena Mollicone che ad Arce trovò il suo aguzzino mentre a Sora altre due famiglie piangono Samanta Fava uccisa e murata in una cantina dal suo spasimante e Adriana Tamburini  assassinata a coltellate dal compagno Michele Salerno. Tracce di efferati omicidi sono l’innesco per questo importante appuntamento organizzato dal Presidente dell'Associazione Donne per la Sicurezza Onlus Barbara Cerusico in collaborazione con ASD PEGASO 2 nella persona del Sig. Franco Adamo, maestro di arti marziali e difesa personale che collabora con la suddetta associazione. L’evento è stato patrocinato dal Consiglio della  Regione Lazio, da Link Campus University e dal Comune di Colfelice, Banca Popolare del Cassinate, MG Costruzioni srl, Impresa Edile di Leo Srl, Gi.Gi Auto Srl, Dea Cosmesi 80 srl, Organizzazione Funebre San Tommaso, Meta Lux srl, Show Room Torriero srl, Cristina Design Emmegros, Le delizie di Asso, Araldo Viaggi, Un Posto al Sole e il quotidiano L'osservatore Laziale.


Femminicidio e Stalking alle porte della legge appena varata sono stati affrontati da un parterre di alta levatura professionale e con quella sensibilità e attenzione rivolta all’attuale società che si è trasformata negli anni con un inesorabile processo di mutazione che testimonia una decadenza nei ruoli della famiglia, delle mancanze delle istituzioni e dei vuoti legislativi. Indicando riflessioni e obiettivi importanti da raggiungere i singoli lavori della commissione hanno tracciato la metamorfosi che deve essere raggiunta per arginare le crepe del femminicidio e dello stalking attuando misure di protezione delle vittime mentre il deterrente legislativo deve respirare in simbiosi con un concreto cambiamento culturale.  Il sindaco di Colfelice, Prof. Bernardo Donfrancesco, rappresentato dal suo vice Dante Marrocco ha dato accoglienza all’evento nel maestoso palazzetto dello Sport. Il contributo della senatrice Maria Spilabotte apre i lavori. Spiega come il decreto legge è un punto di partenza e non un traguardo, e rivolge una critica sulla definizione della donna che non può essere identificata come soggetto debole alla stregua dei minori, ma vulnerabile perché violata. Il suo gruppo parlamentare ha indicato l’istituzione di un fondo con 90 milioni di euro, il modo più concreto per aiutare le donne che oltre a denunciare devono avere un supporto nei centri antiviolenza. Il consigliere regionale e capogruppo PSI alla Regione Lazio on. Oscar Tortosa, che ha fattivamente contribuito al convegno per profondere un segno importante di sensibilizzazione nel territorio, ricorda  la mozione approvata lo scorso 4 luglio promuove le attività di prevenzione e accoglienza, protezione e sostegno alle vittime di maltrattamenti, definisce responsabilità precise per la Regione, Enti locali e sistema socio-sanitario, è un obiettivo da associare anche alle iniziative da inserire nelle scuole e università, poiché il germe del rispetto e della parità tra uomini e donne deve partire dai giovani. Lo spot d’informazione e sensibilizzazione NOI NO partito il 25 ottobre scorso cambia look, i protagonisti della campagna pubblicitaria rivolgono moniti e riflessioni esclusivamente ad un pubblico maschile e  trova volti d’eccezione come Claudio Bisio, Daniele Silvestri, Alessandro Gassman e Cesare Prandelli. Il convegno inizia a prendere  forma e con un eccellente lavoro interdisciplinare. Il presidente dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Barbara Cerusico leggendo i saluti dell’On. Vincenzo Scotti, il presidente del LINK Campus University e On. Massimo Caciotti, sindaco di Colleferro, condivide una lettera di una donna che passo dopo passo spiega le fasi di un cambiamento relazionale con suo marito fino al completo controllo su di lei, annullando la sua essenza, fino alla disintegrazione della personalità e autostima. Saranno la sua salvezza, un ricovero in ospedale e l’accoglienza in un’associazione che riuscirà a spezzare quelle catene e renderla finalmente una donna e madre lontana dalle maglie della violenza psicologica. Per questo motivo la presidente dell’associazione chiede di tutelare la famiglia monoreddito aiutando la donna agevolandola con affitti equi ed volgere uno sguardo alla protezione del minore che spesso viene tolto ai genitori.

