Connect with us

Cronaca

Fiumicino aeroporto, cinesi in fuga con quasi 3 milioni di euro in contanti: fermati dalla Finanza

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Tre cittadini di origine cinese, in procinto di lasciare l’Italia alla volta di Hong Kong (Cina) senza aver dichiarato il denaro contante al seguito pari a circa 2,8 milioni, sono stati intercettati dai Finanzieri del Comando Provinciale Roma con la collaborazione di personale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli all’Aeroporto “Leonardo da Vinci” di
Fiumicino.
Agli occhi dei militari del Gruppo di Fiumicino e dei funzionari doganali intenti a monitorare le liste dei passeggeri in partenza e in arrivo da e in Italia non sono sfuggiti i frequenti viaggi, a distanza ravvicinata, di tre passeggeri orientali i quali, una volta raggiunti al gate d’imbarco, non hanno saputo fornire risposte convincenti.
A questo punto sono scattati controlli più approfonditi, sfociati nell’ispezione dei bagagli già imbarcati, durante la quale sono state rinvenute, avvolte con cura all’interno di carta di giornale e da pacchi, banconote di vario taglio rispettivamente pari a euro 940.000,
760.000 e 1.010.000 di euro.
Le somme sono state oggetto di sequestro preventivo sia ai fini penali (per l’ipotesi di riciclaggio) che ai fini amministrativi (per violazione della normativa valutaria).
Le posizioni sono ora al vaglio dell’Autorità Giudiziaria di Civitavecchia al fine di appurare l’origine dei capitali che hanno tentato di esportare illecitamente.
L’operazione conferma l’impegno della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli per il contrasto dei traffici illeciti e di ogni forma di illegalità economico- finanziaria a salvaguardia del sistema Paese.
A conferma di ciò, proprio in questo ambito operativo, nei primi 9 mesi dell’anno, sono state contestate, presso lo scalo aeroportuale di Fiumicino, oltre 500 violazioni che hanno consentito di individuare valuta in transito non dichiarata per circa 10 milioni di euro.

Cronaca

In Italia primi casi di puntura letale: sono i “parenti” della Dengue

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Un virus d’importazione, “parente” della Dengue e del West Nile, della famiglia delle arbovirosi che è già stato diagnosticato in Italia, intorno alla metà di luglio, nel laboratorio dedicato alle Bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano in due pazienti arrivati dal Brasile e da Cuba, e anche in Veneto, al Dipartimento di Malattie Infettive, Tropicali e Microbiologia dell‘Irccs Sacro Cuore Don Calabria di Negrar (Verona), sempre in una paziente con una storia recente di viaggi nella regione tropicale caraibica. In tutto, i casi diagnosticati finora in Italia sono stati quattro. L’infezione provoca febbre molto alta, dolori articolari e muscolari e rash cutaneo e si trasmette all’uomo attraverso le punture di moscerini o di zanzare, principale vettore (la zanzara Culicoides paraensis) è attualmente presente solo in Sud e Centro Americhe e non è presente in Europa e ad oggi non esistono prove di trasmissione interumana del virus Oropouche.

Il segretariato di Bahia riferisce che i pazienti deceduti a causa della febbre Oropuche avevano sintomi come febbre, mal di testa, dolore retro-orbitale(nella parte più profonda dell’occhio), mialgia (dolore muscolare), nausea, vomito, diarrea, dolore agli arti inferiori e debolezza. In entrambi i casi, poi, i sintomi si sono evoluti con segni più gravi come macchie rosse e viola sul corpo, sanguinamento, sonnolenza e vomito con ipotensione, gravi emorragie e un brusco calo dell’emoglobina e delle piastrine nel sangue.

Continua a leggere

Cronaca

Aggredito giornalista de “La Stampa”: l’ennesimo attacco alla libertá di stampa

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Parto da un fatto semplice, apparentemente banale, ma che dovrebbe, condizionale d’obbligo, far riflettere tutti: la violenza va condannata senza se e senza ma.
E quando la violenza parte da un presupposto di odio da parte di un gruppo la condanna deve essere fatta ancora con più forza e con più decisione.
E va fatta con ancora più veemenza quando l’aggressione viene rivolta a chi, da sempre, è in prima linea per consentire ad un paese democratico che verità ed informazione possano essere sempre un connubio di libertà: un collega giornalista.
L’ aggressione ai danni di Andrea Joly, giornalista de La Stampa di Torino, è l’ennesima dimostrazione di come l’odio troppo spesso popoli il nostro paese. Dietro di esso si nasconde il tentativo forte di delegittimare una categoria, quella dei giornalisti, da sempre coscienza libera in quanto lettori attenti ed obiettivi della realtà.
Diventa necessaria, quindi, una levata di scudi dell’intera classe politica nazionale per ristabilire un argine di rispetto e di sicurezza che eviti i troppi tentativi di bavaglio che violano il principio, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, della libertà di stampa.
Scriveva Thomas Jefferson:
“Quando la stampa è libera e ogni uomo è in grado di leggere, tutto è sicuro”.
Mai parole sono state così attuali.

Continua a leggere

Cronaca

Crollo della vela a Scampia, gravi due bambine

Pubblicato

il

Clicca e condividi l'articolo
Tempo di lettura < 1 minuto
image_pdfimage_print

Sono in gravissime condizioni due dei sette bimbi ricoverati all’ospedale Santobono di Napoli dopo il crollo della scorsa notte a Scampia.

Due delle sette piccole pazienti, rispettivamente di 7 e 4 anni, sono in gravissime condizioni per lesioni multiple del cranio e, attualmente, sono ricoverate in rianimazione con prognosi riservata.

Nello specifico, si legge nel bollettino dell’Ospedale Santobono, una bimba è stata sottoposta nella notte ad intervento neurochirurgo per il monitoraggio della pressione intracranica, presenta emorragia subaracnoidea, fratture della teca cranica e versa in condizioni cliniche gravissime, con prognosi riservata. L’altra, ha una frattura infossata cranica e grave edema cerebrale. È stata sottoposta ad intervento di craniectomia decompressa nella notte e impianto di sensore per il monitoraggio della pressione intracranica. Attualmente è emodinamicamente instabile e versa in condizioni cliniche gravissime con prognosi riservata. Altre tre piccole pazienti, rispettivamente di 10, 2 e 9 anni, hanno riportato lesioni ossee importanti e sono attualmente ricoverate in ortopedia. Una per un trauma maxillo facciale con grave frattura infossata della sinfisi mandibolare e con frattura di femore esposta, un’altra con frattura chiusa del terzo distale dell’omero sinistro, l’ultima con frattura dell’omero sinistro scomposta prossimale. Sono state stabilizzate e saranno sottoposte in giornata a intervento chirurgico ortopedico. Le ultime due, rispettivamente di 2 e 4 anni, hanno riportato contusioni multiple con interessamento splenico, trauma cranico non commotivo e contusioni polmonari bilaterali, ricoverate in chirurgia d’urgenza sono state stabilizzate e, al momento, non presentano indicazioni chirurgiche.

Continua a leggere

SEGUI SU Facebook

I più letti