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Cronaca

Crispiano, grande successo per la celebrazione del centenario dell’autonomia amministrativo del Comune

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Si sono concluse con un grande successo le celebrazioni del Centenario dell’Autonomia amministrativa del comune di Crispiano. Una giornata che tutti i cittadini crispianesi hanno vissuto con grande partecipazione.
Tanti gli eventi che si sono susseguiti durante l’arco della giornata.
Nella mattinata, nella Sala Consiliare del Comune è stato presentato il libro ” Crispiano i miei primi 100 anni”.

All’evento, magistralmente moderato da Anna Sgobbio, sono intervenuti il sindaco Luca Lopomo, il vescovo di Trapani Pietro Maria Fragnelli, il prefetto Francesco Tagliente, la professoressa Sabrina Lepraro, gli ex sindaci Antonio Magazzino e Egidio Ippolito, le Associazioni d’Arma rappresentate dal CAV Giovanni Greco e i docenti e le scolaresche di tutte le classi prime e seconde della scuola media secondaria “F.Severi”, protagoniste della pubblicazione.
Lo scopo principale del progetto è stato la sensibilizzazione degli alunni al tema dell’appartenenza, quale valore, nel tentativo di creare linee di collegamento tra i giovani di allora e i giovani di oggi.
A riguardo, il prefetto Tagliente ha voluto rivolgere proprio alle scolaresche protagoniste del libro, un personale e significativo messaggio, contenuto nel libro: “Mi considero una persona molto fortunata per aver vissuto i miei primi 18 anni qui a Crispiano, in un contesto familiare, scolastico e sociale ricco di quei valori, improntati al “Rispetto”, che hanno contribuito a formare la mia personalità. Valori che mi hanno accompagnato lungo tutto il percorso professionale, rappresentando il filo conduttore di tutta la mia vita affettiva, personale e di relazione e grazie ai quali ho superato gli ostacoli che ho incontrato lungo la strada per raggiungere gli obiettivi istituzionali che di volta in volta mi venivano richiesti.
Oggi questa terra, le persone, le pietre, gli alberi, che sono sculture della natura, costituiscono per me una forte calamita, che spesso mi fanno ritardare il rientro a Roma”.
La giornata è poi proseguita nel pomeriggio con la sfilata delle Associazioni d’Arma crispanesi, seguita dalla benedizione del “capasone” utilizzato come capsula Centenario e la Santa Messa celebrata dal Vescovo di Trapani, Mons. Pietro Maria Fragnelli.

In serata si è poi tenuto un Gran Concerto al Teatro Comunale, con il Soprano Antonia Cifone, al quale oltre al Sindaco Luca Lopomo sono intervenuti il Prefetto di Taranto Antonella Bellomo, il Questore Giuseppe Bellassai, il prefetto Francesco Tagliente e gli ex Sindaci Antonio Magazzino, Giuseppe Laddomada e Egidio Ippolito.
La giornata celebrativa si è conclusa con il taglio della grande torta con lo stemma del comune di Crispiano, da parte del sindaco Lopomo che per la circostanza a voluto accanto a se il prefetto Tagliente molto stimato dalla comunità crispianese.
Una giornata “no stop”, che ha visto la comunità crispianese molto legata alle proprie radici e stretta alle Istituzioni.
Giampiero Laera

Cronaca

In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

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Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

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Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

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Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

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Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

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Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

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