La moderatrice dell’evento  Anna De Sanctis ringrazia la presenza delle dott.ssa Cinzia Cocchi, consigliere comunale di Nemi (ex sindaco), la dott.ssa Sepore, Lo Sole psicologa e l’avv. Alessandro Mancori legale che collaborano con l’associazione stessa, il comandante capitano Compagnia Pontecorvo, Fabio Imbratta e l’assessore alle pari opportunità e disabilità di Aquino, la dott.ssa Federica Di Sotto e  presenta un altro importante tassello di questa commissione, il Generale Luciano Garofano, presidente dell’Accademia Italiana di Scienze Forensi. Un contributo che  arricchisce il senso del convegno, il suo ultimo libro “I labirinti del male”, rappresenta una vera documentazione e indagine sull’universo della violenza contro le donne e nasce dalla volontà di andare oltre le indagini microscopiche. Illustrando il quadro della dimensione dato dalle statistiche, indica la non emergenza italiana rispetto i paesi europei che ci superano duplicando le stime. La cartina al tornasole, spiega, è l’Euroansa che l’anno scorso ha indicato il minimo storico degli ultimi 40 anni, sicuramente se ne parla di più e il ruolo dei media ha amplificato l’interesse del pubblico. “Il femminicidio matura nell’ambito familiare e il parlamento e il legislatore con l’art.5 hanno inserito un principio di grandissimo interesse, poiché occorre indagare e curare le patologie che si instaurano all’interno delle relazioni sentimentali, in tutto questo tempo abbiamo mancato nella prevenzione, mentre ad oggi si registra una caduta verticale dei ruoli distinti ma sinergici dei genitori e docenti.” Emerge dal quadro tracciato del generale Garofano un monito, il legislatore nelle fasi d’investigazione deve porre attenzione sul ruolo invadente delle trasmissioni e giornali poiché le indagini preliminari vanno protette e non dibattute. L’art.5 inoltre rinnova la formazione degli operatori, errori umani fatti sui luoghi d’indagine in sede di primo intervento e anche successivamente non sono più tollerabili. L’omicidio di Serena Mollicone insegna che sono stati commessi troppi errori, tutti i processi dibattuti attendono ancora risposte dalle prove scientifiche, sciupate da un’anarchia investigativa, la scienza fa la differenza se la burocrazia, prima investigativa e poi processuale, sono nella giusta misura. La moderatrice introduce la storia crudele di Serena Mollicone, uccisa nel suo piccolo paese perché la sua coscienza chiedeva giustizia, le morti dei suoi amici per droga non potevano essere taciute.

Segue l’intervento della dott.ssa Laura Volpini, docente di psicologia presso l’Università La Sapienza di Roma  che annovera un curriculum straordinario di titoli e competenze, dal 1996 collabora nell’attività di consulenza e peritale per conto dell’autorità giudiziaria e la difesa. La Volpini passando all’analisi del femminicidio, fa luce alle cause ascrivibili dovute maggior parte all’isolamento sociale della vittima (difficilmente ci si rivolge ai membri della famiglia o ad esperti) che al silenzio del carnefice. Gli uomini trovano molte difficoltà ad esternare i propri problemi, legati soprattutto nell’affrontare le separazioni o quando la compagna diventa una sorta di proprietà che colpisce la sua lesa maestà. Prevenzione significa un’educazione all’affettività e sessualità. Nel delitto di Serena Mollicone la dott.ssa Volpini comincia a collaborare quando viene  contattata dal gen. Garofano per studiare il profilo psicologico. Lì è stato creato un team di lavoro e le indagini riaperte nel 2007. Sono state individuate delle carenze dal punto di vista dell’ascolto dei testimoni, sommarie e superficiali la documentazione emersa, nel 2001 i responsabili che seguirono l’investigazione sono stati indagati. Un danno importante poiché negli aspetti psicologici si perdono delle occasioni per  trovare importanti elementi. Questa giornata di studio e  lavoro accoglie tra le sue mura virtuali Guglielmo Mollicone, papà di Serena.

