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Frosinone

Delitto Serena Mollicone, perizia del Ris. Il criminologo Carmelo Lavorino aspetta le carte e prepara la difesa dei Mottola

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Falso allarme, secondo il noto criminologo Carmelo Lavorino, incaricato dalla famiglia Mottola nell’ambito della difesa dall’accusa dell’omicidio di Serena Mollicone, 18 anni, ad Arce, avvenuto il 1 giugno del 2001. A dispetto di quanto comunicato dal RIS dei Carabinieri agli organi di stampa, il professor Lavorino non ritiene esatte le conclusioni a cui gli stessi sono giunti.

Secondo il RIS, infatti, Serena Mollicone sarebbe stata uccisa dal figlio del maresciallo dei carabinieri Mottola, Marco, il quale le avrebbe violentemente sbattuto il capo contro una porta della caserma dei carabinieri di Arce, porta su cui sono state trovate tracce di sangue.

Lui stesso poi – non è ancora chiaro se da solo o con dei complici – ne avrebbe trasportato il corpo nel boschetto di Fontecupa, ad Anitrella, 8 km. Da Arce.

L’assassino le aveva coperto il capo con un sacchetto di plastica, ad evitare di lasciare tracce di sangue, mani e piedi legati con scotch e fil di ferro. Naso e bocca avvolti da numerosi giri di fil di nastro adesivo, che ne avevano causato la morte per asfissia.

“Leggo con fastidio e stupore – dichiara il professor Lavorino – articoli dal titolo ‘Il cerchio si stringe attorno al figlio del maresciallo’, ‘Il delitto è avvenuto in caserma’, ‘Serena sbattuta con forza contro la porta della caserma’, ‘Un’informativa/rapporto incastra il figlio del maresciallo’, e similari, dove si travisano gli esiti degli accertamenti tecnici che qualche ignorante continua imperterrito a chiamare impropriamente ‘perizie’, si strumentalizzano alcune nostre eccellenze (leggere “RIS”), facendo credere all’opinione pubblica che i RIS concludano in tal senso… mentre non è vero, si attribuisce a un atto di parte – l’informativa – una valenza investigativa, tecnica e scientifica spropositata, dimenticando le regole del “giusto processo” e della cautela, non si tiene conto delle confutazioni della difesa.
Ricordo a tutti – prosegue il criminologo – che molti anni fa venne scritto, sempre a proposito del delitto di Arce: “Il cerchio si è stretto attorno al carrozziere Carmine Belli“. Ebbene, questi si fece ingiustamente 18 mesi di ingiusta detenzione e venne assolto soltanto grazie a noi del pool di difesa, in quanto demolimmo l’impianto accusatorio dei due sostituti procuratori e impedimmo un terribile errore giudiziario.
Ritengo che gli Inquirenti siano entrati, – ha proseguito Lavorino – ancora una volta, nel deserto dell’innamoramento del sospetto e dell’ipotesi per non uscirne più, avvolti dal pregiudizio del gruppo e dell’équipe e dall’autoconvincimento riverberante.
Aspettiamo la chiusura delle indagini, – ha concluso Lavorino – aspettiamo le carte, poi analizzeremo e valuteremo sia gli aspetti difensivi, sia quelli per individuare il vero assassino di Serena Mollicone”.

Aggiungiamo che ci auguriamo venga fatta chiarezza anche a proposito del suicidio del brigadiere Santino Tuzi, che apparve poco chiaro nelle sue modalità di esecuzione. Il brigadiere Tuzi, stando alle apparenze, si suicidò con la pistola d’ordinanza, nell’auto di sua proprietà, proprio il giorno prima della sua convocazione in Tribunale per essere interrogato quale persona informata sui fatti.

Cronaca

Frosinone, l’Aero Club rinnova l’accordo per l’attività di volo all’Aeroporto G. Moscardini

