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Cronaca

GLORIA ROSBOCH: GABRIELE DEFILIPPI IN ISOLAMENTO

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Tempo di lettura 6 minuti Il giovane non può inoltre leggere giornali né guardare la televisione

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di Angelo Barraco
 
Torino – Gabriele Defilippi, in carcere per l’omicidio dell’insegnante Gloria Rosboch, è detenuto in  isolamento nel reparto psichiatrico del carcere di Torino e sorvegliato costantemente da telecamere. Il giovane non può inoltre leggere giornali né guardare la televisione. Ha visto il suo legale venerdì scorso. La madre, Caterina Abbattista, può invece accedere ai mezzi d’informazione. 
 
Il 27 febbraio sono stati effettuati degli accertamenti di natura tecnica, nell’area in cui è stato rinvenuto il cadavere dell’insegnante di 49 anni che, al momento del rinvenimento, si trovava in una vasca. Gli inquirenti si sono avvalsi dell’aiuto di un drone per riprendere l’intera area e ricostruire i movimenti di Gabriele Defilippi, Roberto Obert e Caterina Abbattista, tutti e tre detenuti per omicidio. Proprio sulla figura di Gabriele è puntata l’attenzione di inquirenti e avvocati. Emerge che il giovane reo confesso del delitto sarebbe stato in cura da uno psicologo nel 2011. Lui, ragazzo eccentrico, dai tanti profili facebook, che si sbizzarriva a mutare il suo aspetto per sembrare un’altra persona, è ricordato in paese proprio per questo. La difesa di Gabriele giocherà le sue carte sulla semi infermità mentale? Emerge che è stato nominato come consulente un primario di psichiatria. L’accusa, ricordiamo,  sostiene che Gabriele, insieme all’amante, avrebbe organizzato l’omicidio effettuando prima un sopralluogo nelle cisterne, precisamente due giorni prima e usando sim esclusivamente per il delitto. 
 
Ma non è tutto,  In un’intervista al programma Mattino 5 ha parlato ha parlato un compagno di gioco di Gabriele e ha riferito: “Gabriele ha attirato la mia attenzione perché giocava esattamente quattro volte la mia puntata ogni giro di pallina. Per essere un ragazzo così giovane era una cifra molto importante, giocava ogni giro dai 1.500 ai 2.500 euro. A fine serata erano migliaia di euro", ha detto anche “Era un giocatore molto importante, altrimenti non mi avrebbe mai affascinato questo tipo di personaggio. Una sera d’agosto vinse 15.000 euro ma, non sono in grado di dire se li rigiocò tutti. Aveva un gioco molto compulsivo, si spostava di volta in volta da tavolo a tavolo. Era sempre elegantissimo nel modo di vestire e aveva una raffinatezza linguistica incredibile. Si capiva che non aveva voglia d’interagire con me, probabilmente pensava che io lo monitorassi ma in realtà ero solo affascinato dalla sua mole di gioco. Era molto riservato e attento a non raccontarmi niente del suo lavoro tanto che, quando una sera cercai di invitarlo a cena, lui mi disse che faceva l’imprenditore ma notai che non era assolutamente interessato ad affrontare l’argomento. Era molto freddo, molto lucido e poco comunicativo”.  Tutto continua a girare attorno ai soldi quindi.
 
Gloria Rosboch era ancora viva quando è stata gettata nella cisterna, è questo ciò che ha dichiarato Gabriele Defilippi, reo confesso del delitto della Professoressa. “Gloria era ancora viva e si lamentava quando io e Obert l'abbiamo gettata nell'acqua” sono le sue parole, Gabriele continua dicendo “Dopo averla uccisa  abbiamo raccolto in un sacco tutte le sue cose e siamo andati a gettarle in giro per Torino”, ha sottolineato inoltre che “il mio amante mi ha rovinato. Ha preso lui tutti i soldi, sono stato fregato”, riferendosi a Roberto Obert. Caterina Abbattista, madre di Gabriele, aveva raccontato agli inquirenti che il 13 gennaio, giorno della scomparsa di Gloria Rosboch, il figlio si trovava a casa con lei e il fratello di 13 anni. Ma emerge un particolare che smentisce questa prima testimonianza della donna, poiché proprio il 13 gennaio la donna risponde su Whatsapp ad un’amica che chiede informazioni su Gabriele e la donna risponde “Lui è via”. Il capo d’accusa che pende sui tre è di omicidio volontario con l’aggravante della premeditazione e concorso. La donna è infermiera all’ospedale di Ivrea e ha raccontato agli inquirenti che il 13 gennaio era in ospedale, ma dalle indagini è emerso che la donna in realtà si trovava altrove. La donna timbrava alle 14.47 e usciva dall’ospedale alle 22.55, ma le celle telefoniche della donna hanno determinato una sua collocazione nelle zone di Montalenghe, dove avrebbe fatto una telefonata alle ore 19.19. Le ricostruzioni fatte dalla donna sono ritenute dal gip “del tutto inveritiere” poiché ha sempre sostenuto di non essersi mai allontanata dall’ospedale di Ivrea. 
 