La dott.ssa De Sanctis delinea il ritratto di questa ragazza simbolo di innocenza e coraggio, un’idealista, ragazza affidabile, con un forte senso di giustizia sviluppato tale da indirizzarla nelle mani dell’aguzzino, lei non poteva voltare lo sguardo e accettare che i suoi coetani morissero per droga. Guglielmo, il papà di Serena è un uomo distinto, con uno sguardo limpido ma deciso. E’ al convegno per testimoniare una barbaria disumana, duplicemente oltraggiata, nella morte cruenta e nel depistaggio delle prove dell’omicidio. Guglielmo racconta nei particolari l’agghiacciante storia. Serena, una giovane donna, col suo senso di giustizia e quello incosciente modo di fare senza pensare ai pericoli, ha fatto saltare il marciume che c’era ad Arce, un paesino che aveva il primato in Europa dei drogati. Nel dettaglio racconta le vergogne delle indagini, anche il giorno del funerale profanato per  alimentare sospetti su di lui, con il prelievo e spostamento in caserma. Misteri che hanno preso luce con la forza e determinazione di chi non si arrende al lurido complotto oltre la vergogna di un assassinio. Serena aveva intuito un giro di droga insediata nelle istituzioni, sono passati 12 anni, e la consapevolezza che dopo i colpi inferti, e il trattamento criminale inferto col filo spinato, dall’autopsia si scoprì che poteva comunque essere salvata.

L’avvocato Dario De Santis non potendosi pronunciare conferma però che c’è un’indagine attuale, dopo l’archiviazione del caso, la verità certa è in attesa poiché parecchie volte è slittata per proroghe e sicuramente ascrivibile ad assenza ancora di un risultato utile, o alla presenza di un risultato utile dell’indagine che si verificando. “Meglio tardi che mai” è la frase con cui l’avv. Gianfranco Di Capua, penalista dell’associazione, si inserisce nel  dibattito che in merito  espone il nuovo decreto legge sul femminicidio, focalizzando la radice del problema che è genetico, indicando una seria riflessione, la legge può funzionare solo se c’è assistenza territoriale. Occorre la qualificazione degli operatori, monitorare il possesso dei requisiti.

Le caserme siano in grado di indicare luoghi che possano accogliere la donna violata e che denuncia, nominando un’associazione, strumenti  e interventi qualificati affinché il magistrato possa intervenire, e lo stesso magistrato affianchi con un percorso deontologico queste associazioni. Patrizia Danella, consigliere comunale di Pontecorvo, già consigliere provinciale alle pari opportunità,pone obiettivi importanti che gli amministratori devono guardare, l’ascolto, la tutela e guida nelle scuole. Non si può solo insegnare, occorre ascoltare e sapere anche andare nel loro mondo. Facebook non è solo uno strumento negativo, e anche lì i genitori possono e devono tutelare i propri ragazzi, indicando che ogni genere di violenza, come lo stalking deve essere denunciato. La scuola deve lasciare il segno e contribuire a mettere in fila i figli, non sempre le istituzioni sono aperte al dialogo. Patrizia Danella, si rende disponibile come strumento di sensibilizzazione e azione concreta all’interno delle istituzioni. Il convegno termina con altri autorevoli contributi, il mediatore famigliare Evaldo Cavallaro che suscita particolare interesse con il suo intervento “Violenza subita e Violenza Cercata” che svela i meccanismi assolutamente da evitare, poiché nei rapporti umani ci sono sempre i sintomi, piccole avvisaglie che dobbiamo attivare come dei radar in emergency. Solo avvistando precocemente un potenziale nemico, si riesce a fuggire prima che il rapporto tra due persone diventi troppo avvolgente da diventare una catena davvero stretta e riuscendo a sganciarsi prima che diventino troppo forti e perverse. E’ l’educazione il vero strumento che permette di conoscere i segnali negativi ma anche la nostra natura.

Il direttore del quotidiano L'osservatore laziale, Chiara Rai testimonia con la sua presenza un’attenta e forte capacità di comunicazione di questo percorso e progetto d’informazione. “La divulgazione e l’importanza di dare messaggi positivi, non spettacolarizzando le notizie in merito ai fatti di cronaca, è stato sempre la nostra guida. L’osservatore laziale sensibile alle tematiche emerse in questa sede sarà sempre presente e propositivo ad incentivare un nuovo cambiamento culturale, oltre la legge serve la cultura.” 

