GELOSIA: IMPARIAMO A CONOSCERLA E A COMBATTERLA

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Sara Galea

La gelosia è un sentimento che porta gli esseri umani a sconfiggere anche il più grande Amore, perché vede un coinvolgimento totale della mente a scanso delle emozioni pure che giungono dal cuore. Le persone hanno dato alla gelosia una valenza grande, indicativa, l’hanno trasformata in una dimostrazione d’Amore e, qualora il partner non la faccia esistere, la sua assenza sminuisce le emozioni facendo tracollare un rapporto per ‘’scarso interesse’’.

Questo ci mette di fronte ad una grande verità, e sarebbe che la mente umana si è completamente ammalata trasformando il sentire umano in un contorto intrigo di norme che ci hanno irretito in tanti falsi valori, allontanandoci dalla nostra vera realtà interiore.

La gelosia è la paura di un essere umano di perdere l’oggetto del suo ‘’desiderio’’, questo avviene perché proietta se stesso nell’altra persona, cosa significa? Che noi per essere felici, appagati, etc… vogliamo prendere dall’altro ciò che, in effetti, manca a noi come singolo individuo. Questo succede perché ci sentiamo esseri IN-completi, di conseguenza la paura di perdere ciò che ci fa stare bene, che ci fa sentire pieni, soddisfatti, etc ci rende  gelosi.
La gelosia non è un evento positivo quindi, e per defenestrarla dobbiamo agire su noi stessi, non sull’altro privandolo della sua libertà di vivere, e gestire se stesso/a.

In che modo? Diventando persone complete e realizzate semplicemente di noi stessi, senza delegare all’altro la responsabilità di farci sentire felici. Dobbiamo innamorarci veramente dell’altra persona per ciò che è e ci vuole dare, e non per quello che impersona per noi e vogliamo/pretendiamo da lei/lui.  Niente di più facile diranno in molti’’ci amiamo!’’ ma… non è così, perché per poterci innamorare di un altro/a dobbiamo prima innamorarci di noi stessi, amarci, coccolarci, rispettarci, non sentirci mai soli quando siamo insieme a noi stessi, e riscoprirci ”la nostra persona” più importante della vita Noi, Io, Io Sono.

Diciamo che sono dinamiche impercettibili che camminano serpeggianti al di fuori della nostra coscienza. Infatti, noi non sappiamo che, nella maggior parte dei casi, quando stiamo con un’altra persona non sempre veramente lo amiamo ma, semplicemente, la usiamo. Non ci corrisponde questo vero? Noi non usiamo nessuno vero?, noi amiamo e per questo pretendiamo che l’altro ci dia tutto, perché ci spetta, perché ci è dovuto, perché noi lo amiamo! Ma l’altro/a? Ci siamo mai chiesti cosa ne pensa l’altro/a? No non ci interessa, perché noi vogliamo stare bene a scanso di chiunque.

Sbagliato, io che mi amo totalmente, e indiscutibilmente non permetterei mai nessuno di pretendere qualcosa da me,  per questo non pretenderò mai da nessuno ciò che mi posso dare da sola. Amare significa condividersi, amarsi significa darsi senza dover chiedere, e pretendere, niente..  perché nulla ci serve, ci siamo dati la felicità e la completezza da soli estasiando la nostra vita, riconquistando il nostro vero Io, facendolo emergere, facendolo vivere, coccolandolo e lasciandoci coccolare…

Insomma la gelosia non è amore ma una potente malattia della mente di chi non ha stima di se stesso e non si ama, di conseguenza non sa amare nessuno…




IL VIDEOBLOB 2 DI AGOSTO 2013

Redazione

Il videoblob del mese di agosto 2013. Buona visione




TUTTI PAZZI PER IL VIDEOBLOB

Redazione

Il videoblob del mese di agosto 2013. Buona visione

 




NEMI, CASO ILCESA: LA SOCIETA' PRESENTA RICORSO E NAUFRAGANO LE BUONE INTENZIONI DELLA GIUNTA DI ALBERTO BERTUCCI

Redazione

Nemi (RM) – La società ILCESA ha presentato ricorso al Consiglio di Stato l’ultimo giorno utile contro la sentenza del Tar Lazio che ha condannato il Comune di Nemi al pagamento di 300 mila euro per aver “limitato l’utilizzazione edificatoria” alla società attraverso varianti al piano regolatore.

Infatti, di recente, Il Comune di Nemi è stato condannato dal Tar Lazio al risarcimento di 300 mila euro alla società ILCESA, Impresa Laziale Costruzioni Edili Stradali Appalti a r.l.

L’amministrazione Bertucci, ha ritenuto di dover iscrivere immediatamente la somma come debito fuori bilancio e dichiarare di voler liquidare la società con la quale tra l’altro avrebbe raggiunto un accordo.

A differenza di quanto fatto dalle precedenti amministrazioni dunque, Alberto Bertucci , mediante un Consiglio comunale straordinario, annunciava che la chiusura di questa vicenda con un aggravio di spese notevoli causate dai precedenti amministratori.

Una storia iniziata diciotto anni fa che ha coinvolto la giunta di centrosinistra di Vairo Canterani il quale governò negli anni ’90 e che con la sua politica di tutela dell’ambiente, attraverso delle varianti al piano regolatore, bloccò la realizzazione di un complesso edilizio in zona protetta da vincoli archeologici.

Ora, con il ricorso al Consiglio di Stato intentato da ILCESA si capisce chiaramente che le intenzioni di Alberto Bertucci sono naufragate e che adesso l’Ente si trova in una posizione di difesa piuttosto che di attacco.

Ad evidenziare questa infausta dinamica è proprio l’ex sindaco Vairo Canterani, il quale non manca di evidenziare questa e altre questioni che sommate assieme non attribuiscono un giudizio edificante nei confronti dell’operato della giunta di Alberto Bertucci.

ILCESA in primis e poi, sostanzialmente una “politica fatta di forma, di eventi e feste ma sostanzialmente di mancanza di programmazione, manutenzione cura del quotidiano”.

E anche un appello alle Consigliere di opposizione (Cinzia Cocchi e Stefania Osmari) di cogliere questi aspetti evidenziati dallo stesso Canterani e portarli in Consiglio, qualora ritenuti interessanti.

Buona visione dell’intervista video a Vairo Canterani [ PER VEDERE LA VIDEO INTERVISTA A VAIRO CANTERANI ANDARE IN FONDO A QUESTA PAGINA OPPURE CLICCARE QUI ]

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ROMA, SQUADRA MOBILE. OPERAZIONE "NUOVA ALBA": 51 MANDATI DI ARRESTO E SEQUESTRO DI BENI E ATTIVITA'

IL VIDEO DELL’OPERAZIONE IN FONDO ALL’ARTICOLO 

Redazione

Roma – Alle prime ore di ieri mattina, a conclusione di articolate investigazioni, la Sezione Criminalità Organizzata della Squadra Mobile – collaborata dai Commissariati distaccati di P.S. di Roma e provincia, dalla Digos, dal Reparto Prevenzione Crimine “Lazio” e dal Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica, con il coordinamento del Servizio Centrale Operativo – ha dato esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere ed al contestuale decreto di sequestro preventivo di beni immobili ed attività commerciali individuali nr. 54911/12 RGNR e nr. 14008/13 RGGIP, emessi dal G.I.P. presso il Tribunale di Roma, dr.ssa Simonetta d’ALESSANDRO, su richiesta del Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Roma, Dott. Giuseppe PIGNATONE e del Sost. Proc. della Repubblica presso il Tribunale di Reggio Calabria, dr.ssa Ilaria CALO’ della Procura Distrettuale della Repubblica di Roma nei confronti di nr. 51 (cinquantuno) capi ed affiliati appartenenti ad una vasta ed agguerrita organizzazione criminale di stampo mafioso operante nella Capitale ed, in particolare, nel litorale di Ostia, formata dalle famiglie FASCIANI e (Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017), tra loro contrapposte.