Gloria Rosboch, scomparsa il 13 gennaio e viene uccisa mediante strangolamento con un laccio, o una sciarpa o un foulard, sicuramente un tessuto leggero vista l’assenza di segni di escoriazione sul collo. Per il suo omicidio sono stati fermati Gabriele Defilippi, Caterina Abbatista e Roberto Obert. Defilippi e Obert sono accusati di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, Abbattista invece è accusata di concorso in omicidio. L’avvocato di Gabriele Defilippi ha riferito: “Sarà inoltre da valutare l'aspetto psichiatrico, visti i numerosi profili che il mio assistito aveva su Facebook” e ha aggiunto “E' consigliabile che il mio assistito non risponda alle domande che gli verranno poste”. Il legale puntualizza che ci sono ancora aspetti da chiarire sul caso e afferma che Defilippi e la madre hanno risposto alle domande del gip: “Gabriele inizia a rendersi conto ora di quello che è accaduto.  Valuteremo la possibilità di chiedere una perizia psichiatrica. Sembra evidente, come confermano i numerosi profili Facebook, che la sua è una personalità disturbata”.
 
Gabriele Defilippi ha ammesso le sue responsabilità in merito all’omicidio della professoressa Gloria Rosboch nel corso degli interrogatori che si sono svolti in precedenza. Ha confessato di aver ucciso la professoressa insieme a Roberto Obert. Caterina Abbattista, madre di Gabriele Defilippi, nega invece ogni sua responsabilità.    “L'abbiamo strangolata in auto e poi gettata via. Io non volevo, è stato lui” così è stato confessato l’omicidio di Gloria Rosboch, professoressa di 49 anni scomparsa da Castellamonte il 13 gennaio scorso e rinvenuta cadavere a pochi chilometri da casa, in un bosco di Rivara, all’interno di una vasca di decantazione dell’acqua nei pressi di una cascina. Il corpo della professoressa era ben conservato, grazie all’acqua gelida in cui giaceva che ha rallentato il processo di decomposizione. 
 
Il Procuratore di Ivrea ha riferito nel corso di una conferenza stampa presso il Comando Provinciale dei Carabinieri: “Abbiamo due confessioni con ruoli ribaltati. Roberto Obert ha detto che a strangolare la professoressa Rosboch è stato Gabriele Defilippi, ma quest'ultimo ha rilasciato delle dichiarazioni di verso opposto. Entrambi, però, sono collocati con certezza sulla scena dell'omicidio”, ha precisato inoltre “Abbiamo elementi che provano che entrambi qualche giorno prima del delitto hanno visionato la cisterna dove è stata gettata la donna”. Colui che ha strangolato la Professoressa era seduto nel sedile posteriore dell’autovettura Renault Twingo di Obert, che è stata individuata dalle telecamere. Dietro al macchina vi è un’altra autovettura, una Mini Cooper Gialla, anch’essa appartenente ad Obert. In merito al ruolo di Caterina Abbattista gli inquirenti hanno spiegato: “Nega tutto, ma la sua versione dei fatti contrasta con gli accertamenti tecnici in nostro possesso”, la donna avrebbe riferito di essere stata a lavoro quel giorno, ma tale versione sarebbe stata smentita dalle celle telefoniche.
 
Gabriele Defilippi era stato querelato dalla professoressa per una truffa di 187mila euro, il giovane aveva promesso alla Rosboch una vita insieme e una sicurezza economica determinata dall’investimento della cospicua somma di denaro che, a detta del giovane, sarebbe servita come investimento per una società finanziaria presso cui, a detta del giovane, lavorava anche lui. Ma il giovane, dopo aver preso i soldi, ha interrotto i contatto con l’insegnante che successivamente ha intrapreso le vie legali. Ma i contatti del giovane con la società non esistono, la società che ha tirato in ballo il giovane ha annunciato querele contro Gabriele Defilippi. La professoressa ha presentato una querela per truffa, successivamente riesce a rintracciare il giovane con uno pseudonimo attraverso facebook e le viene riferito dal giovane che un “capo” l’avrebbe picchiato e gli avrebbe sottratto il denaro. Nel mese di Dicembre la professoressa di incontra con la madre del giovane che ribadisce la versione sopracitata e della sottrazione del denaro. Il 13 gennaio, dopo aver pranzato, la professoressa esce a piedi intorno alle 14.45 e riferisce di dover fare rientro a scuola per una riunione. Ma quel giorno non c’era nessuna riunione a scuola, Gloria scompare. Si fa sera e la professoressa non rientra a casa, numerose le chiamate fatte dalla famiglia ma il cellulare è sempre spento. Il 18 febbraio gli inquirenti hanno sentito un’altra insegnante, anche lei potrebbe essere stata truffata da Gabriele. 
 