C’è un passaggio importante dedicato alla violenza ai disabili, la vice presidente dell’associazione Donne per la Sicurezza Onlus, Roberta Sibaud, apre ferite incredibili testimoniando ”La disabilità al femminile tra coraggio e violenza”, poiché le donne in questo caso sono vittime di molteplici discriminazione e che forse il nostro sguardo non si sofferma mai abbastanza. Sono quelle  più vulnerabili delle altre, e più esposte al fenomeno, soprattutto quelle con disabilità psichica e sensoriale ovvero  uditiva, visiva o con difficoltà di linguaggio.  Sono le disabilità che amplificano la dipendenza nelle mani di altri….come recita la stessa Sibaud «Mani esperte, devote, mani disposte ma straniere. Mani materne, mani matrigne, mani benedette, mani maledette, mani necessarie, mani indispensabili! Mani! Mani! Inconsapevoli mani da cui spesso mi sento come cancellata, che del mio corpo leggono i bisogni, mai i desideri.” Antonio Staiola, interprete L.I.S (lingua italiana dei segni) e presidente dell’associazione I.D.E.A onlus conferma le enormi difficoltà che le donne con disabilità uditive incontrano nel dover e poter comunicare un abuso, poiché l’handicap della persona sorda è invisibile.  Si conclude un percorso interessantissimo, che ha messo radici su quell’opera magnifica che è il germe della cultura, dell’impegno, delle riflessioni e dei progetti. Il convegno è itinerante in tutt' Italia e continuerà il 29 novembre a Napoli, a dicembre in Sicilia e a gennaio in Lombardia.  Il maestro Franco Adamo presidente ASD Pegaso 2, collaboratore dell’associazione, grazie al quale il convegno ha preso forma oltre ad indicare l’importanza della difesa personale delle donne ha fatto una breve  dimostrazione con il pubblico presente.

Un convegno che ha riaperto ferite mai marginate, come l’omicidio di Serena Mollicone che ha avuto un destino maledetto perché la sua coscienza era stata istruita contro i mostri della disonestà.  L’osservatore Laziale è vicino al papà Guglielmo, persona d’immensa stima, testimonianza di un’Italia diversa da come molti la dipingono, dove ancora batte forte il coraggio di dire basta. Basta solo gridare, basta alla malagiustizia, basta ai soprusi, basta all’indifferenza della collettività… Convegno di alto spessore di tutti i relatori, un punto importante da cui occorre ripartire, perché mai è troppo tardi, come ci insegna Guglielmo Mollicone. Occorre saper andare oltre.

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ROMA: MEZZI PUBBLICI… MA NON PER TUTTI

di Christian Montagna

Roma
– Se prendere un autobus a Roma è già di per sé un' impresa, figuriamoci per una persona disabile cosa possa essere.

Mercoledi 20 Novembre in via Venti settembre, a Roma, sono stato chiamato a testimoniare l'ennesimo atto di ingiustizia: la signora Roberta che si stava recando alla manifestazione dei malati di SLA, si è dovuta affidare alla sensibilità e al buon senso dei passeggeri poiché l'autobus sul quale viaggiava era sprovvisto di pedana per consentire la salita e la discesa dal mezzo alle persone disabili.

"E' solo uno dei tantissimi casi- racconta Roberta – molto spesso le persone disabili sono costrette a dover rinunciare all'utilizzo dei mezzi pubblici in quanto le vetture sono stracolme e prive dello spazio per poter collocare il mezzo di sostegno. – Roberta prosegue nel racconto – Ma vi siete mai chiesti quanto tempo deve impiegare un disabile per raggiungere una destinazione se è sprovvisto di mezzi privati? A quanto pare  il Protocollo d'Intesa sottoscritto da Atac e Roma Capitale con le Associazioni delle persone con Disabilità al fine di proseguire in maniera organica e sistematica all'abbattimento di barriere architettoniche non è stato rispettato. Sul territorio urbano, sui mezzi pubblici, sui servizi sotterranei le barriere ci sono ancora e nessuno accenna ad abbatterle. Marciapiedi sprovvisti di scivoli e a volte troppo alti per essere scavalcati; spazi destinati ai disabili spesso occupati da ignari e indifferenti che non si preoccupano di chi è meno fortunato. Ed e' cosi che spesso ci si trova costretti all'utilizzo di taxi o vetture speciali a spese proprie. – Roberta conclude – Si sta limitando la libertà di chi già lotta per averne una".