ECCO I NOMI:

1. Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017

2. Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017

3. CALDARELLA Felicia, nata a Siculiana (AG) il 16.09.1958

4. CALDARELLA Nunziata, nata a Siculiana (AG) il 03.01.1960

5. PIGNATARO Alessandro, nato ad Adelaide (Australia) il 28.08.1969

6. DI FRANCESCO FABIO, nato a Roma il 12.05.1969

7. GIORGI EMILIANO, nato a Roma il 16.05.1978

8. Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017

9. D’AGATI Francesco, nato a Villabate (PA) l’1.01.1936

10. DI MARIA CLETO, nato a Roma il 30.12.1965

11. FASCIANI Carmine, nato a Capistrello (AQ) l’11.05.1949

12. FASCIANI Nazzareno, nato a Roma il 13.01.1958

13. FASCIANI Giuseppe, nato a  Capistrello (AQ) il 22.02.1951

14. FASCIANI Terenzio, nato a Capistrello (AQ) il  21.03.1954

15. FASCIANI Sabrina, nata a Roma il 8.05.1974

16. FASCIANI Azzurra, nata a Roma il 18.05.1984

17. FASCIANI Alessandro, nato a Roma il 29.08.1986

18. BARTOLI Silvia Franca, nata a Olgiate Comasco (Como), il 28.05.1952

19. ROSSI DIEGO, nato a Roma il 27.05.1981

20. SIBIO Riccardo, nato a Roma il 1.03.1962

21. COLABELLA JOHN GILBERTO, nato a Roma il 3.09.1984

22. BITTI LUCIANO, nato a Roma il 17.05.1940

23. INNO GILBERTO, nato a Roma il 22.04.1966

24. GIORGIO BENEDETTO, nato a Roma il 29.09.1968

25. BASCO ANTONIO, nato a Roma il 21.04.1957

26. DI SALVO GABRIELE, nato a Narni il 7.05.1959

27. GUARINO FABIO, nato a Siena il 22.09.1964

28. CASANO AURORA, nata a Trapani il 19.06.1969

29. GERMANO’ GIANLUCA, nato a Roma il 27.06.1970

30. CARBONE DANIELE, nata a Roma 16.04.1970

31. BASCO GIOVANNA, nata a Roma il 26.04.1979

32. PISELLI MARIA LUISA, nata a Roma il 17.03.1958

33. xxx Nominativo oscurato in data 15/07/2020 su richiesta del legale per posizione archiviata

34. CASTIELLO MANUEL, nato a Roma il 31.07.1986

35. Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso stralciato

36. FERRERI ROSARIO, nato a Palermo il 29.09.1959

37. LOBOZZO FABIO, nato a Roma il 6.11.1975

38. COCI EMANUELE, nato a Roma il 2.08.1982

39. CIOLLI ANDREA, nato a Roma il 31.08.1970

40. CIOLLI ENNIO, nato a Roma il 14.06.1939

41. MAZZONI MIRKO, nato a Roma il 14.06.1980

42. SANGUINETTI Gabriele, nato a Roma il 12.05.1990

43. ANSELMI DANILO, nato a Roma il 29.10.1976

44. FERRERI CHRISTIAN, nato a Roma 11.08.1984

45. LONGO SASCIA, nato a Roma il 18.02.1975

46. FERRAMO EUGENIO, nato a Budrio (BO) il 27.10.1984

47. DI CINTIO ANDREA, nato a Roma il 15.7.1979

48. KOWALSKI FABIO, nato a Roma il 9.9.1967

49. MARTINELLI TOMMASO, nato a Roma il 12.11.1957

50. BOSCO ALESSANDRO, nato a Roma l’8.10.1973

51. EL AZIZ ABDELMOULA, nato in Marocco il 21.5.1969

I soggetti destinatari del provvedimento cautelare sono ritenuti, a vario titolo, responsabili dei reati di associazione per delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, al traffico internazionale di stupefacenti, infiltrazione nel tessuto amministrativo, corruzione.

Va preliminarmente evidenziato che le investigazioni hanno consentito, per la quasi totalità, di fare piena luce sui componenti e le attività illecite poste in essere dalla consorterie mafiosa degli SPADA federata alla famiglia FASCIANI e dei (Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017), quest’ultima a loro contrapposta ed affiliata a “Cosa Nostra” siciliana.

Da qui il nome dell’Operazione denominata “Nuova Alba” proprio al fine di evidenziare come l’indagine ha potuto assicurare alla giustizia i capi, i reggenti ed i gregari delle famiglie mafiose più temute e potenti che insistono sul territorio della provincia di Roma ed Ostia ridando luce ad un territorio nel quale era “calata la notte della città” – come affermato testualmente dal G.I.P. del Tribunale di Roma nell’ordinanza – liberandola dalla cappa oppressiva della criminalità organizzata che cerca di inserire i propri tentacoli in ogni tessuto produttivo al fine di acquisire il controllo e la gestione delle relative attività.

I due schieramenti mafiosi da diversi anni gestivano ogni tipo di attività illecita in alcune zone della Capitale ed, in particolare, nell’abitato di Ostia (RM) divenuto, negli ultimi anni, il fulcro di importanti interessi connessi alle lucrose attività di ristorazione e turistiche ivi presenti.  

Nell’ambito dell’indagine sono stati raccolti univoci elementi probatori, totalmente recepiti dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia, che hanno consentito di contestare, per la prima volta, il reato di associazione di stampo mafioso agli appartenenti alle famiglie FASCIANI e Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 dimostrando come le stesse, benché contrapposte tra loro, grazie alla forza intimidatrice ed al vincolo inscindibile creato nel corso del tempo, avevano esteso il proprio dominio anche in alcune zone della Capitale.

In particolare, Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017, (Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017), CALDARELLA Felicia, CALDARELLA Nunziata, PIGNATARO Alessandro, DI FRANCESCO Fabio, (Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017), GIORGI Emiliano, DI MARIA Cleto, D’AGATI Francesco sono ritenuti responsabili del reato di cui all’art.416 bis comma I, II, IV, V e VI c.p. per aver fatto parte dell’associazione di tipo mafioso “Cosa Nostra” segnatamente della famiglia di Siculiana ricoprendo VITO e Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 funzioni direttive nel territorio di Ostia essendo incaricati per conto della Cosca CARUANA-CUNTRERA del controllo del territorio, della gestione delle attività delittuose di traffico di armi e di stupefacenti, del controllo delle attività economiche di balneazione e ristorazione nel litorale di Ostia e dei rapporti con i vertici delle altre organizzazioni criminali operanti nel territorio di Ostia, in qualità di luogotenenti dei CUNTRERA.

Nell’ambito della predetta associazione criminale di stampa mafioso operavano, come accennato, anche gli indagati DI FRANCESCO, PIGNATARO, (Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017) e DI MARIA i quali, appartenenti all’associazione e sottoposti direttamente ai germani Vito e VNominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017, ne eseguivano le direttive partecipando all’assunzione delle decisioni sugli aspetti operativi delle iniziative intraprese, essendo (Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017), in qualità di genero di Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017, partecipe delle decisioni in ordine alla gestione criminale della famiglia e in ordine ai rapporti con altre organizzazioni criminali, DI FRANCESCO e PIGNATARO, incaricati della gestione del settore armi, DI MARIA incaricato della gestione delle attività economiche, in particolare nel Porto di Ostia.

A Francesco D’AGATI viene contestato il medesimo capo d’imputazione poichè, con funzioni di direttiva, consiglio, mediazione e garanzia interveniva nelle più importanti decisioni inerenti il litorale romano, quale rappresentante di Cosa Nostra palermitana e, segnatamente, del cd. “Mandamento di Villabate” diretto dal fratello Giovanni D’AGATI e portatore della ulteriore forza di intimidazione da esso derivante nonché riconosciuto garante, in virtù dell’indiscusso prestigio criminale, del rispetto degli accordi con altre compagini criminali operanti nel territorio di Ostia.

Ai fratelli Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017, viene, altresì, contestato il reato di cui agli artt.110 c.p. 2 e 4 L.895/67 e 7 L. 203/91, per aver illegalmente detenuto e portato in luogo pubblico (in concorso tra loro, con altri soggetti rimasti ignoti e con CASSIA Sebastiano nei cui confronti si procede separatamente) armi da guerra e comuni da sparo, segnatamente una partita di armi (armi corte da sparo e fucili Kalashnikov) provenienti dalla ex Jugoslavia, ricevute da Giuseppe VALENTINI detto “Tortellino” quale corrispettivo di una partita di sostanza stupefacente, destinate alla spartizione tra i Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 in veste di rappresentanti in Ostia della Cosca CUNTRERA ed il clan SPATARO. Reato commesso avvalendosi delle condizioni previste dall’art.416 bis del codice penale ed al fine di agevolare l’attività dell’associazione di tipo mafioso.

Va aggiunto, per lumeggiare la caratura criminale degli arrestati, che il clan mafioso dei “CUNTRERA–CARUANA” tra gli anni ’80 e ’90 è stato tra i più attivi nel narcotraffico internazionale con il sud e il nord America e nel riciclaggio tanto da guadagnarsi all’epoca l’appellativo di “Rothschild della Mafia” o “banchieri di Cosa Nostra”.  Il tutto accertato con provvedimenti giurisdizionali risalenti nel tempo secondo cui, almeno dagli anni Ottanta in poi, i Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 rappresentano sul litorale romano, in Ostia, con funzioni apicali la Cosca CARUANA-CUNTRERA di Cosa Nostra.

