NEMI ABUSI EDILIZI: IL CONSIGLIERE DI MAGGIORANZA FRISON NEL MIRINO?

[ NEMI ABUSI EDILIZI – VIDEO BLOB ]

 

Chiara Rai

Nemi (RM) – Risulta che un Consigliere di maggioranza del Comune di Nemi, nello specifico Elio Frison, detenga l’usufrutto a vita, insieme alla moglie, di un terreno nella valle del lago di Nemi in via di Santa Maria, acquistato nel 2005, la cui proprietà è dei figli di Frison.

Al momento dell’acquisto, sul terreno non vi era alcuna costruzione, anche perché il lotto è catalogato come “Orto”, quindi significa che non vi si può costruire nulla sopra.

Una foto aerea del 2005 dimostra che sul lotto non vi era alcun manufatto, mentre una foto aerea del 2011 mostra la presenza di manufatti. Un’altra foto dello scorso 9 dicembre, dimostra che quei manufatti sono ancora lì.

Esistono le autorizzazioni amministrative per quelle costruzioni? Se non c’è alcuna concessione, pezzo di carta, richiesta di cambio di destinazione andata a buon fine, le costruzioni fiorite sul terreno Frison dovrebbero essere demolite e aggiunte alla lunga lista di demolizioni e ripristino dei luoghi che ha ordinato di recente il Comune. Che proliferassero gli abusi a Nemi, lo si era capito. Ma che presunti abusi possano essere eventualmente perpetrati dagli stessi amministratori in carica apparirebbe senz’altro singolare e avrebbe dell’incredibile. 

L’usufrutto, secondo il diritto romano, è il diritto di usare e usufruire di cose altrui senza alterarne la natura e la consistenza. Però, natura e consistenza appaiono, in questo caso, visibilmente alterate. Ciò significa che il consigliere Frison ha sì tutto il diritto di trarre dal terreno ogni utilità che questo può dare, purché se ne conservi la destinazione originaria. E originariamente su quel terreno non c’era nulla.

Esistono le autorizzazioni amministrative per la costruzione dei manufatti?

Osservazione numero uno: L’amministrazione Bertucci si è detta essere a favore della lotta all’abusivismo, ma ha guardato anche in casa propria?
Osservazione numero due: Sarà così scrupoloso il sindaco Alberto Bertucci dall’ordinare, accertati i fatti, la eventuale demolizione ai manufatti di Frison?

In queste occasioni è d’uopo ricordare i consigli di Isocrate che ha più volte evidenziato quanto sia importante dare “il buon esempio” più di tante parole e slogan e chi Governa, deve dare il buon esempio: “Sii raffinato nei vestiti e negli ornamenti della tua persona, – scrisse Isocrate –  ma sii moderato nelle altre abitudini come conviene (che siano) i re, affinché quelli che (ti) vedono, grazie allo spettacolo (che offri) giudichino che tu sei degno del comando e quelli che vivono con te abbiamo la stessa opinione di quelli, grazie alla tua forza morale.

ALTRI tabella:

   29/11/2012 NEMI, UN’ALTRA BUFERA GIUDIZIARIA INVESTE IL COMUNE: INDAGATI ALBERTO BERTUCCI E GIOVANNI LIBANORI

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07/11/2012 NEMI, IL SINDACO ALBERTO BERTUCCI RINVIATO A GIUDIZIO
  24/10/2012 NEMI, RIMESSI I SIGILLI AL CAMPO SPORTIVO
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02/10/2012 NEMI TRASPORTO PUBBLICO, GIOVANNI LIBANORI: "IO HO RESO UN BUON SERVIZIO AI CITTADINI DI NEMI" (DICHIARAVA AD APRILE 2012)
20/07/2012 NEMI, SIGILLI DEL TRIBUNALE ALLO STADIO LUCIANO IORIO
04/07/2012 NEMI CASO PENALE BERTUCCI, SI ALLUNGA L'ATTESA PER IL SINDACO IMPUTATO
06/06/2012 NEMI, BERTUCCI SINDACO CONTRO BERTUCCI IMPUTATO
04/05/2012 A PROPOSITO DI “PENNIVENDOLI”, IMPUTATI E….GIORNALISTI
30/04/2012 NEMI ELEZIONI, MACIGNO SULLA CANDIDATURA DI ALBERTO BERTUCCI
10/04/2012 NEMI CASO BERTUCCI INDAGATO, BERTUCCI SI AUTOASSOLVE E GETTA FANGO SU CHI FA INFORMAZIONE. CHIARA RAI RISPONDE A BERTUCCI
06/04/2012 CASO BERTUCCI INDAGATO, BOTTA E RISPOSTA TRA GIOVANNI LIBANORI (UDC) E CHIARA RAI (L'OSSERVATORE LAZIALE)
05/04/2012 NEMI ELEZIONI, BUFERA SUL CANDIDATO SINDACO ALBERTO BERTUCCI


 




NEMI, ODISSEA STRADA NEMI -LAGO: PROMESSE INATTENDIBILI SOTTO L'ALBERO DI NATALE

[ CORRISPONDENZA EMAIL PROVINCIA DI ROMA / CHIARA RAI ]

 

[ NEMI STRADA NEMI LAGO VIDEO BLOB ]

 

Chiara Rai

Nemi (RM) – Continua il calvario per la strada provinciale Nemi- lago, arteria strategica che collega il centro storico di Nemi con la valle del lago, il bacino e il museo delle navi, ancora chiusa nonostante i lavori avrebbero dovuto terminare già i primi giorni di settembre.

Siamo a Natale e i nemesi ancora non hanno potuto godere di una riapertura parziale come garantito dal sindaco Alberto Bertucci in campagna elettorale quando dichiarò “l’apertura immediata della Nemi – lago” tra le priorità.

Dal 2008 ad oggi non è cambiato nulla. Ormai 4 anni fa, la Provincia chiuse la strada a causa di una frana che ne compromise la stabilità. Contemporaneamente fu chiusa un’altra arteria, ritenuta ancora più strategica: la via Nemorense, altra strada provinciale colpita da frana. I tempi, dal 2008, si dilungarono, perché si diede priorità ai lavori di messa in sicurezza della Nemorense. Per la frana Nemi – lago, i danni provocati sono notevoli, furono addirittura evacuate due abitazioni con relative ordinanze comunali di sgombero.

Il 12 giugno scorso la Regione ha dato inizio ai lavori di somma urgenza per la messa in sicurezza del movimento franoso del versante tra via Roma e Via Tempio di Diana per un importo di 206.722,46 euro.

Da circa due mesi il cantiere appare fermo. La Provincia, Ente proprietario della strada, tramite l’Ingegnere Andrea Ruggeri, sostanzialmente ha detto, già il 22 ottobre, di non aver ricevuto ancora alcuna comunicazione da parte della Regione in merito alla fine dei lavori di messa in sicurezza.

Insomma se i lavori sono finiti, e “tutto procede” come asserito dal sindaco in consiglio comunale, come mai l’Ente proprietario non ne sa nulla?

Se la comunicazione non viene fatta pervenire alla Provincia, l’agognata riapertura rimane una chimera, nient’altro che lettera morta, rispetto a parole e promesse che paiono inattendibili: nessun sopralluogo provinciale e nessuna apertura è in vista.

Ieri, l’assessorato provinciale alla Viabilità ha ribadito che non gli sono pervenute comunicazioni relative al completamento lavori ne da parte della Regione e neppure comunicazioni del Comune. E i cittadini aspettano.

tabella PRECEDENTI (STRADA NEMI LAGO):

23/10/2012 NEMI STRADA PROVINCIALE "NEMI – LAGO": LA PROVINCIA ALL'OSCURO DI TUTTO
22/10/2012 NEMI, LAVORI DI MESSA IN SICUREZZA STRADA NEMI LAGO: IL DOSSIER DI "INSIEME PER NEMI"
22/10/2012 NEMI, PARTECIPAZIONE DEMOCRATICA: "DALL'INSEDIAMENTO DELLA GIUNTA BERTUCCI LE DENUNCE I SEQUESTRI E GLI SBANCHI NON HANNO PRECEDENTI "
20/10/2012 NEMI, GIUNTA BERTUCCI: "FATTI NON PAROLE"