Per vivere una vita autonoma una qualunque persona ha bisogno di potersi spostare agevolmente in ogni luogo e noi questo dobbiamo poterlo permettere. Come cita l'articolo 19 della Costituzione dell'ONU per i diritti delle persone con disabilità approvata nel dicembre 2006: "Le persone con disabilità abbiano la possibilità di scegliere,su base di uguaglianza con gli altri, il proprio luogo di residenza e dove e con chi vivere; le persone con disabilità abbiano accesso ad una serie di servizi necessari per consentire loro di vivere nella società e impedire che siano isolate o vittime di segregazione; i servizi e le strutture sociali destinati a tutta la popolazione siano messe a disposizione, su base di uguaglianza con gli altri, delle persone con disabilità e siano adattati ai loro bisogni" . Ebbene è giunto il momento di lavorare per questo obiettivo: una ragionevole accessibilità. Auguro dunque a voi care Istituzioni una buona progettazione e soprattutto una imminente realizzazione di tutto ciò.
 




NEMI, STRANE COINCIDENZE: BALDI, BERTUCCI… E L’INTUIZIONE DEL MEDIOCRE CAPO COMICO

“- Paggio Fernando sarà lei! – esclamò il signor Olinto, puntando l'indice peloso. – Lei sarà un amore di paggio, parola d'onore! –   Don Gaetanino Longo, rosso dal piacere, seguitò a tormentare i baffetti che non spuntavano ancora, e balbettò:  – Se crede… se le pare… – E come! e come! – Il capocomico, col pugno sull'anca e il busto all'indietro, colla tuba bisunta sull'orecchio, e il mento ispido in mano, saettando un'occhiata sicura di conoscitore di fra le setole delle sopracciglia aggrottate, continuava a dire: – Ma sicuro! Lei ha il fisico che ci vuole! Faranno una bella macchia insieme alla mia Rosmunda! –  Allora scoppiarono i malumori e le gelosie fra i dilettanti raccolti intorno al biliardo nel Casino di conversazione. Si udì prima un'osservazione timida, come un sospiro; poscia il coro delle lagnanze: Perché è figliuolo del sindaco!… Perché torna dagli studi col solino alto tre dita!… – Eh?… Che cosa?… Dicano, dicano pure liberamente. Siam qui apposta per intenderci… fra amici… –   Si fece avanti un giovanotto magro e barbuto, sotto un gran cappellaccio nero, e cominciò: – Io vorrei… Non dico per la distribuzione delle parti… Non me ne importa… Ma quanto alla scelta della produzione… Mi pare che sarebbe ora di finirla colla camorra…
  – Eh? Che dice? Non le piace la Partita a scacchi dell'avvocato Giacosa?… Lavoro applaudito in tutte le piazze!… “

di Chiara Rai

Nemi (RM) – Un brillante Verga in “Paggio Fernando”, una ambientazione di fine ottocento ma ancora attuale. Un clima tragicomico ma incredibilmente proiettato in un contesto verosimile: Il capocomico è un mediocre artista, ma nello stesso tempo è un lucido ed esperto conoscitore di simili realtà provinciali, pronto a piegarsi senza difficoltà ai necessari compromessi, ma sempre salvaguardando le apparenze e mostrando dei tratti affabili e latamente signorili, necessari se si vuole trattare con un ambiente nel quale non manca gente influente e colta.

La nostra non è una volontà di persecuzione ma un desiderio di fare cronaca politica. Ai nostri tempi ci sono troppe metamorfosi, c’è una crisi dei valori data anche da una crisi d’identità. Non è per forza vero che se siamo nel Governo delle larghe intese, chi si riconosce in valori di destra o sinistra debba essere considerato un cretino.

Non mi sembra che i politici si concentrino sui malati e la sanità. Il consigliere Baldi, nelle sue dichiarazioni  è davvero poco sensibile e ingeneroso specialmente nei confronti di chi lotta per vedere rispettati i propri diritti. Il nostro giornale era presente alla manifestazione dei malati si Sla sotto al ministero: Baldi dov’era?