Paolo CUNTRERA (nato a Siculiana il 16.2.1939) e Gaspare CUNTRERA (nato a Siculiana il 23.8.1934), fratelli di Pasquale, sono stati condannati per associazione di tipo mafioso e per traffico di stupefacenti ed ebbero diretti contatti con la Commissione di Cosa Nostra e con Cosa Nostra americana alleandosi, nella seconda guerra di mafia, con le famiglie di Palermo trovando al termine delle ostilità un accordo con Toto’ RIINA.

I predetti furono anche coinvolti, negli anni Settanta, nella cd. French Connection e, negli anni ottanta, nella cd. Pizza connection. Da ultimo, sono stati implicati negli anni ’90, con la complicità di Alfonso CARUANA, in una joint venture con la ‘ndrangheta per il traffico di cocaina. La droga proveniva dai cartelli colombiani di Cali’ e i CUNTRERA-CARUANA facevano da intermediari per le ‘ndrine calabresi potendo anche contare su una solida rete di contatti in Germania, fatta da ristoratori emigrati dall’Italia.

Ma quel che più va sottolineato è che l’indagine “Nuova Alba” consente di disarticolare completamente una blasonata consorteria mafiosa, già assurta in passato agli “onori” delle cronache giudiziarie, quale la cosca FASCIANI rappresentata e diretta, dai fratelli Nazzareno, Giuseppe, Terenzio e, quale figura di vertice indiscusso, dall’anziano boss FASCIANI Carmine (attualmente detenuto per i quali) quest’ultimo coinvolto, insieme alla moglie BARTOLI Silvia Franca, in importanti indagini sul narcotraffico (Operazione “Los Moros 2008” e Operazione “Madara 2008”) ove vengono investiti ingenti capitali provenienti dell’usura e del racket.

Il dato emerso della presente attività d’indagine ha permesso di disvelare le dinamiche criminali dell’organizzazione, la mappa degli interessi che il gruppo ha nel settore dell’usura, delle estorsioni e degli stupefacenti nonché di individuare i soggetti asserviti e/o collaboranti pronti, in nome e per conto di FASCIANI Carmine, alla perpetrazione di ogni attività criminale, anche con l’uso della forza o delle armi da fuoco.

La lettura delle pregresse attività investigative rivela l’impostazione criminale della famiglia FASCIANI che figura strutturata in maniera tale da garantire i propri interessi e l’egemonia territoriale attraverso la fattiva azione dei familiari i quali, nel corso del tempo, sono stati sottoposti a indagini patrimoniali e sequestro di consistenti patrimoni, come è successo per FASCIANI Azzurra, FASCIANI Sabrina (quest’ultima più volte coinvolta in indagini concernenti il traffico di stupefacenti), SISTI Maria (moglie di Vincenzo) e BARTOLI Silvia Franca.

Nella presente indagine, Carmine FASCIANI è stato riconosciuto il capo, promotore e vertice dell’organizzazione, referente finale di ogni informazione, responsabile di impartire ordini e direttive in ordine al controllo del territorio, alla gestione delle attività delittuose di estorsione, usura, traffico di stupefacenti e detenzione e porto di armi da sparo nonché del controllo delle attività economiche di balneazione e ristorazione nel litorale di Ostia gestite o direttamente o tramite prestanome dall’organizzazione nonché responsabile dei rapporti con i vertici delle altre organizzazioni criminali, operanti nel territorio di Ostia.

In particolare, il FASCIANI era stato scarcerato il 2 agosto 2012 venendo posto in detenzione domiciliare all’Aurelia Hospital, dove poteva ricevere senza alcuna restrizione chiunque volesse contattarlo e dove, com’è noto, è stato sottoposto ad intercettazione ambientale.

Proprio dall’attività tecnica espletata a carico del boss quest’ufficio ha documentato come la struttura sanitaria fosse divenuta per il FASCIANI un “ufficio privato” nel quale intratteneva i suoi affiliati, venendo puntualmente informato dagli stessi sugli affari criminali in essere e, sulla base di esse, organizzava le strategie criminali della consorteria dando precise direttive per la gestione criminale delle attività.

Gli affiliati di spicco della famiglia FASCIANI sono stati individuati in FASCIANI Nazzareno, Giuseppe e Terenzio, fratelli di Carmine e promotori dell’associazione dotati di potere decisionale e di prestigio criminale subordinato al solo FASCIANI Carmine capo dell’organizzazione coordinando, in particolare, FASCIANI Terenzio le estorsioni e il controllo delle attività economiche e FASCIANI Nazzareno il settore dell’usura,

Non sono da meno le “donne” della famiglia mafiosa che rivestivano, ciascuna di esse, ruoli operativi di assoluto rilievo criminale all’interno del sodalizio mafioso.

Si fa riferimento a FASCIANI Sabrina, con funzioni di organizzatrice dell’associazione essendo preposta alla direzione  operativa  dei  diversi  settori  nei  quali opera il clan ove, segnatamente, unitamente al promotore FASCIANI  TERENZIO detto  Garibaldi,  sovraintendeva al settore “usura ed estorsione”.

FASCIANI Azzurra, con funzioni di organizzatrice dell’associazione essendo preposta alla direzione operativa dei  diversi  settori  nei  quali opera il clan e , segnatamente, sotto la direzione del padre Carmine e con la collaborazione della madre BARTOLI, al settore del controllo delle attività economiche e della gestione delle intestazioni fittizie.

FASCIANI Alessandro, con funzioni di organizzatore dell’associazione essendo alla direzione operativa dei diversi settori  nei  quali opera il clan, unitamente a ROSSI DIEGO, sovraintendeva sotto la direzione di Carmine al settore del traffico di stupefacenti e collaborava nella gestione del settore armi ed estorsioni.

BARTOLI Silvia Franca, moglie del capostipite FASCIANI Carmine, con funzioni di organizzatrice dell’associazione essendo preposta alla direzione  operativa  dei  diversi  settori  nei  quali opera il clan e, segnatamente, al settore usura ed estorsione.

Tra le attività delittuose del clan mafioso FASCIANI possono essere pertanto annoverate l’usura, l’estorsione, la fittizia intestazione di beni a prestanome ed il traffico di droga.

Quanto al settore dell’usura, Carmine FASCIANI, con l’apporto di FASCIANI Terenzio detto “Garibaldi”, FASCIANI Sabrina, BARTOLI Silvia Franca, per circa due anni, si è fatto consegnare la somma di euro 7.000,00 al mese di cui 2.000,00 a titolo di interessi in corrispettivo del prestito erogato dalla sua famiglia a DE FALCO Agostino, titolare dell’autosalone “Messina Car” sito in via Monte Cencio 14, Isola Sacra, Fiumicino. A seguito dell’insolvenza del DE FALCO, l’organizzazione si faceva intestare a prestanome l’attività dello stesso DE FALCO che ne diveniva – benché inizialmente ne fosse il proprietario – un semplice dipendente. Tale attività oggi è stata sottoposta a sequestro.

Medesima condotta è stata posta in essere nei confronti della società “Leonard 2006” attualmente in liquidazione, proprietaria del negozio di calzature sito in Ostia, Corso Duca di Genova 124. In tale vicenda, il clan FASCIANI, esigendo il pagamento mensile di somme a titolo di restituzione del capitale aumentate da un tasso usurario progressivamente crescente ad ogni inadempimento (dal 20% al 50%, al 100%, al 200%), costringevano – mediante minaccia consistita nel manifestarsi quali appartenenti al clan FASCIANI e nell’avvalersi dello stato di soggezione e di intimidazione derivatene – i titolari dell’esercizio commerciale a pagare la somma di euro 1.000,00 prima mensile poi settimanale e, infine, a cedere di fatto l’attività e i relativi guadagni. Tale attività oggi è stata sottoposta a sequestro.

Quanto alle condotte estorsive, l’indagine ha permesso di annoverare un episodio avvenuto con la complicità di INNO Gilberto, ai danni di COCOCCIA Marco, GIORGI Fabio e IORIO Daniele i quali sono stati costretti a pagare delle somme mensili non dovute a titolo estorsivo, facendo seguito ad un originario prestito di natura usuraria effettuato da FASCIANI Nazzareno il quale, nonostante avesse ottenuto un assegno bancario da BISEGNA Assunta, madre di COCOCCIA Marco, in data 1 settembre 2012, e pretendendo l’erogazione di ulteriori 2.000,00 da IORIO Daniele chiesti tramite INNO il giorno 12 novembre 2012, si procuravano un ingiusto profitto in danno delle persone offese.