ROMA, VIA VENETO: ARRIVEDERCI RINO

Chiara Rai

ROMA – Non può essere un addio la partenza di Rino perché lui, tutti i giorni sarà vivo per la smisurata energia che ci ha lasciato. Rino era oltre perché guardava sempre oltre l’oltre. Onesto, sincero, schietto, polemico, ribelle, innamorato della vita, della sua famiglia dei suoi affetti e amico unico e irripetibile. Rino era un vulcano, era ‘pane al pane vino al vino’, semplice ma elegantissimo anche quando non indossava la cravatta. Bastava sedergli accanto un attimo al tavolino all’aperto del suo Harry’s Bar per accorgersi che il suo sguardo puntava oltre le colonne d’Ercole, ad isole lontane dove già poteva scorgere le sue idee realizzate, concretizzatesi in un momento, per lui bastava volerlo. Solo un simile genio riusciva a penetrare l’inesplorabile e nel momento che pensava “l’impossibile”, questo aveva già bussato alla sua porta. Infatti Rino può essere preso d’esempio, come ha detto anche lo zio nella predica, perché è riuscito a superare se stesso. Nato in piccolo paese, Galluccio, in provincia di Caserta e approdato a Colleferro in provincia di Roma è diventato barbiere e da barbiere è uscito fuori dal suo paese per trasferirsi a Roma e dopo poco tempo, proprio perché si è saputo sempre sperimentare e mettere alla prova è diventato l’imperatore di via Veneto, proprietario dell’Harry’s bar, emblema della Dolce Vita e fondatore dell’associazione dei commercianti dell’intera famosa strada, Commendatore della Repubblica Italiana e tanto altro. Ha amato quel posto, “casa sua”, si arrabbiava Rino, sbraitava, quando le istituzioni e la politica allentavano l’attenzione sulla strada più famosa di Roma. Si è interessato con gusto indiscusso e sovrano di tutto per anni: Dalle aiuole alle magnifiche luminarie sotto Natale. “Da presidente – mi disse un paio di anni fa – addobbammo un grande albero di Natale che nulla aveva da invidiare a quello di Central Park, di fatti facemmo un gemellaggio Via Veneto – Fifth Avenue”. Ecco Rino: sapeva portare l’America in Italia, l’Harry’s bar in tutto il mondo e il suo paese nell’universo. Paese inteso come attaccamento alle radici, dove ha toccato con mano la fatica, la perseveranza condita di umiltà seguita dalla grande scia di volontà che ha fatto un grande uomo. Tutte queste qualità le ritroviamo in suo fratello Piero, al timone dell’Harry’s Bar perché chi se non Piero ha davvero respirato e vissuto un’arte di difficile trasmissione: aldilà del lavoro, aldilà di master e pratica, oltre l’oltre. Piero incarna tutte le qualità di suo fratello, non è stato passato un testimone ma è stato operato un percorso condiviso al timone del transatlantico della dolce vita. Con viva e sincera commozione, ricordo insieme alla mia famiglia, quanto Severino Lepore fosse una persona onesta e perbene. Così ha voluto essere ricordato anche dallo zio, perché così lui era: una stella cometa che ha fatto ardere via Veneto, illuminando una grande e immensa famiglia. Per questo motivo tanti amici erano oggi presenti per salutarlo. Buon viaggio imperatore.

