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GENZANO DI ROMA, CONVEGNO SUI CENTRI DI ACCOGLIENZA PER GLI IMMIGRATI: UN DOCUMENTARIO SVELA GLI ORRORI

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Tempo di lettura 2 minuti L'osservatore d'Italia ha intervistato: Khalid Chaouki Deputato PD – Ileana Piazzoni Deputata SEL – Azzurra Marinelli coordinatrice del Circolo SEL di Nemi (Rm).

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[ CLICCARE QUI PER LA VIDEO INTERVISTA IN ESCLUSIVA A L'OSSERVATORE D'ITALIA ] 

Di Maurizio Costa
Genzano di Roma (RM) – I Centri di Identificazione ed Espulsione (CIE) sono delle strutture, che possiamo paragonare a galere, nelle quali ogni giorno gli immigrati vengono portati perché non muniti di permesso di soggiorno. In questi centri, che sono cinque in tutta Italia, i clandestini, provenienti nella maggior parte dei casi dal Nord Africa, vengono identificati per provvedere successivamente al rimpatrio o al rilascio di un visto. Fin qui tutto bene, ma questi CIE rispettano i diritti degli immigrati?

Il docufilm “EU 013 l’ultima frontiera” ha raccontato la situazione dei vari centri sparsi per l’Italia, compreso quello di Ponte Galeria a Roma, svelando una realtà inquietante: gli immigrati vengono trattati come bestie dietro una gabbia senza aver commesso nessun crimine, restando rinchiusi fino a 18 mesi senza sapere quando usciranno da quelle galere. I soprusi sono all’ordine del giorno e addirittura i clandestini più bravi e diligenti possono collaborare con le autorità all’interno dei centri per sorvegliare gli altri “ospiti”.

Al convegno “Mai più CIE” tenutosi a Genzano di Roma si è parlato di questo con Ileana Piazzoni, Deputata di SEL, Khalid Chaouki, Deputato del PD, famoso per aver vissuto qualche giorno nel centro di Lampedusa per protesta, Raffaella Cosentino, autrice del docufilm, e Gabriella Guido, direttrice della Campagna “LasciateCIEntrare”.

La Deputata Piazzoni ha rivolto un invito a tutti i suoi colleghi: “Solo noi parlamentari possiamo entrare nei CIE e per questo dobbiamo lottare per fare in modo che questi centri vengano chiusi. Sono come dei lager” – ha aggiunto l’Onorevole – “e i diritti dell’uomo vengono calpestati continuamente.”
Diversa è l’esperienza dell’Onorevole Chaouki, che ha passato personalmente dei giorni all’interno del centro di Lampedusa, vivendo con gli immigrati: “In questi posti non si rispetta la legge. Io ho vissuto in solitudine ed isolamento ed è molto facile subire abusi dietro le sbarre.” “Queste persone” – ha continuato Chaouki – “dovrebbero avere diritto ad un legale e al diritto di asilo. Le persone che gestiscono i CIE devono sentirsi il fiato sul collo perché non possono continuare a trattare gli ospiti in questo modo.”

Gli immigrati sono privati di libertà, di svaghi e addirittura di carta e giornali perché sono materiali infiammabili. Non hanno commesso crimini ed è ingiusto tenerli segregati come delle bestie. Per di più l’ingresso a questi centri è proibito per legge e si è steso un velo di omertà e di confusione su quello che avviene realmente in queste prigioni.

Abbiamo intervistato anche Azzurra Marinelli, la coordinatrice del Circolo SEL di Nemi (Rm), che ci ha detto: “Questi centri non sono il massimo dell’accoglienza. Abbiamo deciso di fare questo convegno perché gli immigrati sono sempre di più. La cosa fondamentale è che loro scappano da guerre e noi non dobbiamo trattarli così.” Queste vere e proprie prigioni dovrebbero chiudere in Italia come in Europa. I diritti dell’uomo sono fondamentali e non andrebbero mai calpestati.

 

Metropoli

Bracciano, ancora chiuso il campo sportivo. Tondinelli: “Crocicchi incapace ad amministrare, torni a fare l’allenatore!”