Una vera e propria specialità criminale, da parte della famiglia FASCIANI, era offerta dalle fittizie intestazioni di beni ed aziende commerciali, operate dal boss Carmine, con la collaborazione della moglie Silvia BARTOLI e della figlia Sabrina, nelle quali, al fine di eludere le disposizioni di legge in materia di misure di prevenzione patrimoniali, hanno attribuito fittiziamente:

xxx Nominativo oscurato in data 15/07/2020 su richiesta del legale per posizione archiviata

– a CASTIELLO Manuel titolare della Società “Forno in piazza – societa’ in nome collettivo di CASTIELLO Manuel e C” proprietaria dell’attività commerciale “Il Forno” sita in Ostia, Piazza Gasparri nr.19/20/21/22, la predetta attività commerciale in realtà appartenente alla famiglia FASCIANI. Anche tale attività è sottoposta a sequestro;

– a xxx Nominativo oscurato in data 26/08/2020 su richiesta dell’interessato per posizione stralciata

– a FERRERI Rosario, cognato di Fasciani Terenzio, l’impresa individuale “Ferreri Rosario” con sede legale in Ostia, via delle Ebridi 102-110, proprietaria dell’esercizio commerciale “La casa del materasso” sito in Ostia, via delle Ebridi 106-110, la predetta attività commerciale in realtà appartenente alla famiglia FASCIANI. Anche tale attività viene sottoposta a sequestro;

– a CARBONE Daniele e BASCO Giovanna, figlia di BASCO Antonio la Società DR.FISH S.r.l., con sede legale in Roma, via dei Serpenti, 30 e p. iva  11013121006, in realtà appartenente alla famiglia Fasciani, società cui il 30.1.2012 veniva ceduta in affitto/comodato la Società “Il Porticciolo” S.r.l., con sede in Ostia, Lungomare Paolo Toscanelli 197, già sottoposta a sequestro dell’Autorità Giudiziaria, avente come oggetto sociale altresì la conduzione di stabilimenti balneari, essendone nominato fittizio amministratore il 29.11.2012 INNO Gilberto, attività commerciali riferibili alla Dr Fish e alla società Il Porticciolo tutte in realtà appartenenti al clan FASCIANI. Tutte queste attività sono sottoposte a sequestro;

– a CIOLLI Andrea quale socio accomandante, con il concorso del padre CIOLLI ENNIO, il ristorante “Al contadino non far saper….S.n.c. ” con sede legale in Ostia Antica, via della Macchiarella 128, proprietaria dell’omonimo esercizio di Ristorante, la predetta attività commerciale in realtà appartenente alla famiglia FASCIANI ed oggi è stata sottoposta a sequestro;

– a PISELLI Maria Luisa, convivente di BASCO Antonio, lo stabilimento MALIBU BEACH S.r.l. con sede in Roma, via Caio Lelio 39, con oggetto sociale la conduzione di stabilimenti balneari, di proprietà della Società EMMEDIESSE GROUP S.p.A. con sede al medesimo indirizzo, intestata ai familiari di BASCO Antonio (CARBONE Daniele, BASCO Giovanna e PISELLI, essendo le attività commerciali riferibili alla MALIBU BEACH e alla EMMEDIESSE  tutte in realtà appartenenti al clan FASCIANI. Anche lo stabilimento balneare in data odierna è stato sottoposto a sequestro.

– a COCI EMANUELE, il 21.9.12, quale amministratore unico la Società Immobiliare Centro Lazio S.r.l., con sede in Civitavecchia, via Palmiro Togliatti 16,  avente ad oggetto la realizzazione e gestione di iniziative commerciali, industriali e agricole, essendo le attività commerciali riferibili alla Immobiliare Centro Lazio. Anche tale attività è stata sottoposta a sequestro;

– a LOBOZZO Fabio, quale amministratore unico nominato il 27.12.2011, la Società Romana Videogiochi s.r.l. con sede in via Isole Samoa 45 avente ad oggetto sia la vendita e il noleggio di apparecchiature elettroniche sia la gestione di bar e in genere di esercizi di ristorazione, essendo le attività commerciali riferibili alla Romana Videogiochi in realtà appartenenti al clan FASCIANI. Anche tale attività è stata sottoposta a sequestro.

E’ anche ricostruito un episodio delittuoso che vede coinvolti gli arrestati Riccardo SIBIO e Jhon Gilberto COLABELLA che, per conto di Carmine FASCIANI, hanno esploso nr. 6 colpi d’arma da fuoco all’indirizzo dell’ esercizio commerciale “Linea & Sole”, centro estetico ubicato in Roma, Piazzale Antonio Tosti nr. 1/A.B. gestito da PUGLIESE Cinzia, colpi che attingevano le tre vetrine del centro estetico e solarium nella notte tra il 20 e il 21 gennaio 2012 a scopo intimidatorio.

– Successivamente, agli inizi del 2013, i predetti SIBIO e COLABELLA avevano programmato un attentato alla stessa PUGLIESE, effettuando sopralluoghi preliminari dei luoghi e fotografie e pedinamenti della titolare dell’esercizio annotandone abitudini e orari e targhe dei veicoli (atto non compiuto poiché detti appunti venivano sequestrati a SIBIO

Riccardo nel corso di una perquisizione effettuata a suo carico il 7 febbraio 2013 ex art.41 TULPS). A seguito di ciò la stessa PUGLIESE convocata presso questa struttura investigativa era stata anche resa edotta, in data 24 aprile u.s., del rischio per la sua incolumità. La stessa, com’è noto, nella giornata di ieri 24 luglio, è stata oggetto di un agguato nel corso del quale un ignoto, coperto da un casco integrale, esplodeva nei suoi confronti un colpo d’arma da fuoco attingendola al polpaccio.

Dalle indagini è stato anche possibile acquisire elementi inconfutabili circa il coinvolgimento di BARTOLI Silvia, FASCIANI Alessandro, ROSSI Diego, SIBIO Riccardo, COLABELLA John Gilberto in un grave atto delittuoso nei confronti di LILLI Remo Maria (indicato come Remo il pugile di Fiumicino) nei confronti del quale venivano esplosi colpi di arma da fuoco sulla pubblica via, evento che, tuttavia, non si compiva poiché la vittima predestinata scampava miracolosamente agguato.

Tale atto, secondo quanto emerso dalle stesse parole degli affiliati, captate in una conversazione ambientale, sarebbe stato compiuto materialmente da un “commando” formato da Diego ROSSI, Andrea SIBIO e Gilberto COLABELLA, su “ordine” di FASCIANI Carmine, BARTOLI Silvia e FASCIANI Alessandro per reazione alla mancanza di rispetto di cui la vittima si era macchiata nei confronti del clan, sputando sulla macchina di FASCIANI Sabrina e “parlando male” degli stessi Alessandro FASCIANI, Gilberto COLABELLA e ROSSI Diego.

Infine, le risultanze investigative emerse dall’odierna Operazione di polizia giudiziaria denominata Nuova Alba hanno permesso di riscontrare la pervasività della cosca FASCIANI nel traffico internazionale di stupefacenti grazie a collaudati contatti con il territorio estero e, segnatamente, con lo Stato Spagnolo.

Giova sottolineare che la presenza degli affiliati della cosca FASCIANI è stata accertata, agli inizi del 2013, sul territorio spagnolo e, specificamente, nei comprensori di Malaga e Barcellona, località ove questa struttura investigativa ha potuto effettuare, in diverse occasioni, a mezzo dell’impiego di personale dipendente accreditato presso il collaterale organismo di Polizia, specifiche attività operative di osservazione, pedinamento e controllo, nei confronti dei soggetti indagati ivi presenti al fine di identificare la rete di relazioni criminali, intessuta dai FASCIANI e dai loro accoliti in quello stato Estero.

Nel corso delle anzidette missioni effettuate in territorio estero il personale di questa Squadra Mobile, ha localizzato e tratto in arresto intorno alle 20:00 del 22 marzo u.s., unitamente al collaterale Ufficio spagnolo, il latitante FASCIANI Alessandro, nipote del boss FASCIANI Carmine, mentre stava trascorrendo la latitanza a Barcellona protetto da una rete di consolidati appoggi.

A distanza di pochi giorni dall’arresto del FASCIANI veniva inoltre identificato, localizzato ed arrestato, nella medesima capitale della Catalogna, BENNATO Leandro , anch’egli latitante e colpito dal Mandato d’Arresto Europeo (M.A.E.) per il reato di traffico di sostanze stupefacenti. In particolare, il BENNATO era colpito dall’Ordine di Esecuzione per la Carcerazione, inserito in ambito Schengen da DCPC Divisione S.I.RE.N.E., emesso in data 16.06.2006, dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma dovendo il predetto espiare la pena di anni 4, mesi 3 e giorni 19.

E’ appena il caso di osservare che l’indagine “Nuova Alba” ha permesso di documentare come FASCIANI Carmine coordinavano un continuo traffico di stupefacenti dirigendo tutti i passaggi dell’importazione dal territorio estero al territorio nazionale. Nel gruppo che si occupava di tale attività vi erano FASCIANI Terenzio, FASCIANI Alessandro, FASCIANI Sabrina, ROSSI Diego, SIBIO Riccardo, COLABELLA Jhon Gilberto, BITTI Luciano, MAZZONI Mirko detto Ciccio, SANGUINETTI Gabriele detto Baffo, FERRERI Christian, LONGO Sascia, ANSELMI Danilo detto Giaguaro, FERRAMO Eugenio detto Cioccolatino o Negro, DI CINTIO Andrea, KOWALSKI Fabio detto Marchese, MARTINELLI Tommaso, EL AZIZ Abdelmoula e BOSCO Alessandro.