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E’ stato firmato nella giornata odierna presso il 72° Stormo di Frosinone l‘Accordo di dettaglio per regolamentare l’attività di volo dell’Aero Club di Frosinone, per l’anno 2023, sull’Aeroporto Militare ‘G. Moscardini’.
L’accordo, firmato dal comandante del 72° Stormo, colonnello pilota Marco Boveri e dal presidente dell’Aero Club di Frosinone, il comm. gen. Antonio Zaccini si inserisce, come parte integrante a livello locale, in quello nazionale tra l’Aeronautica Militare e l’Aero Club d’Italia (Ae.C.I.), discendente dal Protocollo d’Intesa del 7 dicembre 2011. L’Accordo consentirà all’Aero Club di svolgere le attività istituzionali utilizzando le “strutture” (raccordi e pista di volo) dell’Aeroporto, nel pieno rispetto di apposite e determinate procedure operative, con particolare riguardo alla ‘Sicurezza Volo’.
“L’Aero Club di Frosinone, ha precisato Zaccini, “dispone di idonee strutture (hangar, uffici, locali di servizio, ecc.) poste a ridosso del sedime aeroportuale “militare. Tali strutture sono collegate, con lo stesso sedime, tramite un “ingresso per il transito degli aeromobili che, utilizzando un apposito raccordo, possono raggiungere la pista di volo. L’Aero Club dispone come regolato dalle norme vigenti, di un proprio Servizio Antincendi e di un proprio Servizio di Informazioni e di Radio Assistenza sempre operativi durante il periodo dell’attività di volo”, ha concluso il presidente dell’Aero Club di Frosinone.
Il comandante dello Stormo, colonnello pilota Marco Boveri ha così commentato la firma dell’Accordo: “Il 72° Stormo è lieto di poter continuare ad ospitare l’Aero Club di Frosinone, certo che l’attività di volo che esprimerà sul sedime aeroportuale costituirà uno stimolo unico per i giovani del territorio che vogliono avvicinarsi al meraviglioso mondo del volo”.
Il commento di Zaccini sull’importante accordo. Il nostro capoluogo di provincia era rimasto l’unico a non avere una struttura di questo tipo pienamente operativa e fruibile in toto da tutti gli interessati, mentre gli altri capoluoghi di Provincia del Lazio ne usufruivano pienamente già da moltissimi anni. La Provincia di Frosinone ha il suo “Aero Club”, enfatizza Zaccini, che si dedicherà completamente alle attività istituzionali e che sarà sicuramente un punto di riferimento per le attività aeronautiche del comprensorio, siano esse destinate agli addetti ai lavori, che agli appassionati e, non ultimo, ai soli simpatizzanti delle “attività aeree”.
“Tutti gli “Aero Club” e quindi ora anche quello di Frosinone hanno, nel proprio Statuto, il compito di: “promuovere ed incoraggiare ogni forma di attività in campo aeronautico e sportivo e di svolgere propaganda aeronautica; diffondere la cultura aeronautica e collaborare con le pubbliche autorità locali nello studio e nella risoluzione dei problemi di relativo interesse; operare, comunque, in modo da incrementare l’Aviazione in tutte le sue estrinsecazioni ivi compreso l’addestramento al volo”. “Tra queste precedenti incombenze – puntualizza il Presidente dell’Aero Club – vi è, non ultima, la possibilità di poter far provare, a tutti, l’ebbrezza del volo e la felicità di poter vedere realizzato uno dei sogni più antichi e desiderati dall’umanità, quello “di poter volare”.
“Tale opportunità, ovviamente, è destinata principalmente ai giovani che con la loro forza e il loro entusiasmo sono sicuramente tra gli “attori” più motivati ad intraprendere l’attività di volo come attività da diporto o sportiva o addirittura a farne una attività professionale e di vita futura”. Il presidente Zaccini ha, infine, ringraziato l’Aeronautica Militare per la preziosa e fattiva collaborazione nel finalizzare l’importante iniziativa per il territorio del frusinate.

Magg AAras Massimiliano D’Elia
72° Stormo Frosinone
Aeronautica Militare
Ufficio Comando
Capo Ufficio
P.le F. Baracca 1-3 , 03100 Frosinone
( Mil. 661-2284
( Comm.le 0775 – 262284
( Cell. +39 3484569339
* massimiliano.delia@aeronautica.difesa.it

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Cronaca

Anagni, Daniele Natalia si riconferma sindaco

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Daniele Natalia si riconferma sindaco di Anagni, battendo il candidato a sindaco Alessandro Cardinali su quasi tutte le sezioni.

“Una vittoria schiacciante che conferma in maniera decisa il volere dei cittadini” commenta Gianluca Quadrini, Presidente del Consiglio Provinciale di Frosinone e Capogruppo di Forza Italia in Provincia, che si complimenta con il sindaco.

“ Le mie più vive congratulazioni al sindaco Daniele Natalia. Ancora una volta il centro-destra ha dimostrato che uniti si vince ma sopratutto si ha la forza per affrontare le sfide e raggiungere gli obiettivi. In qualità di Capogruppo di Forza Italia in Provincia sono sicuro che il collega Daniela Natalia continuerà a governare la città di Anagni con gli stessi valori e gli stessi principi della sua precedente amministrazione, migliorando e portando a termine quei progetti che renderanno Anagni ancora più vivibile.” Così in una nota il Presidente del Gruppo Provinciale, Gianluca Quadrini.

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Cronaca

Alatri, omicidio Thomas Bricca: sotto interrogatorio due fratelli di Frosinone

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L’indagine sull’agguato di Alatri, costato la vita al 19enne Thomas Bricca, ad una svolta.