Il nostro giornale era presente alle proteste dei malati che chiedono le cure compassionevoli tramite metodo stamina: Baldi dov’era?

Il nostro giornale è stato innumerevoli volte al soccorso di Albano, sovraffollato con malati in barella in attesa da ore di ricevere cure: Baldi dov’era?

Il nostro giornale si è battuto per tenere aperto l’ospedale di Bracciano, ha fatto parlare personale medico e malati: Baldi dov’era?

Dove abbiamo visto Baldi? Ospite d’onore alla Sagra delle Fragole con il sindaco inquadrato al centrodestra Alberto Bertucci.

Facciamo i seri, e pensiamo ai reali problemi dei cittadini. Paggio Fernando ha individuato, nonostante la sua mediocrità, il suo pollo dalle uova d’oro: meglio seguirlo dappertutto. Tanto dovevo perché respingo qualsiasi forma d’ipocrisia. 

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12/10/2013 NEMI: NON DICIAMOLO AI COMPAGNI NEMESI…


 




CASTEL GANDOLFO: SI PIANTA UN ALBERO PER LE GENERAZIONI FUTURE

Redazione

Castel Gandolfo (RM) – L'albero è un essere vivente e per questo merita attenzione. Bisogna educare i bambini fin da piccoli e ad averne rispetto. Per questi e tanti altri innumerevoli motivi. Giovedì 21 novembre mattina l'amministrazione di Castel Gandolfo guidata dal sindaco Milvia Monachesi, con i bambini delle scuole elementari, ha inaugurato la prima festa dell'albero. Una festa per sensibilizzare le future generazioni sull'importanza del rispetto per la natura. Milvia Monachesi si è scusata con i bambini per quello che si lascia alle future generazioni in tema ambientale ma ha anche ribadito con forza che la natura e il rispetto per essa è uno dei principi cardine che ispirano molte azioni dell'amministrazione di Castel Gandolfo. Presenti all'evento anche il direttore dell'Ente Parco Tommaso Mascherucci e il Commissario straordinario Sandro Caracci.




NEMI, STRADA NEMI – LAGO: FRANA UN ALTRO MASSO NELLO STESSO PUNTO E LA STRADA SEMBRA ABBANDONATA

C.R.

Nemi (RM) – Ieri era un macigno solitario e gigantesco quello che abbiamo immortalato sulla strada Nemi Lago, probabilmente franato con il maltempo della scorsa notte. Oggi giovedì 21 novembre 2013 poco distante dal macigno c’è un masso più piccolo del precedente ma comunque abbastanza grande da poter travolgere pedoni, ciclisti o automobilisti.

Questo è un chiaro segnale che la parete rocciosa in questione potrebbe essere in un grave stato di instabilità. E se al primo macigno è seguita la caduta di un altro masso allora significa che potenzialmente potrebbe venir giù ancora materiale roccioso, misto a radici di alberature che ad occhio nudo si presentano instabili.

Questo silenzio assordante da parte delle istituzioni preoccupa ancora di più. Vogliamo aspettare che succeda qualche tragedia? A Velletri un albero secolare ha ucciso un automobilista circa due mesi fa.

I due collegamenti strategici di Nemi, la via Nemorense e la strada provinciale Nemi – Lago si presentano entrambi compromessi. Per la via Nemorense, a quanto ci è dato sapere, la conferenza dei servizi convocata dal Comune su ordine del Tar non ha portato a nulla. Non ci sarebbero i soldi e allora rispetto all’inerzia del pubblico è molto probabile che si muoverà almeno uno dei due privati interessati dall’ultima frana.

Ma quanto tempo dovrà persistere quella situazione da terzo mondo? Comunque ci sono due strade provinciali compromesse e non c’è alcuna comunicazione rispetto a ben due macigni franati sulla strada. Non ci sono transenne, nastri, avvisi. Insomma sembra una strada abbandonata. Comune, Provincia e Regione se ci siete, intervenite al più presto.

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ROMA, MALATI DI SLA: "CURARMI NON E' UN REATO"

Presente anche Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione Comunista ed ex Ministro della Solidarietà Sociale del Governo Prodi II, che ha rilasciato delle dichiarazioni a L'osservatore laziale nel video servizio allegato all'articolo

 

Di Christian Montagna

Roma – L'art 32 della nostra costituzione afferma: la Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell'individuo e interesse della collettività e garantisce cure gratuite agli indigenti.

