LA VITA È SOLTANTO UN PUNTO DI VISTA

Sara Desirèe Galea

A volte il vivere si presenta come un vero e proprio lavoro 😀
Ragionavamo con una cliente giorni  fa,  ovvero lei ragionava io ascoltavo amorevole, sul fatto che  sta  attraversando un periodo esageratamente  ed intensamente tragico, che sta percorrendo una strada  un po’ ostica  nel rapporto di coppia e mi diceva,  un poco ''esanime'', che a volte le sembra proprio di stare dentro un’intensa attività lavorativa in quell' amare, non amare, discernere, ammettere, non riconoscere, accettare etc… (   lei applica l’ascolto attivo di se stessa ).
Questo ''caos'', importantissimo tra l'altro perché  impone presenza, dipende dal fatto che non riusciamo a comprendere cosa proviamo  e questo perché, essendo inabissati nello stato d'animo in causa, perdiamo la lucidità e la capacità analitica. Una frase molto potente di Marinella Sclavi  ''quello che vedi dipende dal tuo punto di vista, per vedere il tuo punto di vista devi cambiare punto di vista'' ci muove verso una diversa comprensione, ovvero quanto sia importante riuscire ad essere elastici mentalmente e propensi a viaggiare in ''diversi mondi'', punti di vista, forme,  per poter così comprendere cosa si muove dentro di noi, e  negli altri. (osservando le emozioni, ad esempio, possiamo comprendere in quale maniera stiamo percependo il mondo mentre lo guardiamo)
Stiamo parlando dell'ascolto attivo, della comunicazione efficace, dell’osservazione mirata.
Un problema grande degli esseri umani è che si focalizzano sui problemi e non sulle eventuali soluzioni. Un problema nel problema,  poi, è quello di pensare a fuggire dagli stessi piuttosto di osservarli come opportunità di crescita  e potente motivazione di cambiamento,  successivamente finalizzato al raggiungimento della realizzazione;   autorealizzazione,   autoefficacia,  felicità. L’essere umano quando è motivato, quindi quando si trova in uno stato di flow (Controllo psico/fisico totale – Consapevolezza – Unità con se stessi.  Una spiegazione fisiologica dello stato di flow deriva dal fatto che in tali situazioni la persona utilizza in modo completo, e simultaneo, le potenzialità di entrambi gli emisferi cerebrali)  di benessere, di stabilità emotiva, acquisisce la capacità di individuare ed usare le proprie potenzialità  che, gestendole con le proprie competenze, ovvero le qualità acquisite con la preparazione e l’esperienza, creano la forza e la determinazione a compiere le azioni che servono per decidere, definire,  risolvere o creare situazioni, eventi, tali ed eventuali.
‘’L’Uomo’’, usualmente, non riesce a stare nello ‘’stato di flow’’  ma giace quasi perennemente nello stato che lo precede, la noia, o nello stato che lo segue, lo stress 
Questo accade perché ci perdiamo tra mille patimenti, e pensieri, della  mente. Ci incartiamo in ragionamenti che cercano i perché dei problemi, la loro natura, il loro colore, odore,  sapore, perdendo la lucidità per andare oltre,  per cercare le soluzioni e risolvere lo stato di crisi. Come nelle sabbie mobili è il panico a subentrare, a fare perdere la forza, la motivazione e, soprattutto, la facoltà di ascoltarsi ed ascoltare. Come in una coltre di nubi, la mente si offusca, perde la capacità di ragionare, va in stallo focalizzandosi in tutto ciò che non può fare, vedere, dire, pensare, e perde la visione universale di ciò che invece potrebbe fare semplicemente  azionandosi, e facendo dei passi, piccoli passi verso l’obiettivo. E’ come se si perdesse  completamente la vista e non si vedessero più le varie vie, sbocchi, possibilità che si hanno di fronte; anzi si acquisisce la capacità di diventare creativi in maniera distruttiva dando vita  ad immagini di mostri, e baratri dentro la quale risulta impossibile uscire.
Tempo addietro con un cliente,  sostenendolo nella scoperta delle proprie potenzialità e   motivazioni  per fare dei passi mirati nel cambio di  professione, visto che il suo lavoro non lo faceva sentire realizzato  ed emotivamente appagato,  mi sono resa conto di come, a volte, ci concentriamo totalmente sullo stato di crisi, opposizione, e critica nella quale ci  troviamo, tanto da non riuscire  più a vedere  realtà concrete  e possibilità di cambiamento, semplicemente rendendole nulle con idee sabotanti e convinzioni limitanti.
Cosa era accaduto nel cliente? Era venuto a mancare l’ascolto e l’osservazione della sua vita, praticamente si era creato una nebbia illusoria auto sabotante che non solo non gli faceva vedere le possibilità di uscita che aveva a portata di mano,   ma dava, altresì,  origine a  degli ostacoli irreali che servivano a rendersi impossibile l’azione di cambiamento.
Persino durante la sessione aveva iniziato a giocare con dei racconti nel vuoto, quindi discorsi che non portavano in nessun luogo, o archetipo, se non quello di sviare anche me da quello che era il vero bersaglio, la convinzione di non essere all’altezza di un lavoro di responsabilità, convinzione che poi ha preso vita manifestandosi e mostrando le sue radici  nel mancato adempimento di un incarico che il padre gli aveva dato da piccolo e che per causa della sua voglia di giocare non aveva portato a termine, provocando l’ira del padre che si avventò contro di lui inveendo con gravose e rovinose parole.   
Girato e rigirato dentro una marea di problemi che stava creando per non darsi la possibilità di agire, nella vita come nella sessione,  si è smosso soltanto quando si è trovato dentro le verità che lui stesso si stava portando all’attenzione e, di fronte a ciò che ora stava ‘’ascoltando’’ da se stesso, si è sgomentato all’idea di come fosse proprio lui a creare delle interruzioni e dei limiti per causa di una paura che si trovava alla base di tutto.
Ho portato all’attenzione del pubblico questi due frammenti di storie per fare capire come nell’ascolto l’essere umano trovi  tutto lo  scibile che serve per azionarsi ed evolvere nelle proprie decisioni.
La capacità/facoltà di ascoltarsi è innata in chiunque  ma, usualmente,  pochi sanno metterla in pratica  perché è stato  smarrito il  vero baricentro dell’essere umano,  stabilendosi   un equilibrio che vive in una diversa natura ‘’ snaturata ‘’, diversità  che, quindi, non fa fare i giusti passi per arrivare ai punti effettivi di liberazione, ovvero separazione dal VERO problema.
Che dire? 
Ascoltatevi ed ascoltate, osservando tutto ciò che proviene da dentro di voi, perché nella verità c’è la motivazione, e nella motivazione vive l’azione; tutto si muove dall’interno verso l’esterno, ed è proprio in questo movimento che l’essere umano crea le sue ‘’creazioni’’.

Un abbraccio immenso,  con la speranza di avervi dato un diverso punto di vista, un altro mondo da sperimentare  ‘’perché quello che noi siamo e sentiamo, il nostro stesso comportamento, sono il risultato di una complessa organizzazione che guida anche i nostri processi di pensiero’’ (psicologia della Gestalt “ Gestalt = forma” )
 




I SETTE SPECCHI ESSENI: I MISTERI OLTRE LA VITA

Sara Desirèe Galea

Partendo dal presupposto che ognuno risuona con ciò che è giusto per sé, ciò che leggerete vi potrà sembrare assolutamente assurdo ma potrà succedere anche che alcuni lo riconosceranno valido e condivisibile nella propria vita,  solo l’esperienza diretta  renderà giuste o sbagliate  le parole che seguiranno. Parleremo degli specchi Esseni e qualcuno, giustamente potrà controllare la riconducibilità agli stessi Esseni, ma ciò che conta è, però, vederne la effettiva validità ed efficienza nella nostra vita concreta.

Da molto tempo, molti di noi sentono dire che il mondo è uno specchio, che gli altri riflettono ciò che siamo noi ma  permettetemi di dire che detto così il  tutto diventa banale e semplicistico perché gli antichi Esseni dividevano il ruolo dei rapporti umani in 7 categorie: i cosiddetti Specchi.

Pertanto ora cerchiamo di mantenere  un atteggiamento di apertura dinanzi a idee che potrebbero apparire in-condivisibili se non addirittura sconsiderate e di verificarle in prima persona.