Due persone nella caserma dei carabinieri per essere ascoltate sulla sparatoria di lunedì sera, quando in due con il volto coperto hanno aperto il fuoco da uno scooter verso un gruppo di ragazzini su una scalinata nel centro cittadino.

Secondo quanto si apprende, i due sarebbero fratelli e sarebbero originari di Frosinone, il capoluogo che dista pochissimi chilometri da Alatri. 

Ieri pomeriggio, intanto, è arrivata la drammatica notizia della morte di Thomas, 19 anni compiuti lo scorso dicembre. Si è arreso dopo un’agonia di oltre 40 ore, ricoverato in condizioni disperate al San Camillo di Roma. Il proiettile che lunedì sera lo ha colpito in testa gli è stato fatale e così Alatri si trova ancora una volta a piangere la scomparsa di un ragazzo poco più che maggiorenne, come avvenne già sei anni fa quando Emanuele Morganti, 20 anni, venne brutalmente pestato fuori da una discoteca. Gli investigatori avevano ristretto il cerchio dei sospettati già nel pomeriggio, dopo aver ascoltato i testimoni di quanto avvenuto e dopo aver visionato le immagini delle telecamere che avevano immortalato il passaggio dello scooter di grossa cilindrata.

Non è escluso che nell’agguato ci sia anche il coinvolgimento di un esponente di un clan nomade che gravita tra Roma e la Ciociaria. Quel che è certo è che a bordo del motorino fossero in due, ma ad essere indagati potrebbero essere più persone, che probabilmente hanno partecipato o contribuito ad organizzare l’assalto. Oggi ancora una volta i carabinieri della Scientifica hanno passato al setaccio l’area, probabilmente alla ricerca delle prove che possano inchiodare i responsabili.

A sparare, secondo gli investigatori, sarebbe comunque stato un revolver o una pistola semiautomatica, armi compatibili con l’assenza di bossoli a terra. Secondo le prime ricostruzioni, quello che è accaduto lunedì sera sarebbe stato il tragico epilogo di un weekend di violenza tra le stradine del centro di Alatri. Due giorni di scontri che lo stesso sindaco, Maurizio Cianfrocca, aveva segnalato alle forze dell’ordine chiedendo un intervento per calmare gli animi. “L’ultima segnalazione – spiega il primo cittadino – l’avevo mandata proprio lunedì mattina”. Il sabato precedente, infatti, una prima lite aveva scosso i residenti di Alatri proprio nel cuore del paese, a due passi dalla centralissima piazza Santa Maria Maggiore.

Due bande si sarebbero affrontate in pieno giorno prima in un vicoletto e poi proprio in piazza, lasciando scioccati tutti i passanti. Il giorno successivo, domenica, la rissa si è spostata pochi metri più lontano, a due passi da un bar. Questa volta, però, sarebbero intervenuti anche degli adulti, che avrebbero esasperato gli animi tanto che uno di loro sarebbe stato spinto oltre la ringhiera che dà sulla circonvallazione rovinando a terra dopo un volo di qualche metro.

Lunedì sera la probabile vendetta contro il gruppo presunto responsabile di quanto accaduto, con l’agguato armato in piazza. Non è escluso che su quello scooter ci fosse proprio un parente dell’uomo spinto oltre la ringhiera e un’altra persona ‘assoldata’ per premere il grilletto contro il gruppo rivale. Questo, dunque, confermerebbe anche la ricostruzione del procuratore di Frosinone, Antonio Guerriero, che ieri aveva parlato di guerra tra bande. C’è ancora da capire, però, quale fosse il ruolo di Thomas Bricca e se fosse proprio lui l’obiettivo dei colpi di pistola.

“Siamo sicuri al cento per cento che lui non c’entrasse nulla”, continuano a ribadire gli amici. Di certo è che lunedì sera il ragazzo si trovava assieme al gruppo che avrebbe partecipato alle risse. Come ogni giorno stava passando la serata su quelle scalette nel centro storico. Una zona considerata ‘poco raccomandabile’ da chi vive in paese. Proprio lì si sono ritrovati oggi gli amici di Thomas, per un ultimo omaggio al ragazzo “sempre gentile e disponibile”. Le lacrime solcano i loro visi incorniciati dai cappucci delle felpe e dagli occhiali da sole. Tutti scommettono di sapere chi è stato, qualcuno parla di una famiglia “a cui non si può dire nulla”, tanti hanno fatto segnalazioni agli investigatori. “Il tuo cuore ha smesso di battere – si legge nel bigliettino degli amici lasciato accanto ad un mazzo di fiori -, ma i nostri batteranno anche per te”. 

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