CROLLI A NAPOLI: 100 MILIONI DI EURO STANZIATI MA NESSUN CANTIERE PARTITO PER I LAVORI.

di Christian Montagna

Napoli – Era il lontano 2007 quando si annunciava il risanamento del centro storico di Napoli. Da allora solo parole al vento, dei cantieri nemmeno l'ombra. Un giro di soldi immenso e una sola gara conclusa. E nel frattempo la città cade a pezzi. Si rischia di essere schiacciato da alberi, colpito da cornicioni o da palazzi fatiscenti che minacciano il crollo. Ultimo in ordine di tempo, il crollo del cornicione della Galleria Umberto I che ha causato la morte del giovane Salvatore. Ma perchè prima di focalizzare l'attenzione su situazioni di estrema importanza bisogna sempre aspettare che qualcuno ci rimetta la vita? Telegiornali e giornali ora non fanno altro che parlare di questo. In comune ha inizio lo scarico di responsabilità, certo, perchè in ballo c'è un'accusa di disastro e omicidio colposo. Allora cominciano ad uscire gli altarini: tanti soldi, appalti ma nessun cantiere di lavoro per i restauri. Nel frattempo i poveri cittadini rischiano di morire passeggiando per quelle che sono le strade della morte. Amministratori irresponsabili, rimpalli di responsabilità e cento milioni in gioco a scontrarsi con una fallimentare burocrazia che non fa altro che rallentare il tutto. I fondi sono stati sbloccati con ritardo dalla Regione, ma perché le gare non sono state concluse? L'Unesco continua a bombardare il Comune di Napoli per le condizioni pietose in cui versa il centro storico, ma a quanto pare non importa.