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In un video l’ex sindaco Armando Tondinelli, attuale capogruppo di Fratelli D’Italia in Consiglio Comunale, dopo le recenti false accuse che imputavano alla sua amministrazione la mancata apertura del campo sportivo, torna sulla questione con un video dove spiega come sono andati i fatti.


«Mio malgrado – ha detto Tondinelli – mi trovo costretto a fare questo video perché dopo circa due anni passati da quando ho lasciato il mio mandato ancora oggi veniamo chiamati chiamati in causa. Vorrei chiarire una volta per tutte come stanno i fatti. Nel 2020 con la mia vecchia giunta approviamo un progetto esecutivo che era stato validato dai Vigili del Fuoco, dal Coni e della Lega Nazionale Dilettanti. Sono stati affidati i lavori a una ditta che aveva vinto la gara espletata da Città Metropolitana. Verso il termine dei lavori che poi sono quelli tutt’ora visibili perché la situazione è ferma da allora, il direttore lavori disse che c’erano ancora degli interventi da fare per completare l’opera, come ad esempio la recinzione esterna, l’allaccio delle delle varie condutture e la sistemazione dei parcheggi, la pulizia del verde. Lavori per circa 160 mila euro e io ricordo bene che pochi giorni prima di lasciare il posto da sindaco, facemmo una variazione di bilancio (delibera 169 del 15 ottobre 2021 di circa 160 mila euro). Ebbene questa delibera non è stata mai applicata e ancora oggi il sindaco Crocicchi dice che non ha i soldi per terminare il campo sportivo. No, il sindaco purtroppo è incapace di portare avanti le opere, perché quei soldi non li ha spesi come non ha speso i 500 mila euro che il governo aveva dato per le famiglie in difficoltà che andavano spesi entro il 31 dicembre 2022. Così come ha interrotto l’accordo con Ispra per esplorare gli ipogei nel sottosuolo di Braccianese, come anche sta perdendo il finanziamento di circa 4 milioni di euro per il lungolago perché se entro il 30 giugno non avrà affidato i lavori questi soldi li perderà. Questa è palese incapacità! Adesso come gruppo di Fratelli d’Italia del Comune di Bracciano abbiamo fatto una interrogazione a risposta scritta a cui lei dovrà rispondere puntualmente e non potrà a dire le sue solite bugie! Se non è capace a fare il sindaco torni a fare quello che faceva prima che forse più bravo».

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Castelli Romani

Ordine dei Commercialisti di Velletri: Alfonso Di Carlo primo presidente nella storia del territorio

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Registrata una grande partecipazione con l’82 per cento di votanti

L’ Ordine dei Commercialisti di Velletri ha un presidente, il primo nella storia del territorio: si chiama Alfonso di Carlo ed ha vinto con 315 voti rispetto i 195 dello sfidante Pietro Marcantoni.

Un dato clamoroso: si è espresso l’82 per cento di votanti. Una forte partecipazione da cui adesso si può partire per dare un indirizzo ai dottori commercialisti che puntano comunque a un rilancio della professione.

Di Carlo, come anche Marcantoni, è stato ospite alla trasmissione web tv Officina Stampa

Alfonso Di Carlo ospite di Chiara Rai a Officina Stampa del 31 marzo 2023
Pietro Marcantoni ospite di Chiara Rai a Officina Stampa del 14 aprile 2023


Per Di Carlo bisogna iniziare subito a lavorare sullo sviluppo imprenditoriale, dialogando con le istituzioni, la politica e le realtà virtuose del territorio vasto di Velletri che al livello giurisdizionale copre 30 Comuni con inclusa gran parte del litorale.

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Costume e Società

“Caccia all’uomo. Cesare Battisti una vita in fuga”: su Rai 3 la docufiction sul terrorista pluriomicida

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Saranno gli investigatori i protagonisti dell’indagine e dell’arresto a raccontare la lunga caccia a Battisti

Andrà in onda il 1° aprile in prima serata su Rai 3 “Caccia all’uomo. Cesare Battisti una vita in fuga”, la docufiction coprodotta da Rai Fiction e Indigo Stories per la regia di Graziano Conversano che racconta la fine della fuga lunga trentasette anni e l’arresto dell’ex terrorista pluriomicida Cesare Battisti.