Nel settore criminale del traffico di sostanze stupefacenti sono stati individuati i singoli ruoli come meglio sotto specificati a partire da FASCIANI Carmine che, ovviamente, rivestiva la posizione di capo e promotore dell’associazione.

FASCIANI Terenzio, era il diretto collaboratore del fratello che, non essendo costretto all’interno di una struttura ospedaliera, veicolava i vari passaggi a Carmine riportando all’esterno le direttive del capo.

FASCIANI Alessandro, FASCIANI Sabrina, ROSSI Diego, erano in una posizione di subordinazione rispetto solo a Carmine FASCIANI, costituendo i referenti di ogni informazione e direttive finalizzate all’attuazione delle importazioni ed in particolare: FASCIANI Alessandro e ROSSI Diego alle supervisione delle operazioni di importazione della cocaina e dell’hashish dal territorio spagnolo e dei rapporti con i fornitori stranieri, FASCIANI Sabrina alla supervisione delle operazioni sul territorio italiano.

Contemporaneamente, SIBIO Riccardo, COLABELLA Jhon Gilberto, BITTI Luciano ricoprivano un ruolo essenziale alla realizzazione dell’importazione, coordinando l’attuazione operativa sia delle fasi di importazione sia delle fasi di distribuzione, avvalendosi anche del fatto di essere coscienti della loro notorietà e del fatto che gli altri sapevano che “appartenevano” all’organizzazione del FASCIANI.

FERRAMO Eugenio, operava sotto la supervisione di FASCIANI Carmine in collegamento operativo con FASCIANI Alessandro, SIBIO Riccardo e BITTI Luciano per organizzare le singole operazioni di importazione della sostanza stupefacente dalla Spagna – recandovisi personalmente – unitamente a KOWALSKI Fabio, tenendo i contatti con i fornitori spagnoli e marocchini (tramite EL AZIZ) e avvalendosi della collaborazione di ANSELMI Danilo, onerato del ruolo di autista nelle importazioni di stupefacente programmate dal sodalizio.

KOWALSKI Fabio, era incaricato di operare sotto la supervisione di MARTINELLI Tommaso, di cui seguiva le indicazioni, e in collegamento operativo con FERRAMO Eugenio per organizzare le singole operazioni di importazione della sostanza stupefacente dalla Spagna. MARTINELLI Tommaso, forniva le direttive a KOWALSKI Fabio coordinando le operazioni compiute per organizzare le singole operazioni di importazione della sostanza stupefacente dalla Spagna, unitamente a FERRAMO Eugenio.

EL AZIZ Abdelmoula, operava in collegamento operativo con FERRAMO Eugenio per organizzare le importazioni di sostanze stupefacenti in Italia dalla Spagna curando la fase di approvvigionamento in Marocco e trasporto in Spagna.

ANSELMI Danilo operava sotto la supervisione di FASCIANI Carmine in collegamento con FERRAMO Eugenio per organizzare le singole operazioni di importazione della sostanza stupefacente dalla Spagna – recandovisi personalmente – con il ruolo di autista nelle importazioni di stupefacente programmate dal sodalizio.

DI CINTIO Andrea, operava in collegamento operativo con FERRAMO Eugenio, KOWALSKI Fabio e ANSELMI Danilo per organizzare le singole operazioni di importazione della sostanza stupefacente dalla Spagna.

SANGUINETTI Gabriele, in collegamento con FASCIANI Alessandro, SIBIO Riccardo e ROSSI Diego sotto la direzione di FASCIANI CARMINE, era incaricato di organizzare le singole operazioni di importazione della sostanza stupefacente dalla Spagna, recandovisi personalmente ed intervenendo anche nella fase di distribuzione dello stupefacente ad Ostia.

MAZZONI Mirko, in collegamento con SIBIO Riccardo e COLABELLA Jhon Gilberto sotto la direzione di FASCIANI Carmine, era incaricato di organizzare le singole operazioni di importazione della sostanza stupefacente dalla Spagna, recandovisi personalmente unitamente a SIBIO e COLABELLA, curando i rapporti con i fornitori sudamericani tramite un soggetto di nome Luis ed intervenendo anche nella fase di distribuzione dello stupefacente ad Ostia.

BOSCO Alessandro, in collegamento con SIBIO Riccardo e COLABELLA Jhon Gilberto, organizzava le singole operazioni di importazione della sostanza stupefacente dalla Spagna, curando i rapporti con i fornitori colombiani.

FERRERI Cristian e LONGO Sascia, in collegamento con FASCIANI Alessandro, SIBIO Riccardo e ROSSI Diego curavano infine la fase della distribuzione dello stupefacente sul territorio di Ostia.

Nel corso dell’indagine sono stati ricostruiti, con dovizia di particolari, gli episodi delittuosi avvenuti ai danni del boss Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 dei quali val la pena di ricostruirne la sequenza cronologica.

Nell’anno 2006 e 2007 il Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 aveva subito due attentati alla propria persona dovuti a momenti di frizione nella gestione delle illecite attività poste in essere ad Ostia. Sia dopo il primo attentato che dopo il secondo, Francesco D’AGATI fratello del capo del mandamento di Villabate di Cosa Nostra Giovanni D’AGATI, aveva organizzato delle riunioni per poter far ritornare la pace nella zona.

Primo ferimento: il giorno 22 maggio 2006 Francesco D’AGATI ha organizzato un incontro per dirimere le controversie esistenti tra il gruppo FASCIANI – SPADA ed il gruppo Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017a cui avevano partecipato PIGNATARO Alessandro (Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017) e Carmine SPADA (FASCIANI). La mediazione non aveva avuto successo tanto che al termine di esso ESPOSITO e DE DOMINICIS (Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017) avevano esploso alcuni colpi di arma da fuoco nei confronti di CALABRESE Franco (SPADA).

Il giorno successivo Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 veniva ferito come gesto di ritorsione nei confronti dei suoi affiliati che, il giorno prima, avevano aggredito i rappresentanti dei FASCIANI.

Secondo ferimento: il giorno 20 settembre 2007, GIORDANI Roberto e DE SANTIS Roberto ferivano Vito TRASSI. A seguito di tale avvenimento, presso l’abitazione di

Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017, si erano recati Emiliano GIORGI e Fabio DI FRANCESCO i quali avevano riferito i motivi per i quali GIORDANI e DE SANTIS avevano attentato alla vita di Vito Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017. In particolare i due asserivano che la colpa dei Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 era che stava rovinando – evidentemente per spaccio di droga – tanti ragazzi della zona.

Successivamente, Carmine FASCIANI, insieme a (Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017) ed alla presenza di Francesco D’AGATI, si era recato a casa di Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 al fine di trovare una soluzione per far fermare il conflitto. Si era così raggiunto un accordo di pace nei rapporti esistenti tra le due organizzazioni. Significative sono alcune frasi pronunciate dai maggiori rappresentanti Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 e Carmine FASCIANI.

Il primo, Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 facendo valere la propria forza mafiosa aveva affermato “…ma tu mi ammazzi a me, ma noi siamo cento dietro, ma ti spaccano i coglioni, ti aprono i coglioni e te li mettono in bocca…” ottenendo la risposta di FASCIANI che gli aveva risposto in modo altrettanto fermo “…fatto sta che Michele mi manda uno dei miei che si vede spesso con lui e…perche’ posso..perche’ altrimenti qui va a finire a schifio e non ci fanno piu’ lavorare…”

Da questa affermazione si era compreso per quale motivo ad Ostia doveva necessariamente “regnare la pace”….tutti dovevano poter lavorare senza attirare l’attenzione della Polizia.

Terzo episodio: il giorno 23 novembre 2011 sono stati uccisi Francesco ANTONINI e Giovanni GALLEONI. Precedentemente al duplice omicidio, Francesco D’AGATI aveva organizzato una riunione alla quale avevano partecipano Carmine FASCIANI, i fratelli Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 e Carmine SPADA al fine di mediare sul contrasto sorto tra la famiglia SPADA e GALLEONI, contrasto nato per il controllo del territorio. Tale riunione non aveva avuto buon esito.

Dopo il duplice omicidio, sempre D’AGATI aveva organizzato una nuova riunione nella quale Carmine FASCIANI aveva ribadito ai Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 la sua estraneità al grave fatto di reato.

In conclusione, l’operazione antimafia de qua rappresenta sicuramente un capitolo estremamente importante delle attività di contrasto alle infiltrazioni nella Capitale e, sicuramente può annoverarsi come una delle principali attività antimafia effettuate in questa Provincia da alcuni decenni a questa parte.