Emanuel Galea

Come tutti gli uomini di successo, Rino Lepore non è nato “già imprenditore”.  Lo è diventato grazie al suo carattere tenace, forte, grazie a quella voglia di fare che gli era propria, di cercare sempre il meglio, di guardare avanti, sempre scrutando traguardi migliori ed inesplorati, senza accontentarsi. Era un uomo di un’intelligenza irrequieta, superattiva, in cerca costante di mete più alte. L’ho conosciuto negli anni settanta. Si era presentato per coprire un incarico di responsabilità nel posto dove io prestavo servizio. Il mio primo impatto con Rino è stato positivo. In quel colloquio Rino mi aveva dimostrato che davanti a me c’era l’uomo giusto per quell’incarico. Da quel giorno siamo rimasti amici. Questa esperienza, sono certo, ha fatto nascere in Rino la passione per la Ristorazione. Pochi mesi dopo ci siamo salutati e qualche anno dopo ci siamo rivisti a Via Veneto. Passando per recarmi in ufficio, ogni mattina incontravo l’amico Rino, fuori del locale Ciao Bella, la sua nuova impresa, il suo nuovo acquisto nel campo della ristorazione. Rino Lepore, ormai un imprenditore della ristorazione con meriti e riconoscimenti indiscussi, non perse l’occasione, quando l’Harry’s Bar, che a tanti richiama le felici serate della Dolce Vita, gli offrì l’occasione a cui ambiva da sempre. Dal locale Ciao Bella salì Via Veneto e conquistò l’Harry’s Bar, tempio e meta di uomini di affari, politici e personaggi dello spettacolo. Oggi Rino ci ha lasciato verso un’altra meta. L’augurio che gli facciamo è che dove sta ora possa trovare quello che ha sempre cercato, il meglio, il bello, il più sereno. Ciao amico, che tu possa trovare la pace. Ciao Rino, oggi a Via Veneto, senza di te, c’è una luce in meno. 

 

Luigi Caporicci (Presidente del Gotto d’Oro)

Noi lo abbiamo visto solo due volte, più che sufficienti per avere l’impressione di una persona per bene. Chi l’ha conosciuto più a lungo, ne ha potuto apprezzare meglio e più le doti umane che promanava. Mi dispiace tanto per Piero, che ritengo riconosceva in Rino una salda guida e riponeva nel fratello una totale fiducia. Un rapporto di reciproca affidabilità.

Giovanna Bizzarri (pianista cantante dell’Harry’s Bar)
Una personalità molto forte, a volte aspra, ma profondamente innamorato  del suo gioiellino” l’Harry’s Bar. Ricordo che, quando stava ancora bene, quasi sempre si fermava con noi a fine serata a parlare di nuove idee, progetti e modifiche per l’Harry’s. In effetti, quando vi entri, tutto parla di Rino; anche se forse quello che sto dicendo non gli piacerebbe, perché era sempre proiettato verso nuove idee.




NEMI, GIUNTA BERTUCCI: "FATTI NON PAROLE"

[ IL VIDEO DI NEMI, GIUNTA BERTUCCI: "FATTI NON PAROLE" ] VISIONABILE IN FONDO ALL'ARTICOLO

 