Sono antichi strumenti conosciuti e diffusi dagli Esseni che ci aiutano a riconoscere le emozioni che affrontiamo nella vita di tutti i giorni e a trasformarle, modificando, così, noi stessi in esseri a più alta vibrazione.
La definizione di “specchi” proviene da un principio basilare secondo il quale le azioni, le scelte, le esperienze e il linguaggio di quelli che ci circondano riflettono in ogni momento della nostra vita la nostra realtà interiore. Gregg Braden ci ha spiegato gli specchi in questa maniera:

Il primo specchio esseno, dei rapporti umani, è quello della nostra presenza  nel momento presente.
 Il mistero del Primo specchio è incentrato  su cosa noi inviamo nel momento presente, alle persone che ci stanno accanto. 
Quando ci troviamo circondati da individui e modelli di rapporto di comportamento in cui domina l’aspetto della rabbia o della paura, lo specchio funziona in  entrambi i sensi, potrebbe invece trattarsi di gioia, estasi e felicità, ciò che vediamo nel primo  specchio è l’immagine di quello che noi siamo nel presente. Chi ci è vicino ce lo rimanda, rispecchiandoci.

Il secondo specchio esseno, dei rapporti umani, ha una qualità simile alla precedente ma è un po’ più sottile. Anziché riflettere ciò che siamo, ci rimanda ciò che noi giudichiamo nel momento presente. 
Se siete circondati  da persone, i cui modelli di comportamento vi provocano frustrazione o scatenano la vostra rabbia o astio e se percepite che quei modelli non sono vostri in quel momento, allora chiedetevi: Mi stanno mostrando me stesso nel presente?  Se potete onestamente rispondervi con un no c’è una buona probabilità che vi stiano invece mostrando ciò che voi giudicate nel momento presente.  La rabbia, l’astio o la gioia che voi state giudicando.
Pensiamo a quando varie persone impersonano gli stessi modelli per voi esprimendo rabbia ed astio.  Vi è mai capitato di essere irritati o ansiosi di arrivare da qualche parte e di salire in macchina rendendovi conto che avete fatto continuamente delle scelte sbagliate: in banca avete scelto la fila più lenta, avete sbagliato la rampa di accesso nel raccordo stradale, e ora mentre guidate  vi ritrovate dietro a macchine che vanno a 50 Km all’ora in una strada dove si potrebbe andare a 100?  Può darsi che quelle persone vi stiano riflettendo ciò che siete in quel momento.
 
Il terzo specchio esseno dei rapporti umani è uno degli specchi più facili da riconoscere, perché lo percepiamo ogni volta che ci troviamo alla presenza di  un’altra persona, quando la guardiamo negli occhi, e in quel momento accade qualcosa di magico.  Alla presenza di questa persona, che forse non conosciamo nemmeno, sentiamo come una scossa elettrica, forse anche la pelle d’oca sulla nuca o sulle braccia.  Che cosa è appena successo, in quell’attimo?
Attraverso la saggezza del terzo specchio ci viene chiesto di ammettere la possibilità che, nella nostra innocenza, noi rinunciamo a delle grosse parti di noi stessi, per poter sopravvivere alle esperienze della vita.  Possono venir perse, senza che noi ce ne rendiamo conto, o forse le perdiamo consapevolmente o ancora ci vengono portate via da coloro che hanno un potere su di noi.
Talvolta quando ci troviamo in presenza di un individuo che incarna proprio le cose che abbiamo perduto e che stiamo cercando, per poter ritrovare la nostra interezza, i nostri corpi esprimono una risposta fisiologica per mezzo della quale realizziamo di nutrire un’attrazione magnetica verso quella persona.
Se vi trovate in presenza di  qualcuno e, per qualche motivo inspiegabile, sentite l’esigenza di passare del tempo con quella persona, ponetevi una domanda: che cosa ha questa persona che io ho perduto, ho ceduto, o mi è stato portato via?  La risposta  potrebbe sorprendervi molto perché in realtà riconoscerete questa sensazione di familiarità, quasi verso  chiunque incontriate.  Cioè vedrete delle parti di voi stessi in tutti.  Questo è il terzo mistero dei rapporti umani.

 Il quarto specchio esseno dei rapporti umani è una  qualità un po’ diversa.  Spesso nel corso degli anni ci accade di  adottare dei modelli di comportamento che poi diventano tanto importanti  da farci riorganizzare il resto della nostra vita per accoglierli.
Sovente tali comportamenti sono compulsivi, creano dipendenza. Il Quarto mistero dei rapporti umani, ci permette di osservare noi stessi in uno stato di dipendenza e compulsione.  Attraverso la dipendenza e la compulsione, noi rinunciamo lentamente proprio alle cose a cui  teniamo di più.  Cioè mentre le cediamo, poco a poco vediamo noi stessi lasciare le cose che più amiamo.  Ad esempio, quando parliamo di dipendenza e compulsione, molte persone pensano all’alcol e alla nicotina che sono certamente capaci di creare tali stati.
Ma ci sono altri modelli di comportamento più sottili come l’esercizio  di controllo in ambiente aziendale o  in famiglia o come la dipendenza dal sesso, dal possedere o generare denaro e abbondanza, anche questi sono esempi di compulsione e dipendenza.
Quando  una persona incarna un simile modello di comportamento, può star certa che il modello, che pur è bello di per sé, si è creato lentamente nel tempo. Poco a poco, noi rinunciamo alle cose  che ci sono più care.  Se riorganizziamo le nostre vite per far posto al modello dell’alcolismo o all’abuso di sostanze forse stiamo rinunciando a porzioni della nostra vita rappresentate dalle persone che amiamo, dalla famiglia, dal lavoro, dalla nostra stessa sopravvivenza.
Il tratto positivo di questo modello è che può essere riconosciuto ad ogni stadio, senza bisogno di arrivare agli estremi perdendo tutto.  Possiamo riconoscerlo, guarirlo, e ritrovare la nostra interezza ad ogni stadio.

Il quinto specchio esseno
, è forse il più potente in assoluto, perché ci permette di vedere meglio e più profondamente degli altri la ragione per cui abbiamo vissuto la nostra vita in un dato modo.  Esso rappresenta lo specchio che ci mostra i nostri genitori nel corso della nostra interazione con loro.
Attraverso questo specchio ci viene  chiesto di ammettere la possibilità che le azioni dei nostri genitori verso di noi riflettano  le nostre credenze e aspettative nei confronti di quello che potrebbe configurarsi come il più sacro rapporto che ci sia dato di conoscere sulla Terra e cioè il rapporto fra noi e la nostra Madre  e il nostro Padre Celeste, vale a dire con l’aspetto maschile e femminile del nostro creatore, in qualunque modo lo concepiamo.
E’ attraverso il rapporto con i nostri genitori, che essi ci mostrano le nostre aspettative  e credenze verso il rapporto divino. Per esempio se  ci troviamo a vivere un rapporto con genitori da cui ci sentiamo continuamente giudicati o  per i quali anche  fare del nostro meglio non è mai abbastanza, è altamente probabile che quel rapporto rifletta la  seguente verità: siamo noi che crediamo, dentro di noi, di non essere all’altezza e che forse non abbiamo realizzato quello che ci si aspettava da noi attraverso la nostra  percezione di noi stessi fino al Creatore.
Questo è uno specchio potente e molto impalpabile, che, forse più di altri, ci  può svelare perché abbiamo vissuto le nostre vite in un determinato modo.

Il sesto specchio esseno
dei rapporti umani ha un nome abbastanza infausto, infatti gli antichi lo chiamarono: l’Oscura notte dell’anima.
Ma lo specchio in sé non è sinistro come fa percepire il suo nome.  Attraverso l’oscura notte dell’anima, ci viene ricordato che la vita tende verso l’equilibrio, che la natura tende  verso l’equilibrio e che ci vuole un essere estremamente  magistrale per bilanciare quell’equilibrio.
Nel momento in cui affrontiamo le più grandi sfide della vita possiamo star certi che esse  divengono possibili solo dopo che abbiamo accumulato tutti gli strumenti che ci servono per superarle con grazia e con facilità, perché è quello il solo modo per superarle.
Fino a che non abbiamo fatto nostri quegli strumenti non ci troveremo mai nelle situazioni che ci richiedono di dimostrare determinati livelli di abilità.  Quindi, da questa prospettiva, le sfide più alte della vita, quelle imposteci dai rapporti umani e forse  anche dalla nostra stessa sopravvivenza, possono essere percepite come delle grandi opportunità a nostra disposizione, per saggiare la nostra  abilità, anziché come dei test da superare o fallire.
E’ proprio attraverso lo specchio della notte oscura dell’anima che vediamo noi stessi nudi, forse per la prima volta, senza l’emozione, il sentimento, ed il pensiero, senza tutte le architetture che ci siamo creati intorno per proteggerci.
Attraverso questo specchio possiamo anche provare a noi stessi che il processo vitale è degno di fiducia ed anche che possiamo aver fiducia in noi stessi mentre viviamo.
La notte oscura dell’anima rappresenta per noi l’opportunità di perdere tutto ciò che ci è sempre stato caro nella vita e di vedere noi stessi alla presenza e nella nudità di quel  niente.
E proprio mentre ci arrampichiamo fuori dall’abisso di ciò che abbiamo perso e percepiamo noi stessi in una nuova luce, che esprimiamo i nostri più alti livelli di maestria.