Contestualmente alle misure cautelari personali, il G.I.P., su analoga richiesta della locale Procura Distrettuale Antimafia di Roma, ha disposto il sequestro preventivo dell’intero patrimonio delle seguenti società riferibili alla famiglia FASCIANI:

– Impresa Automercato Tirreno S.r.l. con sede in via Bravetta nr. 576/B1 nr. REA RM-804640

– Esercizio commerciale “Messina Car” sito in via di Monte Cencio 14, Isola Sacra, Fiumicino

xxx Nominativo oscurato in data 15/07/2020 su richiesta del legale per posizione archiviata

– Centro estetico ubicato all’interno del Centro Commerciale Aurore 3000 sito in via delle Ebridi 42/54, Roma-Ostia

– Impresa “Forno in piazza – societa’ in nome collettivo di CASTIELLO Manuel e C” con sede legale in Ostia Lido in Piazzale Gasparri Lorenzo nr. 20/21  Codice fiscale: 08256401004, Numero REA: RM-1083782.

– Esercizio commerciale “Il Forno”, Piazza Gasparri nr.19/20/21/22, Ostia

– a xxx Nominativo oscurato in data 26/08/2020 su richiesta dell’interessato per posizione stralciata

– Esercizio commerciale di produzione e vendita di prodotti di panetteria e pasticceria sito in via dell’Idrovolante n. 25/31, Ostia Lido

– Ristorante “Al contadino non far saper…” di Stefania Ridolfi S.A.S. con sede legale in Roma (fraz. Ostia Antica) via della Macchiarella 128, Codice fiscale: 08150001009, Numero REA:  RM-1078210

– Impresa individuale “Ferreri Rosario” con sede legale in Ostia, via delle Ebridi 102-110, proprietaria dell’esercizio commerciale “La casa del materasso” sito in Ostia, via delle Ebridi 106-110

– Impresa Dr.Fish S.r.l., con sede legale in Roma, via dei Serpenti, 30 e p. iva  11013121006

– Impresa “Il Porticciolo” S.r.l., con sede in Ostia, Lungomare Paolo Toscanelli 197

– Stabilimento balneare Malibu Beach S.r.l. con sede in Roma, via Caio Lelio 39

– Impresa Emmediesse Group S.p.A. con sede in via Caio Lelio 39 – Roma

– Impresa Immobiliare Centro Lazio S.r.l., con sede in Civitavecchia, via Palmiro Togliatti 16

– Impresa Romana Videogiochi S.r.l. con sede in via Isole Samoa 45, Roma

Sono tutt’ora in corso di esecuzione sul territorio di questa provincia circa 20 perquisizioni domiciliari, delegate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Roma, a carico dei soggetti indagati nell’ambito del presente procedimento penale.

Va aggiunto, ad ogni buon fine, che contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari nei confronti degli indagati, il collaterale Ufficio investigativo spagnolo della Jefatura Superior de Policia del Cuerpo Nacional de Policia, su mirata indicazione di questa struttura investigativa, localizzava e traeva in arresto in Spagna, località Tenerife, il boss Nominativo oscurato per Diritto all’oblio – caso archiviato nel 2017 e la moglie i quali, previa rituale notifica del Mandato d’Arresto Europeo (M.A.E.) sono stati associati presso il locale istituto penitenziario, in attesa di essere estradati in Italia per essere giudicati.

Al termine del blitz avvenuto alle ore 5:30 di ieri, gli arrestati, dopo le formalità di rito, sono stati associati presso le case circondariali site nella Provincia di Roma.




L'ORIZZONTE E' DENTRO TE

Sara Galea

Troppo spesso si cerca lo stato di benessere affaticando mente e corpo in arrovellamenti mentali che deliberano uno stato di  ansia, e stress da prestazione, prima ancora di aver messo mani su qualsiasi azione;  troppo velocemente apriamo la porta alla  paura di  fallire, che è quella che inficia qualsiasi movimento l’essere umano si accinga a fare.

La mente è la dimensione che stabilisce lo stato di benessere fisico e psichico, lo stato che porta l’essere umano nella zona di flusso, in cui tutte le energie si concentrano a trovare, e realizzare, situazioni ed attività che concretizzino lo stato  di felicità.

Da quando nasciamo veniamo introdotti in un circuito dove la vita diventa una corsa pazza di eventi da vivere soltanto per raggiungere altre situazioni,  che devono portare in altri contesti, e così via discorrendo,  per arrivare alla fine della vita fisica rendendosi conto di  avere  vissuto inseguendo una felicità che si trova, invece, esattamente al punto di inizio, dentro se stessi. Gli Obiettivi sono fondamentali per indirizzare la mente a non perdersi  dietro tante macubrazioni che se stessa produce, perchè la realtà da vivere deve essere la vita stessa, il suo gusto, l’apprendimento, la scoperta, la sperimentazione, lo stravolgimento di eventi, emozioni, sensazioni, la qualificazione e riqualificazione, il cambiamento. 

Sentire, osservare, ascoltare, gustare, condividere, accettare, rifiutare significa vivere con consapevolezza, con coscienza, e non distratti da tante turbe mentali che servono ad allontanare l’essere umano dal senso della vita, vivere! 

E’ vero che la vita è come un treno con tante fermate, ma quando si sale sul treno non bisogna rimanere seduti fino ad arrivare al proprio capolinea, si deve usare il treno   come un vettore daL qualE possiamo scendere e salire a nostro piacimento; dove il comando è in mano nostra e le fermate non sono semplice contesto ma strumento di apprendimento, esperienza, gioia, dolore, condivisione, co-creazione.

Se ci  soffermiamo a razionalizzare la vita tutto potrebbe apparire insensato perché effettivamente non c’è un senso, perchè è la vita il senso, è quello che vogliamo vivere il senso, è la decisione di volere essere  felici il senso, ovvero di essere protagonisti consapevoli della propria opera. Troppo spesso ci si sofferma a voler capire, perché l’essere umano per muoversi deve capire, ma cosa c’è da capire? Siamo arrivati su questa terra con una facoltà: il libero arbitrio di  scegliere se si vuole vivere felici o sofferenti, ricchi o poveri, malati o sani, belli o brutti. Ora molte menti inizieranno a pensare che tutto questo è insensato, veramente penseranno proprio che sono bip bip bip, perchè la vita è predestinata, è già stabilita da un Dio ingiusto, che ha dato a taluni la fortuna e ad altri la sfortuna. Pensate a quei genitori disperati che hanno perso un figlio in un incidente qualsiasi, che sia di automobile o altro, cominciano ad odiare Dio, la vita, il mondo, il cielo, se stessi  ma … che senso ha tutto questo?   Dio è responsabile se quel ragazzo ha deciso di correre o drogarsi o bere o altro? Cosa, se magari l’auto ed i soldi gli sono stati offerti senza fargli prima acquisire la propria responsabilità, la causa è Dio? o la responsabilità dell’individuo ed il contesto in cui vive?

E’ facile ammalarsi quando si beve e si mangiano schifezze e si fuma, ma non  si ammetterà mai di  essersi dati la malattia, si invocherà Dio per chiedergli il perché di tali tormenti. Provate a studiare la metamedicina, provate a comprendere quanto tutto ciò che è dentro di noi ci fa vivere in una determinata maniera manifestando malattie o benessere.  Ora altre menti penseranno ‘’ si, e poi c’era la marmotta che incartava la cioccolata’’ 

Bene, si continui pure  a scansare le  responsabilità. Non asi agisca per darsi delle capacità, non ci si azioni   per creare il proprio benessere. Si scansi  tutto ciò che  mostra quanto tutto dipenda dal singolo individuo, dalla persona. 

Si continui  ad avvalorare ciò che  fa comodo: la vita è una bip bip bip, c’è un Dio che   punisce dando  le malattie, e poi c’è un destino malefico che  scrive   tutto ciò che  capita. Ora si sta meglio?  Non si hanno colpe, tutto è in mano a Dio, al  destino, a Prodi, Berlusconi  e a tanti bip bip bip come loro.

Ma se invece qualcosa inizia a dirvi che non è così, che c’è il vostro zampino dentro,  allora ci si chieda il perché, per come, cosa e quando ha avuto la sua origine ciò che capita nella vita, e forse si inizierà a vivere secondo coscienza! 

Tutto ciò che si  crea, persino la visita inaspettata di una farfalla che si posa sulla  spalla ha un significato, un suo perché, una  motivazione che  sta spingendo verso un cambiamento, una presa di coscienza, un senso.  Questa è la vita, un Orizzonte che inizia dentro di se per creare ciò che è fuori di se, ma per comprenderlo bisogna essere consapevoli che dentro di noi esiste un Universo, un motore, una serie di meccanismi che tutto creano, fino a questa presa di coscienza   continuiamo pure ad allenare il dito indice, invece che i  valori, le virtù, potenzialità, competenze e coscienza di chi siamo dentro di noi, e magari rendiamolo il più gradevole possibile alla vista per non minare le apparenze!