Chiara Rai
Oltre 160 giorni passati e lo scenario a Nemi è rimasto invariato. Anzi la cronaca ci consente di dire che Nemi è gravemente peggiorata. Ci sono state tante parole e finora neppure un fatto concreto. Persino l’ordinaria manutenzione del verde sta sprofondando nell’incuria. Dopo la prima settimana che le erbacce erano state accuratamente tagliate, i fiori piantati, insomma sembrava un buon inizio…. i giorni hanno iniziato a scorrere e l’incuria, che si vede maggiormente nei quartieri periferici piuttosto che nel centro storico,  si è affacciata sul bellissimo paese turistico. Un paese che avrebbe potuto rinascere dopo un periodo di commissariamento espressamente voluto da chi s’improvvisa adesso ad amministrare questo Comune. Non brilla nulla e tutte le promesse fatte sono state infiocchettate da eventi estivi che non si sposano affatto con le esigenze di Nemi che è naturalmente fantastica e che non ha bisogno della cocomerata o lo schiuma party per essere apprezzata. Nemi è un salottino all’aperto e ripeto è naturalmente dotata di una particolare bellezza, và solo preservata e valorizzata. Ma non ci vuole chissà cosa per farlo. Personalmente non ritengo ci voglia Luisa Corna per renderla magica. Con i soldi investiti per questi eventi si sarebbe potuta garantire quella dignità che si è persa. Invece con un palco e una decina di bolle si è fatto passare per utile ciò che dall’esterno appare semplice fumo che diventa oro quando finisce negli occhi di persone che si accontentano di pasta e fagioli per ingannare il tempo. Siamo talmente ricchi di storia e cultura che se si desse soltanto attenzione a questo tema come attrattiva turistica, assisteremmo in breve tempo alla rinascita del paese. Invece, mentre l’amministrazione diffonde a mezzo comunicato stampa che sta lottando contro l’abusivismo, e neppure commento questa affermazione ma prego i lettori e cittadini intellettualmente onesti di dire la loro in merito, è sotto gli occhi di tutti quello che è successo da sei mesi a questa parte. Sappiamo che a Pentima Pizzuta tutto era fermo fino a dopo le elezioni amministrative e poi d’incanto si è iniziato a togliere vegetazione. Sappiamo tutti, passo subito ad un altro concetto, che le promesse significano tanto per chi le riceve ma valgono meno di nulla per chi ne elargisce a bizzeffe, fregandosene dei sogni, aspettative (anche sbagliate) di chi crede di poter agire, basta che qualcuno dall’alto gli dia il lasciapassare. Non è così che funziona. Non volendo entrare nel merito dei tanti errori che sono stati fatti in passato (perché il presente si può cambiare ma il passato invece rimarrà sempre lo stesso) mi accanisco con il fatto che questi errori che tanto lamentava chi adesso siede in poltrona stanno moltiplicandosi e hanno vestito degli abiti spaventosi. Sono sicura che se avesse vinto Cinzia Cocchi, Beatrice Faina o Stefania Osmari (questa la scelta, in ordine alfabetico per cognome, perché questi erano i candidati), non avremmo toccato il fondo. Loro, chi più chi meno, il libro dei sogni hanno sempre evitato di promuoverlo, a differenza di tanti opuscoli che promettevano la luna quando noi oggi guardiamo sempre lo stesso panorama. Descrivere ciò che non và, lo si fa ogni giorno e su questo i lettori, che ci apprezzino o meno, possono testimoniare che L’osservatore laziale non ha conosciuto ferragosto. Qualche cittadino di Nemi, si tratta comunque di amici, si è lamentato con me perché dice che utilizzo un linguaggio “per pochi”. Probabilmente quando parlo in maniera ermetica o ci giro intorno è soltanto perché a volte per essere troppo diretta torno a casa con una manciata di querele o minacce. Sarò diretta: Provo molto dispiacere nel vedere come si sia drasticamente abbassato il livello culturale del paese e come si tenti costantemente di prenderci in giro da parte di incantatori e parolieri spiccioli mentre persone in carne ed ossa lavorano dall’alba per proteggerci, per mettere le mani nel marcio, senza conoscere sabato o domenica. Ce ne sono diverse e parlo dei semplici cittadini come noi, infaticabili sentimentali che ci tengono all’ambiente, e alle forze dell’ordine, ai carabinieri di Nemi che in uno degli ultimi comunicati stampa di Giovanni Libanori che mi è capitato sotto mano, non sono stati neppure nominati. I sigilli sembra che li abbia messi l’amministrazione e non la Procura assieme alle forze dell’ordine. Evito di pubblicare la nota che sicuramente sarà già presente negli altri giornali online e quotidiani locali che d’obiettivo hanno, molto spesso, soltanto la macchina fotografica. Il resto sono solo parole. Le mie, sicuramente saranno servite a mettere l’aureola a posto a qualche paroliere ma ho sempre pensato che la sincerità a lungo andare ripaga. Sono una inguaribile sentimentale e sono solita non rinnegare mai quanto affermato in passato. Avrei voluto ricredermi rispetto alle mie convinzioni iniziali, invece il tempo le ha rafforzate. Navighiamo in brutte acque
 