Il settimo specchio esseno è il più sottile e, per alcuni versi, anche il più difficile.  E’ lo specchio che ci chiede di ammettere la possibilità  che ciascuna esperienza di vita, a prescindere dai suoi risultati, è di per sé perfetta e naturale.  A parte il fatto che si riesca o meno a raggiungere gli alti traguardi che sono stati stabiliti per noi da altri, siamo  invitati a guardare i nostri  successi nella vita senza paragonarli a niente. Senza usare riferimenti esterni di nessun genere.
Il solo modo in cui riusciamo a vederci sotto la luce del successo o del fallimento è quando misuriamo i nostri risultati, facendo uso di un  metro esterno.  A quel punto sorge la seguente domanda: “A quale  modello ci stiamo rifacendo per misurare i nostri risultati? Quale metro usiamo?”
Nella prospettiva di questo specchio ci viene  chiesto di ammettere la possibilità che ogni aspetto della nostra vita personale – qualsiasi aspetto  – sia perfetto così com’è. Dalla  forma e peso del nostro corpo ai nostri risultati in ambito accademico, aziendale o sportivo.  Ci renderemo conto insieme che, in effetti, questo è vero  e che un risultato può essere sottoposto a giudizio solo quando viene paragonato ad un riferimento esterno.
Siamo quindi  invitati a permettere a noi stessi di essere il solo punto di riferimento per i risultati che raggiungiamo.

Specchiarsi è fondamentale, farlo con gli specchi Esseni ci da uno strumento per capire le relazioni che abbiamo con gli altri e viverle, quindi, con profondità e, soprattutto,  senza giudizio.
 




WINGARDIUM LEVIOSA, CHE LA VITA SI SVELI….

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Sara Galea

 La bellezza della vita  non è sempre visibile ai nostro occhi, perchè sono resi ciechi dalle infinite paure che provengono dal passato e dal futuro.  La vita sa essere una miracolosa magia, quando impariamo a  sollevare queste paure per stupirci, ed entusiasmarci, come dei bambini. Imparare ad essere creatori della propria realtà ci rende degli Harry Potter, e la scuola che facciamo ogni giorno vivendo deve insegnarci che gli strumenti che ci  sono stati dati a supporto della nostra esistenza sono dentro di noi, e soltanto imparando ad usarli come dei provetti maghi riusciremo a fare i nostri miracolosi incanti. Emozioni, sensazioni, credenze, sentimenti, intelligenza emotiva, desideri, obiettivi, questi sono i miracolosi ingredienti che dobbiamo mettere nel calderone dell'esistenza, condendo il tutto  con delle buone motivazioni che sappiano spingerci verso la realizzazione di ciò che vogliamo vivere: realizzazione nel lavoro, nell'amicizia, nell'Amore di coppia,  del nostro Sé…

La vita è un arte che va imparata con meticoloso impegno…

Bisognerebbe iniziare a studiare con serietà, perchè gli esami li facciamo ogni qual volta ci sentiamo tristi o felici, realizzati  o non. Spesso diciamo che vogliamo essere felici ma troviamo mille scuse ed impegni affinché questo non avvenga, e furbamente   per non sentire la responsabilità di ciò che creiamo, assegniamo la felicità ad una fantomatica eredità genetica o agli incidenti ''casuali'' della vita…

Ma sono incidenti? E sono causali o casuali?

La vita è fatta di sincronicità, cominciate ad acuire vista ed udito ed inizierete ad accorgervi di quante possibilità lasciate passare sotto il vostro naso senza accorgervi della loro esistenza…

Datevi degli obiettivi potenzianti e vedrete che più sono sfidanti e più vi sentirete fieri di raggiungerli. Cercate di essere attivi protagonisti della vostra vita e non immobili spettatori che attendono che i miracoli arrivino da chissà quale ‘’Dio’’ esterno a voi stessi. Sapete che qualsiasi cosa voi desideriate e vogliate ottenere si riempie delle vostre energie per arrivare da voi? ma pensate che le energie si muovano semplicemente azionandosi al comando di una preghiera priva di  input e motivazioni?

Ma poi… sapete  che  qualsiasi cosa voi facciate che sia priva di un intento benefico anche per gli altri perde il potere di dare benessere anche a voi?

Se ad esempio siete degli imprenditori che cercano di fare i soldi sfruttando il lavoro del prossimo la vostra azienda non solo non decollerà ma si  vedrà sgretolare sotto i propri piedi la sua realtà.

E come questo mille altri esempi sulle tematiche più disparate, perché l’essere umano ha trovato infinite strategie per sfruttare il prossimo e   trasformare le debolezze degli altri in propri punti di forza. Basta osservare il mondo, ma, volendo, stringendo lo zoom sull’Italia, la classe dirigente, il Governo, la gestione del pubblico ma anche del privato.

Piccolo esame di coscienza? fatelo però ascoltando veramente ciò che siete, sentendo, osservando, capendo, e non fingendo e strutturando la realtà per come voi volete vedervi, perchè tanto poi il confronto lo avrete con la vita… 

La realtà è una magia e tutto si muove insieme alla vostra bacchetta magica… La vostra bacchetta fatata si trova dentro di voi, e muovendovi vi fa giungere tutto ciò che vi giunge, cosa vi sta arrivando? Siete felici? Entusiasta della vita? Rispondendo a questa domanda saprete cosa si muove in questo momento dentro di voi, benessere o malessere?

Ai posteri l’ardua sentenza? No! a voi la semplicissima constatazione di ciò che c’è dentro e fuori di voi…

Questa notate bene non è fantascienza ma   semplicemente la dimensione occulta nella quale si muove la vita ( occulto sta per celato, segreto, sconosciuto, e non  demoniaco, sta per ciò che ignoriamo per cultura e conoscenza). 

Arrivederci alla prossima settimana, con l’augurio che trascorriate una Santa Pasqua felice e appagante. Settimana prossima scruteremo il mondo degli specchi! Ovvero ciò che il mondo ci esibisce semplicemente mostrandosi.

Qualcuno tempo fa una persona mi ha chiesto a cosa servisse una rubrica del genere su di un giornale, a questa persona rispondo: a raccontarti tutto ciò che fai finta di non sapere per poter vivere senza assumerti la responsabilità totale della tua vita, perché fin quanto ognuno  crederà che le cose accadono per causa del prossimo o delle ‘’fatalità’’,  chiunque continuerà a creare un mondo fatto di superficialità, malessere, esteriorità, banalità…  

E ora rifletti! perché Tu sei l’unico/a responsabile…

Mahatma Gandhi disse: sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo

 (troppo facile delegare agli altri le responsabilità)




TU CHIAMALE SE VUOI… EMOZIONI

Sara Desirèe Galea

L’emozione è quella vasta serie di eventi compresa tra la comparsa dello stimolo scatenante e l’esecuzione del comportamento di risposta.  L’emozione si palesa su differenti livelli diversi: psicologico, comportamentale e fisiologico. Infatti quando ci emozioniamo, per esempio, le pulsazioni aumentano, o arrossiamo, o sbianchiamo, o sudiamo, la nostra lucidità mentale e il nostro autocontrollo si riducono, e siamo indotti ad assumere comportamenti automatici, parzialmente, o pienamente inconsci (ad esempio se abbiamo paura fuggiamo).