Martedì 16 febbraio è stato interrogato Gabriele Defilippi presso il comando provinciale dei Carabinieri di Torino come persona informata dei fatti. Un interrogatorio durato circa 4 ore, in quella stessa circostanza è stata sentita anche la madre del giovane, per circa un’ora. Hanno successivamente lasciato la caserma senza rilasciare alcuna dichiarazione, il loro legale ha riferito: “Hanno risposto alle domande e ripercorso il verbale già redatto in precedenza. Sono entrati da persone informate dei fatti e sono usciti nella stessa veste di testimoni”. Il giovane avrebbe riferito di non aver visto la professoressa dal novembre 2014 e ha raccontato cosa ha fatto il giorno della scomparsa della donna. Il giovane ha dichiarato agli inquirenti di essere rimasto nella casa di Gassino dove risiede con la madre, con il compagno della donna e il fratello.

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Operativo il nuovo Ambasciatore della Finlandia in Italia

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Matti Lassila è il nuovo ambasciatore della Finlandia in Italia, arrivato il primo settembre scorso. L’Ambasciatore Lassila ha presentato le proprie lettere credenziali al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella al Quirinale in una cerimonia svoltasi il 22 settembre 2023 presso il Quirinale.
 
Lassila ha nel suo curriculum una lunga carriera al Ministero degli Affari Esteri finlandese, avendo ricoperto incarichi a Marsiglia, Dublino, Teheran, Ginevra, Praga, Bruxelles, Abu Dhabi, Beirut e più recentemente a Baghdad, prima di trasferirsi a Roma. Il periodo in quest’ultima sede è stato, negli ultimi tempi, alquanto turbolento: l’adiacente sede dell’ambasciata di Svezia era stata assaltata da dimostranti che protestavano contro i roghi del Corano avvenuti in Svezia, ed in tale circostanza l’ambasciata di Finlandia era stata temporaneamente evacuata.
 
“Ho esperienza sia di rappresentanze bilaterali, simili all’Ambasciata a Roma, che di rappresentanze multilaterali, come l’Ambasciata di Finlandia a Ginevra e la rappresentanza europea della Finlandia a Bruxelles. Sono molto felice e soddisfatto di essere arrivato a Roma per questo incarico. Durante la mia carriera ho affrontato molti temi diversi e trovato sempre nuove cose interessanti da imparare – ora non vedo l’ora di approfondire le relazioni tra la Finlandia e l’Italia”, in una dichiarazione riportata dalla sua ambasciata..
 
La conoscenza di Lassila dell’Italia non è però recente. infatti risale agli anni giovanili quando suo padre Antti lavorava per l’Ambasciata di Finlandia a Roma, dal 1969 al 1972. In quel periodo, Lassila frequentava la scuola di lingua inglese ma allo stesso tempo imparò anche l’italiano. “Già allora avevo cominciato ad apprezzare le persone e la cultura italiana e so ancora un po’ di italiano, anche se ora dovrò studiarlo di più. Naturalmente anche l’Italia è cambiata in 50 anni”, aggiunge.
 
I diplomatici del Ministero degli Affari Esteri hanno in genere competenze in molti campi diversi, ma nella sua carriera Lassila ha approfondito particolarmente le tematiche della politica commerciale mentre lavorava a Ginevra e a Bruxelles, nonché la storia e la situazione politica del Medio Oriente, grazie alle sue esperienze lavorative in quella regione.
 
Nelle  proprie aspettative:, pone in primo piano la promozione delle relazioni commerciali e una conoscenza di tutto il territorio italiano; Lassila prevede di continuare a rafforzare le relazioni tra Finlandia e Italia sulla base del buon lavoro già svolto dai suoi predecessori.
 
“La Finlandia e l’Italia hanno tradizionalmente sempre avuto buoni rapporti. Abbiamo già molti scambi commerciali e culturali. Naturalmente sarebbe eccellente se potessimo rafforzare le esportazioni finlandesi verso l’Italia e la cooperazione tra le aziende finlandesi e italiane. Abbiamo anche due esperte di commercio internazionale presso l’Ambasciata per svolgere questo importante lavoro. Non vedo l’ora di conoscere meglio l’attuale politica interna italiana e l’Italia come paese dell’UE.” *
 
Anche se l’ambasciata di Finlandia si trova a Roma, Lassila ribadisce l’intenzione di voler approfondire la conoscenza di tutto il Paese: “L’Italia mi interessa nel suo insieme: come società, come Stato e anche storicamente. Non vedo l’ora di conoscere diverse parti del Paese e ho intenzione di viaggiare in Italia per incontrare i nostri consoli onorari, che la Finlandia ha in dieci città, oltre che a San Marino e a Malta.”
 
