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Economia e Finanza

Il Parlamento all’esame della Manovra di bilancio. Lucarella: “Tanti emendamenti, questione fiscale è cruciale”

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La prima Manovra del Governo Meloni rischia di impallarsi sulla mole di emendamenti (oltre 3.000) presentati in questi giorni in Parlamento.

Il Presidente del Consiglio sembra trasmettere alla maggioranza speditezza, ma ci sono da considerare diverse sfumature tecniche.

Sulla questione fiscale abbiamo chiesto all’Avv. Angelo Lucarella, già vice presidente coord. della commissione giustizia del Ministero dello Sviluppo Economico, di spiegare ai lettori de L’Osservatore d’Italia cosa accadrebbe se il testo del disegno di legge di Bilancio fosse approvato senza emendamenti.

La cosa che incuriosisce maggiormente è il tema dello “stralcio dei debiti fiscali fino a mille euro” trattato dallo stesso Lucarella domenica scorsa a La7 durante la trasmissione Omnibus condotta da Frediano Finucci.


Raggiunto dalla redazione l’avvocato ha spiegato che, in base alle tempistiche d’azione, il Governo che “non c’è dubbio abbia corso contro il tempo per effetto della Costituzione e della legge 196/2009”.


Sulla parte fiscale della Manovra spiega anche come nel testo ufficiale bollinato dalla Ragioneria di Stato si richiamino fortemente norme del Governo Conte 1 che, continua Lucarella, “rischiano di creare disparità tra contribuenti morosi”. “Prendendo ad esempio la questione della cancellazione dei debiti tributari fino a mille euro, ci si può accorgere che la base è il famoso d.l. 119/2018. Normazione che già nella scorsa legislatura creò non pochi problemi interpretativi. Infatti il requisito per la cancellazione automatica è che il debito tributario sia attualmente in carico esattoriale (art. 46 d.d.l. Manovra 2023). Ciò significa che se un contribuente è debitore dal 2014 ma non c’è stato l’affidamento del ruolo all’Agenzia delle Entrate Riscossione, non potrà beneficiare della cancellazione dal magazzino fiscale della sua posizione di cui invece godrà altro cittadino in caso opposto ed a parità di debito o di annualità d’imposta”.


Insomma, l’Avv. Lucarella ci parla di due pesi e due misure che però nascono, tiene a specificare, dall’impianto legislativo del Contratto di Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle (su Il Riformista trovate una sua analisi approfondita). Non è escluso, quindi, che la Corte Costituzionale interverrà nei prossimi anni sulla questione.

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