LAZIO TRA AMBIENTE E POLITICA: MARCO MATTEI FA IL PUNTO

Chiara Rai

Intervista del 26 settembre 2012

Una pausa caffè a 360° con Marco Mattei che ha guidato l’assessorato all’Ambiente e Sviluppo sostenibile della Regione Lazio nel mandato Polverini. Si è parlato di tutto: dal Piano Casa di Luciano Ciocchetti, alla posizione della Polverini, dalle feste “suine” fino a focalizzare direttamente sui problemi dell’Ambiente. Dall’emergenza arsenico, con una puntatina a Viterbo e al presidente della Provincia Meroi si è passati alle aree protette, alla Riserva di Canale Monterano e al Parco Regionale dei Castelli Romani circumnavigando per i problemi dei laghi che vedono anno dopo anno le falde abbassarsi. Non è mancato un accenno al lago Albano e agli amministratori locali. Sì, Mattei ha parlato anche delle responsabilità dei sindaci, ha parlato del Pdl, del suo futuro (si ricandiderà?). Mattei ha parlato anche di sé e della sua visione della città metropolitana con annessi benefici e rischi. Marco Mattei si è concesso un caffè con Chiara Rai  direttore de L’osservatore laziale che gli ha anche chiesto spiegazioni in merito ad una presunta ricezione di un avviso di garanzia.

LE ALTRE PUNTATE DI "PAUSA CAFFE' CON…

30/06/2012 COLPI DI SCENA DEL SENATORE GRAMAZIO: DALLA SANITA' AI RIFIUTI ALLA POLITICA ALLE STRAGI DEGLI ANNI DI PIOMBO
27/04/2012 TROPPE COINCIDENZE. MAFIA, POTERI OCCULTI E… POLITICA
07/03/2012 ARSIAL TRA INDISCREZIONI E ANTICIPAZIONI.



COLPI DI SCENA DEL SENATORE GRAMAZIO: DALLA SANITA' AI RIFIUTI ALLA POLITICA ALLE STRAGI DEGLI ANNI DI PIOMBO

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Chiara Rai

Terzo atteso appuntamento con “Pausa Caffè con….Domenico Gramazio” Senatore Pdl, Vicepresidente Vicario della Commissione Igiene e Sanità e membro della Commissione Parlamentare di Inchiesta sull’efficienza del Servizio Sanitario Nazionale.

Una intervista piena di colpi di scena, di argomenti sottoposti, questioni sollevate.

Dal caso di Cava Perina dove fin dal 1980 furono interrati, in momenti successivi, circa 20.000 fusti contenti rifiuti tossici di vario genere, una situazione che Gramazio sta seguendo passo dopo passo. Poi il tasto dolente della Sanità: dall’Ospedale dei Castelli ribattezzato “fantasma” allo smantellamento dello Spolverini di Ariccia fino a toccare il delicato tasto dell’ospedale di Marino rispetto al quale Gramazio minaccia incatenamenti e richieste dirette di dimissioni. E poi ancora il punto di vista di Gramazio sul caso Lusi e un breve accenno allo striscione esposto in Senato rivolto a Rutelli: “Prima Lusi e poi li getti!”.

Non è potuta mancare una breve analisi politica, un commento sulla posizione di donna Assunta Almirante rispetto alla scelta che ha fatto di sostenere Zingaretti alla candidatura di sindaco di Roma. E poi un breve accenno ad Angelo Manca, un tuffo negli anni ’80, Angelo un amico di Gramazio, un ragazzone sportivo che mamma e papà, titolari di un negozio di alimentari avrebbero voluto a lavorare con loro, faceva il fattorino de “Il Secolo d’Italia”, portando le copie del giornale in giro per Roma col il suo motorino Garelli. La “Pausa Caffè con…” si chiude con una stretta di mano e tanti temi snocciolati.