 
* Secondo il database COMTRADE delle Nazioni Unite sul commercio internazionale, le esportazioni italiane verso la Finlandia sono state pari ad un valore di 2,61 miliardi di dollari nel 2022, mentre quelle finlandesi verso l’Italia sono state pari a 2,54 miliardi di dollari. con un leggero surplus a favore dell’Italia, mentre nel 2021 il valore totale delle merci esportate dall’Italia alla Finlandia è stato pari ad un valore di 2 miliardi di euro e le esportazioni della Finlandia verso l’Italia sono state pari a 2,9 miliardi di euro.
Privo di virus.www.avast.com

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Roma, chiede soldi per assicurare protezione: arrestato 37enne

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ROMA – I Carabinieri della Stazione Roma Prenestina, d’intesa con la Procura della Repubblica di Roma, hanno arrestato un 37enne originario di Cosenza, con precedenti, gravemente indiziato del reato di estorsione.
L’uomo, da oltre un anno, vantando un fantomatico lungo curriculum criminale, a seguito di reiterate minacce e offerte di “protezione” a un’associazione culturale nei pressi di villa Gordiani, avrebbe ottenuto dal presidente della stessa, un 40enne anche lui di Cosenza, numerose somme di denaro, ancora in corso di totale quantificazione.
Le indagini dei Carabinieri sono scattate dopo la denuncia della vittima che ha riferito di essere ormai stremato dalle continue richieste del 37enne, suo conoscente da molti anni.
Le attività dei Carabinieri della Stazione Roma Prenestina hanno permesso di accertare che l’indagato avrebbe chiesto la somma di 1.000 euro al mese per garantire incolumità dell’associazione, millantando rapporti con personaggi della criminalità in zona Torrevecchia.
Ieri mattina, all’interno dello scalo ferroviario “Roma-Tiburtina”, i Carabinieri hanno organizzato un mirato servizio dove era stato programmato l’incontro tra indagato e vittima per lo scambio di denaro e, quando il 37enne ha ricevuto la somma contante di 200 euro e una carta PostePay quale acconto della pretesa somma mensile, sono intervenuti bloccandolo.
L’arresto è stato convalidato dal Tribunale di Roma che ha disposto per l’uomo il divieto di dimora nel comune di Roma, con immediato allontanamento.

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Anzio, 19enne pestato e investito: fermati due gemelli di 20 anni

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A incastrare i due aggressori una serie di testimonianze e l’analisi delle telecamere presenti nella zona

A incastrare i due giovani hanno contribuito una serie di testimonianze e l’approfondita analisi delle telecamere presenti nella zona. La polizia di Anzio ha fermato due gemelli di 20 anni, italiani di origini bosniache, per l’aggressione al 19enne pestato e investito domenica.

L’accusa è di tentato omicidio. A incastrare i due giovani hanno contribuito una serie di testimonianze e l’approfondita analisi delle telecamere presenti nella zona. Secondo gli agenti, sono loro gli autori del brutale pestaggio.

La svolta è arrivata dopo una rapida attività di indagine da parte della polizia, coordinata dalla Procura. Erano molte le persone che hanno assistito al pestaggio, terminato anche con l’investimento della vittima, trasportata in codice rosso in ospedale. I gemelli si trovavano a bordo di una vettura grigia.

Nei confronti dei ventenni potrebbero scattare anche aggravanti. Le condizioni del ragazzo, che ha riportato una serie di traumi al volto, sono in miglioramento e non è in pericolo di vita.

Dopo il rimprovero del 19enne, i due fermati sono scesi dall’auto e lo hanno violentemente picchiato colpendolo con calci e pugni. Sono poi risaliti a bordo del mezzo e, prima di fuggire, hanno colpito la vittima alle gambe con la vettura. Gli agenti, arrivati sul posto dopo pochi minuti, hanno trovato sull’asfalto anche un coltello che potrebbe appartenere a uno dei due aggressori. Da qui è scattata una vera e propria caccia all’uomo. Fondamentale anche l’analisi dei video, che sostanzialmente hanno ripreso le fasi dell’aggressione ma anche la fuga precipitosa dell’auto, che si è allontanata in tutta fretta dal teatro del pestaggio avvenuto in pieno giorno.

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