Le emozioni sono fondamentali per la nostra esistenza,  da esse, infatti, spesso produciamo gli stimoli che creano i nostri progetti e quant’altro…   Ogni singola emozione è importante, e consente a chi la sperimenta di sentirsi vivo, ma l'uomo è  alla ricerca costante, e perenne, di quelle sensazioni ed emozioni che lo facciano star bene, che lo accontentino, in finale, quindi,  è alla ricerca di quello stato emotivo di benessere chiamato felicità. Quest'ultima è data da un senso di soddisfazione generale, e la sua intensità varia  a seconda del numero, e della forza, delle emozioni positive che un individuo sperimenta. Le emozioni sono importantissime, danno intensità e piacere alla vita, ci favoriscono ed indirizzano  bene in un mondo caotico con uno spreco minimo di energie. Le emozioni rappresentano il modo in cui ciascuno di noi sente e vive l’esperienza delle cose, anche se, in una civiltà come  la nostra, impostata sulla razionalità e la ragione, spesso sono considerate con sospetto e timore. Del resto come non potrebbe essere così: di fatto se la ragione promette all'uomo il dominio su se stesso e le cose, le emozioni spesso generano disordine e reazione, non sono mai totalmente governabili, e a volte ci influenzano a dire o fare cose di cui, una volta placata  la forza emotiva, ci si rammarica. Eppure  sono le emozioni che ci fanno gustare la vita, ed è proprio dalle emozioni, piccole o grandi che l'individuo ricava nuovi stimoli che muovono le sue pulsioni, desideri e progetti. Del resto come si potrebbe dire di vivere appieno se non si sperimentassero mai la gioia, il batticuore,   la paura, l'impeto della sofferenza,   la malinconia, il peso dello sconforto, e la disperazione provocate dall’afflizione? Le emozioni  sono  state definite come delle rapide reazioni, ma intense, che insorgono all’improvviso in risposta a stimoli circostanti che per qualunque motivo ci colpiscono.  Tuttavia, anche se le emozioni  sono importanti, e consentono a chi le  esperimenta di sentirsi vivo, come su scritto,  l'uomo è se pre  alla ricerca di  emozioni   che lo gratifichino e lo soddisfino. Le emozioni servono a valutare nell’immediato se uno stimolo  interessa oppure no, se è utile, se potrebbe essere dannoso  e quindi sarebbe meglio allontanarci. 

Le emozioni, poi, ( lo diciamo soltanto per capire un po’ di più come funzioniamo) si completano con i sentimenti, infatti questi ultimi durano nel tempo, e non dipendono da cause esterne a noi ma dipendono dal nostro diretto interesse nei confronti di  ciò che ha provocato in noi una forte emozione, volendo fare un esempio possiamo dire che ci si può emozionare alla vista di un bell’uomo, o di una bella donna, e vedere cessare questa  emozione nel momento in cui questi non siano più di fronte a noi, trasformandosi,  l’emozione stessa,  in sentimento qualora l’uomo o la donna diventino fonte di desiderio, e di reale interesse, quindi pensiero costante ed intenso. Possiamo ben comprendere che le emozioni  spingono l’essere umano a vivere in maniera partecipe, e attiva, gli elementi della vita stessa.  Le emozioni, al contrario di ciò che ci è stato insegnato, non devono essere allontanate, vissute con circospezione, fermate, nascoste, o altro, ma devono essere esperite in maniera consapevole e concentrata, perché sono forti segnali di ciò che si sta muovendo dentro di noi e, conseguentemente, ci fanno rendere conto di ciò che sta accadendo fuori di noi, cosa che molte volte non ci appare chiaro, se non proprio grazie all’emozione che scatta e ci manda in reazione, positivamente o negativamente.

Lo ‘’studio delle emozioni’’, da parte dell’individuo che le sta vivendo, può aiutare l’individuo stesso ad agire invece che reagire, decretando,  nella propria vita, una conquista di  valore incommensurabile, perché nell’azione si muove la costruzione creativa, mentre spesso, ovviamente non parliamo dei casi in cui la reazione ci salva la vita,  la reazione ci rende poco lucidi, razionali e altera la nostra percezione della realtà. Nel campo più ampio della salute fisica e psichica la persona soddisfatta, che vive emozioni positive, è   in grado di resistere meglio alle malattie  e, nel caso le  contragga, i tempi di guarigione risultano più rapidi.  Nell’affrontare le piccole difficoltà quotidiane è possibile avvertire maggiore energia, essere più tolleranti allo stress, regolando gli sforzi, conoscendo e rispettando le proprie possibilità.

La qualità del sonno è migliore, ci si addormenta con più facilità e ci si risveglia meno frequentemente. Tu chiamale se vuoi … emozioni  e, soprattutto, vivile totalmente riconoscendole, e sentendole sulla pelle perché effettivamente sono  uno strumento grande che Dio, l’Energia Universale, Cosmo o chiamiamolo come ci pare, ci ha donato per muoverci su questa terra, confrontarci con noi stessi, i nostri simili … il mondo, le situazioni, tali ed eventuali. Oggi vorrei concludere questo incontro linkando un blog in cui c’è un importante articolo sulla ‘’voce delle emozioni’’. Mi permetto di usufruire di questo mio spazio per mettere a conoscenza, quanti vorranno leggere, di tecniche, metodi, idee nuove e non, di cui non siamo a conoscenza, perché sono sicura che la acquisizione di nozioni innovative fornisce alle persone dei grandi strumenti da usare, e applicare poi nella vita. Un abbraccio e alla prossima settimana

http://www.scuoladellavoce.it/blog/la-voce.html  di Daniela De Meo Coach della Voce




QUANDO LA COPPIA SCOPPIA

Sara Desirèe Galea

La separazione coniugale  è, o dovrebbe essere, soltanto una variazione dello stato civile, quindi, dovrebbe essere considerata come  una mutazione dell’amore, che viene ad assumere una diversa forma portandosi al di sopra dell’attrazione romantica e fisica,  diventando un’importante comunione d’intenti, e realizzazione, di una nuova situazione di vita, soprattutto laddove da una unione siano nati dei figli che richiedono  la presenza di entrambe le figure genitoriali.

Ho scritto un libro inchiesta sulla separazione coniugale e l’affido condiviso,  qualche anno fa, due anni fa, e non lo dico per invitarvi ad acquistarlo perché tanto non lo trovereste perchè fuori edizione ma soltanto per garantire che le opinioni che usciranno da questo articolo sono frutto di uno studio ed una ricerca molto doviziosa, perchè è stato portato alla luce  un quadro aberrante di ciò che avviene nella cruda realtà della separazione coniugale  e, proprio in base ai dati che sono emersi da un campione di separazioni prese in analisi, campione molto nutrito, e da associazioni per la tutela dei figli di separati,  avvocati e varie istituzioni intervenute a supporto della veridicità di quanto emerso, questa realtà, scandagliata ed analizzata da diversi punti di vista, nel momento in cui si sono tirate le somme,  ha fatto venire a galla una realtà cruda, una sofferenza spietata, ed una verità sconcertante: l’essere umano in determinate situazioni, come durante una separazione coniugale, entra in un’insana follia che lo porta a commettere i più orridi crimini, anche di natura psicologica, oltre che fisica, morale etc, nei confronti dei figli stessi, semplicemente per vivere il gusto dell’appagamento personale attraverso la sofferenza dell’altro.
 
E’ inutile fare finta di nulla, a un certo punto può succedere che tra compagni, o coniugi, venga  a mancare la complicità,  la voglia di stare insieme, l’amore.  Può verificarsi che ci s’innamori di altri, o che si comprenda di non essere anime gemelle o, ancora, ci si accorga che il sentimento che un giorno riusciva a sospingere verso i cieli dell’oblio  diventi la perdita totale di ogni interesse e voglia di esistere, andare avanti, credere di poter essere nuovamente felici. Si innesca una trasformazione mentale, ed interiore, a prescindere da ciò che coscientemente si vuole, che porta a patire sconforto, depressione, assenza di gioia e, quindi, a perdersi in un cammino di comportamenti incivili per riuscire ad esorcizzare quello che è effettivamente vissuto come un  momento di morte interiore, sia per chi lascia e per chi viene lasciato, che si aggrappa, erroneamente, ad un diritto inesistente di possesso nei confronti dell’altro,  cercando in tutti i modi, anche attraverso una dichiarazione di guerra totale, di impedire che la separazione avvenga.

E’ veramente incredibile osservare come le situazioni cambiando portano uno scombussolamento generale di sensazioni, emozioni, e comportamenti; l’Amore e la favola si trasformano in percezioni, è bene chiarirlo che si tratta  di percezioni, di  dolore, sofferenza, smarrimento, livore etc. della nostra razionalità   irrazionale  che non vuole perdere ciò che pensa gli appartenga, “la sicurezza di una stabilità, ed un equilibrio ora mai creati negli anni a scanso della gioia, dell’Amore, del desiderio di vivere con gioia.’’ La separazione, ora mai, è una situazione che fa parte della realtà di questi tempi che stiamo vivendo,  e invece di essere vista come un semplice modificazione dello  stato civile diventa una lotta all’ultimo sangue. Ci trasforma in esseri spregevoli, votati a una vita infernale stabilita dalla nostra pazzia, e da tutti coloro i quali intervengono in un contesto delicato e doloroso in cui soltanto le parti colpite possono offrirsi l’aiuto, e la reale partecipazione, per giungere ad una nuova e meravigliosa dimensione di vita. Sì, è così, quando si è condivisa una parte della nostra esistenza con qualcuno, e si è vissuto affetto, non possono subentrare interesse e gioco delle parti, ma dovrebbe continuare la realizzazione di una stabilità emotiva, di un nuovo equilibrio che crei un ambiente puro e colmo di amore. 