ACCA LARENZIA STRAGE, POLITICA E POTERI FORTI. PARLA MAURIZIO LUPINI

Lupini: “Non bisogna cadere più nella logica degli opposti estremismi bisogna avere una propria idea e non cadere vittima dell’ideologismo, perché il cerchio si chiude laddove nasce l’idea e l’idea socialista è la mamma di tutte le idee"

Chiara Rai

Un’intervista in esclusiva concessa a L’osservatore laziale da Maurizio Lupini uno dei tre ragazzi sopravvissuti alla strage di Acca Larenzia (7 gennaio 1978). L’intervista ha avuto luogo nella storica sede romana di via Ottaviano 9, messa gentilmente a disposizione dai ragazzi di Ottaviano. Trentaquattro anni dopo, Lupini ripercorre quei momenti con attimi carichi di commozione. All’epoca dice Lupini, “La politica per noi significava confrontarci in merito a problemi “popolari”, un confronto con le aree studentesche con gli operai nelle fabbriche, concettualmente stavamo affrontando le stesse problematiche dei ragazzi di sinistra”.  I media però li hanno dipinti diversamente.  Via Acca Larenzia non è stato un atto finale di contrapposizione tra rossi e neri, piuttosto un’azione militare di diversivo…”. Infatti, ricorda Lupini, dopo un paio di mesi ci fu il rapimento Moro e la strage della sua scorta. E sappiamo tutti che Moro era il fautore di un compromesso storico tra democristiani e comunisti  che non ha più avuto luogo. Nel corso di questa analisi storico politica, Lupini fa un passaggio molto duro su Fini e più amichevole e fraterno nei confronti di Storace addebitandogli, tra l'altro, una carenza di memoria:  “si sono scordati o fanno finta di non ricordarsi che tanti ragazzi sono morti versando  il loro sangue dal quale è nata una pianta che non hanno saputo cogliere. E soprattutto, questa dimenticanza l'ha avuta Fini. Adesso Lupini è pronto a lanciare un messaggio molto forte :“Non bisogna cadere più nella logica degli opposti estremismi bisogna avere una propria idea e non cadere vittima dell’ideologismo, perché il cerchio si chiude laddove nasce l’idea e l’idea socialista è la mamma di tutte le idee: comunque nasciamo tutti da quel ceppo”. E che a vent’anni non si deve morire ne a destra e ne a sinistra è una presa di coscienza, un traguardo che vuole essere discusso oggi in occasione di un evento che si terrà il 26 maggio a Roma nella  sala Solferino all’interno della croce rossa italiana. Un appuntamento atteso,  un confronto pubblico per tenere viva la memoria che avrà come motto “siamo realisti chiediamo l’impossibile”.

 




"IL CIELO IN TERRA", AL VIA LA NUOVA RUBRICA DE L'OSSERVATORE LAZIALE

Redazione

E’ con piacere che L’osservatore laziale comunica ai suoi lettori l'inizio di una nuova rubrica dedicata alla religione tutta: “Il cielo in terra”. Ad inaugurare la rubrica è Sua Eccellenza Monsignor Raffaele Martinelli, Vescovo della diocesi di Frascati, il quale ha voluto personalmente annunciare a L’osservatore Laziale, la prossima e attesa venuta del Santo Padre, Papa Benedetto XVI Joseph Aloisius Ratzinger.
Buona visione
 




TROPPE COINCIDENZE. MAFIA, POTERI OCCULTI E… POLITICA

Chiara Rai
Giuseppe Ayala, negli anni ottanta, ha fatto parte per tutta la sua durata del pool antimafia della procura di Palermo.E’ stato deputato e senatore per quattro legislature e sottosegretario alla Giustizia dal 1996 al 2000. Una piacevole chiacchierata a 360° per il secondo appuntamento con l’esclusiva e attesissima rubrica “pausa caffè con….”.

Buona visione  
 




ARSIAL TRA INDISCREZIONI E ANTICIPAZIONI.

Chiara Rai

Il tempo di un caffè per il presidente dell’Arsial Erder Mazzocchi che ha concesso un'intervista dinamica e ricca di notizie relative l’andamento dell’Arsial, il suo futuro, i successi messi a punto, i progetti di birra e di vino, senza sottrarsi ad argomenti più spinosi come l’attuale quadro economico dell’ente. Una piacevole chiacchierata a 360° per il primo appuntamento con l’esclusiva e attesissima rubrica “pausa caffè con….”. Buona visione