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Cultura e Spettacoli

Gianluca Papadia, uno scrittore flegreo tra i finalisti del IV Premio Internazionale Salvatore Quasimodo

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Gianluca Papadia, uno scrittore flegreo di Pozzuoli in provincia di Napoli, è tra i finalisti del prestigioso ‘IV Premio Internazionale Salvatore
Quasimodo’, nella sezione “Testo Teatrale” con la commedia “Il gene incompreso”.

La commedia tratta un tema molto scottante e di attualità: l’utero in affitto da parte di coppie omosessuali. Il testo “Il gene incompreso” ha già vinto un altro riconoscimento importante: Il Fiorino d’argento al Premio Firenze nel 2017.
Gianluca Papadia si definisce “uno scrittore poliedrico con la passione per il teatro che ama i finali a sorpresa”. La sua passione nasce in tenera età quando accompagnava la mamma alle prove di una compagnia teatrale. E aggiunge: “Vedere tutto quello che succede dietro l’ultima quinta, mi ha aperto gli occhi su un mondo fantastico tutto da esplorare”.

Dietro lo spettacolo

Il fascino delle scene e il duro lavoro che c’è dietro uno spettacolo lo conquistarono totalmente e a vent’anni tornò di nuovo in quel teatro per fondare la sua prima compagnia amatoriale.
La sua prima commedia l’ha scritta a 26 anni dal titolo “Non è tutta colpa di mia suocera” e da allora ha portato avanti un’interminabile produzione di testi, dal genere comico al brillante, dal drammatico alla fantascienza, conquistando tantissimi riconoscimenti.
La commedia “Il quadrato che non quadra” è stata portata in tournee da varie compagnie professionistiche e andrà di nuovo in tournee dal 2019, come ha assicurato lo scrittore puteolano.
Gianluca Papadia è uno scrittore che ama il suo lavoro sempre in evoluzione e pronto a nuove sfide. Ha frequentato un corso di “Full immersion di sceneggiatura Cinematografica” presso la scuola di Cinema “Sentieri Selvaggi” di Roma tenuto da Demetrio Salvi e, dopo
quest’esperienza, si diverte a scrivere anche per il cinema.

I nuovi progetti

La nuova commedia che sta scrivendo, dal titolo “Oggetti smarriti”, coerente con il suo “stile”, affronta un argomento abbastanza “delicato” come l’alcolismo.
In questo periodo sta cercando di finire il suo primo romanzo “Non mi toccare che vomito”. La trama ha come protagonista un bambino che
soffre di una strana malattia: se non conosce a fondo una persona non può stargli vicino. Il romanzo affronta il tema “dell’integrazione” intesa, come egli definisce, ”terapia per guarire dai mali oscuri dal mondo”.
Ha vinto numerosi premi in tutta la sua carriera e solo nel 2018 i riconoscimenti sono stati: – Il racconto “Con le ali ai piedi” terzo classificato al “Premio Bukowski”, finalista al Premio “Il fascino del racconto” e terzo classificato al Premio “La città di Murex”.
– Il cortometraggio tratto dal racconto “Con le ali ai piedi” menzione speciale al “Festival Internazionale del cinema Povero”.
– Il racconto “La ragazza sulla riva” terzo classificato al “Premio Giacomo Zanella”.
– Il racconto “Marea Crescente” ha portato il Rione Terra di Pozzuoli tra i tre finalisti del “Premio Il Borgo Italiano 2018”.