I figli non decidono di nascere, come non decidono di separarsi  e, soprattutto, sottolineiamo una cosa basilare, non devono assolutamente decidere chi scegliere di amare visto che per loro l’uno o l’altro genitore hanno pari importanza, e sono entrambi parte fondamentale della loro vita e crescita. Ma questo i genitori lo dimenticano ed iniziano  ad assecondare l'istinto primordiale della vendetta, della bramosia della spartizione dei beni, ed il riscatto dell’orgoglio ferito.’’ Quante volte succede che padri e madri, in fase di separazione, dimentichino che in questa stessa situazione i figli continuano a essere figli ? Una separazione non è, e non deve essere considerata una  morte, la fine, ma   un nuovo inizio, e soltanto per questo, i figli, dovendo adattarsi già al distacco fisico di uno dei due genitori, ovvero di colui che lascia la casa, non devono subire anche la sensazione di perdita ma soltanto una modificazione pratica della realtà, che è solo logistica, e non “affettiva ed emozionale’’.Il loro amore, e la necessità verso la  figura di entrambi i genitori, non deve essere surclassato dall’insensatezza, ed irresponsabilità, che  sopraggiungono in un momento così forte, importante, delicato, e che si può superare soltanto se tutti si continua ad essere intelligenti, camminando verso una nuova dimensione di esistenza, e verso la creazione di un ambiente ideale e favorevole per i figli.  Io non mi sento di condannare o sostenere nessuna parte in causa, sono tutte vittime, ora sto mettendo in luce il mio punto di vista sui genitori, vittime si, ma della propria volontà, della propria pazzia, di un delirio insensato che ha condotto l’essere umano a trascendere anche ciò che non può essere trasceso, l’amore per la vita.

Aimè tutto questo si è creato anche perché le leggi non sono applicate, dando quindi il potere alla sconsideratezza di creare questa follia  Se qualche genitore che si sta separando, o l’ha già fatto, sta leggendo questo articolo, potrà rendersi conto, da parte in causa,  di quali siano le dinamiche che portano a creare l’effetto domino che si realizza all’interno della coppia che scoppia e, soprattutto, dell’effetto che l’onda che si crea produce investendo chiunque, anche le vittime irresponsabili di questi terremoti. Se amiamo veramente i nostri figli, dobbiamo contattare tutta la nostra saggezza per mantenere la lucidità che ci occorre a sostenerci in questa situazione di crisi, e per ricordarci che, qualunque siano i motivi per cui ci si separa, sono soltanto motivi propri, che non devono privare i figli del loro diritto naturale di avere entrambi i genitori…Un altro argomento di cui non è fatta mai menzione, di grande importanza, sono i nonni. In una famiglia di solito ci sono i due genitori, i figli e per i più fortunati i nonni, tutti o quasi, ma anche gli zii, cugini ecc. La famiglia quando si separa si smembra, vedendo scomparire le figure familiari del genitore non collocatario.

Per il bambino, anche questo, è un notevole trauma da non sottovalutare, soprattutto perché fanno parte della loro storia, e quindi delle loro sicurezze. Pensando alle dinamiche che si strutturano all’interno di una separazione, se avete presente il funzionamento di un PC, la separazione diventa come un violento virus che, in seguito ad un tot periodo di tempo che impiega a corrodere  il sistema, inizia a fare sparire icone, programmi, file, foto fino a che il sistema non risponde più a nessun comando spegnendosi definitivamente. Come  virus cibernetici il virus che s’instaura dentro la realtà di una separazione coniugale è altrettanto letale, ma a sparire per sempre, oltre alle foto raffiguranti il passato, c’è la vita serena dei figli, e di entrambi i genitori, che pagheranno per tutta la vita la guerra che innescano per avere supremazia e senso di appagamento a scanso dell’altro. Hanno inventato tantissimi antivirus, in questo caso l’antivirus per eccellenza è l’amore per noi stessi, per i figli e per la vita che ancora dobbiamo vivere…

A questo antivirus io affiancherei un programma superiore che, vigilando sul corretto funzionamento dell’antivirus, sia pronto ad intervenire sulle parti ristabilendo gli equilibri che poi andrebbero a distruggere   il funzionamento dell’intero sistema, la società. Non dimentichiamoci che la famiglia, comunque si presenti (allargata, ristretta, naturale, legittima etc…) è la parte più piccola della società, non tutelarla significherebbe partecipare alla corrosione dei principi fondamentali sulla quale si basa il vivere civile e, quindi, ai miei occhi significherebbe partecipare alla creazione della distruzione dell’umanità. Io ad una coppia che venisse da me in preda al delirio da separazione gli farei delle semplici domande: cosa vi darà fattivamente sapere che l’altro non potrà vedere i figli? Cosa vi darà, concretamente, la consapevolezza che l’altro si danni la vita soffrendo per questa grave mancanza? Cosa vi porterà praticamente spendere tanti soldi tra avvocati tali ed eventuali? Cosa vi farà arrivare, realmente, sapere che quella persona  si trovi in uno stato di povertà economica, malessere psicologico e morale? Cosa vi darà, effettivamente, vedere i vostri figli incapaci di gestire la loro sofferenza quando vi sentiranno infamare l’altro genitore? Pensate che togliere ai vostri figli la figura dell’altro genitore li farà crescere completi e sereni come i figli che godono della guida di entrambi i genitori? Cosa sentite dentro di voi quando vi blindate dentro casa vostra e rapite vostro figlio? Se vi guardate allo specchio cosa vedete? Cosa vi renderebbe felici ora che state per iniziare una nuova vita? Cosa pensate possa rendere felici i vostri figli? Pensate veramente di essere nel giusto anche se siete stati traditi? Pensate veramente che siete nel giusto ergendovi a giudice e facendo in modo di addossare all’altra parte reati inesistenti con l’aiuto delle istituzioni? Provate ora a pensare alla vita dei vostri figli che possono godere della voce, dell’aiuto, e della presenza di entrambi i genitori. Cosa vi dice la vostra saggezza? Quale è la felicità dei figli? La vostra? Voi da genitori cosa volete per i vostri figli?

Un abbraccio ed alla prossima settimana …

 
 




ARMAGEDDON – GIUDIZIO FINALE

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Sara Desirèe Galea

Sapete quante volte rinasciamo su questa terra? Ma di cosa pensate che sto parlando, della reincarnazione? No, anche se ci credo  vi sto parlando di questa vita che state vivendo, nella quale vi addormentate in maniera inesorabile ogni qual volta soggiacete dentro degli equilibri che vi danno un falso benessere, o malessere. Ma dove si trova il vostro sano equilibrio psico fisico? La vostra costante voglia di buttare tutto all’aria, ogni cosa, e persona?

Ora qualcuno penserà che  qualche volta nella vita ha mandato qualcuno a fare in quel santo posto, oppure ha ricominciato qualcosa da capo ma…  io vi sto chiedendo se avete mai vissuto una rinascita totale, che per portarvi in una nuova realtà vi ha fatto soffrire come mai avete fatto, facendovi sentire dentro una pazzia ed un desiderio inesorabile di schiantare ogni cosa,  per non dover respirare un solo istante in più ciò che stava corrodendo la vostra natura.

Avete mai provato a guardarvi allo specchio, fissi, vitrei, cercando di capire chi siete o siete stati? Vi siete mai spaventati ad osservare dentro quelle pupille un essere pieno di odio?

Chi pensate chi sia quell’essere? Una sorta di demone? No!  è il vostro essere intimo, quello che vuole uscire fuori fin dalla nascita e che invece è stato rinchiuso sotto valanghe di letame e ciarpame esterno chiamato cultura ed educazione.

Avete mai provato a guardarvi intorno e capire che chi vi sta vicino ci sta non per una vostra scelta ma per la scelta di una educazione malandata?

Avete mai provato il desiderio che qualcuno sparisse e si polverizzasse  dalla vostra presenza?

Siate sinceri!

Se iniziaste a farlo comincereste a sentire le vostre emozioni pompare violentemente verso l’esterno, diventando come dei vulcani in eruzione violenta per gli anni di silenzio autoimposto da una psicosi creata e progettata dalla vita.

Ascoltate il vostro respiro, sentite mai pesantezza nel petto? Sentite mai la paura di avere paura? Cosa è quella pazzia che a volte si instaura? Non è forse la vostra vera personalità che ha bisogno di ritornare alla luce?

Avete mai provato a scoperchiare il vaso di pandora? No? Lo  so, farlo è un atto di grande coraggio, in pochi lo hanno, ma quei pochi nella vita si trovano ad andare da un cambiamento all’altro perché la vita è mutazione, trasformazione, cambiamento, è coraggio, grinta, e si, anche strafottenza nei confronti di qualsiasi persona, o evento, cerchi di snaturare la nostra vera essenza.