 




INTROSPEZIONE PER AVERE LE PROPRIE RISPOSTE

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Sara Galea

Ci sono momenti in cui bisogna vivere dei piccoli silenzi interagendo fortemente con se stessi, per comprendersi, ascoltarsi, conoscersi, amarsi e rispettarsi. Questi attimi d’intimità con il proprio io servono a prendere coscienza di ciò che si vuole lasciare indietro di quello che si è vissuto della vita, e cosa si vuole portare avanti. Si tratta di riconoscere quali sono le priorità, le cose importanti della vita, quelle che ci possono aiutare a crescere e non che ci sabotino togliendoci energie. Spesso accade che molte situazioni ritornano perché non sono mai state abbandonate;   perché si  sono trascinate per abitudine; perché si crede sia scontata la loro presenza, che magari esiste soltanto nell’immaginario; questo provoca  che l’umano si senta infastidito dalla presenza di fantasmi del passato;  dall’idea che  la propria vita sia soggetta all’influenza di terzi, instaurandosi uno stato di crisi, di bisogno, che per essere sanato necessita di un intenso contatto con se stessi per ripristinare le proprie forze interiori, energie che devono condurre oltre quelli che potrebbero essere individuati come blocchi, limiti, problemi, e  che, effettivamente, sono soltanto immagini riflesse di un passato che vuole rivivere nel presente. Il passato serve al presente? Ovviamente sì, se non rappresenta un deterrente per vivere nuove esperienze, sensazioni, emozioni. Sì, se fa  parte di un’esperienza che si era sospesa per essere ripresa con più grinta, maturità, desiderio. Come sapere di cosa si tratta? Come rendersi conto di cosa rappresenta? Ascoltando le proprie emozioni, osservando il movimento che queste caoticamente attivano dentro la propria mente, e ‘’sentendo’’ quali sentimenti lasciano dentro di se: benessere, situazioni positive e propositive; malessere, situazioni che sono tornate soltanto per insegnare qualcosa che era rimasto sospeso nel passato. L’introspezione è una pratica potente  che fa rendere conto l’essere umano di ciò che accade dentro di se, di cosa sta diventando,  quindi dell’importanza di ciò che sta per fare o non, e se questo può dare risultati piacevoli oppure disdicevoli. Ognuno è responsabile di ciò che crea e si crea;   tutto si può comprendere semplicemente se si pratica un sincero ascolto di se e degli altri. Osservare, ascoltare, e sentire senza dare delle interpretazioni illusorie significa vivere semplicemente ciò che è perché è,  se lo si vuole vivere, altrimenti via verso altre spiagge, oltre quello che potrebbe sembrare l’orizzonte ma che effettivamente è soltanto un confine illusorio dettato dai limiti indicati della mente.




CRISI E CAMBIAMENTO: QUANTO SONO IMPORTANTI LE SCELTE?

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Sara Galea

La capacità intuitiva di osservare che c’è uno stato di crisi usualmente avvia una serie di dinamiche che determinano i cambiamenti della vita. I cambiamenti possono essere circoscritti a un ambito o totali e, a volte, diventano puramente illusori, perché stravolgere il senso della vita è, ovviamente percezione puramente mentale, un'azione talmente dura da fare scattare paure e blocchi nella persona che richiede delle modificazioni consistenti, o meno, nel suo vissuto. La ricerca della felicità è la molla che spinge l’essere umano a camminare verso la realizzazione di Se, e non si trova in situazioni esterne,   è uno stato dell’essere, mentale, che si ottiene, quando si parla di vera felicità, manifestando le proprie capacità, valori, bisogni e potenzialità.

Il primo fondamentale passo che si fa per raggiungere la propria serenità d’animo, e quindi uno stato consolidato di felicità, è la conoscenza di se stessi, che si può ottenere soltanto attraverso un’attenta ed efficace comunicazione con se stessi. La sincerità di una vera trasmissione d’informazione tra ciò che l’essere umano è dentro di Se e quello che crede essere avviene attraverso un’intima osservazione, ascolto, e analisi di quelli che sono i propri bisogni, desideri, e quindi mancanze.

Molto spesso avviene che nel corso stesso di un’attenta analisi, autoanalisi mi permetterei di sottolineare, si attua un’opera di  sabotaggio delle informazioni che si hanno in possesso creando dei racconti ‘’nel vuoto’’, ovvero che hanno l’unica funzione di confondere, e mischiare, le carte che l’essere umano ha in dotazione per comprendere cosa fare per essere felice: ad esempio, uno stato di crisi all’interno di un rapporto di coppia può scatenare stati di dubbio che azionano  paure  tali  da trascinare la persona scontenta a bloccare qualsiasi passaggio verso un cambiamento parziale o totale nella relazione, addossando le responsabilità del fallimento ai comportamenti dell’altro; condannando e giustificando  contemporaneamente gli  atteggiamenti di  entrambi, che fanno invece parte ‘’dell’essere’’, e   quindi non possono, e non si può pretendere, vengano cambiate.  Due persone, ad esempio, che hanno una relazione di coppia                                                                                                                                                                                      e sono drasticamente diverse nella cultura, nel modo di vivere, nelle aspirazioni, negli obiettivi, ed in tutto ciò che fa parte del loro mondo individuale,  probabilmente saranno incapaci di trovare un equilibrio e lo stato di felicità e,  in alcuni casi, di assumersi la responsabilità di ammettere che c’è incoerenza tra quello che vogliono  e ciò che possono, invece,  ricevere realmente da quel rapporto, diventando manchevoli nei confronti dell’esistenza propria e altrui, e, in molti casi, cercando di fingere di volersi uguagliare al compagno/a semplicemente per  portare avanti la relazione in questione per abitudine, paura, fragilità, superficialità e altro, magari mercificando, e mortificando, la propria e altrui vita.

Prendendo come scusante un sentimento, frainteso, che inizia a fungere soltanto da legante per non attuare il cambiamento che darebbe ad entrambi la possibilità di vivere una vera relazione fatta di Amore, condivisione e felicità, la persona, o le persone, si trovano a vivere una serie di conflitti interiori che si riversano, inevitabilmente, anche nel resto delle estensioni di vita, inclusa quella sociale e professionale.

La felicità, dunque, è il senso della vita, ed il modo in cui si decide di viverlo decreta la qualità della vita stessa che si crea.

Il singolo individuo è  unico responsabile della propria felicità, insieme alle sue scelte e volontà, gli altri sono soltanto coadiutori consapevoli, o in-consapevoli, di  ciò che ‘’ognuno’’ decide di creare per se  stesso.

Questo deve fare riflettere sul fatto che tutto ciò che si realizza agisce anche sulla vita degli altri.

Quanto sono importanti le scelte?

 

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COME IL CANTO DELLE CICALE!

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Sara Galea

Ci sono momenti in cui l’essere umano si dovrebbe rendere conto di come l'addestramento al sacrificio, e alla rinuncia, praticati dai vari ‘’educatori’’, pilotino la vita portandola  a  livelli di incoscienza, ovvero irresponsabilità,  e programmando l’inserimento del  pilota automatico  che è stato progettato, e organizzato, affinché trasformi  drasticamente la capacità di gestire la propria vita rendendo ‘’l’uomo’’ incapace di pianificare,   realizzare, e manifestare qualsiasi progetto che non sia quello determinato dall’educazione predisposta.

L’alert  che vi deve fare rendere  conto che siete su un percorso inidoneo a voi è lo stato di crisi, è  la sensazione di trovarvi su tragitti dissestati,  faticosi, pieni di malessere. Bisogna sapere  che quando si fatica troppo  per ottenere qualche cosa, significa che si sta percorrendo un cammino incoerente con ciò che siamo, in poche parole SBAGLIATO..

E’ falso dire che le cose giuste, e migliori  per la persona, vadano sofferte, c’è addirittura chi asserisce che più si trovano ostacoli e più significa che ci si trova sul giusto percorso di vita!

Ma quale corrente di pensiero  usano queste persone?

Quale concetto li instrada?

Quale idea e convinzione potenziante innesca la loro operosa dedizione verso il prossimo e se stessi?

Sono le  forze  ispiratrici di malessere ed inettitudine che albergano nell’essere umano! Cercano di sabotare ‘’gli altri’’semplicemente per sentirsi, ed apparire,  meno incapaci, perché se si trovano in un mondo fatto di insoddisfatti, ed incapaci, diventa  più semplice sentirsi dei  maestri di vita.  Una strada idonea, e coerente  con ciò che sono le proprie  potenzialità, virtù e competenze, è facilmente raggiungibile, fa  divertire, sentire sensazioni di benessere, gioia, accoglimento e serenità d’animo , nonché mentale. 