A questo si appellano i manifestanti che hanno protestato mercoledì 20 novembre dinanzi al ministero di Economia e Finanza in via venti settembre a Roma. Organizzata dal "comitato 16 novembre onlus" che combatte a favore dei malati di sclerosi laterale amiotrofica, la manifestazione ha come obiettivo la richiesta di fondi per un'assistenza dignitosa a domicilio. Ed è così che numerosi disabili accompagnati da tutor e infermieri alle ore 10,30 hanno occupato l'area antistante il ministero. Nei volti dei presenti lo sgomento e la stanchezza di chi lotta da tanti anni.

Malati, familiari e tutor non possono più aspettare. Chiedono a gran voce assistenza domiciliare in tutta Italia ed un facilitato accesso ai costi delle cure mediche. E' assurdo pensare che ancora non sia stato istituito un fondo cospiscuo per la non autosufficienza nella legge di stabilità. "Siamo tutti coinvolti e tutti colpevoli (dice uno dei manifestanti)non si possono costringere i malati alle cure in cliniche private".

Alle ore 12 in punto la tensione sale e dal ministero ancora nessuna risposta. I manifestanti occupano le vie circostanti bloccando il traffico locale. Bisogna fare in fretta cari ministri; ogni giorno che passa nel silenzio e nell'indifferenza può costare caro ai nostri amici disabili.

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NEMI, PROFUMI E SAPORI DI ALTRI TEMPI: L'ANTICO FORNO FORTUNA

di Angelo Parca

Nemi (RM) – Profumi e sapori che ti portano indietro nel tempo. L’odore di pane riempie i vicoli e il centro storico del meraviglioso paese di Nemi.

Un piccolo gioiellino che ha un patrimonio storico naturalistico inestimabile. Il forno Fortuna ha una memoria lunga settant’anni. Figli e nipoti diventati genitori e poi nonni. Un pezzo di pane caldo, ciambelle al vino intinte in un bel bicchiere di rosso. Crostate, dolci antichi che non si trovano più se non in pochissime parti d'Italia.  La domenica, una festa. L’osservatore laziale ha deciso di fare un servizio a questo forno perché oggi, botteghe artigianali del genere è difficile trovarne.

Il pane del forno Fortuna che si trova nelle immediate adiacenze dell’imponente Castello Ruspoli è cotto ancora rigorosamente a legna ed è davvero speciale e particolare: nulla da invidiare a quello di Genzano e di Lariano, davvero una chicca.

Fausto, Alessandro, Massimo e Gloria si alzano presto al mattino. Si alzano alle tre quando ancora dormono tutti. Infornano e poi alle 7 la prima sfornata di profumi. E’ davvero eccezionale. Provare per credere.




NEMI, SPECCHIO D’ITALIA: BERTUCCI, MATTEI, BALDI, LA SINISTRA E… IL FATO!

Sarà a causa di questa dinamica kafkiana che una parte dell’opposizione nemese rimane in finestra e in religioso silenzio?


di Chiara Rai

Nemi (RM) – Bisogna saper guardare con gli occhi del “territorio politico” che si evolve e cambia aspetto. Cambia d’abito e si rinnova. Ci sono abili maestri in questo, capaci di cambiare tessera e partito come fosse un costume da palcoscenico. Forse perché recitano una farsa per gli elettori.

Avevamo parlato del duo Bertucci – Baldi: [ 12/10/2013 NEMI: NON DICIAMOLO AI COMPAGNI NEMESI… ]   il sindaco di Nemi Alberto Bertucci di cui ricordiamo l’ultima tessera essere del Pdl e il consigliere regionale in quota centrosinistra Michele Baldi.

Attenzione perché la metamorfosi di Alberto Bertucci potrebbe essere in pieno atto: Prima la permanenza in Udc con la pasturazione di amicizie ormai consolidate, quelle franche a tal punto che gli aderenti di Casini si levano i pugnali dalla schiena a vicenda dopo essersi trafitti per la tappezzeria di una poltrona.