La cellula comincia a bruciarvi, sentite la pelle diventare sensibile, dentro la testa una strana corrente elettrica vi percorre facendovi sentire strane sensazioni, modificando il vostro modo di vedere, sentire, percepire… vi parlo del risveglio, della rinascita, e non  di quando il vostro corpo tace nel suo torpore insoddisfatto, nel suo silente ed opulento nascondiglio. Guardatevi, come siete? Pensate veramente che vi state amando? Quanto vi state amando? Ci si ingrassa a dismisura per nasconderci dal dolore, dall’insoddisfazione, e si diventa come la morte quando si cerca di fuggire dalla vita perdendo la vita, riducendosi a ossa che camminano…

Le cellule friggono, l’aria manca, e tutte le persone,  con le loro parole, idee, volontà, che una volta vi  circondavano inosservate ora diventano come stilettate roventi dentro le vostre carni, che cercano di ritrarsi da quell’imposizione dolorosa. Ad un certo punto diventate consapevoli di sentire e vedere  ciò che prima neanche notavate, che per voi non esisteva, che faceva parte del corredo e del mobilio di un mondo che si muoveva invisibile grazie ai fumi che creavate per non vedere, e di cui non vi rendevate conto. Quanto vi sentite talmente inutili da avere bisogno di  denigrare gli altri per stare bene? Oggi vorrei lasciarvi delle domande: provate a rispondere, vediamo se le troverete banali! Se le risposte sono coese tra di loro, se le vostre potenzialità sono coerenti agli strumenti che vi  siete datoi nella vita per ottenere ciò che desideri.

Quale è il vostro Obiettivo in questo momento della  vita?

Cosa dovreste fare  per sentirvi felici?

Cosa è la felicità?

Quale è l’emozione che vi fa sentire motivati verso un cambiamento?

Avete motivi che vi fanno  sentire vivi e in costante crescita?

Questa frase è bellissima e ve la porgo con gioia: In qualsiasi momento la decisione che prendi può cambiare il corso della tua Vita per sempre. Anthony Robbins

Da Coach vi dico: cominciate a mettervi in discussione, specchiatevi, guardatevi, leggetevi, ascoltatevi, instaurate una vera comunicazione efficace con voi stessi, smettetela di mentirvi, voi sapete se state bene, ogni cellula del vostro corpo lo sa, smettetela di  concentrarvi sui problemi, di trovare scuse ed auto-sabotarvi, innamoratevi della vita, della felicità, ed iniziate a desiderare di Vivere veramente.

Buon proseguimento, alla prossima settimana, stesso salotto

Un abbraccio con l’auspicio che iniziate a fare tanti Goal

COMUNICARE PER VIVERE, UNA VERA RELAZIONE FONDATA SULL'ASCOLTO

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Sara Desirèe Galea

E' fondamentale saper ascoltare, è la forma di comunicazione che permette a due e più persone di scambiarsi informazioni, idee, emozioni, verità. Molto spesso questo strumento viene a mancare, e per fare si che il mondo non crolli addosso a nessuna delle parti in causa sarebbe bene affidarsi a dei professionisti, perchè l'obiettivo principale della vita è realizzare la propria felicità…

Perché oggi parlo di comunicazione ed ascolto? Effettivamente la scorsa settimana abbiamo un pochino instradato questo argomento parlando della comunicazione tra genitori figli, ma ogni tipo di relazione si basa sulla comunicazione, e quindi sull’ascolto.

(Insieme per focalizzare gli obiettivi e realizzare la Felicità …)

Ogni relazione è uno strumento processuale per creare, e cocreare, degli obiettivi comuni, ed ogni relazione si basa, quindi, su una comunicazione efficace fatta di ascolto, adesione,   accoglienza.

E’ proprio la  capacità di comunicare che ha fatto si che la specie evolvesse, come è grazie alla comunicazione che l’essere umano ha potuto creare e progettare obiettivi comuni per il bene non solo dell’individuo stesso ma di tutta la comunità.

Oggi mi permetto di instradare un importante discorso, visto che  sono un Coach life professionista.

Il coaching è un  metodo processuale relazionale che si concentra sulle potenzialità del cliente, sulle sue motivazioni, valori, virtù, e che grazie a queste conduce il cliente verso i suoi Obiettivi di vita, personali, sportivi, aziendali etc…

Fino a qualche giorno fa chiunque poteva diventare un coach o, indebitamente, poteva dire di essere un coach, oggi in seguito alla nuova legge per i coach profesisonisti – Associazione Coaching Italia 24 febbraio 2013,  cambiano le regole del gioco e lo scenario del Coaching italiano.

Uno degli elementi salienti della nuova legge, ad esempio, è cambiare la carta intestata. Il professionista, oltre ai suoi dati, dovrà fare esplicito riferimento alla Legge 14 gennaio 2013, n. 4  quindi, vedendosi   riconoscere la propria formazione in un certificato che accrediti la qualità a tutela dei clienti e/o da una eventuale richiesta del Cliente stesso.

L’obiettivo della legge, quindi, è di migliorare i servizi ai consumatori e contrastare le irregolarità partendo da quelle fiscali.

Fino ad oggi nessun Cliente aveva modo di conoscere le credenziali del Professionista, mentre oggi potrà avvalersi  del suo diritto di sapere chi ha di fronte, la sua certificazione, preparazione etc…

Il coaching è un metodo fantastico, da quando ho iniziato  a lavorare con i miei clienti instaurando questo tipo di relazione, e devo dire che, nonostante anche prima facessi molti goal  portando i miei clienti a trovare la propria felicità, quindi obiettivi, ho assistito ad una trasformazione del lavoro stesso che è diventato creativo al massimo e non  più unidirezionale rendendo protagonista l’Operatore,  ma bensì a favore della genialità del cliente, unico protagonista, e creatore, della propria vita, accompagnato da questa figura ‘’amica’’, ovvero il Coach, che ha l’unica responsabilità di essere un valente addestratore, e allenatore, delle potenzialità umane.

In America il Coaching è diffusissimo  e presente nelle aziende  a sostegno dei Leader, dei manager e dei dipendenti tutti, oltre che come percorso di crescita personale, sportivo, etc.

In Italia sta rapidamente prendendo piede, e la sua applicazione sta vedendo dei successi incredibili non solo in campo sportivo ed aziendale, infatti le aziende che si avvalgono della figura di un coach hanno dei profitti maggiori, ma anche nell’ambito personale, di coppia, nel dimagrimento, nelle relazione con i figli, insomma, avvalersi di un allenatore di vita sembra che porti dei veri profitti dal punto di vista emotivo e psicologico, e a  dirlo non è soltanto un Coach professionista ma anche una persona che con il coaching ha raggiunto delle consapevolezze ed Obiettivi che con nessun altra tecnica e metodo si era sognata di avere.

Anche per oggi gentilmente ringrazio per la vostra disponibilità all’ascolto e per aver condiviso con me questo momento di crescita.

Alla prossima settimana, stesso salotto, stessa rubrica

Un abbraccio




RAPPORTO GENITORI – FIGLI: LA RICETTA PER NON FARLI SENTIRE PERSI

Sara Desirè Gàlea

 

Genitori cari, quanta angoscia vivete nel vostro cuore quando i figli manifestano delle ansie e dei problemi. Quanta ira quando manifestano il loro bisogno di crescere e fare i loro errori. Ma lo sapete che gli errori non sono tali ma crescita?  appartengono a loro, li devono fare, serve a loro per forgiare il proprio equilibrio, il senso di responsabilità.

Ricordate quando eravate figli e avevate paura di dire ai vostri genitori qualsiasi cosa sentendovi soli ed abbandonati? Ricordate quando avevate dei problemi e non sapevate a chi dirli per essere sostenuti?

Oggi perché, a distanza di qualche anno,   cambiando il vostro ruolo, avete dimenticato i patimenti di un figlio? Quante volte, anni fa, avete detto a voi stessi che sareste stati diversi;  che sareste stati loro vicini, si  come genitori ma anche come amici;  che sareste stati presenti ad ogni problema, bisogno, desiderio,  perché un loro problema, se affrontato con voi prenderebbe  un senso diverso  dal condividerlo   con un estraneo, una persona non adatta, che  potrebbe cagionare problemi ancora più grandi!

Benedette quelle persone che pur avendo modificato il ruolo da figli a genitori sono rimaste sensibili al difficile ruolo di figlio.

Lo so, la vita a volte è difficoltosa, a volte è feroce, avete i vostri problemi ma … non è una responsabilità loro se gli errori si creano e poi, se anche lo fosse, scagli la prima pietra chi non ha mai sbagliato! Non continuiamo a farlo tutt’oggi,  noi stessi, mentre viviamo in ogni istante della nostra vita? Siate sinceri, se non commetteste errori non manifestereste il malessere che avete nel cuore.