 

TRAMA DEL “IL GENE INCOMPRESO”

Trama: Paolo e Ludovico decidono di avere un figlio, ma in Italia non è ancora possibile affittare un utero. La coppia si affida così a Sasha, un
ragazzo russo conosciuto all’università. Sasha trova una ragazza di Mosca disposta a essere fecondata sol seme di Paolo. La legge vuole che pure l’ovulo venga da una donatrice e Paolo e Ludovico, per non rivolgersi a un’estranea convincono Isabella una loro amica d’infanzia a donare il suo.
Tutto sembra procedere a gonfie vele fino a quando la madre surrogata – la ragazza russa che ha affittato il suo utero – a pochi giorni dal parto confessa che il bambino non è frutto di un’inseminazione artificiale, ma di
un vero rapporto sessuale. Chi è allora il padre del bambino?
Il gene incompreso cerca di massacrare uno a uno tutti gli stereotipi della famiglia tradizionale, l’intento dello scrittore flegreo è di evidenziare le debolezze della morale cattolica e delle ideologie politiche per dimostrare che, contro ogni pregiudizio, l’unico vero elemento essenziale per crescere un figlio e l’amore. La trama tragicomica in alcuni momenti raggiunge anche divertenti toni farseschi, pieno di colpi di scena e di trovate, ma che si conclude con un “happy end” non del tutto scontato.

Giuseppina Ercole

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Castelli Romani

Frascati, Libri in Osteria: appuntamento giovedì 18 luglio con Antonella Prenner

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Cosa lega Tullia, figlia di Cicerone, Servilia, madre del cesaricida Bruto, e Messalina?

Al di là di essere tre figure della Storia antica di Roma sono le protagoniste di alcuni romanzi della filologa e scrittrice Antonella Prenner, docente di Lingua e letteratura latina all’università degli Studi di Cassino e del Lazio Meridionale.

la scrittrice Antonella Prenner

Antonella Prenner ed i suoi romanzi saranno i protagonisti giovedì 18 luglio in piazza dell’Olmo a Frascati, a partire dalle ore 18, del salotto letterario di Emanuela Bruni, Libri in Osteria assieme allo scrittore e giornalista Pino Donghi.
Le loro vite, le loro esperienze e i loro rapporti, spiega Emanuela Bruni “offrono un punto di vista non ufficiale, emotivo, disvelando pieghe e zone d’ombra di una storia sempre scritta dagli uomini e per gli uomini”.
Quindi si avrà la possibilità di cambiare la prospettiva di lettura di una storia che vede queste figure troppo spesso relegate al ruolo di comprimarie pur essendone protagoniste ed attrici principali.
Non mancherà un breve approfondimento sull’ultima fatica di Antonella Prenner “Lucano. Nostalgie di libertà” ove l’autrice descrive l’età di Nerone e di una generazione infelice, che assiste all’esercizio di un potere politico iniquo e impossibile da contrastare perché assoluto, e che vagheggia di tornare a un tempo irripetibile, quando “res publica” romana significava “libertà”.

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Cronaca

Martina Franca, torna l’appuntamento con la fotografia d’arte di Marcello Nitti

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Ritornata anche questa estate in Valle d’Itria, ricca di iniziative culturali come il suo famoso Festival, l’attesa mostra fotografica di Marcello Nitti, che, continuando nella sua indagine espressiva, espone una serie di fotografie con titolo “Impressionism love”, ‘amore per l’impressionismo’. L’autore pugliese spiega come questa sua nuova fatica sia “il frutto di una ricerca intesa ad indagare le romantiche possibilità fotografiche di restituire immagini che possano aiutare il sogno. Le fotografie di “Impressionism love” sono il risultato di ricerca, sperimentazione e di affermazione dell’amore nel campo fotografico. Le fotografie sono realizzate in pellicola e senza aiuti digitali con Hasselblad 500 C/M e le foto sono realizzate con pellicole a colori e B/N Kodak”. Il tutto visibile durante questa estate a Martina Franca in Vico IV Agesilao MIlano 7.
 
All’inaugurazione, presente l’autore, ha svolto una rapida introduzione critica il curatore artistico Pio Meledandri ed anche quest’anno, insieme alle foto sono esposte alcune poesie di Barbara Gortan.
 