E poi il passaggio nel Pdl con la mano sul petto e l’inno d’Italia a tutto volume e….”Menomale che Silvio c’è”, ma poi Silvio è finito in acque agitate tanto da dover pensare di lasciare la zattera prima che affondi e allora perché non festeggiare alla sagra delle fragole il profumo “Aria di Nemi” insieme all’amico Michele Baldi, il quale è stato reso edotto da qualche suo ex amico di bandiera dell’abilità nel conferire tessere del primo cittadino del Paese delle fragole?

Non è un segreto che Alberto Bertucci si adoperò per i tesseramenti a favore di Marco Mattei candidato alle regionali e che quest’ultimo lo sostenne in campagna elettorale. Senza il sostegno di Mattei, difficilmente avrebbe vinto Bertucci. Ma poscia più che la fede nel partito la capacità di tesserare. Noi siamo tutti numeri, più siamo e meglio è e se qualcuno deve saltare in alto, necessariamente deve avere due mani su cui slanciarsi con il piede.

Dunque gli elettori di centrodestra di Nemi che hanno votato Alberto Bertucci sappiano che il primo cittadino ha già le dita dei piedi nel centrosinistra: sguardo fisso, pettinata alla Smeriglio (vicepresidente della Regione lazio Sinistra Ecologia e Libertà), frequentazioni rigorosamente di sinistra e vai col tango.

Il salto lo potrebbe fare in vista delle elezioni europee. Quando Bertucci potrebbe raccogliere voti per Michele Baldi il quale lo proietterebbe con un piede in Europa e l’altro a Nemi. Purché la civica “uniti per Nemi” inizi il restilyng: prima una civica apartitica e poi ci si preparerebbe a strizzare l’occhio a Zingaretti e i suoi. Intendiamoci, non si vuole entrare nel merito della scelta politica.

E Marco Mattei dov’è finito? A fare il suo mestiere di medico ovviamente ed essendo un abile stratega potrebbe preparare il terreno mandando avanti le sentinelle già collaudate: Bertucci che si avvicina a Baldi e Baldi che trascina Bertucci alle porte di Bruxelles. E Mattei lavora silente sul territorio.

Riguardo la medicina, adesso c’è un bel convegno oncologico in preparazione, fato vuole che la notizia ci sia giunta da Enrica Cammarano che da sempre segue le campagne elettorali per Marco Mattei.

L’ultima è stata all’Aba Radians. Ma analizziamo i relatori e l’apparato del convegno. Si tiene, caso vuole, all’Alba Radians di Albano (stessa sede dell’ultimo appuntamento elettorale di Mattei e cittadina legata all’ ex sindaco di centrodestra).  Chi interverrà? Niente di meno che il sindaco di Albano, Nicola Marini, e il consigliere regionale Michele Baldi. Da tempo qualche malelingua dice che Mattei e Marini siano amici – nemici. Dinamiche vecchie come il mestiere della meretrice.

Dunque Bertucci – Baldi – Mattei verso obiettivo elezioni Europee. Perché la nostra tesi ci porta all’Europa? L’11 novembre scorso si è tenuto a Roma presso l’Hotel Parco dei Principi, caso vuole, un convegno dal titolo ‘Un sindaco per l’Europa’, promosso dall’associazione Alternativa Europea, in collaborazione con la sezione romana della Gioventù federalista europea, in vista delle elezioni europee che si terranno dal 22 al 25 maggio 2014.

Chi è intervenuto a sostegno di questa iniziativa? Sempre fato vuole che sia stato il consigliere regionale Michele Baldi e oltre al presidente della Regione Nicola Zingaretti, alla vicepresidente del PE Roberta Angelilli e il vicepresidente della Regione Lazio Massimiliano Smeriglio indovinate chi ha partecipato di tutti i sindaci del Lazio? Fato desidera fortemente che su tutti i sindaci del Lazio abbia partecipato lui: il sindaco di Nemi, ancora di centrodestra Alberto Bertucci.

Soltanto chi ha gli occhi foderati di prosciutto non vede con occhi “critici” il prossimo cambio di costume. La metamorfosi. Per ora solo le dita dei piedi guardano a sinistra ma poi…..Europa, piatto ricco mi ci ficco.

Sarà a causa di questa dinamica kafkiana che una parte dell’opposizione nemese rimane in finestra e in religioso silenzio?

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