Oggi ancora sono figlia ma anche genitore e, se devo essere sincera, trovo molto più semplice essere genitore che essere figlia, perché da genitore ho la  saggezza di dare ai miei figli la responsabilità delle loro azioni pur vegliando su di loro, da figlia mi trovo a confrontarmi con un mondo abituato a quello che anticamente era l’1 2 3 …

Essere genitore è un meraviglioso cammino da condividere con gli esseri che dobbiamo educare (educare significa tirare fuori ciò che loro hanno dentro se stessi, i loro valori, il loro amore, i loro desideri e bisogni),  se siete consapevoli che si tratti di questo allora siate fieri di voi, se non, allora, meditate sul vostro ruolo di figli e sentite quanta sofferenza  avete vissuto quando eravate soli con le vostre disperazioni.

Per  noi genitori  il ruolo da vivere è  molto difficile,complicato,  pieno di difficoltà e di insidie, il ruolo di educatori è complesso, perché pensiamo di conoscere i nostri figli ma nella realtà  non è così, perché ogni essere umano è un mondo a se, un Universo fatto di  stelle e costellazioni, è difficoltoso rapportarci con i figli ma con saggezza dobbiamo farlo, perchè è un momento talmente delicato per questo mondo, per questa società, che se proprio ora vacilliamo in questo ruolo fondamentale rischiamo di farli sentire persi.

Adoperiamoci usando tutti i canali possibili ed immaginabili per sollecitare un risveglio saggio in tutti noi genitori genitori, lo dico e lo diffondo come richiesta,  proprio perchè i figli mi parlano, mi dichiarano la loro disperazione, i loro tormenti, la loro solitudine di fronte gravi problemi che non possono dire ai genitori per timore di reversioni violente … di fronte alla loro solitudine cagionata dai problemi dei genitori.  

Anche se non sono i miei figli, li sento come lo fossero, e l’unica cosa che posso fare è azionare un tam tam di luce, saggezza, amore …  

Vogliamo educare i nostri figli ricordandoci di cosa avevamo bisogno quando eravamo figli?

Amore, cura, dedizione, conforto e protezione sana.

Un abbraccio infinito, anche per oggi mi pregio di mandarvi un saluto affettuoso auspicando di ritrovarci settimana prossima sempre in questo salotto.

Namastè ed un abbraccio di luce

 




ELEZIONI REGIONALI 2013: UNA CHIACCHIERATA CON UGO ONORATI

C.R.

La video intervista con Ugo Onorati, candidato consigliere alle prossime elezioni regionali 2013. Non sveliamo subito, per chi non dovesse conoscerlo,  a quale schieramento politico appartiene. L’informazione verrà data verso la fine dell’intervista. Una chiacchierata a 360 gradi in cui Onorati affronta le svariate tematiche che interessano il territorio e i cittadini. Buona visione.




IL PIACERE SI MUOVE, L'AMORE SI REALIZZA CONSACRANDO SE STESSO

Sara Desirèe Gàlea

Noi siamo ciò che ''sentiamo'' … La vita è pura sensazione. E' un piacere che si muove, un brivido caldo che flluisce sulla pelle, nella pelle,  una brezza tiepida che attraversa il nostro cuore quando l'Amore si muove dentro di noi. E' un respiro consapevole di esistere…
Soltanto amandoci pazzamente riusciremo ad amare e farci amare dal mondo, la vita, e… da un'anima affine…

Spesso, noi esseri umani, pensiamo che la vita sia regolata dalle emozioni, positive o negative, dalle violente pulsioni che ci scaraventano in dimensioni di turbolenze emozionali ed emotive, niente di più falso; la vita non va subita ma attivamente sentita, ascoltata, fatta fluire, scoperta, ''sentita sulla pelle'', compresa, amata… desiderata, consacrata, toccata, respirata, baciata…
Quando si inizia un percorso di consapevolezza interiore si apprende proprio l'arte del ‘’sentire’’, del ‘’riconoscere’’ ciò che realmente si muove dentro di noi, e non tra le nostre percezioni mentali. Usualmente classifichiamo con bello e brutto, buono e cattivo, e così via… ogni cosa, ogni situazione, ogni persona, ma queste sono soltanto percezioni mentali, perchè tutto ciò che si contrappone fa parte di una stessa linea in cui le varie gradazioni sono pure interpretazioni del filtro mentale ( io ad esempio potrei trovare molto gradevole stare distesa di fronte le onde del mare, ad una temperatura di due gradi sentendo il freddo semplicemente come un energia pregna di Amore, mentre altri potrebbero trovare una situazione del genere come una punizione divina)  al dunque, chi ha ragione riguardo a cosa? ne vogliamo parlare, discutere o vogliamo soltanto accettare di vivere ciò che secondo noi è giusto per noi? La vita è un desiderio che si mostra per essere amato, è un fluire che nasce da dentro di noi per attirare ciò che arriva da ''fuori di noi''…  la vita è puro Amore… di cosa altro vogliamo parlare?… di energia sessuale

Continuamente si muove, immensamente potente,  è l’energia primaria negli esseri umani, si alza in maniera spontanea, creando delle risonanze, e lasciando scie ‘’chimiche’’  che conducono verso maggiori consapevolezze, coscienza del Se.

L’energia primaria, o sessuale, quando si muove  porta dei forti cambiamenti, almeno in tutte le persone che vivono nel sentire, e quindi non bloccano il  suo potente fluire.  Sebbene nessuno ci pensi mai questa è la più potente delle energie e, nonostante ci sia stato detto di tenerla a bada, e non usarla se non in determinati casi molto mirati, oggi mi sento di rivelare, e promuovere, un oculato e generoso uso di questa energia portandola alla sua massima potenza. Ovviamente l’energia sessuale non  serve soltanto l’unione uomo donna ma anche l’ispirazione, e la creazione, dell’essere umano.

Molti esseri umani pensano che l’energia sessuale serva soltanto nel momento del rapporto così chiamato sessuale ( ma  penso sia   più giusto chiamarlo rapporto Divino, in quanto l’unione tra uomo e donna consacra ed espande la luce divina) ignorando completamente che questa energia vitale sia quella che spinge ogni creazione, ispirazione, progetto, e funzione creativa dell’essere umano. Avete mai scritto un libro? Una poesia? Disegnato, ricamato? Bene, nel momento di massimo estro si attinge proprio dall’energia sessuale che viene canalizzata nel flusso di ciò che si sta facendo. Non immaginiamo poi neanche lontanamente cosa potrebbe accadere se nell’unione tra uomo e donna si permettesse a questa energia di fluire in maniera totale,  libera,  non disperdendola come siamo abituati a fare. Ora penserete ‘’ e questa che ne sa noi cosa facciamo della nostra energia sessuale?’’ Penso di immaginarlo, la canalizzate dentro immagini veloci di sesso sfrenato per liberarvi dalle tensioni, dai turbamenti, dalle frenesie. Oggi tutto ruota intorno alla dispersione di energia sessuale, attraverso infiniti messaggi che portano l’essere umano a desiderare di liberarsi della pressione che l’energia fa su determinati organi. Vi sentite dei Maci o delle fantastiche amanti? Bravi, lo siete,  ma dal sesso non ricevete nulla, anzi, perdete energie, illuminazione, e amplificazione del vostro potere sessuale, a meno che non ‘’praticate’’ rapporti di Amore illuminato.

Il sesso, ovvero l’Amore, è sacro se fatto come fosse un atto divino. Il sesso è una filosofia, una religione, un piacere di cui noi siamo il tempio. Ma qui siamo su di un giornale, ed a leggere potrebbero esserci problemi con che capace di sentirsi offeso, perché siamo stati cresciuti in un contesto sociale che prevede che l’essere umano debba perdere ogni contatto con la propria divinità, e per questo anche il sesso è stato demonizzato, avvilito, reso come un atto osceno di cui, soprattutto le donne, si devono vergognare  al punto da essere condotte ad inibirsi e diventare una moltitudine di fredde donne frigide. Ora lo  so, ci  sentiremo tutte offese, risentite, ma dentro di noi inizierà a farsi sentire l’energia, e se così è…. allora l’articolo di oggi è servito a qualcosa.

Fate l’Amore …. Il resto della frase non mi interessa, perché oggi l’accento vogliamo metterlo su ciò che Dio ci ha donato, e non  su ciò che l’Uomo ha realizzato.