Per Meledandri “L’esposizione di Martina Franca, che l’Autore ha intitolato “Impressionism love”, è un viaggio interiore alla ricerca dell’Arte. Una dichiarazione d’amore nei confronti dell’impressionismo che gli fa prediligere i soggetti del mondo naturale e guardare all’”attimo luminoso” capace di modificare le fisionomie degli oggetti, creando forme e cromie nuove. La sensibilità e soprattutto la creatività lo portano ad un fantastico gioco di pareidolia così come da bambini riconoscevamo nelle nuvole forme simili a uomini e animali, a draghi, principesse e castelli. …Tutte le immagini assecondano il sentimento romantico dell’Autore la cui narrazione è fantasia, sogno, mistero, emozione e passione, tutti elementi con cui il Romanticismo si è contrapposto alla cultura Illuminista determinando una sua fisionomia nelle arti visive, nella musica, nella letteratura e nel pensiero filosofico”.
 
Nitti ha ringraziato quindi il pubblico che da anni segue questo suo originale percorso fotografico “per il sostegno che mi avete donato nelle mostre precedenti e vi ringrazio per l’entusiasmo che mi infondete a continuare a creare nuove immagini nel mondo magico e sognante che si chiama ‘Fotografia’”.
Privo di virus.www.avast.com



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Cultura e Spettacoli

Tivoli, al via il festival della cultura giapponese

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Nei giorni 4,5 e 6 luglio si svolgerà a Tivoli la Prima Edizione del Festival della Cultura Giapponese, nell’ambito del rapporto di gemellaggio che lega Tivoli alla città giapponese di Yugawara.
Questo appuntamento si inserisce nel complesso dei rapporti istituzionali che collegano le due comunità e vuole rappresentare anche un ponte tra due culture millenarie che sembrano distanti e che invece hanno molti punti di contatto.
All’iniziativa hanno dato il proprio Patrocinio Gratuito i Comuni di Tivoli e di Guidonia Montecelio, L’Istituto Va-Ve, Villae Tivoli, la Fondazione Italia-Giappone, la DMO di Tivoli e Valle dell’Aniene Terre di Otium e la Presidenza del Consiglio Regionale del Lazio che ha erogato anche un contributo finanziario a sostegno dell’iniziativa.
Numerosi sono stati gli sponsor privati del territorio che hanno voluto supportare l’evento.
Il Comitato promotore del Festival è composto dall’Associazione Tivoli Città della Cultura, Tivoli ONLUS, LUIG (Libera Università Igino Giordani) e Agenzia del Viaggiatore-CTS.
Il programma allegato è ampio e denso di eventi ed è finalizzato a far conoscere alcuni aspetti della cultura giapponese con l’intento di rafforzare i rapporti anche dal punto di vista istituzionale e degli scambi commerciali.
Una delegazione della Città di Yugawara sarà ospite della nostra Città negli stessi giorni in cui si svolgerà il Festival e visiterà molti luoghi e strutture sia di Tivoli sia di Guidonia Montecelio.
Il Sindaco di Tivoli accoglierà la Delegazione il 4 luglio presso Palazzo San Bernardino per i saluti e lo scambio dei doni
istituzionali.
Particolarmente significativo ed evocativo sarà l’evento del 6 luglio, alle ore 17,00, presso le Scuderie Estensi.
In quell’occasione si celebrerà il primo Raid aereo Roma-Tokyo del 1920 e si commemorerà la figura dell’Ufficiale Pilota Arturo Ferrarin che compì la trasvolata. Per l’occasione, il giorno 5 luglio alle ore 9,30, il 60° Stormo dell’Aeronautica Militare di stanza presso l’Aeroporto di Guidonia Montecelio, sorvolerà la Città di Tivoli per omaggiare la memoria del
pilota italiano, la sua impresa, la Delegazione giapponese e la città di Tivoli.
A Yugawara è presente uno dei più grandi biscottifici del Giappone intitolato alla città di Tivoli, così come un grande Centro Commerciale, inaugurato nel 2017, dove insiste un’ampia zona in cui è possibile trovare prodotti alimentari italiani, in particolare di Tivoli e della Valle dell’Aniene.

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