Una grande “caccia all’uomo”, frutto di una operazione internazionale che grazie alla costanza della Polizia di Stato e alla collaborazione delle forze dell’ordine boliviane, ha così reso giustizia alle vittime e ai loro parenti, con la condanna all’ergastolo in via definitiva in Italia, per quattro omicidi compiuti negli anni Settanta.

Trentasette anni tra Europa e Sud America, polemiche, intercettazioni e pedinamenti, durante i quali Battisti ha sempre trovato il modo di sottrarsi alla giustizia. Fino al 12 gennaio del 2019. Viene arrestato a Santa Cruz de la Sierra da una squadra speciale dell’Interpol formata da poliziotti italiani e boliviani. Al momento del fermo ha 64 anni, era in fuga più o meno dal 13 dicembre, quando la Corte Suprema del Brasile, paese in cui viveva dal 2004, ne aveva ordinato l’arresto in vista di una possibile estradizione in Italia, negata in precedenza dall’ex Presidente Luiz Inácio Lula da Silva.

In Caccia all’uomo saranno gli investigatori i protagonisti dell’indagine e dell’arresto a raccontare la lunga caccia a Battisti: non solo strategia investigativa, tecnologia e mezzi innovativi, ma anche le emozioni di chi quotidianamente compie con abnegazione e grande professionalità il proprio mestiere nell’ombra. Una ricerca incessante, serrata e densa di colpi di scena per scovare il latitante in un territorio sconfinato del Sud America, con poche tracce da seguire, fatta da uomini e donne dello Stato abituati a lavorare lontano dai riflettori, con dedizione e spirito di gruppo.

Le testimonianze e le ricostruzioni dei poliziotti che hanno condotto le ricerche negli ultimi anni della sua clandestinità – Eugenio Spina, Giuseppe Codispoti, Emilio Russo e Cristina Villa – ci guidano in tutte le complesse fasi dell’operazione.

Caccia all’uomo ripercorre le contraddizioni dell’Italia degli anni di piombo, i complicati rapporti diplomatici tra i paesi coinvolti, ricostruisce le tante maschere e le mille vite di Battisti anche attraverso le testimonianze dei protagonisti di quegli anni e dei parenti delle vittime: Alberto Torregiani, figlio di Pierluigi Torregiani, il gioielliere ucciso in un agguato dei PAC perché ritenuto un “giustiziere di proletari”, e Maurizio Campagna, fratello di Andrea Campagna, il giovane agente della Digos freddato da cinque colpi di pistola alla schiena esplosi proprio da Battisti. E ancora, Arrigo Cavallina, l’ex terrorista fondatore dei Proletari Armati per il Comunismo, Michele Valsenise, ambasciatore d’Italia in Brasile tra il 2004 e il 2009, lo storico Alessandro Giacone, i giornalisti Giovanni Bianconi e Carlo Bonini.

A corredo della narrazione materiale esclusivo fornito dalle forze dell’ordine: interviste agli investigatori e documenti che ricostruiscono la storia criminale di Cesare Battisti e la sua latitanza.

Caccia all’uomo. Cesare Battisti una vita in fuga è prodotto da Rai Fiction e Alessandro Lostia per Indigo Stories. Regia di Graziano Conversano; soggetto e sceneggiatura Giovanni Filippetto e Jan Ronca; direttore della fotografia Luigi Montebello; scenografia Barbara Vandi, Emanuela Rota; costumi Daniela Guastini; montaggio Michele Castelli; musiche Giorgio Spada; casting My casting; aiuto regia Adriano Candiago; fonico Davide Pesola; direttore di produzione Luca Guerra; produttore esecutivo Andrea Magnaschi; produttore RAI Lorenza Bizzarri.

Cast artistico: Andrea Cagliesi (Cesare Battisti); Alessandra Cheli (Cristina Villa); Martino D’Amico (Emilio Russo); Rosario Terranova (Giuseppe Codispoti).

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