Un bacio al vostro cuore e arrivederci alla prossima settimana, stessa pagina, stesso salotto, se vorrete ovviamente…

Namastè …




UNA VITA DI SUCCESSI: PRINCIPI E POTERI

Sara Desirèe Galea

La vita è regolata da  sette principi e da sette poteri …
 
I sette principi                                                       I sette poteri
 
Il mondo è ciò che pensi che sia                     Consapevolezza
 
Non ci sono limiti                                                  Libertà
 
L’Energia fluisce dove va l’attenzione              Concentrazione
 
Adesso è il momento del potere (ora)             Presenza
 
Amare è essere felici con …                              Amore
 
tutto il potere viene da dentro                             Fiducia
 
L’Efficacia è la misura della verità                   Flessibilità
 
Questi sono i poteri che  servono a vivere con successo la vita.
Alcune filosofie, tra cui l’Huna, sono nate  per portare armonia tra corpo, mente e spirito.
I sette principi, assimilandoli e usandoli nella quotidianità della nostra esistenza ci portano ad ottenere i sette poteri, che in realtà sono già dentro di noi, allo stato latente, ed hanno bisogno di essere riscoperti e incoraggiati  perchè nella nostra natura basata sulla fisicità, e l’evidenza, le abilità interiori non vengono prese in considerazione, e sono a mala pena tollerate in una piccolissima minoranza di persone classificate poi come ”sensitivi” o ”strani”.
Purtroppo le nostre convinzioni sono orientate, fin dalla nascita, dagli ambienti in cui siamo cresciuti, la scuola, la chiesa,  i mass media,  le figure autoritarie, verso una visione prevalentemente materiale dell’esistenza.
 
A noi la scelta, quando ci liberiamo di questa visuale limitata e limitante, abbiamo il libero arbitrio di scegliere se uscire fuori dai condizionamenti sociali, o se proseguire in una falsa vita.
Molte persone si limitano a dire che non è possibile uscire fuori da questo circolo, e a quelle persone dico che non è vero, evidentemente non si ha abbastanza voglia di desiderare le  verità, e abbastanza coraggio per ribellarsi e riprendersi la propria vita in mano.
  
In questi poteri risiede L’Amore puro, incondizionato che, purtroppo, è stato visto, e sentito, per lungo tempo come una fonte inesauribile di dedizione sacrificale verso il  prossimo che amavamo, verso  i sofferenti, i deboli, e coloro che per paura, timore, pigrizia, non hanno mai voluto prendersi la responsabilità della loro vita.
 
Sappiamo tutti che eravamo arrivati al punto in cui in nome dell’amore, secondo la credenza collettiva buonista, pretendevamo il benessere  dagli altri  senza la nostra personale collaborazione, diventando una fonte inesauribile di sacrifici di taluni verso gli altri, dove i taluni erano sempre gli stessi come anche gli altri erano sempre gli stessi.
Abbiamo creato un mondo di ricevitori felici della forza e opera altrui,   dei perdenti, deboli e sottomessi costretti  a rifugiarsi nel dramma di malattie degenerative, psicosi, esaurimenti nervosi, e ansie con infinite patologie annesse.
Il Dramma della  vita è radicato nella coscienza umana, coscienza in cui la sofferenza ha raggiunto un radicamento talmente profondo da trasformare  il senso della vita in: amore = accettazione totale e sottomissione all’altrui volere,  piacere e bisogno.
Se noi attuiamo i sette principi entreremo in un flusso in cui sarà l’amore a condizionare la nostra vita, qualunque cosa si voglia realizzare per la nostra vita.
 
Il primo potere ci spinge verso la nostra integrità interiore, che ci vuole consapevoli di ciò che realmente noi siamo, gli altri sono, e nella vita  esiste e si crea.
La consapevolezza ci conduce a oltrepassare i limiti che sopraggiungono dal fatto che noi trasformiamo la realtà che vediamo per paura di viverla, impedendoci di viverla, attraverso il pensiero.
Quanti giochini ci propina la mente rendendoci ‘’Nessuno’’ e obbligandoci, in nome dell’Amore, a fare quello che non vogliamo  fare.  Rendiamoci conto che le nostre azioni dipendono dai nostri pensieri, e da questi derivano anche i risultati che otteniamo.
 
Il secondo potere è la Libertà, ne ho parlato settimana scorsa, questo è il link(     ) ma anche libertà di usare le nostre energie, quelle che permettono l’attivazione dei talenti psichici dell’essere umano,  le qualità sensitive della telepatia e della chiaroveggenza. La telepatia è l’abilità di comunicare con gli altri senza usare le parole, e la chiaroveggenza è la possibilità di ricevere o inviare immagini mentali.
 
Il terzo potere è invece la concentrazione. La concentrazione è un potere? Vi chiederete! ebbene si, perché soltanto essendo completamente presenti a se stessi, e a quello che si fa, si vuole, si pensa, o dice, si può bloccare l’interferenza da parte delle paure, degli agenti esterni ( persone, situazioni) e  dei programmi limitanti, (vi state chiedendo cosa siano i programmi limitanti? Tante convinzioni radicate nel nostro dna che instradano la nostra vita, a scanso di noi, facendoci agire in una determinata maniera, e preparandoci ad attrarre ciò che è in risonanza con le stesse convinzioni, (es. Io sono un incapace, Io non riuscirò mai a fare questo, io  sono brutto, etc…) Concentrandoci, quindi focalizzando l’attenzione su un progetto,  l’occhio della mente si tramuta in una lente d’ingrandimento, convogliando l’energia universale verso il nostro obiettivo. Avete già usato questo potere, anche senza saperlo, ogni volta che siete riusciti a portare a termine qualche iniziativa alla quale tenevate.
 
Il quarto potere è la Presenza, in un certo senso potrebbe sembrare che sia pari alla concentrazione ma la presenza ci coinvolge per defenestrare completamente dalla nostra mente i pensieri che vagano dal passato al futuro, senza farci passare mai dallo stop o dallo start, facendoci godere diciò che accade e fluisce nel momento in cui siamo vivi, evitando così di vivere in uno stato narcotico di sofferenza, o falso benessere. Una tecnica interessante per rimanere sempre nel momento presente è portare la propria attenzione nel respiro, nel flusso dell’aria che entra ed esce dal nostro naso, sentendo il movimento dei polmoni che spostano la cassa toracica, insomma ascoltando la vita che si svolge in quell’istante, scoprirete e noterete tante cose intorno a voi che non avete neanche mai visto J nonostante pensiate di vivere dove vivete …
 
Il quinto potere è l’Amore, Amare significa vivere nel benessere, nella serenità, acquisendo la   bacchetta magica che ci garantirà il benessere totale, assumendoci la totale responsabilità di noi stessi e di ciò che creiamo. Ma l’Amore è anche relazioni, amicali o interpersonali. Chi di noi non ha un Amore o una grande Amicizia? I rapporti sociali fanno parte della vita perché ci permettono di specchiarci e confrontarci, nonché di condividere il grande bene che c’è dentro di noi. La cosa più importante è apprezzare, apprezzare tutti, lodare, augurare, partendo dal cuore, con sincerità e convinzione. Non mi soffermo oltre perché anche questi saranno motivo di riflessione in uno dei prossimi tabella…
Una cosa però voglio intanto dirla qui, mai e poi mai dobbiamo volere che le nostre certezze ci arrivino dalle relazioni, perché nessuno mai ci può garantire la realizzazione di noi stessi, se non noi stessi…
 
Il sesto potere è la fiducia. È il potere che ha creato l’Universo e ciò che ha permesso ai santi di fare i miracoli.
Avere fiducia significa affidarsi alle proprie intuizioni, alle proprie idee, alla propria emotività, e tutto quanto abbia origine da una nostra ispirazione. Ovviamente una meravigliosa fiducia in noi stessi ci garantisce solidità anche nel rapporto con gli altri, con le situazioni, e con tutto quanto debba entrare a fare parte della nostra vita, quindi creazione.
Gli altri ci possono, se vogliono, dare gli strumenti per camminare  da soli, non dobbiamo pretendere sempre l’elemosina di ogni cosa, non dobbiamo pretendere proprio niente, noi ci dobbiamo fidare di noi stessi.
 
Il settimo potere è la Flessibilità. Fondamentale questo potere, per acquisirla bisogna essere mentalmente aperti verso qualsiasi proposta, e rendersi conto che c’è sempre una soluzione alternativa davanti a qualsiasi sfida. Non tutti i metodi sono validi per chiunque, ma ce n’è sempre uno valido per ciascuno.
Non bisogna mai bloccarsi su di una unica solozione, ma bisogna osservare tutte le varie possibilità.  Se non si raggiungono gli obiettivi non bisogna  rinunciare, ma applicare il potere   della flessibilità e cambiare strada, o tecnica, o azione, pensiero o qualsiasi cosa necessiti in quel dato momento.
 
Un abbraccio di luce, Namastè