Quale generosità c’è in chi vi da dei falsi strumenti per rendervi dei creduloni e dei disperati?

 Ci sono personaggi  ‘’oscuri’’ che incitano l’essere umano a pregare, e aspettare che chissà chi  porti chissà cosa, ed intanto vi fanno  perdere  giorni, mesi ,ed ancora anni di vita ad attendere una realizzazione che non  giungerà mai perché non  attivate in voi stessi la  volontà di  cercarla.

Ma poi vogliamo sottolineare anche quel tipo di generosità che vi porta a rinunciare a voi stessi per ''gli altri ''? lo volete continuare a chiamare l'amore come Dio  vuole e comanda? No! non è così, quello è il concetto di chi vive la propria vita succhiandola al prossimo, bello strumento  è stato creato per poter vivere una vita da vampiri! Se si  Ama si pensa all’altro e non a se!

Però!  Bella la vita, le cicale cantano e le formiche lavorano!

Non ci sono genitori, figli, amici, o chiunque, che abbia il diritto di stare sulle spalle del proprio prossimo, di vedersi garantire la propria sopravvivenza con azioni,   parole,   pensieri, o tutto quello che  sembra giusto  dover  ricevere   perché si  sta ''male!''

Chi sta male ha il dovere di attivarsi, di prendere la propria vita e portarla ad un radicale cambiamento; prendere se stesso e portarsi dalla mediocrità all'eccellenza; prendere le proprie competenze e renderle migliori studiando e azionandosi.

Osservando il mondo mi giunge la visione di una marea di cicale, li a cantarsela, e poi  a piangere per mendicare l'aiuto di qualcuno che dovrebbe  interrompere il proprio percorso per  fare vivere l’altro.

E questa è la vita che ambite? questa è la generosità che pretendete?

Siate generosi voi stessi, ma siatelo ‘’con’’ voi stessi dandovi quello che solo voi potete darvi: preparazione, cultura, desideri, potenzialità e virtù da riconoscere per renderle strumento della vostra vita!

Da quante cicale è composto il mondo? Quante  che si pavoneggiano, e sentono realizzate, per effimere  piccole contentezze materiali che danno nulla più che un breve momento di falsa soddisfazione dentro un oceano di insoddisfazioni ed assenza di realizzazione del Se’?

 Virtuosa la voglia di emergere in un mondo fatto di mediocri! EMERGETE!

Felice il desiderio di chi ambisce a ben più alte vette per avvicinarsi al sole! VOLATE!

Morigerata l’azione di chi, con responsabilità, prende in mano la propria vita liberandosi di ogni peso, zavorra, e tutto quanto limiti e saboti la volontà legittima di volere il meglio per se stessi! LIBERATEVI,  POTATE I RAMI!

Invece, per chi continua a volere vivere nelle aspettative degli altri, sia fatta la  propria volontà, ma che  rimanga lontano da coloro che stanno creando  con amore la propria vita.  La vita è fatta di probabilità, e possibilità, e sta ad ognuno scegliere cosa vuole ottenere per  se, e ‘’basta’’ con le lacrime di un coccodrillo che ama farsi carezzare per un dolore che alimenta con passione, e dedizione, e una maestria che gli deve garantire  una vita da vivere in maniera gratuita  alle spalle del prossimo ‘’generoso’’ ( che generoso non è perché partecipa a creare un mondo di cicale).

Chi vuole fare faccia, chi non vuole fare rimandi, ma facendo qualunque cosa si assuma la responsabilità della propria vita facendosi carico dei propri insuccessi o altro, non cercando di addossare  al prossimo, al fato,  alla fortuna o alla jella quella che è soltanto la sua capacità, o incapacità, di gestire la propria vita!

 




ROMA: BRINDISI UNINDUSTRIA CON I PRESTIGIOSI VINI GOTTO D'ORO

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A. P. 

[ VIDEO – DISCORSO DEL PRESIDENTE NICOLA ZINGARETTI ]

[ VIDEO – RICCARDO ROSSI TESTIMONIAL GOTTO D'ORO PER LA SERATA UNINDUSTRIA ]

 

Roma – Dal Frascati, al Marino al biondo vino ottenuto dai vigneti castellani.

I vini dei Castelli Romani sono stati i protagonisti dei brindisi nella Capitale in occasione della cena di Unindustria per la premiazione (un premio da 15 mila euro) “Unirsi per l’Impresa”, vittoria conseguita da Vincenzo Pellegrini per "The Italian Chocolate factory". Soddisfatto il presidente Gotto D’oro Luigi Caporicci perché il prestigioso marchio ha accompagnato dall’antipasto fino al dolce  l'esclusivo evento conviviale Unindustria: “Una prova tangibile  – ha detto Caporicci, accompagnato dal direttore Louìs Tonet – della qualità dei vini del Lazio”. Testimonial della Gotto d'Oro per l'occasione l'autore e attore teatrale e televisivo Riccardo Rossi.

Il presidente  di Unindustria Maurizio Stirpe ha ricevuto i complimenti del presidente della Regione Nicola Zingaretti presente all’evento.

Vincenzo Pellegrini con "The Italian Chocolate factory", ha partecipato alla cena di gala nella splendida cornice del Rome Cavalieri Hilton Waldorf Astoria, dove è stato premiato dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti e dal Presidente di Unindustria Maurizio Stirpe in occasione dell'evento "A cena con Unindustria…una serata di inizio estate", organizzato per valorizzare la dimensione aggregativa e del networking tra le imprese del Lazio e i più importanti stakeholders nazionali e del territorio. Il "Premio UNIrsi per l'Impresa" è stato organizzato e promosso da Unindustria con il supporto del Comitato Start up e promozione dell'imprenditoria giovanile presieduto da Alessio Rossi, Vice Presidente dell'associazione. Il Presidente di Unindustria Maurizio Stirpe, insieme al Comitato di Presidenza dell'associazione, hanno ritenuto essere "The Italian Chocolate Factory" il migliore tra i progetti imprenditoriali che hanno partecipato al bando, con la seguente motivazione: 

“Il Comitato vuole favorire la nascita di una start up che punta a trattenere talenti ed a offrire loro la possibilità di fare business in maniera innovativa, stimolando al contempo il rinnovamento del territorio urbano. Il progetto prevede la creazione nella città di Roma di un luogo condiviso, una sorta di incubatore creativo dove la coesistenza di più profili professionali e di più realtà aziendali, in particolare imprese del settore creativo/culturale, possa favorire il networking, il brainstorming e la collaborazione fattiva su progettualità concrete; qualcosa di più dunque di un agglomerato di studios ed uffici, che consenta ai creativi di trasformare la propria idea innovativa in attività imprenditoriale. La condivisione di uno spazio comune consentirà inoltre alle aziende presenti un notevole abbattimento dei costi: dall' utilizzo di servizi in comune di ultima generazione, come le applicazioni tecnologiche, all'accesso alla struttura h24, fino al supporto ed alle consulenze di business".

La nascita di questo spazio "ad hoc" si ispira ad una già consolidata realtà avviata a Londra, che ha contribuito ad innalzare, nel quartiere di Haringey, dove è situata la Chocolate Factory inglese, la quota del PIL delle industrie creative. Vincenzo Pellegrini, riceverà un finanziamento di 15 mila euro per avviare entro 4 mesi il suo progetto, usufruendo di un concreto supporto per le fasi iniziali della start-up tra cui un anno di iscrizione gratuita ad Unindustria e un piano di comunicazione dedicato.




GENZANO, LA STORICA INFIORATA COMPIE 235 ANNI

C. R. 

Genzano – Inizia oggi venerdì 14 giugno la storica infiorata di Genzano, con 235 anni di tradizione alle spalle, che vedrà il paese in festa fino a lunedì 17 giugno. Una infiorata dedicata alla bellezza, l'amore per la natura e ai beni comuni. Il sindaco Flavio Gabbarini nel presentare il quadro dedicato all'amore realizzato dal maestro Tommaso Cascella ha ricordato l'obiettivo di portare l'arte dei mastri infioratori in tutto il mondo. Interessanti le mostre come quella orafa dell'associazione il Ramo d'oro e una sezione di gioielleria dedicata al riciclo. "Evento significativo – ha detto Gabbarini – si terrà venerdì pomeriggio e sarà dedicato a Michael Ende il quale ha scritto quarant'anni fa l'opera Momo dove rievoca i paesaggi genzanesi". Patos, emozioni e bellezza per una infiorata mozzafiato.

CLICCARE QUI PER VEDERE LA VIDEO PRESENTAZIONE DELL'INFIORATA A CURA DE L'OSSERVATORE LAZIALE

CLICCARE QUI PER VISIONARE IL PROGRAMMA DELL'INFIORATA EDIZIONE 2013

 

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